Neve Grigia - EX NOVO (4956)

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valter_carignano
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Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#1 » martedì 5 luglio 2016, 19:14

Ciao a tutti
questo racconto, circa un anno fa, aveva vinto una selezione per noir. O meglio, un racconto con lo stesso titolo. Perché dopo l'euforia della 'vittoria', il racconto ha cominciato a piacermi sempre meno. Tanto che in pratica ne ho mantenuto la struttura e l'idea e ho cambiato la maggior parte dello svolgimento. Non so se è recuperabile, ma ci provo.
Non avete letto la prima versione (e spero non la leggerete mai). Che ne dite?

_________________________

Il ragazzo col k-way rosso corre. Nella neve fitta sembra un fantasma, o almeno lo spera. S’infila nel cantiere che taglia via Nizza dopo il centro commerciale buio, scivola sul nevischio, uno spuntone di metallo gli entra nel fianco. Smette di respirare, forse per qualche istante sviene.
Comunque, si rialza. Zoppica dal grattacielo alla ferrovia, destinazione la rete bucata dove passano barboni e clandestini per tirare la notte nei treni fermi. Si guarda alle spalle. Lo vede.
Merda! Troppo vicino. Corri. Corri che ti ammazzano.

– Dài che lo prendiamo, ‘sto schifoso! – ringhia il Biondo mentre salta lo sbarramento fra strada e cantiere. Bestemmia, ma il problema non è il tossico che scappa. È la neve. Già Torino gli ha fatto sempre schifo, fredda e spocchiosa com’è. Con la neve, poi…
Si volta. Il compagno è fermo alla fontana, parecchio indietro.
– Ma che fai, porcaputtana? Bevi? – grida. Quello si accascia a terra, gli fa un gesto molle con la mano e lui non capisce se è per dirgli di andare avanti da solo o chiedere aiuto.
Ma ammazzati, va!
Sente un rumore, si volta. Giaccarossa lo guarda e s’infila dietro un container. Stringe i pugni e ricomincia a correre. Non è mai successo che qualcuno non gli pagasse la dose.
‘Bastardo.

Corri. Corri.
Il ragazzo cerca di non far caso al dolore al fianco. Tossisce, sputa, non si ferma. Sarà il k-way tarocco dei cinesi che perde il colore o è il suo sangue, quel rosso che la neve lava via? Adesso non importa. Destra, sinistra. Poi su per via Passo Buole, con l’aria bagnata che gli taglia la faccia.
Un minuto. Un minuto e sono al Paso.
Quando arriva in cima al cavalcavia, vede che l’asilo occupato di sotto è tutto buio. Niente strobo, niente furgoni tedeschi e cani, niente riff hardcore che vengon su dalla cantina. Caracolla giù e suona, batte alla porta, grida. La neve si mangia le sue parole, o forse là dentro dormono tutti strafatti e non lo sentono.

Il Biondo sbuca in punta al cavalcavia e fra i fiocchi sempre più larghi intravede il ragazzo fermo in fondo alla strada, davanti al centro sociale.
Sei mio, giaccarossa.
Forse perché è incazzato, o forse perché lui odia la neve e la neve lo ricambia finendogli negli occhi, fatto sta che il Biondo scivola su di una merda di cane mezza congelata, vola in aria e si fa dieci metri di discesa sulla schiena.

Il ragazzo vede il bastardo cadere. Per un attimo spera che si ammazzi ma non crede più alla fortuna, quindi prende l’ultima pasta dalla tasca del k-way e ricomincia a correre. La pasta gli cancella dolore e coscienza.
Arriva in piazza Bengasi senza sapere neanche lui come. Sono le tre e dieci del mattino, ma la neve non ha sonno e viene giù più fitta. In giro c’è solo uno spazzaneve pigro che gira in via Vigliani. E poi c’è il cantiere infinito della metro, lì dov’è sempre stato negli ultimi dieci anni. Entrarci è un gioco.
Salvo.

Il Biondo è all’angolo di corso Traiano. Freddo, bagnato, con i pantaloni strappati. Ogni respiro è un ago fra schiena e polmone. Riempire di botte il tossico e poi lasciarlo morire in mezzo a quella neve schifosa lo consolerebbe.
E chissenefrega se il capo ha detto di spaccargli solo qualche osso, come promemoria per i furbetti che non pagano. ‘È stato un incidente, si è mosso e il calcio gli ha sfondato la tempia… mi dispiace, capo. E poi i tossici prima o poi muoiono, no? Tanto di clienti ce n’è sempre.’
Ha seguito le sue tracce sulla neve come fosse un cazzo di eschimese, ma giaccarossa non si vede da nessuna parte. Si guarda intorno. Il cantiere della metro, è lì di sicuro.
Mette fuori il serramanico, va al cancello e si tira su con le braccia. Una fitta al petto lo butta a terra, asfalto e lampioni si mettono a girare, la neve cade dal basso in alto. Poi le vertigini finiscono e il mondo torna al suo posto.
Tossisce sangue, si mette in ginocchio. Uno spazzaneve si avvicina, lui gli fa un cenno con la luce del cellulare. Barcolla.
– Sono caduto… la schiena. Portami all’ospedale. Per favore… –
Merda.

Il ragazzo è sceso, si rannicchia in un angolo. Il rosso che colava non era il colore della giacca, ma in fondo nemmeno adesso importa. Si rilassa, stringe il laccio sopra il gomito, tira fuori la dose che non ha pagato.
Alza gli occhi e guarda il cielo. La neve lo porta lontano. È bambino, e ride mentre fa il pupazzo di neve in cortile. Ride anche suo padre che è appena tornato dalla fabbrica, ride la madre mentre lo rimprovera per finta, ride il suo fratellino piccolo in braccio alla sorella già grande.
E adesso, qui, in fondo a questo buco lurido in piazza Bengasi, adesso sorride anche lui. Quasi trova la forza di provare a tornare indietro, di ricominciare una vita persa per debolezza o presunzione o sfortuna. Quasi decide di chiamare la sorella che vorrebbe aiutarlo. Quasi trova la forza di vivere ancora.
Quasi.
Poi, l’ago esperto trova la vena per l’ultima volta.
Ultima modifica di valter_carignano il mercoledì 20 luglio 2016, 19:54, modificato 3 volte in totale.



Marale
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#2 » giovedì 7 luglio 2016, 18:00

L'ho trovato un bel racconto; è reso bene l'effetto dell'inseguimento grazie al susseguirsi delle azioni e la scelta di stile e linguaggio sono coerenti con la storia e la caratterizzazione dei personaggi.

"Comunque, si rialza." - Qui toglierei il "comunque"
" sputa il Biondo mentre salta lo sbarramento " qui il "mentre" forse non è tanto indicato, perché indica una contemporaneità, però sputare e saltare nello stesso momento non credo sia possibile
"Già, Torino gli ha fatto" qui ci aggiungerei la virgola
"Sente un rumore e vede il k-way rosso che lo guarda e s’infila" qui toglierei il vede, per evitare la ripetizione "Sente un rumore: il k-way rosso lo guarda e s'infila.."

Bella l'idea di aggiungere la scenetta familiare in coda al racconto, permette di provare pietà per il ragazzo e cogliere l'aspetto della solitudine. Il finale drammatico mi è piaciuto molto.

valter_carignano
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#3 » venerdì 8 luglio 2016, 11:54

ciao marale e grazie del commento e delle note positive.

ovviamente tengo conto di quanto hai detto, specie riguardo il 'comunque' - con il quale volevo rendere una certa idea ma probabilmente non sono riuscito - e riguardo l'ultimo tuo appunto, che condivido ma che mi era sfuggito (quattro occhi vedono meglio di due, io poi ci vedo anche poco quindi....)

Invece il 'Gia Torino' ecc. è scritto volutamente senza virgola. 'Già' non è nel senso di 'eh, già.' ma di 'già ho fatto questo e quello, ora mi chiedono di fare quest'altro' oppure 'già dormo male di mio, ora pure con il caldo....'

Riguardo allo 'sputa' ci ho pensato parecchio, ho deciso di metterlo e ora vedrò se lasciarlo. Dipende dai vostri feedback. L'idea mia era che avesse un significato traslato di 'parlare con rabbia', non di sputare realmente, ma non sapevo se sarebbe stato chiaro. Secondo quanto dici, almeno per te non lo è stato, e questo per me è importante. Grazie.

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AmbraStancampiano
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#4 » martedì 19 luglio 2016, 1:15

Ciao Valter,
del tuo racconto ho apprezzato moltissimo alcune cose, altre invece mi hanno un po' fatto storcere il naso, sicuramente per una questione di gusti personali più che per un effettiva presenza di errori.

Intanto trovo che il ritmo del racconto sia perfetto, rendi benissimo sia la tensione dell'inseguimento che il rilascio di tensione sul finale.
Le immagini sono belle, le descrizioni vive. Sulla neve a volte sfiori la poesia. Sono un'amante del noir, ed è proprio il genere di poesia che preferisco. Bravo davvero.

Il linguaggio è adeguato, ma secondo me (prima questione di gusti personali) il biondo pensa in un modo un po' "infodumposo"; capisco che l'intenzione fosse quella di filtrare le emozioni del biondo attraverso i suoi pensieri, ma a volte spezzi il ritmo serrato per darci informazioni che non sono sicura che uno spacciatore che insegue un tossico penserebbe, come ad esempio il fatto che il "collega" mangi troppo e non riesca a dargli una mano nell'inseguimento; è un po' troppo spiegato e troppo poco immediato, se riesco a rendere l'idea.

L'altro punto che mi soddisfa un po' meno è il finale, o meglio i ricordi sul finale che, nonostante siano validi, plausibili e molto ben raccontati, mi sembra vertano un po' su una sorta di "buonismo Hollywoodiano" che rischia di scadere nel clichet; ho notato che nel commento prima invece proprio il ricordo familiare viene molto apprezzato, quindi sicuramente è una questione di gusti personali.

Comunque il racconto è davvero buono, e CHIEDO LA GRAZIA
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Jacopo Berti
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#5 » martedì 19 luglio 2016, 10:33

Ciao Valter,
ho apprezzato molto il racconto, e parto dal finale visto che è stato oggetto di dibattito. Non lo trovo stucchevole: lo sarebbe stato se il ricordo della serenità familiare (o l'illusione della stessa) avesse effettivamente portato il ragazzo a trovare la forza di rialzarsi, prendere in mano la sua vita, fuggire - con uno scopo - alla morte imminente. Ma quel "quasi" funziona molto bene: la tragedia è più grave se sfiora senza coglierlo il lieto fine. Secondo me è a posto così.

Alcune osservazioni:
All'inizio scrivi che viene ferito da uno spuntone di metallo mentre due paragrafi dopo scrivi "la lama di ghiaccio che ha nel fianco": visto che l'interpretazione "stallatite di ghiaccio" non è del tutto impossibile, sono tornato a controllare - magari ingenuamente - per vedere se non fosse stato infilzato proprio da questa, nel primo paragrafo. Poi, chiaro, ho capito che è metaforica, però per me è stato un intralcio.
"Destra, sinistra e poi su per via Passo Buole". Secondo me potresti mettere una punteggiatura più imitativa del parlato: "Destra, sinistra, poi su per via Passo Buole" oppure "Destra, sinistra. Poi su per via Passo Buole".

La resa della notte di neve è veramente ottima. Forse in alcuni punti è leggermente troppo marcata. Tipo, questo passo non mi piace: "Forse perché è incazzato, o forse perché lui odia la neve e la neve lo ricambia finendogli negli occhi", mi sembra una di quelle personificazioni manieristiche.

Credo comunque che il tuo racconto valga, quindi

CHIEDO LA GRAZIA
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

valter_carignano
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#6 » martedì 19 luglio 2016, 19:36

allora, in ordine

marale quello 'sputa' alla fine l'ho cambiato. Non tanto perché ci avessi ripensato, ma perché in effetti poteva non essere chiaro e cmq faceva quasi ripetizione con un alro 'sputa' con diverso significato che viene dopo. Grazie quindi di avermelo fatto notare.

ambra in effetti è un po' 'infodumposo', 'sto Biondo. Ho tolto qualcosa e lasciato solo quello che mi sembrava potesse starci come monologo interiore. Sul finale, capisco che da un certo punto di vista tu abbia ragione; però per tanti motivi vorrei lasciarlo così.

timetrapoler 'lama di ghiaccio' corretta, non era poi questa magnifica sorprendente metafora, quindi meglio sacrificarla alla chiarezza. In effetti, poi, la neve la pensavo come persona. Ora vedo se riesco a rendere meglio la frase in maniera diversa.

Grazie davvero a tutti quello che mi hanno aiutato fin qui :-)

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ceranu
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#7 » mercoledì 20 luglio 2016, 17:25

Ciao Valter, buona prova.
Racconto interessante con un buon finale drammatico. Mi piacciono molto le immagini che trapelano, tutta questa neve mi ha rinfrescato parecchio ;)
L'unica cosa che mi convince poco è la frase finale che rivedrei nella punteggiatura.
CHIEDO LA GRAZIA

alexandra.fischer
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#8 » giovedì 21 luglio 2016, 19:31

L'ho trovato un racconto molto crudo. Il Biondo è ben tratteggiato, malvagio quanto basta. Ha deciso di disfarsi di un cliente divenuto scomodo. Interessante anche il linguaggio, credibile (penso a pasta, a riff hardcore). L'atmosfera della neve è ben costruita (vista dai due personaggi è davvero avvincente. Il Biondo la odia e c'è anche l'immagine rafforzativa dell'escremento canino a consolidarla, invece per il protagonista è simbolo di speranza, esaltato dall'immagine del pupazzo di neve). Da brivido il finale, l'ago esperto trova la vena e spegne i sogni del protagonista (il kway rosso stillava già sangue).

CHIEDO LA GRAZIA

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francescocascione
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#9 » lunedì 25 luglio 2016, 23:06

Ciao

mi ha colpito la visione della Torino noir sotto la neve la corsa tra balordi.
Resa bene l'atmosfera, colpisce il confronto tra i due protagonisti.

Finale ben misurato e concordo con chi dice che i 'quasi' siano esattamente dove è giusto che siano; cadenzano il racconto e danno quella porzione di serenità che rende più dirompente il finale.

CHIEDO LA GRAZIE

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Peter7413
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#10 » martedì 26 luglio 2016, 10:31

Ottimo. C'è l'Italia, c'è il suo presente, echi del passato, un conflitto forte, una risoluzione che non salva nessuno. C'è ritmo, tensione, tutto.

CHIEDO LA GRAZIA, questo racconto in Vetrina ci sta alla grandissima.

valter_carignano
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#11 » martedì 26 luglio 2016, 11:34

Grazie anche a Francesco e Peter.
Quindi, avendo applicato per quanto ne ero in grado le correzioni derivanti dagli ottimi commenti

SFIDO SPARTACO

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Spartaco
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Re: Neve Grigia - EX NOVO (4956)

Messaggio#12 » mercoledì 27 luglio 2016, 0:23

Bravo Valter, racconto promosso!

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