Il castello di candele

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gioele.ammirabile
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Il castello di candele

Messaggio#1 » giovedì 21 luglio 2016, 23:03

Il castello di candele

Era passata la mezzanotte quando la porta della taverna venne spalancata da un vecchio.
«E così, al calare della notte, lo vidi.» «Si "accese" lì, dinanzi ai miei poveri ed increduli occhi. Ricordo ancora quella maledetta collina Un intero castello che si accendeva e spegneva con una folata di vento .Migliaia di candele ornavano le torri e tutte le mura circostanti. Quelle candele non si esaurivano mai e la cera di cui erano fatte era nera, continuava a colare, sormontata da una cascata di vapore.» Lhugo si avvicinò al vecchio ma quest'ultimo lo tirò a sè e gli sibilò qualcosa all'orecchio. Decidemmo sotto consiglio di Lhugo di partire per cercare il castello che doveva essere poco a nord dalla locanda. Lasciai il comando ad Agatha dietro il bancone e le diedi anche la mia pistola. Prendemmo un manipolo d’interessati,spade e pistole e partimmo. Dopo qualche ora arrivammo a Rostson, o anche conosciuta come “L'ultima città fumante per via delle numerose fabbriche che possedeva. Il vecchio era seduto dietro di me. Eravamo una dozzina. Usciti dal bosco, lo vedemmo ed io provai ancora più sgomento di quanto mi fossi aspettato. Gli altri come me impallidirono nel contemplarlo. Era terrificante. Sembrava pulsasse di vita propria.. Il vecchio cominciò ad urlare e presosi la mia lampada ad olio, si diede alla fuga. Lhugo scoppiò a ridere. «Andiamo femminucce, è solo un castello.> All'improvviso il ponte levatoio si abbassò. Passarono prima secondi e poi minuti interi. Niente. Neanche un fruscio, un sibilo, un lamento... Lhugo Prese la parola«Amici miei...Dinanzi a noi non c'è l'inferno o l'Ade, in realtà quello non è che il covo dei banditi che infestano queste montagne. Questa è la verità che il vecchio mi ha raccontato .Entriamo, li facciamo tutti fuori e ci prendiamo il malloppo.>>Allora tutti si avviarono verso il ponte. Lhugo correndo entrò per primo... Ci fu un urlo, poi uno sparo e infine silenzio. Gli altri si arrestarono, alcuni indietreggiarono. Ma ormai era troppo tardi... Dai putridi liquidi adiacenti del fossato emersero delle mani, che erano troppo lunghe per sembrare umane, erano completamente nere e i palmi, così come le dita, sembravano ricucite assieme al resto. Il tutto rivestito da uno strato di metallo arrugginito che pressava la carne insieme a degli strani ingranaggi. Le braccia demoniache agguantarono i miei compagni, molti cercarono di combattere ma vennero mutilati come il povero Sebastian a cui staccarono braccia e gambe e infine la testa. Yago sparò una di quelle cose, ma ottene solo un rimbombo metallico prima di essere ucciso. A me e ad Altan non rimase che salire in sella ai cavalli e correre via. Nel ripartire in tutta fretta vidi il vecchio che era tornato per godersi lo spettacolo. Rideva, mentre alle mie spalle gli occhi dei miei amici scomparivano negli abissi della pece. Solo oggi so che quello era un esperimento alimentato dal vapore e il vecchio era un scienziato diabolico..



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antico
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Re: Il castello di candele

Messaggio#2 » giovedì 21 luglio 2016, 23:09

Benvenuto a Minuti Contati, Gioele! Limite di tempo ovviamente rispettato e caratteri ok, buona STEAMPUNK EDITION!!!

Evandro
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Re: Il castello di candele

Messaggio#3 » venerdì 22 luglio 2016, 14:40

Ciao Gioele, il tuo racconto è sufficientemente godibile; la storia che narri non è originalissima, ma gode di una buona ambientazione. Attinenza al genere e al tema discretamente rispettati, anche se mi ricorda più un racconto weird western che steampunk. Ciò che non va sono i numerosissimi refusi, presenti quasi a ogni riga; troppi per una lettura priva di irritazione. L'utilizzo della “d” eufonica non è corretto. La suddivisione in paragrafi incerta. All'ultima riga: “Un esperimento alimentato dal vapore...” secondo me è forzato, giusto per rispettare l'attinenza al tema.

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Andrea Partiti
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Re: Il castello di candele

Messaggio#4 » venerdì 22 luglio 2016, 15:52

Ciao, benvenuto, e scusami se sarò molto diretto.

Mettendo da parte un attimo i contenuti, la forma del racconto è discutibile. Per rispetto a chi ti legge e commenta, penso sia dovuta almeno una rilettura attenta per eliminare tutti i problemi macroscopici. Il tempo c'era, abbondante. Non è necessario presentare un diamante tagliato e lucidato, ma almeno risciacquare via il grasso dei rulli prima di mostrarlo al mondo sì.
In questo includo una punteggiatura coerente, mancano dei punti, gli spazi attorno alla punteggiatura sono aleatori, le virgolette dei dialoghi sono in parte convertite in parte no, virgolette mai chiuse (“L'ultima città fumante per via delle numerose fabbriche che possedeva... che mentalmente leggo con voce stentorea fino a rendermi conto che l'appellativo di Roston era già finito). Altro passo falso è il muro di testo senza accapi, paragrafi, nessun tentativo di spezzarlo per creare un ritmo. Soprattutto in un racconto così breve è importante dargli una cadenza precisa, lasciare tempo di respirare durante la lettura. Nel suo complesso c'è un grande senso di sciatteria che sarebbe facilmente evitabile senza cambiare nulla della sostanza del racconto.

I dialoghi sono inconsistenti come tono, non ci aiutano ad abbozzare i personaggi.
"Dinanzi a noi non c'è l'inferno o l'Ade, [...] Entriamo, li facciamo tutti fuori e ci prendiamo il malloppo" <- vedi quanto cambia il registro, all'interno della stessa battuta? Non riesco a mettere quelle due frasi in bocca allo stesso personaggio.

I puntini di sospensione fuori dai dialoghi sono insoliti e li ho visti usare (raramente) solo con un tipo di narratore molto più coinvolto nella storia, usato come una voce interna del protagonista. Sempre il tuo narratore spesso ha dei giudizi non verificabili su quel che vede. "Era terrificante", bene, era terrificante, ma perché? Non sarebbe meglio descrivermi qualcosa e lasciare che sia io a decidere se il castello è terrificante oppure no?

La frase finale la toglierei del tutto. La interpreto come un "ho timore che il lettore non abbia davvero capito il mio racconto, gli spiego tutto," ma a volte è meglio avere un lettore confuso in più che offendere l'intelligenza di dieci lettori che avrebbero capito comunque il racconto. :)

Daniel Travis
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Re: Il castello di candele

Messaggio#5 » venerdì 22 luglio 2016, 18:27

Il punto di partenza è ottimo: la trama ha un sapore lovecraftiano, la "salsa" steampunk funziona, c'è vapore, c'è follia e ci sono imprevisti. L'esecuzione tuttavia delude un po' le aspettative: l'impostazione "muro di testo" non aiuta per niente il ritmo, la storia sembra spiegata (una volta tanto, mi accodo ai seguaci dello Show don't tell: in questo caso potrebbe aiutare un po' più show) e quindi è difficile entrarci dentro. Sembra che tutta l'attenzione si sia diretta verso intreccio ed estetica del genere, e non ne sia rimasta per il tono e l'atmosfera.
Esempio:
Le braccia demoniache agguantarono i miei compagni, molti cercarono di combattere ma vennero mutilati come il povero Sebastian a cui staccarono braccia e gambe e infine la testa.

Come faccio a sentire l'orrore dei mostri quando questo mi viene mostrato quasi privo di ritmo, è rivolto a un generico membro della banda, ed è scritto come una lista della spesa dello smembramento?
Gli errori di battitura sono parecchi ma sono il problema minore ovviamente, per il resto ti consiglio di tenere la buona idea e rivedere la forma in modo che vapore e orrore "escano dalla pagina".
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Angela
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Re: Il castello di candele

Messaggio#6 » sabato 23 luglio 2016, 13:58

Il Castello di Candele di Gioele Ammirabile.

Ciao Gioele e benvenuto a Minuti Contati. Nel leggere il tuo racconto, mi sono venuti in mente più di un genere al quale potrebbe appartenere e questo è un punto di debolezza che abbiamo in comune. A parte questo, ho notato alcuni problemi di punteggiatura con punti staccati dal testo, punti di sospensione impropri e virgolette del dialogo che poi diventano caporali. Il mio consiglio è decidere una linea da seguire e mantenerla per tutto il testo. Per quanto riguarda il racconto, l'ho trovato scorrevole e ricco di azione. Il finale sembra più un horror, comunque non mi dispiace il clima rocambolesco. Questo è il primo testo che leggo, perciò non mi sbilancio con la valutazione. In bocca al lupo :)

Qualche appunto sparso:

Nell'incipit non mi è subito chiaro cosa tu abbia voluto dire con "Si accese" dinanzi ai miei poveri occhi increduli.

Non condivido la scelta del tempo verbale " presosi la mia lampada".
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Vastatio
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Re: Il castello di candele

Messaggio#7 » sabato 23 luglio 2016, 22:54

Ciao,

normalmente non do troppo peso ai refusi in un contest come MC, dopotutto si ha davanti poco più di una bozza, sfortunatamente però la tua "bozza" è ababstanza pesante da leggere per via dei molti problemi che a una rilettura (anche superficiale) sparirebbero.
Benché la storia in sé sia interessante il taglio che hai deciso di usare non mi ha per nulla stimolato. All'inizio ho problemi di "distanza": vede un intero castello, una collina e poi le migliaia di candele, per poi andare ancora più nel dettaglio delle candele... uno zoom non dapoco, che, ammetto, mi ha disorientato (per quanto l'intento "cinematografico" sia lodevole).
Quello che segue è abbastanza ingenuo (sempre al netto dei molti refusi), ti risollevi giusto un poco con l'attacco finale, ma è una fredda telecronaca così come la chiosa (infodump) finale.

Genere e tema ok.

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jimjams
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Re: Il castello di candele

Messaggio#8 » lunedì 25 luglio 2016, 0:32

Sono l'ultimo a poter dire se il racconto è steam e quindi mi taccio. Lo stile a tratti ha delle incertezze, refusi, piccoli errori, andrebbe un po' rivisto il testo. Al di là di questo l'idea può essere interessante, un po' tendente al nero, che ci sta bene. Toglierei del tutto l'ultima frase, cerca di dare una spiegazione che a mio avviso peggiora la situazione. Molto più potente lasciare il lettore con il finale macabro, senza cercare un chiarimento.

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marco.roncaccia
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Re: Il castello di candele

Messaggio#9 » giovedì 28 luglio 2016, 20:34

Ciao Gioele,
ho trovato il tuo racconto più tendente al gotico ottocentesco che allo steampunk. A mio avviso dovresti curare maggiormente la forma e rileggere attentamente prima di postare. Il lettore fa un po’ fatica a stare dietro ai dialoghi e al movimento dei personaggi non sempre del tutto coerente. Sono sicuro che con un po’ di prove e di edizioni di MC hai tutte le possibilità di migliorare e di dare delle chance migliori alla tua creatività.

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