Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

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giuseppe.gangemi
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Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#1 » venerdì 22 luglio 2016, 0:23

“Come va dottor McGillis?” chiese il fornaio con tono ironico.
“Caro Albert, io sto bene, ma bene, bene. E non dimenticare che le rane nitriscono e i cavalli gracidano” rispose il vecchio dai capelli spettinati. Roteò il bastone e fece un lungo inchino. Grugnì, saltellò e si avviò mimando una marcia militare.
Svoltato l'angolo la sua marcia terminò.
“Dovrei passare, sposti il carro. Questa sera aggiunga un bel calzino sporco al suo stufato e vedrà che ne migliorerà in sapore. Sposti quei buoi!” McGillis vibrò il bastone e la bestia di fronte a lui muggì.
“Ma come si permette! La strada ai lati è libera!” sbraitò Wilbur il carrettiere “ci sarebbe dovuto rimaner secco quella volta!”
“Sì, sì, sì” confermò il vecchiaccio “un favore a me, un favore a te, uno alla regina e uno all'impero.” Spernacchiò il carrettiere e si infilò nella prima abitazione che gli capitò.
Incominciò a girovagare, entrò in cucina e si servì da mangiare. Saziatosi, alcuni leggeri sospiri lo spinsero a salire al piano di sopra.
“Continuate, continuate, infornate, infornate” commentò McGillis davanti ai due corpi che si contorcevano e ansimavano.
I due coniugi sobbalzarono nel letto. “Vecchio pervertito, esca da casa mia!” urlò l'uomo.
“Uscirò da casa sua quando uscirò da casa sua” sentenziò il vecchiaccio fissando intensamente gli abbondanti seni della donna. “Ma mi dica un po' furbacchione, quella posizione con cui si destreggiava con la sua pudicissima lady, l'avete imparata quando avete visitato i templi erotici di Khajuraho?” domandò McGillis sibillino.
L'uomo scattò giù dal letto, afferrò il vaso da notte e lo scaraventò contro McGillis.
L'anziano si mosse come un colibrì ed evitò il proiettile misto feci e urina.
“Più coordinazione signor, più pratica, ma non si preoccupi, io l'aiuterò ad allenarsi: mi faccia sapere i giorni in cui si congiunge con sua moglie e vi rifarò visita” McGillis sghignazzò come un pazzo e si avvicinò alla finestra della stanza.
“Ti ucciderò io al posto degli anarchici!” urlò l'uomo nudo mentre si scagliava contro l'invasore di camere nuziali. “Sarebbe dovuto saltare in aria con la sua fabbrica. Lei è la piaga di Londra!”
“Ma se io saltavo, non potevo vedere voi due saltare sul letto e voi due non potevate vedere me che fra poco salterò. Mi scusi se ho sbagliato i tempi verbali, se sono sbagliati, lei invece ritinteggi quella parete.” Detto questo McGillis saltò dalla finestra, mentre le urla dell'uomo alle sue spalle aggiungevano alla sua pazzia anche un certo livello di sordità.
McGillis, in volo e con la strada che si faceva sempre più vicina sotto di lui, sbatté fra loro i talloni degli stivali e due getti di vapore lo fecero atterrare sano e salvo.
“Vada all'inferno con tutte le sue diavolerie a vapore!” Sbraitò l'uomo dalla finestra.
“Si copra le pudenda amico, le strade sono piene di bambini e si ricordi dell'ora del tè.”
McGillis si allontanò giocherellando con il bastone.
Ultima modifica di giuseppe.gangemi il venerdì 22 luglio 2016, 0:47, modificato 3 volte in totale.



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antico
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#2 » venerdì 22 luglio 2016, 0:27

Parametri tutti ok, Giuseppe! Buona STEAMPUNK EDITION!!!

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Andrea Partiti
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#3 » venerdì 22 luglio 2016, 19:43

Ho finito il racconto e quello che ne ho concluso è stato "eh?" Cosa è successo? Perché me lo racconti?

McGillis è un personaggio dall'aria simpatica, non lo immaginerei neppure steampunk come estetica se non sapessi dell'ambientazione forzata, e quell'uscita delle macchine a vapore alla fine sembra quasi messa apposta per ricordarci che "è proprio come lo stai immaginando, tranquillo."

Di McGillis ho capito che è stravagante, aveva una fabbrica che è saltata in aria, ha accessori a vapore su di sé, ma non capisco cosa lo muova, perché ci racconti proprio quelle scene. Ci sono il vapore (medio), la follia (tutta) e gli imprevisti (forse?)

Non ti boccio il racconto, perché è scritto in maniera brillante e scanzonata, si legge con molto piacere e anzi, vedrei benissimo in una versione estesa per usare un buon personaggio, ma penso comunque che manchi della storia, qualcosa che faccia sentire a suo agio il lettore e non lo sballottoli qua e là.

(Il titolo è molto bello, ma forse crea delle aspettative di superbizzarro che è difficile mantenere!)

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Angela
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#4 » sabato 23 luglio 2016, 23:01

Volano pitali a vapore di Giuseppe Gangemi.

Più che steampunk a me sembra un racconto umoristico e da questo punto di vista l'ho trovato carino. Sono delle macchiette che hanno per protagonista un uomo folle (tema rispettato), ci sono pure i getti di vapore; forse manca l'imprevisto, a meno che tu non ti riferissi alla coppia importunata.
Ti confesso che ho letto il commento di Andrea prima del mio, per capire se ha avuto la mia stessa impressione cioè qual è il senso del racconto. I finali aperti mi piacciono, ma sento la mancanza di una struttura che renda la trama più incisiva.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Daniel Travis
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#5 » domenica 24 luglio 2016, 3:15

Per me racconto buono ma privo di direzione. C'è lo steam, c'è il punk, c'è il vapore, c'è la follia, c'è (nel passato) l'imprevisto... S'intuisce anche una visione figa delle contraddizioni tipiche dei mondi di questo genere: attentato anarchico che rende anarchico (in senso estremo: folle) l'ex esponente dell'establishment. Ma a questa contraddizione, o alla tragedia che ha reso folle il protagonista (?), o al suo futuro, o alla rilevanza di questo spaccato per lui o chiunque altro... Beh, non viene dato nessun rilievo. Gran potenziale, ma al momento non è un racconto, ma la prima scena di un racconto più lungo. Per il resto la follia del protagonista emerge bene, ma forse è troppo sottolineata in un testo così breve: in certi momenti sembra forzata, cacciata a forza giù nella gola del lettore. Renderla più variegata, meno casuale (e magari più caotica) e dare una direzione al racconto lo farebbe diventare un vero gioiello.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Vastatio
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#6 » domenica 24 luglio 2016, 15:23

Ciao,

il tuo racconto è una mattina della vita di un eccentrico e divertente pazzo. Nulla di più, nulla di meno. Il resto sembra la spunta della lista della spesa richiesta dall'edizione:

Steampunk: messo.
Imprevisto: messo.
Pazzia: cavolo, messa!
Vapore: messo.

Si legge, si sorride, ma boh... non lascia tanto di più né dai un senso a questa fotografia. Mi butti lì un sabotaggio/atetntato degli anarchici alal sua fabbrica, ma se non è importante per te, figuriamoci per il lettore.

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marco.roncaccia
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#7 » domenica 24 luglio 2016, 22:34

Ciao Giuseppe,
La prima cosa che ho apprezzato del tuo racconto è il titolo. A scatola chiusa, senza nemmeno leggere il racconto ti ho fatto mentalmente (e ora anche per iscritto) i complimenti. Il racconto poi l’ho trovato delizioso. Segue il ritmo della pazzia del protagonista, saltando con lui di palo in frasca e mostrandoci il meglio del dottor McGillis. Mi ha restituito le atmosfere (in versione Steam) del film Harvey. Ho trovato ben scritti i dialoghi. Unico appunto alla vicenda degli anarchici e della fabbrica … trattata un po’ troppo di passaggio. Per me ottima prova. Bravo!

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jimjams
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#8 » lunedì 25 luglio 2016, 0:54

Racconto strano e divertente, non va a parare da nessuna parte ma di questo a me frega poco, a volte si viaggia per il viaggio mica per la destinazione. Dunque, vediamo, ben scritto, divertente, sul tema ci pensino gli altri a decidere se è centrato, ma insomma a me pare di sì. Da parte mia promosso.

Evandro
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#9 » martedì 26 luglio 2016, 15:11

Ciao Giuseppe, il tuo racconto è divertente, mi ha strappato più di un sorriso. Solo che a me sembra più il buon inizio di un romanzo umoristico sul tal personaggio strampalato che inizia una giornata in quel modo (per poi continuare nei capitoli seguenti, che non ci sono) Un “Ulysse” steampunk/demenziale. Per il resto, tema e genere (questo un po' meno) centrati, ma per il motivo sopra detto non vi è un finale vero e proprio, e nemmeno una trama. Scrivi bene: non ho visto errori di alcun genere.

alexandra.fischer
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#10 » venerdì 29 luglio 2016, 19:32

Il tuo dottor Mc Gillis è una rielaborazione spassosa dell’Angelo del Bizzarro di Poe.
Lo si capisce dal modo di parlare astruso e dalla sua irruenza nell’infilarsi nella camera del Lord. Ha anche qualcosa dello scienziato pazzo (mi rimane la curiosità di cosa può aver combinato alla sua fabbrica. Perché è la piaga di Londra? Io lo legherei alla visita al lord, magari accentuandone il carattere di vittima e non solo dello sguardo indiscreto nell’intimità: che so, la fabbrica produceva articoli da sexy shop oppure i primi contraccettivi?). Carina l’idea degli stivali a vapore che gli permettono la fuga aerea dalla camera, insolito il paragone colibrì-agilità dello scienziato pazzo). Buon steampunk comico (soprattutto nel riferimento indù alle posizioni erotiche dei coniugi).

Attento a: Mc (scriverei Mac, vista l’origine scozzese). Ci sono troppi punti esclamativi da parte del carrettiere. A quel: come si permette! Toglierei il punto esclamativo e metterei il punto interrogativo

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antico
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Re: Volano pitali a vapore - Giuseppe Gangemi

Messaggio#11 » domenica 31 luglio 2016, 13:28

Un divertissement riuscito quasi del tutto. Mi piace la leggerezza con cui affronti tema e storia e ho apprezzato davvero tanto questa follia totale seppur lieve. E allora perché non gli assegno pollice su e mi fermo invece al tendente all’alto? Perché credo e anzi sono convinto che lavorando sul tipo di contesto che circonda il protagonista, ricreando una realtà fatta di pudicizia e chiusura, alzando il tiro del racconto per portare un’ondata di critica sociale… Ecco, a quel punto ci troveremmo di fronte non solo a un racconto che fa sorridere e basta, ma anche pensare.

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