Il Peruviano

Sfida il BOSS Marco Roncaccia e i suoi SPONSOR Daniele Picciuti, Simone Lega e Alberto Buchi.
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DavidG
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Il Peruviano

Messaggio#1 » mercoledì 31 agosto 2016, 23:59

«Lei è il signor Giuseppe Barnaba?»
Barnaba si alzó nervoso dalla sedia, stropicciandosi le mani sulla maglietta dei Motorhead.
«Mi spiace signor Barnaba... ma non c'è niente da fare.» disse l'uomo «L'età è quella che è, che vuole. Purtroppo... è morto.»
«Nooo, non è possibile!» disse Barnaba.
Marcello gli mise una mano sulla spalla , «Dai, su, fatti coraggio.»
«Nooo» continuó a lamentarsi Barnaba «il mio pandino!»
«Via adesso non esageri» continuó il meccanico «posso capire il valore affettivo, ma stiamo sempre
parlando di un'autovettura dell' 86 con quasi quattrocentomila chilometri alle spalle. È piú che normale il motore sia andato, che si aspettava?»
«Ma un motore si puó sempre riparare!»
«Si ma qui c'è da rifarlo completamente! Inoltre le sospensioni sono andate, e anche l'alternatore. Per quello la batteria si scarica sempre. Parliamo di diverse migliaia d'euro, ben oltre il valore del mezzo. Non so che lavoro faccia lei...»
«Io? Delinq... ehm libero professionista!»
«Ecco, allora come libero professionista le conviene comprarsi un'auto nuova, dato che la scarica dalle tasse. Ad esempio potrei farle un'offerta sulla Nuova Panda che...»
«No grazie, non mi interessa» rispose Barnaba con aria offesa.
«Allora, se non le dispiace passare dall cassa, per pagare il preventivo...» continuó l'uomo.
«Alla cassa per cosa? Se non mi avete aggiustato nulla! Non ci penso nemmeno»
«In questo caso non potremo renderle l'autovettura.» concluse l'uomo con un sorriso falsissimo.
«E va bene» grugní Barnaba «andiamo Marcello»
I due si diressero verso lo sportello dell'autofficina, dove Barnaba , grugnendo, tiró fuori dalla tasche diverse banconote accartocciate da dieci euro e sbattè una per una sul banco in malo modo, sotto lo sguarda esterrefatto di una signora cinquantenne con l'acconciatura biondo cromo.
«Questa gente è In-com-pe-ten-te !» disse Barnaba a voce alta, mentre l'amico si stava sistemando il vistoso ciuffo.
«Barnaba è un concessionario ufficiale Fiat...»
«Hai mai visto un meccanico con la maglietta dei Pooh? Quello non è un vero meccanico!»
«Si, dai ma che c'entra ora...»
«E poi hai visto un calendario con le donne nude?»
Marcello rimase un attimo perplesso prima di rispondere «No»
«E hai mai visto un officina che si rispetti senza un calendario di donne nude, o, perlomeno a tette fuori?»
«Effettivamente hai ragione» concordó finalmente Marcello con aria seria.

Rosario stava sciaquando i bicchieri del bar e osservava perplesso Barnaba.
«Uè cugino!» disse rivolto a Marcello che si avvicinó al bancone «Ma che gli prende a Barbaba che sta lì con quella faccia triste a bersi bitterini, a scrocco ovviamente, uno dietro l'altro? É tipo all' ottavo...»
«Zitto Rosario, non mi dire nulla, guarda... il meccanico gli ha detto che il motore del pandino è andato e lui se l'è presa sul personale»
«Eh ho capito, nemmeno gli fosse morto il gatto! Se ne potrebbe comprare un'altro, no?»
«E c'era affezionato, lo guidava da prima di prendere la patente, sai com'è...»
In quel momento Barnaba alzó lo sguardo dal tavolo e gridó «Portamene un altro!»
«Una sega, alzati e vieni a prendertelo, perlomeno» gli rispose il barista.
«Uomo senza cuore!» rispose in tono piagnucoloso Barnaba.
«Potreste andare dal peruviano, lui lo ripara di sicuro» disse Rosario.
«Il peruviano non esiste, è solo una leggenda! Dicono che una cinquecento truccata da lui abbia lasciato indietro una Lamborghini, figurati!» rispose Marcello.
«Beh peró il video su you tube c'è.»
«Ma che dici?»
«Guarda , ora cerco “Lamborghini Murcielago vs Fiat cinquecento” e... eccolo: https://www.youtube.com/watch?v=zCT_GjKcZ18 ! Visto?» disse Rosario porgendo il cellulare al cugino.
Marcello guardó il video.
«Non ci credo! Non è possibile!» disse.
«Cosa?» chiese Barnaba, improvvisamente interessato.
«Dio esiste» rispose Marcello.
Barnaba si alzo dalla sedia, andó al bancone e guardó il video.
«Figo, ma che dimostra?» chiese.
«Che “Il Peruviano” esiste.» disse Marcello « e se c'è qualcuno che puó aggiustare il pandino è lui.»
«Ma non sappiamo dove sta... nessuno lo sa. È una creatura mitica!»
«Da qualche parte nel Gennargentu, dicono» disse Rosario.
«Ma e come si fa a portargli il pandino, ammesso che lo troviamo?» disse Marcello.
«Mica tutto il pandino, basta il motore! L'alternatore lo possiamo sempre rubare al pandino dei carabinieri, tanto ci vuole cinque minuti» disse Barnaba.
«Va beh , e il motore, come glielo porti, a spalla?» chiese Rosario.
«No, ci presti l'apino!» disse Barnaba a Rosario.
«Sí e poi? L'apino mi serve!»
«E dai cugino! Che tanto non lo usi mai!» intervenne Marcello.
«Guarda, ve lo lascio nella speranza che stiate fuori diversi giorni, almeno cosí non venite qui a scroccare e rompermi le scatole. Tiè!» disse Rosario, lanciano un paio di chiavi a Marcello.
«E ora fuori! Raus! Out!»
Barnaba non stava in sé dalla gioia.
«Dai smontiamo e carichiamo il motore e partiamo!»
«Ma... ora?» chiese Marcello.
«E tanto che c'hai da fare? È mattina partiamo subito.»
«E devo avvertire nonna, che mi aspetta per cena, lo sai che mica posso lasciarla sola cosí.»
«Eh piccino la nonnina si preoccupa» lo prese in giro Barnaba « dai l'avvisi mentre smonto il motore, tanto un po' ci metteró»

I due si misero a armeggiare e dopo un' oretta avevano smontato e caricato il blocco motore sull' apino rosso con la scritta “Bar Rosario” sui lati.
I due salirono sull' ape, con Barnaba alla guida.
«Marcello accendi un po' quell'affare» disse Barnaba indicano un vecchio stereo con mangianastri di quelli che si portavano a spalle.
“We are the champioooons, my friend...”
«Ma che roba è? Ma che gusti ha tuo cugino? Non ci sono un po' di Motorhead, degli Iron o almeno degli Ac/Dc?»
«Eh no,» rispose Marcello «questo è tutto quello che c'è: “The Best of Queen”»
«Mah e allora» disse Barnaba mettendo in moto e impennando sulle ruote posteriori «via!» , e l'apino schizzó , dapprima per le viuzze del paese, poi per le strade che portavano al Gennargentu.

La giornata passó cosí, con Barnaba che conduceva il mezzo in modo spericolato e criminale per le strade sarde, con la musica dei Queen di sottofondo e gli immancabili battibecchi tra i due.
Avevano fermato e chiesto a:
-Benzinai
-Puttane
-Passanti
-Turisti
-Un nano in ciabatte.
-Puttane ( non perdevano mai l'occasione)
-Baristi/e
-Vecchietti che guardavano la gente lavorare

Ma niente.
In tutto il giorno nessuno aveva saputo dargli alcuna informazione sul “Peruviano”, anzi diverse volte si erano presi delle occhiatacce torve. Il segreto della cintura nera dei motori truccati era al sicuro, sembrava.
I due cominciavano a essere sempre piú scoraggiati, ma mentre stavano cantando a squarciagola:
“Hiiiir ui ar, booorn to bi chiiings, uir the prinsis ov de iuuuunivers” furono sorpassati da una moto Kawasaki 600 che ha sua volta fu sorpassato da un vecchio motorino Fifty che impennava su una ruota.
«Ihh» fece Barnaba «hai visto anche te quello che ho visto io?» chiese all'amico.
«Questa non puó che essere opera del Peruviano!» disse Marcello.
«Deve essere nei pressi, per forza, ferma un po' nel primo bar che trovi»
Al primo paesino i due cercarono le tracce del Fifty, ma invano. Si diressero quindi verso il piú vicino bar. Era ormai sera inoltrata quando entrarono nel “Bar Sport”.
Tutti gli astanti erano intenti a guardare la partita del mercoledí.
«Chi gioca?» chiese Marcello.
«Lazio Juve» rispose uno dei presenti.
«Forza Lazio allora» disse Marcello.
«Juve merda» disse Barnaba «Qualcuno conosce un ragazzo che va in giro con un vecchio Fifty truccato, per caso?» chiese.
«E perché lo cercate?» chiese il barista.
«No, niente... è che ci ha sorpassato su una ruota e gli è cascato il cellulare di tasca, abbiamo provato a inseguirlo per renderglielo, ma non ce l'abbiamo fatta»
«Me lo dia pure a me» disse il barista.
«Si ora do un iphone nuovo al primo che trovo, t'immagini?» rispose Barnaba.
Un signore anziano intervenne «Deve essere di sicuro Giacomo, il figlio della Giorgia, la casa con la porta verde subito fuori dal paese. Non si puó sbagliare»
Barnaba ringrazió, si prese una confezione da sei di bitter da portare via e i due risalirono sull'ape.
Poco dopo bussavano alla porta della casa a loro indicata.
«Chi è?» chiese una voce di donna.
«Abbiamo trovato un cellulare, al bar ci hanno detto che potrebbe essere di suo figlio Giacomo, potremmo mica parlare con lui?» disse Marcello.
Poco dopo usci un ragazzo giovane.
«Si?» disse.
«Abbiamo trovato un cellulare e ci hanno detto che potrebbe essere tuo» disse Marcello.
«Che cellulare?» chiese il ragazzo.
«Un iphone» disse Barnaba.
«É mio di sicuro, grazie me lo dia» disse il ragazzo porgendo la mano.
«Prima un informazione» disse Barnaba.
«Che informazione?»
«Vogliamo sapere dove si trova Il Peruviano»
Il ragazzo ci pensó su un attimo.
«Prima mi dia il cellulare» disse.
Barnaba prese il suo cellulare dalla tasca e glielo dette.
Il ragazzo sorrise. «A due km dal paese, prenda lo sterrato sulla destra. Dopo cinquecento metri troverà una casa, la riconosce subito perché fuori ci sono moto e macchine di tutti i tipi»
«Grazie» disse Barnaba, strappando il cellulare di mano al ragazzo.
«Ma...» cominció a protestare quest'ultimo.
«Ma non è tuo, perché l'ho rubato a un turista due giorni fa. E poi figurati se lo do a uno spione!» rispose Barnaba.

Dopo una ventina di minuti i due entrarono in uno spiazzato sterrato, pieno di macchine e moto, per lo piú smontate.
Da un capannone di legno filtrava una luce. I due scesero e si avvicinarono e, arrivati alla porta, bussarono.
La porta, scricchiolando, si aprí e un signore anziano, coperto di rughe, di circa un metro e cinquanta d'altezza comparve. Barnaba sbirció dentro.
«Guarda!» esclamó, indicando un calendario Pirelli del 97 a Marcello.
«Si?» chiese il vecchietto perplesso guardando i due.
«Ecco noi, ci chiedevamo se lei potesse...» disse Barnaba.
«Aye, che es che tu porta»
«Ma come sa... cioè»
«Tu de noche con ape scassato viene aqui, tu porta qualcosa al Peruano, para che si no stai aqui» continuó «Che es?»
«Il motore di una Fiat Panda dell' 86, volevo sapere se lei potesse riparar...»
«Yo puedo todo. Tu lascia me e torna dopo mañana»
Barnaba lo alzó di peso e lo bació, mentre l'ometto si dimenava.

«E ora siamo a posto!» disse Marcello.
«Si, ora ci basta fregare l'alternatore al pandino dei carabinieri, e poi»
«Poi?»
«Poi giuro che brucio il concessionario Fiat!»



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Vastatio
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Re: Il Peruviano

Messaggio#2 » giovedì 1 settembre 2016, 22:02

Ciao,

idea di fondo simpatica che però sembra essere stata sviluppata di fretta e senza troppa ispirazione. Ci sono alcune battute carine, ma per il resto trovo il racconto fin troppo leggero. Non che debba succedere sempre chissà che in un racconto breve, ma questa figura "leggendaria" la trovi in quanto, un pomeriggio? E' tutto talmente rapido che stona.
Ammetto che non mi è piaciuta l'idea di mettere un link al video di Youtube. Forse l'ispirazione ti è venuto proprio da quel video, ma avrei preferito che, in un racconto, me lo "mostrassi" tu il video.
I tuoi personaggi sono delle macchiette, non credo che volessi dargli chissà che spessore, ma me li hai messi in antipatia appena ha risposto alla domanda sul lavoro.
«Io? Delinq... ehm libero professionista!»
Non è nemmeno vagamente simpatica. Che so "Logistica:ricollocazione beni".
Forse mi sbaglio, ma mi sembra un racconto poco curato, scritto di fretta e, per la sfida, la cosa mi indispettisce.

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angelo.frascella
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Re: Il Peruviano

Messaggio#3 » venerdì 2 settembre 2016, 0:20

Ciao Davide.

Credo la tua intenzione fosse di scrivere un racconto umoristico, che forse è il genere più difficile. Molto più complicato toccare le corde che fanno sorridere, che non quelle che fanno piangere o stare col fiato sospeso. Fra gli elementi fondamentali del genere ci sono personaggi con caratterizzazioni forti e, oserei dire, esagerate (pensa allo Sheldon di Big Bang Theory o a Fantozzi) e la capacità di riempire questi caratteri di umanità, per permettere al lettore di ridere, ma allo stesso tempo di empatizzare con loro e con i loro problemi (insomma facile come camminare sul filo senza rete). Entrambi gli elementi mancano nel tuo racconto: i personaggi sono anonimi e allo stesso tempo dei loro problemi finisce col fregarcene poco. Questo secondo punto rende la lettura un po’ noiosa (a parte qualche battuta buona qua e là).
Il dettaglio del video youtube a me è piaciuto, dandomi la sensazione, per un attimo, che il peruviano potesse esistere per davvero.
Non te la prendere per il giudizio se ti può sembrare duro: hai puntato forte e questo comporta un rischio.
Aggiungo che ci sono molti refusi, troppi per un bando che è fuori da un mese.

A rileggerci
Angelo

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Sonia Lippi
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Re: Il Peruviano

Messaggio#4 » lunedì 5 settembre 2016, 14:18

Ciao Davide
Il tuo racconto è godibile... leggero.... mi ha dato proprio l idea di uno spaccato di quartiere malfamato ... però sinceramente non mi ha preso a livello emozionale.... non è una storia che mi è rimasta dentro....anzi alla fine mi è venuto da dire un "e quindi?"
Ci sono delle battute molto carine.... altre che non ho capito bene .... però forse sono io che nn comprendo a pieno l umorismo Romano
Comunque nel complesso è un racconto carino
Sonia

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