Semifinale gruppo Simone Lega

Sfida il BOSS Marco Roncaccia e i suoi SPONSOR Daniele Picciuti, Simone Lega e Alberto Buchi.
I primi 9 entreranno a far parte di un e-book marchiato Minuti Contati.
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Spartaco
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Semifinale gruppo Simone Lega

Messaggio#1 » martedì 13 settembre 2016, 1:07

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Eccoci alla seconda parte de La Sfida a Marco Roncaccia.
In risposta a questa discussione, gli autori semifinalisti del girone Lega, hanno la possibilità di postare il loro racconto revisionato, così da poter dare allo SPONSOR del loro girone un lavoro di qualità ancora superiore rispetto a quello che ha passato il girone.
Quindi, Roberto Romanelli e Sonia Lippi, possono sfruttare i due giorni concessi per limare i difetti del racconto, magari ascoltando i consigli che gli sono stati dati da chi li ha commentati.

Scadenza: mercoledì 14 settembre alle 23:59
Limite battute: 21.313

Se non verrà postato alcun racconto, allo SPONSOR verrà consegnato quello che ha partecipato alla prima fase.
Anche se già postato, il racconto potrà essere modificato fino alle 23:59 del 14 settembre. Non ci sono limiti massimi di modifica.
Il racconto modificato dovrà mantenere le stese caratteristiche della versione originale, nel caso le modifiche rendessero il lavoro irriconoscibile verrà inviato allo SPONSOR il racconto che ha partecipato alla prima fase.

Non fatevi sfuggire quest'occasione, state sicuri che il vostro avversario starà già pensando a come migliorarsi!



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Sonia Lippi
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Re: Semifinale gruppo Simone Lega

Messaggio#2 » martedì 13 settembre 2016, 14:32

Ciao

Il racconto revisionato lo posto qui?

Grazie :-)

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Spartaco
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Re: Semifinale gruppo Simone Lega

Messaggio#3 » martedì 13 settembre 2016, 15:42

Sì, postalo qui.

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Sonia Lippi
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Re: Semifinale gruppo Simone Lega

Messaggio#4 » mercoledì 14 settembre 2016, 11:43

Un libro ti cambia la vita

Hai capito tutto.
In fondo era facile.
L'idea ti è venuta leggendo quel libro, Roma caput zombie.
Si, deve essere proprio così, sei uno zombie e l'uomo che ti sei mangiato in questi giorni deve essere stato un laziale, per giunta pure con una voce di merda.
Quando meno te lo aspetti, quella voce gracchiante si insinua in ogni tuo pensiero e qualsiasi cosa tu faccia si trasforma in "forza Lazio."
Pensi a cosa devi comprare al supermercato? E ti ritrovi il biglietto della lista della spesa pieno di "forza Lazio”; pensi a cosa cucinare? E ti viene sempre e solo in mente "forza Lazio forza Lazio forza Laziooooo", perfino quando cerchi di masturbarti l'unico pensiero che ti gira in testa è forza Lazio!
Avevi anche pensato di essere posseduto e sei corso in chiesa.
Dopo esserti segnato con l'acqua santa hai provato a dire un Padre nostro, così, tanto per vedere cosa succedeva; ti sei concentrato e "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato forza Lazio, venga il tuo regno sia fatta forza Lazio come in cielo così in terra, dacci oggi forza Lazio quotidiana ..." e via dicendo, insomma, non ha funzionato nemmeno pregando.
Hai creduto che il tuo problema fosse fisico, quindi hai pensato bene di farti delle analisi; forse qualcuna delle tue allergie era peggiorata, o magari ne avevi sviluppate di nuove che invece di farti gonfiare la lingua ti sballavano il cervello.
Poi per caso hai trovato quel libro, non ti ricordavi nemmeno chi te l'aveva dato, era in bella mostra sulla tua libreria e l'hai preso.
L'hai letto tutto di un fiato, sembrava proprio parlasse di te, Il nome del protagonista è addirittura uguale al tuo ed è stato illuminate; in un attimo hai capito il perché delle voci nella tua testa, il tuo malessere continuo, la tua improvvisa impotenza e soprattutto, la tua voglia crescente di carne.
Ieri hai portato le analisi dal dottore, le ha guardate e ha scosso la testa; poi con voce calma ti ha detto che purtroppo parlano chiaro, hai un tumore alla prostata.
"Cazzo", hai pensato, "pure l'uccello moscio c'aveva quel laziale di merda!" La prossima volta che ti mangi qualcuno devi stare attento alla sua salute, altrimenti vedi cosa succede?
Oggi non l'hai sentito.
La sua voce gracchiante non si è ancora insinuata nei tuoi pensieri mentre rifletti sulle parole del medico.
Forse il non dormire stanca anche il laziale che hai nel cervello, o forse il preoccuparsi per la propria vita mette in secondo piano qualsiasi altra cosa.
Tumore alla prostata, non è proprio una passeggiata.
Continui a pensare che la colpa sia di quel laziale.
Era usanza, tempo fa, in alcune culture tribali, che i guerrieri mangiassero il cuore dei loro nemici per acquisirne la forza, tu una settimana fa ti sei mangiato il suo apparato genitale in salsa verde e devi aver assorbito la sua malattia.
“Cazzo deve essere successo proprio così.”
Cerchi di capire come agire per sistemare la faccenda; se mangiare un organo malato ti ha fatto ammalare, forse mangiandone due o tre sani ti potrebbe far guarire, devi solo fare attenzione e scegliere con cura le persone, tutto qui.
Comunque ora sei stanco di pensare al tumore.
Accendi lo stereo mettendo il tuo cd preferito e ti siedi sul divano, sperando di rilassarti e riposarti un po' chiudi gli occhi lasciandoti trasportare dalle note in paesi lontani.
Respiri profondamente.
Senti che ogni tensione abbandona il tuo corpo e sei sempre più rilassato, la tua mente è vuota.
Ti si affaccia il pensiero che forse non sei uno zombie.
Ti sembra di ricordare che hai scritto qualcosa sugli zombie, oppure hai letto un sacco di libri su di loro ma certamente non sei uno zombie.
La voce, il tumore, forse è stato un incubo.
Sorridi, finalmente quel pensiero persistente si è dileguato, sei completamente rilassato.
Senti che tutto andrà bene.
"Ahahahahahahahahahah ti ho fregato!" Eccola nuovamente la voce, ti fa sobbalzare sul divano, perplesso e disorientato chiedi:"chi sei cosa vuoi da me?"
"Sono il laziale. Coglione!"
Rimani in silenzio per qualche secondo, sentendo montare dentro di te una rabbia sorda "io coglione? Ringrazia Dio che ti ho già mangiato altrimenti ti farei a polpette!"
"AHAHAHAHA e invece sarò io a farti a polpette ora; il tumore si espanderà in tutto il tuo corpo e ti mangerà, esattamente come hai fatto tu con me."
"Bastardo smettila subito, troverò il modo di fermarti, magari mi mangerò un medico così che possa curarmi dall' interno."
"Ahahahahahah idiota! Guardati allo specchio, intanto ti sei già trasformato in me."
Con passo titubante ti avvicini allo specchio.
Goccioline di sudore ti imperlano la fronte, hai paura a specchiarti.
Conti fino a tre e alzi lo sguardo, ciò che vedi ti paralizza, non sei più tu, ovvero, sei sempre tu ma con qualcosa di diverso.
I tuoi occhi sono più chiusi, con un luccichio perverso, le tue mascelle serrate in un ghigno inquietante.
Aldo, il dolce e sfortunato operatore sociale non c'è più e un nuovo viso ti sogghigna dallo specchio.
"Dimmi almeno come ti chiami stronzo!"
La voce tace per qualche secondo e poi ti risponde con un tono calmo, quasi cordiale, " Daniele, mi chiamo Daniele, non te lo ricordi? Per un anno ci siamo incontrati tutti i martedì sera in libreria. Volevi fare lo scrittore. Lo scrittore ahahahaha che idea idiota! Ogni volta cercavo di convincerti che con la scrittura non si mangia, ma tu insistevi! Per qualche tempo non sei venuto e ho pensato che ti fossi rassegnato. L'altra sera invece, quando ho chiuso la libreria mi hai dato un colpo in testa e ora eccomi qui, che ti divoro a mia volta."
l' immagine dello specchio ha ragione, volevi fare lo scrittore ma in realtà hai dei ricordi confusi.
Forse hai scritto un libro o forse l'hai solo immaginato, sicuramente ne hai letti tantissimi e tra questi il libro rivelatore, quello che ti ha fatto capire chi sei veramente! Il libro che ha tirato fuori la tua vera personalità.
Tu sei uno zombie punto e basta!
Ti giri e vai verso il il frigo, lo apri e una testa violacea ti guarda dal primo ripiano.
Pensi che devi comprarti un altro frigo, altrimenti dove li metti i prossimi?
Ti devi curare e li devi scegliere sanissimi.
Il dottore ha parlato di chemioterapia, ma tu non la farai mai!
La chemioterapia uccide le persone oltre che il tumore e tu vuoi vivere!
Farai a modo tuo.
Pensi che potresti mangiarti gli organi genitali di Rocco Siffredi, a lui il cazzo funziona bene!
Devi farti una doccia, puzzi di carne in decomposizione, anzi tutta la tua casa puzza di morto.
Non hai avuto ancora il tempo di ripulire bene e in giro ci sono ancora schizzi di sangue e brandelli non meglio identificati, mica potevi chiamare la donna delle pulizie!
Ieri una vicina si è pure lamentata con te per la puzza che sentiva provenire dal tuo pianerottolo.
Peccato che è una donna, altrimenti poteva essere un ottima candidata per i tuoi pasti.
La senti spesso mugolare di piacere la notte.
Il fidanzato! Ecco potresti mangiarti il fidanzato.
Mentre sei intento nei tuoi pensieri senti arrivare sul pianerottolo persone che chiamano a gran voce qualcuno.
Rimani interdetto per un attimo, non è la voce di nessuno che conosci e poi in realtà stanno chiamando un nome che non è il tuo.
Forse è il nome del fidanzato della tipa del piano di sopra.
Ancora quella voce che chiama e poi tantissimi colpi alla porta.
“Aprite, Carabinieri! Se entro un minuto non aprite saremo costretti ad entrare con la forza.”
Ti guardi attorno, la tua casa è un macello.
In cucina la mannaia che hai usato per tagliare a pezzi il laziale è ancora sporca e in bagno, sul soffitto, ci sono gli schizzi di sangue di quando lo hai sgozzato.
Continui rumori dietro la porta e ancora quel nome.
Gli gridi che si sono sbagliati, che tu ti chiami Aldo!
“Ok Aldo, allora apri e non ti succederà niente, altrimenti buttiamo giù tutto ed entriamo.”
Cerchi di pensare velocemente, non hai tempo per sistemare la casa e sicuramente non puoi permetterti di farli entrare.
Ti obbligheranno a fare la chemioterapia e tu non vuoi farla, glielo hai detto ieri al dottore, niente chemio!
La chemio uccide le persone!
Il medico gli deve aver dato però il nome sbagliato.
Grosse gocce di sudore ti solcano la fronte e ti scendono sugli occhi facendoteli bruciare.
Cerchi di prendere tempo.
“Che modo è questo di chiamare una persona? Non vi siete nemmeno accertati che fosse quella giusta.”
“Ascolta Aldo, apri e non ti succederà nulla te lo prometto, andrà tutto per il meglio vedrai. Sicuramente abbiamo sbagliato persona, come dici tu, ma dobbiamo controllare, hai ancora trenta secondi Aldo, poi entriamo.”
Ti senti confuso, quella persona che stanno cercando come si chiama? Eppure quel nome ti dice qualcosa.
Hai dei ricordi confusi.
Sai di essere Aldo, ma ora in testa ti arrivano immagini di una vita non tua.
“Forse è quella del laziale”, pensi.
Stai per mettere la mano sul pomello quando vedi la porta quasi saltare in aria.
Ti sposti di lato per evitare di essere travolto dalla furia delle forze dell'ordine che stanno entrando in casa tua.
In un attimo sei circondato da almeno quindici Carabinieri che urlano puntandoti contro pistole e mitragliette.
D'istinto alzi le mani mentre cerchi di spiegare che non sei la persona che cercano.
Urlano continuamente.
Il tuo cervello fa fatica a capire ciò che ti chiedono, hai le orecchie che ti ronzano.
Non riesci a pensare.
Alcuni agenti si sono staccati dal gruppo e cercano per la casa.
Senti un urlo provenire dalla cucina.
“Cristo, venite qui! È nel frigo, se l'è mangiato! Cristo che schifo, Cristo!”
Qualcuno sta vomitando mentre i tizi che hai di fronte ti intimano di metterti a pancia a terra.
Con la coda dell'occhio cerchi di valutare quanto è lontana la finestra.
In fondo sei uno zombie e sai che puoi morire solo se ti sparano al cervello distruggendotelo.
Un salto dalla finestra non può farti morire, anzi può toglierti da questo impiccio.
Mentre uno di loro urla a perdifiato e ti viene incontro con le manette in mano, tu con uno scatto repentino e gridando come un ossesso “forza Laziooooooooo” passi fra due Carabinieri attoniti.
La finestra è a circa due metri da te, senti i proiettili fischiarti nelle orecchie, ti lanci verso il davanzale, poni le mani sul marmo freddo come la morte, ti tiri su, e senza pensarci, con un sorriso beato sulle labbra, ti lanci nel vuoto, verso la libertà.
Il Messaggero – Cronaca di Roma – 5 Agosto 2016
Morto suicida il famoso scrittore Marco Roncaccia durante un blitz dei carabinieri nel suo appartamento.
Lo scrittore, afflitto da personalità multipla dopo la stesura del suo ultimo libro “Roma caput zombie” era in cura presso il C.I.M di zona.
I vicini, dopo giorni che avvertivano forti odori nauseati e rumori molesti provenire dall' interno del suo appartamento, hanno allertato le forze dell'ordine che hanno fatto la macabra scoperta: ritrovati nel frigo alcuni pezzi del libraio scomparso qualche giorno fa a Monterotondo e altri resti ancora non identificati sui quali si stanno effettuando test del DNA.

Sonia Lippi

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Re: Semifinale gruppo Simone Lega

Messaggio#5 » mercoledì 14 settembre 2016, 22:30

Accesso alla beta

Quanto tempo è passato da quando è cominciato tutto?
La mano scivola nella tasca a cercare il cellulare, ma ti fermi appena sfiori la plastica. Non vuoi guardarlo.
Cazzo, se non vuoi!
Ti alzi e cammini fino alla finestra, cercando di ignorare tutto quello che la separa dalla poltrona su cui ti eri seduto: urti qualcosa col piede, non importa, sai cos’è e tiri dritto.
Guardi fuori: un piccolo cortile, un'altalena legata al ramo di albero, uno scivolo in plastica e una bicicletta viola con le rotelle. L’altalena è l’unica cosa che hai visto muoversi nelle ultime ore.
Il cellulare vibra.
Merda!
Lo estrai dalla tasca facendo attenzione a non staccarlo dal power bank a cui è collegato, in casa manca l’elettricità e non hai trovato l’interruttore generale, passi l’indice sul sensore di impronte e lo schermo si sblocca.

02 giorni 08 ore 00 minuti

Preda livello 7
nuovo livello tra 8 ore

Cacciatore livello 1
Obiettivi Cacciatore completati 2/3
(clicca per lista obiettivi)

NUOVO LIVELLO PREDA RAGGIUNTO!
(clicca per informazioni)


***


“Ma sì, è tipo quel gioco dove vai in giro per la città a fare foto nei vari posti per dimostrare che sei arrivato, solo che questo è più interattivo, certe volte ti chiede di essere in tre, di aspettare una certa ora o di andarci a piedi piuttosto che in bici. Provalo, al massimo lo disinstalli”.

E, come per la maggior parte dei giochi che ti consigliava Mario, l’hai scaricato, ti sei loggato usando il tuo account Facebook e ci hai anche giocato per qualche settimana. Più uno stimolo ad uscire e fare qualcosa di diverso dal solito tran tran quotidiano.
Quello che non hai fatto, che non fai mai, è leggere le condizioni che avevi accettato spuntando la casellina al momento della registrazione.

***

Il telefono vibra. Eccone un altro che non legge i disclaimer in arrivo. Ormai hai imparato a distinguere il genere di notifica dalla durata della vibrazione. Quelle veramente importanti, quelle che DEVI leggere, ti trasformano la tasca in una centrifuga fino a quando non sblocchi il telefono e le leggi. Fino ad ora ne hai ricevute due, indicavano una manutenzione del sistema di calcolo degli obbiettivi.
Non significa che il gioco si fermi, solo che, finché il sistema di calcolo non riprende a funzionare, eventuali traguardi non saranno considerati validi.
E tu sei fermo al primo livello di cacciatore, perché dopo TROVA UNA PROTEZIONE (fotografare il codice a barre) e TROVA UN’ARMA (fotografare il codice a barre), ti sei fermato a UCCIDI UNA PREDA (fotografare il codice a barre).
Già, qui tutto ha un codice a barre: il casco da ciclista che hai in testa, la spranga, sostituita poi da un coltellaccio da cucina, e anche tu. A dire il vero ne hai più di uno, in varie parti del corpo.
Il secondo giorno hai capito il motivo: nella pineta hai trovato le braccia e le gambe di qualcuno disposte a croce, coi codici a barre in vista e ripuliti da sangue e terra.
Il corpo era pochi metri più avanti, legato con una corda a un albero, da un taglio di sbieco sull’addome qualcuno aveva tirato fuori gli intestini per scrivere Forza Lazio.
UCCIDI UNA PREDA. Gli obbiettivi ai livelli alti diventano parecchio fantasiosi o forse erano i giocatori a farsi prendere la mano?
UCCIDI UNA PREDA.
Hai contribuito con una abbondante scarica di vomito all’opera d’arte e sei scappato piangendo. Come si fa a uccidere una persona in quel modo?

***

Ormai è tardi, devi muoverti, quella casa non è più sicura.
Ti giri per allontanarti dalla finestra ma un’ombra ti sbarra la strada. Due mani ti afferrano la gola e sollevano, senza sforzo, i tuoi scarsi cinquantacinque chili bagnati. Cominci a scalciare, ma colpisci solo qualcosa di duro, cerchi allora di afferrare le braccia del bestione ma sono due tronchi di muscoli.

- Che bello scricciolo ho trovato. Mi aspettavo due cadaveri, speravo vi foste ammazzati a vicenda.

L’alito fetido ti raggiunge insieme agli schizzi di saliva, speri che arrivi quella scarica di adrenalina che nei film permette all’eroe di ribaltare la situazione, ma le uniche cose di cui sei consapevole sono la morsa alla gola e che ti sei pisciato addosso.
Poi le mani lasciano la presa, un fiotto di sangue caldo ti investe e riesci a scorgere lo scintillio di una lama che entra ed esce dal collo del tuo assalitore.
Cadete entrambi per terra.
Atterri sul cadavere della ragazza che hai ricoperto con un lenzuolo e accuratamente evitato per tutto questo tempo. La sua quinta abbondante ti fa da cuscino ed eviti di sbattere la testa, ma rimani schiacciato come un wurstel tra i due corpi. Il sangue continua ad uscire dalla ferita del tizio sopra di te, trasformando il tutto in un macabro Mc Bacon al ketchup. Senti la presa sulla realtà vacillare. Stai per impazzire; non ti sembra nemmeno un brutto epilogo vista la situazione di merda e che, a breve, farai la stessa fine delle tue fette di pane.

- Porca puttana, quanto pesa sto stronzo! - Il tuo paradiso viene interrotto dalle imprecazioni di Ronald Mc Donald, che sta facendo rotolare via l’orso che ti schiaccia. Quando il corpo si ribalta al tuo fianco l’ultima cosa che ti aspetti di vedere è qualcuno che ti porge la mano per aiutarti ad alzare, ma in quel momento lo sguardo ti cade sulla fontanella di sangue che ancora zampilla dalla carotide recisa al tuo fianco e quel poco di adrenalina che ti sosteneva evapora. Svieni approfittando di nuovo del tuo cuscino di carne.

- Forza, bell’addormentato, non è tempo per la nanna.

Una sberla ti riporta alla realtà, fai appena in tempo a sollevare la mano per fermare la seconda. Sei ancora sdraiato a terra sul cadavere della ragazza, schizzi in piedi e quasi dai un testata al tuo salvatore che sta perquisendo il corpo del tuo assalitore.

- Fai attenzione, che cazzo! Non male la tua idea di ficcarti l’ombra di un cadavere, ma non funziona per sempre, devi muovere il culo!

Ti allontani da lui ed estrai il coltello da cucina, chiedendoti perché non l’hai tirato fuori per difenderti durante l’attacco di poco fa. Lui ti guarda con commiserazione, mentre infila in una delle tante tasche del giubbotto da militare due power bank trovati sul cadavere.

- Non fare il cazzone, se volevo ammazzarti non credi che lo avevo già fatto?
- Forse stai solo aspettando il nuovo obiettivo. - Ti mordi la lingua per rimanere calmo.
Ride.
- Allora non sei tutto scemo - si alza in piedi e ti fissa, al fianco ha una pistola e una accetta, nessuna traccia della lama con cui ha ucciso poco fa - ma sei fuori strada. Io non sono un cacciatore.

Lo guardi scettico, proprio mentre estrae il suo cellulare e scansiona il codice a barre sul polso del cadavere. Poi punta il cellulare verso di te, quando si rende conto che non sai di cosa stia parlando allarga le braccia sconsolato.

- Oh cazzo, ma da dove esci? Sono un guardiano!

E niente, continui a fissarlo con il coltello puntato verso di lui e senza la minima idea di cosa sia un guardiano.

- Oh merda, mi è capitato un novellino. Sei appena arrivato? Non hai seguito il tutorial?
- Tutorial? - riesci a balbettare.
- Ma sì, quando passi al secondo livello di cacciatore ti chiede cosa vuoi diventare, se guardiano o continuare come cacciatore.
- Io non sono ancora…
- Ah, quindi quella sotto il lenzuolo non l’hai ammazzata te? Vabbé senti, facciamo così, il prossimo che capita lo ammazzi tu, così poi possiamo continuare assieme. ora dammi il polso che devo registrare che ti ho salvato, o perdo l’obbiettivo.

Lo guardi esterrefatto, ma se ti avesse voluto ammazzare in effetti non si sarebbe preso la briga di risvegliarti. Abbassi il coltello, poi ti torna in mente la pineta e ti rimetti in guardia: forse ha solo un obiettivo artistico.

- Oh cristo, qui non ne usciamo più, e sta scadendo il tempo.

Gira verso di te lo schermo del suo cellulare:

GUARDIANO LIVELLO 8
obiettivi completati 8/9

SALVA UNA PREDA ALL’ULTIMO MINUTO
[1/2] codice a barre cacciatore: OK
[2/2] codice a barre preda (viva e consenziente): 97 secondi


Fissi le scritte sullo schermo mentre lui ti guarda. Poi cedi e allunghi il polso. La fotocamera inquadra il tuo codice, poi il suo cellulare vibra e legge in silenzio per qualche secondo, poi comincia a girare tra le opzioni.

- Grazie, - riesci a dire nel totale imbarazzo - senti, tu sai perché siamo qui. Io in tre giorni non…

Smette di fissare il telefono e ti guarda sgranando gli occhi.

- Tre giorni? Ma come cazzo... - ritorna a cliccare sul telefono - … oh merda! sei una preda di 7° livello! - torna a fissarti incredulo - Ma se ti sei appena pisciato addosso! Come diavolo hai fatto a sopravvivere tutto sto tempo?

Non sai cosa rispondere, anche perché, ora che te l’ha ricordato, l’odore di piscio e i pantaloni bagnati sono in cima alle tue priorità.

- Senti, forse in qualche camera trovo dei pantaloni della mia taglia. Discutiamo appena torno.
- Ma tu sei tutto scemo, sei come un faro per i cacciatori e… - si ferma fissando lo schermo del telefono - … ma cosa sei, un bug? Adesso sei morto. Fammi vedere il tuo telefono.

Con movenze da circo per non sporcarti recuperi il telefono, adesso non riesci veramente più a sopportare di continuare una conversazione con le mutande bagnate, e glielo passi dopo averlo sbloccato.

- Ok, mi fido, guarda quello che devi, ma intanto io vado a cercare un ricambio. Ci metto un attimo.

Ti guarda dall’alto in basso, scettico, poi afferra il telefono e comincia ad armeggiare. Tu ti fiondi nella camera da letto e inizi a rovistare tra cassetti e armadi, là dove ricordavi di aver visto indumenti da uomo. Quando torni il tuo telefono è sul tavolino, mentre lui ha tolto il lenzuolo dalla ragazza e sta acquisendo il suo codice a barre da un seno. Distogli lo sguardo dal corpo seminudo della poveretta e dai segni delle coltellate allo stomaco.

- Lo stronzo l’ha violentata. Prima, dopo o mentre la ammazzava, lo sa solo lui. Comunque era una cacciatrice pure lei. Piuttosto bravina a giudicare dai dati. - Si alza e ti fissa. - Tu non hai mai pensato di controllare i dati dei cadaveri, vero? Il tuo archivio è vuoto.

Recuperi stizzito il cellulare, lo schermo mostra il riepilogo dei tuoi dati

SILVIO MARTE

TEMPO DI GIOCO BASE: 19 giorni
ACCESSO PROGRAMMA BETA: richiesto e accettato

TALENTI SPECIALI
(in beta)

DOPPIA DIAGNOSI
GUIDARE ARTICOLATI
ARMI BIANCHE


- Sei un paraculato, hai un DOPPIA DIAGNOSI dall’inizio. Ma ne sa più il mio pappagallo di te. Cliccaci sopra.

Esegui e una finestra di informazioni si sovrappone alla schermata.

DOPPIA DIAGNOSI
qualsiasi tentativo di analisi attraverso le funzioni remote darà sempre risultati differenti.


- Cazzuto vero? Se lo sommi ai limiti del sistema di gioco, su una preda, è forte. Non puoi chiedere due analisi della stessa zona troppo vicine e un cacciatore non può scoprire i bersagli a corto raggio. Se te ne stai zitto e muto è probabile che ti considera già morto o non più in zona.

Adesso cominci a capire come hai fatto a sopravvivere fino ad ora, senza conoscere le regole. Certo che avere l’illuminazione da un cafone ignorante ti fa girare le scatole. Rimane però la domanda più grande, ti secca, ma devi farla.

- Ok, sono paraculato, ma perché sono qui, tu lo sai?
- Beh, hai chiesto di far parte del programma della beta, ti hanno estratto a caso o scelto dal profilo di Facebook. Scommetto che anche tu non hai famiglia come me.
- Programma beta un cazzo, il gioco originale chiedeva di fare foto in città, non di… ammazzare le persone!
- Ma tu lo sai chi era la tettona senza mutande lì per terra? - ti fissa con occhi di ghiaccio - Una vegana! E il tizio che ti stava strizzando la gola come uno straccio? Ruspe e foto di gattini. Che poi mi chiedo quanta verdura deve aver mangiato per farsi venire quelle due bocce.

Rimani a bocca aperta, prendi il tuo cellulare e scansioni il codice a barre sul polso della ragazza

CARLA XXXXXXXXXX

CACCIATORE LIVELLO 6
UCCISA da [elemento non in archivio]

tag: VEGANA, OMEOPATIA, ANTIVAX


- Ci hanno dato finalmente il modo di liberarci una volta per tutte di tutta questa gentaglia che infesta l’Italia. Se guardi bene il logo del gioco e prendi solo le righe bianche, girandole, sono chiaramente squadra e compasso. Il programma beta è un figata colossale.

Smette di parlare e ti fissa sorridendo, mentre tu cerchi di capire come il rombo bianco al centro del logo del gioco possa essere considerato il simbolo della Massoneria. Alla fine si gira e comincia a riempire uno zaino con il mucchietto di roba che ha trovato addosso a “ruspe e gattini”.

- Senti, in tre giorni avrai pure visto qualcosa, non puoi essere rimasto a pisciarti sotto tutto il tempo. - Ride – Non ho capito dove siamo esattamente, parte solo l'app del gioco e non c'è campo.

Mentre fissi la sua schiena si tira su le maniche, rivelando sul bicipite il tatuaggio di un cuore biancoceleste. La pineta. Cazzo!

- Peccato che i tag compaiono solo da morti. Chissà tu cosa sei.

Estrai fulmineo il coltello e glielo pianti tra le costole mirando al cuore, ancora e ancora e ancora.
Mentre rantola, riverso a terra in una pozza di sangue, fissi compiaciuto il suo tormento, poi ti chini e scansioni il codice a barre sul collo.

- Se avessi voluto... Lo avrei già fatto ....Che tu non abbia… che ti consideri… che i tag compaiano… capra! Sono un Grammarnazi.

Il tuo cellulare vibra.
MARCO YYYYYYYYYYYY
PRIMA UCCISIONE

tag: COMPLOTTI, ULTRASLAZIO,MASSONERIA


CACCIATORE LIVELLO 2
NUOVO LIVELLO CACCIATORE RAGGIUNTO
(Clicca per scegliere il percorso)

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Spartaco
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Re: Semifinale gruppo Simone Lega

Messaggio#6 » giovedì 22 settembre 2016, 22:00

Questi sono i commenti di Simone Lega:

Un libro ti cambia la vita

Scritto bene, mi piace lo stile dell’autore, la storia scorre e ti prende, buona l’ironia, forse però avrebbe richiesto una lunghezza maggiore per esprimere appieno il suo potenziale. L’originalità non è il punto forte di questo racconto ma nel complesso si rivela godibile. Peccato per i carabinieri che sparano su un uomo disarmato: particolare poco credibile che estrania dalla lettura (ma ci vuole poco a correggerlo).

Accesso alla beta

Racconto interessante, in alcuni punti forse troppo tecnico. Storia d’azione ben raccontata e strutturata, e personalmente mi piace il modo in cui l’autore ha gestito il tema della doppia diagnosi. Semplificare qualche passo forse un po’ contorto (mi riferisco ad alcune spiegazioni) gioverebbe. Ricorda un po’ un film che vidi anni fa, su un reality in cui si andava avanti uccidendo gli altri concorrenti (mi dispiace ma non ricordo il titolo). Vincente l’ironia di fondo, che fa sorvolare su alcuni aspetti poco credibili (tipo come può una app trasformarti inspiegabilmente in serial killer).

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