Una storia antica

viviana.tenga
Messaggi: 560

Una storia antica

Messaggio#1 » venerdì 26 agosto 2016, 0:22

C’è un ragazzino che si aggira tra le bancarelle della fiera dell’est. Ha il viso pallido e sgraziato, l’aspetto malaticcio, le gambe storte. Ma in tasca tiene i risparmi che per tanto tempo ha messo da parte e intende spenderli bene.
Passa davanti a una bancarella di stoffe pregiate, ma i suoi risparmi non bastano per comprare uno di quelli scialli da regalare.
Passa davanti a una strega che vende filtri d’amore, ma non è così sciocco da crederle.
Passa davanti a bancarelle di spezie e di cianfrusaglie, rimane affascinato da marchingegni misteriosi e da uccelli esotici chiusi in gabbie ricurve, ma nulla di ciò che vede sembra essere ciò che cerca.
Dopo un po’, invece che a guardare bancarelle si mette ad ascoltare storie. I pettegolezzi delle popolane e quelli delle nobildonne. Intrighi di palazzo, racconti di mercanti che vengono da terre lontane e di vecchi mercenari. Le compagnie di attori che recitano commedie e storie d’amore, circondati da piccoli o grandi folle.
E poi, appoggiato a un muro, il ragazzino vede un vecchio cieco, e della gente intorno a lui. Si avvicina, perché di quel vecchio ne ha sentito parlare. Sa che racconta storie antiche, quasi dimenticate. Storie che lui anche vorrebbe conoscere.

“Quando ancora mancavano eoni alla nascita del primo uomo, Aegysdor era la più grande città degli elfi, splendente come mai più altra città fu o sarà” comincia il vecchio. La sua voce è debole e roca, eppure sembra avere un potere arcano. “Il primo re fu Eugur, da cui nacque Eugif, che a sua volta generò Eutrin. Eutrin ebbe due figli, Eumun ed Eulis, e una figlia, Eutellin. Di Eumen ed Eulis, grandi cose sono narrate. Yomis figlio di Yopetik ebbe l’onore di avere Eutellin in sposa. Le loro nozze furono festeggiate per nove giorni e nove notti. Un anno dopo, Eutellin diede alla luce tre gemelli. Con poco sforzo uscirono dal suo ventre il primo e il secondo, e a questi fu dato il nome di Yorrel e Yonn. Ma grande sofferenza le procurò la nascita del terzo, prosciugando in lei ogni energia vitale. A questo fu dato il nome di Yorik, e al posto dell’orecchio sinistro aveva un grumo deforme. Eutellin morì poche ore dopo l’ultimo parto. A lungo Yomis pianse la sua morte, e mai volle sposare altra donna.”

Alcuni dei presenti sembrano conoscere già la storia. C’è una donna del sud per esempio, dalla pelle nera, che abbozza un sorriso amaro, e un uomo dai capelli biondi che scuote la testa come se avesse sperato in un altro racconto.

“Gli anni passarano, e i tre gemelli crebbero. Yorrel e Yonn erano i più belli tra gli elfi di Aegysdor, entrambi forti e valorosi nel combattimento come solo gli appartenenti alla stirpe di Eugur potevano essere. Ma Yorik era invece debole e sgraziato. Yomis aveva grande vergogna di lui, e così gli altri due gemelli.
Viveva in quel tempo ad Aegysdor una fanciulla di nome Lutelen, i cui capelli erano neri come la notte e gli occhi luminosi come stelle. Mille pretendenti chiesero la sua mano, e tra questi Lindar suo padre scelse Yorrel figlio di Yomis.
Ma quando la giovane cominciò a frequentare la casa del promesso sposo, Yorik il Deforme la vide, e benché sapesse che era cosa sbagliata il suo cuore prese a bramare ciò che era del fratello. E sebbene il suo viso fosse orribile alla vista e il suo corpo debole, Yorik era abile nell’arte delle parole, brillante nel conversare, capace di comporre versi e leggere nelle espressioni dei volti le cose giuste da dire. E, un po’ alla volta, gli occhi di Lutelen la Bella cominciarono a brillare ancora più del solito quando si posavano sul più giovane dei figli di Yomis.”


Il ragazzo stringe le monete che ha in tasca. Si ritrova a sorridere pensando alla sua Lutelen. Forse vale davvero la pena di provare a comprarle un regalo in una delle bancarelle più ricche.

“Ma Yonn si accorse di quanto stava accadendo, e ne parlò con Yorrel e con Yomis loro padre. E allora Yorrel sfidò il fratello minore a duello, e lo sfregiò procurandogli una cicatrice attraverso l’intero volto. E Yomis cacciò dalla sua casa il terzo figlio, poiché grande era il disonore con cui aveva macchia la famiglia.
Così Yorik fuggì, sanguinante e pieno di rancore, lasciò Aegysdor maledicendo l'intera città e le sue leggi. Presto, si unì a una banda di briganti che infestava le vie che portavano alla città. E benché il suo corpo fosse debole, Yorik imparò a essere spietato e crudele come nessun altro, e molti elfi nobili e illustri morirono in uno degli assalti da lui organizzati.”


Il ragazzino rabbrividisce. Ora è vicinissimo al vecchio, al punto che azzarda a sussurrare una domanda.
“E Lutelen?”
Il vecchio sposta su di lui gli occhi ciechi.

“Di Lutelen, è narrato che sposò Yorrel” dice, e non si capisce se sia seccato o meno dall’interruzione. “Ma si narra anche che pianse a lungo la notte prima delle nozze, e che in verità il loro matrimonio non fu mai consumato. Ma non è di Lutelen che io voglio parlare, bensì di Yorik. Perché appena cominciò a circolare voce delle sue malefatte, i suoi fratelli cominciarono a dargli la caccia, ma lui fece sempre di tutto per evitare uno scontro diretto con loro. Uccideva in modo particolarmente crudele chiunque avesse legami di sangue con la stirpe di Eugur o con Yomis, mosso dall'odio per una famiglia non aveva mai visto in lui altro se non la causa della morte di Eurtellin, ma temeva troppo i due fratelli. E allora Yorrel e Yonn si travestirono da guardie e uscirono dalle bianche mura di Aegysdor al seguito di una ricca carovana, e presto si scontrarono con briganti guidati da Yorik. In quel frangente, con una freccia Yonn trafisse il cuore del fratello.
Ma Zus, che dall’origine dei tempi decide il fato di ogni mortale, aveva stabilito che i figli di Yomis dovessero lasciare insieme il mondo dei vivi come insieme vi erano giunti. E così, dardi avvelenati partirono dalle balestre di due briganti e colpirono i due fratelli, così che i tre gemelli si ritrovarono insieme nell’aula di Tista la Giusta, che decide il destino di ogni anima.
E Yorrel e Yonn chiesero che alle loro anime potessero raggiungere Elysum, il reame degli dei, come a tutti i giusti e i valorosi viene concesso, e che quella di Yorik fosse imprigionata sotto terra, come viene decretato per tutti i malvagi e i traditori.”


Il ragazzino è sempre più nervoso. Gli occhi di tutti sono concentrati sul vecchio, ma a lui si sente comunque addosso degli sguardi, un silenzioso giudizio per le sue gambe storte e il suo volto sgraziato.

“Yorik fece per ribattere, ma Tista, la cui saggezza è più grande di quella di qualsiasi mortale che abbia mai vissuto o che mai vivrà, lo zittì con un cenno. ‘Figli di Yomis’ disse ai due gemelli maggiori. ‘L’anima di vostro fratello sarà imprigionata sotto terra per cento volte cento anni, perché molti sono gli innocenti che ha ucciso o fatto soffrire. Ma dopo questo periodo, sarà libera di unirsi agli dei in Elysum. Le vostre, invece, sotto terra saranno legate ora e per sempre. Perché la natura ha generato Yorik il Deforme, ma Yorik il Mostro è frutto della vostra crudeltà e della vostra arroganza’.”

Il vecchio abbassa il capo e si zittisce. Il ragazzino abbassa lo sguardo a sua volta, incapace di decidere che sapore gli abbia lasciato in bocca quel racconto. La gente che si era fermata riprende a camminare per le bancarelle. Dopo un attimo di esitazione, il ragazzino si avvicina al vecchio e gli porge una moneta. Ora sa che quello che cercava alla fiera dell’est era una storia come quella.
“Sono già passati cento volte cento anni?” domanda.
Il vecchio annuisce.
“Oh, sì. Questa è una storia molto, molto antica.”
“Quindi adesso Yorik è nel reame degli dei, giusto? E Lutelen? È lì con lui?”
Il vecchio sorride. Per un attimo, il ragazzo ha l’impressione che quegli occhi lo stiano in realtà vedendo.
“Questo nessuno può saperlo. Ma a me piace pensare di sì.”



Avatar utente
Simone Cassia
Messaggi: 153

Re: Una storia antica

Messaggio#2 » sabato 27 agosto 2016, 11:52

Ciao Viviana,
Nel tuo racconto il tema si trasforma in una cornice, la fiera del’Est è un luogo dove si può trovare di tutto, anche una storia antica e affascinante. Yorik, il mostro elfo è presente, ma c’è qualcosa… probabilmente una mia impressione, ma è come se mancasse qualcosa. È come se dovesse instaurarsi un parallelismo tra Yorik e il ragazzino (anch’egli deforme) che non riesco a cogliere pienamente. Tecnicamente non ho nulla da dire, si legge che è un piacere (anche se forse la genia di elfi aggiunge poco e appesantisce un po’ troppo in fase iniziale) e nel complesso la reputo una prova sicuramente positiva :-)

Avatar utente
Adry666
Messaggi: 521
Contatta:

Re: Una storia antica

Messaggio#3 » domenica 28 agosto 2016, 17:30

Ciao Viviana,

complimenti, bella storia la tua: scritta bene, buon ritmo, bell’ambientazione.
Non amo molto il genere ma devo ammettere che il tuo racconto mi ha preso. Il tema e il personaggio mi sembrano abbastanza rispettati.
Non ho capito perché hai ripetuto nell’incipit varie volte “passa”:
“…Passa davanti a una bancarella di stoffe pregiate, ma i suoi risparmi non bastano per comprare uno di quelli scialli da regalare.
Passa davanti a una strega che vende filtri d’amore, ma non è così sciocco da crederle.
Passa davanti a bancarelle di spezie e di cianfrusaglie, rimane affascinato da marchingegni misteriosi e da uccelli esotici chiusi in gabbie ricurve, ma nulla di ciò che vede sembra essere ciò che cerca…”
Appesantisce parecchio la lettura.
Per il resto tutto ok, buona prova

A presto
Adriano

Avatar utente
angelo.frascella
Messaggi: 717

Re: Una storia antica

Messaggio#4 » lunedì 29 agosto 2016, 23:41

Ciao Viviana.

Storia molto carina, su cui ho qualche osservazione stilistica:

1) Il primo paragrafo l’ho trovato troppo “piano”. Inizia come se stessi raccontando una barzelletta: “c’è un ragazzino che si aggira…” e poi continua con un elenco che sembra una lista della spesa: passa davanti a una bancarella, poi davanti alla strega, ecc.
Capisco che tu voglia creare il contrasto con la narrazione del vecchio, ma occorrerebbe vivacizzare un po’ tutta questa parte (per esempio, potresti provare a passare dal narratore onnisciente a punto di vista del ragazzo)
2) Quando inizio a leggere testi del tipo “Il primo re fu Eugur, da cui nacque Eugif, che a sua volta generò Eutrin”, non riesco a non pensare a Giovanni con i capelli alla Goku che dice ad Aldo e Giacomo “chi osa interrompere il sonno di Pdor, il grande Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Ishtar, della terra desolata dei Kfnir…”. Tutta quella genealogia che inserisci è inutile e noiosa e la taglierei.
3) Anche la scelta dei tre nomi simili per i tre fratelli tende a confondere la lettura.
Inoltre forse sarebbe utile dire qualcosa in più sul ragazzo per approfondire il parallelismo con Pdor… ehm… con Yonn figlio di Yopetik)


Buona edizione
Angelo

valter_carignano
Messaggi: 417
Contatta:

Re: Una storia antica

Messaggio#5 » giovedì 1 settembre 2016, 12:43

ciao
personaggio e tema a mio parere centrati, giustamente Simone dice (senza criticare la scelta) che 'la fiera dell'est' qui è una cornice per narrare di altre cose, secondo me è essenziale al racconto e quindi ottima scelta.
Bello anche l'accostamento fra il ragazzino e il vecchio, diversi ma accomunati da un deficit fisico, e si può immaginare che la loro storia non finisca lì.
Personalmente, dato che la genealogia non è così importante per la storia che viene narrata, sarei partito direttamente dalla nascita dei tre gemelli. capisco però anche la tua volontà di dare un senso epico alla narrazione del vecchio, rendendolo in qualche modo 'racconto delle origini'. Si tratta di scelte personali, tutte rispettabili.
Qualche refuso, ma nei Minuti Contati entro certo limiti ci possono stare, quindi niente da dire.
In conclusione, una bella fiaba autoconclusiva, letta con piacere. O il primo capitolo di un fantasy che apre le porte di un mondo che mi piacerebbe potere incontrare di nuovo.

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: Una storia antica

Messaggio#6 » giovedì 1 settembre 2016, 22:39

Grazie a tutti per i commenti!
Due parole al volo sulla questione della genealogia e dei nomi simili: l'idea era quella di creare un po' di atmosfera da epica nordica, visto che c'era di mezzo un elfo, ma ammetto che è un aspetto che non sono riuscita a curare come avrei voluto e probabilmente il risultato monco fa funzionare male il poco che c'è. E poi va beh, che l'epica in generale (anche quella vera fatta bene) abbia dei tratti un po' pallosi è in effetti abbastanza un dato di fatto, su questo non posso difendermi xp

Avatar utente
Peter7413
Messaggi: 558

Re: Una storia antica

Messaggio#7 » domenica 4 settembre 2016, 20:05

Storia classica, ma ben narrata. Tema letteralmente presente, avrei qualcosa da ridire sul PG come protagonista, ma considerato che tracci un parallelo sottile con il ragazzo protagonista, lo accetto. La lettura m'è proceduta spedita, quindi nulla da dire. Credo potresti lavorare di più sul protagonista, il ragazzo, dicendoci qualcosa oltre a quello che già lasci passare, questo per lavorare meglio proprio sul parallelismo che sopra nominato. In generale, mi è piaciuto.

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1039
Contatta:

Re: Una storia antica

Messaggio#8 » lunedì 5 settembre 2016, 15:07

Al tuo racconto manca del collante, che tenga insieme quel che succede al protagonista nella fiera con la storia raccontata dal vecchio cieco. Se ci fosse questo parallelo, anche solo abbozzato, sarebbe tutta un'altra cosa, legherebbe armoniosamente il tema al personaggio.
Sono d'accordo con alcuni commenti precedenti sul tono dell'incipit, che sembra molto più leggero del resto del racconto, finendo per creare delle aspettative sbagliate. L'elenco non viene introdotto in maniera naturale e sembra voler portare in una direzione specifica, ma invece viene lasciato cadere subito dopo.
Le genealogie non mi disturbano, fanno colore e le associamo a una precisa atmosfera da fantasy epico. Le considero quasi parte dell'ambientazione, ma dipende tutto da quel che vuoi ottenere dal racconto. Nella breve parentesi che racconti, anche solo partire con la nascita dei tre gemelli ci darebbe tutte le informazioni utili, quindi un compromesso potrebbe funzionare.
Stilisticamente non ho nulla da eccepire, mi piace l'alternarsi di storia e fiera con un ritmo ottimo per non farci mai immergere completamente né dimenticare dell'altro lato della narrazione.
(Una amichevole frustata per "quelli scialli" che mi fa pensare al plurale di Sciallo, e non di Scialle (con "quegli scialli"), che purtroppo funziona lo stesso nel contesto, spingendo la mia mente a catapultare istantaneamente la tua fiera in un sobborgo milanese degradato.)

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: Una storia antica

Messaggio#9 » lunedì 5 settembre 2016, 15:46

@Maurizio: sul protagonista avrei qualcosa da ridire anch'io. Ero partita impostando il racconto in modo leggermente diverso, poi sono arrivata alla fine e mi sono resa conto che il protagonista non era più così protagonista, ma ormai era mezzanotte e la mattina dopo dovevo svegliarmi presto.

@Andrea:
Andrea Partiti ha scritto:(Una amichevole frustata per "quelli scialli" che mi fa pensare al plurale di Sciallo, e non di Scialle (con "quegli scialli"), che purtroppo funziona lo stesso nel contesto, spingendo la mia mente a catapultare istantaneamente la tua fiera in un sobborgo milanese degradato.)

Atc... questi sono gli effetti della stanchezza. Me la sono presa troppo scialla nella caccia ai refusi xp

In generale, state tutti facendo osservazioni giustissime. Il racconto è da risistemare, probabilmente lo rivedrete nel Laboratorio.

Avatar utente
erika.adale
Messaggi: 304

Re: Una storia antica

Messaggio#10 » lunedì 5 settembre 2016, 17:17

Racconto di piacevole lettura, in particolare nella parte narrata dal vecchio.
A parte l'enumerazione dell'albero genealogico (pallosa come è giusto che sia in ogni saga nordica: se si vuole dare quell'impronta specifica alla narrazione, diventa quasi inevitabile...con buona pace di Aldo, Giovanni & Giacomo), la storia di Yorik mi è piaciuta molto, come forma e contenuto.
Mi ha lasciato invece un po' a bocca asciutta il ragazzino protagonista: avrei voluto capire di più su di lui, in particolare ho cercato un legame più stretto con Yorik. In fondo i parallelismi ci sono e il fatto che gli anni fossero trascorsi (come assicura il vecchio cieco) mi ha dato l'idea che ci fosse un "non detto" appena suggerito. Però non sono riuscita a coglierlo e mi è rimasto il dubbio di non aver capito tutto.

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Re: Una storia antica

Messaggio#11 » lunedì 5 settembre 2016, 22:59

Yorik è Tyrion Lannister? XD L'inizio del racconto mi ha annoiato un po, un po per l'albero genealogico (molto Tolkien/Bibbia) un po' perchè il fantasy moderno secondo me manca di fantasia... Cioè questo racconto è ambientato nella terra di mezzo, il suono dei nomi ricorda quelli, gli elfi in mancanza di dettagli ulteriori sono quelli... La storia narrata dal vecchio a mò di parabola non mi ha intrigato così tanto. La cosa migliore però è il finale (e visto che senza quello che sta prima al finale non si può arrivare risolleva tutto il racconto), il ragazzo che da la moneta al vecchio mi ha colpito. Il tema come contorno non mi piace l'ho già detto in altri racconti per cui secondo il mio punto di vista il tema è mancante. Però come fantasy classico non è male :)

Torna a “86ª Edizione - Special PG Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite