Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

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Jacopo Berti
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Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#1 » sabato 10 settembre 2016, 13:46

Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Quando la figura di lord Greenaway, altera e imponente per quanto costretta su una sedia a ruote, faceva la sua apparizione dietro la vetrata della grande serra al primo piano, le campane della chiesa parrocchiale di St. George scandivano otto rintocchi. La puntualità con cui giungeva al suo consueto osservatorio era tale che si sarebbe detto che era il campanaro ad attendere l’arrivo del nobile per aggrapparsi alla fune e compiere il suo ufficio.
Lord Greenaway si appostava tra le orchidee e le rose. Con gli occhi velati e un filo di bava alla bocca attendeva in silenzio che le nebbie ottobrine si diradassero per lasciare il posto alla più mirifica delle visioni.

Il più vicino dei draghi era di un rosso acceso, lungo quanto quattro automobili in fila e, all’altezza del possente torace, grosso più di una di esse. Riposava poco innanzi all’ingresso della tenuta, il muso appoggiato alla vecchia fontana un tempo dominata da un san Giorgio ormai disarmato e coperto di muschio.
Lord Greenaway fissava l’occhio del rettile, che a tratti, sembrava aprirsi, controllare che tutto fosse in ordine e ripiombare nel sonno. Quante volte, tanti anni fa, lui e il figlio erano saliti in groppa a Fafnir e avevano sorvolato le campagne inglesi, la camera dei lord, il porto di Londra, una mappa ai loro piedi?

«Yates, zio?». Quando Mary era entrata, lord Greenaway non aveva mosso un muscolo.
«Ehe!». . Ma lo ricordava a memoria. Non ne ascoltava neanche più le parole.
«A lonely impulse of delight / Drove to this tumult in the clouds…».
Improvvisamente, il vecchio prese il campanello e cominciò ad agitarlo furiosamente, indicando il giardino, il dito puntato verso il secondo drago. Wyrm era verde smeraldo e stava seduto con portamento austero accanto al cancello della villa, sorvegliandolo come un mastino alto cinque iarde.
La giovane donna s’interruppe e fece chiamare Tom.

«Nihò-à», disse gorgogliando. Idiota. Maltrattare il giardiniere era l’unico modo che aveva per mostrargli il suo attaccamento. Indicò quelle che riteneva fossero imperfezioni nelle grandi topiarie. Il giardiniere acconsentì. Si sarebbe rimesso immediatamente al lavoro.
«E-hì». Henry.
«Sì, era il preferito di Henry», rispose Tom, guardando al terzo e ultimo drago. Ad ottobre, le sue foglie erano come scaglie di un manto dorato che copriva le ampie ali distese ai lati dell’esile corpo. Presto sarebbero cadute: di Morgana non sarebbe rimasto che uno scheletro, pronto a rivivere la primavera successiva.
«Signore?» - disse il giardiniere, interrompendo i pensieri del nobiluomo. «Questo pomeriggio arriveranno…».

All’inizio non li voleva, i bambini sfollati, ma poi, per una sorta di spirito patriottico in cui anche la memoria di suo figlio aveva una parte, aveva acconsentito.

Quando Tom gli raccontò dello stupore di Ben, Rick e Rose, della loro espressione intimorita che si mutava in meraviglia, lord Greenaway decise che sì, almeno qualcosa, potevano fare i suoi draghi contro gli orrori della Luftwaffe.


«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Niko G
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#2 » martedì 13 settembre 2016, 18:14

Questo è secondo me il racconto scritto in modo più raffinato. Adoro lo stile ed il modo sapiente di mescolare tanti mondi differenti in un'unica storia, rievocandoli con mirate e azzeccate scelte di lessico. Ho soltanto avuto qualche difficoltà a cogliere appieno la storia sottostante nonostante l'abbia letto più volte. A parte questo per me è superbo!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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Simone Cassia
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#3 » martedì 13 settembre 2016, 22:39

Ciao Jacopo,
racconto veramente interessante. La lettura scorre bene anche grazie allo stile curato e il ritmo pacato del racconto, anche se, per mio gusto, semplificherei qualche frase qua e la.
Mi piace molto la declinazione del tema e l’ambientazione che, anche se appena accennata, si propone con forza nel finale, ma è proprio sul finale la mia perplessità più grossa.
Sicuramente sarai stato a corto di caratteri, ma mi pare un po’ troppo precipitata in rapporto al resto della narrazione.
Per il resto avrei preferito qualche accenno in più al figlio Hanry, anche a scapito della figura di Mary che trovo aggiunga poco al racconto e mi sarebbe piaciuto che fosse il vecchio a vedere coi propri occhi lo stupore e la sorpresa dipingersi nei volti dei bambini, piuttosto che attraverso il racconto del giardiniere.
Nonostante le molteplici osservazioni, la reputo una prova positiva. Ben fatto :-)

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Andrea Partiti
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#4 » mercoledì 14 settembre 2016, 7:56

Invidio i racconti ben riusciti, con un'idea originale, con una struttura che funziona, con dei personaggi semplici che controllano subito la scena.
Anche i tempi sono perfetti, il momento in cui "sveli" la chiave di lettura dei draghi, permettendoti di descriverne tre senza diventare ripetitivo, perché passi dal "puro drago" a "drago-topiato" (che porta la rivelazione) a "tutta siepe".
Una critica per rendere il commento utile... non mi piace tantissimo come citi Yates, così... sembra un po' forzato come la lettura ad alta voce della nipote, che presenti come se fosse un rito quotidiano, venga interrotta così bruscamente. Ancor più strano che la nipote parta da un verso convenientemente a tema a metà di una poesia, o almeno così sembra inserito così in uno scambio di battute. Forse c'è un modo più naturale di inserire la citazione da riprendere convenientemente nel titolo!

Canadria
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#5 » mercoledì 14 settembre 2016, 17:19

Un racconto elegante, curato e colmo di eventi e piccole nozioni. Ammetto la mia ignoranza: non conoscevo il significato della parola "topiaria" e così ho dovuto rileggere il testo una seconda volta dopo aver cercato una soluzione al problema. L'ho trovato malinconico e romantico. Mi pare che la frase finale stoni un po' con il ritmo preciso e dolce del racconto ma, effettivamente, non saprei spiegare perché: "(...)decise che sì, almeno qualcosa, potevano fare i suoi draghi contro gli orrori della Luftwaffe", probabilmente invertirei l'ordine di qualche parola costruendo diversamente la frase ma, ripeto, solo per gusto personale. Complimenti e grazie per avermi insegnato un nuovo termine.

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Jacopo Berti
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#6 » giovedì 15 settembre 2016, 13:52

Grazie per i commenti e le critiche. Mi fa piacere che il racconto, piaciuto molto o abbastanza, abbia suscitato la curiosità e l'interesse di tutti quelli che l'hanno letto finora.
Ho postato il racconto per primo perché dovevo uscire e quindi alla fine, l'avete notato senza troppi problemi - e anche da questo mi viene l'idea che si possa dire qualcosa di oggettivo sui racconti - ho sofferto sia per la mancanza di tempo che di caratteri. Accetto quasi a scatola chiusa ogni critica che riguardi gli ultimi due paragrafi.

Se anche gli altri, come mi ha confermato Andrea, hanno apprezzato il tentativo di descrivere i tre "draghi" in maniera graduale, drago /drago-topiaria /topiaria, allora uno dei miei obiettivi è stato raggiunto.

Se rimanesse qualche dubbio sulla storia, non ho problemi a riassumerla in poche righe:
► Mostra testo


Solo una piccola nota ad un'osservazione di Andrea: la nipote non inizia a leggere il testo da un verso qualsiasi, ma è piuttosto lord Greenaway ad ascoltarlo da quel particolare verso, come speravo di aver chiarito la riga precedente: "Ma lo ricordava a memoria. Non ne ascoltava neanche più le parole."
Evidentemente non è chiaro, forse dovevo aggiungere qualcosa. O forse c'era ma l'ho tolto all'ultimo e non me ne ricordo perché ho tagliato molto in fretta alcune cose per postare senza penalità.
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Fabiana Donato
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#7 » giovedì 15 settembre 2016, 17:19

Ciao Jacopo! Come prima cosa, ci tengo a dirti che mi piace molto il tuo stile. All'apparenza può sembrare semplice e scorrevole, invece, ha quel nonsoché di enigmatico. Mi piace. Inoltre, mi ha incuriosito molto anche la contestualizzazione storica; anch'io avevo pensato di fare un racconto ambientato in questo periodo, in quanto è uno dei miei preferiti. Alla fine, ho deciso di non scrivere la storia che inizialmente avevo in mente, perché avevo paura di scrivere qualcosa di confusionario e questa volta ho optato per qualcosa di più semplice concentrandomi nello stile. Un aspetto che non mi ha soddisfatto molto del tuo racconto, soggettivamente parlando, è stato il parlare molto poco del figlio Henry. Forse è stato il limite dei caratteri che ti ha vincolato. Per il resto, mi è piaciuto, sarà difficile fare la classifica. Alla prossima! :)

valter_carignano
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#8 » venerdì 16 settembre 2016, 13:08

ciao
allora, tu hai postato per primo, io credevo di non avere tempo e non avevo pensato a niente. Poi mi è saltato un impegno, per curiosità apro la pagina. 'Vediamo se qualcuno ha già postato', c'è il tuo racconto. Leggo. 'Ok inutile che io scriva, se il livello è questo'. E chiudo con la coda fra le gambe.
Racconto scritto benissimo, se proprio devo fare 'l'appunto della bandiera', devo dire che alla prima lettura non tutto era stato chiarissimo. Ma la scrittura era comunque così musicale che leggerlo due volte è stato un piacere.

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AmbraStancampiano
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#9 » venerdì 16 settembre 2016, 22:40

Ciao Jacopo,
trovo il tuo racconto superbo e delicato.
Va detto che al primo approccio e se letto con attenzione, il tuo stile ricercato rischia di ritorcertisi contro, risultando a volte un po' oscuro; alla mia prima lettura sono dovuta tornare indietro su alcuni passaggi, ma poca roba. Alla seconda lettura mi hai colpito, alla terza mi hai affondata. Complimenti per la delicatezza con cui tratteggi la situazione e la figura del lord, e per il riserbo riguardo la morte di Henry.
Mi è piaciuto veramente molto, dall'inizio alla fine. Bello.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Jacopo Berti
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#10 » domenica 18 settembre 2016, 23:37

Grazie per gli ulteriori complimenti, commenti e suggerimenti.

@Fabiana: sono d'accordo, avrei potuto dire qualcosa di più su Henry, ma davvero mi mancavano caratteri, in effetti.

@Valter, tu sei un vero musicista, io ho solo qualche livello da bardo, ma sono sempre più convinto - dato che apprezziamo vicendevolmente i nostri racconti - che entrambi "leggiamo con le orecchie".

@Ambra forse un po' più chiaro avrei potuto essere sin da subito, ma non del tutto. Insomma, la vaghezza fa parte di quello stile che mi permette di descrivere uno o due draghi senza dire che sono sculture di arbusti ;)
Mi fa piacere che tu abbia notato la cura con cui ho descritto Lord Greenaway: non mi capita spesso, ma qui avevo davvero il personaggio in testa, aspetto, movimenti, carattere, voce, come in un film. Quando l'ho "sentito" parlare, mi sono quasi emozionato e mi sono detto: aspetta, come metto questa cosa per iscritto?
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antico
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#11 » mercoledì 21 settembre 2016, 17:27

Devo ammettere che in fase di commento penso sempre alla fruizione del racconto da parte del lettore X (partendo da me ovviamente) e che, come credo tu abbia capito da oltre un anno di mia frequentazione, sono spesso reticente a valutare bene racconti che mi pare non esprimano 1) appieno il loro potenziale e che 2) nascondano molto di se stessi. Perché il punto 2? Perché la lettura di un racconto breve deve essere immediata, colpire subito e, per quanto possibile, evitare di porsi come una "Escape room" e quindi necessitare di ricerche per essere pienamente apprezzato. Mi è mancata l'informazione di Henry morto in un'operazione aerea, ho avuto la contestualizzazione del periodo storico solo nel finale e non è mai cosa buona perché, a quel punto, mi è sembrato anche un po' sprecato. Più che altro, davvero, manca la figura del figlio, mi arriva debole e poco si lega ai tre draghi (bellissimi, questo sì, sei stato un maestro nel tratteggiarli). In definitiva, un racconto che ha bisogno, a mio parere, ancora di lavoro per poter esprimere tutte le sue potenzialità e che al momento un eventuale lettore X che si approccia magari un po' distratto potrebbe anche non terminare, con questo evitando così di approfondire l'autore, cosa che, soprattutto nel tuo caso, sarebbe peccato mortale. Pollice ni per me.

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Jacopo Berti
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#12 » venerdì 23 settembre 2016, 18:12

Mi pari il teppista arrivato colle cesoie sulle mie topiarie drago :P
(scusa lo sfogo, nulla di personale, ma la speranza non troppo nascosta era in una rimonta ;) )
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antico
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Re: Tumulti tra le nuvole - di Jacopo Berti

Messaggio#13 » venerdì 23 settembre 2016, 18:22

Ahahahaha mi piace la tua definizione! :)
Sì, mi rendo conto di avere espresso un giudizio un po' discosto dalla media, ma ho cercato di essere il più possibile onesto con me stesso e il mio modo di valutare (e tu ormai un po' mi conosci) ;)

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