l'Apocalisse di Don Giovanni

Scrivi un racconto sul Tema deciso dai BOSS Eleonora Rossetti e Luigi De Meo.
Sfida gli altri concorrenti e supera il giudizio degli SPONSOR Vincenzo Maisto e Laura Platamone.
Avatar utente
Sonia Lippi
Messaggi: 137

l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#1 » mercoledì 19 ottobre 2016, 12:18

A chi leggerà questo scritto chiedo di non giudicarmi per ciò che ho fatto.
E’ vero sono un codardo, ma non ho mai avuto velleità di diventare il paladino di chissà quale causa, altrimenti non avrei scelto di fare il prete.
Ho sempre amato i libri e la mia vita scandita da studio, preghiera, confessioni e sacramenti vari, poi la sera, un unico scopo per anni, decifrare l'Apocalisse di Giovanni.
Mi chiamo Giovanni anche io, e sin da piccolo sono stato affascinato da quelle pagine “finali” che concludono il nuovo testamento.
Mi sono laureato in lingue antiche, in storia delle religioni e in archeologia oltre che in Teologia, e nel frattempo ho capito che entrare in seminario mi avrebbe garantito vitto, alloggio, tempo per studiare e successivamente uno stipendio.
Si sono un opportunista, ma se vi fa piacere saperlo sono stato anche una persona di fede e un grande ricercatore della verità.
Durante il giorno facevo il mio lavoro di servo di Cristo cercando di metterci la giusta passione che ne conveniva, la sera e la notte mi trasformavo in fervente studioso.
Il luogo dove amavo passare le mie serate era la soffitta della canonica, un sottotetto che avevo risistemato a mio piacere dipingendo le pareti di un bel color salmone.
L’avevo arredato con una piccola scrivania di legno, una lampada da studio con luce calda, scaffali pieni di libri e uno spaccatesta, uno strumento di tortura trovato proprio in soffitta che utilizzavo, insieme a due tavole di legno, come pressa quando dovevo provvedere a una rilegatura “casareccia” di alcuni vecchi libri rovinati dall'usura.
Amavo concludere la serata di studio guardando il cielo dal lucernario mentre sorseggiavo un bel bicchiere di buon whisky.
Insomma una vita senza infamia e senza lode, fino a quella sera, quando tutto è cambiato.
Stavo come al solito curvo sulla scrivania con tre traduzioni diverse e il testo in greco dell'Apocalisse quando un immensa luce pervase la stanza.
Era talmente accecante che non riuscivo a guardarla direttamente, poi schermandomi gli occhi con le mani riuscii a vedere una sagoma immersa nelle fiamme.
In un attimo fui pervaso da una paura così improvvisa da rimanerne paralizzato, il cuore batteva all’impazzata e nonostante cercassi di urlare nessun suono usciva dalla mia gola che era così chiusa da non farmi respirare, e svenni riverso sulla scrivania.
Ripresi conoscenza sentendo una mano che mi toccava la spalla destra e una voce profonda e calma che mi rassicurava.
“Giovanni! Non temere. Per anni hai cercato delle risposte, sono qui per dartele”.
D’istinto mi girai col cuore in gola e teso come una corda di violino, ma non vidi nessuno, poi si formò davanti ai miei occhi una nebbiolina sempre più densa così da sembrare fumo e da quel fumo, iniziarono a scaturire delle lingue di fuoco e la figura che avevo intravisto prima prese forma, meno luminosa ma ancora avvolta dalle fiamme.
I suoi capelli erano bianchi e lunghi come la sua veste, una tunica che gli arrivava fino ai piedi con una cintura dorata in vita.
Gli occhi erano talmente luminosi che parevano privi di bulbi oculari.
Il suo viso, un ovale perfetto, e il suo sorriso, benevolo e beffardo mi catturavano l'attenzione.
Ero ancora incapace di proferir verbo, ma le mie emozioni si stavano stabilizzando.
Non che la paura mi fosse passata, ma almeno riuscivo a respirare.
Calmati Giovanni! Come ti ho detto sono qui per soddisfare la tua voglia di conoscenza. Chiedi e ti sarà risposto.”
La sua voce calda ma allo stesso tempo perentoria sembrava provenire da ogni angolo della stanza, come se fosse in stereofonia.
Prima di parlare mi feci per tre volte il segno della croce, rivoletti di sudore mi scendevano giù per il collo, deglutii varie volte prima di trovare il coraggio di domandare con voce tremante “ tu... chi sei?”
Le due fasce luminose che erano i suoi occhi si puntarono nei miei e sentii rispondere ” sono un povero Cristo o un povero Diavolo, dipende dal tuo punto di vista”.
Rimasi in silenzio per qualche secondo cercando di analizzare la situazione, ma l’unico pensiero che riuscii a formulare fu quello di essere in presenza del Demonio.
Con la mano destra cercai di prendere il crocifisso che avevo al collo ma continuava a scivolarmi, mi asciugai il palmo sudato sui pantaloni e finalmente riuscii ad afferrarlo e a portarlo davanti al viso urlando “IN NOME DI DIO VADE RETRO SATANA!!!”
la figura non si mosse ma il suo sorriso si allargò.
“ Giovanni Giovanni... dimmi Giovanni perché dovrei aver terrore di un pezzo di legno a forma di croce con un uomo morto appiccicato sopra? Tutta la tua voglia di conoscenza si riduce nel chiedermi chi sono per poi urlarmi in nome di Dio di andarmene? Ma in nome di quale Dio stai cercando di scacciarmi? Di quell’ Essere Supremo che si autodefinisce iroso e geloso? Colui che vi ha voluto peccatori?
Dai servo di Cristo, cosa hai da dire in Sua difesa?”
Tremavo, avrei voluto scappare lontano, invece caddi in ginocchio a testa china e a mani giunte, “Dio ci ha indicato la strada da seguire dandoci l'Antico Testamento con i dieci comandamenti e suo figlio è morto in croce per amore di tutti noi, per lavare la terra dal peccato!” Alzai la testa verso di lui ” Tu, chiunque tu sia, stai commettendo un grave crimine a parlare di Dio in questi termini, Dio il giusto, il misericordioso, l'onnipotente, il creatore del cielo e della terra, colui che è puro amore”
“Puro amore dici? Ahahahahahahah mi fai ridere Giovanni, sei davvero il degno pastore di un branco di pecore! Eppure sei uno studioso com’è possibile che non hai mai riflettuto su alcuni accadimenti della storia? Sono riportati a chiare lettere nel tuo libro sacro! Partiamo dai comandamenti dell’Antico Testamento, il sesto è uno dei più importanti, lo definite un peccato mortale, citamelo Giovanni!”
Ero ancora un po’ confuso da ciò che stava accadendo, ma risposi in automatico ” Deuteronomio capitolo 5 versetto 17- non uccidere-”
L’Essere sorrise compiaciuto; “E’ quanto mai singolare che colui che vi ha dato una regola così potente come non uccidere, sia il primo ad infrangerla! Nemmeno Lui è senza peccato! Anzi soprattutto Lui!”
Balzai in piedi e piantai il mio sguardo nei suoi occhi fiammeggianti” Ora so chi sei! Il grande bestemmiatore, l’avversario di Dio, il distruttore, sei tu il serpente dell’Eden, vattene! Non mi indurrai in tentazione, VATTENE!”
Alle mie parole, le fiamme che lo avvolgevano iniziarono a diminuire e la sua figura apparve più nitida che mai ” Caro il mio sacerdote, da anni reciti il Padre Nostro e non hai mai pensato che ogni giorno ti raccomandi al tuo Dio con le parole -non indurmi in tentazione ma liberami dal male- senza mai chiederti perché un Dio di puro amore dovrebbe indurti in tentazione. Nel tuo libro sacro sono riportate le stragi fatte direttamente dalla mano di Dio, vuoi che te le elenchi? Iniziamo dal diluvio universale, non è stato colui che chiamate “il Compassionevole” a decidere che tutta l’umanità doveva morire affogata ad eccezione di Noè e della sua famiglia?” trenta milioni di esseri viventi uccisi dal tuo Dio. E chi ha deciso la sorte di tutti i primogeniti d' Egitto? Cinquecento mila morti! Sodoma e Gomorra distrutte da una pioggia infuocata? Più o meno altri mille morti. Devo continuare?”
Mi tremavano le mani mentre una rabbia feroce mi saliva dallo stomaco fino alla bocca, serrai le mascelle, buttai la testa indietro e con tutto il fiato che avevo in gola urlai “TUTTI PECCATORI! DIO LI HA PUNITI PERCHE’ ERANO DEI PECCATORI! PECCATORI HAI CAPITO?” Cercai di calmarmi ma l’adrenalina mi faceva ancora tremare e continuai “Si sa che la sodomia è un aberrazione – Levitico capitolo 18 versetto 22 Non avrai con maschio relazioni che si hanno con una donna: è abominio - per questo ha distrutto Sodoma e Gomorra, per Abominio a DIO!!! “
“Ma Giovanni questa sera hai cenato con un bel risotto ai gamberetti! Ti ricordo che nel tuo libro sacro c’è scritto che mangiare crostacei è un abominio,” poi con tono inflessibile continuò “Levitico capitolo 11 versetti dal 9 al 12 - Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi. Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio. Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri. Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio- quindi secondo il tuo ragionamento Dio dovrebbe sterminare tutti coloro che mangiano crostacei. Dai Prete! Eppure pensavo che essendo uno studioso avessi messo da parte la fede cieca e vedessi le cose in maniera più obiettiva! Non cercare di giustificare l’ingiustificabile! Le tre grandi religioni monoteiste adorano tutte lo stesso Dio. Ti devo ricordare che in Suo nome sono stati uccisi circa un milione e trecentomila tra uomini, donne e bambini durante la prima crociata? L'inquisizione quanti ne ha uccisi? E quanti ne ha torturati! E il genocidio degli Indiani d'America? Vogliamo parlare della condizione di inferiorità in cui versa la donna da millenni per colpa della parola di Dio? Vi ha fatto credere che fare sesso fosse peccato! Il gesto in assoluto più potente che può fare l'uomo, l'atto creativo di una nuova vita ve lo ha fatto vivere come un peccato mortale, e a forza di pensare che fosse peccato vi ha portato all'odio verso le donne, tacciandole di essere le figlie del Demonio! Ma quale Demonio! E soprattutto quale peccato! Tutta un invenzione creata ad hoc per tenervi sottomessi. Vogliamo parlare di quei “credenti” che in nome di Dio continuano ancora a fare attentati? E del popolo eletto che bombarda gli abitanti della Palestina asserendo che Dio, tremila anni fa, quella terra l'aveva assegnata a loro? Devo continuare? Se in nome di colui che tu chiami “Dio di puro amore” è stato fatto tutto questo... beh, sappi che in nome di Satana non si sarebbe potuto fare di meglio”
L'ultima affermazione mi aveva completamente spiazzato, calde lacrime mi scendevano lungo le guance, non sapevo come rispondere.
Tutto ciò che l'Essere aveva detto era vero, ma non l'avevo mai considerato nell'insieme.
Lui era là, nella sua veste fiammeggiante che mi guardava, aspettava che dicessi qualcosa e sinceramente avrei voluto avere dei validi argomenti per confutarlo ma non ne avevo.
Pensavo a quante volte mi fossi eccitato durante le confessioni piccanti delle mie parrocchiane, a quante volte avrei voluto stringere una donna fra le braccia affinché alleviasse la mia solitudine, a quante volte il mio pensiero tornava a Sophia e a quei tre bellissimi giorni di spensieratezza sesso e coccole prima di indossare l'abito talare, ma soprattutto a quante volte mi costringevo a pensare che il sesso era un grave peccato, che avevo fatto un giuramento e che Dio mi avrebbe ricompensato col paradiso dopo la morte del corpo.
Piano, con la testa reclinata sul petto e con passo tremante tornai a sedermi alla scrivania.
Presi in mano i libri e li chiusi ad uno ad uno continuando a piangere sommessamente, con voce rotta chiesi ” hai detto che mi avresti portato la conoscenza, voglio sapere chi è l’Anticristo e quando arriverà il suo tempo! Fino ad adesso hai fatto crollare le mie convinzioni su Dio, ma non puoi farlo con Cristo, figlio di Dio, morto in croce per lavare i nostri peccati.”
“Attento Giovanni a ciò che chiedi, sei sicuro che vuoi che risponda alle tue domande? Sei davvero pronto a conoscere la verità?”
Senza esitazione risposi “Si lo voglio! Voglio sapere la verità, sono pronto!”
“Bene, sappi che qualcuno è davvero morto in croce. Prendi il vangelo di Giovanni, l’originale scritto in copto, e citami come viene chiamato Cristo durante il processo con Ponzio Pilato”
Non avevo bisogno di prendere quel testo, lo avevo letto e tradotto così tante volte che lo sapevo a memoria “il nome di Cristo è Yehoshu'a bar Joseph”
“Esatto! E dimmi come si chiamava il ladrone che è stato liberato dalla folla? Dovresti sapere anche questo”
“Certo che lo so! Si chiamava Yehoshu'a Barabba, ma non capisco non vedo il nesso di tutto questo discorso con l'Anticristo”
“ Ancora non ci sei arrivato? Sia Cristo che Barabba si chiamano ambedue Yehoshu'a giusto?”
“Si bè certo era un nome molto comune”
“E il cognome Giovanni? Come era identificato un uomo nell'antica Giudea?”
“ Col suffisso “bar” che significa figlio di… e il nome del padre”
“Giusto!…mi sai spiegare perché il vostro Cristo si chiamava Bar Joseph ovvero figlio di Giuseppe e l’altro, il ladrone, aveva un cognome non meglio identificato in Barabba? dividi le parole Giovanni, e non avere paura di dire ciò che vedo hai capito”
Mi tenevo la testa fra le mani, non potevo credere a ciò che avevo compreso in quel momento, la verità era stata sempre davanti ai miei occhi e non l’avevo mai vista.
“Ma non può essere, cioè Barabba diventerebbe Bar Abba, ovvero figlio di Dio, che è stato salvato dalla folla e non è morto in Croce! Se colui che viene chiamato -L’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo- non è morto e non c’è stato il divino sacrificio, non c’è stata nemmeno la resurrezione! I fondamenti della nostra religione decadono! Non è possibile è tutto un grande inganno!”
Mentre parlavo, mi sorgevano una miriade di domande, tutto ciò che avevo studiato per anni si era rovesciato! Ma dovevo sapere, anzi, avevo bisogno di sentirmelo dire, alzai la testa verso l’Essere e fissai i suoi occhi luminosi “Chi è colui che è morto in croce?”
“Ecco, questa è una domanda sensata! E’ morto quello che voi definireste ai tempi di oggi uno sciamano, un curandero, un sapiente, un medico, un illuminato ma soprattutto è morto in croce un Uomo figlio di un Uomo, generato con un semplice atto sessuale come tutti. Ora hai gli elementi per decifrare l’Apocalisse, rispondimi Giovanni, quale è il tempo dell’Anticristo e soprattutto chi è L’Anticristo?”
Sapevo le rispose, ma la mia bocca si rifiutava di pronunciarle.
Avevo la gola secca e un immane voglia di ingurgitare un bicchiere di whisky, mentre cercavo la forza per ammettere ciò che mi era stato rivelato, l’essere diventò sempre più evanescente fino a scomparire.
Passai dei giorni tremendi, non riuscivo più a fare niente, il solo pensiero di officiare una messa mi dava il voltastomaco, la mia vita era stata definitivamente sconvolta! Iniziai ad avere attacchi di panico, avrei voluto parlare con qualcuno di ciò che mi era successo quella sera e delle conclusioni alle quali ero arrivato, ma avevo paura di essere preso per pazzo.
Con la scusa della depressione, chiesi la possibilità di allontanarmi dalla mia parrocchia e dalle responsabilità per sei mesi, per curarmi.
Durante quel periodo, lontano da tutti e da tutto, seppi cosa avrei dovuto fare.
Scrivo questa lettera per lasciarvi una testimonianza di quella sera e del perché me ne sono andato, spero vi sia d’aiuto.
Buona vita a tutti.
PS: Cercherete invano i cinquecentocinquanta mila euro stanziati dal Vaticano per il restauro del campanile e della chiesa, mi sono serviti a cambiare definitivamente vita e a dare un futuro a me, a Sophia e al nostro bambino che porta in grembo.
Ah dimenticavo, sappiate che l’avvento dell’Anticristo è già avvenuto 2016 anni fa!
Giovanni non descrisse ciò che sarebbe dovuto accadere in futuro, come tutti gli studiosi ancora credono, ma ciò che accadde in quel tempo, ricordatevi sempre che la storia la scrivono i vincitori!
Altro non vi dico, ma vi invito a rileggere L’Apocalisse con nuovi occhi.
La chiave per capire chi è l’Anticristo invece è questa : “ Apocalisse capitolo 13 versetto 8 -L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato.Se uno ha orecchi, ascolti-.
Sonia Lippi



Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#2 » martedì 25 ottobre 2016, 23:03

Chiedo a tutti voi di scrivere un messaggio in risposta al vostro racconto in cui specificate i bonus a cui aspirate e come li avete inseriti.
Grazie

Avatar utente
Sonia Lippi
Messaggi: 137

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#3 » mercoledì 26 ottobre 2016, 11:01

I protagonosti sono un prete e un Essere ( diavolo o Cristo ognuno lo percepirà in maniera diversa) che gli appare davanti avvolto dalle fiamme ( quindi un protagonista è soprannaturale)
il prete nell'arredamento della sua stanza ha uno spaccatesta, uno strumento di tortura simile a una pressa che infatti lui usa come pressa insieme a 2 tavole di legno per rilegare i libri.
L'Essere afferma che le vittime accertate della prima crociata sono circa un milione e trecentomila

Buona giornata :-)

Avatar utente
Vastatio
Messaggi: 621

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#4 » giovedì 27 ottobre 2016, 22:02

Ciao,
parti male, o meglio, qualcuno che mi dice di "non voleva diventare un paladino di chissà quale causa e si fa prete" mi mette subito nelle condizioni di chiedermi se l'autore è bravo, e si è perfettamente calato in un mediocre, o se sta usando parole a caso per cercare di mettere giù frasi a effetto.
Parliamo di uno studioso di teologia, che ha dedicato la sua vita (o almeno parte di essa) allo studio dell'Apocalisse come un fine ultimo e... sono le pagine "finali" che concludono il nuovo testamento.
Un po' slavata come definizione da uno studioso appassionato.
In generale conoscere l'argomento di cui si scrive è sempre buona cosa, se poi si vuole andare sul "complottismo" sarebbe bene conoscerlo molto, molto bene.
Dico questo perché le argomentazioni tirate fuori, a parte qualche versetto, mi sembrano banali, da sempliciotto. Ti dico questo perché, da ateo, ho spesso fatto discorsi molto interessanti su alcuni dei temi trattati nel tuo racconto con un mio amico che studia con devozione i testi sacri da credente. Le sue argomentazioni sono decisamente più radicate, forti e convincenti di quelle che il tuo protagonista porta nel suo dibattito col maligno.

Non so se tu abbia voluto semplificare le cose per evitare un testo forse pesante, ma così è fin troppo scadente. Lo stesso "gioco" sul nome di Barabba è un classico del genere e, il nostro studioso di teologia, prete, ecc. si fa "fregare" da questo?

Hai puntato un po' troppo alto col protagonista perché sia credibile, puoi impressionare il complottista di Facebook, il cattolico annacquato, ma un prete, uno studioso...

Abbassa il tiro, fagli corrompere un novizio, la puerpera che magari avvelena il prete, ma non il tuo Giovanni, laureato in lingue antiche e storia delle religioni!

L'accenno ai soldi o alla sua nuova vita è totalmente fuori luogo in uan "lettera" di questo tipo, sempre che tu non voglia calcare la mano anche su altro o relegare il tutto a un: vi ho fregato, cercavo solo una scusa per smettere di fare il prete con un po' di soldi. Allora sì può andar bene che tutto quello scritto sopra sia una presa in giro.

Avatar utente
angelo.frascella
Messaggi: 716

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#5 » giovedì 27 ottobre 2016, 23:33

Uno dei problemi che mi sono sempre posto nella scrittura è: come rendere credibile un personaggio che ne sa più di me (che sia uno studioso, un essere del futuro super-intelligente, un essere più o meno divino onnisciente o magari uno stregone sapiente di una storia fantasy), senza limitarmi a dirlo (”aveva espanso la propria intelligenza oltre ogni limite”, “era lo scienziato più esperto in cosmologia”, ecc.). Gli scrittori che ci riescono hanno tutta la mia ammirazione, visto la difficoltà dell’operazione. Capita però di vedere anche libri di autori blasonati che cadono in errore.
In questo caso, nella trappola ci sei caduta tu: metti in campo un prete che (seppure si dichiara discendente di don Abbondio) dice di essere un grande conoscitore della Bibbia), ma poi alla prova dei fatti si fa mettere nel sacco da quattro banalità messe in fila una dopo l’altra: insomma sembra che al tuo Don Giovanni basterebbe aprire Facebook per diventare ateo (ti assicuro che di preti ne ho conosciuti tanti e si sarebbero messi a discutere con quel povero diavolo, smontando le sua argomentazioni una a una).
Aggiungo che il racconto in sé, più che un racconto, sembra un tentativo di saggio contro la chiesa e la cristianità, con qualche dialogo: quel che voglio dire stai usando la forma del racconto per portare avanti una tesi e non per raccontare una storia. Si tratta di un tipo di storie fra le più difficili e che, personalmente, non amo in quanto hanno un sapore più propagandistico che di narrazione (tranne quando riescono molto bene: mi viene da citare il bellissimo “Torre di cristallo” di Robert Silverberg).
Scusa se sono stato un po’ duro, ma, anche se scrivi all’inizio “A chi leggerà questo scritto chiedo di non giudicarmi…” siamo qui per giudicarci a vicenda e cercare di imparare.

A rileggerci
Angelo

Hitherto
Messaggi: 94

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#6 » venerdì 28 ottobre 2016, 21:58

Ciao Sonia,
commento per primo il tuo racconto perché mi ha colpito l'incipit ed è stato quindi il primo che ho letto. Non l'ho trovato molto interessante, nonostante abbia attirato la mia attenzione all'inizio. Mi sembra che certi temi vengano affrontati molto banalmente e che non ci sia un vero approfondimento del personaggio. Mancano qualche virgola e qualche apostrofo, immagino per sviste durante la battitura. Inoltre, è poco verosimile che un prete e grande studioso della Bibbia non sappia rispondere a quelle che sono le frasi più banali e più usate per tentare di far vacillare la fede cristiana. Secondo me il vero problema di questo racconto è la scelta del tema. Lo stile non mi ha fatto impazzire ma non è male.
A me le d eufoniche piacciono!

Canadria
Messaggi: 242

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#7 » lunedì 31 ottobre 2016, 0:11

Ciao, Sonia!
Mi trovo in buona parte d’accordo con i commenti precedenti: credo anch’io che sarebbe stato più comodo utilizzare un protagonista “meno colto” che effettivamente potesse risultare credibilmente impreparato alle domande provocatorie dell’antagonista, piuttosto che un prete plurilaureato (lingue antiche, storia delle religioni, archeologia e teologia!) e, inoltre, mi sembra esagerato che, in una lettera simile, una persona spieghi così chiaramente le sue abitudini quotidiane (addirittura l’arredamento della soffitta della canonica!) e che riporti con discorso diretto non soltanto le frasi della figura sovrannaturale che gli è apparsa (cosa che giustificherebbe che quelle frasi gli siano rimaste impresse), ma persino le proprie risposte! Nel Post Scriptum ci sono, a mio parere, troppe informazioni ravvicinate e tutte gettate lì all’improvviso, tutto sommato non così fondamentali per la conclusione della storia (il furto, la fuga d’amore, il bambino). Credo che i dialoghi basati su una contrapposizione di idee così forte siano tra i più difficili, in quanto è complicato riuscire a non propendere né da una parte né dall’altra, ma restare spettatori esterni che si attengono ai fatti. In questo caso, io racconterei la storia dal punto di vista del prete (con maggiore interesse alle reciproche argomentazioni) relegherei la lettera alla parte finale della storia, rendendola più breve ed incisiva; oppure, volendo mantenere la lettera come guida narrante, ridurrei al minimo il discorso diretto ed i dettagli meno importanti ai fini della comunicazione dell’intento. Probabilmente, ripeto, un protagonista meno colto potrebbe facilitarti il compito.
E’ solo un’idea, il racconto è molto complesso ed hai avuto coraggio ad avventurarti in un simile dialogo.
In ogni caso, lo stile fluido ha permesso una lettura coinvolgente e piacevole fino alla fine.
Alla prossima!

Avatar utente
Sonia Lippi
Messaggi: 137

Re: l'Apocalisse di Don Giovanni

Messaggio#8 » mercoledì 2 novembre 2016, 11:03

Ciao Vastasio, Angelo,Hitherto e Canadria

intanto grazie per i commenti,
Sapevo che scrivendo un racconto di questo genere mi sarei attirata una serie di commenti negativi,
comunque vi rispondo collettivamente perchè più o meno tutti dite la stessa cosa sul mio racconto.
Provo a darvi il mio punto di vista.
Conosco molto bene l'argomento sul quale ho scritto e credetemi se vi dico che non ho scelto a caso le argomentazioni, tra l'altro mi sono trovata più volte a fare proprio queste domande a studiosi eminenti dell'Antico Testamento e addirittura a un Cardinale.( non solo ho studiato L'antico testamento, i vangeli canonici e Apocrifi, ma per lavoro ho avuto la possibilità di venire a contatto con studiosi di questi testi)
Scrivo infatti che il "mio personaggio" non ha argomentazioni valide.
Avrei potuto riportare le risposte che mi sono state date, ma credetemi se vi dico che sul diluvio universale mi è stato risposto che Dio fece ciò per lavare il mondo dal peccato che l'uomo aveva portato sulla terra, e che fu misericordioso permettendo a Noè di ripopolare il mondo! un' altra risposta che mi fu data è che" le vie del Signore sono infinite e grande è la sua misericordia", mentre altri eminenti studiosi mi dissero che non si può prendere l'Antico testamento alla lettera, ma poi alla bisogna sono loro che lo prendono alla lettera.
A livello storico invece risponderebbero che fu un cataclisma di grandi dimensioni, così da essere riportato su qualsiasi testo antico del mondo, quindi L'Antico Testamento è da prendere come una cronaca storica.
Comunque, non volevo certo fare un manifesto contro la religione cattolica, ma portare il lettore a ragionare su alcuni argomenti anche se banali in maniera diversa.
Sicuramente se sceglievo una vecchietta o un novizio come protagonista sarebbe stato più credibile agli occhi del lettore ma così non avrei riportato la mia esperienza personale.
Tra l'altro la mia intenzione era proprio quella di evidenziare la mediocrità del personaggio.
Comunque raccolgo le vostre critiche e le farò mie, capisco che le mie esperienze possono sembrare particolari quindi lascerò da parte il mio vissuto e cercherò di caratterizzare un personaggio secondo la visione comune.
Grazie ancora
Buona giornata
Sonia

Torna a “LA Sfida a Damnation”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti