Non c'è più posto in cielo

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Polly Russell
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Non c'è più posto in cielo

Messaggio#1 » lunedì 19 settembre 2016, 22:43

«Quanto manca, papà?»
«Poco.»
Jonas parcheggiò e prese in braccio il piccolo. La sorellina legò i riccioli, come quelli della mamma.«Vi aspetto da nonno Tocho.»
«La mandi sola?» Mia indicò degli ubriachi.
«Sono pericolosi solo per se stessi.» Disse Jonas, poi le ginocchia cedettero. Trattenne il piccolo mentre la vista si perdeva in un mare denso e schiumoso.

Lo distesero sul letto del padre. Mia era lì. «Sei svenuto. Per fortuna c'era tuo fratello e ti ha portato qui.»
«Non sono svenuto, ho visto.» Si rivolse a suo fratello, «Prepara per la cerimonia.»
L'uomo che aveva il suo viso ma spalle più grandi, corse fuori.
«Ma guardati!» Mia stava gridando. «Ti chiedi perché ce ne siamo andati? Credi che voglia vederti masticare pejote come fosse gomma? Speravo che andando via sarebbe finita.» si asciugò gli occhi, «invece no.»
Raccolse la borsa e infilò le giacche ai piccoli.
«Andiamo in albergo, quando finisci di parlare agli spiriti, chiama.»
Tocho sorrise. «Non l'ha presa male.»

Jonas era seduto al centro della stanza, le gambe incrociate.
Attorno a lui, i membri del consiglio aspettavano.
Dondolò.
Non c'era più nessuno.
Solo deserto e vento. Si distese, perché era divenuto sabbia.
Sentì i piedi dei primi che camminarono sulla terra, non il suo sangue, ma la sua gente. Poi zoccoli e ruote di ferro. Le ruote divennero motori e li vide: camminavano. Suo padre, suo fratello. Tutta la tribù si allontanava in una scia di sangue e putridume. Rovistò tra i granelli e sentì l'abbraccio di lei, le sue labbra d'acqua fresca.
Guardò giù.
Sua moglie e suo figlio giocavano sulla sabbia.

Il corpo di Jonas ebbe un sussulto, socchiuse gli occhi.
Era invischiato, poteva solo guardare. La sua famiglia viveva la propria vita, suo figlio era un uomo ormai, un medico, e aveva deciso di lavorare alla riserva. Ma la riserva non era più la stessa.
Cercò di strappare i legacci che lo imprigionavano al cielo.
Costruzioni sorgevano come metastasi. Orde di gente.
Dovette guardare lontano per scorgere ciò che era rimasto del suo popolo, molti chilometri più a sud. Lontano dal Pork River.
Strinse le palpebre, per vedere suo figlio lottare come un leone contro le malattie causate dalle contaminazioni e dall'alcolismo.
Recise le funi che lo intrappolavano. Per quanto dolci, per quanto lo trattenessero dove voleva stare.
Si voltò.
Le corde erano dita, le funi: i capelli di Mia. E non ebbe scelta.

Quando precipitò sulla terra, riuscì a udire solo il crepitio del fuoco. «Devo restare qui.» Tutto il consiglio lo seguì con lo sguardo fino alla porta. Solo suo fratello lo raggiunse. «Che hai visto?»
«Nulla che già non sapessi.»
Guidò per pochi minuti, il tramonto aveva imporporato il deserto, due speroni di roccia sembravano canini insanguinati. Svettavano dalla distesa rossa, come se l'avessero divorata, e ne anelassero ancora.
Trovò sua moglie con i bagagli in mano. «So cosa sei venuto a dirmi. Ma non ce la faccio, non è la mia vita.»
«Resta con me.»
Lei gli sfiorò le labbra con un bacio, «no.»


Polly

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antico
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#2 » lunedì 19 settembre 2016, 22:46

Benritrovata Polly! Tutto ok con i parametri anche per te! Buona Walter Lazzarin Edition!!!

Niko G
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 10:34

Ciao Polly,
complimenti per il bellissimo racconto. Mi piace il modo in cui hai fuso tematiche differenti: Il dolore di un antico e nobile popolo indiano che si vede sopraffatto e attorniato da “metastasi” provenienti da una civiltà estranea; le visioni allucinatorie date dal peyotes; l’amore del protagonista per le sue radici, talmente viscerale da fargli perdere l’amore di sua moglie. La parte in cui il protagonista ha le visioni è sublime e lo stile è perfetto. Mi è rimasto il dubbio che il concilio esistesse davvero e che non fosse solo il frutto di un allucinogeno e questo vuol dire che la tua narrazione è stata perfettamente efficace.
Unico appunto: un po’ intricate le prime righe, necessaria qualche rilettura per capire esattamente come fosse strutturata la famiglia del protagonista. Ma 3000 caratteri sono 3000 caratteri e c’era altro che meritava di avere più spazio. Anche a te, ottimo lavoro!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 12:55

Eh lo so. Scrivendo ho pensato a un figlio piccolo un comune e una più grande, solo della mamma. Poi ho tagliato, snellito, e quello che a me è rimasto chiaro, non lo è per chi legge.
Grazie!
Polly

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Adry666
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#5 » martedì 20 settembre 2016, 17:15

Ciao Polly,

tema centrato. Racconto molto originale e ben scritto. In alcune parti è un po’ criptico e richiede una rilettura aggiuntiva, penso dovuto ai vari tagli in fase di stesura come da limiti di caratteri.
La narrazione è evocativa: mi sono immerso nell’atmosfera e, anche se non sono mai stato in US, ho visto le varie scene. Fantastico!

Ottima prova.

Ciao
Adriano

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ceranu
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#6 » mercoledì 21 settembre 2016, 13:32

Ciao Polly, è sempre un piacere commentarti.
Io ho avuto un sussulto per l'ambientazione americana, ma in questo caso è indispensabile, quindi va bene.
La storia scorre bene, riesci ad essere chiara anche nel passaggio tra realtà e sogno e questa è una gran dote.
Ho solo un dubbio per quanto riguarda il tema, il superpotere del protagonista non mi sembra inconsueto, ma non me la sento nemmeno di penalizzare il tuo racconto per questo.
Nel complesso è una buonissima prova.
Ciao e alla prossima.

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#7 » mercoledì 21 settembre 2016, 14:53

Hai ragione Ceranu, non è insolito! anzi, probabilmente nella scala dei superpoteri attribuibili a uno sciamano è il più comune! Però mi è venuto in mente solo quello!


Adriano, grazie mille. Lieta che ti sia piaciuto. Non sono stata nemmeno io in Nord America, ma in compenso ho visto tutti i film western in circolazione!
Scherzo! Non sono mai stata, ma l'ho studiata parecchio. Almeno per quel che riguarda i nativi e i loro territori. Sono poco pratica su quelli attuali, ma c'è Wikipedia!
Polly

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maria rosaria
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#8 » giovedì 22 settembre 2016, 22:30

Ciao Polly.
Fantastica l'idea di legare i superpoteri alle facoltà proprie di uno sciamano. Ottima l'ambientazione che mi ha catapultato letteralmente nella storia. Bello anche il protagonista.
Unica frase che mi rimane un po' difficile da seguire è quando scrivi

Polly Russell ha scritto:Recise le funi che lo intrappolavano. Per quanto dolci, per quanto lo trattenessero dove voleva stare.
Si voltò.
Le corde erano dita, le funi: i capelli di Mia. E non ebbe scelta.

Quando precipitò sulla terra, riuscì a udire solo il crepitio del fuoco.


Non riesco a capire le cause della caduta.

Nel complesso bel racconto.
Maria Rosaria

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invernomuto
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#9 » venerdì 23 settembre 2016, 4:25

Ciao Polly, ben ritrovata!
Un bel racconto il tuo, che mi ha colpito più per lo stile che per il contenuto, riesci a descrivere il mondo onirico e quello materiale con maestria, facendo uso di similitudini sempre evocative e azzeccate con il contesto che hai imbastito.
Per quanto sia un fan della psichedelia narrativa e dello "spazio interno" in stile Burroughs, la storia in sé, seppur evocativa e ricca di pathos, non è riuscita a "tirarmi dentro" come mi sarei aspettato, ma mi rendo conto che questo dipenda più dai miei gusti personali che da un'oggettiva valutazione del tuo lavoro.
Nel complesso è una buona prova, brava!

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#10 » venerdì 23 settembre 2016, 12:49

Ciao Maria Rosaria, lieta che ti sia piaciuto. È precipitato perché ha reciso le corde che lo tenevano. È scritto nel periodo che hai selezionato. ;)
Ultima modifica di Polly Russell il venerdì 23 settembre 2016, 12:53, modificato 1 volta in totale.
Polly

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#11 » venerdì 23 settembre 2016, 12:52

Ciao Invernomuto. Con quel che avevo a disposizione ho focalizzato sul superpotere, per essere nei termini della traccia. Quindi, sì, credo che a livello emozionale sia stata più scarna. Grazie!
Polly

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Angela
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#12 » venerdì 23 settembre 2016, 14:10

Ho letto i commenti precedenti perché mi ero persa in alcuni passaggi (probabilmente a causa della struttura frammentata oppure dell'assenza di spiegazioni). Jonas va in trance, la descrizione è molto buona così come le evocazioni indiane. Non sono certa che il potere sia inusuale, comunque lo trovo un testo ben scritto, anche se non mi ha coinvolta.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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eleonora.rossetti
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#13 » sabato 24 settembre 2016, 21:37

Ciao Polly, ben trovata.
Un bel racconto. In effetti, per quanto ne so, il potere dello sciamano che ha le visioni su ciò che sarà non è in effetti così insolito (è una dote che gli si attribuisce nelle credenze popolari), ma sei riuscita a rendere il mondo onirico e le percezioni del protagonista attraverso di esso in maniera egregia. Era come esservi immersi in prima persona.
Splendida l'espressione che hai usato sulle metastasi.
Ho avuto solo un po' di singhiozzo di lettura nei primi due paragrafi, più che altro a seguire le azioni e i dialoghi, chi-fa-cosa. A una seconda letta il quadro mi è apparso più chiaro.
Un bel lavoro, brava :)
Uccidi scrivendo.

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raffaele.marra
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#14 » lunedì 26 settembre 2016, 23:27

Il vero corpo del tuo racconto, a mio parere, è nello stile. E questa è una prerogativa delle belle opere. Il linguaggio, l’equilibrio delle frasi, le immagini che evochi, a volte suggerendole, a volte dipingendole con estro e maestria, sono capaci, nell’insieme, di dare gusto e sostanza ad un racconto di difficile comprensione. Il tema narrato è “lontano”, anche un po’ usato, potremmo dire, ma la bellezza dello stile è sufficiente ad elevarlo ad un livello superiore. In altre parole, lo stile è tale da permettere a chiunque di apprezzare il racconto nella sua interezza, nonostante alcuni passaggi un po’ criptici non per forma ma per contenuto. In definitiva direi che si tratta di un’ottima prova.

Fabiana Donato
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#15 » martedì 27 settembre 2016, 13:21

Ciao Polly! Il tuo racconto mi ha un poco spiazzata, ho dovuto rileggerlo per comprenderlo. Hai uno stile particolare e la cosa mi piace, però mi sono un po' confusa nel contenuto. Sicuramente perché so molto poco dell'argomento, quindi mi ritrovo a fare più letture e ricerche, in ogni caso però ha scaturito il mio interesse. E' vero che ci sono dei passaggi poco chiari, ma questo purtroppo può accadere in un racconto con questo numero limitato di caratteri. Hai delle belle idee, anche se a quanto ho capito non è così inusuale il potere che hai descritto per uno sciamano, in ogni caso hai tanto potenziale e sono sicura che alla prossima prova racconterai un'altra bella storia. Alla prossima!

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Andreacrux
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#16 » mercoledì 28 settembre 2016, 1:05

Brava Polly! Bellissima l'ambientazione e anche le immagini che riesci a creare. Il sogno che si intreccia con la realtà!

Le corde erano dita, le funi: i capelli di Mia.

Mi piace molto questo tuo modo di scrivere. Sei capace di fare immaginare tanto. L'unico appunto è che in questo sforzo di mostrare e non spiegare (come ho sentito dire in commenti di altri racconti) la storia diventa molto difficile da capire, anche se il significato è ben chiaro per te. Soprattutto difficile scindere la visione dalla realtà. Se questo effetto invece è stato da te voluto allora rivaluto la storia perché chiaramente ci sei riuscita bene! Per il resto anche io sono stato catapultato su quella sabbia dal tuo racconto e ho avuto l'impressione di sentierne i granelli sotto le mani!
Infine perché proprio Pork River? Fa perdere un po' la serietà che il racconto aveva fino a quel momento e che poi ha di nuovo da lì in poi.
Nel complesso mi è piaciuta!

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#17 » mercoledì 28 settembre 2016, 9:58

Ciao Andrea, contenta che ti sia piaciuto. Il sogno e la realtà si intrecciano volutamente, sta "masticando peyote come fosse gomma"! :) quindi le visioni devono essere criptiche, interpretabili e, legate alla realtà. Per quanto riguard il Pork River, un paio d'anni fa scrissi diversi racconti con Jonas protagonista, e cercando nella cartina dei territori Hopi e Navajo, uscì questo Pork River, che, a dire il vero, ho appena googolato e non trovo. Quindi boh, o mi sono rimbambita ora, o ero rimbambita all'epoca. Per lo show dont tell, nessuno sforzo. Anni fa, lo era, a dire il vero, ora mi viene automatico.
Polly

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#18 » mercoledì 28 settembre 2016, 10:04

Raffaele, Fabiana, Eleonora e Angela, grazie.
Polly

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alessandra.corra
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#19 » mercoledì 28 settembre 2016, 14:13

Ciao Polly,

hai scritto un racconto molto evocativo usando uno stile appropriato e affascinante. L'ambientazione stile western, scegliendo di caratterizzare gli indiani d'america, è interessante. Il potere dello sciamano non l'ho trovato singolare, e si colloca bene in questo contesto onirico a metà strada tra realtà e sogno. L'unico appunto che mi sento di farti è che alcuni passaggi li ho trovati troppo ermetici, poco chiari, motivo per cui non sono riuscita a provare la giusta empatia. A parer mio, un buon lavoro di stile, ma che forse manca di un pò di pathos.

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Polly Russell
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#20 » mercoledì 28 settembre 2016, 14:41

Sì, lo immagino. Il problema con così pochi caratteri è proprio questo. Le dosi. Devo imparare a "celessare" meglio.
Polly

Alexia
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#21 » mercoledì 28 settembre 2016, 16:21

La padronanza del linguaggio c’èe si sente. Molto poetico, sembra quasi di sentire il vento caldo che mi sussurra nelle orecchie. C’è profumo di antico, di storia. Mi è piaciuto sebbene in alcune parti ho fatto fatica a seguirti. Sei stata troppo aulica ed è stato necessario tornare indietro un paio di volte per comprendere dove mi stavi portando. Il tema è azzeccato, la prosa anche.

Sybilla Levanti
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#22 » giovedì 29 settembre 2016, 16:26

Ciao Polly!, il tuo racconto mi è piaciuto molto e anche la scelta del tema dei nativi americani, delle riserve e della "metastasi" della civiltà moderna. Ho apprezzato molto anche il tuo stile, al netto del problema del numero dei caratteri che è sempre abbastanza limitante e alcuni passaggi ne hanno risentito un pochino.
Le visioni di Jonas mi hanno riportato alla mente alcune scene di Natural Born Killers (1994, Oliver Stone) quando Mickey e Mallory sono nella tenda dell'indiano e hanno le visioni mistiche. Secondo me il vero superpotere di Jonas non è tanto avere le visioni grazie al peyote ma riuscire a comprenderle in modo da poterle, in qualche modo, contrastarle in modo da garantire la sicurezza per il suo popolo e una vita migliore. E questo è un potere che non tutti hanno e sanno utilizzare.

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antico
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Re: Non c'è più posto in cielo

Messaggio#23 » sabato 1 ottobre 2016, 20:25

Pollice ni. Il racconto è tanta roba, ma, appunto, troppa per i 3000 caratteri. O magari potrebbe anche starci, ma non con quest’impostazione in cui i tagli si fanno sentire e pesano. L’intro è faticoso e ho dovuto rileggerlo e nonostante questo ancora non capisco la logistica della prima scena, perché lui manda da sola la figlia, la madre si lamenta senza fare nulla, dove sono, perché, per come. Poi prosegue mancando, a mio parere, l’aggancio con la storia del popolo di Jonas: non sono riuscito a empatizzare con le sue motivazioni. Pertanto anche il personaggio di Mia risulta meno incisivo di quello che avrebbe dovuto e potuto essere. Si vede che sotto c’è la mano di una scrittrice brava che ha in mente la storia, ma l’impatto con i 3000 caratteri continua a farsi sentire, tanto. Il tema c’è.

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