Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Tutti pronti lunedì 19 settempre per il VIA programmato alle ore 21!
Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 settembre 2016, 2:29

Immagine

BENVENUTI ALLA PRIMA EDIZIONE DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo BEVERLY della WALTER LAZZARIN EDITION con Walter Lazzarin nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo BEVERLY dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BILL TARTAGLIA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo COVONE.


I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da WALTER LAZZARIN. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto dell'orario di pubblicazione nell'Arena: il primo pubblicato nel gruppo BILL, il secondo nel gruppo COVONE, il terzo nel gruppo BEVERLY, il quarto nel gruppo BILL e così via fino a esaurimento.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo BEVERLY:

Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti, ore 22.26, 2946 caratteri
Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa, ore 22.51, 2703 caratteri
Brioche alle giuggiole, di Erika Adale, ore 23.10, 2812 caratteri
Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino, ore 23.15, 2814 caratteri
Il verme, di Elena Coppari, ore 23.23, 2749 caratteri
Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli, ore 23.42, 2995 caratteri
Il potere più bello di tutti, di Ophelia, ore 23.48, 2719 caratteri
IIB-Men, di Angelo Frascella, ore 00.18, 2990 caratteri
Giordano all’incontrario, di Canadria, ore 00.26, 2977 caratteri
Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta, ore 00.38, 2886 caratteri
Prossima fermata, di Patty Barale, ore 00.53, 2739 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 settembre per commentare i racconti del gruppo BILL TARTAGLIA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 settembre, ma si prenderanno un malus pari al numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DODICI racconti del BILL TARTAGLIA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTATRE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BILL TARTAGLIA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA QUINTA ERA E BUONA WALTER LAZZARIN EDITION A TUTTI!















Canadria
Messaggi: 242

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 20 settembre 2016, 15:55

Il mio nome è scritto male, sigh!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 16:00

Corretto, sorry! :)

Canadria
Messaggi: 242

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 16:21

Efficientissimo! :)

alexandra.fischer
Messaggi: 2877

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 22 settembre 2016, 21:49

Buonasera, ecco i miei commenti:

QUARANTACINQUESIMO E ULTIMO Di Andrea Partiti Il tuo racconto è molto inquietante. Il superpotere c’è ed è quello di uccidere. Dagli insetti alla selvaggina, il protagonista arriva subito agli esseri umani, nelle persone dei cacciatori del bosco. La scrittura è molto buona, la narrazione in prima persona aiuta il lettore a immedesimarsi nel personaggio. Il finale, tuttavia, ha un brusco passaggio che a mio parere andrebbe rivisto mantenendo la narrazione in prima persona. La sorpresa finale mette i brividi: l’uomo più potente del mondo è dotato del potere di uccidere. E questo fa pensare a cosa potrebbe succedere in caso di una crisi mondiale stile Baia dei Porci.

TUTTA COLPA DI GUSTAPH Di Dimitri La Rosa In questo caso, il superpotere è di Gustaph (un portento in campo sessuale, visto che è assediato da ben tre fanciulle). Interessante la resa del personaggio, parte dal punto di vista di un conoscente livido di invidia, ma a suo modo simpatico. Talmente stralunato da ignorare che Cobain era il leader dei Nirvana. Il linguaggio della voce narrante è molto legato al parlato e ha qualcosa di poetico (immagine dell’incontro-scontro con il piccione) e nel finale, quando sostiene di poter volare sognando di trovare in se stesso un superpotere.

Attenzione a: superman (si scrive maiuscolo) e alla vicinanza eccessiva di prendere-presa nella prima parte della storia (quella riferita alla birra e alla signora e anche nel finale, riferito al piccione).
Mi spiego meglio: va bene il prenderla riferito alla birra, ma rischia di prendere una signora lo scriverei: rischia di finire addosso a una signora.
Quasi un piccione mi prende: quasi mi viene addosso un piccione.
Chessò non va bene, scriverei: che so.

BRIOCHE ALLE GIUGGIOLE Di Erika Adale Che storia delicata. La pasticcera Rossana, desiderosa di accasarsi, fa assaggiare allo scettico cliente una delle sue brioche alle giuggiole. Il suo superpotere è quello di realizzare torte e pasticcini in grado di far sbocciare sentimenti amorosi (e anche zuccotti anti stalking). La descrizione della pasticceria è da acquolina in bocca. Lo spirito della storia è quello di “Chocolat”. Il rubacuori Arnaldo, amico del protagonista, sa quello che fa quando si rifornisce fra una caccia e l’altra alle belle fanciulle. Calzante il paragone Rossana – grossa tortora tubante.

MASCARA E VECCHI ROSSETTI Di Chiara Rufino La narrazione cattura fin dall’inizio. Appartiene a una donna che la sta raccontando a un interlocutore molto interessato (le sta addirittura addosso per sentirla meglio). C’è un punto debole. I superpoteri, concentrati in così poco spazio, sono troppi (si parte da Prisma, con i suoi arcobaleni, passando per Argento che dipinge i fiori ad acquarello a fine inverno, i gemelli Trinità e Riflesso che svegliano o addormentano le persone, per poi finire con Clementino e i suoi super poteri di truccarsi come Sailor Moon, tanto da rubare la scena agli artisti che trucca per un programma televisivo). C’è troppa gente dotata di super poteri. E infatti, questi personaggi che precedono Clementino, non li sviluppi (dici solo che fanno strani lavori). Io farei così, li trasformerei da fratelli in suoi familiari (genitori, zii, nonni) per meglio caratterizzare lui (da chi ha preso il potere di usare bene i colori? Da zia Prisma. E il talento artistico di truccatore? Da nonno Argento, il pittore di fiori a fine inverno. I gemelli Trinità e Riflesso sono piuttosto incolori, a meno che Clementino non impari ad addormentare i gay pride per passare indisturbato con la macchina e li svegli subito dopo essere passato). Però ho trovato carino il talento di Clementino, molto Cosplay. Ed è bello anche l’ottimismo insito nella tua storia: devi solo trovare la tua strada e il resto si appiana (Clementino, con il gay pride incontrato per caso, ci costruisce una carriera di truccatore e poi, in pensione, crea una sua linea di make-up).

IL VERME Di Elena Coppari Racconto intriso di sofferenza (inquietante la firma finale, la storia acquista suo malgrado un che di autobiografico). In questo caso, il super potere della tua protagonista, è quello di tenere a bada il dolore per la morte dell’uomo amato. Il paragone lutto da elaborare-verme (intestinale, quindi una tenia) è efficace e raggela. La resa delle ondate di dolore è molto ben resa (le parole di circostanza urtano, a partire da quelle che parlano dell’Assente come di un Angelo che veglia su chi è rimasto; la tortura peggiore avviene di notte, quando lei è sola con i ricordi. E l’alba la trova in lacrime. Però va avanti comunque. Questo fa di lei un’eroina.

CANI NELLE TENEBRE Di Roberto Romanelli Un’eclissi trasforma le persone in super eroi loro malgrado. A partire dalla controversa Viola Re (buffo nome) che sostiene di parlare con gli animali (ma ha solo gatti), passando per la capacità di spostare oggetti di Gianni, a quella di vedere attraverso le pareti di Diego, per finire a quella di levitare di Roberto. Unico escluso: il nerd vorace lettore di X-MEN Mario Sarti. In compenso, la muta di cani che attraversa la campagna ha quella di fermare il tempo (forse gli hanno fregato il super potere? Oppure è lui ad averlo ceduto loro inconsciamente?). Al riguardo, per i militari in arrivo al paese si prevedono seccature. Bello il colloquio fra la psicologa Gilda e Mario. Molto realistico.

Attenzione a questi nuove qualità (refuso per queste)

IL POTERE PIU’ BELLO DI TUTTI Di Ophelia Storia di genere magico realistico. Il prodigio del super potere non c’è, ma c’è quello della fantasia sfrenata di Angelica, tenuta a bada con difficoltà dalla madre Gemma. C’è da capirla (sostenere di venire da un altro pianeta e di essere in visita culturale sulla Terra avrà reso dura la vita alla maestra. Che dire poi di un’amichetta terrorizzata all’idea di vedersi leggere nel pensiero; la madre, poi, sarà stata terrorizzata all’idea di una figlia che asserisce di essere in grado di spostarsi dove vuole semplicemente pensandolo. Le chiacchiere di paese, si sa. Gli psicologi mi sono piaciuti. Non c’è niente di male nel possedere una grande fantasia. Il consiglio dell’ultimo di loro è stato quello giusto: assecondando la figlia, la madre ha imparato ad ammirarne il super potere. Chiudendo gli occhi, Angelica si trasferisce su Marte per un tè con i dinosauri. Magari potessero farlo gli adulti stressati.

II-B MEN di Angelo Frascella In questo racconto, i super poteri dei ragazzi a scuola sono molto sottili. La bruttina Cassandra ha il potere del calcolo combinatorio, Pasquale (Pask) sente i guai prima che arrivino, Danilo è l’uomo invisibile. Sergio è quello che diventa una statua di sale quando deve parlare alla bella Elena (impreparata all’interrogazione perché ancora ferita dal volubile Fabio). La loro missione è quella di portare a casa la promozione nella materia della Valentini (sarà dura per lo sfuggente Pask, finito in bagno perché non aveva studiato, per Elena, e anche per il pensieroso Sergio. Danilo è sfuggente. Cassandra invece, è legata ai fumetti splatter e forse l’aiuteranno a…spolpare le difficoltà scolastiche e non solo).

GIORDANO ALL’INCONTRARIO Di Canadria storia molto calviniana. Gli abitanti di Anti sono contrari alla diversità (e paradossalmente, la loro città è un crocevia di stranieri di passaggio; forse la loro ostilità è motivata da quello?). E la loro chiusura si manifesta in modo antipatico nei riguardi di uno stregone del nord, ospitato da Giordano, unico antiniano di mente aperta. Ed ecco la punizione per gli sgarbati, camminare a testa in giù (spassosi i dialoghi che ne descrivono la condizione. Dalle loro tasche scappa fuori di tutto, dai gioielli alle foto di famiglia). Il super potere dello stregone c’è, ma è reso in modo sottile (fa in modo che lui, Giordano, e gli stranieri in visita possano camminare ancora normalmente). Il dono che lo stregone fa a Giordano è spassoso: far starnutire gli antiani capovolti. Il finale lascia una speranza alla redenzione (chissà. Dovresti aggiungerlo alla tua storia).

Attenzione a: cadutegli dalle tasche per cadute loro

IL SORRISO DI MIRKO Di Giancarmine Trotta Storia profonda. Il piccolo Mirko è dotato del super potere di confortare gli altri con il sorriso (dall’amichetto finito all’ospedale per colpa di uno sgambetto nell’intervallo, passando per i degenti del reparto infantile fino agli episodi del piccolo nomade e del bambino somalo. Mirko regala a tutti un sorriso, prodigandosi anche per i coetanei rimasti coinvolti nel terremoto, ma non solo. Aiuta anche i più piccoli e i più grandi, ridando loro la voglia di farcela). Il fatto che poi pianga di notte, lo rende ancora più speciale. Assorbe il dolore delle persone e questo gli dà la sensibilità di lenirlo. Straziante la morte della madre di Mirko, perché è stata lei a fargli scoprire il super potere. Il finale, pur doloroso, dà speranza. Un altro bambino consola Mirko e sa come fare, perché lui e il padre hanno subito la stessa perdita.


PROSSIMA FERMATA Di Patty Barale Bel racconto, molto divertente, anche nella resa dei personaggi sul tram; sono molto attuali. Il super potere è dovuto a una puzzola. Michela, borseggiatrice esperta, sa come approfittarne facendo capire alla gente che viaggia sul 68 diretto a Porta Nuova che …aria tira. Il gruppo che hai descritto è molto spassoso: madre tecnologica fissata con Barbara d’Urso, universitario dall’enorme zaino, cingalese munito di mazzo di rose rosse, giovane nero modello rapper USA, hipster seduto accanto a Michela intenta a leggere KICKASS. Pazienza se un concorrente ha preso un portafoglio. Lei ne ha rimediati ben cinque. E questo grazie a un morso del tutto fortuito.

La mia classifica (sofferta, siete stati tutti bravissimi) È:

1. BRIOCHE ALLE GIUGGIOLE Di Erika Adale

2. GIORDANO ALL’INCONTRARIO Di Canadria

3. IL VERME Di Elena Coppari

4. PROSSIMA FERMATA di Patty Barale

5. IIB-MEN di Angelo Frascella

6. QUARANTACINQUESIMO E ULTIMO Di Andrea Partiti

7. CANI NELLE TENEBRE di Roberto Romanelli

8. IL SORRISO DI Mirko di Giancarmine Trotta

9. IL POTERE PIU’ BELLO DI TUTTI DI Ophelia

10. MASCARA E VECCHI ROSSETTI DI Chiara Rufino

11. TUTTA COLPA DI GUSTAPH Di Dimitri La Rosa

[ADMIN: modificato per gestione classifica]

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » venerdì 23 settembre 2016, 21:23

PROSSIMA FERMATA
Patty! Ben trovata! La parte iniziale è adorabile. La scena vivida, palpabile. Mi piace proprio tanto. Tutte le "categorie" descritte in modo ottimo e simoatico. Il seguito un po' meno, e non solo per via del "super potere" da petomane, anche per il ritmo, che cala vertiginosamente.
Come ti hanno fatto notare, il primo borseggiatore confonde e basta, quindi, io lo toglierei.
La superloffa, boh... Ridere, fa ridere, ma non mi convince.
Comunque un pezzo del tutto gradevole.
Alla prossima!



IL SORRISO DI MIRKO
Uff... Che peso! Questo padre che si trascina il figlio tra le disgrazie per portar gioia. Incurante del fatto che soffra, tra l'altro. L'altro bimbo, anch'esso trascinato dal padre, ahi lui) arriva cone una benedizione. Insomma questo padre non mi piace proprio! Ma il racconto è suggestivo. Ho avuto qualche difficoltà all'inizio, credo che tu abbia dovuto effettuare dei tagli.



GIORDANO ALL'INCONTRARIO
Ha il sapore di una favola, mi piace. Bella anche la scelta del nome della città. Mi sembra un ottimo modo di spiegare l'assurdità della diffidenza. Insomma un buon lavoro. Non ho appunto particolari da farti, nel senso che il lavoro è buono così come è. Se proprio devo trovare un difetto, la punteggiatura è un po' traballante, ma in fondo è un racconto scritto in fretta, quindi ci sta.



IIB-MAN
Allora, alla luce dell'ennesimo racconto, o non ho capito io, o la traccia era tanto più lasca di quello che credevo. Racconto gradevole, non so se ambientato o scritto (e non rivisto) negli anni novanta, primi anni novanta. Il Dylan a meno di duemila lire, nemmeno me lo ricordo! Comunque gradevole. Anche io ero in una squadra di super eroi al liceo, ricordo Georgie in particolare, aveva il potere dello "scrocco". Ci avevamo anche disegnato un fumetto.
Tutto molto carino, un bel tuffo nei ricordi, ma nulla di più anormale di normali adolescenti. Quindi, anche con te, siamo fuori con la traccia.


IL POTERE PIÙ BELLO DI TUTTI
Racconto gradevole e godibile, anche se non so dove tu voglia andare a parare. Nel senso, se leggo nella traccia "superpoteri" mi aspetto qualcosa di fantastico. Qui ho solo l'istantanea di una famiglia, come ce ne sono tante. Sarebbe stato diverso se davvero la mamma l'avesse vista sparire. Qui rimango col dubbio, e nemmeno tanto, che Angelica sia solo una bimba molto allegra e fantasiosa. Magari anche un peletto distaccata dalla realtà.
Nulla da dire sullo stile. Hai usato le parole giuste, e non c'è nulla in più o in meno,me caspita con 3000 battute è un esercizio niente male.
L'attinenza col tema: ni.
TopConnessoConnesso


CANI NELLE TENEBRE
Non ho capito la frase finale, il che potrebbe essere un problema.
Finale a parte, non male. In un gruppo di super, chi é normale é strano. A livello stilistico ci sono troppi nomi e cognomi. Fanno confusione. Viola dovrebbe essere sempre Viola e Mario, solo Mario.
Mi hai costretta a tornare indietro per leggere chi fosse, chi.
Non mi piace nemmeno la formula "M I L I T A R E". Sembra una cosa da chat. Molto meglio, "militari" disse scandendo le lettere.
Comunque l'idea è molto graziosa, mi rimante il dubbio, del finale, perchè temo, che a capirlo, l'avrebbe resa forte.


IL VERME
Vacca miseria che problema! Il mio dico. Perché il racconto è davvero bello. Struggente. Ma non ci trovo nulla di attinente alla traccia.
Per me un super potere è un super potere. E qui siamo "solo" di fronte a chi cerca di andare avanti.
Capisco prenderla larga, ma allora parlando di eroi, avremmo potuto parlare degli eroi di tutti i giorni: pompieri, medici, etc. Insomma, nonostante mi piaccia davvero, non lo trovo in tema.



MASCARA E VECCHI ROSSETTI
Non so. L'inizio mi ha molto colpita. Sembrava una favola, una bella favola per ragazzi. La città vicina, i fratelli con i poteri... Poi è arrivata Saylor Moon e mi son cadute le braccia, da lì in poi citiamo in un contesto definito e definibile e mi giocò la favola. A questo punto, speravo in una qualche morale, un accenno alle unioni civili, per dire. Invece nulla. Una battuta sul fondo tinta che si aggancia al finale ma che stride con l'inizio. Sembrano due storie.


BRIOCHE ALLE GIUGGIOLE
Come sempre un buon lavoro. Una delicata miniatura, non una parola in meno, non una parola in più.
Magari la sorpresa finale non è delle più sorprendenti, ma nel complesso una piacevole lettura.
Che poi, non sorprende perché sappiamo che di super poteri doveva trattarsi. Senza la "pulce" della traccia, magari mi avrebbe stupita.


TUTTA COLPA DI GUSTAPH
Emm... Mi sento colta alla sprovvista. Non so se è un bene o un male.
Andio per ordine. Il super potere è un cazzo di dimensioni bibliche? O una raffinata arte amatoria? In entrambi i casi, o mi son persa qualcosa, o siamo lontani dalla traccia. Non credo si possa paragonare Siffredi a Superman.
Le mani dovrebbero essere rosse dal freddo, non bianche.
Tutta la narrazione vuole ricordare il pulp, almeno così sembra a me, ma è troppo ripetitiva per farlo bene. Immagino che le ripetizioni siano volute, vogliano sottrndere lo squilibrio, anche momentaneo, del narratore, ma non mi hanno convinto. Detto questo, lievemente snellito, si lascerebbe leggere bene.




QUARANTACINQUESIMO E ULTIMO
La storia mi piace. Troppo veloce in alcuni tratti, ma con 3000 battute è impossibile far diversamente. Vi sono alcuni errori, nulla che non si sistemi con una rilettura. Al volo mi sovviene un cambio di persona nell'ultima parte.
A livelli di trama, mi stupisce che il primo omicidio sia stato voluto. Se gli animali morivano solo toccandolo, nulla di più facile che possa aver ucciso un amichetto, un parente. Vero che il potere è cresciuto con l'età, ma l'incidente mi sarebbe sembrato probabile.


CLASSIFICA
1. Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
2. Giordano all’incontrario, di Canadria
3. Prossima fermata, di Patty Barale
4. Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
5. Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
6. Il verme, di Elena Coppari
7. Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
8. Il potere più bello di tutti, di Ophelia,
9. IIB-Men, di Angelo Frascella
10. Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
11. Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino

[ADMIN: modificato per gestione classifica]
Ultima modifica di Polly Russell il martedì 27 settembre 2016, 14:11, modificato 1 volta in totale.
Polly

Avatar utente
Jacopo Berti
Messaggi: 441

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » sabato 24 settembre 2016, 6:44

Dopo una breve premessa, i miei commenti in ordine cronologico e infine la classifica.

Una bella edizione, con un bel tema che era difficile da centrare appieno, ma difficile anche da travisare, tanto era ampio e tanto poteva essere interpretato in maniera metaforica, simbolica. Tra i racconti che ho letto nessuno mi sembra andato "fuori tema" ma, per alcuni, muoversi fuori dal tracciato della guest ha portato a un racconto forse meno interessante di altri. Se c'è un difetto che ho riscontrato nei racconti che ho posto in fondo alla classifica è la mancanza di qualcosa di veramente notevole, divertente, straordinario. Salvo l'idea interessantissima di Andrea, restare più vicini al significato autentico del tema, nella mia classifica ha dato i suoi frutti, per quanto io non abbia valutato direttamente l'aderenza allo stesso.

Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Hai avuto una grande idea a descrivere un "superpotere" che assume la forma di un super-potere: una manifestazione esagerata del potere inteso nel senso politico e sociale di influire sulle cose, sulle persone, sul mondo. Riesci a giocare benissimo sull'ambiguità, senza separare troppo i binari delle due interpretazioni, fantastica e realistica, fino all'ultimo, quando la seconda prevale e diventa chiave di lettura del racconto: il potere di uccidere è banale: il vero "superpotere" è il desiderio e la determinazione di farlo senza remore, la follia del goderne.
Non so se lo spunto ti sia derivato direttamente dall'attualità (dal pensare a uno dei candidati alla presidenza americana con il pulsantone delle atomiche a disposizione) ma certo il tuo scritto si presta a questa interpretazione.
Rileggo il racconto per trovare qualche punto debole. Non ne vedo: è una prova molto buona.
Riesco però a immaginare un racconto migliore, più curato ed elaborato, un po' più aderente, in quanto "monologo", anche come forma, alla caratterizzazione psicologica del protagonista. So che rischio di essere mal visto da qualcuno, ma lo vorrei un po' più "letterario", ecco.

Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
Ciao Dimitri,
il tuo è il secondo racconto che leggo e commento; il secondo che riconduce un "superpotere" a un "potere" che non ha nulla di prettamente soprannaturale, ma è una "potenza" in quanto l'opposto di una qualche forma di "im-potenza". Mi tornano in mente due versi di Battiato: "Libera la tua immaginazione temporale / mandala al potere del tuo organo sessuale".
Il superpotere è quello che serve ad ottenere i proprio scopi, a soddisfare i propri desideri e pulsioni. Di fronte a questo, il "volare" - che sia letterale o metaforico - è poca cosa.
L'aderenza al tema non è diretta ma va per antitesi. Comunque c'è.
Lo trovo ben scritto. Il rapporto tra forma e contenuto (tra stile e psicologia del personaggio) è curato; forse è vero che è un po' troppo pedante e ripetitivo, ma non guasta poi molto.
Complessivamente lo trovo un buon racconto.

Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
Ciao Erika,
molto piacere di leggerti, il tuo racconto, come sempre, è scorrevole e di facile lettura e comprensione.
L'idea è molto carina e mi ricorda in primo luogo il film Chocolat: anche se lì non c'era nulla di soprannaturale le due trame sono accumunate dall'idea dei dolci come qualcosa che suscita sentimenti e passioni. Mi torna in mente anche qualche racconto o fiaba in cui chi prepara da mangiare riesce ad infondere dei desideri nei suoi cibi, ma al momento non ricordo di cosa si tratti.
Non trovo quasi alcun difetto, se non che la "rivelazione" della penultima riga non giunge affatto inaspettata. Quando veniamo a sapere che Rossana vuole in effetti usare il suo potere con il cliente, si tratta solo di una conferma di qualcosa che era abbastanza chiaro dal dialogo evasivo e finalizzato a testare Enzo.
In ogni caso, davvero un racconto simpatico e ben confezionato. Ciò che Rossana fa coi dolci, noi lo facciamo sempre coi racconti, senza avere alcun superpotere!

Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino
Ciao Chiara,
innanzitutto complimenti per il titolo, che ha una bella sonorità anche perché è calco (credo) di "Arsenico e vecchi merletti". Comunque mi pare che non abbia a che fare con quello e forse trovo collegamenti dov non ci sono.
Leggo tutto il racconto come un'allegoria: ovvero, non c'è nessun "superpotere", né di Clementino né dei suoi fratelli: i superpoteri sono fissazioni, abilità, modi di relazionarsi con il mondo. In chiave allegorica, leggo anche l'orientamento sessuale di Clementino: magari ho degli schemi mentali troppo rigidi, ma mi hai convinto che sia gay. Ne ho avuto la certezza quando il protagonista ha espresso la mancata accettazione del suo "potere" dicendo che si sarebbe fatto curare. Ho pensato subito a quelli che vogliono "curare" gli omosessuali.
Detto questo, non vedo nel racconto alcuno stacco problematico. Il cambio di stile lo trovo adeguato e anche consequenziale.
Sul valore complessivo (idea e resa) ho qualche riserva. Lo trovo tutto sommato un racconto "simpatico", ma niente di più: non ha un vero "punto forte". Non ne leggerei ancora, ecco.

Il verme, di Elena Coppari
Ciao Elena,
non so e non ti chiedo di dirmi se si tratta di una tua esperienza diretta, ma il genere mi sembra più vicino a quello della testimonianza: vi trovo poco di narrativo. Comunque, si fa leggere tutto d'un fiato, e a parte il refuso nelle ultime righe ('non' al posto di 'son(o)': l'unico a costringere ad un'interruzione della lettura) non ha problemi scorrevolezza di stile o contenuti, che mi sembrano costanti e coerenti.
Curiosa la "nostra" reazione di lettori. E' così comune la trasfigurazione del dolore e del lutto (o della depressione) in un qualcosa che ci rode da dentro, in un animale, che ormai la riteniamo metafora morta. Ovvero: quelli che ti hanno detto che non vedono alcun "superpotere" hanno trascurato quella che è l'interpretazione letterale del racconto, ritenendo il verme una metafora, tra l'altro poco originale.
Se fosse più chiaro che la componente del verme è autenticamente fantastica e non solo allegorica e il racconto proseguisse con lei che riesce davvero ad estrarsi il verme dopo avervi depositato tutte le sue angosce, allora sarebbe un gran racconto.

Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
ti leggo e mi accorgo che abbiamo scritto qualcosa di molto simile: un evento generatore di superpoteri e uno dei presenti all'evento apparentemente escluso dal superpotere, che - nel mio caso - non utilizza, - nel tuo - utilizza inconsapevolmente; la delusione e il senso di sconfitta che nasce dal credere di non avere un potere.
Il potere che descrivi è particolare: mescola il fermare il tempo (potere tendenzialmente fantascientifico) al poter controlare gli animali (potere fiabesco, fantasy, druidico). E' senza dubbio un potere insolito/inconsueto.
La prosa funziona molto bene, a mio avviso, e non ho avuto alcun problema di comprensione. Questo, però, ammetto che possa nascere perché, "rivelato" il superpotere, la reazione che si può avere è "e quindi?". In ragione di ciò, a uno viene il dubbio di aver perso qualcosa di rilevante.
Anche a livello psicologico funziona: il nerd lettore di x-men che perde l'occasione della vita è significativo. Ma è un quadretto, è poco interessante a livello di trama.

Il potere più bello di tutti, di Ophelia
Ciao Ophelia,
mi hanno dipinto, in alcune edizioni, come un tema-nazi, ma ti confesso che chi mi accusava difendeva racconti ben più distanti del tuo dal tema assegnato. L'aderenza al tema non dev'essere pedissequa e che i poteri siano super o meno super, inconsueti o piuttosto comuni, poco importa.
A voler difendere la tua scelta, poi, i poteri inconsueti sono quelli dichiarati dalla bambina, che ha il potere "consueto" di utilizzare la fantasia a ruota libera. Il tema può essere rintracciato anche per antitesi, per metonimia o analogia eccetera.
Detto questo, il racconto mi pare scritto piuttosto bene. In particolare l'incipit funziona molto bene: è ottima l'idea di partire con una lunga battuta di dialogo. La lettura è scorrevole e la tua prosa conduce fino alla fine senza intoppi. Si legge certo con la speranza che qualcosa di straordinario possa accadere, e alla fine si è un po' delusi che non accada. Ma se si riflette bene, è straordinario ciò che viene visto come straordinario, e la bambina ha di fatto i poteri che crede di avere proprio perché ci crede. Riesci a farci sentire un po' la pesantezza di essere adulti e di necessitare di film, romanzi, racconti di minuticontati per godere un po' di qualcosa di diverso dalla realtà.

Però manca ancora qualcosa, in alcune parti osi ancora troppo poco, ha ancora una voce poco definita, è ancora troppo importante la componente che non è racconto ma resoconto.

IIB-Men, di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
devo ammettere che questo è il primo racconto di questa edizione di cui ho concluso a fatica la lettura.
Mi dice poco e anche questo poco è una fatica tirarlo fuori, per la varietà dei personaggi, per il dialogo così spezzato, per il contesto in cui proprio non riesco ad entrare.
Non dico che sia fuori tema né che sia scritto male (anche se da entrambi i punti di vista hai fatto meglio altre volte, vd 'Il nonno con la coda' che ricordo come uno dei racconti più carini su MC).

E' che qui non vedo un'idea portante e/o interessante.

Giordano all’incontrario, di Canadria
Ciao Canadria,
piacere di leggerti di nuovo!
Racconto davvero molto carino, che ha il sapore di una storia per bambini o, come faceva notare Alexandra, di una narrazione di Calvino.
Lo trovo quasi perfetto nel suo genere, salvo per qualche refuso ('gli' al posto di 'loro', due volte: non so se è fatto apposta ma in tal caso è una scelta che non condivido) e qualche caso di punteggiatura non correttissima.
L'idea è bella, le idee sono belle, nel senso che arricchsci il racconto con tanti elementi diversi che fanno procedere una storia senza che si possa prevederne gli esiti: lo sciamano, la maledizione, l'unico salvo, il muco.
La scena degli antinesi che fanno cadere le loro cose e temono che siano rubate, mentre agli stranieri e a Giordano non interessano affatto, è davvero simpaticissima.
A proposito di Giordano: il titolo non è dei migliori, secondo me.

Complessivamente, una prova molto buona, brava!

Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, benvenuto su MC!
Un racconto simpatico, con una trama semplice, forse un po' troppo, a dire il vero.
Infatti a un certo punto si cercano elementi ulteriori e viene il sospetto - a me almeno è venuto - che Mirko riesca non a cancellare ma ad assorbire l'infelicità degli altri, riversandola su se stesso. Da ciò, credo, vengono i commenti negativi sulla figura del padre, che porterebbe in giro il figlio, in un certo senso "sacrificandolo". Mi pare di capire invece che questo non è ciò che volevi dire con la tua storia e che la sua infelicità prescinda dal suo dono e sia dovuta solo alla morte della madre.
Trovo che il tema sia centrato, e lo stile pulito anche se non particolarmente notevole.
Potevi osare di più, trovare qualcosa per renderlo più interessante e complesso. Ma come prima prova su MC, non è male.

Prossima fermata, di Patty Barale
Ciao Patty, piacere di leggerti di nuovo!
Il primo paragrafo - in realtà il secondo, ma insomma, quel migliaio di caratteri all'inizio - è veramente spassoso, hai fatto proprio un buon lavoro. Arguto e irriverente, praticamente perfetto.
Poi continua in tema, caruccio, ma, come hanno detto gli altri, non con la stessa verve. Inoltre è giusta anche l'osservazione che il doppio borseggiatore è d'intralcio.
Complessivamente, una prova buona, secondo me.


1) Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
2) Giordano all’incontrario, di Canadria
3) Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
4) Prossima fermata, di Patty Barale
5) Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
6) Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
7) Il verme, di Elena Coppari
8) Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
9) Il potere più bello di tutti, di Ophelia
10) Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino
11) IIB-Men, di Angelo Frascella
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » sabato 24 settembre 2016, 20:27

È stata dura, come sempre, ma alla fine ecco la mia classifica.


1) Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
Ciao Erika,
intanto complimenti per il titolo. Ho un debole per i titoli, si è capito? Secondo me fanno parte del racconto stesso, e se non ci stanno bene è come vedere un tizio che indossa due calzini di colore diverso: uno in tinta con l'abito e l'atro completamente stonato.
E grazie per avermi fatto scoprire la confettura di giuggiole, di cui nemmeno sospettavo l'esistenza.
Venendo al racconto: bello, mi è piaciuto. Si legge d'un fiato, è molto scorrevole. Forse, come già ti hanno fatto notare, l'ultima frase non giunge inaspettata, ma credo sia anche colpa del fatto che essendo noi a conoscenza del tema ci si aspetta che qualcosa succeda. Sono convinto che un lettore ignaro del tema lo apprezzerebbe di più.
Un appunto:
“Circola questa voce. Torte per favorire la passione, zuccotti per riallacciare amicizie, crostate per allontanare spasimanti insistenti…le sembra possibile?”
Questo dialogo in un primo momento l'avevo attribuito al protagonista maschile, un piccolo inciampo - almeno per me - che credo si risolverebbe molto semplicemente con un semplice punto di domanda, così:
“Circola questa voce? Torte per favorire la passione, zuccotti per riallacciare amicizie, crostate per allontanare spasimanti insistenti…le sembra possibile?”
In questo modo il dialogo non può che essere attribuito a Rossana, anche dai lettori più distratti, come me. Inoltre in questo modo il (finto) gioco a sminuirsi di Rossana agli occhi di Enzo è ancora più evidente. Parere personale e opinabile, s'intende.
In conclusione, un bel racconto, forse non originalissimo nella conclusione, ma che ho apprezzato molto per lo stile con cui è scritto.

2) Giordano all'incontrario, di Canadria
Ciao Canadria,
piacere di leggerti (così a occhio mi pare la prima volta che leggo qualcosa di tuo).
Il tuo racconto mi è piaciuto, sembra una storia educativa, di quelle da leggere ai bambini per insegnare loro qualcosa, nel caso specifico il valore della diversità. Non ti sto a dire (ma lo sto facendo) dei gli al posto dei loro, che già l'hai spiegata la tua preferenza.
Qualche refuso, è vero, in particolare nella punteggiatura, ma si legge molto bene e nel complesso mi sembra una prova molto buona.
Ma visto che su minuticontati la critica è di gran lunga preferita alla lusinga, ti faccio un piccolo appunto: tutta la prima frase in cui spieghi l'ostilità e la xenofobia degli antinesi è piuttosto raccontata. Non disturba, ma anche se la sopprimessi si riuscirebbe a capire l'indole degli abitanti di Anti. Una idea, per provare, per esercizio, potrebbe essere quella di eliminarla e provare a integrare le stesse informazini nel racconto in maniera più mostrata. Certo, è probabile che un simile intervento riduca l'alone calviniano.
A rileggerci.

3) Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
bel racconto, che prende a piene mani dalla realtà, mi par di capire. Il superpotere che descrivi, in realtà è più il forte desiderio di una persona così determinata da riusciure a raggiungere un obiettivo ambiziosissimo. Comunque mi sembra centrato.
L'unico appunto è all'inizio, in questo punto:
Zanzare e moscerini: si poggiavano su di me e in un istante crollavano a terra.
che lascia proprio immaginare che il tuo protagonista sia letale al solo sfiorarlo. È vero che subito dopo dici:
Canarini, criceti e pesci rossi: doni da bambino, trovati soffocati nel loro sangue.
e che questo dovrebbe chiarire la situazione, lasciare intendere che in realtà è lui che uccide, ma mi ci sono impuntato un paio di volte rileggendolo e mi è stato ben chiaro solo dopo la tua spiegazione.
Comunque un'ottima prova.

4) Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
hai scritto un racconto molto delicato, in cui, almeno così io ho capito, il super potere del piccolo è la sua innata e totale capacità di empatizzare, di saper dare conforto anche solo con un sorriso in cambio di nulla. In quest'ottica, un potere davvero inusuale.
Il racconto è molto lineare nello sviluppo, ben scritto e godibile, forse solamente un po' troppo semplice e prevedibile.

5) Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
Ciao Vastatio,
ho fatto un po' di fatica aseguire il filo del tuo racconto. Tanti personaggi in così pochi caratteri possono confodere (e io mi confondo con facilità, ma questo è un problema mio). Anch'io mi sono trovato in difficoltà a capire il finale del tuo racconto, così come l'interesse dei militari, e devo ammettere che senza le tue spiegazioni avrei fatto fatica ad arrivarci.
Interessante il tipo che - amante dei fumetti Marvel - si ritrova ad essere il solo senza superpoteri in un mondo dove tutti ne hanno acquisito uno.

6) Il verme, di Elena Coppari
Ciao Elena,
un bel racconto, duro, che tratta un tema decisamente forte. Mi pare be scritto, buona la scelta della prima persona, sempre coinvolgente. Però, purtroppo, devo ammettere che anche io fatico a vedera l'attinenza col tema. È vero che superare certi lutti è difficile, doloroso, e c'è chi non ce la fa, ma a mio avviso stiamo parlando di una capacità - per quanto difficile da esercitare - e non di un super potere, capacità che è insita in molti di noi, e che molti hanno dovuto esercitare. Il tema richiedeva di parlare di un superpotere (e qui ci possiamo stare), ma di tipo insolito (e qui credo cada la piena aderenza del tuo racconto, perché purtroppo il dramma che descrivi non è, tristemente, così infrequente).
Tutto, come sempre, a mio parere.

7) Prossima fermata, di Patty Barale
Ciao Patty,
che il tema sia centrato mi pare fuori di dubbio. Il racconto è divertente e ben scritto e condotto. È che l'espediente dei gas intestinali difficilmente mi piace (lo reputo una trovata un po' facile, se posso permettermi), anche se nel tuo racconto riguadagna quanlche punto quando ne spieghi l'origine col morso della puzzola. Una trovata che mima il morso del ragno di Spiderman, ma con ben altri effetti.
Comunque un racconto godibile, anche se trovo la prima parte più coinvolgente.

8) Il potere più bello di tutti, di Ophelia
Ciao Ophelia,
sulla questione del tema, sono dibattuto. È vero che la piccola Angelica di fantasia pare averne in quantità smodata, dove in famiglia e tra i compagni ne sono decisamente più aridi, ma è pur vero, però, che di fatto la fantasia è una caratteristica comune a molti, piccoli o meno che siano. Il racconto è godibile, scorre bene e si legge volentieri. Direi che manca qualcosa per renderlo speciale. Per esempio, ma è solamente una mia idea che puoi benissimo schifare, sarebbe carino se nel finale la mamma e la figlia si prendessero per mano e quando la piccola chiude gli occhi la mamma venisse catapultata nella fantasia di Angelica, e si trovasse con lei su Marte a bere il tè coi dinosauri.

9) IIB-Men, di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
mi dispiace, ma devo unirmi al coro di quanti non hanno apprezzato del tutto il tuo racconto. L'ho riletto un paio di volte, ma, forse anche per la scelta di ambientarlo una trentina d'anni indiero (1300 lire per un fumetto... bei tempi!) mi ha fatto venire più in mente una puntata dei ragazzi del muretto. Senza nessua intenzione di offendere, sia chiaro, ma è che la componente adolescenziale è così preponderante che mi ha dato quella sensazione.
Credo anch'io che l'attinenza al tema sia piuttosto fragile, e che la difficoltà a relazionarsi con una ragazza per la quale si prova una certa attrazione sia più una caratteristica - peraltro molto diffusa.
Bello invece il titolo che fa il verso a X-MEN sfruttando classe e sezione dei ragazzi.

10) Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino
Ciao Chiara,
il racconto inizia molto bene, sembra una favola di una volta, coi fratelli tutti bravi e capaci tranne uno (Clementino), che ha un potere che all'inizio sembra cosa da poco, ma che nel seguito, una volta che Clementino avrà trovata la sua strada, risulterà, per lui, vincente. L'idea mi piace molto, anche se trovo che la narrazione perda un po' di chiarezza nella seconda parte. Il riferimento al Gay Pride mi lascerebbe intendere che Clementino oltre che un gran truccatore è anche gay. Sbaglio?

11) Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
Ciao Dimitri,
il racconto, secondo me, tocca un nervo scoperto di molti: l'invidia per la capacità di alcuni di catalizzare (magari anche solo per piccole cose) l'attenzione altrui. Mi pare che l'invidia del tuo protagonista verso chi ne è capace sia palese, dato che si duole della sua incapacità di fare altrettanto, anche solo per qualche piccolezza. Se ho ben interpretato il tuo racconto, mi pare che il tema sia poco centrato. Ma magari è solamente una mia interpretazione sbagliata.
Mi piace invece la voce del tuo protagonista, così scanzonata, fuori dalle righe. Peccato per un eccesso di ripetizioni che un po' stanca.
Divertente, tocca un argomento che credo interessi molti, ma penso che non centri in pieno il tema.

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » lunedì 26 settembre 2016, 22:40

Ecco la mia classifica! Complimenti a tutti per i racconti :)

I commenti in ordine sparso:

Quarantacinquesimo e ultimo di Andrea Partiti

Ciao Andrea! Anch’io all’inizio ho pensato che il narratore avesse una specie di epidermide assassina, ma a una lettura più attenta mi è stato chiaro che è l’indole del protagonista a provocare le morti. Trovo l’ambiguità ben riuscita perché alla fine mi è comunque rimasto il dubbio: c’è un filo di soprannaturale oppure no?
Il passaggio dal momento in cui lui si fa una vita (studi, carriera, famiglia) e cerca di evitare ricadute a quello in cui si rende conto che nessuno può più accusarlo è un po’ brusco, forse avrei usato paragrafi diversi.
Comunque si tratta di un ottimo racconto, ben scritto e attuale.
Ah, e il titolo è uno dei più geniali dell’edizione.

Tutta colpa di Gustaph di Dimitri La Rosa


Ciao Dimitri! Il tuo racconto è scorrevole e spigliato, ed è carina anche la contrapposizione tra un superpotere prettamente “materiale” e uno più etereo come quello di saper volare/sognare.
Tuttavia ho l’impressione che il racconto non sia pienamente riuscito. Non mi convince questo protagonista delirante invidioso del superpotere di Gustaph: le ragazze possono anche stargli intorno, ma sicuramente ci sono decine di uomini (che magari non volano neanche) che lo odiano tanto quanto lui. E' un po' come odiare il più popolare della scuola o il beniamino del capo o chi è bravo a poker: un mal comune mezzo gaudio consolatorio si trova sempre.
Mi avrebbe “quadrato” di più se a interessarsi a Gustaph fosse stata la ragazza che gli piace e non delle ragazze qualsiasi: in questo modo avrebbe avuto più senso l’amarezza provata dal protagonista. Così com’è, invece, mi sembra che il racconto non sia del tutto a fuoco.
Lo trovo comunque un racconto che si legge bene. A rileggerci!


Brioche alle giuggiole di Erika Adale

Ciao Erika, il tuo racconto è molto carino, ben scritto e curato.
Anch’io avevo più o meno intuito l’epilogo a metà racconto, ma alla fine non è che debba esserci sempre un finale a sorpresa! La situazione è vagamente surreale, nel senso che ho difficoltà a immaginare qualcuno che entra in pasticceria e fa una richiesta come quella del protagonista, ma è un effetto che non guasta per nulla il piacere della lettura.
Un racconto dolce e delicato che scorre via bene, brava!

Mascara e vecchi rossetti di Chiara Rufino

Ciao Chiara, bentrovata! L’idea del tuo racconto è ottima, ma ho l’impressione che gli ingredienti non siano ben amalgamati.
Il primo paragrafo introduce i fratelli del protagonista creando una bella atmosfera fiabesca, però poi di loro non si sente più parlare. Forse per introdurre il discorso del superpotere “strano” di Clementino sarebbero bastati un paio di fratelli anziché quattro; inoltre sarebbe stato bello se ad accompagnarlo in stazione fossero stati loro e non la madre, avrebbero potuto dirgli loro stessi di quanto strani fossero i loro lavori.
Inoltre ci sono alcune immagini che mi risultano un po’ oscure, come il vigile che sventola la paletta “come la foto di un fidanzato” e la mascherata involontaria dovuta ai movimenti nel sonno.
In ogni caso mi piace molto l’atmosfera onirica del tuo racconto, trovo che con un piccolo editing per amalgamare meglio gli ingredienti diventerebbe perfetto. A rileggerci! :)

Cani nelle tenebre di Roberto Romanelli

Ciao Roberto!
Il tuo racconto mi ha ricordato molto Misfits, una serie TV che a suo tempo ho adorato.
A differenza di altri gladiatori, il finale mi è sembrato subito chiaro, si capisce che i cani che bloccano il tempo sono il superpotere che Mario ignora di avere.
Secondo me il “problema” del racconto è un altro, e cioè il personaggio di Viola Re, che a mio parere è fuorviante e, in fondo, superfluo. All’inizio non capivo cosa c’entrasse con Mario, poi, dopo diverse letture, ho capito che i militari stanno cercando qualcuno con il superpotere di parlare con gli animali perché ogni notte i cani avanzano e fermano il tempo, e Viola Re è una sospettata.
A mio modesto avviso sarebbe stato meglio far iniziare il racconto dal secondo paragrafo, con Mario che entra nell’ufficio di Gilda, e poi inserire un paragrafo dopo il secondo in cui Gilda, congedato Mario, parla con il suo capo dicendogli che non è lui la persona che stanno cercando e che devono sbrigarsi a trovare la persona che parla con gli animali.
Naturalmente vedi tu.

Ultimo appunto (che non c’entra niente con la valutazione del racconto): visivamente è bruttino tutto quello spazio tra un paragrafo e l’altro. Una riga di spazio (o un <br><br>) basta ;)

A presto! :)

Il verme di Elena Coppari

Ciao Elena, piacere di conoscerti!
Trovo il tuo racconto molto ben scritto, scorrevole e capace di evocare immagini forti. Forse mi sarebbe piaciuto che nel finale si scoprisse che il verme è reale e tangibile, avrebbe aggiunto potenza e un tocco di originalità al racconto. Anche allegorico com’è, comunque, è molto carino e dà un’idea ben definita del dolore della protagonista. Per me un ottimo racconto, brava.

Il potere più bello di tutti di Ophelia

Ciao Ophelia, bentrovata!
Il tuo racconto è scritto bene, è scorrevole e lo stile è chiaro e pulito.
Per me il tema c’è, la fantasia può essere un superpotere, perché no. Forse però la fantasia della protagonista non ha niente di straordinario in sé (moltissimi bambini dicono di poter volare, teletrasportarsi, ecc.), avresti potuto rendere il tutto più particolare rendendo la bambina in grado di fornire descrizioni estremamente dettagliate dei luoghi che dice di visitare (cosa che avrebbe giustificato un po' di più l'idea della madre di portarla dal medico).
Sono d’accordo con Fernando sul fatto che nel finale sarebbe stato bello che, prendendo la figlia per mano, anche la mamma fosse riuscita ad andare su Marte (a vedere, cioè, quello che vede sua figlia).
Insomma, come ha già scritto qualcuno, hai osato troppo poco :)
Nel complesso lo trovo comunque un racconto molto carino e piacevole. A presto!

IIB-Men

Ciao Angelo!
Mi piace molto l’idea del tuo racconto, gli adolescenti riescono come nessun altro a far diventare “super” le cose della quotidianità.
Ammetto però che ho fatto un po’ di fatica a seguire la storia, all’inizio mi sono persa tra i troppi nomi e cognomi e ho dovuto rileggere più volte per avere il quadro chiaro. A mio avviso, inoltre, c’è qualche forzatura, ad esempio il fatto che la professoressa “non veda neanche” Danilo che vuole offrirsi volontario: quando andavo a scuola io i volontari alle interrogazioni i prof li vedevano eccome, visto che gli risparmiavano la fatica di "costringere" a parlare qualche impreparato! ;)
Insomma, un racconto con un’ottima idea di fondo, ma che mi sembra un po’ al di sotto degli standard a cui ci hai abituato.
A presto!

Giordano all’incontrario di Canadria


Ciao Canadria!
Molto carino il tuo racconto, mi accodo a chi dice che sembra una favola. Lo trovo ben strutturato e scritto bene, a parte qualche problema di punteggiatura: ad esempio, per i dialoghi dirette prima usi le virgolette alte doppie, poi le linette e poi di nuovo le virgolette alte. Inoltre in questo passaggio

concentrati com’erano a gridare al tradimento!, a proporre la gogna!"


sarebbe meglio usare le virgolette ("al tradimento!", "la gogna!").

Inoltre, qui:

“Che vi venga un malanno!”


non metterei la frase successiva a capo, ma di seguito alla battuta. ("Che vi venga un malanno!" e tutti starnutirono all’unisono.).

A parte queste piccole sviste il racconto mi è piaciuto molto, malgrado non sia semplice narrare una storia in questo modo senza incorrere nell'effetto "troppo raccontato/spiegato", tu ci sei riuscita benissimo. Per me un’ottima prova, complimenti.


Prossima fermata di Patty Barale


Ciao Patty!
Un quadretto simpatico che mi ha fatto sorridere, anche lo stile è divertente e spigliato. Originale l’idea che la protagonista alla fine si riveli non un’eroina ma l’esatto opposto. Il superpotere invece mi lascia un po’ perplessa, forse perché mi ricorda vagamente quei film italiani in cui fondamentalmente si ride dei rutti e delle scoregge :D
Però in sé il racconto mi è piaciuto ed è scritto davvero bene. A presto!

Il sorriso di Mirko di Giancarmine Trotta


Ciao Giancarmine, piacere di conoscerti.
All’inizio anch’io ho pensato a una situazione simile a quella de “Il Miglio Verde”, con Mirko che riesce a far sorridere gli altri bambini facendosi carico del loro dolore, ma alla fine non credo che fosse nei tuoi intenti.
Credo che la tua storia contenga un messaggio molto bello, che forse emerge da una trama fin troppo lineare, ma che comunque arriva dove vuole arrivare. Molto bella la speranza che si apre alla fine: Mirko potrebbe incontrare un bambino con il suo stesso potere, così come potrebbe conoscere il suo primo, vero amico capace di alleviare il suo dolore.
Una bella prova, complimenti.

La classifica:


1. Giordano all’incontrario
2. Brioche alle giuggiole di Erika Adale
3. Quarantacinquesimo e ultimo di Andrea Partiti
4. Il verme di Elena Coppari
5. Il sorriso di Mirko di Giancarmine Trotta
6. Cani nelle tenebre di Roberto Romanelli
7. Prossima fermata di Patty Barale
8. Mascara e vecchi rossetti di Chiara Rufino
9. Il potere più bello di tutti di Ophelia
10. IIB-Men di Angelo Frascella
11. Tutta colpa di Gustaph di Dimitri La Rosa
Ultima modifica di Linda De Santi il martedì 27 settembre 2016, 21:08, modificato 1 volta in totale.

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » martedì 27 settembre 2016, 17:45

Ciao a tutt*,
ecco i miei commenti in ordine di classifica.
1. Giordano all’incontrario di Canadria

Ciao Canadria,
hai scelto la favola con morale (alla Esopo) per raccontarci dei superpoteri insoliti e, nonostante non sia un genere che ami particolarmente, sei riuscita a tirare fuori una piccola perla. A partire dalla declinazione del tema: i superpoteri sono quelli dello stregone, in grado di sollevare e “rovesciare” l’intera popolazione di Anti, e quelli degli stranieri e di Giordano, unici a poter toccare il suolo in un mondo a “capa sotto”. La cosa che più ho apprezzato è il fatto che tu descrivi due situazioni fantastiche e impossibili (la prima dal punto di vista antropologico, nel senso che non può esistere una società attraversata da culture diverse e che rimane completamente impermeabile ad esse, così come fisicamente non può esistere sul pianeta terra una popolazione che non rispetta la legge di gravità) per raccontarci una mentalità di chiusura tristemente concreta e attuale. Il racconto è piacevole da leggere e divertente. Ottima prova.

2. Il potere più bello di tutti di Ophelia
Ciao Ophelia,
Ho apprezzato molto il tuo racconto. La declinazione del tema non è originalissima (stigrancazzi!) ma la realizzazione è deliziosa. Sei riuscita a mantenere salda la trama. Scadere nel fantastico sarebbe stato semplice e banale, tu invece hai premuto sul tasto del realismo e hai descritto ottimamente come “il potere di farmi uscire di testa” diventi “il potere più bello di tutti”.
L’unica cosa che non mi sembra congrua è l’età della bambina. 12 anni sono un po’ troppi per come parla e per come la madre interloquisce con lei. Secondo me 6, 8 anni al massimo. In ogni caso brava.

3. Brioche alle giuggiole, di Erika Adale,
Ciao Erika,
Un racconto godibile il tuo. Scorrevole e piacevole anche e soprattutto perché senza colpi di scena nel finale. (Ci siamo così abituati qui a MC che un finale armonico e senza grosse sorprese è il vero colpo di scena). Tema declinato correttamente, anche se non in maniera originalissima, il filtro d’amore è il minimo sindacale di qualsiasi fattucchiera, anche in veste di pasticciera, che si rispetti. Dialoghi ben pensati e gestiti. Una buona prova.

4. Prossima Fermata di Patty Barale
Ciao Patty,
hai scritto un racconto divertente e hai affrontato in maniera ironica il tema proposto. Il punto di forza del racconto, come evidenziato da altri, è nella descrizione della bolgia infernale all’interno del sessantotto. La super loffia ha quindi anche il potere di liberare i passeggeri (oltre che dal portafogli), dall’ingorgo umano in cui la protagonista si trova.
La risoluzione del racconto è sicuramente più debole, in ogni caso una prova soddisfacente.

5. IIB Man di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
divertente l’idea di “Xmenizzare” la IIB. Il tema, per come la vedo io, e cioè uno stimolo, un qualcosa in grado di accendere la miccia del processo creativo, ci sta, e anche a più livelli, a partire dal titolo fino alla rivelazione finale.
Gradevole anche l’ambientazione “vintage”. Il racconto nel suo complesso però non mi ha esaltato. Per esempio la “proporzione” enunciata da Pasquale, a mio avviso appesantisce la lettura.
Anche la risoluzione non mi ha soddisfatto del tutto. Elena è innamorata di Fabio e Sergio, lo sfigato di turno, ci sta male anche in virtù della sua timidezza. Conoscendo la tua scrittura so che avresti potuto darci qualcosa di più.

6. Mascara e Vecchi rossetti.
Ciao Chiara,
Gli sbalzi e i cambi del tuo racconto mi hanno prima spiazzato e poi fatto sorridere. Mi piace decisamente più la seconda parte della prima. Il tono da favola, e il tenore dei poteri degli altri quattro fratelli mi avevano un po’ disincentivato alla lettura. Un racconto strano, fuori dal consueto e questo è un bene, Un po’ troppo disarmonico (un po’ come questo commento, ma chi la fa…), secondo me, il lettore non capisce quale meccanismo faccia cambiare idea a Clementino. Il finale, invece, l’ho trovato carino.

7. Il verme di Elena Coppari
Ciao Elena,
è molto toccante quello che scrivi e il punto di vista che esprime il tuo personaggio, senza peli sulla lingua. A mio avviso il tema ci sta, quello che manca è il racconto. Cioè il testo serve a spiegare al lettore la condizione e lo stato d’animo della protagonista ma dall’incipit alla fine non succede assolutamente niente. Non c’è movimento, cambiamento, risoluzione. Il testo è profondo e ben scritto, sarebbe una stupenda pagina di un romanzo, ma così come lo proponi non riesco a considerarlo un racconto finito.

8. Cani nelle tenebre - Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
dal mio punto di vista troppa carne al fuoco. Tanti nomi, 3 micro episodi (telefonata, Mario, cani che fuggono) 3 punti di vista (Gilda, Mario e un onnisciente finale) sono complicati da gestire in un racconto di 3000 battute. Il risultato è che non si riesce a capire dove il racconto voglia andare a parare. O meglio si capisce anche (forse) utilizzando un’attenzione da Rebus che non tutti sono disposti a riservare a un racconto breve. L’idea è buona ma per un testo di maggiore respiro.

9. TUTTA COLPA DI GUSTAPH Di Dimitri La Rosa
Ciao Dimitri,
il tuo racconto ha un buon ritmo e una voce narrante interessante. A mio avviso avresti dovuto curare un po’ di più il testo. La comprensione di quello che racconti non è immediata e rischi di giocarti una buona idea (il confronto che fa il narratore e cioè tra il suo potere di volare e quello di Gustaph che, a quanto pare, tromba da dio). L’idea che uno che può volare si lamenti dei piccioni che gli rompono le palle mi ha fatto sbellicare.

10. Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
ho trovato questa versione ridotta e corretta di House of Cards con licenza e potere di uccidere poco coinvolgente. Il problema principale, a mio avviso, è soprattutto la voce narrante che convince poco. Assistiamo alla carneficina della sua ascesa senza partecipare emotivamente. Un assassino sanguinario alla Casa Bianca votato alla distruzione totale, poi, non è un dato che meravigli più di tanto

11. Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
il tuo racconto ha una buona intuizione e una declinazione originale del tema. Parte bene, con l’inquietudine del padre per le “stranezze” del figlio. Poi però si perde in una trama un po’ troppo scontata e nei buoni sentimenti. Non vediamo mai il protagonista in seria difficoltà e questo, notoriamente uccide i racconti. Un po’ di cattiveria da parte dell’autore e maggiore azione da parte dei personaggi non ci starebbero male.

[ADMIN: modifiche per gestione classifica]

Avatar utente
jimjams
Messaggi: 677

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » martedì 27 settembre 2016, 22:53

Classifica e commenti, poi li andrò a mettere nei singoli racconti.

1) Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
Racconto leggero e delizioso. In tutti i sensi. Appena appena un filino tirato nel finale, ma per quanto improbabile l'idea che la ragazza proprio in quel momento abbia deciso di accasarsi, rimane credibile e deliziosamente accettabile. Un piccolo rosa a lieto fine in 3K, che si può volere di più dalla vita? Forse dipende dal fatto che sono di umore meno allegro del solito, ma mi fa bene al cuore leggere positivo.

2) Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto, bella idea che ha forse l'unico difetto di non avere il solito finale a effetto. Ma visto che a me dei finali a effetto frega poco ti dirò che mi è piaciuta. Forse un minimo di accentuazione in più per il mio povero omonimo avrebbe potenziato un po' il finale, ma lo spazio era poco e hai voluto dare una spiegazione sulla situazione. Mi rimane la sensazione che mi sia sfuggito qualcosa. Difficile scegliere tra questo e il precedente.

3) Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
Di questo racconto cambierei solo l'ultima frase, togliendo la ripetizione e finendo semplicemente con un Signor Presidente. Il richiamo alle prossime elezioni è evidente e anche un po' raccapricciante, ma ci sta tutto e rende molto bene l'angoscia. Il super potere insolito, be' per me è un'ottima idea quella che hai avuto.

4) Il potere più bello di tutti, di Ophelia
Racconto simpatico e ben scritto. Sinceramente io tifavo per la bambina che scompariva, ma anche qui c'era il desiderio da parte tua di raccontare qualcosa che andasse al di là dell'esigenza di avere un finale con il botto. E forse è più importante raccontare quello che si vuole piuttosto che sorprendere.

5) Il verme, di Elena Coppari
Ouch! Non è facile tirare fuori un racconto di questo tipo in un contesto dove ci si aspetta più che altro un raccontino con gioco a sopresa che faccia sorridere e diverta. Onoro dunque il tuo coraggio. Passando alla storia in sé, il dramma di perdere un figlio, che lo si perda prima della nascita o in età avanzata, è qualcosa che devasta la vita di una persona, di una madre in particolare. Qui provi a rendere questa angoscia e in qualche misura ci riesci, anche se trasmettere l'indicibile è cosa quasi impossibile.

6) IIB-Men, di Angelo Frascella
Una storia di sentimenti adolescenziali, ben costruita nonostante il poco spazio. Si vede che c'è stato qualche taglietto qui e là per rientrare nei limiti ma la narrazione non ne soffre troppo e la storia arriva fino in fondo. Nella seconda puntata mi viene pensato che Sergio finirà per mettersi con Cassie :-)

7) Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
Povero angelo, svolazza su di noi e dovrebbe essere quasi perfetto, eppure ci invidia il peggiore dei poteri, quello di fare sesso e riprodurci, in pratica ci invidia l'esser stati cacciati. Povero angelo, ormai quasi sul punto di cadere. L'idea mi piace, ho qualche dubbio sullo stile, forse esasperato volutamente ma che mi lascia un pochino di difficoltà nella lettura.

8) Prossima fermata, di Patty Barale
E così siamo in due ad aver ideato un superpotere a base di gas intestinali :-) Quasi me ne rallegro. Stile divertente e provocatorio, e ministoria fatta più di particolari che di trama. Non sono convinto della scelta di rendere borsaiola anche la nostra super eroina, pensavo avrebbe massacrato il ladro e invece lo guardava male perché era una concorrente. Non male l'insieme. Altri però mi hanno più colpito.

9) Giordano all’incontrario, di Canadria
Una tipica storia con la morale, raccontata con un'impostazione che me la farebbe classificare come narrativa per ragazzi. Qualche cosa si potrebbe migliorare sullo stile, comunque piacevole. Forse ci sarebbe voluto un finale più conclusivo, si rimane un filino appesi, come gli antinesi :-) Non tanto nelle mie corde.

10) Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
Una storia surreale e magica, di quelle che ogni tanto mi piace scrivere, oltre che leggere. C'è sempre il rischio con questa materia di scivolare nell'eccesso di melassa e qui per i miei gusti ci siamo pericolosamente vicino. Ho intravisto un refuso ma lo stile non mi pare male. Anche questo non mi ha colpito più di tanto.

11) Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino
Un racconto che gioca molto sul divertimento, forse troppo, ma che ha alla base un'idea interessante, quella che ruota intorno all'accettazione di se stessi. Credo che nella forma attuale non possa andare nella parte alta della mia personale classifica, ma forse potrebbe essere lavorato un pochino per trovare l'equilibrio tra il messaggio (serio) e la forma (divertente).

Avatar utente
AmbraStancampiano
Messaggi: 477
Contatta:

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 29 settembre 2016, 11:11

Commenti sparsi e classifica in fondo, bravi tutti!

Brioche alle giuggiole
Ciao Erika,
come al solito il tuo racconto è godibile, ben scritto e pulito ai limiti dell'immaginabile :)
La vicenda non è originalissima, ma viene presentata in maniera leggera e - a suo modo - originale. Il finale non è a sorpresa, ma mica è un difetto! Anzi, direi che è più o meno come assaporare un cioccolatino ripieno: sai che prima o poi arriverai alla crema, ma nel frattempo te la godi.
Un buon lavoro come sempre :)

IIB men
Ciao Angelo,
il tuo racconto si legge bene ma mi lascia una strana sensazione, come se non fossi riuscita a capire bene dove stai andando a parare; mi sembra che tu metta molta carne al fuoco (tanti personaggi, un'antagonista vero e uno nella fantasia di uno dei tuoi protagonisti, la storia dei superpoteri che temo di non aver ben capito) senza poi arrivare al punto, o far succedere qualcosa.
Anche la dichiarazione dei superpoteri sembra un po' buttata lì, non ha un vero seguito narrativo e anche se non ci fosse stata non sarebbe stato difficile sbirciare il diario di Elena e capire che si è lasciata col fidanzato.
In più l'episodio dell'interrogazione e quello del diario, benchè abbiano gli stessi protagonisti, mi sembrano distaccati e "lontani" tra di loro, nonostante per ciò che ho capito siano cronologicamente attaccati.
L'idea di base della storia potrebbe anche essere interessante, ma forse avrebbe bisogno di un respiro più ampio per esprimersi al suo meglio.

Prossima fermata...
Ciao Patty,
mi sono divertita molto a leggerti.
La prima parte è davvero spassosa e ben gestita, mi hai ricordato un esercizio sul neorealismo che ci hanno fatto fare l'anno scorso alla scuola Holden, in cui tu avresti preso un voto altissimo. Io poi ho veramente un debole per l'umanità che si incontra sui mezzi pubblici, quindi con me sfondi una porta aperta ^_^.
è vero che il ritmo cala molto nella seconda parte, e che questo è da sistemare. Invece secondo me le puzzette a comando che fanno il verso ai sensi di spiderman sono una genialata. Sicuramente finora vinci il premio per il superpotere più bizzarro, in generale ti consiglio davvero di rimettere mano alla seconda parte perché il racconto è molto divertente e merita davvero.

Il verme
Ciao Elena,
il tuo pezzo è sicuramente ben scritto e intriso di un grande dolore, hai selezionato molto bene le parole e le espressioni e le immagini sono quelle giuste... ma a mio modo di vedere si tratta più di una testimonianza che di un racconto di narrativa, e in più non lo vedo a tema.
Ciò non toglie che sia un bel pezzo, ma io sono abituata a considerare la narrativa in maniera forse un po' scolastica, e per racconto intendo una vicenda con un inizio e una fine, che racconti una storia e non un sentimento.
Per ciò che riguarda il tema, magari sopportare il dolore è un superpotere, soprattutto un dolore del genere, ma in questo caso il tema era "superpoteri insoliti", e purtroppo il dolore è comune a tutti gli esseri umani, in diverse misure e con diverse prospettive senza dubbio, ma non è comunque insolito.
Il mio giudizio riguardo al tuo racconto è molto positivo, credimi, mi piace veramente tanto, ma rispetto al contest secondo me non ci azzecca molto.

Il sorriso di Mirko
Ciao e benvenuto :)
Il tuo racconto è molto delicato e perfettamente a tema, lo stile molto semplice e a volte un po' scolastico non disturba lo svolgimento della trama, ma secondo me manca un po' il focus sulla morte della mamma e sul perché Mirko ogni tanto pianga: inizialmente mi era parso - come a Jacopo - che Mirko assorbisse i sentimenti negativi degli altri per sostituirli col suo sorriso.
Altra cosa che un po' manca è l'età di Mirko; non è fondamentale, ma mi pare che a volte si comporti come un bambino molto piccolo, intorno ai 4 anni, e altre come un bambino di 8-9 anni. Questa apparente incoerenza è un po' tamponata dal fatto che un bambino con questo genere di superpotere è necessariamente molto più maturo della sua età, soprattutto se ha un padre che lo porta in giro per il mondo a vedere sofferenze.
A parte questo, il racconto per me non ha nulla di sbagliato e non sento particolari pruriti pedagogici a riguardo, però alla fine della lettura non sono soddisfatta, per me manca un po' di mordente. Mi sembra comunque un'ottima prova, chiara e originale, che non sembra aver sofferto particolarmente dei tagli o della prima partecipazione a Minuti Contati :)

Giordano all'incontrario
Ciao Claudia,
anche io trovo la tua storia molto calviniana, e ho apprezzato molto la leggerezza con cui tratti il tema della xenofobia, confezionando una bella favola per bambini e non solo.
Il titolo è accattivante e mette la giusta curiosità, le premesse sono rispettate da una storia non convenzionale con diversi plot twist inaspettati, il finale mi ha deliziata.
Belli i tentativi di sperimentazione del linguaggio, a me quel discorso indiretto con punti esclamativi è piaciuto moltissimo, e mi ha un po' riportato alla mente il teatro greco e contemporaneamente le "sciarre di piazza" delle nostre parti ;)
Insomma, credo che si tratti di un ottimo lavoro.

Il potere più bello di tutti
Ciao Ophelia,
mi piace molto il tuo svolgimento in controtema, e mi trovi perfettamente d'accordo col titolo: la fantasia a briglia sciolta è il potere più bello di tutti.
Lo stile semplice è molto gradevole, anche se concordo con chi dice che la madre si rivolge alla bambina come se fosse più piccola (intorno agli 8 anni), mentre una preoccupazione così forte nei confronti della figlia sarebbe più giustificabile se lei avesse 12-13 anni.
Nel complesso avresti si potuto osare di più, ma forse non saresti rimasta fedele alla tua interessantissima interpretazione controtematica.
Una bella prova :)

Cani nelle tenebre
Ciao Roberto,
riguardo al principale argomento di discussione sul tuo racconto, ovvero il finale, non ho avuto particolari difficoltà a capire che Mario è inconsapevole del suo superpotere e che il superpotere consiste nei cani; mi è un po' più difficile capire come possano dei cani fermare il tempo e perché sia necessario il passaggio intermedio Mario/cani/controllo del tempo quando Mario potrebbe semplicemente fermare o accelerare il tempo mentre dorme. Comunque mi fido del tuo narrare e lo accetto, anzi lo trovo una figata che necessiterebbe di una spiegazione a cui è mancato spazio.
Ciò che davvero non avevo capito era che i militari stanno cercando i cani che fermano il tempo, e ho riletto un bel po' di volte il tuo incipit per cercare degli indizi che potevano essermi sfuggiti, senza però trovare nulla. Probabilmente ne avevi inserito qualcuno che è poi stato vittima dei tagli, non so, ma se la vicenda non è chiara, per me la soluzione va inserita lì.
Per il resto bella idea!

Mascara e vecchi rossetti
Ciao Chiara,
il tuo racconto è... strano!
Il che non vuol dire che non mi piaccia, anche se ho fatto un po' di fatica a capire dove volessi andare a parare.
Credo che l'errore (e da qui anche tutte le incomprensioni riguardo al potere e alla sessualità di Clementino) sia dovuto al fatto che non hai calcato abbastanza sul gesto che lo fa trasformare. Il fatto che Clementino si trasformi involontariamente a causa di un gesto ben preciso (una cosa meracvigliosamente trash, giapponese e anni 80) doveva essere raccontata con più decisione e insistenza, sarebbe cambiato tutto.
Ti prego, lavoraci perchè è un pezzo meravigliosamente trash e giapponese, e con le giuste modifiche potrebbe diventare solo ancora più adorabile.

Tutta colpa di Gustaph
Ciao Dimitri,
personalmente ho apprezzato molto il tuo racconto, mi è piaciuto moltissimo il rovesciamento di prospettiva: un "supereroe" in grado di volare corroso dall'invidia per il successo con le donne di un suo amico/compagno/conoscente.
Tra l'altro è bizzarro ma non campato in aria considerare il successo sociale (e sessuale) di alcuni come un superpotere. Un superpotere insolito, appunto. Secondo me sei perfettamente a tema.
La realizzazione è un po' altalenante, mi sono chiesta più volte quanti anni abbia il tuo narratore: la voce sembra a volte quella di un adolescente, altre invece è forbita in maniera innaturale; in conclusione, sembra la voce di un adolescente un po' sbronzo che si sforzi senza alcun motivo apparente di parlare in maniera forbita.
Altro appunto, strettamente legato a questo: il protagonista/narratore è molto nebuloso e in sostanza assente, si perde parecchio in chiacchiere e ripetizioni che rendono la lettura non sempre scorrevole, in più non è per niente descritto e visualizzabile; capisco l volontà di un effetto sorpresa finale con il volo, ma forse hai un pochino esagerato ^_^.
Nel complesso trovo che l'idea del racconto sia buona e che anche il modo che hai scelto per raccontarci questa storia sia quello giusto, mi piace questa farneticazione un po' alcolica, però secondo me dovresti definire e visualizzare un po' meglio il protagonista, donargli una voce un po' più coerente e sfoltire le ripetizioni.

Quarantacinquesimo e ultimo
Ciao Andrea,
parti da un'idea non troppo originale per inserire un colpo di scena finale interessante e molto al passo coi tempi. Il titolo è ben ideato, un piccolo mistero che si svela solamente alla fine.
Riguardo al racconto in sè non so, non mi hai coinvolta a pieno. Sarà perché ci vedo un po' un miscuglio di due serie - Dexter e House of cards - che mi sono piaciute solo fino a un certo punto, o forse perché avresti potuto osare un po' di più sull'emotività del serial killer e regalarci qualche picco o qualche discesa, mentre così è tutto un po' troppo piatto.
In generale, credo che tu non abbia sfruttato al massimo le opportunità che offre il POV interno e che avresti potuto venderci molto meglio l'affare della casa bianca; così è tutto un po' troppo semplice, un po' troppo telegrafato più che raccontato.

Classifica
1) Giordano all'incontrario
2) Il potere più bello di tutti
3) Cani nelle tenebre
4) Brioche alle giuggiole
5) Prossima fermata
6) Mascara e vecchi rossetti
7) Tutta colpa di Gustaph
8) Il quarantacinquesimo e ultimo
9) IIB-men
10) Il sorriso di Mirko
11) Il verme

[ADMIN: correzione titoli per gestione classifica]
Ultima modifica di AmbraStancampiano il giovedì 29 settembre 2016, 18:57, modificato 1 volta in totale.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Evandro
Messaggi: 106

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 29 settembre 2016, 15:01

Ciao a tutti, ecco commenti e classifica. Quelli finiti in fondo si rallegrino: valgono più di tanti autori famosi.

1. - “Quarantacinquesimo e ultimo” di Andrea Partiti
Ciao Andrea… Speriamo che il nuovo presidente degli Stati Uniti non sia così! Bel racconto, privo di errori, secondo il mio giudizio. Buono il metodo della progressione efferata per far capire al lettore che il personaggio cresce di pari passo anche nella carriera, e infatti... Pur non specificando in che modo il protagonista uccide, mi pare di capire che abbia un metodo da superpotere inconsueto, perciò anche il tema è centrato. Nulla di originalissimo, ma la lettura è filata via piacevolmente. Centratissimo il titolo, da cui fino all'ultimo non si ricava nulla.

2. - “Prossima fermata” di Patty Barale
Ciao Patty, davvero divertente il tuo racconto, mi ha strappato un sorriso lungo tre minuti. Oltre a ciò è scritto bene e le trovate molto originali. Il superpotere inconsueto poi... davvero tremendo. Non è una trovata originalissima, s'intende, ma sempre spassosa. Tecnicamente, non si capisce come possano finire cinque portafogli nella sua borsa, ma vista la puzza che molla la figliola, anch'io fuggirei senza badare al mio portafogli. Trovo che l'idea di trasformare la protagonista in una figura negativa (è lei la borseggiatrice migliore!) sia meno preconfezionata che non se avesse atterrato il primo borseggiatore. Molto bene.

3. - “Cani nelle tenebre” di Roberto Romanelli
Ciao Roberto, premetto che quando leggo i tuoi racconti ho paura. Di cosa? Di non capirli. … E anche questa volta il finale mi è sfuggito. Alla luce delle spiegazioni che hai generosamente elargito, il racconto risulta fantastico. Davvero originale, centrato il tema e ben scritto, compreso il discorso sui nomi, in cui non ho avuto problemi a comprendere il perché di nome e cognome, solo nome ecc. Facciamo a capirci: Steven Erikson in confronto a te è un autore “facile”. Tu pretendi dal lettore una concentrazione, e forse delle capacità, che, ahimè non tutti posseggono. Penso che tu lo sappia. Supponendo di aggiungere 1000 caratteri al racconto, il capolavoro sarebbe servito. Comunque vola alto.

4. - “Brioche alle giuggiole” di Erika Adale
Ciao Erika, anche se il finale è largamente prevedibile (anche perché conosco il tema da sviluppare) il tuo racconto è un'altra brillante dimostrazione delle tue capacità. Non so se mi spiego: nei tuoi racconti il “dosaggio” delle parole è molto equilibrato; è come se avessero già fatto editing! Sono d'accordo con Fernando Nappo che suggerisce di mettere il punto di domanda alla frase da lui citata: anch'io sono cascato nello stesso fraintendimento. Piccola precisazione sull'utilizzo dei tre puntini (…):
1) All'inizio del periodo: …(spazio)parola
2) Alla fine del periodo che si chiude con virgolette o caporali: …(spazio)”
Per il resto tutto bene e molto bello.

5. - “Giordano all'incontrario” di Canadria
Ciao Canadria, il tuo racconto a fine educativo è molto buono. Da far leggere ai ragazzi, con l'intento di non farli cadere nella xenofobia. Alcune trovate (le tasche che si svuotano) le ho apprezzate molto. Qualche refuso qua e là (punteggiatura, “d” eufonica) ma sappiamo che i tempi e l'orario non hanno aiutato. Il miglior pregio del racconto: non avere mai interrotto la lettura per tornare indietro. Questo è molto buono; vuol dire che è scorrevole e dosato bene nell'utilizzo delle parole. Aderenza al tema centrata. Alla prossima!

6. - “Il verme” di Elena Coppari
Ciao Elena, il dolore che trasuda dal tuo racconto è mostruoso. L'hai reso limpido e sfaccettato in ogni parola. Quasi fosse un'esperienza diretta... (e non voglio saperlo, ti prego). Mi hai colpito al cuore, anche se ci sono troppi refusi (se rileggi spariscono, comunque). Ora, il discorso dell'attinenza al tema è complicato. Può essere un superpotere inconsueto o non esserlo per nulla. Tieni conto che la maggioranza delle persone, in qualche modo, riesce a superare il lutto. A mio parere l'ago della bilancia tende leggermente verso il settore del normale potere che tutti noi abbiamo.

7. - “Il sorriso di Mirco” di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, superata una fase iniziale, in cui sono dovuto tornare indietro a rileggere, il tuo racconto si rivela molto bello. Mirko porta conforto e alla fine per dono lo riceve anche lui; un bello scambio. Tema centrato in pieno, anche se non in modo originalissimo. Le parole usate toccano il sentimento, e non è poco, anche se scade un po' nel melenso. Il testo è quasi del tutto privo di errori. In conclusione: una buona prova che per essere perfetta avrebbe dovuto godere di più contrasto, qualche cattiveria dickensiana da far subire a Mirko.

8. - “Il potere più bello di tutti” di Ophelia
Ciao Ophelia, il titolo è ridondante: “Il potere più bello” è più che sufficiente. Il racconto fila via liscio, a parte qualche refuso qua e là, poi... il finale troncato. Secondo me sarebbe stato meglio se la bambina (dovevi dargli massimo 9 anni, visto come le parla la mamma) fosse sparita per davvero per qualche secondo, altrimenti il lettore giunge alla conclusione che Angelica sia solamente una bambina vivace, come l'hanno disegnata i dottori. Il finale suggerito da Fernando è buono. Ma forse il bello è che ci si chiede se veramente viene da un altro pianeta, poiché la bambina non è sparita dopo avere strizzato gli occhi; anche questa potrebbe essere una soluzione. Questione tema: a mio parere non è molto centrato; la fantasia di Angelica non è inconsueta, anche se ci dimostra che è un superpotere.

9. - “Mascara e vecchi rossetti” di Chiara Rufino
Ciao Chiara, certo che il superpotere di Clementino è proprio strano, perciò fino a qui il tema è centratissimo. Per il resto il racconto è ben scritto; rimane il problema di aver introdotto personaggi quasi inutili (i fratelli) e in'introduzione fiabesca che si perde con il prosieguo. Male sì, ma fino a un certo punto, poiché sono convinto che l'intreccio tipo “fabula” non debba essere per forza rispettato in un racconto breve. Cosa ci rimane: la morale che ci spinge tutti a trovare una propria strada. E non è poco.

10. - “IIB-Man” di Angelo Frascella
Ciao Angelo, ho capito il titolo del tuo racconto solo dopo avere letto gli altri commenti. Purtroppo so a mala pena che cosa siano gli X-Man. Vedrò di studiarli. Questo per dirti che è davvero azzeccato. Nel testo invece giri attorno al tema, sfiorandolo, ma mai centrandolo in pieno; comunque diciamo che c'è; di certo non sei fuori. Il racconto è carino, mi ricorda quando andavo alle superiori. Più o meno girava così. Solo che sono dovuto tornare indietro parecchie volte per non perdermi nel vortice di personaggi. Un paio in meno non avrebbe guastato; in più ci infili cognomi e soprannomi. Secondo me è da sviluppare stile ragazzine che scrivono su wat-pad (o come cavolo si scrive). Diventeresti miliardario.

11. - “Tutta colpa di Gustaph” di Dimitri la Rosa
Ciao Dimitri, non so se questo racconto è geniale o semplicemente ininterpretabile (per le mie capacità, perlomeno). Non trovo la chiave di lettura. È fin troppo criptico. Se l'essere criptico è voluto, qual è il messaggio che vuoi trasmettere al lettore? Altra cosa: un racconto breve secondo me deve essere più diretto, altrimenti il lettore si chiede che cosa gli rimane di questo racconto. L'aderenza al tema è ancora più problematica. Qual è questo superpotere inconsueto? A un certo punto ho pensato che fosse quello di saper volare, ma poi l'ho scartato. Sarà il super-cazzone di Gustaph? E qual è la colpa di Gustaph? (da cui il titolo)? Con una scrittura meno criptica la trama e il tema sarebbero stati più interpretabili. Ed essendo tu non privo di stile, ne sarebbe venuto fuori qualcosa di veramente buono.

[ADMIN: modifiche per gestione classifica]

Annibale de Rossi
Messaggi: 16

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 29 settembre 2016, 15:31

Mi sono divertito. Spero che nessuno mi odi dopo i commenti e la classifica. Mi sembra le opinioni, a parte rari casi, siano abbastanza concordi. Questo mi rassicura!
La classifica è al fondo del papiro.

Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto, perché giochi su un superpotere e su un tema già visto in molti racconti, quello dello psicopatico che scopre la sua tendenza da bambino, uccidendo animali domestici. E' un classico della narrativa quindi leggendo ci si aspetta uno sviluppo altrettanto classico, anche se (complice il tema) immaginiamo che uccida diversamente.
Il colpo di scena finale è d'impatto, perché governare una superpotenza è un vero superpotere, e tra i più insoliti che possiamo trovare nel nostro mondo, e immaginare che questo potere finisca in mani sbagliate è davvero terrificante.
(Ho notato l'allusione alle mani piccole, è un ammiccamento simpatico per far notare di chi stai parlando senza citarlo, strizzando l'occhio ai suoi detrattori ma senza essere polemico direttamente!)
Anche lo stile è molto leggibile. So che dobbiamo criticare in modo costruttivo, ma mi è davvero difficile in questo caso.

Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
Il tuo racconto mi lascia confuso e perplesso.
Da un lato si legge molto facilmente, è godibile e scritto bene. Al massimo ha bisogno di una ripulita perché alcune frasi sono davvero troppo barocche e decorate... forse nascono da una mente confusa dalla birra, ma da lettore apprezzerei una voce narrante lievemente più lucida del protagonista.
Dall'altro non capisco dove vuoi andare a parare, non convergi mai sul potere (reale) e non si chiarisce mai in quale modo sia insolito come potere.
Tutti hanno poteri nella tua ambientazione, e il protagonista ha un potere - inutile? - come quello del volo, mentre è invidioso di un potere di seduzione o amatorio? Non mi convince completamente, vorrei essere portato fino a una chiave esplicita di lettura in un racconto così criptico.

Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
Ho apprezzato molto il tuo racconto, è estremamente pulito nella struttura, nei dialoghi e in come si sviluppa la storia.
Credo che il finale si qualifichi come colpo di scena, anche se è preparato in maniera molto chiara nel dialogo in pasticceria. C'è comunque il dubbio che sia semplicemente la bontà dei dolci a dar loro l'effetto speciale, sempre positivo, di seduzione, rappacificazione, amichevolezza.
Non ho vere critiche da fare, solo complimenti.

Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino
Il tuo racconto parte da un buon incipit, la presentazione di una famiglia complessa con dei poteri, che sono però inutili al resto della storia e scompaiono rapidamente per concentrarci solo sul protagonista.
Immagino che le lunghe presentazioni servano per creare un'ambientazione precisa e surreale, che però si perde insieme ai fratelli scendendo nel moderno.
Questa incoerenza interna è davvero difficile da accettare leggendo. Il protagonista si muove, è ammirato, schernito, non ha delle motivazioni chiare per le sue scelte, a volte è bravissimo a volte è incapace.
Non serve magari una morale, ma della coerenza sì.

Il verme, di Elena Coppari
Sarò diretto, e mi spiace perché il racconto mi è piaciuto, è un bel racconto, ma completamente fuori traccia. Accettare una perdita, elaborare un lutto, per quanto siano esperienze cardine in una vita, non sono affatto un'esperienza rara, anzi.
Non aiuta lo stile molto intimo del racconto che fa pensare più a uno sfogo che a una narrazione a beneficio di un lettore. Sento che manca la parte di comunicazione tra autore e lettore, che hai scritto pensando a rendere belle le tue frasi, a intriderle di dolore, ma non a trasmettere questo dolore. E' una percezione molto personale, quindi è possibile che sia completamente fuori strada.
Leggerei volentieri altri tuoi racconti.

Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
Ho riletto diverse volte il tuo racconto, ma continuo a trovare sconnesso l'ultimo paragrafo, con i cani che fermano il tempo. Perché? Che senso ha insieme al resto della storia? Perché i cani sono lontani da lui?
Le premesse erano buone, la situazione molto classica con un evento scatenante che risveglia poteri nella popolazione e i militari che hanno interesse a raccogliere, conoscere e magari sfruttare le persone che li hanno, ma quel finale smonta tutto, e il protagonista non sembra neppure esserne a conoscenza.
Mi sembra affrettato, forse avresti potuto trovare un modo migliore e più ragionevole per concludere il racconto.

Il potere più bello di tutti, di Ophelia
Sono d'accordo che il tema sia toccato solo marginalmente. La fantasia, anche volendola accettare come un superpotere, non è insolita.
"Sento", leggendo, che c'è molto di personale in quel che racconti. Forse hai un rapporto complicato con tua madre e hai avuto esperienze analoghe a quelle che racconti. Posso dirti che mi dispiace, ma siccome sono qui per commentare il racconto, penso che dovresti riuscire a svincolarti di più dall'esperienza personale, perché una narrazione intimista è più difficile da leggere, spesso è chiara e comunicativa solo per chi scrive, non per chi legge.
Anche il tipo di fantasie della bambina sembra privo di una struttura utile alla storia. Immagina di essere e poter fare cose molto casuali e senza uno scopo apparente. Non c'è una direzione.

IIB-Men, di Angelo Frascella
Il tema è preso alla larga ma c'è, non è un problema secondo me.
Quello in cui ho avuto più problemi in questo racconto, da lettore, è il classico problema del dialogo tra amici. Per renderlo credibile dovresti inserire battute interne del gruppo, riferimenti, frasi criptiche che non lo renderebbero completamente comprensibile dall'esterno, senza una preparazione al dialogo. Ovviamente non lo fai, perché vuoi che sia fruibile completamente nei tremila caratteri, ma questo fa perdere di forza alla situazione, rende il dialogo più innaturale e forzato.
Anche l'abbondanza di nomi, cognomi, soprannomi usati in maniera disinvolta non aiuta a dare dei volti e delle personalità all'abbondanza di personaggi in campo.

Giordano all’incontrario, di Canadria
Mi piace la tua favola che reinterpreta la xenofobia in una chiave leggera e spensierata.
Il superpotere è insolito e usato in maniera appopriata al tono generale del racconto, i personaggi sono molto semplici e facili da seguire.
Serve una revisione generale della punteggiatura che è spesso zoppicante e usata in maniera incoerente negli incisi e nelle subordinate. I punti esclamativi seguiti dalle virgole non si possono vedere!, delle virgolette li renderebbero meno stonati.
Un'ottimo racconto, nel complesso. Spero di leggerti di nuovo!

Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
Complimenti, mi piace come hai declinato il tema, in maniera delicata, usando eventi di attualità ma come sottofondo e non come cuore della storia in modo da non legare troppo il racconto all'emotività temporanea.
Posso sorvolare facilmente sulle scelte di questo genitore che è disposto in qualche modo a immolare l'infanzia del figlio pur di fargli usare il suo potere, lo porta attivamente dove ci sono sofferenza e dolore anziché decidere d'autorità di limitarlo ad ambienti più controllati.
Anche il finale è ottimo, un ritorno karmico (permettetemi l'uso improprio) che restituisce la gioia al protagonista dopo che lui l'ha fatto per altre persone.
Un'ottima prova!

Prossima fermata, di Patty Barale
Mi piace la scena caotica e umana che descrivi, è molto viva e crea veramente l'atmosfera soffocante e variegata dell'autobus di città. Usi un linguaggio caotico quanto la scena, con espressioni e epiteti improbabili: è una scelta coraggiosa che funziona molto bene per aumentare l'effetto!
Il potere è insolito e acquisito in maniera classica, in modo da richiamare i supereroi da fumetto.
L'unica scelta che mi lascia qualche dubbio è la presenza di due borseggiatori a bordo. Quello che vede non sta lavorando con lei, giusto? Forse sarebbe stato più semplice non averlo, lasciando solo una descrizione impersonale dei borseggi e poi mostrandoci alla fine il piano di fuga, magari in una situazione di crisi. Così c'è un attimo di smarrimento perché la protagonista osserva il furto del portafogli, crea l'odore, tutti fuggono, ha cinque portafogli rubati in borsa.
Tecnicamente le puzzole spruzzano il loro liquido puzzolente da delle ghiandole sotto la coda, sarebbe una soluzione molto più elegante anche per il superpotere!

1) Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
2) Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
3) Giordano all’incontrario, di Canadria
4) Prossima fermata, di Patty Barale
5) Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
6) IIB-Men, di Angelo Frascella
7) Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
8) Il potere più bello di tutti, di Ophelia
9) Il verme, di Elena Coppari
10) Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
11) Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino

Avatar utente
romana.perna
Messaggi: 17

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 29 settembre 2016, 18:36

Classifica:
1) Giordano all'incontrario, di Canadria
2) Il verme, di Elena Coppari
3) Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
4) Prossima fermata, di Patty Barale
5) IIB-Men, di Angelo Frascella
6) Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
7)Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
8) Il potere più bello di tutti, di Ophelia
9)Il sorriso di Mirko, di Giancarmine Trotta
10) Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
11 Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Gruppo BEVERLY: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#16 » domenica 2 ottobre 2016, 18:45

Ecco a voi la mia classifica per il vostro gruppo. Nei prossimi giorni arriverà la news con la classifica finale del gruppo (solo i primi sette, come da tradizione). Ricordo che i primi quattro della classifica finale del gruppo verranno ammessi alla finale e pubblicati direttamente sulla Vetrina del sito mentre i primi sette acquisiranno punti per il Rank della Quinta Era. Vi ricordo anche che sulla Vetrina sono ammessi direttamente, a prescindere dalla posizione nella classifica finale, i racconti da me valutati con pollice su.

1) Brioche alle giuggiole, di Erika Adale
Pollice su, senza dubbio alcuno. Un racconto scritto, una trattazione arguta del tema, in più ben controllato e con personaggi delineati con cura e precisione seppure senza esagerare, lettura piacevole. Un racconto perfettamente riuscito insomma, almeno secondo il mio parere, e perfetto per addolcire un poco la Vetrina. Un piccolo gioiello.
2) Prossima fermata, di Patty Barale
Pollice su. Molto arguto. Unico difetto: uno spazio eccessivo dato agli effetti della frenata. Decisamente efficace il finale con lo spiazzamento del lettore che si aspettava un recupero del portafoglio rubato e che invece scopre nella protagonista una seconda ladra, ben più skillata e assai cinica. Mi è piaciuto.
3) Il potere più bello di tutti, di Ophelia
Pollice quasi su. Cosa manca? La bambina mi sembra troppo grandicella, dimezza la sua età. Poi, affermazioni come “dal noto psicologo” non mi piacciono, granché e cercherei un modo per migliorarle. Tutto il resto è meraviglioso, un racconto che voglio in Vetrina, assolutamente. La fantasia come il superpotere che tutti, nella società dei media a ogni costo, hanno perso. Viviamo in mezzo a infinite storie, ma poi vediamo come diverso chi è in grado di crearle. Laboratorio, assolutamente.
4) Il verme, di Elena Coppari
Pollice tendente all’alto. Fino a tre quarti era un su senza se e senza ma, poi hai sentito la necessità di ribadire il tema e sei andata un pelo in testa coda: in pratica fino a tre quarti scivola via benissimo e poi s’inciampa sul traguardo. Con una revisione delle ultime righe credo sarebbe pronto per la Vetrina, quindi non mollarlo, il Laboratorio ti aspetta. Il tema, per me, c’è.
5) Quarantacinquesimo e ultimo, di Andrea Partiti
Pollice tendente all’alto. Titolo fantastico, estremamente narrativo. Sai che lo avrei preferito assassino naturale che magari inizia solo dai piccoli esseri e che poi, vedendo ingrandire il suo potere, impara a gestirlo? Detto questo, è efficace anche nella versione da te presentata, ma perde, a mio parere, un po’ di charme. Pollice non totalmente su anche per il finale davvero poco efficace, almeno rapportato all’effetto che avrebbe dovuto avere.
6) IIB-Men, di Angelo Frascella
Pollice ni tendente all’alto. Un raccontino dalla lettura gradevole in cui mi sembra però che tu abbia impostato il pilota automatico. Crei la scena, i personaggi sono discretamente distinti, inserisci il tema, tutto ok… Manca un po’ di anima. Il tema c’è, i super poteri sono tali in quanto percepiti e se i bambini immaginano di averne, beh, allora sono proprio super poteri, anche se solo per loro.
7) Giordano all’incontrario, di Claudia de Francesco
Pollice ni tendente all’alto con però l’aggravante di un finale poco chiaro. Non si capisce perché Giordano debba avere quei poteri e neppure è chiara l’affermazione con cui chiude il tutto. Per il resto, forse troppo narrato, ma gradevole e quindi non è un problema. Bello il messaggio e il tuo tentativo di trasmetterlo con questo tipo di racconto. Tema presente.
8) Il sorriso di Mirko,di Giancarmine Trotta
Pollice ni che vorrebbe puntare verso l’alto. Lo piazzo prima di tutti gli altri con la stessa valutazione perché qui il problema sta, a mio parere, unicamente nella chiusa. Costruisci tutto bene, prepari il terreno e poi non chiudi in tal modo andando, in certa qual misura, a disilludere le attese del lettore. Riprendilo assolutamente perché, attraverso il Laboratorio, potrebbe arrivare in Vetrina e ci starebbe bene.
9) Mascara e vecchi rossetti, di Chiara Rufino
Gruppo pieno di tanti pollici ni che vorrebbero puntare verso l’alto, questo. Cosa vuol dire una valutazione simile? Che il racconto mi piace e ha potenzialità, ma che c’è qualcosa che di sbagliato che non gli permette di chiudere il cerchio. Nel tuo caso è tutta la prima parte. In che senso? Parti con tonalità fiabesche, dimentichi i fratelli per strada e poi finalmente trovi il tuo racconto, meravigliosamente trash (come lo ha definito Ambra). Ecco, urge revisione per compattarlo e renderlo omogeneo perché allo stato attuale è incompleto con l’aggravante di portare il lettore in una direzione per poi abbandonarlo.
10) Tutta colpa di Gustaph, di Dimitri La Rosa
Pollice ni cui basta poco per puntare verso l’alto. Ho letto la tua riflessione sul tema e in parte la condivido. Penso che se esiste un tema e gli autori sono chiamati a scrivere su quel tema si debba valutare se lo stesso sia presente e poi puntare tutto sulla qualità del racconto. Mi spiego: a volte mi faccio la semplice domanda “se non avessi saputo che il tema dell’edizione fosse stato proprio quello, ci sarei potuto anche solo lontanamente arrivare?” e se la risposta è “assolutamente no”, allora, solo in quel caso, giudico il fuori tema. Nel tuo racconto il tema c’è e mi piace anche come l’hai trattato. C’è però un certo disordine di fondo, la lettura in alcuni punti si fa faticosa, urge una revisione e allora ecco che sarà pubblicabile per la vetrina. Magari lo allungherei anche, visto che fuori edizione si può farlo e proverei a cercargli quell’equilibrio interno che al momento vacilla un pelo. Ripeto: lo spunto è molto buono.
11) Cani nelle tenebre, di Roberto Romanelli
Pollice ni che vorrebbe tanto andare in su. L’idea è intrigante e la realizzazione buona, fino al finale. Sei arrivato lungo e hai dovuto troncare sperando di beccare la giusta frase riassuntiva e a effetto: non è andata. L’ho capito che quello era il suo potere, ma non ha avuto il giusto spazio e neppure l’hai legato al personaggio (se tu avessi trovato un modo per fare capire al lettore che lui e proprio lui non poteva avere altro potere che quello, allora l’obiettivo si poteva raggiungere). Da rielaborare o da allungare.

Torna a “88ª Edizione - Walter Lazzarin Edition - la Prima della Quinta Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti