Io odio le formiche rosse

Canadria
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Io odio le formiche rosse

Messaggio#1 » domenica 25 settembre 2016, 15:09

Matteo era tutto rosso in viso e d’umore nero. L’avevano costretto e lui proprio non voleva. C’era caldo e le luci, dritte in faccia, non gli permettevano di riconoscere nessuno tra le ombre sedute poco sotto di lui.
“Avanti, è il tuo turno!”
Scosse la testa e bofonchiò un “no!” indispettito, incrociò le braccia e guardò tra il pubblico. Qualcuno rise. Certo, era una formica gigante! Andrea, almeno, aveva un costume da camaleonte, Maurizio era un alligatore, invece lui rappresentava gli animali del cortile della scuola, con quel costume in gomma rossa che puzzava di scarpe da ginnastica. Strinse ancora di più le braccia e qualcuno rise di nuovo.

Quando rientrarono a casa, la mamma, con un gran sorriso, gli preparò un bicchiere di gelato, gli pizzicò la guancia e gli disse che la recita le era piaciuta molto e che l’animale più bello era certamente il suo.
“Le formiche rosse – gli spiegò – sono piccole lavoratrici che faticano per portare il cibo in una casa grande che condividono con altre piccole formichine.”
Matteo notò i suoi occhi umidi e pensò di averla ferita non recitando la sua parte nello spettacolo: del resto, il vestito l’avevano creato insieme.
“Scusa se non ho parlato sul palco.”
La mamma non riuscì a trattenere una lacrima, ma subito la cancellò con un gesto veloce.
“Ah, le formiche rosse sono testarde. Vanno dove credono, fanno ciò che ritengono opportuno. Hai interpretato bene il personaggio!”, ridacchiò e Matteo capì che pensava a papà.
“Papà ti saluta tanto, purtroppo non è riuscito a tornare in tempo per la recita; aveva molto da fare a lavoro.” ma lui sapeva che non era vero. Papà mancava ormai da due anni.

“Terrigni, alla lavagna.”
Matteo sentì un brivido corrergli lungo la schiena e le mani cominciare a sudare, afferrò il quaderno e si avvicinò alla cattedra.
“Sentiamo il tuo tema. Ad alta voce.”
Il tono severo della maestra tuonò nelle sue orecchie; sapeva che la sua voce sarebbe invece risultata stridula, l’inflessione rauca, le vocali tremanti. Tuttavia, fece un grosso sospiro e cominciò:
“Tema.
Che cos’è per te la felicità?
Svolgimento.
La felicità è una formica rossa. Va dove crede, sceglie chi vuole e fa ciò che ritiene opportuno. A volte le persone la chiamano, ma a lei non importa: dice “no!” e incrocia le braccia. Infatti, se le formiche rosse non vogliono, non vanno da nessuna parte.
Mio papà, per esempio, è una formica rossa. Ha deciso che voleva una casa diversa e se n’è andato dove credeva. Così non c’è più la formica rossa, a casa mia, e non c’è più la felicità.
Le formiche rosse sono piccole e lavoratrici, cercano il cibo da portare a casa per le altre formiche che vivono con loro, e anche così creano la felicità.
Io le formiche rosse le odio perché, se cerchi di trattenerle, ti pungono la mano e poi, tanto, vanno via lo stesso.
Una volta ne ho chiusa una in un barattolo e l’ho portata alla mamma, lei ha tolto il coperchio e ha detto che solo chi vuole stare con noi, merita davvero di restare. Ma la formica rossa se n’è andata.”



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antico
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#2 » domenica 25 settembre 2016, 16:05

Ciao Claudia! Parametri tutti rispettati e benissimo anche la foto che hai postato su fb! Buona Manualmente Edition anche a te!

Niko G
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#3 » lunedì 26 settembre 2016, 21:33

Ciao Canadria,
complimenti, mi è piaciuto moltissimo!
Hai affrontato e vinto la difficile lotta contro questa secondo me difficile traccia.
Il profondo e “pesante” messaggio è gestito con grande leggerezza, sensibilità e dolcezza. La piccola nota su Matteo che si rifiuta di entrare in scena messo a disagio dalle luci su di sé mi è sembrato un piccolo richiamo autobiografico su una persona introversa che rifiuta di recitare il ruolo che la società ha costuito per lei. Questa sensazione mi si è rafforzata quando ho letto la reazione del bambino di fronte alla pressione del dover andare alla lavagna.
La lacrima sul viso della madre di Matteo è discreta ma inizia a introdurre il tema dell’abbandono. Lo svolgimento del tema è un modo originalissimo e centratissimo per cristallizzare il messaggio.
Sicuramente un podio. Ottimo lavoro!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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ceranu
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#4 » mercoledì 28 settembre 2016, 10:13

Ciao Canadria, bel racconto.
Storia toccante e ben gestita. Mi piacciono le emozioni che trasmetti e anche parecchie immagini. I personaggi sono credibili e ottimamente gestiti. Ho un solo appunto:
“Ah, le formiche rosse sono testarde. Vanno dove credono, fanno ciò che ritengono opportuno. Hai interpretato bene il personaggio!”, ridacchiò e Matteo capì che pensava a papà.
“Papà ti saluta tanto, purtroppo non è riuscito a tornare in tempo per la recita; aveva molto da fare a lavoro.” ma lui sapeva che non era vero. Papà mancava ormai da due anni.

Qui potevi gestire meglio il dialogo. È una fesseria e mi rendo conto che Minuti Contati non aiuta in queste cose.
Nel complesso: ottimo racconto, bravissima!
Ciao e alla prossima

PatriziaFrosi
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#5 » venerdì 30 settembre 2016, 19:26

I bambini la fanno da padroni in questo contest, protagonisti di tre racconti su sette, ed il tuo rende bene la testardaggine che a volte riescono a sfoderare, insieme con le associazioni di idee spesso sorprendenti per noi adulti. E' bella l'inversione di tono del tema, dove all'inizio sembra che il bambino voglia parlare positivamente delle formiche mentre poi dichiara di odiarle!

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Adry666
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#6 » lunedì 3 ottobre 2016, 12:40

Ciao Claudia,

tema centrato.

Scrittura delicata, buon ritmo. In alcune parti tocchi corde delicate che fanno riflettere e un po’ intristiscono.
Ci sono alcune ripetizioni che forse avrei evitato:
“…Le formiche rosse sono piccole lavoratrici che faticano per portare il cibo in una casa grande che condividono con altre piccole formichine.”
“…Ah, le formiche rosse sono testarde. Vanno dove credono, fanno ciò che ritengono opportuno…”

Nel complesso buona prova, complimenti.

Ciao
Adriano

marina_usai
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#7 » mercoledì 5 ottobre 2016, 11:37

Ciao Canadria,
complimenti per il racconto. Dal punto di vista dello stile è scritto molto bene, è scorrevole e si legge senza intoppi. Anche il tema è centrato. I dialoghi rendono bene l’atmosfera. L’unico appunto che mi sento di farti è quando dici che Matteo pensa di aver ferito la madre non recitando la parte della formica. Mi sembra un ragionamento troppo “adulto” per un bambino che immagino al massimo in quinta elementare, anche se mi sono chiesta se tu non l’avessi fatto di proposito per dimostrare una maggiore maturità del protagonista.

Marina

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Peter7413
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#8 » giovedì 6 ottobre 2016, 11:49

Scritto molto bene, ordinato e controllato (forse anche troppo ordinato). Procedi di punto in punto lungo la direzione corretta, ma a volte mi sembra che, proprio per seguire rigorosamente questo iter, sacrifichi in parte l'empatia. Quindi, vero che il bambino con la madre fa un ragionamento non "da lui" come è vero che c'è l'intero paragrafo della formica rossa che porta il cibo a casa (nel tema letto dal bambino) che andrebbe eliminato perché sembra, in quel punto, che la figura del padre vada verso l'assoluzione (e del resto è la madre che adesso porta a casa il cibo e quindi il ragionamento andrebbe a cadere, no?). Diciamo così: quasi perfetto a livello strutturale, manca un certo quid che unisca le parti. Almeno a mio sindacabilissimo parere, ovvio. Con una piccola revisione in quella direzione, però, sono convinto che potrebbe sensibilmente migliorare, del resto il seme c'è e pure il terreno fertile: va solo fatto germogliare un pelo di più.

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giancarmine trotta
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Re: Io odio le formiche rosse

Messaggio#9 » venerdì 7 ottobre 2016, 0:56

Ciao Canadria,
racconto godibile, che gioca con il tema della formica rossa, facendola interpretare ad un bimbo che, come tanti, rifiuta di recitare la parte che dovrebbe. Una formica testarda di gomma e stoffa e una formica testarda che non vuole tornare a casa interpretata questa volta dal padre. Con queste premesse hai fatto bene a scegliere un finale e un titolo amaro. Forse l'unico appunto potrebbe riguardare la biologia delle formiche, che non si sposa bene con la definizione “Va dove crede, sceglie chi vuole e fa ciò che ritiene opportuno”, che penso si adatti più ad un animale selvaggio e che non vive in gruppi numerosi e organizzati, come appunto fanno le formiche. Sul fatto poi che le formiche rosse più diffuse non pungano, ma siano capaci di lanciare getti di acido formico, io sono certo che le tue fossero proprio quelle rare dotate di pungiglione!
Bel racconto, bella storia, complimenti!

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