Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

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Jacopo Berti
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Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#1 » domenica 25 settembre 2016, 17:31

Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Gentile signorina Horkheimer,
la prego di non credere ch'io sia uscito di senno se, contrariamente a quant'è consuetudine, le scrivo di lunedì anziché di giovedì.
Oggi, sul lavoro, alla Gilda per le Delibere e le Certificazioni, è stato un giorno molto speciale.
Come le accennai quel dì che c'incontrammo all'Ufficio per l'Emissione dei documenti di Istituzioni Gamma, noi impiegati del distretto A conduciamo - siano ringraziate le Gilde - una vita ordinata e costante. Timbriamo il cartellino alle otto del mattino, recuperiamo le pratiche pervenute tramite mezzo posta, le portiamo nel nostro ufficio personale; ogni lunedì certifichiamo la conformità dei suppellettili e del materiale di cancelleria che settimanalmente vengono consegnati igienizzati o, nell'eventualità, sostituiti dalla ditta preposta a farlo.
Appesa la mia giacca antracite e il cappello dalla tesa di tre centimetri all' ☑appendiabiti in alluminio posto all'ingresso, poggiai le partiche sul ☑ tavolo di alluminio con ripiano in formica grigia, accanto al ☑set composto da numero 3 matite ☑ un temperamatite e ☑ numero 2 penne nere. Verificai la presenza a lato di ☑ numero 2 gomme per cancellare e di una ☑ risma di fogli A4 ancora avvolta nell'apposito incartamento. Al centro del tavolo vi era una ☑ macchina per scrivere modello Ordine32 e il relativo ☑ nastro a inchiostro. Controllai anche il ☑ timbro recante il numero del mio ufficio GDC#432, e il relativo ☑ tampone con inchiostro nero. Tutto sembrava a posto.
Coll'intento di accomodarmi, scostai da sotto la scrivania la sedia in alluminio con seduta in formica grigia e per poco non mi sentii male. La seduta era in formica rossa!
Stavo per affrettarmi a riferire la grave irregolarità, ma qualcosa mi spinse ad indugiare. Mi sedetti sulla sedia rossa con l'intenzione d'indugiarvi solo qualche istante, ma poi vi trascorsi l'intera giornata lavorativa, come se non fossi in me stesso.

Di fronte alla superficie lucida della sedia in formica rossa, non ho potuto pensare che a lei, alla piega perfetta dei suoi calzoni che si sfa, ai suoi capelli raccolti che si sciolgono, mentre trova posto, con me, per me, su quella sedia, contravvenendo alle disposizioni sul carico massimo e ad altre molto più stringenti.
So che la prassi prevede che si resti in contatto epistolare per esattamente sette cicli di lavoro prima di procedere a tutte le pratiche...
Forse sono, sì, uscito di senno. Per lei. Oso chiederle, dunque: vorrebbe quindi procedere alla compilazione congiunta del modulo R/4N7? O, come avrebbero detto i nostri nonni prima dei Grandi Disordini - che le Gilde sempre ce ne liberino -, vuole sposarmi?


«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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antico
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#2 » domenica 25 settembre 2016, 17:44

Tempo ok per il malus minimo, caratteri ok, foto ok, BUONA MANUALMENTE LIVE EDITION!

Zebratigrata
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#3 » lunedì 26 settembre 2016, 0:00

Ciao Jacopo,

non ho partecipato all'edizione ma sto leggiucchiando i racconti e non posso esimermi dal commentare: il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo!

Apprezzo i racconti in forma di lettera o monologo; non è banale scriverli, e questo ti è venuto proprio bene (come già quello in forma di prefazione). Riesci davvero a trasmettere (almeno, a me) il grigiore della routine spezzato da un sospetto, da qualcosa cui non si sa dare un nome, e che poi si scopre essere la vita stessa (che spesso è incarnata, come qui, dall'amore, ma direi che si tratta solo di un possibile aspetto: la cosa rilevante è che si prova qualcosa di destabilizzante) a cui si apre la porta lasciando che abbatta certezze e abitudini.

Il modo in cui costruisci questo crollo di razionalità e sicurezza è forse banale all'apparenza: passi dal grigio al rosso, da un monologo di elenchi a un flusso di coscienza. Sarà banale all'apparenza, appunto, ma in realtà è efficace ed essenziale (nel senso che a mio parere coglie l'essenza): non per niente anche Orwell in "1984" descrive un mondo fatto dei bianchi e dei neri del governo, dei grigi del protagonista, fino a quando a rompere le barriere arriva Julia dalle labbra rosse.

Poi, certo, il cambio d'accento è sempre elegante :-D

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Jacopo Berti
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#4 » lunedì 26 settembre 2016, 17:42

Grazie, Sara, per l'apprezzamento e per aver commentato "gratuitamente", senza prender parte all'edizione.
La tua analisi è veritiera: ciò che hai letto è proprio ciò che volevo scrivere, tranne per il gioco cromatico orwelliano a cui non ho pensato esplicitamente ma che credo invece di aver interiorizzato e riproposto dopo una buona digestione ;)
Spero di leggerti nei prossimi contest! :)
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Adry666
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#5 » martedì 27 settembre 2016, 12:13

Ciao jacopo,

il tema è centrato in maniera “collaterale” ))

Il tuo racconto non mi ha convinto come altri che hai scritto in precedenza su MC: mi ha un po’annoiato nel contenuto e ho trovato la tua modalità di scrittura un po’ forzata, a volte pesante.
Ti faccio qualche esempio:

>Oggi, sul lavoro, alla Gilda per le Delibere e le Certificazioni, è stato un giorno molto speciale.
Troppe virgole e pause potresti snellirla.

>Come le accennai quel dì che c'incontrammo all'Ufficio per l'Emissione dei documenti di Istituzioni Gamma, noi impiegati del distretto A conduciamo - siano ringraziate le Gilde - una vita ordinata e costante.
Anche qui “… del distretto A…” è inutile e appesantisce il tutto.

>Timbriamo il cartellino alle otto del mattino, recuperiamo le pratiche pervenute tramite >mezzo posta, le portiamo nel nostro ufficio personale; ogni lunedì certifichiamo la…
Si poteva tagliare?

>Appesa la mia giacca antracite e il cappello dalla tesa di tre centimetri all' ☑appendiabiti >in alluminio posto all'ingresso, poggiai le partiche sul ☑ tavolo di alluminio con ripiano in >formica grigia, accanto al ☑set composto da numero 3 matite ☑ un temperamatite e ☑
Questo uso del carattere ☑ non l’ho trovato un’idea brillante…

Il finale è simpatico ma forse lo avrei strutturato diversamente (accennando al modulo all’inizio).

Ciao
Adriano

PatriziaFrosi
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#6 » lunedì 3 ottobre 2016, 10:58

Divertente racconto di ordinaria burocrazia, dove anche l'amore è scandito dalla compilazione di un modulo! L'unico altro racconto che ha utilizzato il cambio di accento per aprire nuove prospettive all'interpretazione del tema. Ed è esilarante la spunta di fianco ad ogni articolo della fornitura dell'ufficio, anche se sarebbe risaltato di più se fossi andato a capo dopo ognuno.

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ceranu
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#7 » martedì 4 ottobre 2016, 16:39

Ciao Jacopo, bel racconto.
Mi è piaciuto il modo snervante in cui è scritta la lettera. Era in "burocratese" puro. Una dimostrazione d'amore tramite uno stile freddo con tanto di flag. Bravo.
Il tema l'hai centrato sbagliando l'accento, ottimo spunto ;)
L'ambientazione che hai creato certamente non ci sta nei 3k, ma è abbastanza secondario, si intuisce tutto e lascia il lettore incuriosito.
Nel complesso la trovo una buona prova.
Ciao e alla prossima!

marina_usai
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#8 » mercoledì 5 ottobre 2016, 11:25

Ciao Jacopo,
poco da dire, mi è piaciuta molto la reinterpretazione del tema, anche se, per chi ha ascoltato la diretta FB era poco reinterpretabile. Un racconto originale che esprime anche attraverso lo stile la vita monotona e abitudinaria del protagonista e lo sconvolgimento provocato dalla sedia in formica rossa. Inizialmente i segni ☑ li ho trovati fastidiosi, ma li ho rivalutati ad una seconda lettura perché interrompono la lettura e rendono ancora di più l’idea di una vita scandita e ordinata fino all’ultimo dettaglio.

Marina

Niko G
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#9 » mercoledì 5 ottobre 2016, 23:30

Ciao Jacopo,
come sempre bellissimo racconto. Originale e scritto in modo magistrale. Simpaticissima riflessione sull’abitudinarietà delle nostre vite, e\o critica alla rigidità della burocrazia e dei burocrati in generale, o di chi come un burocrate vive e pensa secondo rigide abitudini. Anche divertente direi, soprattutto l’ultima frase che da’ un tocco di colore al grigiume della vita del protagonista.
A mio avviso però la difficoltà di questo contest era proprio l’interpretare il tema per come era pensato, vista la premessa fatta nel video facebook dalla guest. Il cambio di accento è una proposta accattivante, ma credo che avrei preferito essere sorpreso leggendo la tua interpretazione della traccia originale ( critica che ho già mosso a chi ha fatto la tua stessa scelta). Spiazzare il lettore in questo caso non è la soluzione che mi aspetto  A presto!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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giancarmine trotta
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#10 » giovedì 6 ottobre 2016, 13:17

Ciao Jacopo,
commentare questo racconto non è per niente semplice! Ci sono delle trovate che funzionano molto bene e la struttura della lettera è adatta a rappresentare il personaggio che hai creato (che un po' esiste in tutti gli uffici..); per contro il tema, col cambio d'accento, è preso di lato e all'interno della lettera alcuni passaggi sono faticosi, anche se certamente voluti (accanto al ☑set composto da numero 3 matite ☑ un temperamatite e ☑ numero 2 penne nere.....).
Il nome della signorina (Horkheimer) lascia immaginare un contesto nord-europeo e credo sia una scelta ottima, che pone chi legge davanti a persone percepite fredde (o questo comunque, è quello che ho percepito io!), per poi volgere al fantasy con Gilde e Istituzioni Gamma. Credo che il racconto poteva funzionare anche citando uffici veri, ma è un'opinione personale.
Questo racconto, comunque, resta ben impresso nella mente e spesso è quello che conta!
Complimenti!

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Peter7413
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#11 » venerdì 7 ottobre 2016, 18:44

Beh, touchè. Un racconto da leggere, su cui riflettere e ragionarci, anche da studiare. Per me è perfetto. Occhio però che capisco che possa non essere apprezzato, in prima lettura ne ho solo percepito la potenza. L'ho riletto per cercare punti deboli, ma a parte una D eufonica (che però suppongo sia voluta) non mi sembra di averne trovati. Interpreti il tema in modo originale, lo rendi il perno fondante del racconto e che perno! Una semplice superficie di formica rossa che riesce, arrivando proprio nel momento giusto, quello dell'innamoramento seppur controllato, a fare crollare l'ordinata sequenza su cui il protagonista incentra la propria vita. Molto, molto bello.

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Angela
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#12 » venerdì 7 ottobre 2016, 21:33

Ho appena iniziato la lettura dei testi del mio girone e inizio da quello con il titolo più curioso. Ottima interpretazione del tema, particolare e originale. Era tanto che non mi capitava di leggere un racconto in forma epistolare e l'ho trovato semplicemente delizioso. Forse la parte che ho apprezzato meno è quella centrale (l'elenco con tanto di caselline), ma credo che senza di quella il racconto perderebbe la sua identità. Finale da applauso. Bravissimo!
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Jacopo Berti
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#13 » sabato 8 ottobre 2016, 14:11

Grazie a tutti per l'apprezzamento e per i complimenti! (e in particolare ad Angela, che ha commentato senza doverlo fare per obbligo)
Stavolta non ho argomenti da portare a quelli che hanno apprezzato poco o per nulla il mio racconto. Come tutto, può essere migliorato magari per quel che riguarda alcune scelte lessicali. Ma la struttura, le idee, il tema, la forma sono esattamente quelle che intendevo scrivere e non ho intenzione di ravvedermi ;)
A chi dice che la prosa è noiosa e monotona e difficile in determinati punti se non in tutto il racconto, non posso che fare spallucce e spiegare che funziona così: che è un tratto tipico di una certa narrativa adeguare la forma al contenuto in modo che siano sostanziati dalla medesima caratteristica. Se questo non è di vostro gusto, mi dispiace, perché credo che vi perdiate una certa parte di buona letteratura.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Andrea Partiti
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Re: Modulo R/4N7 di Jacopo Berti

Messaggio#14 » sabato 8 ottobre 2016, 14:55

Ciao!

Commento perché tanto ci sarà la sfida diretta e sento di dover giustificare quale sarà il mio voto.

Penso che saresti stato in cima alla mia classifica, se fossi stato nel gruppo opposto, per una ragione molto semplice e slegata da questioni di forma.

Troppi dei racconti in questa edizione mi sembrano frutto di un tentativo di inserire un tema sociale, d'utilità, un messaggio più profondo e toccante. A volte va bene, ma per la sinergia con il tema questo ha prodotto una serie di racconti fotocopia uno dell'altro (o almeno terribilmente ripetitivi): bambino/persona debole/persona malata/persona triste che associa a un momento di illuminazione e scoperta della felicità nel suo essere diverso alla presenza semicasuale di formiche, successivo risollevamento o svolta positiva grazie all'appigliarsi a questa immagine significativa.

Anche tu forse hai seguito una struttura simile (anche se il "malato" è principalmente la società in cui ci cali) ma con un protagonista non consapevole della sua situazione da cui desidera uscire. Con un protagonista che viene travolto da questa svolta e non la combatte, la cavalca forte della sua mentalità che decide di arrendersi e integrarla nel suo cambiamento.

La forma epistolare e burocratica mi sembra semplicemente perfetta per creare questo effetto, con un punto di vista completamente interno per non dover spiegare nessuna delle manie, ma trasmetterle direttamente con lo stile. E' facile gridare "show, don't tell!" come rimprovero quando si sbaglia nell'altro senso, quindi mi sembra anche giusto ammirare uno "show, don't tell" perfetto e alternativo.

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