Sol Invictus

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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anna-maria.galluzzi
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Sol Invictus

Messaggio#1 » lunedì 17 ottobre 2016, 22:32

Chalys non mangiava da giorni, per questo si era avventurato nella Foresta Sacra sperando di cacciare un cervo o una lepre, ma la foresta si era beffata di lui perché non aveva partecipato al Sol Invictus insieme agli altri del villaggio e gli dei erano molto arrabbiati.
Prima di lasciare la foresta si fermò sulle rive del fiume dove la vegetazione era più chiara e tenera, posò il sacco che portava in spalla e si inginocchiò sulla sponda affondando le ginocchia nel fango limaccioso.
Non fu il rumore, piuttosto un lieve riverbero sull’acqua a distrarlo: una lingua azzurra serpeggiava contro corrente come un nastro che gioca con il vento. Chalys la seguì con lo sguardo mentre si inabissava e poi tornava in superficie più vivida e luminosa.
“Quale prodigio è mai questo?” disse portando la mano alla cintura.
Frena il tuo istinto, cacciatore.
Il freddo di una lama alla nuca lo costrinse ad obbedire, lasciò cadere l’ascia mentre i muscoli si tendevano come un arco pronti a reagire.
La donna che era alle sue spalle alzò un braccio e la luce azzurra si disperse nell’acqua che tornò ad essere torbida e minacciosa.
“Non sei un essere umano!” esclamò Chalys mentre la punta della lama esplorava il collo alla ricerca di un punto letale dove conficcarsi.
Non sono mortale. Ma tu lo sei.
Chalys comprese di trovarsi davanti a una Dea, fece scivolare la mano sotto la casacca e prese una foglia di tiglio arrotolata che teneva in una tasca.
“In quella foglia c’è il motivo per cui non ho partecipato al rito” disse.
Il coltello affondò nella carne fino a farlo sanguinare e si fermò prima di recidere la giugulare.
Una foglia è troppo piccola per contenere una buona ragione.
Chalys tentò di ribattere, ma il coltello decapitò le parole che caddero prima sulla terra e poi nel fiume, in un rivolo rosso che sembrava non avere fine.
La foglia di tiglio sbadigliò stirando i suoi filamenti e rivelando una polvere gialla. Era la polvere di yamaji, capace di provocare un sonno profondo simile a quello della morte.
Chalys ne aveva fatto uso per dimenticare la fame.
La Dea si dispiacque di averlo ucciso, perché non aveva disobbedito volontariamente, ma ormai lo aveva consegnato alle tenebre.
La polvere gialla seguì il vento tra i rami, cercando un posto dove germogliare.



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antico
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Re: Sol Invictus

Messaggio#2 » lunedì 17 ottobre 2016, 22:39

Benvenuta a Minuti Contati, Anna Maria! Parametri tutti ok, buona Atzori Edition!

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anna-maria.galluzzi
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Re: Sol Invictus

Messaggio#3 » mercoledì 19 ottobre 2016, 12:56

Grazie, Antico.

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Callagan
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Re: Sol Invictus

Messaggio#4 » mercoledì 19 ottobre 2016, 15:33

Ciao, Anna Maria. Penso che tu non abbia centrato a pieno il tema "oltre il sogno, la tenebra", piuttosto sembra l'interpretazione di un "oltre il sonno, la tenebra". Il racconto si legge in modo scorrevole, ho trovato lo stile delicato e (anche per quanto riguarda la trama) funzionale a un pubblico di adolescenti e giovani ragazzi. Ma è la stessa trama a lasciarmi perplesso: perché Chalys si trova in quel bosco, perché porta con sé la polvere gialla nella foglia di tiglio? Voleva forse giustificarsi davanti agli dei? Eppure appare sorpreso quando è proprio una dea a palesarsi a lui. Strana inoltre la reazione della dea, che sembra giustificare il comportamento di Chalys che invece io trovo (per gli occhi di una divinità) ingiustificabile. Il tuo scritto risulta essere una scena tratta da qualcosa di più ampio piuttosto che un racconto chiuso in sé.
Non so se questa sia la tua prima partecipazione a MC, in tal caso ti faccio un bell'incoraggiamento perché i presupposti per far bene li hai.

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ceranu
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Re: Sol Invictus

Messaggio#5 » mercoledì 19 ottobre 2016, 22:45

Ciao Anna Maria, piacere di conoscerti.
Il tuo stile è buono, ma la trama mi lascia un po' perplesso. Succede poco, quasi nulla. O meglio, di cose ne succedono, ma i personaggi non sono delineati e non lo è nemmeno l'ambientazione. Peccato, perché lo stile è molto buono. Non ho capito a pieno nemmeno la storia della foglia. So che conteneva una droga, ma non ho capito se era senziente e come lo fosse. Era una ninfa?
Un appunto grafico. Non capisco perché i dialoghi della Dea fossero in corsivo senza trattino. Essendo un dialogo il trattino ci andrebbe comunque. Cosa diversa è se la voce fosse direttamente nella testa del protagonista, ma a questo punto dovresti farci almeno un appunto.
Nel complesso è un racconto che non mi convince, lo stile è buono, ma la storia è da rivedere.
Ciao, spero di rivederti da queste parti.

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Jacopo Berti
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Re: Sol Invictus

Messaggio#6 » giovedì 20 ottobre 2016, 19:43

Benvenuta Anna Maria, piacere di leggerti.
Le mie osservazioni non si discostano molto da quelle degli altri: del tuo racconto mi piace soprattutto lo stile, che è semplice ma non banale. Sei una bravissima affabulatrice.
Non fu il rumore, piuttosto un lieve riverbero sull’acqua a distrarlo: una lingua azzurra serpeggiava contro corrente come un nastro che gioca con il vento. Chalys la seguì con lo sguardo mentre si inabissava e poi tornava in superficie più vivida e luminosa.

In frasi come queste non sembrano esserci grandi idee e anche la metafora non è notevolissima. Però funziona benissimo, probabilmente per un ritmo interno. Brava!
Mi sono piaciuto anche alcune piccole trovate, come la foglia che sbadiglia: è una creatura magica? è stata animata dalla dea? è una bella metafora per dire che si dischiuse? Non so, ma mi piace in ogni caso.
E mi convince pure l'idea di far parlare la dea in corsivo: la voce di un dio, anche se fa vibrare l'aria, si sente interiormente, in maniera diversa dalla propria.

Secondo me c'è un unico problema, anche piuttosto importante e già segnalato. Non hai trovato una trama interessante e credibile. Forse volevi affrontare il tema di una dea punitiva e capricciosa, ma non mi pare che tu ci sia riuscita: manca qualche elemento ulteriore di caratterizzazione o forse non l'ho trovato.
Dopo la frase "Una foglia è troppo piccola per contenere una buona ragione." non vedo più una coerenza e un progetto in ciò che accade.

Penso sia un racconto un po' sopra il discreto.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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anna-maria.galluzzi
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Re: Sol Invictus

Messaggio#7 » giovedì 20 ottobre 2016, 20:14

Credo che molte intenzioni siano rimaste nella penna o nella mia testa! La trama è questa: il cacciatore nel tentativo di placere la fame usa una polvere che dona un sonno profondo e per questo motivo non partecipa al Sol Invictus (rito pagano del solstizio d'inverno). Questo non piace agli dei che decidono di ucciderlo per mano di una dea delle acque, forse una ninfa visto che qualcuno me lo ha fatto notare. Mi avete anche chiesto perché non ho usato i segni di interpunzione nei dialoghi della Dea, in realtà lei non ha bisogno di parlare, la sua voce parla direttamente alla mente di Chalys!
Callagan (Ispettore?) non capisco perché dici che la Dea giustifica il comportamento di Chalys visto che poi lo uccide. Non ho usato tutti i caratteri a disposizione, si sente la mancanza di quelli che non ho sfruttato per confezionare un cappello alla storia :)))))))))

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Callagan
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Re: Sol Invictus

Messaggio#8 » giovedì 20 ottobre 2016, 20:21

Anna, intendevo questo passaggio
La Dea si dispiacque di averlo ucciso, perché non aveva disobbedito volontariamente, ma ormai lo aveva consegnato alle tenebre.


No, no, nessun ispettore Callaghan.

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anna-maria.galluzzi
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Re: Sol Invictus

Messaggio#9 » giovedì 20 ottobre 2016, 20:28

Peccato che tu non sia un ispettore, visto che io leggo molti polizieschi! Tornando a noi, quando la Dea comprende che non si era assentato volontariamente al rito del Solstizio d'Inverno ma era colpa della polvere soporifera si dispiace, perché non ha aspettato la sua spiegazione. Dea irruenta che restituisce alla tenebre chi cercava nel sonno un poco di pace. Gli dei sono capricciosi, che ci possiamo fare? Non vi ho ringraziato per i commenti Callagan, Timetrapoler e Ceranu! :))))))

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beppe.roncari
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Re: Sol Invictus

Messaggio#10 » venerdì 21 ottobre 2016, 20:09

Ciao Anna-Maria, ben trovata.
Racconto scritto in un bello stile, che si legge volentieri. Quello che a mio parere manca e che si intravede anche nei commenti degli altri lettori è il fatto che non c’è un forte meccanismo di “semina-raccolta” delle informazioni.
Scopriamo troppo tardi che cos’è la polvere gialla e tutto d’un colpo. E poi, quali erano le intenzioni del cacciatore? Giustificarsi davanti agli dei? Altrimenti, pensando alla coerenza delle sue azioni, se non aveva forza per andare nella foresta prima del Sol Invictus, dove l’ha trovata dopo la festa? Sarebbe ancora più affamato, no?
Se avesse deciso non di dormire ma di andare a cacciare per vivere, invece di partecipare al Sol Invictus, allora forse la trama sarebbe decollata meglio…
Ma al di là di questo ritorno sul punto principale: semina-raccolta. Devi dare al lettore gli elementi per dire “ahah!” quando fai una rivelazione, e quindi anticipare (senza svelare) quello che è il cuore della trama.
Spero di essermi spiegato. Continua così, ciao!

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Adry666
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Re: Sol Invictus

Messaggio#11 » sabato 22 ottobre 2016, 18:03

Ciao Anna,

tema centrato in parte.

Il tuo racconto è scritto molto bene e ha alcune parti molto evocative. Non mi è dispiaciuta nemmeno la trama, anche se ho letto commenti poco entusiasti sull’argomento.
L’unici appunto che mi sento di farti è in relazione alla tipologia di racconto: essendoci un limite di caratteri “forte” dovresti stare più attenta a una sintesi che comprenda un incipit d’effetto, un’azione chiara e un epilogo significativo. Ma questa ovviamente è solo una mia opinione.

Nel complesso buona prova.

Ciao
Adriano

Fernando Nappo
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Re: Sol Invictus

Messaggio#12 » domenica 23 ottobre 2016, 16:32

Ciao Anna Marria,
piacere di conoscerti.
Riguardo al racconto, lo stile con cui è scritto il racconto mi piace molto, sembra quasi di leggere una favola. Riguardo al tema, invece, mentre la tenebra è ben chiara, fatico a trovare il sogno. Tra l'altro, dall'incipit io avevo capito che la vendetta della foresta fosse non fargli rtovare alcun animale da cacciare. Ma dal tuo commento scopro invece che ha inviato una dea per ucciderlo. Ecco, questa informazione a me non è arrivata, magari per mia mancanza di attenzione.
Bella l'idea della foglia che si stira, fa molto fantasy.

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Flavia Imperi
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Re: Sol Invictus

Messaggio#13 » martedì 25 ottobre 2016, 12:04

Ciao Anna Maria, e benvenuta!
Condivido in parte quello che è già stato detto: la narrazione è stupenda, davvero superiore alla media, riesci con piccoli particolari incisivi e un'ottimo ritmo di narrazione a dipingere un mondo vivo, che mi ha fatto ricordare i film di Miyazaki.
Tuttavia mi hanno fatto sorridere due cose: il nome del protagonista, che ricorda la marca di un tipo di viagra o simili (lo so per via dello spam che arrivava nella vecchia email) e il fatto della "giustificazione perché non ho fatto i compiti", un'espediente un po' ingenuo, che tuttavia potrebbe essere anche da personaggio e generare tenerezza.
Per quanto riguarda il tema, mi pare rispettato.
Ti invito caldamente però a migliorare la gestione del punto di vista, che è un aspetto tecnico fondamentale per una buona storia.
Per esempio: "la foresta si era beffata di lui (...) e gli dei erano molto arrabbiati" - qui avrei messo "gli dei dovevano essere molto arrabbiati"
Nella prima parte vediamo la storia con gli occhi del cacciatore, poi quando muore non c'è nessuno stacco, e siamo invece nella mente della dea (difficilissima da gestire, perché ha una visione molto diversa da un umano).
"Chalys ne aveva fatto uso per dimenticare la fame" è spiattellato così, mentre sarebbe stato più efficace accompagnare l'epifania, per es. "Solo allora la dea si rese conto che Chalys (sa il suo nome?) ne aveva fatto uso per dimenticare la fame."
Un'ottima prova comunque, non vedo l'ora di leggere altre tue storie.
Siamo storie di storie

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Vastatio
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Re: Sol Invictus

Messaggio#14 » martedì 25 ottobre 2016, 14:35

Ciao,
per quanto l'idea di fondo sia carina, una dea capricciosa e vendicativa, la realizzazione è troppo ingenua. Intanto chi fa cosa: la foresta si beffa di lui (immagino non facendogli trovare selvaggina) perché non ha partecipato al sol invictus gli dei sono molto arrabbiati? Non va, troppo lunga e la foresta non è un soggetto attivo (lo sono gli dei, la foresta sarà anche loro, ma sono loro a beffarsi di lui).
Ed è un errore ancora più grossolano se poi non è la foresta a intervenire, o un suo abitante, ma una dea con tanto di lama (nemmeno un artiglio).
Interpreto il corsivo come una voce interiore (o non giustifico l'assenza delle virgolette), grande prova di intuito del protagonista capire che ha davanti (o meglio dietro) una dea.
Poco convincente l'aver perso il sol invictus per un sonnifero, qualche amico che lo svegli, o, proprio lui, prendere un sonnifero senza precauzioni proprio il giorno prima del grande evento in una realtà dove gli dei sono particolarmente incazzosi.
In generale mi piace la tua dea e come fintanto che non ne snaturi il comportamento spietato con questo moto di dispiacere e relativa alzatina di spalle (vabbé, ormai l'ho ucciso, #chissenefrega). Tema ok.
PS:La polvere germoglia? davvero?

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angelo.frascella
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Re: Sol Invictus

Messaggio#15 » martedì 25 ottobre 2016, 22:05

Ciao Anna Maria e benvenuta.

Il tuo racconto funziona per tre quarti, fino a quando, insieme a Chalys proviamo prima la fame e il bisogno di trovare una preda, poi lo stupore per lo strano fenomeno nell'acqua e la conseguente paura.
All'improvviso muti l'approccio per adottare, senza soluzione di continuità, un punto di vista diverso e questo fa cadere la tensione narrativa.
Inoltre non mi convincono due cose delle trama: lo strano fenomeno in acqua che non viene spiegato e la dea che non ha nulla di divino e uccide con un banale coltello. Insomma, buona idea ma da affinare un po' la realizzazione.

A rileggerci

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alessandra.corra
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Re: Sol Invictus

Messaggio#16 » mercoledì 26 ottobre 2016, 22:02

Ciao Anna Maria,

mi piacciono i racconti ambientati nella natura. E anche la tua foresta sacra mi ha intrigata. Il testo è scritto molto bene. Ritmo appropriato, frasi chiari ed eleganti. Secondo me il messaggio che volevi far trasparire è che, alla fine, la Natura anche se non sempre "giusta" o "corretta", è più forte e potente rispetto gli esseri umani (anche se purtroppo gli uomini spesso se lo dimenticano credendo, invece,ciecamente nella loro superiorità). Un messaggio semplice, ma allo stesso tempo interessante e per nulla banale. Una storia gradevole, brava.
Alla prossima.

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AmbraStancampiano
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Re: Sol Invictus

Messaggio#17 » giovedì 27 ottobre 2016, 23:00

Ciao Anna Maria, piacere di leggerti.
Mi dispiace essere così in ritardo coi commenti, temo di non poter dire davvero niente di utile.
Il tuo racconto mi ha presa molto per lo stile e il ritmo narrativo, ma concordo con chi ti dice che la semina non funziona bene e che il pov ballerino spezza a metà in maniera troppo netta un'azione che invece dovrebbe essere fluida.
Non mi ha disturbato che la dea parli attraverso il corsivo, avevo capito che si trattava di un dialogo mentale. Trovo che il rituale del sol invictus avrebbe richiesto un po' più di spazio, per far capire bene al lettore il meccanismo di causa/conseguenza.
Che fine ha fatto lo strano fenomeno sull'acqua?
Lo trovo comunque un buon lavoro.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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antico
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Re: Sol Invictus

Messaggio#18 » mercoledì 2 novembre 2016, 18:17

Molto bella l'immagine della dea che tende l'agguato all'umano reo di avere saltato il rito, trovo però che ci siano problemi sia nell'intro che nella conclusione. Ci porti in modo un pelo incerto dentro il racconto laddove da subito avresti dovuto spendere più parole sul SOL INVICTUS per fare risaltare ancora di più la sua colpa. Il finale fallisce proprio per l'assenza di una migliore partenza in quanto non mi sembra così incisiva la rivelazione della natura della sua mancata partecipazione e questo perché, appunto, non hai convogliato da subito tutta l'attenzione proprio lì. Pollice ni, insomma, ma il racconto ha un grande potenziale e non va abbandonato.

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