Il battito della vita

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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alessandra.corra
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Il battito della vita

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2016, 0:16

L'aria quella sera sapeva di miele. Il vento, soffiando da nord, aveva trascinato con sé un branco di nuvole grigie, dolciastre. Alia era felice, emozionata come una bambina. Era difficile credere a quanto stesse succedendo, sembrava un sogno. La maggior parte dei passeggeri erano già entrati nelle loro cabine, ma lei non riusciva a saziarsi di quel mare, di quel cielo.
Quanti anni erano trascorsi dall'ultimo viaggio? Non lo ricordava. La sua giovinezza era stata scorticata via, pezzo per pezzo. Poi, erano arrivati i lunghi anni senza scosse, né emozioni.
“C'è gente che proprio non ha fortuna” diceva chi sentiva la sua storia.
Ma adesso c'era Aldo. Un uomo fuori dal comune, generoso, gentile. Dopo solo un paio di mesi le aveva perfino regalato quel viaggio in Sicilia.
- Amore, cosa fai qui? Non senti che aria, è meglio rientrare.
Aldo, alle sue spalle, l'abbracciò. Lei, soffiandogli un bacio tra i capelli, lo seguì.
La valigia a terra era ancora chiusa. Il letto intatto, candido. Sembrava un sacrilegio disfarlo. Avrebbe significato iniziare davvero il viaggio, ma l'aspettativa non era forse più eccitante?
- Sai che ho fame - disse Anna, per perdere tempo.
- E io voglio viziarti, vado subito al bar a cercare dei tramezzini e del vino.
Alia sorrise, col suo fare da bambina, che mai aveva perso negli anni incolori.
Appena Aldo uscì si sedette su una poltrona e iniziò a leggere un libro. Ma ecco che proprio in quel momento il cellulare dell'uomo prese a suonare. Lo portava sempre con sé, essendo un medico doveva garantire la sua reperibilità.
Non si dovrebbe curiosare, ma vista la sua professione, non era un male accertarsi che non fosse nulla di grave.
Invece, notò un sms e rimase ammutolita.
Sotto una sua foto, in cui saliva sulla nave, c'era il messaggio di suo marito che diceva:
“Sei stato in gamba. La scema, nonostante gli anni, non è cambiata, è rimasta una credulona. Ci vediamo al molo con la grana.”
Nella foto un uomo mulatto con i baffi e uno sguardo scimmiesco, teneva sul polso uno strano esemplare di uccello addomesticato. Nemmeno lui era cambiato.
Ci sono poche certezze nella vita, ma Alia di una cosa era sempre stata sicura. Se non se ne fosse andata via dalla Siria sarebbe morta. Le percosse erano state il suo pane quotidiano per anni. In Italia aveva cambiato nome, connotati, accettando qualsiasi lavoro pur di sfuggire a quell'uomo. Da allora, i giorni, le settimane, i mesi si erano somigliati tutti. Anno dopo anno.
L'uomo, un po' trafelato, tornò con una bottiglia e dei panini.
- Mi manca l'aria, sai? Dovrei uscire un attimo.
- Sta per venire giù un acquazzone, sei sicura?
- Sì, amore, ti prego, usciamo.
Intorno, sopra di loro, ovunque, si sentiva il battito della vita: incerto, immenso, impetuoso. Il respiro vicino della tempesta, scandiva il tempo, con costanza.
Anna camminava quieta davanti l'uomo, un passo dopo l'altro, mentre con la mano accarezzava nella tasca dei jeans il coltello che aveva imparato a portare sempre con sé.
Ultima modifica di alessandra.corra il martedì 18 ottobre 2016, 0:26, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Il battito della vita

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2016, 0:23

Ciao Alessandra! Tutto ok con i parametri anche per te, divertiti in questa Atzori Edition!

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Polly Russell
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Re: Il battito della vita

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2016, 21:01

Il battito della vita di Alessandra Corrà
Alia o Anna? E no perché non è solo una svista. Alia è un nome arabo, Anna italiano. Dovremmo aspettarci un backround del tutto diverso. Nel primo caso l'Italia è una fuga, una fuga da tutto e da tutti. Dalla famiglia di origine, dalle amicizie. Un dover ricominciare tutto da capo, nonostante la paura. Nel secondo caso è un ritorno, e magari potrebbe essere più semplice.
Comunque, che sia Anna o Alia, scappa da un uomo cattivo e vendicativo che guarda caso è pure brutto. Andiamo un po' sul classico? :)
A parte tutto la storia si regge, lei ha imparato a difendersi e si darà da fare.
Non mi piace il modo in cui introduci il mestiere di Aldo. Sembra che tu ce lo voglia dire per forza, e tra l'altro, perché mai un medico dovrebbe ridursi a fare da serial killer? Se è solo un "favore" a un amico, strano che lei non lo abbia mai visto prima.
Puoi dirmi che é solo lei a crederlo un dottore, ma no. Anche il lettore lo crede. Tu non usi un narratore distaccato, quindi Avresti dovuto scrivere "sapeva essere un dottore" o qualcosa di simile.
Si può dire "cambiare i connotati" parlando di chirurgia estetica?
Non lo so, quindi chiedo. Ma prendono i cellulari, in mare?
Insomma, buon finale, ma il resto, da rivedere.
Polly

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alessandra.corra
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Re: Il battito della vita

Messaggio#4 » mercoledì 19 ottobre 2016, 9:57

Ciao Polly,

invece, aver chiamato a un certo punto "Anna" la protagonista del racconto, è una svista. Mi è sfuggito solo una volta, per il resto del racconto mi pare di aver usato sempre il il nome di Alia. Uso spesso il nome di Anna per identificare personaggi femminili, e mi è sfuggito anche in questo contesto, senza rendermene conto. Comunque non credo che questo refuso possa confondere sulla nazionalità delle donna, perchè a un certo punto del racconto dico esplicitamente che lei è siriana! Quindi credo sia facile ipotizzare, visti anche i tempi stretti cui si scrive in questo contento, che si sia trattato di un refuso, niente di più.
Il medico non era un serial killer, non ho mai affermato questo nel testo, era solo una persona disonesta, che si era messo d'accordo con il marito di Alia per guadagnare dei soldi. Voleva riportarla dal marito, non ucciderla. Credo che medici disonesti ne esistano, no? Non penso che il protagonista di questo racconto sia il primo... Oltretutto, Alia non poteva conosceva il passato dell'attuale fidanzato, all'inizio della storia, infatti, affermo che lo conosceva da pochi mesi.
Non è nemmeno da escludere che si fosse sottoposta a qualche operazione di chirurgia. Era arrivata in italia, per scappare da un uomo violento, sadico, e non voleva farsi ritrovare.
Sul fatto che i cellulari non prendano in mare non so con esattezza, credo che dipenda soprattutto dall'operatore con cui si ha il contratto. Una mia amica quest'estate proprio dal traghetto in Sicilia, per esempio, mi scriveva dei messaggi su whatsapp.

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Polly Russell
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Re: Il battito della vita

Messaggio#5 » mercoledì 19 ottobre 2016, 11:30

Per l'esattezza usi tre volte Alia e due Anna. Non dici che era siriana ma, che scappava dalla Siria. È del passato del marito che parlo. Aldo aveva addirittura la foto di chiamata sul cellulare. Saranno stati amici. Strano che lei non lo abbia mai visto.
Poi si, può essere disonesto anche in medico, ci mancherebbe ma questo mi pare lavoro da "scagnozzo".
Polly

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alessandra.corra
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Re: Il battito della vita

Messaggio#6 » mercoledì 19 ottobre 2016, 12:07

Sì, hai ragione, due volte ho fatto il refuso sul suo nome, purtroppo mi è proprio sfuggito.
Affermo che "scappava dalla Siria", ma se una ragazza giovane scappa da un Paese come la Siria, e dice di rifugiarsi in Italia, per me è più probabile sia del luogo di partenza che non viceversa.
Non penso sia necessario conoscere tutti gli amici di una persona che inizi a frequentare. A me spesso è capitato di uscire con persone di cui non conoscevo tutti gli amici, o i conoscenti. Il fidanzato, per di più, era una persona losca, con una doppia vita, una doppia personalità.
Cmq, evidentemente i nostri sono punti di vista diversi. Non voglio farti cambiare idea.

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Andrea Partiti
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Re: Il battito della vita

Messaggio#7 » venerdì 21 ottobre 2016, 1:28

Refusi sul nome a parte e quel "branchi di nubi" che mi ha fatto soffrire nell'incipit, la storia non si regge benissimo.

Sembra tutto molto costretto, conosce un uomo fuori dal comune, generoso e gentile, un criminale psicopatico disposto a ri-venderla a suo marito ma allo stesso tempo così abile da fingersi l'uomo perfetto, a giudicare da come lo descrive.
Il modo in cui ci dici la sua professione è innaturalissimo, a quel punto non dirci nulla. Aveva il cellulare con sé, squilla. Tante persone si portano il telefono quando sono in vacanza senza dover essere medici.

Il messaggio del marito - che ovviamente parla italiano per comunicare con il suo get-backer di fiducia? - è il punto in cui crolla il racconto.
“Sei stato in gamba. La scema, nonostante gli anni, non è cambiata, è rimasta una credulona. Ci vediamo al molo con la grana.”
Veramente se fossi un committente scriveresti qualcosa del genere? Daresti così confidenza al tuo scagnozzo alludendo al passato con tua moglie e facendo dei confronti? Useresti il termine "grana" come un cattivo da fumetti?
Secondo me no, lasceresti tutto più implicito possibile, per parlarne di persona, perché alcuni dettagli saranno stati discussi in precedenza, perché non ti dilungheresti. Tantopiù se comunichi in una lingua che non è la tua.
Più che un messaggio per concludere uno scambio sembra creato apposta per spiegare a chi legge, per creare il ribaltamento in un'unica frase, e questo non mi piace molto.

Per quanto la situazione possa essere interessante da raccontare, non mi convince il risultato, mi spiace.

viviana.tenga
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Re: Il battito della vita

Messaggio#8 » venerdì 21 ottobre 2016, 19:28

Ciao Alessandra,
Del tuo racconto mi è piaciuta l'atmosfera, il modo in cui hai saputo rendere il senso di leggerezza ritrovata della protagonista e poi il duro (ma quasi rassegnato) impatto con la realtà.
Riguardo al refuso del nome, all'inizio avevo pensato che Anna fosse il nome che aveva assunto in Italia (avrebbe anche senso che l'abbia cambiato) però la cosa non mi convinceva comunque del tutto.
Il punto debole è secondo me la parte centrale. Concordo con Andrea sul fatto che il messaggio risulti molto poco naturale, poi devo ammettere che ho anche fatto un po' fatica a capire la situazione, perché a una prima lettura ho pensato che "marito" fosse riferito ad Aldo (non mi pare sia mai descritto con nessun termine che implichi che non sono recentemente sposati). Secondo me, avrebbe funzionato meglio fornire un nome, magari descrivere la foto, mostrare la reazione di Alia e solo dopo specificare che l'uomo era il marito da cui era fuggita.

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giancarmine trotta
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Re: Il battito della vita

Messaggio#9 » sabato 22 ottobre 2016, 11:21

Ho letto il testo due volte per cercare di capire chi fosse Anna, poi ho scoperto dai commenti (che volutamente non avevo letto prima..) che è un refuso (e ci sta, figurati!).
Questo a parte, la storia regge benissimo il tema: il sogno di una nuova vita e la tenebra della consegna al suo aguzzino, che probabilmente non avverrà perché prima ci sarà un omicidio. Non tiene altrettamnto bene (per un gusto mio personale) il mestiere dell'uomo, la frase in italiano che scrive e soprattutto aver lasciato il telefono incustodito. Questo dettaglio poteva inserirsi bene se il lettore avesse colto degli aspetti dell'uomo riguardo la facilità di dimenticare oggetti, per esempio.
Per me l'impianto è ok, piacevole da leggere ma con qualche dettaglio da rivedere.

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erika.adale
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Re: Il battito della vita

Messaggio#10 » domenica 23 ottobre 2016, 17:32

Ciao Alessandra,
Il racconto parte bene, mi piacciono la sensazione di conquistata serenità che vi si respira e alcune immagini (come la gioventù scorticata pezzo per pezzo) ben espresse. La storia ha potenziale e finisce in modo realistico e tenebroso, come richiesto dal tema. Per altro che qui il nome viri da Alia ad Anna potrebbe starci con la metamorfosi e la nuova consapevolezza della protagonista. Come altri però ho trovato un po' di maniera la descrizione del marito (brutto e grottesco, oltreché cattivo: quasi caricaturale) e poco verosimile il tono del messaggio inviato. Per altro (e lo dico per esperienza diretta) i medici non sono reperibili durante le vacanze e riposi, meno che mai durante un viaggio per mare. La rep richiede la presenza in ospedale in 20-30 minuti: da una nave da crociera mica ci si può buttare e tornare a nuoto! Mi sembra altresì inverosimile che un tipo con un traffico così losco dimentichi il cell nelle mani della vittima designata. Sul fatto che un medico possa essere disonesto non ho assolutamente dubbi, ma se è inserito in un contesto lavorativo normale (come fai intendere con le reperibilità ) fingersi l'innamorato di una donna per rimetterla nelle mani dell'ex marito violento mi sembra un modo improbabile per arrotondare lo stipendio (nel senso che ci sarebbero modi più comodi e sicuri per fare soldi con una gestione disonesta della professione).

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maria rosaria
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Re: Il battito della vita

Messaggio#11 » martedì 25 ottobre 2016, 12:23

Ciao Alessandra.
L’idea del tuo racconto mi è piaciuta e il finale mi ha spiazzato in maniera piacevole. Refusi a parte, rimane qualcosa a mio avviso da eliminare: ad esempio il riferimento al fatto che Aldo fosse un medico. La professione di Aldo credo sia in questa storia ininfluente. Immagino tu l’abbia voluta utilizzare per spiegare il motivo per cui Alia/Anna va a curiosare sul cellulare dell’uomo. Potevi però benissimo spiegare ciò motivandolo con uno squillare incessante o ripetuto del telefono che portava la donna a preoccuparsi e la spingeva a guardare sul telefonino dell’uomo. E’ solo un esempio.
Per il resto l’ho trovato un racconto discreto.
Alla prossima :-)
Maria Rosaria

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willy
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Re: Il battito della vita

Messaggio#12 » mercoledì 26 ottobre 2016, 13:36

Ciao Alessandra,
hai scritto un incipit che mi ha incantato. Mi sono sentita sul ponte di quella nave insieme alla donna a respirare la stessa aria, complimenti. Poi, per poter inserire la tenebra nel racconto, hai orchestrato una serie di eventi che non convincono del tutto. Quando hai parlato di letto immacolato mi sono figurata una scena violenta che macchiasse, appunto, le lenzuola. Troppo facile? Non so... Ho apprezzato piuttosto la conclusione che prevede una fine tragica da lasciar immaginare al lettore.

Veronica Cani
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Re: Il battito della vita

Messaggio#13 » mercoledì 26 ottobre 2016, 21:37

Ciao, Alessandra! Anch’io avevo pensato che la ragazza, arrivando in Italia, oltre ai connotati avesse cambiato il nome da Alia ad Anna. Solo che i due nomi si alternavano, cosa che mi lasciava un po’ perplessa. Ora si è chiarito che era semplicemente un refuso. Comunque, a parte questo il racconto è molto scorrevole e si legge volentieri, soprattutto la prima parte. Mi ha un po’ disorientato la seconda parte, quando entra in scena il complotto tra il marito violento della donna e il suo nuovo amore. Nonostante avessi intuito che il marito aveva pagato per riaverla indietro, questo non si evince in maniera chiara dalla narrazione. Nessun appunto da farti sulla forma, a parte la frase “Un uomo mulatto con i baffi e uno sguardo scimmiesco, teneva sul polso”, in cui hai separato il soggetto dal verbo con una virgola. A presto!

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Linda De Santi
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Re: Il battito della vita

Messaggio#14 » giovedì 27 ottobre 2016, 19:32

Ciao Alessandra!
Il tuo stile di scrittura si distingue per la scorrevolezza e la godibilità, leggo sempre con piacere i tuoi racconti, e anche questo non fa eccezione.
Tuttavia, in questo caso sono rimasta avvinta nella storia fino a metà del racconto, poi la trama ha preso una piega che non mi ha convinto del tutto. Visto che l’uomo ha pessime intenzioni, mi sembra poco credibile che si dimentichi il cellulare in camera. Inoltre, fino a un attimo prima Alia sembra fidarsi completamente di lui, però alla fine scopriamo che ha imparato a portare un coltello con sé… può darsi che sia un’abitudine che le è rimasta dal passato, ma visto che per tutto il racconto traspare l’immagine di una donna felice e fiduciosa, sembra un po’ contradditorio.
Ho comunque apprezzato il finale che non si chiude con la sua fuga, ma con una risoluzione drastica contro il suo oppressore. Nel complesso mi è piaciuto, anche se ha alcune piccole cose da rivedere. A rileggerci! :)

Zebratigrata
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Re: Il battito della vita

Messaggio#15 » giovedì 27 ottobre 2016, 21:09

La trama è interessante però c’è un po’ di confusione nel punto in cui descrivi i messaggi e le foto: prima sembra che parli di una foto di lei che sale sulla nave con un messaggio del marito, poi ci dici che nella foto c’è un altro uomo. Inoltre non è molto credibile la scusa del medico che deve garantire la reperibilità: non potrebbe allontanarsi troppo da casa e andare addirittura in vacanza in quel caso. Il dettaglio dell’uccello nella descrizione dell’altro uomo mi sembra non aggiunga granché alla storia e crea l’aspettativa di una spiegazione ulteriore in merito che però non arriva mai. Alcune battute dei personaggi non mi sono sembrate molto credibili, ad esempio il “voglio viziarti”, ma forse è solo un’impressione mia.
A parte questa confusione nella parte centrale il racconto è godibile. Racconti con una prosa molto lieve, aerea, poetica, che come gusto personale non amo molto ma che comunque porti avanti con coerenza in tutto il testo.

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antico
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Re: Il battito della vita

Messaggio#16 » martedì 1 novembre 2016, 12:10

Per me un racconto più che buono. In tremila caratteri delinei una storia semplice, ma intrattieni. Concordo sulla necessità di sistemare la parte centrale, a partire dal mestiere dell'uomo che, da te inserito per giustificare la lettura del messaggio da parte della protagonista, ha finito per crearti più fastidi che altro. Tema declinato correttamente. Un pollice tendente all'alto per me, il Laboratorio ti aspetta.

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