Radici Spezzate - Filippo Puddu

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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Callagan
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Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2016, 0:27

Fisso il cielo d'autunno agitato da vortici neri. Silenziosi e infidi calano su di me, mi accarezzano, mi baciano. Mi avvolgono, ingrossandosi. Si trasformano in radici, mentre mi stringono i fianchi, il collo, per poi penetrare in gola, violente.

“Caterina, corri dal babbo!” La luce del suo sorriso, dei ricci biondi. Sorrido. La prendo in braccio e la faccio volare, mentre mi volto verso di te. Ma i tuoi occhi urlano di terrore, mi indichi la bambina. Allora capisco. La vedo camminare nell'aria, scappare via, fino a sparire nel ventre del sole.

Scrissi i nostri nomi, e il suo, sopra una grossa arteria del tiglio, nella corte della nostra università. Ricordi? Tu ridevi, mentre tutti attorno osservavano, attoniti. Io, pieno di terra, che scavavo più in fretta possibile, prima che la guardia si accorgesse e mi prendesse a calci in culo. Riuscì a incidere tutto in tempo e ne fummo contenti. Non ti dissi mai perché proprio una radice, perché non scolpì il tronco dell'albero, come si vede nei film. Ma io non volevo esporre al mondo il nostro amore, che sarebbe sempre stato custodito nel tempo, indelebile sotto la terra.

Polmoni e fegato si lacerano, non reggono l'impeto del legno che si indurisce, arrivando fino alle viscere. È la nostra radice, la nostra unica certezza, che mi sfonda dall'interno, riemergendo dai miei glutei. Tra le scosse, vengo sospeso nell'aria, infilzato e inerme. Mi staglio nella notte e risplendo sotto Andromeda. Non provo dolore. Non provo dolore fisico.

Caterina, gli occhi della madre, il sorriso del babbo. Non so quanto avrebbe potuto gioire di questo. Ho sempre odiato veder quella smorfia sul mio viso, seppur di felicità. Ma su di lei è sempre stato bellissimo. Così immaginammo. “Vi amo, siete i più belli mamma e babbo tra tutti i mammi e babbi del mondo!”

Da quando ci siamo conosciuti, abbiamo condiviso tutto. Così lo stesso male che mi devasta ogni volta che chiudo gli occhi, si è infiltrato nel tuo corpo, scansando le difese, uccidendo una storia tanto tangibile che ancora mi perseguita. Ora, nel sonno, capisco che le radici che pulsano tra le carni sono vere, ma non crescono dentro me. Mi sveglio.

È del tutto inutile lottare contro il destino, puoi però non dargliela vinta, rialzandoti quando ti butta a terra. Eppure, questa volta, non credo ne avrò le forze. Mi hanno detto che è inutile parlarti, stringerti la mano, che ormai hai intrapreso il cammino. Coglioni. Non c'è movimento nel luogo dove ti conducono i tuoi ultimi respiri, non c'è gioia nel tuo ventre squassato, non c'è alcuna vita generata da noi. È con questa consapevolezza che ti guardo contorcerti nel dolore. Sarai cenere e sarai terra. Un tiglio, forse, nascerà da te. Lo chiamerò Caterina, perché sarà femmina e sarà bellissima, ma per sempre immobile.
Ultima modifica di Callagan il martedì 18 ottobre 2016, 0:57, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2016, 0:32

Filippo! Lo sapevo che non potevi mancare a questa edizione!
Parametri tutti ok, divertiti in questa Atzori Edition!

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erika.adale
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2016, 19:44

Ciao Filippo,
hai cucito una storia durissima, così straniante e onirica da richiedere ( a me) un paio di letture per chiarire gli eventi. Correggimi se sbaglio sulla trama, dunque. C'è una coppia, lei è ammalata (credo in coma, comunque terminale) e lui immagina una vita a due con una bambina che non ci sarà mai. Ho inteso il sogno come una vera e propria attività onirica notturna, non una fantasticheria a mente lucida, che sarebbe stata più manifesta e meno ricca di simbolismi.
La storia ha immagini potenti, una per tutte l'albero di tiglio, totem dell'amore della coppia e tormento per la voce narrante. Il dolore è palpabile in ogni frase, in ogni quadro. Il tema è centrato in pieno. Se devo trovare un difetto al brano ( ma non so se si possa definire un vero difetto), è che l'ho trovato faticoso, la lettura richiedeva molta concentrazione, quasi non fosse un testo in prosa ma di poesia.

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Polly Russell
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#4 » martedì 18 ottobre 2016, 21:31

Radici spezzate di Filippo Puddu
Le battute finali strappano il cuore, Call. Complimenti. L'immobilità dell'albero accumunata al coma é pura poesia. Ma tu ti destreggi bene tra le nebbie dei sentimenti umani.
Ho capito subito dove ci avresti portato e sono riuscita a fruire il pezzo al meglio, perché avevo letto il commento di Erika, altrimenti, immagino, mi sarei persa.
É onirico, poetico, visionario e straziante, ma forse lo é troppo. Anche se, credo che alla fine, tutto dipenda dal fruitore designato. Sono poche battute, si possono rileggere un paio di volte e ne vale la pena.
Polly

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Callagan
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#5 » martedì 18 ottobre 2016, 22:50

Erika e Polly! Son contento di aver ricevuto già i vostri commenti :) Comunque si, la lettura che ne ha fatto Erika è quella giusta!

viviana.tenga
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#6 » giovedì 20 ottobre 2016, 12:01

Ciao Filippo,
Racconto molto evocativo. Ho trovato bellissimo il simbolismo delle radici, il modo in cui l'hai gestito e le immagini che hai creato, però ho fatto molta fatica a seguire la trama. A una prima lettura, mi era sembrato di capire che quella rimasta paralizzata/con qualche malattia terminale fosse la bambina, poi ho letto il commento di Erika e in effetti rileggendo aveva più senso. In ogni caso, ho trovato la cripticità un po' eccessiva. E' vero che con racconti così corti si può anche chiedere al lettore di fare un po' più di fatica, ma secondo me qui se ne chiede un po' troppa.
Nel complesso, il bilancio è positivo perché il racconto è stato comunque piacevole da leggere, ma avrei preferito capire meglio cosa stava succedendo.

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Andrea Partiti
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#7 » venerdì 21 ottobre 2016, 0:31

L'idea del tuo racconto è potente, simbolica, molto forte. Si sentono tante emozioni scorrere, ma vorrei che scorressero in una direzione più chiara e delineate. Non l'avrei mai mai capito e interpretato il racconto come l'hai pensato, senza il primo commento di Erika a spiegarmelo - con la tua conferma - e non posso ignorare questa difficoltà. E non ho rinunciato presto sono tornato diverse volte sul racconto prima di arrendermi nel mio non riuscire a incastrare i personaggi in un equilibrio appena delineato.
Ci sta bene questo ermetismo nel racconto? Forse, ma penso sia importante restare accessibile, non dico a una lettura disattenta, ma a una prima lettura attenta e concentrata sì. Se richiede di più, penso serva lavorarci su.

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maria rosaria
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#8 » lunedì 24 ottobre 2016, 13:18

Ciao Filippo.
Complimenti, un racconto profondo, potente ed evocativo.
La scrittura trasmette benissimo il dolore della voce narrante e l'accostamento all'albero, alle sue radici è un'immagine bella e funzionale.
Ammetto di aver pensato, alla fine della prima lettura, alla morte della figlia. Poi ho letto il commento di Erika, sono andata a rileggere e... sì, proprio così. Non avevo capito subito, perdonami.
Maria Rosaria

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giancarmine trotta
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#9 » martedì 25 ottobre 2016, 16:09

Racconto intenso. Mi ha fatto emozionare.
Ottimo l'incipit. Qualche ripetizione di troppo -La luce del suo sorriso, dei ricci biondi. Sorrido.- ma è un lieve peccato, come il passaggio dei verbi alla terza pesona che ho fatto fatica a interpretare (Riuscì a incidere... perché non scolpì..).
A parte queste piccolezze, per me questo racconto vale molto. Lo stile non passa inosservato e anche la storia, col messaggio profondo che porta, rimane ben impressa nella mente.
Ti faccio tanti complimenti, il tuo modo di scrivere sazia la mente.
Premio questo lavoro perché pur restando nel tema, va oltre.

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Callagan
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#10 » martedì 25 ottobre 2016, 18:30

Grazie per le osservazioni, Giancarlo. In effetti quella ripetizione è di troppo. Mentre il passaggio dei verbi alla terza persona è proprio un errore, una svista grave in effetti: riuscì e scolpì stanno in luogo di riuscii e scolpii.

Davvero troppo generoso nei commenti!
Ringrazio anche chi ha già commentato e mi ha citato la cripticità del testo. Potremmo affrontare un lungo dibattito a proposito :)

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willy
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#11 » mercoledì 26 ottobre 2016, 13:47

Ciao Filippo,
letto due volte, per capire bene, per apprezzare il dolore che serpeggia in ogni frase e si libera solo nel finale. Una chiusura che da sola basta a reggere la storia per la poesia che l'attraversa e perché chiarisce le dinamiche di tutto. È una voce potente che si nutre di tenebra quella che parla, ma il sogno la segue lo stesso. Tema centrato e sviluppato in modo complicato, ma a mio parere egregio.

Veronica Cani
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#12 » mercoledì 26 ottobre 2016, 21:49

Ciao, Filippo! So che risulto ripetitiva perché te l’hanno già detto in tanti, ma anche a me la lettura del tuo racconto è risultata ostica. Non per lo stile, che è ineccepibile, ma proprio per la trama, che non avrei capito se non avessi letto i commenti precedenti al mio. E nonostante ciò qualcosa ancora non mi torna…i due hanno o no una bambina? È nata ed esiste, è nel ventre di sua madre o semplicemente è il frutto dell’immaginazione del protagonista? Insomma, un bell’esercizio di stile, ma non mi convince appieno.

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Linda De Santi
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#13 » giovedì 27 ottobre 2016, 19:22

Ciao Filippo, mi unisco anch'io a chi ha scritto che la lettura del racconto è faticosa.
Riesci a evocare delle immagini molto forti e toccanti con un linguaggio che ha più della poesia che della prosa, il problema è che queste immagini si combinano tra loro a stento.
Alla terza rilettura ho rinunciato a mettere insieme tutti gli elementi e sono andata a leggere i commenti sperando che qualcuno avesse scritto la trama (grazie Erika!).
A mettermi in difficoltà sono state anche frasi come questa:

Riuscì a incidere tutto in tempo e ne fummo contenti.


Credo che qui dovrebbe starci un “riuscii” (e anche poco più avanti, c’è uno “scolpì” al posto di “scolpii”).
Insomma, ti faccio i complimenti per l’enorme capacità che dimostri nell’uso delle parole, ma mi sarebbe piaciuto che la storia emergesse più chiaramente.
A rileggerci!

Zebratigrata
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#14 » giovedì 27 ottobre 2016, 21:10

L’idea mi piace, e riesci anche a costruire l’atmosfera giusta a farne trasparire la natura terribile. Ci sono però alcuni dettagli che mi sembrano far crollare il tutto durante la lettura, perché stonano molto. In particolare il fatto che parli di ‘arteria’ presumibilmente per indicare una radice (sì, lo so che è un sogno, lo so che ha un significato evocativo perché il nutrimento ecc. ecc., secondo me stona). Poi ci sono un po’ di refusi che purtroppo nel tuo racconto molto d’atmosfera pesano più che in altri testi (specialmente i ‘riuscì’ e ‘scolpì’ al posto di ‘riuscii’ e ‘scolpii’).

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antico
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#15 » domenica 30 ottobre 2016, 15:03

Racconto potenzialmente ottimo, ma devo penalizzarlo perché, davvero, troppo ostico non solo in prima, ma anche in seconda lettura. Il problema qui è che a fronte di un finale davvero intenso, non riesco a identificare in modo preciso se quanto precede è corretto. La bambina era un sogno condiviso che non si è realizzato perché la donna ha avuto un qualche problema che l'ha portata in coma, questo il succo. Ma il succedersi di eventi interni mi ha confuso in più punti. Rimangono troppe zone oscure, troppe riflessioni che non ho capito da dove arrivino e dove vogliano condurre (il male che da lui parte e che a lei arriva, per citarne uno). Cavolo, devo fermarmi a un pollice ni con la consepevolezza che forse sto cassando un capolavoro, ma questo deve farti riflettere e magari portarti a una revisione perché temo che l'attuale difficoltà di lettura potrebbe bloccare la maggior parte dei potenziali lettori, ben diversi da autori che devono commentarti e pertanto sono molto meno disposti a cedere le armi e mollare il racconto.

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Callagan
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Re: Radici Spezzate - Filippo Puddu

Messaggio#16 » domenica 30 ottobre 2016, 18:31

Grazie mille, Antico! Hai ben riassunto buona parte dei commenti che ho ricevuto :)

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