Il mare dei sogni

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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erika.adale
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Il mare dei sogni

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2016, 0:54

“May-Day, May-Day, motore destro colpito, prepararsi all’atterraggio di emergenza.”
La forchetta planò verso la tovaglia, colpì la bottiglia dell’acqua con i rebbi e schizzò mille macchioline di sugo.
“Bum! Attivare gli estintori!”
La mano della nonna tolse ad Amir il bicchiere prima che lo rovesciasse sulla posata schiantata sul tavolo.
“Non si gioca a tavola. Guarda che disastro.”
“Ma io sono un pilota in battaglia” si lamentò il piccolo.
“Finisci quello che hai nel piatto, pilota.”
“Allora sono un guerriero che insegue il suo nemico nascosto nella giungla” rispose Amir e nascose un boccone di pollo sotto la verdura.
“Ha tanta fantasia, questo bambino, sempre preso dai sogni. E’ una grande dote. Andrà lontano, te lo dico io.” esclamò la nonna.
Il nonno scosse la testa e si avvicinò al nipote.
“Ascoltami bene, guerriero: i sogni sono belli, ma attento a cosa nascondono.”
“Cosa nascondono?” chiese il piccolo.
“A volte la tenebra“ mormorò l’uomo con una smorfia. Poi sorrise e fece l’occhiolino. “ E, a volte, la realtà.” Così dicendo, infilzò il pollo sulla punta del coltello e se lo portò alla bocca.
“ Ma quella era la mia carne!” Piagnucolò il bambino.
“Pensavo fosse un nemico. L’ho fatto prigioniero” rise il nonno.
Amir riflettè un istante sulle parole ascoltate, poi guardò l’acqua che s'increspava nella bottiglia e immaginò di essere un marinaio in mezzo alla tempesta.

Era mezzanotte passata quando il mare si era svegliato, prima in schizzi e sbuffi, poi in cavalloni potenti che sollevavano il barcone, gettando i passeggeri stipati l’uno contro l’altro. Amir deglutì una boccata acida e pensò a quando, da bambino, sognava di affrontare i flutti dell’oceano. Riuscì a sorridere, fra i gemiti di chi era sconvolto dalla paura o dalla nausea.
Ripensò all’abbraccio di nonna, che gli aveva sussurrato nell’orecchio: “Continua a sognare, fallo per noi.”
Certo, non avrebbe smesso. Ormai era diventato il suo mestiere e la guerra non l’avrebbe fermato. Sarebbe arrivato in un paese libero, dove avrebbe scritto senza censura. L’avrebbero accolto con l’onore dovuto a chi racconta la sofferenza, avrebbe vinto premi e onorificenze. Avrebbe dedicato ogni onore ai nonni lontani, che gli avevano regalato i risparmi di una vita per pagare prezzo della fuga da un paese in fiamme.
Un’onda più alta lo costrinse ad aggrapparsi al bordo. I passeggeri gridarono terrorizzati e il giovane sentì il barcone inclinarsi. Alzò lo sguardo e vide un muro di acqua che oscurava l’orizzonte e risaliva fino a coprire le stelle del cielo.

Amir si dibatteva nella stretta gelata dell’acqua, cercava di sollevare la testa oltre i flutti. Spinse via le braccia degli altri disperati, agitò le gambe e, per un attimo, pensò a quali parole avrebbe scelto per scrivere quell’esperienza. Poi, mentre il buio gelido gli invadeva gola e mente, vide i propri sogni scivolare fluttuando verso il fondo del mare.
Ultima modifica di erika.adale il martedì 18 ottobre 2016, 1:02, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2016, 0:56

Ciao Erika!
Tutto ok con i parameteri, divertiti in questa Atzori Edition!

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invernomuto
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2016, 2:50

Ciao Erika!
Che dire del tuo racconto? Che è diviso in due parti, una che serve a far abbassare la guardia al lettore, evocando ricordi e sensazioni di pace, la seconda che arriva come un destro nella bocca dello stomaco, a tradimento.
In entrambe le parti dimostri una padronanza completa della scrittura, variando registro e dizionario con grande maestria.
Il tema, utilizzato come colonna portante del racconto, è trattato in modo eccellente.
Non posso fare altro che complimentarmi per l'ottima prova, capace di tenere il lettore incollato sino al gancio sul mento di chiusura, eccellente.

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Polly Russell
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#4 » martedì 18 ottobre 2016, 11:30

Erika Adale "il mare dei sogni"
Oh vacca miseria! Che bello, Erika.
Davvero. Asciutto, distaccato quasi, eppure coinvolgente. Davvero ben fatto. I dialoghi sono credibili, caratterizzanti. In due battute abbiamo due personaggi ben distinti, plausibili, il nonno e la nonna.
Le increspature dell'acqua nella bottiglia, mi hanno fatto pensare a una guerra, tanto assimilata, talmente quotidiana da non destare nemmeno preoccupazione. Un bombardamento, solo un po' più il là.
Magari non era nelle tue intenzioni, ma mi ha fatto questo effetto.
E poi c'è lui, un piccolo sognatore.
Il suo "pensare per un momento a come avrebbe descritto quell'esperienza" mi ha stretto lo stomaco. Perché sì, probabilmente uno scrittore lo avrebbe pensato. Probabilmente anche io lo avrei pensato.
Attuale e disarmante. Con un doppio orrore, la morte in questo caso e, se si fosse salvato, lo scoprire che nessuno dei suoi sogni si sarebbe avverato. A meno che non fosse approdato in una Francia o in una Germania di trent'anni fa.
Complimenti.
Unico appunto, ma proprio per voler cercare il pelo nell'uovo, il may-day. Non che non sia possibile o plausibile. Ma immagino Amir in un posto dove i film americani non "girano troppo" dove magari, gli americani, non sono visti troppo bene. E quindi, mi stona. Nonostante ci possa stare
Polly

Niko G
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#5 » martedì 18 ottobre 2016, 20:18

Ciao Erika,
complimenti per il bellissimo racconto. Lo stile è impeccabile (a parte forse una leggera “forzatura” dei dialoghi nella prima fase), scorrevole e godibile. La prima parte evoca molta dolcezza, e la seconda ci mette invece di fronte alla cruda realtà contro la quale i sogni devono spesso scontrarsi. Il tema è centrato in senso metaforico e ho apprezzato molto la contestualizzazione socio-politica. Brava!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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anna-maria.galluzzi
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#6 » martedì 18 ottobre 2016, 20:37

IL MARE DEI SOGNI /ERIKA ADALE
Le prime scene assolutamente perfette, sembrava quasi di vedere la pubblicità di una famiglia normale con scherzi e giochi quando si è a tavola. Si intravede il tema già nell'affermazione del nonno quando dice che i sogni a volte nascondono la tenebra, ma era impossibile capire l'evolversi del racconto fino a che non ci ritroviamo sul barcone maledetto. Qui le descrizioni sono sicuramente le migliori, il mare agitato e il barcone che si inclina fino all'agonia del migrante che finisce la sua corsa in fondo al mare. Tutto molto bello, l'unica cosa che ho notato leggendo i racconti che hanno per soggetto un migrante finiscono nello stesso modo, quindi nel momento in cui ti accorgi che il racconto parla di un profugo, conosci il finale prima di leggerlo. A parte questo lo trovo un racconto ben fatto, mi complimento con te!

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erika.adale
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#7 » mercoledì 19 ottobre 2016, 15:20

Vi ringrazio dei commenti.
Per Polly: sì, la tua osservazione sul "may-day" troppo "ammeregano" è pertinente, meglio sostituirlo con altro.
Per AnnaMaria: vera anche la tua osservazione. Se parliamo di un barcone, in narrativa nel 99% dei casi affonda ( nella realtà più di rado ma abbastanza spesso pure lì), dunque in questo testo non c'è un vero colpo di scena. Ma non volevo stupire con effetti speciali sul finale: Amir avrebbe potuto anche arrivare in Italia e trovarsi di fronte a uno stuolo di mentecatti che manifesta per rimandarlo a casa. Sarebbe stata sempre tenebra ma avrei avuto bisogno di più caratteri per descriverlo. ;-)

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eleonora.rossetti
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#8 » mercoledì 19 ottobre 2016, 16:16

Ciao Erika, ben trovata,
che dire del tuo racconto? Coinvolgente, forse anche perché tratteggia una situazione di cui ormai abbiamo notizia ogni giorno, sulle vittime per mare.
Ben tratteggiato il momento del naufragio, messo in piena contrapposizione con l'idilliaca scena dell'infanzia, e dell'agonia finale, la morte di tutte le speranze.
Se devo trovarci un difetto (e non per incaponirmi, ma credo sia ormai dovuto all'influenza dei fatti di cronaca odierna, appunto), è il finale che risulta un po' telefonato (per via della combo migranti + traccia del tema) ma non per questo me l'ha fatto apprezzare di meno. Brava.
Uccidi scrivendo.

Evandro
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#9 » giovedì 20 ottobre 2016, 14:01

Ciao Erika, la cristallina bellezza del tuo racconto sta nella tragedia finale, anche se avvertibile (poiché conosciamo il tema, che hai rispettato bene) fin dall'inizio della seconda parte. Non avessimo conosciuto il tema, l'effetto sarebbe stato ancor più centrato, strappalacrime, e attuale, direi. Colpisci i sentimenti direttamente e indirettamente. Bellissimo, terribile e struggente quel “... muro di acqua che oscurava l’orizzonte e risaliva fino a coprire le stelle del cielo”. Vorrei dirti qualcosa che ti sia utile, ma, veramente, non ho nulla da insegnarti. Davvero. Alla prossima!

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jimjams
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#10 » venerdì 21 ottobre 2016, 22:18

Grande prova Erika, almeno per quanto mi riguarda. Sinceramente tendo a preferire una storia che abbia una sua struttura, pur costretta in questi spazi, che colpisca e racconti. Non importa quindi se non c'è il colpo di scena divertente, la sorpresa. La tua è una bella storia racchiusa in poco più di una pagina, e questo è quanto secondo me ci si chiede di fare. C'è qualche refuso, piccole cose migliorabili, ma sono dettagli. Tra l'altro nel leggerlo ho provato l'amarezza di sapere quanto quei sogni fossero destinati a essere traditi, anche si fosse salvato. Ecco, forse a volere essere ancora più cattivi, a voler colpire con un diretto che stende, potevi non farlo morire, ché la morte è benigna, farlo arrivare, fargli scoprire che nessuno qui lo voleva, far morire il sogno invece dell'uomo, che è la cosa più feroce che si possa fare.

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raffaele.marra
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#11 » lunedì 24 ottobre 2016, 22:39

Tempo fa, sempre per MC, ho scritto un racconto sul tuo stesso tema. All'epoca io giocai molto sul tentativo di nascondere la realtà e svelarla solo verso il finale del racconto. Tu, invece, mi pare non abbia effettuato la stessa scelta, e forse hai fatto meglio. Infatti fin dall'inizio (sarà il nome del ragazzo, saranno i cenni più o meno espliciti alla guerra, o il riferimento al mare e al sogno presenti addirittura nel titolo) non ti curi di camuffare più di tanto il tema centrale ma lo introduci gradatamente, senza enfasi e senza trucchi. Alla luce di ciò, il passaggio dal mare sognato dal ragazzo al mare-incubo della traversata risulta assolutamente naturale, quasi dovuto, immancabile. Il racconto che ne esce fuori risulta dunque equilibrato, elegante, rispettoso, nè troppo accorato nè troppo freddo, lontano da ogni retorica. Si tratta quindi di un buon racconto che merita di essere letto. E riletto.

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Andreacrux
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#12 » giovedì 27 ottobre 2016, 22:42

Complimenti Erika.
Vorrei fermarmi qui perchè non ho altro da aggiungere e temo di dire parole inutili che possano rovinare il mio commento. Ma devo raggiungere i trecento caratteri e allora ti dico che si tratta di sicuro di uno dei più bei brevi racconti che io abbia letto e che mi ha fatto venire i brividi. Per come la storia è strutturata sembra proprio un racconto di cento pagine almeno, dentro i limiti dei 3000 caratteri infatti riesci a mettere tutto e quello che non leggiamo ce lo fai immaginare. Oltre alla dimensione del ricordo (che immagino immersa in un alone sfocato e con le voci ovattate che ritornano alla mente ad Amir mentre sta per annegare), nel tuo racconto infatti riesco a vedere tutta la vita del personaggio fino al momento della sua triste fine tra le buie onde, anche le scene che non hai descritto ma alle quali sicuramente hai pensato mentre scrivevi.
Brava!

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antico
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Re: Il mare dei sogni

Messaggio#13 » martedì 1 novembre 2016, 16:24

Incantato. Questo bambino, poi uomo, sognatore che vede i propri sogni rimanere tali e perdersi, dimenticati, in fondo al mare arriva al lettore con una delicatezza, e potenza, tale da lasciarlo abbagliato. Costruisci il racconto sul tema dell'edizione, lo leghi all'attualità e riesci anche a renderlo poetico grazie all'intuizione del sognatore. Touchè. Pollice su, ovviamente.

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