[P] Il vecchio

Minuti Contati affronta il mese più caldo dell’anno decidendo di sperimentare la nuova formula TWO DAYS. Non più una sola data per partecipare, ma due: lunedì 20 e mercoledì 22 luglio sempre alle 21.00 e con quattro ore di tempo per scrivere racconti di massimo 3000 caratteri. Gli autori potranno decidere di cimentarsi nella sfida nella serata a loro più comoda e troveranno ad aspettarli due diversi temi. I racconti di lunedì e quelli di mercoledì verranno poi riuniti insieme e divisi in gruppi per la fase di confronto diretto fra gli scrittori che servirà a selezionare i migliori che verranno inviati alla Guest Star per essere giudicati e ordinati in quella che sarà la classifica finale. Dopo Dario Tonani, Matteo Di Giulio e Barbara Baraldi, Minuti Contati è lieta di annunciare che la Guest del mese di luglio sarà uno dei suoi Campioni: Roberto Bommarito.
diego.ducoli
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[P] Il vecchio

Messaggio#1 » giovedì 23 luglio 2015, 0:19

Il peschereccio beccheggiava lento alla tenue luce del lampione, ad ogni cigolante rollio, alge e conchiglie e legno scrostato emergevano dalle onde  per poi rituffarsi nelle acque fetide.

Il vecchio sedeva nella penombra osservando la fiume umano che passeggiava sul lungomare . Le mani, come animate di vita propria, districavano i nodi della rete, ma la mente vagava.

Piccole vite che si accalcano, desiderano, sognano e prima o poi, muoiono.

"Ma non ti stanchi mai? "

"No. Mi piace guardarli" ribattè l'anziano senza interrompere il suo lavoro.

"Non cambiano mai. Vedi quella donna col passeggino?"

Il vecchio annuì con un cenno del capo.

"Odia quel bambino e anche il padre" incalzò la voce " e non voglio tediardi con tutti gli altri. Sarebbe fin troppo facile."

" Non è così semplice e dovresti saperlo."

" Sono creature piccole e meschine..."

"Forse, ma sono uno di loro. Non insultarle, possono migliorare, -loro- imparano dagli sbagli."

Il vecchio  fissò con astio il lampione, la luce si intensificò fino a diventare un piccolo sole che solo lui riusciva a vedere.

"Ancora con questa storia? Sono passati duemila anni. E poi lo sai che Lui non sbaglia mai" ribattè lo spirito.

" Mi ha abbandonato. Mi hanno ferito, ucciso, umiliato. E lui? Niente." Urlò infuriato

"Il libero arbitrio..."

"Sai cosa me ne frega?! Lasciami stare se vuole parlarmi sa dove sono."

Il sole si spense lasciando il vecchio ansante e con la rete stretta in maniera convulsa.

" Umiltà Padre. Basterebbe chiedere scusa."

Le mani ripresero il loro lavoro, pescare richiede due cose: pazienza e fede.

A lui ne rimaneva solo una.

 



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Angela
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Messaggio#2 » venerdì 24 luglio 2015, 17:31

Racconto breve che per certi versi mi ha ricordato "il vecchio e il mare" di Hemingway. Sono due elementi che adoro e ho sempre trovato una certa magia nell'accostamento. Bella l'immagine che arriva del vecchio che districa i nodi della rete e anche quella del lampione che sembra un sole che vede soltanto lui. Il finale è scritto molto bene. Le ultime due frasi sono perfette. Ora passiamo agli appunti.
osservando la fiume umano (refuso " il fiume umano)
Un'altra cosa che vorrei farti notare è il dialogo. Noi conosciamo solo il vecchio e non sappiamo con chi stia parlando, penso che avresti dovuto dare qualche indicazione in più prima di partire con i dialoghi. Per il resto è un racconto che potrebbe essere ampliato, c'è molta poesia. Bravo.

Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Serena
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Messaggio#3 » venerdì 24 luglio 2015, 18:45

Ciao Daniele! Non amo il mare, eppure adoro il salmastro sapore delle storie marinare. Io stessa proprio su MC ne ho scritte alcune! il piccolo refuso ti è già stato segnalato, svista lecita e di pochissimo conto. Anche io sono inciampata al momento dei dialoghi, dove per un momento mi sono persa. L'interlocutore del vecchio entra in maniera troppo repentina e crea un momento di confusione. E' comunque un bel racconto, che nasconde dentro la sua rete un risentimento millenario!

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angelo.frascella
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Messaggio#4 » venerdì 24 luglio 2015, 23:41

Ciao Diego.

Bello il tuo racconto. Parte lento, facendo un po’ pensare a Hemingway, poi col dialogo s’inizia a intravedere che c’è di più, dietro la figura di questo pescatore e, piano piano, si viene condotti verso la rivelazione, senza troppo clamore. Ho trovato davvero affascinante la tua declinazione del tema e l’idea che il rapporto fra il Padre e il Figlio per eccellenza si possa essere incrinato a seguito della crocifissione. Molto bello anche il finale. Ci sono alcuni refusi, ma scrivendo dal cellulare, capisco che non sono colpa né della distrazione, né del tempo, ma del mezzo improprio.

A rileggerci (magari mentre, su una vecchia barca in mezzo al mar Jonio, aspettiamo che qualche pesce abbocchi)

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marco.roncaccia
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Messaggio#5 » lunedì 27 luglio 2015, 17:38

ciao Diego,
hai avuto una bella idea. Mi piace sia l’atmosfera, sia il ritmo blando del racconto. Ho avuto qualche difficoltà a capire a chi appartenesse la seconda voce. Forse avresti dovuto dare qualche info in più o quanto meno inserire il lampione al manifestarsi dell’interlocutore del vecchio la conclusione invece la trovo veramente buona, il punto più alto de racconto.

Alexia
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Messaggio#6 » martedì 28 luglio 2015, 22:08

Ciao Diego. Peccato i refusi, che vedo ti hanno già segnalato, ma mi è piaciuto il ritmo, il lento rollio, il dialogo morbido come piccole onde del mare che hai regalato alla storia. Qualche sbavatura sminuisce l’empatia, e credo che con qualche dettaglio mirato sarebbe molto più chiaro il contesto.
Un racconto poetico, morbido, solo da affinare in qualche punto… bravo!

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AmbraStancampiano
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Messaggio#7 » mercoledì 29 luglio 2015, 0:09

Ciao Diego,
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, ottima idea ben esposta; non mi ha disturbato il fatto che non presenti l’interlocutore, al contrario mi sono sentita un po’ dispersa quando alla fine mi parli del lampione: siamo sul peschereccio o a riva? Ottima conclusione, mi piace l’angolazione da cui ci mostri il carattere di Cristo, l’idea del risentimento. Un’ottima lettura, bravo!

Alla prossima!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Luigi_Locatelli
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Messaggio#8 » venerdì 31 luglio 2015, 10:08

– (GS) Il vecchio, di Diego Ducoli, ore 00.19, 1587 caratteri

Il racconto è scritto bene. Bella l'atmosfera e la parte iniziale che mostra il vecchio che districa i nodi della rete. Il dialogo mi sembra realistico. Secondo me quello che non è chiaro è chi parla con il vecchio (avevo pensato che fossero in due sulla barca) e questo ha generato nella mia testa non poca confusione. Per il resto, buona prova anche per te.

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beppe.roncari
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Messaggio#9 » venerdì 31 luglio 2015, 11:34

Ciao Diego,
Passo volentieri sopra il fatto che tiri in ballo il Padreterno e Gesù perché il racconto è piacevole, ben scritto, lirico, e leggibilissimo come una metafora del rapporto padre-figlio.
Tutti i figli si disincantano (o addirittura si "devono disincantare"?) rispetto ai genitori, nessuno escluso. Rimane l'amarezza del fatto che il Figlio non può cambiare il Padre, inutile anche ritorcergli contro le stesse parole con cui il maggiore aveva "educato" il minore.
Bella prova, ciao!

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alberto.dellarossa
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Messaggio#10 » venerdì 31 luglio 2015, 19:08

Il vecchio, di Diego Ducoli
Ottimo. Davvero ottimo. Equilibrato, senza fronzoli, pietismi o dietrologie: solo un'idea, solida, a fare la parte del leone. L'incipit ricorda il vecchio e il marre, si, ma ben presto il lettore viene calato in un'atmosfera sospesa perfetta nel contesto. La chiosa poi, è una chicca nella sua semplicità. Infine, un complimento allo stile ipotattico scelto, che si sposa alla perfezione con il narrato.

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antico
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Messaggio#11 » venerdì 31 luglio 2015, 23:12

Mi trovo un po' in difficoltà nel commentare questo racconto. Lasciamo stare i refusi, si correggono in un amen (tanto per rimanere in tema con le tue atmosfere). Partiamo proprio dal tema, ci sta: genitori sbagliati e questo padre non è che si è dimostrato proprio il migliore di tutti. Arriviamo al giudizio: sì, lo Spirito Santo che cerca di fare da paciere, Gesù invecchiato e umanizzato che difende la "sua" gente, un rapporto difficile da ricucire. Ottima la chiusa, è innegabile. Mi manca qualcosa, forse qualche descrizione in più (anch'io sono stato portato a credere in prima lettura che il vecchio si trovasse in mezzo al mare e da lì guardasse la riva), sicuramente qualche riga a presentare e precedere il manifestarsi dello Spirito Santo. Insomma, lo integrerei ancora un po'. Al momento il mio pollice è tendente sicuramente verso l'alto, ma può migliorare.

roberto.bommarito
Messaggi: 2

Messaggio#12 » lunedì 3 agosto 2015, 9:55

Ciao Diego,

ho apprezzato molto l'idea, originale e inaspettata.

L'esecuzione lascia però un po' a desiderare. Fatta eccezione per i paragrafi iniziali, tutto è costruito attorno al dialogo. Ciò trasmette un senso di voler "tagliar corto" che andrebbe evitato. Anche in un racconto così breve, infatti, volendo ci sarebbe stato lo spazio per sviluppare meglio l'ambientazione.

Ho apprezzato la parte del lampione che diventa come un piccolo sole, per poi spegnersi in chiusura. D'altro canto ho trovato invece troppo scontata la malinconia delle battute iniziali, ovvero l'utilizzo di un tono poetico (piccole vite che si accalcano ecc.) troppo ostentato. Una malinconia meno "poetica" sarebbe risultata più autentica.

Ricapitolando, mi spiace che questo racconto non prenda parte alla gara perché ha alla base un'idea originale. È una buona prova. La scena inoltre va bene, ma il modo come questa scena viene elaborata andrebbe rivisto, evitando di poeticizzare gratuitamente - il che è indice di cattiva letteratura e andrebbe quindi evitato - e intervallando il dialogo con descrizioni più ampie dell'ambientazione.

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Messaggio#13 » lunedì 3 agosto 2015, 17:55

Ciao Diego,
il tuo racconto ha qualcosa di religioso: io l'ho visto come un dialogo fra San Pietro e Gesù Cristo in un Purgatorio moderno. Pietro sta ancora pescando anime e non tutte sono monde (vedi la donna che odia il bambino e il padre) e lo stesso Cristo ha un momento di scoramento molto simile a quello che lo ha colto sulla Croce.
Quindi, è un ottimo scritto, molto profondo. Mi ha fatta pensare a Ecce Homo di Nietzsche.
Attento a: la fiume per il fiume.
Tediardi per tediarti.
Al miscuglio virgolette -trattini che si vede nella frase: "Non insultarle" -loro- possono imparare dagli sbagli.
Alla frase: "Umiltà Padre", meglio scrivere: "Umiltà, Padre".

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