Come Kurt Cobain

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Rionero
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Come Kurt Cobain

Messaggio#1 » lunedì 21 novembre 2016, 23:57

Quando ero in II liceo dicevo alla mia amica Claudia che non sarei invecchiato mai: sarei morto a 28 anni.
Un po’ era per essere come Kurt Cobain, un po’ era che avevo appena finito “Un uomo” della Fallaci e mi aveva colpito la figura di Panagulis e del destino sotto forma di auto verde che lo rincorre. La morte, in definitiva, mi sembrava una cosa da grandi uomini. Oppure, come diceva Claudia, ero solo un coglione.
Ora penso semplicemente che quello era un periodo spensierato e neanche la morte era ancora carica di angoscia definitiva.

Tutto sarebbe cambiato per me e quelli della mia classe l’anno successivo, nella maniera più drammatica possibile, come un treno in corsa. Letteralmente un treno in corsa che si è portato via, per lo scherzo di un destino infame, Carlo e Sara, i nostri Romeo e Giulietta a cui abbiamo innalzato da quel giorno una statua d’oro nel deserto della nostra gioventù per una morte tanto sanguinosa e definitiva da non avere assolutamente niente in comune con la mia profezia di fine del tutto personale, leggera, incosciente e immatura: forse anche per quello sono stato costantemente in difetto di maturità e concretezza, come se con quella morte il destino mi avesse già deluso.

Il giorno del mio 29esimo compleanno fu evidente che la profezia non si sarebbe avverata, ma d’altra parte non me ne ricordavo già più: erano anni spensierati, in cui non c’era posto neanche per una morte così immatura.
Giocavo tanto e studiavo poco; dormivo tanto e sognavo poco.

Mi ritornò in mente la notte in cui compì 35 anni. Accanto a me una 18 culo-alto-e-cosce-tornite: probabilmente io amavo il suo culo e lei la mia barba sale e pepe e in comune avevamo solo i problemi di maturità. Esiste una relazione più perfetta? No, almeno a giudicare dal sesso incredibile di quella notte.
Lei sotto, io sopra;
poi gira e al contrario;
poi gira e un angolo che non pensavo un corpo potesse raggiungere;
poi gira e giro in tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra…

“Non ci siamo proprio – dissero insieme Carlo e Sara – cosa stai facendo?”
“Del gran sesso, come minimo”.
“E tutto quello che avevi paura di perdere con una morte prematura?”
“Nella mia lista di cose da fare il sesso c’era sicuramente…”
“Parlavamo di altro insieme. Ti ricordi l’ambizione, la musica?”
“Scrivevamo canzoni davvero brutte”.
“Erano punk, non brutte” disse Carlo, “ma non c’entra questo” puntualizzò Sara. “Devi ricordarti l’ambizione, la curiosità e la voglia” dissero insieme.
“Sono felice, sono sereno, non ho problemi”.
"Io volevo essere un medico" disse Carlo, "io un magistrato" continuò Sara. "Tu volevi diventare un giornalista".
"Bé fare il cameriere paga molto di più..."
“Sei davvero felice? Devi svegliarti, sul serio”
“Ma smettetela”.
“No sul serio, devi svegliarti”.

Le pieghe del cuscino sul viso non sono gli unici segni che ritrovai al risveglio. Quello più persistente fu il ricordo, una sensazione di malinconia e rimpianto. E la voglia di tornare a vivere i sogni che avevo.



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antico
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#2 » lunedì 21 novembre 2016, 23:59

Ehi Claudio, quanto tempo!!! Bentornato :)
Parametri tutti ok, have a nice Troccoli's Edition!

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erika.adale
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 20:11

Ciao Claudio,
il tuo racconto mi ha portato a una rapida disamina on line della coniugazione al passato remoto del verbo "compiere": "io compì" mi suonava male, così ho trovato che hai due possibilità di correzione, "compiei" (atroce, direi) e "compii" (che mi permette di respirare meglio). Su un altro sito ho trovato anche "compietti", ma fatico anche a scriverlo.
Al di là di questo personale delirio, ho apprezzato il racconto, a partire dalla citazione di Kurt Kobain, che con il suo suicidio ha segnato la mia generazione convincendo fin troppa gente che muore giovane chi è caro agli dei. L'unico argine a questa idiozia è la morte vera, come quella dei due fidanzati che tornano in sogno a svegliare ( permettimi il gioco di parole) il protagonista. Un'interpretazione del tema che mi è piaciuta molto, anche per ragioni personali, con una resa efficace.

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Polly Russell
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 20:21

Compietti? COMPIETTI?! Oh-mio-Dio... :)
Polly

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Rionero
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#5 » mercoledì 23 novembre 2016, 18:12

ok non avrei mai pensato di essere la causa di un tale personale delirio:D...naturalmente doveva essere "compii" :O

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Angela
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#6 » mercoledì 23 novembre 2016, 21:07

Come Kurt Cobain di Claudio Tamburrino.

Un racconto semplice, ma non per questo meno efficace. Forse proprio perché io evito di usare la prima persona, mi piacciono particolarmente i racconti scritti in questo modo. Mi sembrano più vivi, veri. Mi sono anche rispecchiata in parte nella trama, perché pure io pensavo che sarei morta presto, anche non ho mai capito da cosa mi venisse questa convinzione, invece il caso ha voluto che morissero un sacco di amicizie per lo più a causa di incidenti d'auto. Ragazzi e ragazze giovanissimi che ancora oggi mi sorridono dalle loro tombe con il viso dei sedici anni, fermi in un'istantanea di trent'anni fa... Ma torniamo al tuo racconto.
Giusto il piglio narrativo di un ragazzo che ha avuto una vita normale, segnata da drammi certo, ma che non si fa mancare svaghi, donne, divertimento. Resta poco tempo per lo studio e per gli impegni, oserei dire che ci troviamo davanti a un Lucignolo dei giorni nostri.
Il sogno che centra il tema, lo riporta con i piedi per terra ed è nell'esortazione finale quel "No, sul serio, devi svegliarti" che lui si risveglia e lo fa in tutti i sensi possibili del termine. Buona prova, Claudio :)
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Andrea Partiti
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#7 » venerdì 25 novembre 2016, 18:50

Ciao!
Non ho grosse critiche sul tuo racconto. Parli dell'abbandono dei sogni di giovinezza e della sua brutta abitudine di tornare a tormentarci nei sogni, a mettere in discussione le scelte fatte. Nel tuo caso hai creato una doppia personificazione dei sogni di giovinezza, i due amici morti e cristallizzati nel momento in cui i sogni sono più vivi. Mi piace molto come interpretazione e come sei riuscito a renderla in maniera semplice e diretta.
Penso funzionino molto bene sia la scena delle origini del protagonista, sia quella in cui ci catapulti nel presente con dei nuovi valori che ha sviluppato nel frattempo.
PS. tutti abbiamo bisogno di un'amica Claudia durante l'adolescenza, che ci dia dei coglioni nel momento giusto :p

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marco.roncaccia
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#8 » sabato 26 novembre 2016, 17:11

Ciao Claudio,
il tuo racconto rende benissimo la disillusione della vita adulta nei confronti dei sogni e delle aspettative giovanili. Il tirare in ballo il leader dei Nirvana gli da un taglio generazionale preciso. La divisione in più scene (cosa per me non molto adatta a un racconto breve) non ostacola la lettura più di tanto. Il passaggio sulla morte di Carlo e Sara, forse potrebbe migliorare se trovassi il sistema di metterla in scena. Comunque una buona prova.

viviana.tenga
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#9 » lunedì 28 novembre 2016, 23:28

Ciao Claudio,
Prima domanda che mi sorge spontanea: perché 28 anni, se Kurt Cobain (e un po' di altri famosi con lui) è morto a 27? Altro appunto al volo: "giocavo tanto e studiavo poco" come frase mi suona bene per uno di 9, o anche 19 anni, ma 29? Diciamo che mi sarei aspettata almeno una mezza frase su cosa ci fa a studiare a 29 anni se non ne ha nessuna voglia.
A parte questi dettagli, il racconto è gradevole, il protagonista molto ben caratterizzato nella sua perenne incoscienza, il risveglio finale (reale e metaforico) veicolato dal ricordo degli amici morti ben reso ed efficace.

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Rionero
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#10 » martedì 29 novembre 2016, 7:35

Ciao Viviana!
Sopravvaluti decisamente le persone immature! Secondo me a 19 sarebbe una frase relativamente normale, a 29 diventa una situazione interessante ^^
Per quanto riguarda i 27/28 semplicemente non volevo un legame così assoluto con i dannati 27 (avevo pensato di inserire un terzo riferimento poi tagliato), né avvicinarmi ai 30...al contempo mi sembrava così di caratterizzare di più il protagonista come dice la sua amica Claudia:P (che sì, come dice @andrea, è fondamentale nella vita^^).

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Callagan
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#11 » martedì 29 novembre 2016, 13:24

Ciao, Rionero.
La scelta dei tempi della narrazione non mi ha convinto e non ha permesso una lettura scorrevole del racconto. Il fatto che sembri tutto un ricordo fa staccare la presa e, quando arriva il sogno, in realtà il lettore non comprende cosa stia accadendo.
Trovo errato il rapido excursus tra le diverse età della vita del protagonista... a parte l'incipit assolutamente valido, continua con delle descrizioni appena abbozzate della sua deriva. Sarebbe stato meglio concentrarsi in un unico blocco narrativo per rendere efficace questa storia.
Non mi piace poi vedere tutti quei simboli in letteratura. Non so se l'hai fatto per risparmiare caratteri o senza pensarci, ma in entrambi i casi, per me, non va bene.

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Rionero
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#12 » martedì 29 novembre 2016, 15:02

Ciao!
Perché dici che il passato remoto ti ha straniato?
In fondo potevi vedere proprio per quello il tutto come un unico blocco narrativo , senza reali interruzioni (apparte il sogno volutamente incastonato) ma come una serie di momenti sottolineati come più rilevanti rispetto a quel determinato argomento di cui stava parlando (quindi più che rapidi excursus li chiamerei..."movimenti" sullo stesso tema essendo molto legati tra loro).
Non ho capito il discorso dei troppi segni: ho usato le virgolette del discorso diretto che possono essere inframmezzate (se non sbaglio correttamente) con i trattini. Più leggo libri e più capisco che sull'uso di trattini, virgolette ecc. ci sono regole diverse :D In ogni caso mi sembra una questione puramente formale da verificare (e mi impegnerò a farlo) piuttosto che sulla qualità del dialogo giusto?

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Callagan
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#13 » martedì 29 novembre 2016, 15:08

II liceo
29esimo
35 anni
Ecco intendevo questo. Scusa, mi accorgo di non avere esplicitato nel commento.
L'uso esclusivo del passato remoto non l'ho trovato appropriato, ad esempio quando dice di ricordare. Ho trovato tutto molto distante e non sono riuscito a entrare nel racconto. I salti temporali, che si concludono in un momento imprecisato, non gli ho trovati così compatti come dici.
Ho visto sopra tanti commenti, invece, positivi. Non so... dovrai essere tu a valutare alla fine.

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Rionero
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#14 » martedì 29 novembre 2016, 15:17

Ah no allora non avevo proprio capito e si tratta comunque proprio di una scelta logica quella di usare i numeri per le età. Non credo sia sbagliato ma potrebbe essere vezzo da giornalista che starebbe bene anche alla voce narrante ;-)
Scrivendoli sono rimasto lineare per evitarli i salti: non credo che in tremila caratteri ci siano spazi per andare avanti e indietro con la linea temporale e quindi è stato un semplice 16-29-35, come movimenti sullo stesso personaggio/tema. Ma proverò a rileggerlo per vedere se potevo essere più chiaro grazie o se eventuali tempi diversi sarebbero stati più efficaci grazie!

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patty.barale
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#15 » martedì 29 novembre 2016, 16:51

-TRAMA: quando ero al liceo pensavo che morire giovani fosse una cosa figa, poi la morte mi è passata accanto in compagnia dei miei amici e ha perso il suo fascino, ma, come diceva la mia amica Claudia, ero un coglione e questo non mi ha insegnato a vivere e poco alla volta i miei sogni e le mie ambizioni sono passate a miglior vita.
Gli anni sono trascorsi, i capelli hanno perso colore, ma la vita spezzata dei miei amici, ha deciso di forzare il mio sonno, spingendomi alla riconquista della voglia di vivere.

-PERSONAGGI: ben caratterizzato il protagonista, un soggetto che si crogiola in un mitico sogno di morte quando non ha nessuna voglia di crescere e di lottare (del resto se a 29 anni gioca e non studia, probabilmente ha anche alle spalle una famiglia che può permettergli di vivere questa infanzia eterna)

-STILE: personalmente non amo leggere "29esimo", "II liceo", ma capisco l'esigenza di risparmiare caratteri.

-COERENZA AL TEMA: presente

-AMBIENTAZIONE: più che di ambientazione dovrei parlare di atmosfera: non sono riuscita a farmi catturare (e so che una critica è inutile se non spiegata, ma non riesco proprio a capire cos'è che non mi convince, sorry! )

-PANCIA E DUBBI: ho faticato molto a "entrare" nel racconto, ho dovuto leggerlo più volte e non sono riuscita a "sentirlo".
Un dubbio che non sono riuscita a sciogliere in alcun modo:

Ora penso semplicemente che quello era un periodo spensierato e neanche la morte era ancora carica di angoscia definitiva.


Il giorno del mio 29esimo compleanno fu evidente che la profezia non si sarebbe avverata, ma d’altra parte non me ne ricordavo già più: erano anni spensierati, in cui non c’era posto neanche per una morte così immatura.


Questa duplice e contrapposta declinazione della spensieratezza mi lascia perplessa...

alexandra.fischer
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#16 » mercoledì 30 novembre 2016, 20:16

Il sogno che cambia la vita al tuo protagonista è quello in cui compaiono i suoi amici Sara e Carlo, morti ai tempi del liceo con ancora i sogni in tasca (Carlo voleva diventare medico, Sara magistrato, ma il fato, sottoforma di un treno in corsa, ha deciso diversamente. Così come per il tuo protagonista, cameriere, sì, ma giornalista mancato. C’è anche una venatura artistica: lui e i suoi amici scomparsi scrivevano canzoni punk. Quel pungolo fa tornare al protagonista la voglia di riprendere i sogni di un tempo (neppure la compensazione della bella diciottenne gli basta per sentirsi sereno). Interessanti i rimandi a Cobain (il fascino della morte prematura) e di Panagulis, l’uomo amato dalla Fallaci e dal destino altrettanto tragico.

Attenzione : compì per compii.
Bè fare il cameriere paga molto di più (manca una virgola dopo bè)

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Rionero
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#17 » giovedì 1 dicembre 2016, 8:23

Ciao Patty,

Cosa non ti è chiaro di quelle due frasi?
Pur non volendo fare un'analisi che certamente non merita, direi che la contrapposizione spensieratezza della giovinezza v. morte è un tema abbastanza noto e in questo caso è declinato rispetto alla storia personale del protagonista: così, da un lato la morte ha l'aspetto tragico e beffardo di quella dei suoi compagni, dall'altro quello immaturo e idealizzato di quella del leader dei Nirvana e della sua profezia.
Insomma, rispetto alla voce narrante - anche rileggendole - mi sembrano molto coerenti e caratterizzate. No?

Zebratigrata
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#18 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:40

Del tuo racconto mi ha colpito molto l’incredibile realtà… sarà per via di Kurt Cobain! Sarà che ho l’età giusta per immedesimarmi :-D Insomma, il racconto coglie nel segno. Anche lo stile colloquiale mi piace perché rende bene il personaggio di un ‘Peter Pan’ che si esprime più o meno come faceva al liceo e ci racconta la sua storia. Quello che mi convince meno è il finale: sicuramente il sogno gli cambia la vita, perché gli leva la spensieratezza e lo mette in lista d’attesa per una depressione coi fiocchi… ma non sembra abbastanza intenso da convincerlo a riprendere in mano i sogni di quando era giovane, forse perché fatico a immaginare che abbia ancora quegli stessi sogni dopo anni.

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antico
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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#19 » martedì 6 dicembre 2016, 20:37

Ho dovuto rileggerlo. In prima lettura sembra tutto un po' confuso, almeno a me. In seconda, invece, diventa più chiaro e si apprezza. Va revisionato un pochetto, insisti molto, forse troppo, sul concetto di immaturità e appesantisce la lettura. Detto questo, il racconto mi è piaciuto, sia chiaro. Però concordo con Roncaccia: Carlo e Sara devono essere legati meglio al protagonista. Sara potrebbe assumere il ruolo di Claudia, renderebbe il tutto molto più drammatico e "sentito". Un pollice tendente all'alto per me. Pur con tutte le sue piccole imperfezioni sparse, il racconto arriva proprio dove vuole arrivare.

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Re: Come Kurt Cobain

Messaggio#20 » mercoledì 7 dicembre 2016, 0:58

Cavolo unire claudia e sara è geniale grazie mille!

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