Sogni carsici

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
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erika.adale
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Sogni carsici

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2016, 0:18

Anch’io sognavo come tutti, un tempo. E non vivevo affatto.
Mi svegliavo con la sensazione confusa di essere caduto, l’ansia di aver rivissuto l’embrione di un esame, l’ansimare di un amplesso sfiorato. A volte era un’immagine sgranata ad accompagnarmi mentre pedalavo verso il lavoro; poi bastava chiudere il lucchetto della bici e aprire la porta dell’ufficio perché si dissolvesse come inutile vapore.
Ero un impiegato coscienzioso. Non portavo sogni con me, ogni tentacolo dei miei pensieri era votato alla precisione di un lavoro ben fatto. Affidabile, senza genio. Senza passione.
Fino a quella mattina di febbraio.
Pedalavo nella nebbia violacea dell’alba, i banchi che si aprivano come quinte al mio passaggio. Da una strada laterale vidi un lampo di luce accendere il mattino e poi il rumore dei copertoni che slittavano sull’asfalto viscido.
Nel buio che seguì, capitò per la prima volta.
Ero un chirurgo, chino sulla schiena spezzata di un poveretto. Cercavo di concentrarmi sulle vertebre frantumate che vedevo, ma il mio pensiero correva a mia moglie, che a casa riempiva una valigia per andarsene da casa. Bestemmiai, insultai un’infermiera. Io, che non alzo mai la voce.
Quando mi svegliai, accanto al mio letto vi era un medico di mezza età che giocherellava nervoso con la fede nuziale appesa a una catenina.
“Ho fatto quello che potevo. L’auto le ha spezzato la schiena in più punti. Il midollo spinale è danneggiato.”
Cercai di sollevarmi, invano. Le gambe erano ferme, le braccia due tronchi che riuscivano a flettersi appena.
“Resterò così ?” chiesi.
Conoscevo la risposta.
“Vada a casa da sua moglie, magari riesce a fermarla” gli dissi e chiusi gli occhi, perdendomi la sua espressione sbalordita.
Quella notte sognai di essere davanti allo specchio, un volto di donna che si struccava gli occhi. Non l’ho visto perché c’era nebbia, non perché ero al telefono. So fare mille cose insieme, figuriamoci guidare e postare una foto su Facebook. E poi non lo scopriranno mai.

Non arrivo più al lavoro pedalando sulla mia bici, ma trasportato da una sedia a rotelle elettrica. Le mie gambe sono vuote, ogni giorno più spolpate. Le braccia si muovono goffe, imprecise.
Dicono lavori anche meglio di un tempo, che precorra le idee dei capi; il mio acume sbalordisce, la mia empatia affascina: sto facendo finalmente carriera, piaccio alle colleghe.
Lodano la forza straordinaria con cui non mi lascio abbattere.
Non conoscono il mondo segreto che ho scoperto, gli infiniti cammini nascosti dal sonno. Ogni sera mi infiltro sotto la crosta della realtà, scendo nel mondo ipogeo dei sogni e riemergo surgivo nelle vite degli altri, degli uomini d’azione che invidiavo, di donne che disperavo di sedurre. Il cuore dell’umanità è l’orizzonte delle mie notti.
Ultima modifica di erika.adale il martedì 22 novembre 2016, 1:03, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Sogni carsici

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2016, 0:20

Ciao Erika! Tutto ok anche per te, divertiti in questa Troccoli Edition!

Hitherto
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Re: Sogni carsici

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 14:13

Ciao Erika,
è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e ti faccio davvero i miei complimenti. Alcuni passaggi del tuo racconto appartengono a quella categoria di passaggi di fronte ai quali rimango attonito in contemplazione, gustando nella mia mente la bellezza della poesia. In particolare, ho apprezzato molto l'immagine dei banchi di nebbia che si aprono come quinte al tuo passaggio. Il finale è, a mio avviso, un'opera d'arte. Ho amato "Ogni sera mi infiltro sotto la crosta della realtà, scendo nel mondo ipogeo dei sogni e riemergo surgivo nelle vite degli altri, degli uomini d’azione che invidiavo, di donne che disperavo di sedurre. Il cuore dell’umanità è l’orizzonte delle mie notti.". L'immagine della discesa nel mondo ipogeo e della riemersione dalla terra mi hanno ricordato l'atmosfera di alcuni miti greci ed i misteri Eleusini. Ancora complimenti e spero di leggerti ancora.
A me le d eufoniche piacciono!

alexandra.fischer
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Re: Sogni carsici

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 19:49

SOGNI CARSICI di Erika Adale il sogno che cambia la vita, in questo caso è pagato a caro prezzo (con l’invalidità a vita). L’impiegato coscienzioso che va al lavoro in bicicletta e sogna frammenti di vita (panico da esame, un amplesso interrotto) per colpa di un incidente entra nelle menti degli altri, a partire da quella del chirurgo che lo opera. Sa che la colpevole della sua paralisi irreversibile alle gambe è la moglie del chirurgo, distratta da Facebook mentre era alla guida. Gli dice di raggiungerla, perché la donna vuole andarsene. Di lì in avanti, la vita dell’impiegato migliora sul lavoro e nel privato. Questo perché ha acquisito la capacità di entrare nelle menti degli altri sognando. Storia ben scritta, amara.

Fernando Nappo
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Re: Sogni carsici

Messaggio#5 » martedì 22 novembre 2016, 21:40

Ciao Erika,
bel racconto, molto intenso; complimenti. Notevole la prosa di alcuni passaggi, davvero ben scritti.
Mi riservo solamente un paio di flebili dubbi:
1) sul rispetto del tema: nel racconto ciò che cambia davvero la vita al protagonista non è un sogno (che si tratti di un sogno in senso stretto, di una voglia, di un desiderio più o meno recondito o altro) quanto un incidente, le cui conseguenze gli fornisco la capacità di entrare nelle menti altrui durante il sonno.
2) la forse eccessiva pacatezza con la quale il protagonista accetta l'invalidità.
A prescindere da questo, un pezzo notevole.
Ti segnalo una ripetizione:
che a casa riempiva una valigia per andarsene da casa.
.

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erika.adale
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Re: Sogni carsici

Messaggio#6 » mercoledì 23 novembre 2016, 17:18

Vi ringrazio di consigli e commenti.
@Hitherto
Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. In genere non sono così ricercata nella scrittura, ma ho deciso di sperimentare un poco, visto che le guest ultimamente mi hanno bacchettato lo stile.
@ Alexandra
Il tuo riassunto è corretto, tranne per il fatto che la donna allo specchio, nelle mie intenzioni, non è la moglie del chirurgo ma un'investitrice casuale. Poi, anche se fosse, non cambia nulla: quindi anche la tua interpretazione ci starebbe.
@ Fernando
Il miglioramento qualitativo (paradossalmente anche rispetto alla vita da "sano") dell'esistenza glielo dà il sogno, anche se lo possiamo considerare "conseguenza" dell'incidente. Insomma, una faccenda di lana caprina a cui ogni commentatore può dare in classifica il peso che crede.
Per quanto riguarda la pacatezza con cui il protagonista accoglie l'invalidità ( aspettavo quest'osservazione), due riflessioni: prima di tutto, nella mia esperienza a fronte di eventi di questa drammaticità la prima reazione in genere non è quella che insegna la fiction televisiva (grida/pianti/strepiti), ma il paziente resta quasi congelato, senza neppure l'energia di maledire il destino. Poi, in un secondo momento, emergono manifestazioni differenti. In secondo luogo, la vicenda è narrata dal protagonista stesso, a una distanza di tempo ignota dagli eventi. E c'è da credere che, forse paradossalmente, non sia insoddisfatto della sua esistenza. Dunque non avrebbe avuto, credo, ragione di descrivere le proprie reazioni più scomposte.

Fernando Nappo
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Re: Sogni carsici

Messaggio#7 » mercoledì 23 novembre 2016, 21:01

Ciao Erika,
dimenticavo che il tuo lavoro ti mette in condizione di saperne di gran lunga più di me, riguardo a fatti come quelli da te narrati. Oltretutto non posso negare che la mia conoscenza al riguardo derivi prevalentementa da film e fiction, con quel che ne consegue (compreso criticare NON a ragion veduta).
È anche vero, come sottolinei giustamente, che dal dramma al racconto è trascorso del tempo, e questo sicuramente filtra le emozioni del protagonista.
Grazie per la precisazione.

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Vastatio
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Re: Sogni carsici

Messaggio#8 » sabato 26 novembre 2016, 11:30

Ciao,
Charles Xavier in versione onirica. Hai voluto puntare sul poetico, e ti è riuscito bene, per quanto avrei preferito che non cercassi sempre e comunque la metafora o l'immagine a effetto.
Alcune immagini sono molto azzeccate, ho apprezzato le nebbie come quinte, ma altre le trovo forzate, come il "tentacolo dei pensieri".
La ricerca dell'aggettivo da mettere davanti a quasi tutto ("inutile" vapore) o la scelta di termini inconsueti (coem carsici, che ho dovuto andare a cercare per scoprire che significava "anche" che ritornano) dopo un po' mi sembrano un artificio noioso che sminuisce il resto.
Mi chiedo anche da dove venga tutat questa "poesia": un uomo qualunque, quasi apatico e senza grosse qualità ha un incidente. Guadagna il potere di infilarsi nella mente degli altri, ma i pensieri sono quasi sempre grezzi, materiali, egoistici. Quelli che ci mostri sono così. Eppure lui si trasforma in un animo nobile.
Non so, lo trovo fin troppo "buono" come racconto, ma questa è una mia preferenza personale.
A livello di storia invece non vedo confusione, sentimenti. L'apatia che lo contraddistingueva all'inizio continua anche dopo, ed è in contrasto con la sua nuova vita di "successo" derivatagli dal potere.
Non so se riesco a spiegarmi, capisco che sia un racconto a posteriori, quindi lui è già nella sua nuova forma, ma non riesco a sentire l'evoluzione del personaggio: mi culli costantemente in una stanza ovattata.
Tema, beh, a cambiarlo in realtà è stato un incidente, non un sogno, ma poi sono stati i sogni carsici... direi che ci può stare.

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erika.adale
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Re: Sogni carsici

Messaggio#9 » sabato 26 novembre 2016, 15:41

Ciao Vastatio, sulla forma hai ragione: in questo racconto c'è una ricerca dell'effetto, legata al fatto che qualcuno mi ha fatto notare la povertà della mia prosa. Che poi l'esperimento riesca, è tutto da vedere (e, detto fra noi, a me non convince molto).
Il protagonista comunque, almeno nelle mie intenzioni, non diventa "buono": approfitta semplicemente della situazione (fa carriera, piace alle donne) diventando una specie di guardone onirico. Indifferente era, indifferente resta.

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Adry666
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Re: Sogni carsici

Messaggio#10 » domenica 27 novembre 2016, 18:11

Ciao Erika,

tema centrato.

Molto evocativo il tuo racconto, le nebbie della coscienza e di Morfeo si mischiano senza soluzione di continuità. Il ritmo è buono, la trama mai banale, il finale aperto alle speranze del protagonista.
Sul fatto che non scopriranno mai la donna che ha causato l’incidente ho dei dubbi, ormai quasi nel 99 per cento dei casi si riesce a risalire all’investitore. Tu lo lasci sfumato nel racconto, avrei preferito una parola sulla sua cattura o sulla sua redenzione.

Nel complesso ottima prova.

Ciao
Adriano

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raffaele.marra
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Re: Sogni carsici

Messaggio#11 » lunedì 28 novembre 2016, 7:36

Davvero originale come trama e notevole il modo in cui hai scelto di declinare il tema del mese. A ben vedere, la capacità di vedere nella mente degli altri, capacità che è dono inatteso o effetto collaterale di un brutto incidente, non è propriamente un'idea innovativa nella letteratura: tuttavia il modo in cui la tratti e la racconti in poche battute e gli sviluppi che essa produce nello svolgersi della tua storia sono assolutamente nuovi e, a mio parere, degni di plauso. Ma ciò che mi sorprende ancora di più è lo stile: ricercato, aulico, maturo, eppure ben equilibrato, mai eccessivo o sopra le righe, sempre funzionale ad un racconto che, pertanto, risulta ottimale.

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ceranu
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Re: Sogni carsici

Messaggio#12 » lunedì 28 novembre 2016, 11:58

Ciao Erika, il racconto mi piace e si legge bene. Sono molto ben gestiti i cambi di scena. La tecnica è buona come sempre. Però, fatico a trovare l'attinenza al tema. Dimmi se sbaglio, ma ho l'impressione che non sia il sogno a cambiare la vita, ma l'incidente. I sogni sono solo una conseguenza di quell'avvenimento. Poi da lì in poi è vero che grazie a quelli riesce a manipolare gli altri, ma senza l'incidente non sarebbe successo.
Aspetto un tuo chiarimento.
Ciao e alla prossima.

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erika.adale
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Re: Sogni carsici

Messaggio#13 » lunedì 28 novembre 2016, 13:17

Ciao Francesco,
dal momento in cui il personaggio fa quel sogno, la sua vita è diversa. Avrebbe potuto restare un "normale" disabile, senza la capacità di cogliere il sentito altrui. Poi è vero che il sogno è seguito all'incidente e un nesso causale verosimilmente c'è. Se l'avesse fatto dopo un litro di barbera, una pasticca ectasy, un trauma emotivo...sarebbe stato diverso? I sogni non sbucano dal nulla, sono sempre effetto di stimoli che riceviamo. E questo cambia al personaggio la visione del mondo.
Questa è la mia idea della faccenda. Poi, come dicevo a Fernando, è una questione di interpretazione personale causa/effetto, e capisco chi possa non condividerla.

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jimjams
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Re: Sogni carsici

Messaggio#14 » lunedì 28 novembre 2016, 23:18

"Un bel racconto Erika, ormai è diventata un'abitudine commentarti :-)
L'idea è davvero graziosa, la scrittura mi pare non contenga errori formali e la struttura del racconto funziona, nonostante io percepisca un po' di fatica per contenere tutto nello spazio richiesto (mi pare quasi di vedere le cicatrici dove ci sono i tagli, o me le sogno?). Va benissimo anche il finale. Lì magari subentra la preferenza dell'autore, io avrei affondato il coltello un po' più a fondo e invece di chiudere con ""Il cuore dell’umanità è l’orizzonte delle mie notti."" piuttosto neutrale e asettico, ci avrei schiaffato qualcosa di più cattivo. In fondo ognuno di noi dentro nasconde qualcosa di marcio. O no?"

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giuseppe.gangemi
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Re: Sogni carsici

Messaggio#15 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:27

Ciao Erika,
complimenti, il tuo racconto in alcuni passaggi lascia a bocca aperta. In particolare nei punti in cui richiami attraverso ottime similitudini il mondo del teatro e della geologia. è veramente ben scritto.
Il tema del contest è presente. Tuttavia la vita del tuo protagonista non cambia a seguito di un singolo sogno ma di un incidente. I sogni successivi (che non sono veri sogni) comunque plasmano e cambiano la vita del tuo protagonista. Hai avuto pochi caratteri e hai descritto gli aspetti positivi derivanti da questo potere. io però ci ho intravisto già l'emergere di alcuni lati negativi. mi piace leggere questo racconto come di una genesi di un personaggio cattivo. Anche perché alla lunga l'entrare in così tante menti non gli farà bene se non ha carattere.

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erika.adale
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Re: Sogni carsici

Messaggio#16 » venerdì 2 dicembre 2016, 9:14

Sì, Giuseppe, hai visto giusto: è la genesi di un cattivo, anche se lui, soggettivamente, ne coglie solo i lati positivi (d'altronde i personaggi negativi, esclusi alcuni fumetti, non sono consapevoli di esserlo). Uno che spia nella vita degli altri per aprofittarne, credo, non possa essere altro, soprattutto se, come dici tu, ha un carattere poco pronunciato. Per quanto riguarda il fatto che sia il sogno o meno a cambiargli la vita, ti rimando alle spiegazioni che ho già dato (condivisibili o meno).

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antico
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Re: Sogni carsici

Messaggio#17 » lunedì 5 dicembre 2016, 14:23

Bello, anche se per arrivare al pollice su mi sembra manchi qualcosa, forse empatia con il protagonista. Nonostante sia una narrazione in prima persona il lettore rimane molto esterno, l'emozione un po' latita. Il tema è centrato in pieno, lo stile e la forma molto buoni (ma del resto io discordavo con i pareri delle ultime guest, per me dimostravi uno stile maturo anche nei due mesi passati, come sempre, d'altronde. Pollice quasi su, quindi. E chissà che nel tuo stare attenta, ancora di più, alla forma non ti sia persa un pizzico di quella emozione che invece sarebbe servito.

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erika.adale
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Re: Sogni carsici

Messaggio#18 » lunedì 5 dicembre 2016, 17:45

Sì, Antico, anch'io sono dell'opinione che manchi qualcosa a monte nel racconto, di cui l'emozione è la conseguenza fruibile dal lettore. Andando leggermente OT: sto sperimentando soluzioni, proprio in seguito alle critiche delle ultime guest. Le osservazioni sono state legittime e, se non proprio gradite, certo accettate (è gente che fa editing professionale, ho solo da imparare); ma non ho assolutamente capito in cosa devo correggere il tiro. Sto andando per tentativi ed errori.

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