Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
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antico
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Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2016, 2:01

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BENVENUTI ALLA TROCCOLI EDITION, LA TERZA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo TOBRUK della TROCCOLI EDITION con FRANCESCO TROCCOLI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo TOBRUK dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SAMI'.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo HOBBES.


Questo è un gruppo da dieci racconti, pertanto saranno i primi QUATTRO racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FRANCESCO TROCCOLI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via regolandomi con gli orari di consegna in caso di autori a pari punti), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo TOBRUK:

Gli altri sognan se stessi, di Jacopo Berti, ore 00.41, 2948 caratteri
Sogni da uomo, di Polly Russel, ore 23.41, 2997 caratteri
Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta, ore 00.45, 2998 caratteri
L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco, ore 00.42, 2957 caratteri
Mondo segreto, di Alexia Bianchini, ore 22.44, 2669 caratteri
Messaggio nella bottiglia, di Angelo Frascella, ore 00.51, 2996 caratteri
Il sogno che cambiò la mia esistenza, di Rosalba Butera, ore 21.35, 10267 caratteri MALUS 30 PUNTI
Come Kurt Cobain, di Claudio Tamburrino, ore 23.57, 2984 caratteri
I sogni son desideri, di Valter Carignano, ore 00.21, 2993 caratteri
Oltre il verde, speranza, di Simolimo, ore 00.52, 2962 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 1 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo SAMI'. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 2 dicembre, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DIECI racconti del SAMI' e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTOTTO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SAMI'.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA QUINTA ERA E BUONA TROCCOLI EDITION A TUTTI!













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erika.adale
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 23 novembre 2016, 0:46

Prima i commenti, a seguire la classifica. In questo giro mi spiace non lasciare spazio alla discussione, ma per impegni personali ho preferito postare subito e non rischiare di non farcela più avanti.

Gli altri sognan se stessi, di Jacopo Berti
Jacopo, che ti devo dire? Mi pare che ogni giro tu faccia, più che un passo, un salto in più. E questa storia di pazzia e preveggenza è davvero ottima, sia come contenuto che per forma. Inoltre, senza pretese di colpi di scena, è originale sia nell'integrazione del tema sogno che nella scelta finale che si suppone abbia fatto la poveretta, dando un senso a tutta la storia.
Sogni da uomo, di Polly Russel
Ciao Pollyna, mi trovo a ripetere un'osservazione già fatta: in 3000 battute riesci a creare da capo a fine un mondo nuovo, senza buchi, infodump o eccessi descrittivi. E' anzi un peccato doversene andare da questo mondo così presto, perché l'immagine della carovana nel deserto di sabbia di vetro è potente, così come il personaggio della ragazzina che vuole diventare guaritrice (come non capirla?). Se proprio devo rompere le scatole da qualche parte, raffinerei un poco le descrizioni della tempesta. Nel senso che io ho inteso che loro abbiano montato al volo le tende e si siano riparati sotto, ma non ho ben capito perché i poveretti sollevati dal vento e scarnificati non fossero a loro volta al sicuro. Manù si salva perché è scaltra o solo perché ha la pellaccia dura? Occhio ai tipi che volano via, chi li vede morire, i personaggi (allora deduciamo che non siano proprio al riparo) o è descrizione in 3a onnisciente?
Piccolezze comunque (anche se ho scritto fin troppo per cercare di descriverle).
Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta
Un racconto pieno di tenerezza, un perdente che, una volta tanto, non è destinato all'abisso e alla tragedia ma alla ricostruzione di una vita decente. Questo è il vero colpo di scena di un racconto piano, gentile, che si ferma un'attimo prima di scivolare nel patetico, sarà anche perché il gioco compulsivo è una triste realtà contemporanea. Il sogno si affaccia con delicatezza, il tema è integrato nella vicenda. Pur occupando spazio nella storia, poco abbozzata la figura della moglie, forse perché la voce narrante si sofferma un po' vaga :all'inizio la guarda dall'alto in basso, poi è genericamente ingenua e innamorata, infine, se ne va...ma, al contrario del padre, è poco "tridimensionale" negli affetti del protagonista. Di conseguenza forse a questa vaghezza, non ho capito se l'immagine femminile del finale è lei che torna sui suoi passi o è una generica nuova donna nella vita del protagonista
L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco
Con un titolo che richiama il più popolare libro di Oliver Sacks, ci si aspetta di trovarsi di fronte alla follia e infatti. Un pazzo che trova il suo interlocutore allo specchio e apre un lungo battibecco sulla proprietà del cappello.
Scegli il dialogo puro per raccontare la tua storia ma l'esperimento, a mio giudizio, riesce a metà. Perché se da una parte capisco il tentativo iniziale di tenere ambiguo l'interlocutore, d'altra parte si crea una certa confusione e sono stata costretta a tornare indietro più di una volta per cercare di identificare meglio i personaggi e il contesto che mutano nei tre sipari successivi. Io credo che qualche frase extra dialogo avrebbe giovato all'immediatezza della storia, pur senza togliere sorprese al lettore.
Mondo segreto, di Alexia Bianchini
Ciao Alexia, ho imparato a riconoscere la tua bella scrittura fluida, ricca e descrittiva e l'apprezzo molto. Le immagini evocate, dell'incubo come del sogno, sono vivide e suggestive.
Quello che meno mi ha convinto del racconto è la trama stessa. Cioè, se non mi sono colpevolmente persa qualche pezzo (magari me lo spiegherai tu), si tratta di una donna che ha un incubo in cui muore in un incidente d'auto. Quello che all'inizio le sembra l'Aldilà si trasforma poi nel mondo di sogno che ama e frequenta da sempre, dunque si rende conto che le voci che sente sono quelle della sua famiglia: tutto bene, siamo a casa, è stato solo un sogno. E' questa conclusione che non amo molto nei racconti, la trovo un po' trita e mi smonta sempre, mi sembra che tolga interesse a tutta la vicenda, poiché trovo il materiale onirico di interesse più psicanalitico ( se reale) che narrativo.
Messaggio nella bottiglia, di Angelo Frascella
Ciao Angelo, anche se lo sfondo è sinistro, hai messo in scena una storia d'amore che strappa il sorriso grazie alla simpatia e alla tridimensionalità dei personaggi. Interessante anche l'idea di mettere insieme alieni e I-ching: non sono abbastanza esperta di fantascienza per dire se si tratta di un'accoppiata inedita oppure no, ma da profana l'idea funziona e si amalgama bene al resto. La scrittura è oltremodo pulita e spigliata, il genere che preferisco nella lettura: nulla da togliere, nulla da aggiungere. Non ho sostanziali critiche da portare avanti, proprio per cercare il pelo nell'uovo ti potrei dire che l'incipit con la citazione della fine del mondo mi aveva fatto pensare a un contesto in cui la catastrofe fosse già annunciata per qualche motivo. Ma probabilmente è un binario in cui sono cascata io a causa di recenti letture millenaristiche.
Il sogno che cambiò la mia esistenza, di Rosalba Butera
Ciao Rosalba, benvenuta. Commentare il tuo brano in questo contesto è davvero difficile: un racconto di 3000 battute e uno di 10000 sono due categorie diverse, hanno caratteristiche differenti. Metterli nella medesima classifica è come far correre dei centometristi contro un fondista.
L'argomento che hai scelto per declinare il tema proposto è interessante e la tua protagonista realistica e tenera: mi sono piaciuti entrambi. A mio giudizio la tua storia avrebbe potuto stare nelle 3000 battute richieste, a costo di asciugarla moltissimo, un esercizio che può sembrare una violenza al testo, ma spesso gli giova molto. Indipendentemente dai vincoli del contest, ho trovato il brano un po' ridondante di particolari non sempre indispensabili alla vicenda. Capisco il tentativo di riprodurre lo scritto di una ragazzina sindromica, ma un testo, fosse anche un flusso di coscienza, dovrebbe essere una specie di "falso" fruibile con piacere dal lettore, altrimenti entriamo in altri campi con vocazioni più scientifiche che artistiche. Ti segnalo anche parecchie imprecisioni formali: non intendo gli errori voluti per dare credibilità alla voce narrante, ma refusi legati (credo) alla fretta di postare.
Come Kurt Cobain, di Claudio Tamburrino
Ciao Claudio,
il tuo racconto mi ha portato a una rapida disamina on line della coniugazione al passato remoto del verbo "compiere": "io compì" mi suonava male, così ho trovato che hai due possibilità di correzione, "compiei" (atroce, direi) e "compii" (che mi permette di respirare meglio). Su un altro sito ho trovato anche "compietti", ma fatico anche a scriverlo.
Al di là di questo personale delirio, ho apprezzato il racconto, a partire dalla citazione di Kurt Kobain, che con il suo suicidio ha segnato la mia generazione convincendo fin troppa gente che muore giovane chi è caro agli dei. L'unico argine a questa idiozia è la morte vera, come quella dei due fidanzati che tornano in sogno a svegliare ( permettimi il gioco di parole) il protagonista. Un'interpretazione del tema che mi è piaciuta molto, anche per ragioni personali, con una resa efficace.
I sogni son desideri, di Valter Carignano
Ciao Valter, racconto spigliato e spiritoso. Le divinità greche ridotte a funzionari pubblici sono divertenti nelle loro lamentele e quotidianità. Insomma, un contesto che funziona alla grande. Il tema del sogno che cambia la vita è ben integrato. Forse dall'inizio scoppiettante mi sarei attesa una storia meno lineare con, se non proprio un colpo di scena, almeno una virata di qualche tipo o, almeno, una qualche resistenza da parte di Morfeo. Insomma, scivola via tutto semplice dove avrebbe potuto esserci lo spazio per un altro sorriso, magando ricollegandosi alla mancanza di personale.
Non ho ben capito perché Morfeo lega il sacerdote a 9 generazioni di gratitudine quando il destinatario del favore è il giovane innamorato...ma non so come funzionassero queste nell'Antica Grecia.
Oltre il verde, speranza, di Simolimo
Ciao Simo, com'è nelle tue corde ecco una bella favola, colorata, allegra e con una morale positiva. Destinatari grandi e piccini, anche se in questo caso la vedrei rivolta proprio a un pubblico infantile, magari con l'aggiunta di una serie di illustrazioni. Davvero, penso che questo sia il filone principale del tuo talento e qui dovresti scavare e investire, anche se si tratta di un mondo letterario un po' a sé stante.
Se devo muovere una critica è che vedo un po' di ruggine sulle frasi...è un po' che non scrivi e, quando eri più allenata, la tua prosa era più sciolta, il gioco di parole più immediato. Sempre bene invece i dialoghi, belli vispi. Questo è un modo come un altro per dire che dovresti davvero "rimetterti sotto", perché ne varrebbe davvero la pena.

CLASSIFICA
1)Gli altri sognan se stessi, di Jacopo Berti
2)Messaggio nella bottiglia, di Angelo Frascella
3)Sogni da uomo, di Polly Russel
4)Come Kurt Cobain, di Claudio Tamburrino
5)Oltre il verde, speranza, di Simolimo
6)Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta
7)Mondo segreto, di Alexia Bianchini
8)I sogni son desideri, di Valter Carignano
9)L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco
10)Il sogno che cambiò la mia esistenza, di Rosalba Butera

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Angela
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 24 novembre 2016, 17:58

1) Giancarmine Trotta - Blu Zaffiro.

Chissà come mai ho deciso di iniziare a commentare scegliendo proprio il tuo racconto! Scherzi a parte, anche stavolta non hai deluso le mie aspettative e ho ritrovato le indubbie doti narrative che avevo già apprezzato in passato. L'incipit è davvero bello e introduce un mondo poetico e nostalgico dove il passato è ancora vivo, tanto che si trasforma in un sogno che abbraccia e conforta. Il dramma che toglie tutto si stempera nel finale dove il mare nel suo eterno movimento, forse porta una novità. Oppure no.
Non mi sembra ci siano grossi problemi, ho notato qualche ripetizione di troppo (per esempio la parola "amore" che mi sembra ci sia almeno quattro volte!). Tema centrato e descrizioni di pregio. Ottima prova.

2) Gli altri sognan se stessi - Jacopo Berti.

Racconto confezionato con cura, come tutte le cose che scrivi. Nel racconto c'è una donna malata che compie gli stessi gesti, i famosi rituali tanto cari a chi ha bisogno di punti fermi al quale fare riferimento. La parte che secondo me illustra meglio la condizione di Patrizia, è in quel "Ogni volta una Patrizia diversa si separava dagli strati di Patrizie affastellate sul letto".
Nel finale che completa degnamente il testo, si chiude il cerchio in cui Patrizia è destinata a ripetersi all'infinito come un criceto nella gabbia.
Se devo fare una critica, è nella scelta dei termini a volte troppo ricercati (si levò ieratica riverberi digradanti); è una critica soggettiva naturalmente, perché a me piacciono i testi semplici che trovo più scorrevoli. Tema centrato, una buona prova.

3) Polly Russell - Sogni da uomo.

C'è poco da dire se non che sei una delle migliori penne di "Minuti Contati". I tuoi racconti sembrano "girati" con la macchina da presa, piuttosto che con la penna. Senza tanti preamboli, ci mostri o luoghi e i personaggi utilizzando poche parole, essenziali. A parte lo stile su cui non ho nulla da eccepire, la storia mi piace, non solo perché sono una donna e giustamente simpaticizzo con Manù, mi piace la forza interiore che spinge le persone a superare i propri limiti, siano essi interiori o esterni. Per esempio un deserto, ma anche un marito che qualcuno ha scelto per lei.
Un appunto: subito dopo il dialogo tra il vecchio e la ragazza, quando parlano a proposito del marito, scrivi "Il tempo di seppellire i resti di chi era caduto ed erano di nuovo in marcia". Ecco, questa è un'accelerazione, più che altro perché avevo capito che fossero loro due a doversi sobbarcare quest'onere. Magari una riga per introdurre i sopravvissuti che si aggirano tra i cadaveri cercando qualcuno, poi la sepoltura.
Il tema è centrato, essere una guaritrice è un sogno che non solo cambia la tua vita, ma anche quella degli altri (tra parentesi, è da sempre il mio sogno).
Brava.

4) Come Kurt Cobain di Claudio Tamburrino.

Un racconto semplice, ma non per questo meno efficace. Forse proprio perché io evito di usare la prima persona, mi piacciono particolarmente i racconti scritti in questo modo. Mi sembrano più vivi, veri. Mi sono anche rispecchiata in parte nella trama, perché pure io pensavo che sarei morta presto, anche non ho mai capito da cosa mi venisse questa convinzione, invece il caso ha voluto che morissero un sacco di amicizie per lo più a causa di incidenti d'auto. Ragazzi e ragazze giovanissimi che ancora oggi mi sorridono dalle loro tombe con il viso dei sedici anni, fermi in un'istantanea di trent'anni fa... Ma torniamo al tuo racconto.
Giusto il piglio narrativo di un ragazzo che ha avuto una vita normale, segnata da drammi certo, ma che non si fa mancare svaghi, donne, divertimento. Resta poco tempo per lo studio e per gli impegni, oserei dire che ci troviamo davanti a un Lucignolo dei giorni nostri.
Il sogno che centra il tema, lo riporta con i piedi per terra ed è nell'esortazione finale quel "No, sul serio, devi svegliarti" che lui si risveglia e lo fa in tutti i sensi possibili del termine. Buona prova, Claudio :)

5) Mondo segreto - di Alexia

Racconto molto particolare che per certi versi mi ha fatto pensare ad Alice nel Paese delle Meraviglie anche se più che una fiaba, ha i toni di un fantasy. Leggendo l'incipit pensavo si trattasse di un incidente stradale, anche perché parli di un "botto" e poi c'è l'amnesia che avvalora l'ipotesi.
Procedendo con la lettura, entrano in scena personaggi magici e devo dire che questa è stata la parte che preferisco. Il lupo che svanisce come fumo, poi il drago, gli unicorni e altri esseri che vivono solo nella fantasia, mi avevano fatto pensare a un mondo parallelo in cui magari era precipitata, ma ero fuori strada. Nel finale rispetti la traccia e ci sveli che si tratta di sogni di una mente fervida avvezza a trasformare l'immaginario in storie. Una lettura piacevole e delicata con qualche incertezza nella forma che andrebbe rivista .

Scrutai il mio corpo, e percepii di essere una donna, ma non ricordavo nemmeno il mio nome [...] In che tempo fossi, in che luogo mi trovassi, era puro mistero. Non sapevo chi fossi.
(trovo che tu abbia calcato troppo la mano ripetendo in pratica la stessa cosa).

Poi un solo ricordo, frammentario, doloroso, emerse facendomi male. C’erano delle risate in quella macchina.
(C'è una macchina? Nel finale scopriamo che in realtà era seduta sulla sedia)

6) Messaggio nella bottiglia - Angelo Frascella

Racconto fresco e divertente che mi ha spiazzata nel finale, perché ero convinta che Sara fosse un alieno. Mi era preparata a un colpo di scena, invece la narrazione è andata da un'altra parte e secondo me funziona anche meglio. Interessante l'accoppiata scienza-divinazione che arricchiscono la trama creando un'aspettativa. Mi sembra che il tema sia rispettato in modo originale. Qualche appunto sulla forma:

vestita da centro sociale
(vestita come quelli che frequentano i centri sociali)

Le afferrò le dita in modo sfuggente, sperando che la serata finisse presto.
“Sei sempre così silenzioso?”

(c'è uno spazio tra i due paragrafi per intendere che succede qualcosa, per esempio si accomodano e ordinano una pizza. Ecco, sento la mancanza di questa descrizione)


“Anche adesso” rispose Remo e senza aspettare la risposta, si alzò e prese il giubbotto.
“E il segnale laser, ci dovrebbe essere inviato volontariamente, giusto?”

(Anche qui c'è uno spazio tra i due paragrafi e sento la mancanza di un minimo di introduzione. Sono nel laboratorio, magari lei si guarda attorno incuriosita/getta un'occhiata al trasmettitore).

7) L'uomo che perse la testa per un cappello - Canadria

Racconto divertente e inusuale di cui ho apprezzato almeno due cose: l'idea che ho trovato originale e per niente scontata e la capacità di districarti così bene con i dialoghi. Ammiro il fatto che tu non abbia praticamente usato verbi dichiarativi, sembra di leggere una commedia o un copione. Per contro, ci sono alcuni elementi a sfavore: per esempio la poca chiarezza, magari anche voluta, nel tentativo di mescolare le carte e il finale a cui stento a dare un significato. Un racconto che mi piace a metà, ma che non toglie nulla alle tu indubbie doti narrative.

8) Il sogno che cambiò la mia esistenza - Rosalba Butera.

Sorvolo sulla lunghezza del testo, hai già avuto il malus massimo, non mi pare il caso di infierire. Premetto che sto leggendo "Al giardino non l'ho detto" di Pia Pera, un libro che mi piace moltissimo, non solo per la trama, ammiro le capacità narrative dell'autrice che è in grado di scrivere in modo semplice e chiaro con innata eleganza. Ho inserito questo preambolo, perché a mio avviso sei sulla buona strada per scrivere qualcosa di veramente buono e adatto a chiunque. Ho trovato l'incipit è assolutamente perfetto.

Dicono che gli scrittori abbiamo un posto, il loro posto per scrivere.
A me piace scrivere seduta sul mio letto mentre guardo la finestra.

Con un incipit di questo tipo, hai già agganciato il lettore, non puoi mollarlo subito dopo scrivendo:

Mi piace tanto la musica americana, l’ ascolto tutto il giorno, anche quando studio.

Ti ho fatto un esempio banale, ma nel testo capita spesso di saltare da un argomento all'altro senza averlo prima sviscerato, sviluppato. Sono convinta al 100% che lavorando su questo, riuscirai a scrivere qualcosa di veramente buono, perché il talento c'è. Altrimenti non mi sarei letta 10.000 battute e ti avrei liquidato con due righe.

Ho notato anche che ci sono errori, e non mi riferisco solo a quelli di battitura (refusi), in parte credo sia per la fretta. In ogni modo, ricordati di usare il correttore di word che li evidenzia, così da poter intervenire in un amen.

Mi è piaciuta anche la scelta del POV, io uso molto poco la prima persona, credo sia un mio limite. Sei riuscita a mantenere la narrazione coerente con la scelta iniziale fino alla fine, non ho notato sbavature.

La chiusura mi sembra un po' forzata, perché ripeti una cosa già chiara nella mente del lettore. Non devi aver paura di non centrare il tema, a mio avviso i racconti migliori sono quelli con molto sottotesto in cui il tema viene dedotto, mai dichiarato.

Vedo che ho scritto un papiro, ma direi che è proporzionale al tuo lavoro. Scherzi a parte, mi auguro di rileggerti, magari cercando di rientrare nei caratteri richiesti, altrimenti è veramente dura recuperare.

Ciao.

9) Oltre il verde, speranza - di Simolimo.

Da qualche tempo a questa parte, ho iniziato a leggere fiabe (complice il Calvino-Camaleontico di qualche edizione fa). Tuttavia, come qualcuno ti ha già fatto notare, questa fiaba mi è sembrata più adatta a un pubblico infantile, tanto è vero che, procedendo con la lettura, l'interesse è diminuito.
Forse, se fosse stata compressa in pochi caratteri, pur mantenendo un registro narrativo semplice, l'avrei gradita di più. Così, pur essendo un testo ben scritto, lo trovo poco incisivo. Basterebbe poco per aggiustare il tiro, perché tu hai già dimostrato di avere le carte in regola per confezione fiabe di grande spessore.

10) I sogni sono desideri - Valter Carignano

Ammetto di aver riletto più volte alcuni passaggi e sono arrivata faticosamente alla fine. Ho trovato troppi nomi e verbi dichiarativi (chiese, rispose, sbuffò, iniziò) che disturbano la lettura.
Un esempio:

– Allora posso stare tranquillo? – chiese Alypsos. Il sacerdote assentì, ma a lui non sembrò fosse tanto convinto. D’altra parte, che poteva fare? L’unico modo di convincere Phocas a dargli in sposa la sua amata Kikilia era che il vecchio facesse qualche strano sogno proprio lì, al tempio di Epidauro, dove Morfeo parlava agli uomini. Al mattino Phocas avrebbe parlato proprio a quel sacerdote, e lui avrebbe affermato che il sogno era chiaro: l'unione di Kikilia e Alypsos era benedetta dagli dèi.
(Ti ho evidenziato in neretto tutti quelli che troviamo in poche righe)

Ho letto i commenti e ho visto che avevi poco tempo a disposizione. Mi sembra che con il tema ci siamo, tuttavia la trama non è riuscita a coinvolgermi.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » sabato 26 novembre 2016, 12:21

I commenti in ordine-Antico e la classifica al fondo. E' stata una scelta sofferta che mi ha fatto rigirare i racconti più e più volte prima di decidermi.
Temevo molto questo tema sui sogni che rischiava di insistere su una vena creativa già esplorata durante la scorsa edizione, ma è andata meglio di quanto immaginassi!

Gli altri sognan se stessi, di Jacopo Berti
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Sogni da uomo, di Polly Russel
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Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta
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L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco
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Mondo segreto, di Alexia Bianchini
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Messaggio nella bottiglia, di Angelo Frascella
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Il sogno che cambiò la mia esistenza, di Rosalba Butera
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Come Kurt Cobain, di Claudio Tamburrino
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I sogni son desideri, di Valter Carignano
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Oltre il verde, speranza, di Simolimo
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1. Sogni da uomo, di Polly Russel
2. Gli altri sognan se stessi, di Jacopo Berti
3. Come Kurt Cobain, di Claudio Tamburrino
4. Messaggio nella bottiglia, di Angelo Frascella
5. Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta
6. Mondo segreto, di Alexia Bianchini
7. I sogni son desideri, di Valter Carignano
8. L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco
9. Oltre il verde, speranza, di Simolimo
10. Il sogno che cambiò la mia esistenza, di Rosalba Butera

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marco.roncaccia
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » domenica 27 novembre 2016, 15:54

La mia classifica in ordine di gradimento:

1. Come Kurt Cobain di Claudio Tamburrino
Ciao Claudio,
il tuo racconto rende benissimo la disillusione della vita adulta nei confronti dei sogni e delle aspettative giovanili. Il tirare in ballo il leader dei Nirvana gli da un taglio generazionale preciso. La divisione in più scene (cosa per me non molto adatta a un racconto breve) non ostacola la lettura più di tanto. Il passaggio sulla morte di Carlo e Sara, forse potrebbe migliorare se trovassi il sistema di metterla in scena. Comunque una buona prova.

2. Messaggio nella bottiglia di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
il tuo racconto riesce in una impresa veramente fantascientifica, far trombare il protagonista che dipingi come il classico nerd con problemi di relazione con l’altro sesso. Per fare ciò devi ricorrere a una ottima intuizione da autore navigato e andare a inventare una connessione tra l’I-Ching e i messaggi alieni Il racconto scorre piacevole e la conclusione strappa un sorriso. Non ho particolari appunti da farti. Una buona prova.

3. Sogni da uomo, di Polly Russel,
Ciao Polly,
il maggior pregio del tuo racconto è quello di costruire un universo in maniera precisa e dettagliata nello spazio delle poche frasi che il formato di Minuti Contati offre.
A farne le spese, secondo me è la protagonista. Quello di cui ho sentito la mancanza è il fatto di vederla maggiormente in azione. Mi è piaciuta la tua interpretazione del tema che, in prossimità della manifestazione di Roma del 26 novembre, ci sta alla grande. Comunque, brava!

4. Oltre il verde, speranza di SimoLimo
Ciao Simo,
immagino che un pubblico di bambine e bambini sia il più adatto per apprezzare questo racconto. Le descrizioni dei luoghi sono precise e “cromaticamente” coerenti alla trama, il movimento del racconto, seppure, forse, troppo semplice, mette in scena un atto di coraggio e di apertura della protagonista che la porta a modificare la sua condizione iniziale. Il tema ti ha costretto a inserire la frase finale senza la quale il racconto è, secondo me, migliore. Complimenti per il titolo! Quando una virgola fa la differenza.

5. L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco
Ciao Claudia,
l’idea del tuo racconto mi pare buona, la realizzazione un po’ meno.
Le voci mi sembrano interessanti però il lavorare esclusivamente con i dialoghi in un racconto del genere rende la lettura difficile ed è necessario fare su e giù per il testo per verificare se si è capito o meno il senso delle conversazioni e a chi appartiene ogni linea di testo. Il finale è molto divertente.

6. Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
a differenza della scorsa edizione di Minuti Contati, il tuo racconto non mi ha molto appassionato. La ricerca di un linguaggio poetico ed evocativo, secondo me, fa perdere di ritmo al racconto. Mi informi delle vicende del protagonista più che mostrarmele. Peccato perché la tua declinazione del tema era parecchio interessante e credo che sul gioco d’azzardo tu abbia nelle corde un protagonista migliore. Secondo me faresti bene a tornarci sopra, magari nelle prossime edizioni.

7. I sogni son desideri di Valter Carignano
Ciao Valter,
del tuo racconto ho particolarmente apprezzato i dialoghi.
Hypnos, Morfeo, Alypsos, Kikilia, Cacos, Phocas. Troppa gente per un racconto di sole 3000 battute. Il fatto che ci sia un riferimento alla mitologia greca ti pone il dilemma se spiegare chi sia ognuno di loro oppure darlo per scontato, rendendo difficile la lettura a chi è ignorante in materia. I cambi di scena, rendono ancora più dispersivo il racconto. Il talento dell’autore mi pare evidente ma le scelte mi sembrano discutibili.

8. Mondo segreto, di Alexia Bianchini
il tuo racconto percorre una serie di luoghi comuni della scrittura. L’incidente d’auto, lo smemorato, il mondo interiore della fantasia, la scrittura come momento di relazione con esso, costruendo una trama che più che a un mondo segreto fa pensare al già visto. Nonostante ciò la scrittura, la voce, l’evocazione di immagini sono molto piacevoli e di ottimo livello.

9. Gli altri sognan se stessi
Ciao Jacopo,
ogni tanto mi capita di incontrare un racconto qui su Minuti Contati che non riesco proprio a capire. Questo mi rende parecchio complicato commentarlo e classificarlo. Ciò mi fa sentire un cretino. Poi mi ricordo una delle lezioni della scuola di scrittura che ho frequentato e una frase: “il lettore va presunto stupido”. Quindi, mi dico, sono nella condizione perfetta per valutare questo racconto. Se ti metto in una posizione bassa della classifica è per i miei limiti, e per invitarti, per quel che vale, a scrivere in maniera più accessibile. In ogni caso i movimenti di Patrizia e la scena iniziale li ho molto apprezzati. Anche la citazione del matto di Spoon River nella versione di De Andrè.

10. Il sogno che cambiò la mia esistenza di Rosalba Butera.
Ciao Rosalba,
ti immagino la sera di Minuti Contati, nel posto che hai scelto per scrivere, con il tuo computer, in preda alla tua vena creativa inarrestabile. In fondo quando c’è la scrittura c’è tutto e, mentre noialtri impazzivamo a falciare battute tu seminavi caratteri. Chi se ne frega del contest! Che è una ottima opzione se di getto esce fuori un testo con delle potenzialità come il tuo (anche se necessita di una seria revisione che per motivi di tempo credo tu non possa avere fatto). Ti metto in ultima posizione perché nei contest le regole sono importanti, allo stesso tempo ti invito a lavorare ancora sul tuo racconto.

Yuk
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » martedì 29 novembre 2016, 12:20

Carissimi, eccoci all'ingrato momento. Ho letto così tante volte i vostri racconti, i commenti, vostri e degli altri, che mi sembra già di conoscervi. Stilare una classifica, pertanto, mi risulta oltremodo difficile. Siete tutti bravissimi, quindi rimangono i gusti personali.

Eccola qui:

1. Sogni da uomo.
Cara Polly,
che piacere leggerti! Bella la storia, bello lo stile, belle le immagini, mi è piaciuto tutto insomma! Il tuo racconto si fa leggere tutto d'un fiato (anzi trattenendolo!) e senza alcuna fatica. In tremila battute riesci a catapultarci completamente nel mondo di Manù e fare il tifo per lei diventa naturale, come farlo per te, d'altra parte.
Complimenti!

2. Mondo segreto.
Cara Alexia,
ho apprezzato molto il tuo stile delicato, leggero e scorrevole. Si sente che c'è qualcosa di profondamente intimo nel tuo racconto che però riesci a calibrare perfettamente, senza coprire tutto il resto. Ho molto amato l’immagine della sedia rossa che ti riporta alla realtà, la stessa dove i sogni si trasformano in parole.
Forse il tema è appena un po' sfiorato (ma chi è senza peccato...), eppure c'è. Bella prova.

3. L'uomo che perse la testa per un cappello.
Cara Claudia,
argomento serio, trattato però con spensieratezza e che riesce a strapparti un sorriso, abilità questa che apprezzo sempre. Qualcuno ha scritto che sembrava di leggere un copione o una commedia. Sono perfettamente d'accordo e il risultato è piacevole e fresco. Il dialogo a se stante è qualcosa che mi affascina sempre e che a volte tento di sperimentare, ma tu ci riesci con disinvoltura.
Complimenti!

4. I sogni son desideri.
Caro Valter,
il tuo racconto mi ha sorpreso e divertito. Queste divinità affaccendate sono spiritose e ti travolgono come un piccolo tornado. Ti districhi perfettamente tra dialoghi e scene di movimento, senza mai interrompere il ritmo. Ben costruito.
Sarebbe perfetto per un'antologia per ragazzi e sarebbe di certo tra i brani più amati.

5. Gli altri sognan se stessi.
Caro Jacopo,
ti cimenti in un racconto difficile, ma credo che per te questo non rappresenti un problema. Mi avvicino sempre con un po' di riluttanza alle tematiche che affronti, forse è per questo che ho deciso di posizionarti al centro della mia classifica, pur non mettendo assolutamente in dubbio il valore intrinseco del tuo scritto. L'unica osservazione, del tutto personale ovviamente, è una certa ricercatezza di termini che toglie un po' di spontaneità alla scrittura.

6. Come Kurt Cobain.
Caro Claudio,
racconto ben costruito e ben scritto. Mi piace lo stile e l'atmosfera grunge che riesci a ricreare nella seconda parte. Se proprio devo fare un appunto (ma ovviamente non lo è), riguarda l'amplesso, forse descriverlo era superfluo. Una 18 culo-alto-cosce-tornite parla da sé. Sembrava una ricerca forzata dell'effetto, invece ha un po' spezzato il ritmo.

7.Blu zaffiro.
Caro Giancarmine,
il tuo racconto mi ha messo a dura prova perché, nonostante le tematiche che affronti, non riesce a coinvolgermi fino in fondo. Percepisco comunque la forza del tuo personaggio, la sua ossessione per un sogno che lo condurrà alla rovina, la rabbia nei confronti delle sue scelte sbagliate, l'odio verso una casa che assomiglia a una prigione, la frustrazione e la speranza di una resurrezione, a mio parere, simboleggiata dalla figura femminile che intravede alla fine. Le emozioni ci sono e vibrano intorno a lui, anche se il ritmo che prometti nell'incipit si perde un po' durante il racconto.

8. Messaggio nella bottiglia.
Caro Angelo,
apprezzo molto sia la fantascienza sia una buona dose di romanticismo, tuttavia nel tuo racconto non riesco a intravedere una buona fusione delle due componenti, né a entrare in empatia con il protagonista. Il sogno di parlare con gli alieni o di trovare una ragazza ti cambia la vita? Probabilmente guida le tue scelte, ti porta a fare un certo tipo di studi piuttosto di altri, ma questo vale per un mucchio di cose. In più, la scena cambia repentinamente, avrei preferito un piccolo passaggio tra l'incontro e ciò che accade all'osservatorio. Sembra che lui subisca e basta l'appuntamento organizzato - c'è solo un piccolo accenno a una sua battuta per risultare spiritoso - ma per il resto è lei a cambiargli la vita. A parte questo, hai sicuramente una penna facile, ti fai leggere con spensieratezza, forse è per questo che alla fine mi ha lasciato un po' insoddisfatta.

9.Oltre il verde, speranza.
Cara Simo,
adoro le fiabe e la tua è davvero ben scritta, purtroppo però, l'ho trovata un po' piatta, un po' troppo volutamente delicata e, in fin dei conti, poco comunicativa. Le immagini sono quasi sfocate, non arrivano al cuore, invece una fiaba dovrebbe catturare il lettore, sia piccolo sia meno, con immagini chiave che ti prendono e non ti lasciano più. Anche qualora fosse rivolta a un pubblico infantile, a mio modesto avviso, risulterebbe poco efficace e soprattutto non immediata.

10.Il sogno che cambiò la mia esistenza.
Cara Rosalba,
nonostante il numero dei caratteri, i refusi e gli errori (Voluti? Penso che in parte lo siano, perché è la bambina che scrive), ho trovato il tuo racconto davvero emozionante, e in fondo chi scrive vuole comunicare e trasmettere emozioni. Almeno per me la scrittura significa questo e nella tua, nonostante la forma, ho riscoperto grandi emozioni.
Per cui, continua, hai tanto da dire.

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Callagan
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » martedì 29 novembre 2016, 17:10

1. L'uomo che perse la testa per un cappello - Canadria

Ciao! Leggo un tuo racconto per la prima volta e non posso fare altro che ringraziarti. Mi hai divertito tanto, leggere il racconto è stato davvero un piacere, quindi non c'è molto altro da aggiungere: hai raggiunto uno degli obbiettivi massimi per un racconto breve.
Il finale spiega anche la poca professionalità del dottore in alcune uscite. Spiega senza spiegare, come è giusto che sia.
Ancora grazie e alla prossima!

2. Oltre il verde, speranza - Simolimo

Ciao, Simo! Rieccoti qua.
Non ho appunti da fare sul racconto. Se il target a cui ti rivolgi fosse stato diverso, ti avrei ripreso sulla battuta finale e consigliato di integrarla nella chiusura del paragrafo precedente, ma essendo una fiaba quell'ultima frase è funzionale e utile a ribadire il messaggio del racconto. Messaggio semplice e forte, del tutto trascurato nella vita reale di oggi. Mi è piaciuto come hai immaginato l'evoluzione dei camaleonti. Per lo stile fiabesco credo tu abbia raggiunto un buon livello, i tuoi ultimi pezzi sono tutti di questo genere e credo tu abbia fatto un buon allenamento e una buona evoluzione.
Alla prossima!

3. Messaggio nella bottiglia - Angelo

Ciao, Angelo!
Sebbene il tuo racconto non mi abbia dato una botta, tramortendomi e lasciando il segno, penso comunque che sia stata un'ottima prova in linea con i tuoi standard. La lettura è stata davvero piacevole. Diverse cose mi hanno fatto sorridere e altre mi hanno compiaciuto. Descrivi Sara in poche battute, come quella vestita da centro sociale, e per quanto possa essere un cliché in questo caso funziona benissimo.
Mi son piaciute altre battute come "“Un metodo cinese di divinazione in cui si tirano le monete, mi pare” disse lui, ripescando fra i ricordi di un romanzo di Dick."
Perché mette in evidenza come la narrativa, anche quella fantascientifica, sia un mezzo di conoscenza del mondo reale e della storia, checché si dica.
E questo pezzo "“La sequenza degli esagrammi è: padre, ritorno, esercito, sgretolamento e figlio primogenito.”" perché ti riallacci alla religione, ai miti della creazione, rendendo ancor più credibile l'eventuale scoperta.
Alla prossima e grazie!

4. Gli altri sognan se stessi - Timetrapoler

Ciao, Jacopo. La lettura del tuo racconto è stata nel mio caso guastata dal filtro "trova il tema all'interno". Così ho fatto fatica a trovarlo. Il sogno ricorrente che la protagonista fa non le cambia, di fatto, la vita... l'accompagna, piuttosto, durante tutta la sua esistenza andando poi a prevedere la sua morte. Il sogno non cambia né in maniera diretta né indiretta la sua esistenza.
Dal mio punto di vista questo è un peccato, mi dispiace tanto andare a penalizzare questo racconto nella classifica finale (per quel che conta) dal momento che è davvero scritto bene, è godibile; in pochi passaggi abbiamo esperienza diretta di quella che è stata la vita di Patrizia, il lettore ci entra dentro e soffre con lei.
Perciò, al di là di tutto, complimenti!

5. Sogni da uomo - Polly

Ciao, Pollyna. Per me leggere i tuoi racconti è sempre un piacere. Mi fai entrare negli occhi del protagonista e nel suo mondo sempre in poche battute. Questo caso non fa eccezione. A parer mio però il racconto non è completo al 100% e non mi ha reso un lettore soddisfatto. Ma semplicemente per il fatto che mi hai caricato di aspettative che, per forza di cosa visto il numero dei caratteri, non hanno trovato sfogo. Forse era la storia, così costruita, a non essere adatta a MC. Ma se te avessi intenzione di continuare il racconto, io sarei il primo dei tuoi lettori! ;)

6. Come Kurt Cobain - Rionero

Ciao, Rionero.
La scelta dei tempi della narrazione non mi ha convinto e non ha permesso una lettura scorrevole del racconto. Il fatto che sembri tutto un ricordo fa staccare la presa e, quando arriva il sogno, in realtà il lettore non comprende cosa stia accadendo.
Trovo errato il rapido excursus tra le diverse età della vita del protagonista... a parte l'incipit assolutamente valido, continua con delle descrizioni appena abbozzate della sua deriva. Sarebbe stato meglio concentrarsi in un unico blocco narrativo per rendere efficace questa storia.
Non mi piace poi vedere tutti quei simboli in letteratura. Non so se l'hai fatto per risparmiare caratteri o senza pensarci, ma in entrambi i casi, per me, non va bene.

7. I sogni son desideri - Valter Carignano

Ciao, Valter.
Ci sono un poco rimasto male nel finale quando fai cenno al patto che legherà le generazioni discendenti dal sacerdote con Morfeo... perché non ho capito, o proprio non ve n'è cenno, a cosa questo porterà.
I molti personaggi mi hanno messo in difficoltà perché la mia conoscenza degli dei greci non è eccelsa e i personaggi sono nominati, affatto descritti, quindi sono bidimensionali e non si vedono. Credo che il pezzo possa essere valido con più caratteri a disposizione, sebbene la storia, molto lineare, non possa portare ad altro che a un sorriso. Ma insomma, capisco che non posso pretendere il botto da ogni racconto.
Alla prossima!

8. Blu Zaffiro - Giancarmine Trotta

Ciao, Giancarmine. Concordo con Marco quando ti dice che "informi al posto di mostrare", per questo motivo trovo che il tuo racconto non abbia mordente. Senza dubbio ci sono delle potenzialità, delle immagini a loro modo potenti. Il tema che si concretizza nella visione del padre che porta alla svolta il protagonista è cosa molto buona e forse attorno a questo apice doveva ruotare il racconto.

"Quel sogno cambiò il resto della mia vita" è un ingenuità che credo non commetterai più. Mentre sul finale quel ritorno al presente forse banalizza un pochino il racconto. Per spiegarmi meglio: il problema non è il finale, ma come il racconto è costruito portando a quel finale. Sogni, flashback, dialoghi, senza che passino trent'anni scanditi dai paragrafi, forse sarebbero stati più efficaci.

9. Mondo Segreto - Alexia

Ciao, Alexia. Il tuo racconto mi ha messo in difficoltà. Penso che per rispettare il tema (comunque, a mio parere, non centrato al 100%) tu sia scaduta nel banale sul finale: era tutto un sogno. Leggendo mi stavi incuriosendo, pensavo che quel lupo e quel drago fossero delle allegorie... ma poi spuntano fate, unicorni che poi si scoprono semplicemente personaggi delle storie di una scrittrice. Personaggi bidimensionali, non personaggi che nelle poche righe del tuo racconto lasciano il segno. Magari concentrandoti sul lupo e sul drago le cose sarebbero cambiate. Ma così com'è, il racconto non mi convince.

10. Il sogno che cambiò la mia esistenza - Rosalba

Ciao, Rosalba, benvenuta.
Diciamo che hai mancato in pieno uno dei pregi di Minuti Contati. Essere forzati a scrivere un testo dai caratteri molto limitati non è una violenza se si affronta nel modo corretto: ti permette di ritornare sul testo una volta completata la storia, ti permette di lavorare sullo stile, di far un pregio del lavoro di sintesi e di carpire lo scopo del racconto (come insegnava Pirandello, con il racconto si va a mettere in evidenza l'apice di un esistenza in modo da raccontarla tutta).
Questo pippone iniziale solo per dirti che le tue diecimila battute potevano benissimo rientrare in tremila, fornendo le stesse informazioni, raggiungendo lo stesso scopo, ma raccontando meno. Dovevi concentrare i tuoi messaggi senza fare quei salti temporali che tra l'altro, messi là come sono, fanno correre la narrazione e non fanno godere il racconto.
Ti invito, inoltre, a rileggere sempre a voce alta, almeno in un primo periodo, i tuoi racconti. Ci sono troppi errori di punteggiatura, non giustificabili con la natura della protagonista. Presta sopratutto attenzione a non mettere mai la virgola tra soggetto e predicato.
Altra piccola notazione: il "sé" riflessivo va sempre accentato.

viviana.tenga
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 30 novembre 2016, 23:25

1)SOGNI DA UOMO, di Polly Russell
Racconto ottimo, con pochi tratti caratterizzi alla perfezione ambientazione e personaggi. Tema centrato, racconto molto piacevole da leggere e che crea empatia con la protagonista. Unico appunto, come già detto da altri la scena della tempesta risulta un po' sbrigativa e confusa, o per lo meno non ha la stessa fluidità e nitidezza del resto del racconto.

2)MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA, di Angelo Frascella
Racconto molto simpatico, che riesce a restare leggero nonostante si parli di apocalisse imminente, stile pulito che rende la lettura gradevole. Se devo fare un appunto, trovo che Sara ne sappia un po' troppo di SETI e di codice binario e Remo un po' troppo di cultura orientale (oppure, è una gran bella coincidenza che Sara tiri in ballo proprio qualcosa citato da Dick) e questo rende i personaggi un po' forzati (una Sara che facesse un minimo di fatica a ricordare di aver già sentito parlare di SETI sarebbe stata molto più naturale).
Agganciandomi a un commento precedente, a me l'espressione "vestita da centro sociale" è piaciuta molto, trovo che renda bene l'idea e anche un po' di diffidenza iniziale da parte di Remo.
Nel complesso, una prova molto buona.

3)COME KURT COBAIN, di Claudio Tamburino
Prima domanda che mi sorge spontanea: perché 28 anni, se Kurt Cobain (e un po' di altri famosi con lui) è morto a 27? Altro appunto al volo: "giocavo tanto e studiavo poco" come frase mi suona bene per uno di 9, o anche 19 anni, ma 29? Diciamo che mi sarei aspettata almeno una mezza frase su cosa ci fa a studiare a 29 anni se non ne ha nessuna voglia.
A parte questi dettagli, il racconto è gradevole, il protagonista molto ben caratterizzato nella sua perenne incoscienza, il risveglio finale (reale e metaforico) veicolato dal ricordo degli amici morti ben reso ed efficace.

4)BLU ZAFFIRO, di Giancarmine Trotta
Il tuo racconto è scandito da due sogni, entrambi che cambiano la vita: uno di fuga dalla realtà, che il protagonista non riesce a realizzare, distruttivo per la sua vita, e uno che porta a una rinascita, quindi tema doppiamente rispettato.
Buona la caratterizzazione del personaggio, del suo disperato desiderio di una vita migliore di quella del padre. Ho apprezzato anche la scelta di aprire con il sogno e mettere poi in contrasto con la realtà.
Sono abbastanza d'accordo con altri sulla figura della moglie; secondo me, potrebbe rimanere ancora più sullo sfondo, lasciare il "Torno presto" di lui senza riportare la risposta di lei, che in effetti risulta un po' forzata.
Nel complesso, una bella prova.

5)I SOGNI SONO DESIDERI, di Valter Carignano
Molto simpatica l'idea, spassoso il personaggio di Morfeo super indaffarato che si lamenta della mancanza di aiutanti. Ammetto dopo che la scena iniziale, tra tono della conversazione e riferimento agli umani che sono sempre di più, pensavo di avere davanti una storia ambientata ai giorni nostri, ma ha comunque senso anche nell'antica Grecia.
Concordo con gli altri che ci sono un po' troppi nomi in troppo poco spazio. Non è gravissimo, ma crea comunque un intoppo nella scorrevolezza del racconto.

6)GLI ALTRI SOGNANO SE STESSI, di Jacopo Berti
Stile ottimo, onirico quanto basta per sfumare i contorni tra sogni e realtà. Belle le immagini, soprattutto la scena iniziale dello yogurt. Ho trovato un po' ostico decifrare la trama. La mia interpretazione finale è sostanzialmente la stessa di Patty, anche se non sono convinta che sarà Patrizia a buttare giù Mauro (non escludo un'interpretazione più fatalistica, in cui lui è predestinato a morire da forze arcane non meglio definito), ma in ogni caso trovo che sia un po' troppo faticosa da seguire e che questo non giovi al racconto.

7)L'UOMO CHE PERSE LA TESTA PER UN CAPPELLO, di Claudia De Francesco
Prima di tutto, ho apprezzato molto la citazione del titolo, che incuriosisce e prepara il lettore al genere che sta per leggere.
Quello che il racconto sicuramente riesce a fare è trasmettere il senso di straniamento/delirio del protagonista. La scelta di usare solo dialoghi rende ancora più faticoso per il lettore inquadrare la situazione, ma probabilmente è la scelta giusta dato il tipo di racconto. Il finale è riuscito, e lascia con il dubbio se davvero il "professore" sia reale o meno.
Quello che non mi ha convinta del tutto è il modo in cui hai gestito la transizione dalla prima alla seconda scena. Trovo che nelle prime battute della seconda la voce e i toni del dottore siano troppo simili a quelli del protagonista nella prima, tanto che io alla prima lettura avevo dato per scontato che fosse sempre lui, salvo poi cambiare idea più avanti e infine accorgermi che avevo ragione... Secondo me, sarebbe da evitare il rischio di questo doppio capovolgimento, tenendo le due voci paziente-dottore o sempre simili o sempre diverse.
Altro appunto, il tema mi sembra tirato dentro un po' a forza, nel senso che dire che il fatto che la pazzia abbia cominciato a manifestarsi durante il sogno mi sembra un dettaglio tutto sommato secondario.

8)OLTRE IL VERDE, SPERANZA, di Simolimo
L'idea del tuo racconto è molto buona, ma probabilmente avresti avuto bisogno di più spazio per svilupparla al meglio. In particolare, i primi due incontri di Kami sono secondo me troppo compressi, al punto da deformare quella che siamo istintivamente abituati a riconoscere come la struttura standard di una fiaba. Nell'ottica di un pubblico di bambini (ma non solo) credo che avrebbe funzionato bene anche nominare esplicitamente mantide e rana - la focalizzazione interna al cento per cento non è così necessaria dato il genere, e toglieresti al lettore la fatica (seppur minima) di capire di che animale si sta parlando.
Molto bella però l'idea in sé e il messaggio finale; insomma, un racconto che ti è uscito un po' nì, ma che ha senz'altro delle grandi potenzialità.

9)IL SOGNO CHE CAMBIO' LA MIA ESISTENZA, di Rosalba Butera
Dunque: secondo me, il tuo non è nemmeno un racconto da 10000 battute che sta competendo con racconti da 3000. E' un racconto dove c'è troppo, molto più di quanto serve. Hai messo in scena un flusso di coscienza, realistico nel rispecchiare quello che davvero scriverebbe la protagonista, ma che diventa dispersivo e ridondante. Secondo me, avresti potuto selezionare pochi frammenti significativi, tenendo la struttura a flusso di coscienza ma presentandone una porzione più limitata.
Come già detto da altri, si sente anche il bisogno di una bella revisione su punteggiatura, apostrofi al posto di accenti, spazi di troppo e simili, che sono solo refusi ma disturbano comunque la lettura.
Nel complesso, un racconto con del potenziale, che però fatica ancora troppo a venire fuori.

10)MONDO SEGRETO, di Alexia Bianchini
Purtroppo, il tuo racconto non è riuscito a convincermi un granché. Mi stava piacendo la prima parte, con lei fantasma che vaga per la nebbia senza riuscire bene a ricordare cosa è successo, sicuramente un incipit potente e ottimo per incuriosire il lettore. Da lì in avanti, il racconto prende un po' troppo la piega di sogno sconclusionato. C'è un senso di meraviglia, ben reso attraverso lo stile, ma poca sostanza. D'accordo, la protagonista è una scrittrice e prende dai sogni le idee per scrivere, ma quelle che ci fai vedere non sembrano nemmeno un granché come idee, lupi, draghi, fate, tutti molto stereotipati. Se hanno qualcosa di speciale, dal racconto non si evince.
Non sono nemmeno molto convinta sul tema: il sogno sembra un sogno tra tanti, un'esplosione di immaginazione, ma abbastanza lontano dal cambiarle la vita.

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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 1 dicembre 2016, 15:43

GLI ALTRI SOGNAN SE STESSI di Jacopo Berti

-TRAMA: le voci nella mia testa sono un po' in disaccordo, ma la maggioranza ha scelto la seguente lettura:

Patrizia per sopravvivere agli abusi subiti da ragazzina cerca consolazione nelle voci che iniziano a popolare la sua testa. E inizia a sognare: un sogno ricorrente, un sogno di liberazione, un sogno che, però, invece di farla volare libera, lascia sempre una parte di lei legata alla realtà. Un giorno, però le sue voci le domandano se voglia sognare la propria morte o quella degli altri e lei sceglie la seconda opzione.
Così, quando dall'alto della sua possanza fisica comunica a Mauro "sei morto", sa che sarà lei a scaraventare il malcapitato giù da quella finestra, oltre le familiari piante del davanzale...

-PERSONAGGI: pochi tratti, quasi uno schizzo, ma Patrizia ha una forza tridimensionale impressionante. Quei piccoli gesti nel leccare il cucchiaino, nello spezzare il vasetto dello yogurt, nel farsi il segno della croce... MAGISTRALE!

-ORIGINALITÀ: il tema ha reso molto difficile l'originalità in termini assoluti, ma tu sei riuscito a mettere talmente tanto in questo scarsi tremila caratteri, che anche questo parametro lo centri senza problemi.

-STILE: sindrome di Stendhal... di fronte alla bellezza si resta estasiati. Amo il tuo modo di narrare (anche se spesso dai contenuti troppo criptici e stratificati su più livelli, talvolta difficili per una mente semplice come la mia!) e con questo racconto, secondo me, ti sei ulteriormente elevato.

In particolare quegli scrosci di pioggia che passano attraverso gli ombrelli di coloro che assistono nel sogno alla caduta, sono pura poesia.

-COERENZA AL TEMA: centrata

-AMBIENTAZIONE: la stanza, il letto, la finestra... cavoli, potrei riconoscerli senza fatica, trovandomeli davanti!

-PANCIA : un gioiellino, anche se, con i tuoi racconti, temo sempre di fare la figura della cretina, capendo... cazzi per mazzi (come si dice a Roma!)

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SOGNI DA UOMO di Polly Russel

E' un piacere tornare a leggerti, Polly!

-TRAMA: Manù, donna coraggiosa e fuori dagli schemi, decide di divenire l'artefice del suo destino e di inseguire i suoi sogni, così diversi da quelli delle altre donne, sogni da uomo.
È una scelta dura, che passa attraverso prove che vedono soccombere i più deboli, ma quando si decide di lottare per i propri sogni anche la possibilità di soccombere lungo il cammino è già una vittoria.

-PERSONAGGI: Non hanno bisogno di altro: i tuoi personaggi sono sempre essenziali, ma non per questo bidimensionali.

-ORIGINALITÀ: un mondo fantasy è già di per sé un mondo "sognato" e in questo mondo inserisci un sogno non onirico, ma reale... devo aggiungere altro? :-)

-STILE: una prosa rapida, fatta di frasi brevi e incisive: il tuo marchio di fabbrica!
Bello, mai ridondante, sempre centrato.
Solo una frase non sono riuscita a capire:

Pochi attimi per calare le tende dai possenti buoi australi, alcuni uomini le fissarono dalle bardature, a terra e vi coprirono anche le bestie.

Non riesco proprio a visualizzare la scena: le ancorano a terra lasciandole attaccate da un alto alle bardature? Allora come fanno a coprire anche gli animali? Ma soprattutto non c'è una virgola di troppo?


-COERENZA AL TEMA: assolutamente sì

-AMBIENTAZIONE: la tua capacità di creare un mondo completo con poche parole è invidiabile: con questo racconto ci porgi un assaggino, giusto giusto per stuzzicare l'appetito...

-PANCIA: ho sentito la polvere di vetro sibilare nelle orecchie, ho respirato l'odore dei buoi astrali e ho avvertito il vuoto lasciato nella colonna da coloro che non ce l'hanno fatta... posso dire di non aver amato Manù e la sua avventura?

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BLU ZAFFIRO di Giancarmine Trotta

-TRAMA: i sogni possono uccidere, ma i sogni possono anche riportarci in vita, soprattutto quando nell'universo onirico le persone che abbiamo amato e stimato ci mettono faccia a faccia col nostro fallimento, e, nonostante questo, continuano a volerci bene.
.
-PERSONAGGI: mi è piaciuto molto quest'uomo che vuole di più dalla vita e, non riuscendo ad ottenerlo con le proprie forze si perde nel baratro del gioco.
Un po' sacrificata la figura della moglie...

-ORIGINALITÀ: bello il doppio uso del sogno, come fattore di rovina e come punto di partenza per il riscatto

-COERENZA AL TEMA: presente

-AMBIENTAZIONE: molto bella la resa del precipitare all'inferno del protagonista: pochi e incisivi tratti.

-PANCIA: alla prima frettolosa lettura non mi ha particolarmente colpita, mentre una lettura più attenta me lo ha fatto apprezzare molto. Complimenti!

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L'UOMO CHE PERSE LA TESTA PER UN CAPPELLO di Claudia De Francesco

-TRAMA: tutti vogliono il mio cappello! Arrivano di notte alla finestra, mi insultano al mattino davanti allo specchio e stimati cerusici arrivano addirittura a rubarmelo! Ah, ma sono furbi, loro, poi me lo rimettono in testa, così che il mondo pensi che il matto sono io!

-PERSONAGGI: ebbene sì, Alice, sotto le spoglie di questo paziente mi nascondo proprio io, il Cappellaio Matto!

-STILE: il linguaggio usato mi ha portato alla mente, come detto, il Cappelaio interpretato Johnny Deep.

Piccole critiche:

I dialoghi iniziali mi hanno u po' spiazzato: fino a che non ho capito che si trattava di uno scambio di battute davanti allo specchio non riuscivo a capire chi parlava a chi. Sicuramente questo rende perfettamente la follia del protagonista, ma non aiuta il lettore che incontra il tuo testo per la prima volta (alla seconda lettura tutto appare chiarissimo, i gesti che si contrappongono alle parole sono perfetti per un'immagine riflessa, ma, secondo me, evidenziare il fatto che l'"altro" non parli mai, ma si limiti a gesticolare in risposta, aiuterebbe.)

Vuol far perdermi la calma?

Sicuramente errore di battitura per

Vuoi farmi perdere la calma?

-ORIGINALITA': sicuramente l'idea più originale del girone.

-COERENZA AL TEMA: presente

-PANCIA: se non fosse per la difficoltà iniziale, l'idea è molto interessante e mi è piaciuto molto il colpo di scena finale, col passaggio dal dottore al ben più titolato Professore!

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MONDO SEGRETO di Alexia Bianchini

-TRAMA: i nostri sogni talvolta ci fanno aprire la porta su un mondo solitario e spaventoso, ma se riusciamo a guardare tra le pieghe di questo universo onirico possiamo scoprire un mondo fatato e fantastico: dobbiamo solo imparare a liberare la nostra fantasia.

-PERSONAGGI: più che una storia di "personaggi", questa è una storia di atmosfere, di mondi altri che non siamo noi a creare, ma che scelgono di prendere vita attraverso di noi.

-ORIGINALITÀ: sicuramente poetica la visione della fantasia come mondo altro in cui noi possiamo muoverci e trovare le storie da narrare. Originale... non particolarmente.

-STILE: linguaggio ricercato e poetico, fortemente onirico (appunto)

-COERENZA AL TEMA: sinceramente questa mi sembra molto tirata per i capelli: questo sogno potrebbe essere definito "il sogno che cambiò la vita della protagonista" se in seguito ad esso avesse scoperto la sua abilità narrativa e da questa ne fosse derivato il successo, una crisi esistenziale, una scelta di vita o quant'altro, ma in questo caso la protagonista trova la sedia rossa su cui è solita scrivere le sue storie, quindi, mi domando, cosa ha cambiato il sogno?

-AMBIENTAZIONE: come già detto molto curata e capace di rendere alla perfezione un mondo impalpabile come quello del sogno e della fantasia.

-PANCIA: sebbene la parte "fantasy" (scusa per la definizione banale) sia molto bella e...poetica (tanto per non ripetermi!) ho trovato superfluo l'accenno ai bambini nel sogno dell'incidente: avrebbe avuto senso se fossero stati causa di angoscia, mentre li citi, accenni al dolore di quel pensiero e poi non hanno alcun ruolo. Ovvero, in poche parole, il tutto avrebbe funzionato benissimo (anche meglio, secondo me), senza inserirvi il particolare dei bambini: incidente, smarrimento, sono morta?, wow mondo fantastico, sedia rossa, risveglio...cavoli, era solo un sogno! :-)
Anche se la conclusione di...era solo un sogno è un po' abusata.

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MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA di Angelo Frascella

-TRAMA: quanto è dura la vita di un Fisico? Numeri, formule, schermi fluorescenti e poca dimestichezza con la vita vissuta. Ma si sa, la sorpresa è sempre dietro l'angolo e anche l'addio alla propria verginità può rivelarsi... interessante!

-PERSONAGGI: Ben tratteggiati entrambi i personaggi: la mano sudata di Remo è "fantastica". Anche se, mentre è chiara la fonte della conoscenza di Remo sugli i-Ching, non lo è altrettanto quella di Sara sul progetto SETI.

-STILE: racconto scritto bene, con un uso di dialoghi ben impostati.

-COERENZA AL TEMA: ho qualche dubbio su questo punto. Sí, il "sogno" su cui Remo lavora lo avvicina a Sara, gli permette di superare le sue difficoltà relazionali e di trovare la persona con cui varcare il Rubicone della verginità, ma il tutto mi pare un po' forzato...

-PANCIA: racconto che mi ha strappato un sorriso!

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IL SOGNO CHE CAMBIO' LA MIA ESISTENZA di Rosalba Butera

-TRAMA: Marta ha 10 anni, un cromosoma di troppo e un grande sogno: diventare scrittrice.

-PERSONAGGI: molto tenero il personaggio di Marta, affetta da sindrome di Down e il piccolo grande mondo visto attraverso i suoi occhi a mandorla.
Una cosa non mi ha convinta: Marta vive in Italia, per cui, se è comprensibile che la sua amica, di mamma americana, si chiami Daisy, non riesco a capire perché anche il maestro, il signor Jons debba avere un cognome anglofono.

-STILE: qui ho i dubbi maggiori. Capisco la volontà di rendere il linguaggio infarcito di errori di una bambina di 10 anni (e la mancanza di tempo per una buona revisione), ma l'eccesso di virgole seminate un po'a casaccio, di apostrofi dispersi e altri errori mi porta a raccomandarti un'attenta revisione.

-COERENZA AL TEMA: sinceramente qui non vedo il sogno come elemento che cambia la vita, ma come elemento che accompagna, che rende più piacevole il cammino di questa bambina, mentre, secondo me, il tema aveva un che di imperativo, di discriminatorio tra un prima e un dopo.

-PANCIA: la lunghezza del racconto rende particolarmente difficile la sua valutazione in un contest dalle limitazioni così nette di battute: cambia lo stile, l'impostazione, il tipo di storia...

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COME KURT COBAIN di Claudio Tamburrino

-TRAMA: quando ero al liceo pensavo che morire giovani fosse una cosa figa, poi la morte mi è passata accanto in compagnia dei miei amici e ha perso il suo fascino, ma, come diceva la mia amica Claudia, ero un coglione e questo non mi ha insegnato a vivere e poco alla volta i miei sogni, le mie ambizioni sono passate a miglior vita.
Gli anni sono trascorsi, i capelli hanno perso colore, ma la vita spezzata dei miei amici, ha deciso di forzare il mio sonno, spingendomi alla riconquista della voglia di vivere.

-PERSONAGGI: ben caratterizzato il protagonista, un soggetto che si crogiola in un mitico sogno di morte quando non ha nessuna voglia di crescere e di lottare (del resto se a 29 anni gioca e non studia, probabilmente ha anche alle spalle una famiglia che può permettergli di vivere questa infanzia eterna)

-STILE: personalmente non amo leggere "29esimo", "II liceo", ma capisco l'esigenza di risparmiare caratteri.

-COERENZA AL TEMA: presente

-AMBIENTAZIONE: più che di ambientazione dovrei parlare di atmosfera: non sono riuscita a farmi catturare (e so che una critica è inutile se non spiegata, ma non riesco proprio a capire cos'è che non mi convince, sorry! )

-PANCIA E DUBBI: ho faticato molto a "entrare" nel racconto, ho dovuto leggerlo più volte e non sono riuscita a "sentirlo".
Un dubbio che non sono riuscita a sciogliere in alcun modo:

Ora penso semplicemente che quello era un periodo spensierato e neanche la morte era ancora carica di angoscia definitiva.

Il giorno del mio 29esimo compleanno fu evidente che la profezia non si sarebbe avverata, ma d’altra parte non me ne ricordavo già più: erano anni spensierati, in cui non c’era posto neanche per una morte così immatura.

Questa duplice e contrapposta declinazione della spensieratezza mi lascia perplessa...
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I SOGNI SON DESIDERI di Valter Carignano

-TRAMA: Alypsos vuole sposare Kikilia, ma Phocas, il padre di lei, ha già scelto il grasso e ricco Cacos: solo un'interpretazione "pilotata" dei sogni potrà garantire la riuscita del piano matrimoniale di Alypsos.
E così, un indaffarato Morfeo, viene chiamato in causa da un sacerdote del tempio di Epidauro, affinché porti a Phocas un sogno adeguato in cambio di un debito valido per ben nove generazioni...

Poi arriva Ade che vuole uccidere il piccolo Hercules, ma il bambino viene messo in salvo da... opppps, scusa sono scivolata nella pellicola di Hercules!

-PERSONAGGI: i personaggi reali e quelli citati sono, secondo me, troppi per sole 3.000 battute!
Ammetto di aver faticato nel gioco del "chi è chi", anche a causa dell'uso di nomi ellenici, non così familiari alle nostre orecchie, per gli umani.
Morfeo, invece, mi ha ricordato tanto il Filottete disneyano!

-ORIGINALITÀ: divertente il siparietto delle divinità affette da sindrome del posto fisso e sicuramente originale l'idea che chi trae vantaggio dal sogno non sia il sognatore, ma Alypsos.

-STILE: una scrittura lineare, senza fronzoli, immediata. Solo bisognosa di revisione (vedi Vabé per vabbé, etc) ma si sa la fretta e la stanchezza non aiutano.

-COERENZA AL TEMA: presente

-AMBIENTAZIONE: cambi improvvisi di scena, nessun particolare a cui appigliarsi e, come detto, troppi personaggi fanno perdere potere all'ambientazione (tanto che sono dovuta ricorrere, appunto a Hercules, per riuscire a visualizzarla).

-PANCIA: mi ha fatto sorridere. Un racconto con molte potenzialità, ma, secondo me, da rivedere.
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OLTRE IL VERDE, SPERANZA di Simolimo


-TRAMA: c'era una volta, in un Paese lontano lontano, la piccola Kami che, vinte le proprie paure, si avventura alla scoperta di un mondo sconosciuto che si rivelerà diverso dal suo, ma non per questo terribile e oscuro...

-PERSONAGGI: forse un po' sotto tono la resa della scoperta dei colori negli animali incontrati al di là del Limite... forse il Laboratorio, concedendo più ampio respiro rispetto ai 3000 caratteri, potrebbe tornare utile.

-ORIGINALITÀ: una storia onirica per un sogno nato nel cuore e capace di cambiare la vita a tutta una comunità. Brava!

-STILE: il linguaggio è poetico e perfetto per una piccola fiaba.

Piccola critica personale:

poggiò il primo passo

Il "passo" indica il movimento delle gambe, quindi non trovo adatto la sua associazione al verbo "poggiare", mi sembrerebbe più indicato

mosse il primo passo

-COERENZA AL TEMA: presente

-AMBIENTAZIONE: i due mondi separati dalla siepe sono delineati con grazia e poesia.
(Sebbene con lirismo nettamente superiore, mi hai fatto venire in mente OVER THE HEDGE della Dreamworks)

-PANCIA: la bambina che è in me adora chi sa raccontare le favole, per cui il mio giudizio non può essere altro che positivo!
Ogni tanto è bello guardare il mondo con gli occhi ingenui dei bambini...

CLASSIFICA:
1. GLI ALTRI SOGNAN SE STESSI
2. SOGNI DA UOMO
3. BLU ZAFFIRO
4. OLTRE IL VERDE, SPERANZA
5. L'UOMO CHE PERSE LA TESTA PER UN CAPPELLO
6. MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA
7. I SOGNI SON DESIDERI
8. MONDO SEGRETO
9. COME KURT COBAIN
10. IL SOGNO CHE CAMBIÒ LA MIA ESISTENZA

Zebratigrata
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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:42

Gli altri sognan se stessi
Il tema c’è e il racconto mi piace, in particolare trovo molto efficace il paragrafo in cui descrivi il carattere ricorrente del sogno con l’idea della stratificazione: l’immagine è potente e secondo me riesce anche a calare bene il lettore nella dimensione ‘onirica’ del racconto. Quello che invece non mi convince appieno è il paragrafo iniziale, che sembra avere uno scopo oltre la caratterizzazione del personaggio, ma in realtà poi non torna più fuori. Non ne sono certa, ma forse volevi rappresentare la vita della signora nel caso avesse dato l’altra risposta?
A parte questo l’unico appunto che ho da farti è sull’espressione ‘folle volo’: in questo caso si tratta di un volo vero e proprio, ma la citazione pesa tanto su questa espressione che viene spontaneo cercare un riferimento a Odissea, conoscenza e quant’altro; forse in un certo senso quello della ‘veggente’ è un folle volo perché può conoscere la sua morte, o quella degli altri, e di conoscenza si tratta… ma mi sembra un’interpretazione un po’ forzata, quindi forse non è quello che avevi in mente.

Sogni da uomo
L’ambientazione mi piace, questo deserto di vetro, una carovana di gente che si raccoglie per oltrepassarlo e arrivare alla città del sapere: potrebbero nascerne dei bei racconti, con un po’ più di caratteri a disposizione.
Qui però la necessità di far comprendere l’ambientazione secondo me lascia poco spazio allo sviluppo del tema: sì, ok, Manù sogna la conoscenza e supera il deserto, e cambia la sua vita. Tecnicamente c’è, ma per me non è soddisfacente. Forse se ci avessi fatto vivere il punto di vista della ragazza sarebbe stato più efficace, e sarebbe stato più facile percepirlo come un grande sogno, mentre così com’è leggendo vedo la storia di una ragazza che attraversa il deserto per vivere come le pare, ma non sento la potenza del sogno: solo l’ultima frase aiuta in questo ed è un po’ ‘di servizio’, messa lì quasi per spiegare al lettore come va interpretato il tutto.
A parte questo, il testo mi sembra ben scritto anche se mi è un po’ oscuro il meccanismo delle ‘tende’ ‘fissate dalle bardature a terra’. e del legarsi (l’uno all’altro? Alle bestie?). Un p’ non capisco come le montano, un po’ mi chiedo se non fanno effetto vela contro il vento.

Blu zaffiro
Il racconto sicuramente tocca un tema molto forte, e la tua interpretazione non mi dispiace affatto. Senonché non sembra che il sogno cambi veramente la vita al protagonista. Sappiamo solo che non è per strada, quindi forse ha cercato un ostello dei poveri o simili, ma l’immagine che ne dai, di una persona che guarda e spera che la compagna torni a trovarlo, mi sembra poco forte, e poco in controllo di sé, più volta all’attesa e alla rassegnazione.
Un altro elemento che non mi ha convinto molto è lo stile che usi: è molto epico, vuole essere ricercato nella scelta di verbi ed espressioni non banali (vedi ‘letto d’asfalto’ e simili), ma non funziona molto bene. In alcuni punti non mi sembra scorrevole (p. es. ‘piglio del rimprovero’) e in generale mi pare poco adatto al personaggio, troppo artificioso, non rende bene, a mio parere, la voce di un uomo distrutto e a pezzi che non sente di valere più nulla.
Il ‘dannatamente’ e il ‘maledetta’ per gusto personale mi rovinano la lettura… so che alcuni autori moderni/contemporanei usano queste espressioni, ma a me sa comunque di fumetto o film tradotto male :-D Questa comunque è questione di gusti personali!

L’uomo che perse la testa per un cappello
Molto bella l’idea del dialogo con lo specchio, mi è davvero piaciuta, perché prima prendiamo il protagonista sul serio, poi iniziamo a insospettirci e capiamo il problema. Il fatto che parli al dottore, e la citazione nel titolo, inseriscono nella gag una vena di tristezza, con un risultato davvero ‘agrodolce’.
Secondo me si può però migliorare sia l’inizio che il finale. L’inizio ha il problema che istintivamente leggiamo il dialogo come se fosse tra due persone, e solo dopo ci rendiamo conto che ‘l’altro’ in realtà non risponde. Io inserirei qualche verbo che dia al lettore la chiave di lettura giusta: per esempio puoi sottolineare che l’altro non risponde, o specificare un ‘ribattei’ o simile PRIMA della seconda e della terza battuta, così le associamo entrambe al protagonista e non le vediamo come risposte dell’altro. Il finale invece mi sembra un po’ didascalico nella spiegazione del dottore (ma onestamente non mi viene in mente una buona alternativa) e forse l’ultima frase che ricalca la mano aggiungendo una cornice di narrazione è superflua. O metti molte cornici in un gioco come questo, oppure secondo me una è più che sufficiente.
Riguardo al tema invece, il sogno c’è ma a mio parere non cambia veramente la sua esistenza. Lo fa arrabbiare, forse tutta la faccenda è la prima manifestazione di un problema neurologico, ma in quest’ottica la sua vita è cambiata prima. Il sogno non è causa ma sintomo, spia della situazione. E non sembra nemmeno che lo renda consapevole del suo problema, anzi. Quindi diciamo che sul piano dell’attinenza al tema il racconto mi sembra un po’ stiracchiato.

Mondo segreto
Il racconto mi sembra un po’ fuori tema, perché anche se si parla di un sogno non è un sogno unico e fondamentale, che provoca qualche conseguenza reale o psicologica al risveglio. Anzi ne parli quasi come fosse uno di una serie di songi che la protagonista è abituata ad avere.
La narrazione del sogno non è male ma percepisco uno sforzo per non usare parole semplici che a mio avviso non premia affatto. L’atmosfera sognante sarebbe rimasta anche usando parole più comuni, per esempio al posto di ‘incedetti’ che non funziona bene in questo contesto (perché ci hai appena detto che annaspa e cammina a fatica, non può di colpo avere un passo fiero e solenne), o ‘intonse’ che non è generalmente associato a una parte del corpo, o ‘percepii’ di essere una donna (lo associamo agli altri sensi o a un senso interno mentre lei ‘scruta’ -cioè ‘guarda’- perciò ‘vede’, semplicemente. Usare un linguaggio più ricercato può essere un buon trucco per creare una certa atmosfera o dar voce a un personaggio particolare, molto istruito, nobile o vecchio per esempio. Ma in questo racconto non ottiene nessun risultato se non il renderlo più artificioso.

Messaggio nella bottiglia
L’idea del messaggio alieno che sfrutta gli esagrammi dell’I-Ching mi piace moltissimo! Oltretutto mi ricorda un po’ la trama di fondo di Battlestar Galactica :-D E riesci anche a narrare tutta la vicenda nel modo giusto, e con i giusti toni. Quello che però mi convince poco è il tema: ce lo vedo un po’ stiracchiato, anche per via di quella frase messa lì apposta per farci capire in che senso intendi ‘il sogno’.

Il sogno che cambiò la mia esistenza
Il racconto è lunghissimo rispetto agli altri, per questo non mi sembra davvero confrontabile, questo mi sento di dirlo subito. Lo spazio per creare il personaggio è molto di più, perciò hai avuto ‘gioco facile’ in questo. Altra cosa che sento il bisogno di sottolineare sono i tantissimi refusi, per lo più riguardanti la punteggiatura (spazi, virgole, apostrofi e accenti): so che qualche refuso non si nega a nessuno, ma uno per riga disturba molto la lettura, mentre un minimo di attenzione in più nella rilettura ti permetterebbe di correggerli e valorizzare molto il racconto.
Vengo al contenuto: ho apprezzato moltissimo la narrazione ripetitiva, il saltare da un argomento all’altro, la struttura semplice delle frasi molto vicina al parlato: ti giuro che mi è sembrato di rileggere i miei temi e le mie pagine di diario di quando ero piccina. Insomma, il personaggio della bimba secondo me lo crei a regola d’arte. Anche il tema del sogno, il diventare una scrittrice, su cui si concentra talmente tanto da dimenticare, o forse non vedere, le discriminazioni di cui è sicuramente vittima mi sembra una buona interpretazione del tema. La parte finale è forse troppo didascalica e troppo direttamente volta al lettore per spiegare la situazione: qui andrebbe trovata a mio parere un’alternativa per suggerire che la bimba è down (una conversazione origliata, uno scontro con un coetaneo, per esempio).

Come Kurt Cobain
Del tuo racconto mi ha colpito molto l’incredibile realtà… sarà per via di Kurt Cobain! Sarà che ho l’età giusta per immedesimarmi :-D Insomma, il racconto coglie nel segno. Anche lo stile colloquiale mi piace perché rende bene il personaggio di un ‘Peter Pan’ che si esprime più o meno come faceva al liceo e ci racconta la sua storia. Quello che mi convince meno è il finale: sicuramente il sogno gli cambia la vita, perché gli leva la spensieratezza e lo mette in lista d’attesa per una depressione coi fiocchi… ma non sembra abbastanza intenso da convincerlo a riprendere in mano i sogni di quando era giovane, forse perché fatico a immaginare che abbia ancora quegli stessi sogni dopo anni.

I sogni son desideri
Ho apprezzato la rivisitazione in chiave ‘corruzione e crisi economica’ della Grecia antica, l’effetto è davvero divertente. Il tema c’è e il racconto è ben narrato attraverso i dialoghi semiseri. Nonostante questo il racconto lascia poco dopo la lettura: si capisce presto dove si andrà a parare e la trama non è troppo ‘entusiasmante’, più ce altro perché hai appena lo spazio necessario a raccontare le diverse scene: così introduci tanti personaggi che sono poco più che nomi, mentre credo che riusciresti a essere più ‘memorabile’ rinunciando a una-due scene e concentrandoti sullo scolpire meglio un paio di personaggi al massimo. Ad esempio secondo me avresti potuto giocare sulla conversazione col sacerdote della 3° scena e far emergere nel dialogo tutto ciò che hai narrato nelle prime due scene, concentrandoti sul costruire meglio la personalità di Morfeo e del sacerdote. Le due righe finali sanno un po’ di rete di salvataggio per spiegare le cose al lettore con una comoda voce fuori campo in un racconto che è tutto dialogo. Secondo me sarebbe stato meglio evitarle, e piuttosto mettere una micro-scena al posto, o magari usare il titolo che ora come ora non aggiunge nulla e porta un po’ fuori strada per via della ‘citazione’ forse involontaria.

Oltre il verde, speranza
In genere questo tipo di racconti, tra favola e mito, mi piacciono molto, però questo in particolare non mi convince appieno. La trama appare molto semplice, forse perché manca completamente un vero momento di conflitto o difficoltà. C’è il timore, ma è troppo poco intenso secondo me. Poi mentre all’inizio mi figuro una camaleonte(ssa?) adolescente, per così dire (complice il termine ‘giovane’), pronta per superare il Limite (che anche metaforicamente torna molto bene… dell’infanzia, di sé stessa, ecc. ecc.), dopo ci presenti invece una camaleonte* bambina, sia perché la chiami ‘piccola’ che per i toni infantili dei dialoghi nella seconda parte del racconto: questo fa un po’ regredire il tutto, e mi sembra che i toni un po’ ‘epici’ inizino a stonare. Non so se mi sono spiegata: ce l’ho messa tutta ma a volte mettere su carta queste sensazioni è difficile! 


1. - Come Kurt Cobain
2. - Gli altri sognan se stessi
3. - Messaggio nella bottiglia
4. - I sogni son desideri
5. - Sogni da uomo
6. - L’uomo che perse la testa per un cappello
7. - Oltre il verde, speranza
8. - Mondo segreto
9. - Blu zaffiro
10. - Il sogno che cambiò la mia esistenza

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Re: Gruppo TOBRUK: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 8 dicembre 2016, 17:00

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi la mia classifica!

1) Sogni da uomo, di Polly Russell
In tremila caratteri sei riuscita a infilarci un perfetto teaser per un romanzo: brava. Il tema è presente, il contesto è ricco e arriva bene nella mente del lettore. Vero, hai un po' sacrificato la caratterizzazione della protagonista, ma la scelta è stata saggia, considerati i limiti. Direi un pollice su, un racconto davvero ben congegnato.
2) Mondo segreto, di Alexia Bianchini
Mi è piaciuto. Descrivi un processo creativo, il suo svilupparsi e svolgersi partendo da un punto ben definito per arrivare ovunque tu voglia, una volta presa coscienza del tuo potere, che ogni volta riscopri. Mi ha avvinghiato, davvero. Bello anche il finale, quella sedia rossa che la riporta alla realtà. Sono tentato per un pollice su, ma qualcosa mi stona e credo sia il tuo tentativo di piegare il tutto al tema dell'edizione. La riflessione finale mi stride un po', mi sembra un pelo forzata. Mi piacerebbe tu provassi a rivederlo depurandolo da qualunque intromissione esterna, a quel punto sarebbe da Vetrina, almeno a mio parere. Pertanto, pollice quasi su.
3) Oltre il verde, la speranza, di Simolimo
Dunque, mi hai messo in crisi. Questa favola raggiunge gli obiettivi che si era preposta, è scritta bene e pertanto la dovrei valutare con un pollice su e ammettertela direttamente in vetrina mettendoci il tag BAMBINI. Però, in effetti, qualcosa può essere migliorato e tu stessa hai commentato sostenendo di volerci mettere mano e penso che possa essere una buona idea perché con qualche carattere in più non può che migliorare e magari allargare il suo target oltre a quello infantile. Pollice quasi su, quindi. E spero di leggerti con più regolarità perché se è vero che il racconto raggiunge i suoi target è anche vero che manca di quell'ingrediente speciale che riesci a dare quando scrivi con maggiore regolarità.
4) Messaggio nella bottiglia, di Angelo Frascella
Un racconto davvero gradevole e gustoso. Ho un solo appunto: per tutto il suo evolversi ho continuato a pensare che la ragazza nascondesse qualcosa e lo scoprire che così non è mi ha un poco deluso. Troppo poco contrastato, infatti, il loro dialogo che, in questa forma, procede dritto verso una sola direzione. Ecco, proverei a lavorare su di lei, chissà che pepandola non ne venga fuori un racconto ancora migliore. Pollice tendente all'alto, pertanto.
5) Come Kurt Cobain, di Claudio Tamburrino
Ho dovuto rileggerlo. In prima lettura sembra tutto un po' confuso, almeno a me. In seconda, invece, diventa più chiaro e si apprezza. Va revisionato un pochetto, insisti molto, forse troppo, sul concetto di immaturità e appesantisce la lettura. Detto questo, il racconto mi è piaciuto, sia chiaro. Però concordo con Roncaccia: Carlo e Sara devono essere legati meglio al protagonista. Sara potrebbe assumere il ruolo di Claudia, renderebbe il tutto molto più drammatico e "sentito". Un pollice tendente all'alto per me. Pur con tutte le sue piccole imperfezioni sparse, il racconto arriva proprio dove vuole arrivare.
6) Gli altri sognan se stessi, di Jacopo Berti
Non mi ha soddisfatto il finale, mi è sembrato che tu abbia dovuto accelerare e no, non ci ho visto quanto da molti sottolineato, non l'ho visto perché, a mio personalissimo modo di vedere, non c'erano elementi sufficienti per vederlo e no, non mi va di tirare azzardare, soprattutto dopo che nel corpo centrale del racconto ti sei concentrato sugli infiniti piani della realtà senza poi, sempre a mio parere, fornirmi delle chiavi interpretative per il finale che, anche una volta lette le varie interpretazioni, mi è rimasto scollegato dal resto. E sì, mannaggia, la cosa m'innervosisce, soprattutto se tutto questo arriva al termine di quella che fino a quel momento era un'autentica perla. Hai un talento speciale, davvero, ma per questo racconto vedo un'unica via: un ampiamento. Troppo veloce il finale, insomma. Pollice ni che punta con forza verso l'alto, questa volta.
7) L’uomo che perse la testa per un cappello, di Claudia De Francesco
Premessa: non ho faticato a seguire lo scambio di battute e ad assegnarle ai corretti personaggi. Detto questo, è vero che il dialogo andrebbe contrastato di più ed è anche vero che, pur essendo valida l'idea, si percepisce che la forma e la struttura che hai trovato per esprimerla non sono, probabilmente, gli ottimali. Va revisionato per fare incastrare per bene gli ingranaggi e enfatizzare i meccanismi. Per il momento è un pollice ni che tende verso l'alto.
8) Blu zaffiro, di Giancarmine Trotta
Racconti molto e tieni il lettore esterno. Il punto di svolta, il sogno, arriva improvviso e non riesce a convincermi che sia sufficiente a dare la svolta al protagonista, forse proprio per la scarsa empatia generata fino a quel punto a causa del troppo tell a scapito dello show. E dico questo pur avendo apprezzato, e molto, il tono: pacato come il mare che sempre vedeva in sogno (ecco, quel sogno iniziale era sufficiente per il tema e anzi è anche il sogno più importante). Sai che c'è? Mi sa che la preoccupazione di dimostrare al lettore che il tema c'èra hai piegato il racconto in modo innaturale e che il tutto ne abbia risentito. Un pollice ni che vorrebbe puntare in su, questa volta. Revisionalo perché merita, davvero. E il Laboratorio è stato creato proprio per questo.
9) I sogni son desideri, di Valter Carignano
Vero, ci sono proprio tanti nomi e un paio di volte è necessario rileggere interi paragrafi per chiarirsi le idee. E vero, è evidente che il racconto è stato scritto molto in fretta (e nonostante questo sei riuscito a fare un lavoro, considerate le problematiche, più che buono). Inoltre il finale mi è sembrato affrettato, tronca netto e ci si chiede perché chieda un pagamento di nove generazioni (certo, la mazzetta ricevuta dal sacerdote doveva essere bella sostanziosa). Mi spiego: ho capito il perché, ma non è trattato con adeguato spazio nel racconto e risulta affrettato. Necessità di revisione, questo è certo. Pollice ni che vorrebbe puntare verso l'alto. Il Laboratorio ti attende!

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