Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
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antico
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Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2016, 2:20

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BENVENUTI ALLA TROCCOLI EDITION, LA TERZA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo HOBBES della TROCCOLI EDITION con FRANCESCO TROCCOLI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo HOBBES dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TOBRUK.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo SAMI'.


Questo è un gruppo da nove racconti, pertanto saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FRANCESCO TROCCOLI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via regolandomi con gli orari di consegna in caso di autori a pari punti), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo HOBBES:

Sogni carsici, di Erika Adale, ore 00.18, 2752 caratteri
L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia, di Marco Roncaccia, ore 00.45, 2890 caratteri
Airone verde, di Andrea Partiti, ore 00.30, 2994 caratteri
‘Na tazzulella ‘e café, di Patty Barale, ore 00.41, 2985 caratteri
Sognando Gesù, di Filippo Puddu, ore 00.06, 2912 caratteri
La tempesta, di Angela Catalini, ore 22.33, 2609 caratteri
Mai più, di Sara Tirabassi, ore 23.29, 2976 caratteri
Due anni e mezzo, di Viviana Tenga, ore 00.11, 2854 caratteri
La caccia, di Gemma Trimarco, ore 00.39, 2982 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 1 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo TOBRUK. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 2 dicembre, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DIECI racconti del TOBRUK e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTOTTO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TOBRUK.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA QUINTA ERA E BUONA TROCCOLI EDITION A TUTTI!












Hitherto
Messaggi: 94

Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2016, 15:54

Ecco la mia classifica con i relativi commenti:

1. Sogni carsici di Erika Adale
2. L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia
3. Mai più di Sara Tirabassi
4. ‘Na tazzulella ‘e café di Patty Barale
5. Airone verde di Andrea Partiti
6. La tempesta di Angela Catalini
7. Sognando Gesù di Filippo Puddu
8. Due anni e mezzo di Viviana Tenga
9. La caccia di Gemma Trimarco

1) Ciao Erika,
è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e ti faccio davvero i miei complimenti. Alcuni passaggi del tuo racconto appartengono a quella categoria di passaggi di fronte ai quali rimango attonito in contemplazione, gustando nella mia mente la bellezza della poesia. In particolare, ho apprezzato molto l'immagine dei banchi di nebbia che si aprono come quinte al tuo passaggio. Il finale è, a mio avviso, un'opera d'arte. Ho amato "Ogni sera mi infiltro sotto la crosta della realtà, scendo nel mondo ipogeo dei sogni e riemergo surgivo nelle vite degli altri, degli uomini d’azione che invidiavo, di donne che disperavo di sedurre. Il cuore dell’umanità è l’orizzonte delle mie notti.". L'immagine della discesa nel mondo ipogeo e della riemersione dalla terra mi hanno ricordato l'atmosfera di alcuni miti greci ed i misteri Eleusini. Ancora complimenti e spero di leggerti ancora.

2) Ciao Marco,
il tuo racconto cattura l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine ed è scritto in uno stile a me congeniale, dunque ho apprezzato davvero tutto di ciò che hai scritto. Credo che anche la trama sia sviluppata con arte, nonostante il numero dei caratteri disponibili fosse davvero esiguo. Ho trovato originali la mancanza di sogni e la perdita dell'attrazione sessuale nei confronti di tutte le altre donne; descrivono perfettamente il modo in cui la vita del protagonista è cambiata dopo il sogno. Vent'anni di inutile attesa? Così potrebbe sembrare, ma credo che non sia stata del tutto inutile. Un appunto: credo che si scriva "décolleté".

3) Ciao Sara,
ho trovato il tuo racconto molto coinvolgente e piacevole da leggere. Credo che tu abbia interpretato in maniera originale "il sogno che ha cambiato la mia esistenza" ed il tuo stile permette una lettura agile. Mi è piaciuto il senso di stranezza che si prova quando si legge "mi guardai i rami, le foglie" e ho apprezzato soprattutto la parte dell'uccello, sia per quanto riguarda la descrizione che per quanto riguarda il significato di ciò che hai scritto. Ah, soltanto un appunto di "verosimiglianza": sono piuttosto sicuro che gli uccelli non sudino ;)

4) Ciao Patty,
la tua scrittura ha uno stile leggero che si legge abbastanza bene. Uno dei pregi del tuo racconto è la sorpresa che si prova a vari livelli: quando si capisce che la ragazza sta parlando con uno psicanalista, quando si rivela il possibile episodio di avvelenamento e quando si capisce che la ragazza ha avvelenato il dottore (e che ne ha avvelenati altri). Ecco, ho trovato che l'ultima parte si sia sviluppata un po' troppo velocemente, probabilmente per il limite di caratteri che si potevano utilizzare. Inoltre penso che tu abbia usato un po' troppi puntini di sospensione, che non amo mai in un testo di qualsiasi genere. Mi sembra difficile che un'intossicazione da atropina tale da determinare paralisi e parestesie si risolva spontaneamente, soprattutto dopo 2 minuti dall'ingestione. Questo, tuttavia, depone a favore dell'ipotesi della paralisi ipnagogica rispetto a quella dell'avvelenamento, rendendo la protagonista una pazza completa e rendendo la storia molto più interessante. Se così fosse, l'ipotesi dell'avvelenamento sarebbe soltanto un delirio della paziente ma non mi sembra molto immediata come conclusione.

5) Ciao Andrea,
l'atmosfera del tuo racconto è tribale e non è banale. Credo che il tema sia stato centrato correttamente e lo stile si sposa abbastanza bene con ciò che hai scritto. Tuttavia, mi sembra che l'ambientazione si sarebbe potuta prestare ad un racconto più interessante dal punto di vista della vicenda. L'atmosfera è quella di un rito di passaggio ed è resa bene, ma avrei preferito qualcosa di un po' più denso in termini di trama.

6) Ciao Angela,
alcuni passi del tuo racconto mi sono piaciuti molto perché trovo che le combinazioni di parole che hai usato si sposino perfettamente. In particolare, mi è piaciuto molto "il fioco bagliore di una luna stinta". Tuttavia, credo che stoni nel tono descrittivo del racconto quel "a secchiate" che si legge nella frase "Aprì la finestra e il vento entrò in casa sparpagliando i fogli e lui restò lì, a prendersi l’acqua a secchiate e la musica che mancava la portò il vento che aveva disperso le nuvole lasciando la luna nuda e vulnerabile".
Per quanto riguarda la storia raccontata, mi rendo conto della difficoltà di condensarla in così pochi caratteri. La prima parte non l'ho trovata molto interessante mentre ho trovato coinvolgente la parte della creazione della musica, in armonia con la tempesta che imperversava all'esterno. Molto bella l'immagine della pioggia e del vento che picchiano su Modugno mentre lui chiude gli occhi ed apre le braccia.

7) Ciao Filippo,
il finale del tuo racconto è decisamente una sorpresa, ma penso che stoni troppo rispetto al resto, sia per quanto riguarda la trama che per quanto riguarda lo stile. La scrittura è lineare a differenza del tempo della narrazione, che però è stato gestito correttamente e dunque non causa confusione. Il tema "Il sogno che ha cambiato la mia esistenza" è centrato bene ma purtroppo la fine del racconto mi sembra la fine di una barzelletta che non mi ha fatto ridere (e non per le mie convinzioni religiose, che sono irrilevanti, ma perché mi sembra che ci sia una frattura troppo grande con il resto della storia).

8) Ciao Viviana,
ritengo che il tema che hai trattato nel tuo racconto sia un tema molto forte, ma che sia stato affrontato nel modo sbagliato. Ho avuto l'impressione che tu abbia soltanto grattato la superficie della vicenda, senza approfondire ciò che sarebbe stato bello approfondire. Forse il problema è proprio la scelta dell'argomento in questo contesto, perché credo che sia molto difficile fare un bel lavoro riguardante i meandri della depressione avendo a disposizione soltanto 3000 caratteri. Al di là di questo, il tema "Il sogno che ha cambiato la mia esistenza" è centrato, ma tutto il racconto risulta un po' banalizzato, forse per i limiti imposti dal regolamento.

9) Ciao Gemma,
trovo il tuo racconto interessante per quanto riguarda l'ambientazione e mi piace il tuo stile di scrittura. Mi sembra un racconto ben scritto anche se ho notato un abuso di virgole, in quanto alcune vengono messe anche prima della "e" e nella frase "Quello che vedo, non è ciò che mi aspettavo" la virgola separa il soggetto dal verbo. Credo che il tema del "Sogno che ha cambiato la mia esistenza" non sia stato centrato. Nonostante la visione della ragazza sia "come un sogno", non si capisce come questo possa aver cambiato l'esistenza del cacciatore. E' un peccato; se non fosse stato per questo, il tuo racconto sarebbe stato qualche posizione più in alto nella mia classifica. Comprendo la difficoltà di condensare un racconto in 3000 caratteri, ma forse avrei preferito una minore descrizione della battuta di caccia ed un maggior approfondimento di quello che sembra il vero inizio della storia, cioè quando il cacciatore avvista la ragazza. Ecco, sembra l'incipit di un racconto incompiuto.
A me le d eufoniche piacciono!

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 21:29

Buonasera, ecco i miei commenti:


SOGNI CARSICI di Erika Adale il sogno che cambia la vita, in questo caso è pagato a caro prezzo (con l’invalidità a vita). L’impiegato coscienzioso che va al lavoro in bicicletta e sogna frammenti di vita (panico da esame, un amplesso interrotto) per colpa di un incidente entra nelle menti degli altri, a partire da quella del chirurgo che lo opera. Sa che la colpevole della sua paralisi irreversibile alle gambe è la moglie del chirurgo, distratta da Facebook mentre era alla guida. Gli dice di raggiungerla, perché la donna vuole andarsene. Di lì in avanti, la vita dell’impiegato migliora sul lavoro e nel privato. Questo perché ha acquisito la capacità di entrare nelle menti degli altri sognando. Storia ben scritta, amara.

L’ALBERO DOVE I PADRI SOGNANO I FIGLI di Marco Roncaccia
La citazione di Herzog sugli aborigeni e la loro ostinazione a radunarsi nel supermercato che ha rimpiazzato il loro albero sacro per sognare i figli che avranno è molto poetica e rispecchia bene lo stato d’animo del protagonista, il quale si ostina a sognare la Donna Ideale che gli è comparsa in sogno vent’anni prima (molto fumettistica, visto il paragone con Jessica Rabbit, ma anche intellettuale, con la passione per il cinema tedesco, Saramago e i Weather Report). Il sogno ha cambiato la vita al protagonista. Il lettore soffre con lui per via del mancato secondo incontro, che avrebbe significato maggiore carnalità nel rapporto con lei. Il film di Herzog è dunque l’addio della donna al suo corteggiatore. La storia è triste, ma non del tutto, perché gli ha lasciato il suo mondo interiore (cinema tedesco, letture e musiche comuni). Ottima storia, c’è qualcosa da aggiustare.


Attento a decolté: si scrive decollété.

Attento alla discordanza di tempo verbale: lei ama il cinema tedesco io non guardo film che non siano americani. Visto che il resto del racconto è al passato, userei l’imperfetto: amava, guardavo.
Refuso: una secondo incontro (scrivere un).


AIRONE VERDE di Andrea Partiti La tua storia è splendida. Ecco il sogno che cambia la vita: scegliere l’animale totem giusto. Nel caso del tuo protagonista, l’Airone Verde (che gli donerà longevità e sanità fisica). La storia, scritta splendidamente, rielabora i miti sciamanici trattati anche da Lévi Strauss. C’è anche qualcosa dell’Ombra Junghiana (in questo caso simboleggiata prima dalla trasgressione da parte dell’iniziando al digiuno, con il furto del cibo, e poi dalle prove degli uccelli ingannatori, i “trickster” : condor dorato che offre ricchezze, piviere con il verme rosso e pulsante nel becco che fa balenare la sazietà dalla fame e dalla sete). Molto convincente la capanna degli iniziandi (devono apparire agli spiriti anonimi, per la seconda rinascita: feticci appesi agli alberi della capanna rituale) e bella l’immagine del viaggio intorno alla Terra del protagonista e degli altri iniziandi sui loro uccelli totem personali.


‘NA TAZZULELLA ‘E CAFE’ di Patty Barale Insolita storia, dove l’orrore è il caffè. Bevanda che diventa micidiale per la povera studentessa di medicina alle prese con un esame ostico e costretta alla convivenza con la compagna bevitrice dal cuore spezzato. Il sogno che cambia la vita alla tua protagonista è quello del treno in arrivo, con tanto di psicopatico dall’alito profumato di caffè e ben deciso a spingerla fra i binari. Lo specialista pensa a una paralisi ipnagogica. La faccenda è molto più seria. La studentessa di medicina ha rovinato la vita alla compagna di stanza soffiandole il ragazzo e costei si è vendicata tentando di ucciderla nell’incubo (con un sicario dall’alito odoroso di caffè). Fin qui tutto bene, ma non mi è chiara l’allusione alla belladonna (ha avvelenato lo specialista e non è il primo? Allora, il sogno le ha dato la capacità di mostrare il suo incubo anche ad altri? Mi sembra il tipico caso di pazzia da belladonna. Pazzia contagiosa. Però avresti dovuto specificarlo, dicendo che era stata la compagna di stanza a comperare il caffè). Interessante la ricetta caffè al cubo.

SOGNANDO GESU’ di Filippo Puddu Storia irriverente. Daniele Mereu è un mancato prete, perché, pur avendo le carte in regola a parere di Don Gutierrez e la ricorrente visione mistica di Nostro Signore, sofferente ma sereno, pronto ad accoglierlo nella schiera dei Suoi Servi, al momento dell’ordinazione, ne riceve il bacio e si rende conto che a Gesù…puzza l’alito. Il sogno che gli cambia la vita è proprio quello, avvenuto in chiesa al momento di prendere i voti come novizio (veste bianca, coricato prono sul pavimento). L’altro sogno l’ho visto più nella norma (Daniele Mereu è un semplice, puro di cuore e Gesù ha avuto buon gioco a entrargli nel subcosciente fino a mettere in crisi il rapporto con la bella e sensuale Monica. Il fatto che lui la ritrovi a fine storia, mi ha strappato un sorriso). Ottima la scrittura, soprattutto nella resa del primo sogno e in quella della scena torrida con la ragazza.

LA TEMPESTA di Angela Catalini Mi piace il tuo omaggio a Domenico Modugno. Il racconto del sogno che gli ha cambiato la vita è il sublime che il grande artista ha trovato nella natura. La notte di temporale, ai suoi occhi, ha assunto connotazioni oniriche, a partire dalle innumerevoli sfumature del cielo (bello il paragone con la tavolozza del pittore pasticcione). Anche i platani nella strada, con le foglie spazzate via dal vento danno potenza alla storia, accrescendo il senso del sublime. Molto cinematografica la scena della portafinestra che si apre e inonda la stanza del pianoforte dove il compositore sta componendo la musica per la sua canzone. Quindi la sorpresa finale è il sogno di serenità che lui trasmette con la sua canzone (volare nel cielo dipinto di blu). Per un momento ho pensato alla “Musica di Erich Zann” di Lovecraft.

MAI PIU’ di Sara Tirabassi Il tuo racconto è surreale. Per cosa ne ho capito: c’è collega sfigato di una certa Milly, alla quale sogna di far esplodere la testa per punirla del furto di idee che le ha fruttato il successo sul lavoro, ma diventa cieco prima di poterlo realizzare. Allora si risveglia per finire in un altro sogno, quello del night con le bellezze succinte in abito infantile e borotalco che usano giocattoli di legno in modo pittoresco.
Di qui il suo risveglio indignato nella mente di un albero impermalito per l’uso di quei balocchi e tutto contento di sopravvivere nel tempo alla gentaglia dei night, per poi passare a quello del gabbiano ingrassato per le troppe merendine rimediate al porto e smanioso di volare, perché tale è la sua natura. Il tema del sogno che ti cambia la vita salta da una mente all’altra (umana, vegetale, animale). Lo trovo ben scritto. I tre personaggi sono legati bene fra loro, ma nel finale avrei messo il collega sfigato, se non altro mentre guarda il gabbiano dopo essere uscito dal parco dove l’albero tiene d’occhio i suoi simili non abusati dall’uomo.

DUE ANNI E MEZZO di Viviana Tenga La tua storia affronta il tema della depressione, che spegne i sogni della tua protagonista (non più aspirante astronauta, strega, amica di folletti, persona importante, anche più delle sue arroganti coetanee) annegandola in un incubo fatto di buio per due anni e mezzo. Il sogno che le cambia la vita avviene quando ha gli occhi aperti, davanti a una cattiva cioccolata calda in un giorno novembrino. L’incontro con il ragazzo che ha vinto la sua stessa battaglia, la rianima. Vuole lasciarsi dietro quei due anni e mezzo. Il ragazzo ha acceso in lei la scintilla del rinnovamento spirituale. Poi, è scomparso, ma le ha lasciato questa grande eredità: la forza di uscirne. Il racconto ha uno spessore notevole.

LA CACCIA di Gemma Trimarco Il racconto è molto ben scritto. La scena di caccia nel gelo è resa in modo efficace. Il cacciatore è molto credibile, nel suo rispetto di fondo per il branco di lupi, che tuttavia caccia insieme all’amico Olsi. La preda dei lupi non è una mucca sperduta o un cervo, bensì una fanciulla ormai sul punto di soccombere all’attacco dei lupi. Lui e il suo amico decidono di tentare un salvataggio disperato, malgrado il gorgoglio nella gola di lei. Lo stile che hai usato ricorda le storie selvagge di London, ma c’è anche qualcosa di howardiano (entrambi gli scrittori hanno creato protagonisti profondamente rispettosi della donna, al punto di idealizzarla, proprio come succede al cacciatore della tua storia: il sogno che gli cambia la vita è la misteriosa fanciulla minacciata dai lupi in una notte gelida).

LA MIA CLASSIFICA (SOFFERTA, PERCHE’ SIETE TUTTI OTTIMI AUTORI) È:

1. L’AIRONE VERDE di Andrea Partiti

2. SOGNANDO GESU’ di Filippo Puddu

3. DUE ANNI E MEZZO di Viviana Tenga

4. LA CACCIA di Gemma Trimarco

5. LA TEMPESTA di Angela Catalini

6. SOGNI CARSICI di Erika Adale

7. L’ALBERO DOVE I PADRI SOGNANO I FIGLI di Marco Roncaccia

8. ‘NA TAZZULELLA ‘E CAFE’ di Patty Barale

9. MAI PIU’ di Sara Tirabassi

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » sabato 26 novembre 2016, 10:49

1) Sogni carsici, di Erika Adale
Ciao Erika,
bel racconto, molto intenso; complimenti. Notevole la prosa di alcuni passaggi, davvero ben scritti.
Mi riservo solamente un paio di flebili dubbi:
1) sul rispetto del tema: nel racconto ciò che cambia davvero la vita al protagonista non è un sogno (che si tratti di un sogno in senso stretto, di una voglia, di un desiderio più o meno recondito o altro) quanto un incidente, le cui conseguenze gli fornisco la capacità di entrare nelle menti altrui durante il sonno.
2) la forse eccessiva pacatezza con la quale il protagonista accetta l'invalidità.
A prescindere da questo, un pezzo notevole.
Ti segnalo una ripetizione:
che a casa riempiva una valigia per andarsene da casa.

2) Mai più, di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
bel racconto, scritto in maniera fluida, che si legge molto bene. La tua interpretazione del tema è decisamente originale, le trasformazioni del protagonista divertenti e suggestive. Più che il sogno che cambia la vita, una vita di sogni. Strano? Surreale? Forse l'uno e l'altro, ma molto gradevole.

3) Airone verde, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
il tema è senza dubbio rispettao, e l'ambientazione tribale è ben resa: mi è sembrato di leggere una favola africana, non dissimile da alcune che ho su un libricino che conservo da qualche parte. La scrittura è scorrevole e pulita, come tuo solito, ma se ti devo fare un appunto è riguardo alla trama che ho trovato un po' troppo lineare e scontata, poiché all'inizio anticipi come andra a finire, e cioè che dopo giorni di digiuno i ragazzi scopriranno di che pasta sono fatti e riceveranno un nome. E così accade.

4) L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
il tema è sicuramente centrato: non c'è dubbio che dal sogno la vita del protagonista sia cambiata. Certo che il tuo protagonista è un tipo ben strano: condannarsi all'astinenza sessuale, smettere di desiderare donne "reali", e crucciarsi per ven'anni nell'attesa di sognare nuovamente una donna, peraltro un'immagine molto stereotipata, che ricorda Jessica Rabbit.
Molto interessante e apprezzabile la citazione di Herzog, anche se il ritrovamento casuale del film che cita proprio la frase sibillina del sogno mi è parsa un pochino forzata.

5) Due anni e mezzo, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
il tuo racconto tocca un tema molto complesso, quello della depressione, malattia difficile. Il lavoro che hai fatto, coi soli tremila caratteri a disposizione, è buono, ma, a mio avviso, la vicenda risulta trattata in maniera un po' troppo sbrigativa; credo che approfondendo il tema ne potrebbe venire fuori un racconto lugo o anche un romanzo.
Il sogno non è subito evidente, ma a una lettura più approfondita è chiaro che è rappresentato dal desiderio della protagonista di vivere una vita normale, senza le pene della malattia.
La scrittura è buona, fluida, e il racconto si legge bene, ma, a mio avviso, il tutto meriterebbe uno spazio maggiore per sviluppare tutto il potenziale dell'idea.

6) ‘Na tazzulella ‘e café, di Patty Barale
Ciao Patty,
un racconto molto simpatico, scritto con stile leggero e che si legge d'un fiato. Il tema mi sembra centrato. Mi hai spiazzato però con l'ambientazione: avevo immaginato la scena nello studio di uno pscicanalista, ma mi sembra difficile che un paziente si presenti dal suo medico portandogli del tè. Si tratta forse di una visita a domicilio? Oppure siamo nello studio del dottore e la protagonista è riuscita ad avvelenare il tè che le è stato offerto?
Sulle questioni "mediche" non mi esprimo, non ne ho competenza.

7) Sognando Gesù, di Filippo Puddu
Ciao Filippo,
col tuo racconto mi trovo in difficoltà. A una prima lettura, il finale mi ha lasciato interdetto. Mi sembrava del tutto buttato lì, privo di senso. Però, per quel poco che ho imparato a conoscerti qui su MC, so che non scriveresti mai un racconto buttando un finale a caso. Ho parcheggiato il tuo racconto in attesa di rileggerlo. Nel frattempo ho visto un tuo commento:
il racconto porta e getta le basi per quello (il finale).
OK, mi sono detto, non l'ho capito; rileggiamolo. Però, anche a una seconda lettura e con la certezza che il finale fosse studiato, non sono riuscito a capirlo.
Allafine, mi sono convinto che forse l'interpretazione corretta è quella di Alexandra.
La scrittura è molto buona, le immagini vivide, in particolare, almeno per me, "le stigmate spillanti amore".

8) La tempesta, di Angela Catalini
Ciao Angela,
Modugno è stato un grande della musica italiana, e un omaggio è sempre lodevole. Il tema è centrato, almeno stando alle ultime dichiarazioni di Migliacci che sostiene di avere avuto l'idea delle parole della canzone dopo un incubo. Il racconto scorre abbastanza bene, anche se l'appunto di Hitherto mi trova d'accordo. L'ho però trovato un po' piatto nello sviluppo, un riassunto di una delle tante versioni della vicenda.

9) La caccia, di Gemma Trimarco
Ciao Gemma,
il tuo racconto mi è piciuto, le atmosfere a tratti londoniane, la descrizione della caccia... Avrebbe forse bisogno di una piccola revisione per sistemare qualche problemino di punteggiatura. Ma anch'io, come altri prima di me, trovo che il vero punto debole del racconto sia l'assenza del tema, che, anche sforzandomi, fatico a scovare. Che tu definisca un sogno la scena in cui descrivi la donna sfinita non mi sembra sufficiente a giustificare l'aderenza al tema.
A rileggerci.
Sulla discordanza temporale ti hanno già detto altri prima di me.

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Adry666
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 28 novembre 2016, 18:17

Ciao a tutti,

gran gruppo!! Complimenti a tutti gli scrittori!

La mia classifica per il gruppo HOBBES:

1. Mai più, di Sara Tirabassi
2. Sogni carsici, di Erika Adale
3. ‘Na tazzulella ‘e café, di Patty Barale,
4. L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia,
5. La tempesta, di Angela Catalini,
6. Sognando Gesù, di Filippo Puddu,
7. Airone verde, di Andrea Partiti,
8. La caccia, di Gemma Trimarco,
9. Due anni e mezzo, di Viviana Tenga,


Sogni carsici, di Erika Adale
Ciao Erika,
tema centrato.
Molto evocativo il tuo racconto, le nebbie della coscienza e di Morfeo si mischiano senza soluzione di continuità. Il ritmo è buono, la trama mai banale, il finale aperto alle speranze del protagonista.
Sul fatto che non scopriranno mai la donna che ha causato l’incidente ho dei dubbi, ormai quasi nel 99 per cento dei casi si riesce a risalire all’investitore. Tu lo lasci sfumato nel racconto, avrei preferito una parola sulla sua cattura o sulla sua redenzione.
Nel complesso ottima prova.
Ciao
Adriano

L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia,
Ciao Marco,
tema centrato, l’esistenza del protagonista è cambiata parecchio.
Come sempre il racconto è ben scritto, il ritmo è fluido, il tema interessante.
Tuttavia chiedi al lettore un lavoro molto grande: è plausibile che una persona normale rimanga attaccata al suo sogno per vent’anni? Sì, forse, se si trattasse di un sogno a occhi aperti (io sogno di diventare un ingegnere…), però a tutti è successo di sognare cose magnifiche, anche donne di cui ci siamo innamorati, ma poi la caratteristica dei sogni, nelle rare occasioni in cui si ricordano anche dopo ore, è quella che perdono la loro forza con il tempo, bastano giorni per dimenticarli del tutto o comunque per non avere più la loro influenza dominante.
Riassumendo: buona prova ma devo riflettere quanto sia attendibile la tua ipotesi di “sospensione di incredulità”
Ciao
A presto
Adriano

Airone verde, di Andrea Partiti,
Ciao Andrea,
tema centrato.
Racconto scorrevole e ben scritto, il ritmo è un po’ “piatto”, sembra una di quelle storie che si leggono sui libri per bambini: belle, ma che prendono poco gli adulti.
Il finale è un po’ telefonato e, come nel resto della storia, ci si aspetta tutto quello che poi succede.
Nel complesso discreta prova a cui metterei un po’ mano per aggiungere del mordente e qualche spruzzata di suspense ))
Ciao
Adriano

‘Na tazzulella ‘e café, di Patty Barale
Ciao Patty,
tema centrato.
Racconto molto scorrevole che si fa leggere con piacere.
Trasmetti bene l’orrore della paralisi, mi sono quasi spaventato. Anche io avrei preferito una deriva diversa dal delitto per pazzia, ma si tratta di gusti personali, e comunque ho ben presente la limitazione dei caratteri.
Non sapevo che si chiamasse caffè al cubo ma mi ricordo benissimo che si usava parecchio al tempo dell’università come “droga” pre-esame per studiare tutta la notte, poi però i giorni dopo che mal di testa!! ))
Nel complesso buona prova, complimenti!
Ciao
Adriano

Sognando Gesù, di Filippo Puddu
Ciao Filippo,
tema centrato, due volte ))
Il tuo racconto è scritto bene, il finale è a sorpresa, ma non sorprendente, forse rovina un po’ il resto della storia, ma è una mia opinione.
Devo di re che a differenza di altri tuoi racconti che ho letto, con questo ho fatto un po’ più di fatica e ho dovuto rileggere dei passaggi per capirne il senso. In alcuni casi è positivo nascondere per poi sorprendere, in altri casi si fa fare una fatica di troppo al lettore.
Nel complesso discreta prova che può diventare ottima se riesci a semplificare qualche passaggio e a far digerire meglio la battuta conclusiva.
Ciao
Adriano

La tempesta, di Angela Catalini
Ciao Angela,
tema centrato solo collateralmente.
Il racconto è ben scritto, buon ritmo, storia particolare.
Molto evocative le descrizioni; però in alcune parti la storia mi è sembrata un po’ troppo piatta, mi sarei aspettato qualche “sale e scendi” in più.
Finale bello, anche se non so come interpretare la nota a fine pagina, forse non necessaria a mio parere.
Nel complesso buona prova, brava.
Ciao
Adriano

Mai più, di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
tema centrato varie volte )
Il tuo racconto è bello e leggero, si fa leggere di un fiato, il ritmo aiuta ad andare veloci fino alla fine. Finale che forse non soddisfa tutte le aspettative, ma è pienamente compensato dalla struttura a scatole cinesi dei sogni che mi ha ricordato un po’ il film “Inception”.
Non so come inquadrare il tuo racconto: surreale, fantasy, boh, so solo che mi è piaciuto, brava!
Ciao
A presto
Adriano

Due anni e mezzo, di Viviana Tenga
Ciao Viviana.
tema centrato, almeno parzialmente.
Il tuo racconto è interessante e tratta un tema molto delicato. Penso sia un buon lavoro ma non rientra nelle mie corde questa tipologia di narrazione: un po’ troppo “spiegata”, mi mancano le azioni e i dialoghi.
Nel complesso è un buon lavoro che forse richiederebbe uno spazio maggiore per accogliere anche delle sfumature più “narrative”.
Ciao
Adriano

La caccia, di Gemma Trimarco
Ciao Gemma,
tema parzialmente centrato.
Il racconto è bello, appassionante, notevole ambientazione; il ritmo è un po’ singhiozzante a causa di un uso un po’ esagerato dei segni di interpunzione. A tratti mi ha ricordato i libri che leggevo da bambino di Jack London; sei stata molto brava, complimenti.
Il finale è frettoloso, immagino ti siano finiti i caratteri, peccato; spero di rileggerti dopo le dovute modifiche.
Nel complesso buona prova, peccato per il tema.
Ciao
Adriano

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jimjams
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 28 novembre 2016, 23:15

La mia classifica:

1) Mai più, di Sara Tirabassi

"Va be' forse sono un ingenuo e così lo rivelo, ma che bello che bello che bello. Non è tanto l'idea dello svegliarsi di volta in volta in un sogno dove si sogna di sognare di sognare di sognare...
Sono i salti dall'uno all'altro cambiando del tutto registro, i piccoli particolari. Ho adorato il solido albero e poi contrapposto l'uccello libero e terrorizzato dalla staticità. Va bene, sono sporchi trucchi ma con me hanno funzionato. Se non ci sono sorprese negli ultimi due racconti questo diventerà il mio preferito di questo girone."

2) L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia

"Ciao Marco. Il tuo racconto è intrigante. Sia per la storia, sia per ragioni stilistiche. C'è però una cosa che avrei cambiato, ma te la dico alla fine.
Fino alla sveglia che interrompe il primo sogno è perfetto. La seconda parte mi sta bene, un po' secca ma lo spazio è quello che è.
Qualcuno mi pare abbia visto un problema di infodumping nella terza parte ma personalmente non mi disturba, sta raccontando, che racconti.
Ecco l'unica cosa che non capisco bene è l'ultima frase. Dove avrebbe dovuto incontrare la donna il nostro protagonista? Sotto l'albero? Se gli aborigeni andavano nel negozio, non sarebbe potuto andare anche lui? Ecco, diciamo che io non mi sarei arreso per mancanza di alberi. Magari poteva finire con ""Ecco perché ora sono un fottuto aereo per l'Australia..."" :-)"

3) Sogni carsici, di Erika Adale

"Un bel racconto Erika, ormai è diventata un'abitudine commentarti :-)
L'idea è davvero graziosa, la scrittura mi pare non contenga errori formali e la struttura del racconto funziona, nonostante io percepisca un po' di fatica per contenere tutto nello spazio richiesto (mi pare quasi di vedere le cicatrici dove ci sono i tagli, o me le sogno?). Va benissimo anche il finale. Lì magari subentra la preferenza dell'autore, io avrei affondato il coltello un po' più a fondo e invece di chiudere con ""Il cuore dell’umanità è l’orizzonte delle mie notti."" piuttosto neutrale e asettico, ci avrei schiaffato qualcosa di più cattivo. In fondo ognuno di noi dentro nasconde qualcosa di marcio. O no?"

4) Due anni e mezzo, di Viviana Tenga

Racconto delicato che affronta un tema al contrario piuttosto pesante e sottovalutato. Usi toni che non diventano troppo pesanti e questo va bene perché la donna alla fine trova la strada per risalire la china. Un po' troppo rigido e veloce l'incontro tra i due, forse potevi sacrificare qualcosa altrove e dargli qualcosa in più. Forse. Non è a questo punto importante quanto sia credibile la "guarigione" stimolata dall'incontro, è più imporante in questo contesto il messaggio che un cambiamento sia possibile. Finale giusto. Un buon racconto per me, senza rilievi di stile da fare.

5) Airone verde, di Andrea Partiti

Un racconto che non mi aspettavo, potrei dire poetico, evocativo. Gli elementi e le modalità del rito mi porta a pensare che tu abbia un qualche background a cui hai attinto per realizzare un'ambientazione credibile e ben costruita. Questo è buono e giusto :-) Manca forse un pochino di tensione emotiva in tutta la storia. C'è una grande serenità e questa pemane anche quando la narrazione parla dei momenti più gravi dell'attesa, quando cade in tentazione, quando arrivano offerte non idonee. Ecco se devi cercare un miglioramento secondo me puoi lavorare su questo aspetto.

6) ‘Na tazzulella ‘e café, di Patty Barale

"Ciao Patty!
Il caffé al quadrato non lo conoscevo, figuriamoci quello al cubo :-) Interessante informazione.
Molto carino e ironico il racconto. Buona la tensione della parte centrale anche se credo lì qualcosina si possa migliorare.
Buono il finale anche se per un attimo sono andato in cerca del punto dove al dottore è stato servito il té :-)
Va be' diciamo che il lettore deve immaginarlo e intuirlo, ma ce la dovrebbe fare."

7) La caccia, di Gemma Trimarco

Ciao Gemma. Butto subito lì un appunto, prima di dimenticarlo. Avrei scritto: "I lupi sono macchine perfette, onesti nella loro crudeltà", piuttosto del contrario. Mi sembra più... giusto. Il tuo racconto mi ha coinvolto e funziona bene, peccato che... non finisca. Ci lasci in sospeso, senza nemmeno lanciare aperto un epilogo, suggerire qualcosa, abbozzare una sorpresa. Rimane una narrazione ben sostenuta e che come dicevo mi ha coinvolto e conquistato, ma manca una qualche soddisfazione finale e si rimane delusi. Poco centrato anche il tema. Comunque, nonostante questi "difetti" il racconto denota una bella capacità di narrazione. Credo che qui basterebbe cambiare pochissimo per farne un top del gruppo.

8) Sognando Gesù, di Filippo Puddu

"Ciao Filippo. Il racconto mi ha un po' sorpreso nel finale, anche se le avvisaglie che saremmo andati in luoghi diversi da quelli consueti erano presenti nella seconda parte, quella con la ragazza.
La battuta finale mi ha lasciato un secondo in dubbio. Vuole essere un colpo di spirito, dando al racconto una nota comica? Se fosse così il tono ironico andava impostato fin dall'inizio in modo che il lettore arrivasse alla battuta pronto a riceverla. Una seconda interpretazione è che invece sia una battuta ""seria"", che si ricollega bene con la domanda del prete ""Lei ha visto davvero Gesù?"". La risposta è evidentemente ""no"", visto che ""gli puzza l'alito"", elemento che priva di perfezione la visione e dunque la degrada da incontro mistico a sogno immaginario. Ecco, qualsiasi delle due interpretazioni necessità di qualche ritocco, per fare in modo che tutto il racconto sia costruito per culminare in quella battuta."

9) La tempesta, di Angela Catalini

Ciao Angela. Un racconto che si basa sulla suggestione delle immagini più che su una struttura di trama intesa a sorprendere o colpire il lettore. L'episodio ha una sua potetica e trae il suo fascino quindi dall'uso delle parole e dallo stile. Ci sono alcune cose che io scriverei diversamente ma per questioni di gusti più che per problematiche legate alla scrittura. Questo tipo di racconti in contesti come il nostro viene sempre meno apprezzato riespetto al classico racconto con sorpresa. Io tendo ad amare il racconto fine a se stesso. Credo sarebbe stato meglio evitare la spiegazione sull'origine dell'ispirazione, ma temo che sarei caduto in tentazione anche io come te :-)

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Vastatio
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » martedì 29 novembre 2016, 10:43

Sogni carsici

Ciao,
Charles Xavier in versione onirica. Hai voluto puntare sul poetico, e ti è riuscito bene, per quanto avrei preferito che non cercassi sempre e comunque la metafora o l'immagine a effetto.
Alcune immagini sono molto azzeccate, ho apprezzato le nebbie come quinte, ma altre le trovo forzate, come il "tentacolo dei pensieri".
La ricerca dell'aggettivo da mettere davanti a quasi tutto ("inutile" vapore) o la scelta di termini inconsueti (coem carsici, che ho dovuto andare a cercare per scoprire che significava "anche" che ritornano) dopo un po' mi sembrano un artificio noioso che sminuisce il resto.
Mi chiedo anche da dove venga tutat questa "poesia": un uomo qualunque, quasi apatico e senza grosse qualità ha un incidente. Guadagna il potere di infilarsi nella mente degli altri, ma i pensieri sono quasi sempre grezzi, materiali, egoistici. Quelli che ci mostri sono così. Eppure lui si trasforma in un animo nobile.
Non so, lo trovo fin troppo "buono" come racconto, ma questa è una mia preferenza personale.
A livello di storia invece non vedo confusione, sentimenti. L'apatia che lo contraddistingueva all'inizio continua anche dopo, ed è in contrasto con la sua nuova vita di "successo" derivatagli dal potere.
Non so se riesco a spiegarmi, capisco che sia un racconto a posteriori, quindi lui è già nella sua nuova forma, ma non riesco a sentire l'evoluzione del personaggio: mi culli costantemente in una stanza ovattata.
Tema, beh, a cambiarlo in realtà è stato un incidente, non un sogno, ma poi sono stati i sogni carsici... direi che ci può stare.

L’albero dove i padri sognano i figli

Ciao,
letterale nel trattare il tema. Chiedi tanto al lettore questa volta, chiedi che trovi credibile venti anni di fedeltà a un sogno. A un sogno riconosciuto come tale. Certo, sicuramente qualche persona "speciale" potrà anche rientratre in tale categoria, ma mi tiri quasi subito fuori dal racconto così.
Però se si accetta la tua premessa il racconto scorre ed è piacevole, non è certo la tecnica a difettarti.
La chiusura non mi piace, è troppo spiegone. Questo però temo dipenda da me, dopo tutto io lascio al lettore tanto da fare e praticamente sempre questa scelta mi si ritorce contro. Tu mi accompagni per mano, mi fai vedere tutto, me lo spieghi un paio di volte e la cosa mi infastidisce.

Airone verde

Ciao,
premesso che l'ambientazione tribale non mi ha mai esaltato il racconto è godibile e scritto bene. Quello che non riesco a mettere a fuoco però è il tempo in cui si svolge la tua vicenda.
Per quanto possa sembrare un dettaglio da poco mi aiuterebbe a dare una "dimensione" a questo bambino.
Un bambino di nove anni (tanti) che non sa del digiuno? Non gioca con altri coetanei? E' un cittadino (dei nostri giorni) e poi arrivano i nonni a deportarlo in capanna?
Propendo per la mia ultima ipotesi, per giustificare l'assoluta ignoranza del ragazzo, ma dieci giorni di digiuno, a un ragazzino, non preparato (come affermi) mi sembrano decisamente troppi.
E infatti lo fai cedere (ottimo, bravo), salvo poi farlo durare fino al nono.
Tema, stile e scorrevolezza sono ok, solo l'età e la premessa di un rito di passaggio "sconosciuto" così "gravoso" mi sembrano tirare un po' troppo la corda.

‘Na tazzulella ‘e café

Ciao,
mettere in campo la pazzia, come per il surreale, è sempre un po' giocare facile. La credibilità di comportamento e ragionamenti è sempre sotto il salvacondotto della paranoia e puoi giustificare qualsiasi cosa.
Mi piace però come tu abbia deciso di farla girare attorno al caffé. Da questo punto di vista ho trovato l'incipit davvero carino e azzeccato.
Il resto scorre è ben scritto e riesci anche a trasmettere il senso di angoscia della paralisi.
Personalmente non avrei giocato la carta della follia in declinazione omicida, un po' abusata, ma avrei ribaltato la cosa più su un transfert o un trauma che giustificasse ancora di più la tua protagonista nella sua "fobia" e nelel sedute: la compagna di stanza si è suicidata bevendo il caffé o magari confondendo una sua boccetta che usava per altro quando era ubriaca e si voleva fare un caffé per farsi passare la sbornia.
Tema ok.

Sognando Gesù

Ciao,
andiamo subito al sodo: hai rovinato un bel racconto per fare la battuta. Battuta che ci può anche stare, può essere solo un modo per ironizzare del protagonista e non esplicitare che ha "semplicemente" avuto la controilluminazione di non essere portato.
Poco importa che arrivi in effetti alla fine, proprio nel momento cruciale, ci sta ma DEVI gettare le basi per giustificare che è la "tensione" o il carattere del protagonista, irriverente, a portare a quella battuta. Altrimenti no, non è credibile che una persona che ha fatto tutta la strada per prendere i voti se ne esca con qualcosa di "irrispettoso" e becero come "a gesù puzza l'alito" in un momento di "calma".
A tal proposito stona ancora di più che, abbandonato il proposito mistico di diventare prete, tu descriva la calma ritrovata come un "miracolo". Non hai costruito il racconto come una satira o un j'accuse, mantieni almeno il narratore "coerente".
Sistema il finale, o giustifica l'irriverenza del protagonista con qualche battuta nei passi prima (anche solo rispondendo all'accusa di impotenza in modo autoperculante o col prete quando è nervoso) e avrai una perla.
Tema ok.

La tempesta


Ciao,
sono in difficoltà col tuo racconto perché, semplicemente, non è nelle mie corde. Il processo creativo di ogni artista è qualcosa di personale, intimo, e sinceramente che qualcuno ne crei una "reinterpretazione" o ne romanzi la descrizione da qualche intervista, non so, mi sembra una violazione della privacy.
Questo però è un problema squisitamente mio. Trattandosi di un momento di estasi creativa tutto vale, per quanto più che trasmettere emozioni mi sembra un cronaca di momenti.
Il tema è rispettato, per quanto sia la nota finale SPIEGONE/INFODUMP a dargli forza e comprensione. Nota che odio e che gioca sporchissimo. Che sia Modugno e "Nel blu dipindo di blu" me lo devi far capire nel testo, e ci eri anche quasi riuscita a instillarmi il dubbio. Poi arriva la nota e brucia tutta la tua fatica.

Mai più

Ciao,
idea spettacolare legare tanti sogni tra loro col filo della paura. Ovviamente fino a quando non passiamo al terzo blocco rischi confusione (ma chi sono io per lamentarmi della confusione generata nel lettore?), perché non abbiamo ancora capito il tuo gioco.
Ho solo tre appunti da farti (ma gli ultimi due sono più preferenze personali):
- l'umanizzazione dell'albero è eccessiva per come la proponi. Sa troppo, dammi almeno un motivo, dimmi che è nel parco proprio davanti al night. Perché se è empatizzabile e "geniale" la perversione dei giocattoli di legno, o il terrore del sangue il fatto di ritenere perverso il "lolicon" o simile NON riesco ad associarlo a un albero.
- se si esclude la paura non c'è un filo che lega (crescita o decriscita di coscienza). Sono io che cerco le cose complicate, ma ci fosse stata anche questa lettura sarei andato in sollucchero (o magari c'è e non l'ho vista)
- avrei preferito che riuscissi a chiudere il cerchio, non a renderlo infinito, come per la nota precedente, se avessi ricollegato alla paura del primo pezzo... libidine
Beh.. tema ovviamente ok.


Due anni e mezzo

Ciao,
idea ambiziosa portare in scena la depressione, con me però non sei riuscita a smuovermi più di tanto. Forse perché hai deciso di far partire la narrazione a cose "concluse", quando lei ne è fuori e quindi il pathos, anche della protagonista è ormai scemato.
La prima parte è buona, ma mi perdi alla frase "solo depressione". Hai sminuito tu stessa quello doveva essere il cardine su cui far ruotare l'empatia.
Non sono certo di aver capito la tua declinazione del tema, nonostante ci siano molti sogni nel testo, non mi sembrano quelli a far cambiare la vita della protagonista, ma la depressione e la sua risoluzione. Forse volevi legare l'inizio della depressione per non riuscire a "realizzare" nessuno dei sogni e poi all'accettazione di questo.
A parte ciò comprensione e scorrevolezza del testo sono più che buone.


La caccia

Ciao,
belle scene e belle descrizioni. All'inizio ho creduto che lui non fosse umano, che fosse un predatore anche lui, ma quando accenni alla "mano" sono costretto a ritornare sul tuo sentiero.
Il problema è che ti è finito lo spazio. Hai perso troppo tempo nella, seppur ottima, descrizione delle sensazioni del protagonista e, quando hai tirato fuori il pezzo forte, non avevi più caratteri.
Va anche bene come chiusura, ma, dopo una empatia così "forte" tra lui e lupi, avere un semplice "non so perché la voglio aiutare" è ridicolo. A meno che, e ritorniamo al punto iniziale, lui NON sia umano o sia magari un indiano e lei una donna bianca nel periodo coloniale: qualcuno cioé verso cui ha forti pregiudizi (religiosi, razziali, ecc)
Tema non pervenuto.

Classifica

1. Mai più
2. ‘Na tazzulella ‘e café
3. Airone verde
4. Sogni carsici
5. L’albero dove i padri sognano i figli
6. Sognando Gesù
7. La tempesta
8. Due anni e mezzo
9. La caccia

Fernando Nappo
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » martedì 29 novembre 2016, 15:02

1) Sogni carsici, di Erika Adale
Ciao Erika,
bel racconto, molto intenso; complimenti. Notevole la prosa di alcuni passaggi, davvero ben scritti.
Mi riservo solamente un paio di flebili dubbi:
1) sul rispetto del tema: nel racconto ciò che cambia davvero la vita al protagonista non è un sogno (che si tratti di un sogno in senso stretto, di una voglia, di un desiderio più o meno recondito o altro) quanto un incidente, le cui conseguenze gli fornisco la capacità di entrare nelle menti altrui durante il sonno.
2) la forse eccessiva pacatezza con la quale il protagonista accetta l'invalidità.
A prescindere da questo, un pezzo notevole.
Ti segnalo una ripetizione:
che a casa riempiva una valigia per andarsene da casa.

2) Mai più, di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
bel racconto, scritto in maniera fluida, che si legge molto bene. La tua interpretazione del tema è decisamente originale, le trasformazioni del protagonista divertenti e suggestive. Più che il sogno che cambia la vita, una vita di sogni. Strano? Surreale? Forse l'uno e l'altro, però molto gradevole.

3) Airone verde, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
il tema è senza dubbio rispettao, e l'ambientazione tribale è ben resa: mi è sembrato di leggere una favola africana, non dissimile da alcune che ho su un libricino che conservo da qualche parte. La scrittura è scorrevole e pulita, come tuo solito, ma se ti devo fare un appunto è riguardo alla trama che ho trovato un po' troppo lineare e scontata, poiché all'inizio anticipi come andra a finire, e cioè che dopo giorni di digiuno i ragazzi scopriranno di che pasta sono fatti e riceveranno un nome. E così accade.

4) L’albero dove i padri sognano i figli di Marco Roncaccia, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
il tema è sicuramente centrato: non c'è dubbio che dal sogno la vita del protagonista sia cambiata. Certo che il tuo protagonista è un tipo ben strano: condannarsi all'astinenza sessuale, smettere di desiderare donne "reali", e crucciarsi per ven'anni nell'attesa di sognare nuovamente una donna, peraltro un'immagine molto stereotipata, che ricorda Jessica Rabbit.
Molto interessante e apprezzabile la citazione di Herzog, anche se il ritrovamento casuale del film che cita proprio la frase sibillina del sogno mi è parsa un pochino forzata.

5) Due anni e mezzo, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
il tuo racconto tocca un tema molto complesso, quello della depressione, malattia difficile. Il lavoro che hai fatto, coi soli tremila caratteri a disposizione, è buono, ma, a mio avviso, la vicenda risulta trattata in maniera un po' troppo sbrigativa; credo che approfondendo il tema ne potrebbe venire fuori un racconto lugo o anche un romanzo.
Il sogno non è subito evidente, ma a una lettura più approfondita è chiaro che è rappresentato dal desiderio della protagonista di vivere una vita normale, senza le pene della malattia.
La scrittura è buona, fluida, e il racconto si legge bene, ma, a mio avviso, il tutto meriterebbe uno spazio maggiore per sviluppare tutto il potenziale dell'idea.

6) ‘Na tazzulella ‘e café, di Patty Barale
Ciao Patty,
un racconto molto simpatico, scritto con stile leggero e che si legge d'un fiato. Il tema mi sembra centrato. Mi hai spiazzato però con l'ambientazione: avevo immaginato la scena nello studio di uno pscicanalista, ma mi sembra difficile che un paziente si presenti dal suo medico portandogli del tè. Si tratta forse di una visita a domicilio? Oppure siamo nello studio del dottore e la protagonista è riuscita ad avvelenare il tè che le è stato offerto?
Sulle questioni "mediche" non mi esprimo, non ne ho competenza.

7) Sognando Gesù, di Filippo Puddu
Ciao Filippo,
col tuo racconto mi trovo in difficoltà. A una prima lettura, il finale mi ha lasciato interdetto. Mi sembrava del tutto buttato lì, privo di senso. Però, per quel poco che ho imparato a conoscerti qui su MC, so che non scriveresti mai un racconto buttando un finale a caso. Ho parcheggiato il tuo racconto in attesa di rileggerlo. Nel frattempo ho visto un tuo commento:
il racconto porta e getta le basi per quello (il finale).
OK, mi sono detto, non l'ho capito; rileggiamolo. Però, anche a una seconda lettura e con la certezza che il finale fosse studiato, non sono riuscito a capirlo.
Allafine, mi sono convinto che forse l'interpretazione corretta è quella di Alexandra.
La scrittura è molto buona, le immagini vivide, in particolare, almeno per me, "le stigmate spillanti amore".

8) La tempesta, di Angela Catalini
Ciao Angela,
Modugno è stato un grande della musica italiana, e un omaggio è sempre lodevole. Il tema è centrato, almeno stando alle ultime dichiarazioni di Migliacci che sostiene di avere avuto l'idea delle parole della canzone dopo un incubo. Il racconto scorre abbastanza bene, anche se l'appunto di Hitherto mi trova d'accordo. L'ho però trovato un po' piatto nello sviluppo, un riassunto di una delle tante versioni della vicenda.

9) La caccia, di Gemma Trimarco
Ciao Gemma,
il tuo racconto mi è piciuto, le atmosfere a tratti londoniane, la descrizione della caccia... Avrebbe forse bisogno di una piccola revisione per sistemare qualche problemino di punteggiatura. Ma anch'io, come altri prima di me, trovo che il vero punto debole del racconto sia l'assenza del tema, che, anche sforzandomi, fatico a scovare. Che tu definisca un sogno la scena in cui descrivi la donna sfinita non mi sembra sufficiente a giustificare l'aderenza al tema.
A rileggerci.
Sulla discordanza temporale ti hanno già detto altri prima di me.

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ceranu
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 30 novembre 2016, 11:14

Ciao a tutti, ecco i miei commenti e la mia classifica.
Questo mese mi trovo in una situazione strana, non c'è nessun racconto che mi abbia conquistato completamente, ma tanti che hanno toccato la mia “sensibilità” e ch mi hanno incuriosito. Quindi saranno quelli che premierò.


Sogni Carsici, di Erika Adale

Ciao Erika, il racconto mi piace e si legge bene. Sono molto ben gestiti i cambi di scena. La tecnica è buona come sempre. Però, fatico a trovare l'attinenza al tema. Dimmi se sbaglio, ma ho l'impressione che non sia il sogno a cambiare la vita, ma l'incidente. I sogni sono solo una conseguenza di quell'avvenimento. Poi da lì in poi è vero che grazie a quelli riesce a manipolare gli altri, ma senza l'incidente non sarebbe successo. 
Aspetto un tuo chiarimento. 
Ciao e alla prossima.

L'albero dove i padri sognano i figli, di Marco Roncaccia

Ciao Marco, a me il racconto è piaciuto e anche molto. Non trovo così assurdo il rimanere legato a un sogno (non è una donna e non è un "vero" sogno, ma l'utopia penso si possa intendere nello stesso modo.). La storia è scritta molto bene e stavolta non chiedi molto al lettore il che è un bene. L'unica nota è sul finale, forse è un po' troppo affrettato, avrebbe meritato più spazio. Quell'ultima riga è una doccia fredda per il lettore. Mozzi il fiato e non dai la possibilità di soffrire con lui. 
Nel complesso è un'ottima prova, bravo!

Airone verde, di Andrea Partiti

Ciao Andrea, il racconto è scritto bene e si legge in maniera fluida. Le immagini sono suggestive e l'ambientazione affascinante. Ho solo due dubbi. Uno coincide con quello di Roberto, anch'io fatico a orientarmi in un momento storico. Il secondo, invece, riguarda il sogno vigile. Non mi convince, sicuramente è più una visione che un sogno, ma anche in questo caso è troppo semplice "non devo accettare". Manca un elemento che mi fatica intuire la sua fatica a rinunciare. 
Nel complesso è una buona lettura.
Ciao e alla prossima.

'Na tazzulella 'e cafè, di Patty Barale

Ciao Patty, che impresa. Hai inserito tre piani di narrazione in un solo racconto. C'è il presente, il passato e il sogno nel passato. A questo punto potevi anche usare la terza, la seconda e la prima persona :P 
Devo ammettere che però è tutto comprensibile e scorre bene. Non mi piace che molte informazioni arrivino nell'ultimo paragrafo. Avresti dovuto sparpagliare le informazioni qua e la, per esempio il fatto che lei abbia rubato il ragazzo alla sua compagna di stanza lo dici solo alla fine. E mancano gli elementi per renderla un serial Killer. Probabilmente sarebbe stato meglio se il racconto fosse partito con la risposta al dottore: "Anche lei è come tutti gli altri! 
Perché? Perché nessuno di voi è disposto a riconoscere il fatto che la mia compagna di stanza, quella sera, ha tentato di uccidermi, di avvelenarmi perché le avevo rubato il ragazzo? Siete tutti uguali! Per voi il problema è mio! Paralisi da sonno... beh, ora anche lei, come gli altri, può provare di persona, dottore...la belladonna fa miracoli, dottore... anche nel tè, dottore, anche nel tè..."
e avrei aggiunto una frase tipo: "adesso sarà costretto ad ascoltarmi, veramente." 

Prendila con le pinze, probabilmente è un'idea del cavolo. 
Nel complesso è un buon racconto che però, a mio avviso, andrebbe sistemato. 
Ciao e alla prossima.

Sognando Gesù, di Filippo Puddu

Ciao Filippo. 
Partendo dal presupposto che il tuo intento è quello di destabilizzarci, e in questo sei andato a segno, trovo anch'io che il finale sia inadeguato al racconto. Ci stava qualcosa che lo stravolgesse, ma la battuta non mi piace e ancora meno mi piace il ritorno da Monica. Avrei preferito qualcosa di più irriverente. Gesù avrebbe potuto invitare Dani a vivere serenamente la sua omosessualità.
Nel complesso è un ottimo spunto con un finale non all'altezza delle aspettative. 
Ciao e alla prossima.

La tempesta, di Angela Catalini

Ciao Angela, il racconto è interessante e ben scritto. Mi piacciono gli omaggi ai grandi personaggi della storia, e Modugno merita mille tributi. Però il testo ha un problema, non era suo il sogno e non è stato lui a scrivere il testo. Capisco che non sarebbe la stessa cosa se tu avessi dedicato il racconto a Migliacci, ma sarebbe stato più corretto. 
Nel complesso è comunque un racconto gradevole.
Ciao e alla prossima.

Mai più, di Sara Tirabassi

Ciao Sara, ben trovata.
Racconto senza dubbio originale, ma con alcune parti che non mi convincono.
La prima metà va bene, i personaggi sono ben caratterizzati e la storia torna, poi arriva l'albero e mi destabilizzi. Se prima i personaggi sono azzeccati, qui l'albero è troppo umano. In questa parte mi è piaciuta molto la frase in cui si ipotizza la nostra estinzione. Anche la parte dell'uccellino è "esagerata" non so nemmeno se i volatili possono sudare. 
Negli ultimi due casi magari sarebbe stato meglio semplificare i pensieri.
Ciao e alla prossima.

Due anni e mezzo, di Viviana Tenga

Ciao Viviana, il "tuo" sogno è di una semplicità disarmante. Annullare tutti i sogni per dedicarsi al quotidiano, ottimo. Apprezzo la semplicità del testo, il suo essere lineare eppure profondo. Il messaggio è preciso al punto da risultare un manuale di comportamento. 
Dal punto di vista stilistico non ho nulla da dire. 
Nel complesso è un racconto che mi ha colpito, brava.

La caccia, di Gemma Trimarco

Ciao Gemma, piacere di incontrarti. 
Come detto da altri, il problema del racconto è il tema, anch'io fatico a vederlo, però mi accodo ai complimenti per la descrizione e della caccia. Mi piace anche il tuo stile e, nonostante io non adori l'abuso di aggettivi devo ammettere che nel tuo racconto ce ne sono tanti, ma non appesantiscono la scena. Non aggiungo nulla sulle virgole, effettivamente sono troppe. 
Nel complesso lo trovo un buon lavoro che però necessita di una piccola revisione. 
Ciao e alla prossima.


Classifica:

1) Sognando Gesù, di Filippo Puddu
2) Due anni e mezzo, di Viviana Tenga
3) L'albero dove i padri sognano i figli, di Marco Roncaccia
4) 'Na tazzulella 'e cafè, di Patty Barale
5) Sogni Carsici, di Erika Adale
6) Airone verde, di Andrea Partiti
7) La tempesta, di Angela Catalini
8) La caccia, di Gemma Trimarco
9) Mai più, di Sara Tirabassi

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raffaele.marra
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 30 novembre 2016, 23:37

Ecco la mia classifica. Questo mese, lo ammetto, mi sono fatto un po' prendere dai gusti personali. Sarà perché la qualità dei racconti che ho letto è più o meno simile. Ho quindi dovuto affidarmi a qualche sfumatura per stilare la mia classifica e, come dicevo, ai miei gusti personali. Quindi si tratta di una classifica assolutamente discutibile. Alla prossima!

1) - Sogni carsici (Erika Adale)
Davvero originale come trama e notevole il modo in cui hai scelto di declinare il tema del mese. A ben vedere, la capacità di vedere nella mente degli altri, capacità che è dono inatteso o effetto collaterale di un brutto incidente, non è propriamente un'idea innovativa nella letteratura: tuttavia il modo in cui la tratti e la racconti in poche battute e gli sviluppi che essa produce nello svolgersi della tua storia sono assolutamente nuovi e, a mio parere, degni di plauso. Ma ciò che mi sorprende ancora di più è lo stile: ricercato, aulico, maturo, eppure ben equilibrato, mai eccessivo o sopra le righe, sempre funzionale ad un racconto che, pertanto, risulta ottimale.

2) - La tempesta (Angela Catalini)
Ciao Angela. Il tuo racconto mi è piaciuto molto, soprattutto per la semplicità che lo caratterizza. Parlo della semplicità con cui narri un evento (noto ad alcuni) che a sua volta ci porta alla memoria una delle canzoni più belle della storia della musica italiana. Allora azzardo un parallelismo tra il tuo testo e quello di Modugno, tra la musicalità del tuo racconto e quella di Volare. Intendo dire che c'è molto in comune tra le due opere, soprattutto in virtù di quella semplicità a cui accennavo, che non è "banalità" e neanche "essenzialità". Piuttosto è la semplicità delle cose belle e spontanee, dei sogni, appunto, delle canzoni da canticchiare o da urlare a braccia aperte, dei cieli dipinti dai bambini (o magari da Mirò). Una semplicità preziosa e, ai giorni nostri, difficile da apprezzare e ancora di più da ottenere. Insomma, brava. Semplicemente.

3) - Due anni e mezzo (Viviana Tenga)
Ciao. Noto che abbiamo scelto di declinare più o meno allo stesso modo il tema del contest, anche se con forme totalmente diverse. Intendo dire che entrambi parliamo del contrasto tra la vita "sognata" e quella reale e concreta. La prima, invidiabile e irraggiungibile, la seconda arida e insoddisfacente. Eppure proprio nella seconda il protagonista trova il vero senso dell'esistenza e allora si rende conto di come sia in realtà fortunato, un vincente inatteso, il vero trionfatore che non ti aspetti. Detto ciò, mentre il mio racconto si sviluppa in maniera un po' più articolata (forse troppo), il tuo si presenta lineare e sincero, pertanto concreto. Ha infatti la credibilità e la profondità di una vera testimonianza di vita, e questo lo rende intenso, capace di lasciare il segno indipendentemente dai gusti del lettore. Certamente ci sono racconti più "appassionanti" per sviluppo narrativo, più che per contenuto, ma il tuo sicuramente è di ottimo livello. Complimenti.

4) - Mai più (Sara Tirabassi)
C'è un'idea molto interessante e coraggiosa alla base del tuo racconto, e credo che tu sia stata in grado di portarla avanti con un buon successo. Il racconto è piacevole e incuriosisce, sebbene solo verso il finale si capisca la sua tipologia. Sulle prime, infatti, genera qualche confusione nel lettore, ma è un effetto collaterale all'idea di partenza a cui accennavo. Belle le immagini che costruisci, così diverse tra loro, e buono lo stile che, di quadro in quadro, le sottolinea con efficacia. In definitiva, credo si tratti di un'ottima prova. Brava.

5) - ‘Na tazzulella ‘e café (Patty Barale)
Ho trovato molto originale questo racconto, soprattutto nello stile e nella struttura (e le due cose, a mio parere, collimano alla perfezione). Lo stile semplice ed essenziale, infatti, all'interno di una struttura narrativa altrettanto semplice ma non banale, anzi sicuramente ben "progettata" in fase di ideazione, rende la storia piacevole da leggere dall'inizio alla fine. Il tema del sogno che cambia l'esistenza è rispettato, ed è declinato con buona originalità, nonostante si tratti (come tu stessa annunci) di una citazione di un evento realmente accaduto. Bene così.

6) - Sognando Gesù (Filippo Puddu)
Un racconto difficile da commentare e ancora di più da giudicare. Ovviamente la causa di ogni crisi è quella battuta finale che prima sconvolge, poi lascia un po' interdetti, poi ti porta a rileggere il tutto, poi a sentirti superiore, poi un po' ebete, infine a renderti conto che su questo racconto ci hai già passato mezz'ora e forse non lo hai ancora capito alla perfezione. Alla luce di ciò, credo che il più grande pregio che la tua storia possa vantare sia il fatto che è capace di suscitare pensieri e dibattiti, scontri e riflessioni, interpretazioni e critiche. Io stesso, nella mia personale classifica, lo sto spostando da un sacco di tempo (è stato al primo e all'ultimo posto nel giro di qualche rilettura). Ad ogni modo, classifica a parte, ti faccio i complimenti per aver riempito di così tanto interesse un testo di sole 3000 battute. Anzi, una singola frase di un solo dannatissimo rigo!

7) - L’albero dove i padri sognano i figli (Marco Roncaccia)
Un racconto ben scritto, indubbiamente, con uno stile asciutto e appropriato che risulta perfettamente funzionale al narrato. Il tema è centrato e anche con una buona dose di originalità. Però questo racconto non mi emoziona più di tanto, o perlomeno mi emoziona meno di altri. Certamente ciò dipende anche dal fatto che io non conosco il film che citi (e c'è di buono che grazie a questo racconto mi è venuta voglia di vederlo e quindi di riparare al torto!). Tuttavia il fatto che parte del fascino del tuo racconto sia dovuta al richiamo di un'opera esistente è, a mio parere, un piccolo limite. Alla prossima.

8) - Airone verde (Andrea Partiti)
La forza di questo racconto risiede quasi tutta nell'ambientazione che esso riesce ad evocare. Leggendolo ci si sente tuffarsi e immedesimarsi in una cultura lontana nello spazio e nel tempo e ciò richiama immancabilmente un fascino decisamente speciale e intenso. Il tema del mese è declinato dunque con originalità e coerenza e lo stile è perfettamente in linea con le atmosfere particolari che il testo intende suggerire. La trama però mi risulta piuttosto scontata e poco articolata. In definitiva, si tratta di un racconto buono che, a mio parere, sarebbe da migliorare un tantino.

9) - La caccia (Gemma Trimarco)
Bella l'atmosfera, ben costruita e gestita altrettanto bene grazie ad uno stile misurato e attento. Le immagini sono suggestive e avvincenti e il racconto, nel suo complesso, risula gradevole alla lettura dall'inizio fino alla fine. La scoperta che la preda sia una donna l'ho trovata emozionante, probabilmente perché presentata con attenzione e cura, senza esagerare nelle descrizioni e senza essere troppo essenziale. Tuttavia questo racconto, secondo me, è affetto da un problema non secondario: non credo sia molto aderente al tema del contest. Peccato, perché si tratta, potenzialmente, di una buona opera.

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giuseppe.gangemi
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 1 dicembre 2016, 19:25

Ho apprezzato tutti i racconti di questo gruppo. La classifica è stata molto dura da fare e più o meno tutti sono passati dalle prime posizioni alle ultime.

1 DUE ANNI E MEZZO, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
mi piace il tuo racconto soprattutto per il tema di cui parli e per il modo in cui lo fai.
Il tema è rispettato. La tua protagonista parla dei sogni mai realizzati e di quelli infranti che spesso portano a delusioni e a paralisi nella vita.
Buono l'incontro con il ragazzo (che è un pò una figura misteriosa e onirica) che le dà le chiavi e delle istruzioni per poter uscire dalla depressione.
Buon racconto con lieto fine ( è quello che spero io).
Alcuni errorini qua e la, che non hanno influenzato il mio giudizio.

2 SOGNANDO GESÙ, Filippo Puddu
Ciao Filippo,
il tuo racconto è molto carino e divertente. L'ho trovato blasfemo al punto giusto. Se Mary Whitehouse ( https://it.wikipedia.org/wiki/Mary_Whitehouse ) fosse ancora viva ti avrebbe attaccato in maniera dura e io avrei riso abbastanza. Non cito a caso questa bacchettona inglese. Nel 1976 la Mary attaccò la rivista Gay News per aver pubblicato una poesia in cui venivano descritti sentimenti omoerotici fra un centurione romano e Cristo. Mary in tale situazione riportò sotto la luce dei riflettori la legge sulla blasfemia che era caduta in disuso. Il giudice le diede ragione.
Io non sono il giudice inglese e il tuo racconto lo trovo divertente e blasfemo al punto giusto. Potresti far scatenare una discussione che neanche ti immagini.
Tema rispettato
Scrivi bene complimenti.

3 MAI PIÙ, di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
il tuo racconto è molto interessante ed è scritto bene. Mi piacciono questi cambi di punti di vista con questa narrazione a "matrioska".Mi piace il fatto che hai ribaltato il tema del sogno, di solito si sogna di voler essere qualcun altro, nel tuo racconto invece il motore è il sognare e l'impegnarsi per non essere come qualcun altro ma se stessi. è un invito a essere grati per quello che si è e a valorizzare le proprie doti.
Complimenti
Tema rispettato più volte.

4 L’ALBERO DOVE I PADRI SOGNANO I FIGLI, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
bel racconto. Mi piace il rimando a Werner Herzog della tua storia. Tuttavia io vedo il tuo racconto soprattutto come un interessante variante di Aspettando Godot di Samuel Beckett. In questa tua storia assurda ritrovo proprio alcuni elementi del teatro dell'assurdo. Il tuo protagonista aspetta per 20 anni il ritorno della sua Jessica Rabbit e solo alla fine capisce che tale attesa è stata inutile.
Tema presente, la vita del tuo protagonista cambia dopo un sogno.

5 SOGNI CARSICI, di Erika Adale
Ciao Erika,
complimenti, il tuo racconto in alcuni passaggi lascia a bocca aperta. In particolare nei punti in cui richiami attraverso ottime similitudini il mondo del teatro e della geologia. è veramente ben scritto.
Il tema del contest è presente. Tuttavia la vita del tuo protagonista non cambia a seguito di un singolo sogno ma di un incidente. I sogni successivi (che non sono veri sogni) comunque plasmano e cambiano la vita del tuo protagonista. Hai avuto pochi caratteri e hai descritto gli aspetti positivi derivanti da questo potere. io però ci ho intravisto già l'emergere di alcuni lati negativi. mi piace leggere questo racconto come di una genesi di un personaggio cattivo. Anche perché alla lunga l'entrare in così tante menti non gli farà bene se non ha carattere.

6 AIRONE VERDE, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
come sempre un ottimo racconto. A questo giro ci porti in un mondo caratterizzato da una cultura sciamanica e animista.
Il tema del sogno è presente ed è connesso a quelle culture in cui i riti di passaggio sono molto importanti. Il sogno iniziatico per la ricerca del proprio animale totem.
Quello che non mi piace del tuo racconto è la presenza della nonna troppo presente durante il rito di passaggio del ragazzo. Gli iniziati non dovrebbero essere isolati dal resto della comunità durante tali riti? I consigli della nonna forse dovrebbero arrivare prima dell'inizio del digiuno e non durante. Su questo potrei sbagliarmi, ma la presenza della nonna mi sembra strana.

7 ‘NA TAZZULELLA ‘E CAFÉ, di Patty Barale
Ciao Patty,
bel racconto. Molto bello l'incipit che trovo ben costruito e molto d'impatto.
Anche il ricordo da cui è scaturita la fobia per il caffè è ben fatto. Mette paura.
La parte successiva in cui è con il dottore e parte con la testa va forse rivista. La tua protagonista sballottola troppo il lettore. Forse servirebbe un immagine del viso del dottore a questo punto, con il destino ormai segnato.
Trovo utile la ricetta del caffè al cubo messa in nota. ora la conosco e cercherò di dimenticarla.
Visto che nel racconto non ci sono elementi che rimandano a un'ambientazione partenopea, secondo me il titolo del tuo racconto dovrebbe essere italianizzato. Se vuoi tenere il titolo caratterizza meglio l'ambientazione.
Tema presente.

8 LA TEMPESTA, di Angela Catalini
Ciao Angela,
racconto scritto molto bene. Le immagini da te descritte sono molto evocative. Il fatto che hai dedicato il racconto a Modugno me lo fa apprezzare di più.
Forse avresti dovuto inserire all'interno del testo alcune battute di dialogo dello stesso Modugno (magari anche della moglie) per farci sentire maggiormente la sua presenza nel racconto. Forse nel finale invece delle note avresti potuto inserire in una frase di dialogo la prima strofa di Nel blu dipinto di blu e il lettore avrebbe capito ugualmente di chi stavi parlando. Forse veniva un testo meno celebrativo ma più dinamico. Puoi tenere le due varianti, dipende in quale contesto presenti il racconto.

9 LA CACCIA, di Gemma Trimarco
Ciao Gemma,
come ti hanno già detto alcuni degli altri nel tuo testo sono presenti alcuni elementi presenti nello stile di Jack London. La scena di caccia è molto bella e evocativa. Sei stata molto brava. Anche la scena in cui ci presenti la ragazza è molto bella. La natura è ben presente.
Tuttavia non ho trovato nel tuo racconto la presenza del tema richiesto.
Un altro difetto è il fatto che hai inserito un aiutante per il protagonista, ma poi questo aiutante è poco presente e fa poco o nulla. Magari togliendo le frasi dedicate a Olsi potevi inserire dei riferimenti al sogno. ammetto che in 3k caratteri questo era difficile.
Comunque il tuo racconto mi è piaciuto, ma la vera storia inizia nel punto in cui l'hai conclusa. Hai scritto un bell'incipit.

Classifica
1. DUE ANNI E MEZZO, di Viviana Tenga
2. SOGNANDO GESÙ, Filippo Puddu
3. MAI PIÙ, di Sara Tirabassi
4. L’ALBERO DOVE I PADRI SOGNANO I FIGLI, di Marco Roncaccia
5. SOGNI CARSICI, di Erika Adale
6. AIRONE VERDE, di Andrea Partiti
7. ‘NA TAZZULELLA ‘E CAFÉ, di Patty Barale
8. LA TEMPESTA, di Angela Catalini
9. LA CACCIA, di Gemma Trimarco


diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 1 dicembre 2016, 23:24

Sogni carsici – Erika Adale

Ciao Erika
Bel pezzo, un moderno Charles Xavier. Credo che da un idea del genere ne potresti cavare anche qualcosa di più lungo approfondendo dinamiche e relazioni col prossimo.
Forse aggiusterei qualche passaggio, un po troppo raccontato e calcherei un po' la mano sulle sensazioni, ma per un racconto breve il risultato è più che buono.

L'albero dove i padri sognano i figli – Marco Roncacia

Ciao Marco
Un racconto sicuramente ben scritto e che si fa leggere.
L'unico problema è che ho trovato il protagonista poco reale, non sono riuscito ad immedesimarmi, non te ne faccio una colpa credo che il problema sia mio e che, partendo da una base razionale, non trovo una spiegazione logica per il suo comportamento.
Tralasciando quello è un buon pezzo.

Airone verde - Andrea Partiti

Ciao Andrea
Un buon racconto, ci sono pochi dettagli ma riescono a far emergere il contesto nel quale si muove il ragazzino.
Non ho particolari appunti ma se lo riprendi in mano aggiungerei un po' di ambientazione.
Credo che ila prima persona sia molto interessante se si portano in primo piano le emozioni del protagonista e in questo caso la sofferenza de digiuno e la visione.

'Na tazzulella 'e cafè – Patty Barale

Ciao Patty
Molto bello l'incipit e la parte centrale del pezzo, mi ricordo ancora la sonnolenza durante le lezioni di biochimica.
La parte finale fa perdere qualche colpo al pezzo, scivola un po sullo scontato e ammetto che mi aspettavo qualcosa di diverso invece che la solita pazza assassina.
Nell'insieme il pezzo si legge bene per me pollice su.

Sognando Gesù – Filippo Puddu

Non ho molto da dire il pezzo è ben fatto, nelle prime parti il comportamento di Daniele è coerente, trovo un po' forzato il finale. Capisco la battuta e fa sorridere, ma crea uno stacco molto netto con i toni precedenti. Forse per un racconto cosi breve sarebbe meglio un uniformità di stile.
Credo che la tua sia stata una decisione ponderata ma mi lascia un filo perplesso.

La Tempesta di Angela Catalini

Ciao Angela
Molto belle le descrizioni, la scena è abbastanza classica ma resta comunque ben scritta e godibile.
Non mi fanno impazzire le simil-biografie ma è un problema mio.
Un unico particolare evita le note di spiegazione, fammici arrivare che il protagonista è Modugno un brano non deve aver bisogno di spiegazioni deve esser chiaro da solo.

Mai più – Sara Tirabassi
Ciao Sara
Scusami ma il pezzo non l'ho capito, probabilmente sono tonto, anzi sicuramente, ma non riesco a legare insieme gli episodi.
Alcune trovate sono geniali (ho apprezzato la citazione di “Scanner”) ma la confusione che mi ha generato non mi fa apprezzare il testo.
Mi spiace ma non riesco a promuovere il pezzo.

Due anni e mezzo – Viviana Tenga

Ciao Viviana

Un tema interessante ma manca un po di phatos, il tutto mi sembra molto lineare forse troppo.
Sullo stile non ho molto da dire il pezzo si lascia leggere e di per se l'ho anche apprezzato ma, non mi ha lasciato molto.
Credo che il problema sia la modalità che hai scelto per raccontare, ma sono gusti.
Non c'è molto da rivedere oggettivamente il pezzo va bene sono io il lettore sbagliato.

La caccia – Gemme Trimarco

Ciao gemma e benvenuta
Non ci sono particolari problemi nel tuo pezzo se non la completa non aderenza al tema.
L'ambientazione e la caccia sono ben rese ti faccio un appunto sul finale, mi sembra incompiuto come se il pezzo fosse tagliato con un respiro più ampio ne tiri fuori un bel racconto lungo.
Non ti promuovo la non aderenza ma il pezzo mi è piaciuto.


Classifica:

1) Sogni carsici
2)Airone verde
3)'Na tazzulella 'e cafè
4)La tempesta
5)L'albero dove i padri sognano i figli
6)Sognando Gesù
7)Due anni e mezzo
8)Mai più
9)La caccia

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antico
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Re: Gruppo HOBBES: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » martedì 6 dicembre 2016, 14:22

Ecco a voi la mia classifica! Scusate per il ritardo, ma è un periodo incasinato. Nei prossimi giorni avrete la news con la classifica finale del gruppo e i finalisti!

1) L’albero dove i padri sognano i figli, di Marco Roncaccia
Direi un ottimo racconto. Bella questa ossessione che per vent'anni lo ha dominato e controllato al punto da influenzare tutte le sue scelte. Ben controllato e gestito, assolutamente in tema. Potresti lavorare di più sul perché lei abbia citato proprio quell'albero per comunicargli la sua decisione, ha un nome talmente particolare che deve avere un significato. E infatti per me ce l'ha, questo "spirito" s'è preso gioco di lui impedendogli di avere figli attraverso una falsa promessa. Mi piacerebbe che questo fosse più esplicitato, questo sì... Tema perfettamente centrato. Pollice su per me.
2) Sogni carsici, di Erika Adale
Bello, anche se per arrivare al pollice su mi sembra manchi qualcosa, forse empatia con il protagonista. Nonostante sia una narrazione in prima persona il lettore rimane molto esterno, l'emozione un po' latita. Il tema è centrato in pieno, lo stile e la forma molto buoni (ma del resto io discordavo con i pareri delle ultime guest, per me dimostravi uno stile maturo anche nei due mesi passati, come sempre, d'altronde. Pollice quasi su, quindi. E chissà che nel tuo stare attenta, ancora di più, alla forma non ti sia persa un pizzico di quella emozione che invece sarebbe servito.
3) Mai più, di Sara Tirabassi
Un racconto davvero particolare. Mi è piaciuto, anche se non so bene definire come e perché. Ci sono un paio di cose che mi fanno storcere il naso, tipo il titolo, che mi è parso piuttosto casuale, non sono riuscito a legarlo molto al testo. E poi questa mancata circolarità cui tu stessa puntavi. Però, ecco, alla fine riesci a creare un impianto che porta alla comunione, al sogno che è comune e che va vissuto, al fatto che siamo tutti attori di uno stesso teatro fatto di soggettività e, appunto, sogni. Non un pollice su, ma quasi.
4) La tempesta, di Angela Catalini
Premetto che questo tipo di racconto non è nelle mie corde, però non posso non valutarlo per quello che è: un buon racconto. Gli assegno un pollice tendente all'alto per due motivi principali: 1) credo che con più caratteri potrebbe raggiungere una forma migliore di quella attuale, invero un pelo ristretta e 2) vorrei più chiarezza sull'assegnazione dei meriti tra il cantante e chi ha scritto il testo, per correttezza storica. Il tema è centrato. Brava Angela.
5) Airone verde, di Andrea Partiti
Un buon racconto, evochi un contesto davvero potente e l'incedere pacato e sereno è un punto di forza. Però... Mi sembra che ne perdi in parte il controllo e che non riesci a fare deflagrare in tutta la sua potenza l'idea. Che fine hanno fatto gli altri ragazzi? Parti seguendo il loro digiuno in modo ordinato, poi il protagonista riparte con il suo e perdi gli altri, nonostante che quando ricordi che è al quarto giorno del suo nuovo digiuno in modo implicito evochi la presenza anche degli altri. Poi i tre spiriti, assolutamente uguali tra loro in quanto non li caratterizzi se non per l'aspetto... Anche le loro promesse sono simili e non vedo differenze che mi portino a pensare che il terzo, proprio lui, è quello "raro". Tema centrato, pollice tendente all'alto perché rimane un'immagine forte in testa di chi legge, ma vanno fatti degli aggiustamenti qua e la e penso che qualche carattere in più non possa che aiutarti.
6) Due anni e mezzo, di Viviana Tenga
Un racconto VIVO, profondo. Una riflessione che mi ha colpito, ma che non premio, ancora, con il pollice su e la pubblicazione per un semplice motivo: l'incontro con il ragazzo va ampliato. Ti limiti alla sua domanda e poi a sottolineare come le sue parole avessero colpito nel profondo la protagonista, ma quelle parole il lettore non le legge mai, può immaginarle, ma così facendo non gli possono rimanere impresse. Insomma, lo spazio è stato tiranno e questto pezzo non lo merita. Laboratorio, assolutamente. Allineati con il tono della prima parte e concludi il lavoro. Pollice tendente all'alto, per il momento.
7) ‘Na taluzzella ‘e cafè, di Patty Barale
Racconto molto interessante, soprattutto per la sua complessità strutturale. Ritengo che alcuni particolari importanti ti siano rimasti in testa e poco sulla carta (digitale). Me l'ero immaginata nello studio dello psichiatra, per dire. Sta tutto effettivamente troppo stretto, direi che è il tipico caso di un racconto che necessità di un maggiore respiro e pertanto t'invito caldamente a ripostarlo nel Laboratorio, penso che abbia tutte le carte in regola per arrivare a rappresentarti in Vetrina. Pollice che punta verso l'alto, anche se un pelo timidamente, al momento.
8) Sognando Gesù, di Filippo Puddu
Devo essere sincero: la conclusione non mi è piaciuta, perlomeno nella forma in cui l'hai posta. Sembra il finale di una barzelletta e noto che non sono l'unico a cui è arrivato così. Ho letto le tue risposte e credo che ci sia un po' di lavoro da fare per eliminare, almeno quello, questa prima impressione. E ancora, sembra davvero che tu, in certi punti, voglia portare il discorso sull'omossessualità... Cosa che, non volendolo tu fare, poi non approfondisci. Mi dispiace davvero, ma proprio le tue spiegazioni contribuiscono a rendere evidente quanto il risultato si sia discostato dalle intenzioni, a causa soprattutto della potenza della "battuta finale", che quindi va ripensata, almeno a mio modo di vedere, per essere più funzionale al tutto. Pollice ni per me.
9) La caccia, di Gemma Trimarco
Benvenuta a MC. Devo purtroppo valutare il tuo racconto come fuori tema, non l'ho trovato, mi dispiace... Per il resto, è scritto davvero bene e ne vorrei una versione più ampliata per poterlo mettere in Vetrina. Se ti va, passa dal Laboratorio, non credo avrai problemi, anche con una versione allargata, a procurarti le richieste di grazia sufficienti per arrivare a sfidare Spartaco. Hai una bella penna, non c'è che dire. Pollice ni solo per la non aderenza al tema.

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