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Gruppo UNICO
Inviato: martedì 27 dicembre 2016, 11:08
da Spartaco
Questo è il gruppo UNICO de LA SFIDA A Baby Boomers.Gli autori del gruppo devono commentarsi e classificarsi all'interno dello stesso.
Al fine di rendere unica l'esperienza, i racconti verranno consegnati a diversi lettori esterni che commenteranno e stileranno la loro classifica.
Tutti e quattro i racconti di questo gruppo passeranno in semifinale e verranno commentati e classificati dai due sponsor:
Greta Cerretti e Marco Proietti Mancini.Dopo la fase dei commenti e prima delle semifinali, gli autori avranno la possibilità di modificare i racconti a patto che questi mantengano la stessa struttura e non superino le 23133 battute, spazi inclusi.
Le semifinali si comporranno così: il primo del girone sfiderà il quarto (sponsor Greta Ceretti), il secondo sfiderà il terzo (sponsor Marco Proietti Mancini).
E ora vediamo i racconti ammessi: La vita è condividere, di Francesco Nucera, 19201 caratteri
Clausura, di Andrea Grillone, 18326 caratteri
Labirinti, di Canadria, 17828 caratteri
L'odore dell'erba, di Roberto Romanelli, 11596 caratteri
Avete tempo fino alle 23.59 di mercoledì 04 gennaio per commentare i racconti.Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul gruppo. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi all'ANTICO.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
BUONA SFIDA A TUTTI!
Re: Gruppo UNICO
Inviato: giovedì 29 dicembre 2016, 21:59
da Spartaco
Ecco la classifica del primo LETTORE ANONIMO.
Vi ricordo che questo tipo di commento è fondamentale perché arriva da una persona totalmente disinteressata che giudica in base al proprio gusto e alla propria esperienza di lettore. Quindi alcune cose possono sembrarvi sbagliate o addirittura abominevoli, ma fa parte di quel mercato con cui chiunque aspiri a scrivere si deve confrontare.
L'odore dell'erba
Molto bella come storia, mi è piaciuto il fatto che abbia usato il tema per classificare la "generazione" della protagonista e sinceramente (ho interpretato a modo mio)sembrava che fosse anche perché è ambientato nel futuro. Sarebbe stato meglio se avessi approfondito un po' di più su che cosa fossero. Per tutto il tempo della lettura mi sono chiesta se fossero dei robot con la pelle, dei cloni stile Alice di resident evil o che potessero essere dei cyborg come c-17 in dragonball.
Galatea: chi è? Perché può aiutarla ad uscire? Come mai Gianni l'ha mandata da lei? Perché è tanto sconvolta quando Gianni le racconta com'era fatta la protagonista?
Protagonista: com'è arrivata fino a quel punto? Cos'ha vissuto prima? Come mai ha dei pezzi delle compagne cuciti addosso? Perché proprio adesso vuole uscire dal muro?
Sono troppe le cose non dette su questi personaggi, avresti dovuto approfondirli un po' di più per far capire bene il perché ha deciso di uscire dal muro proprio ora, il perché Gianni l'abbia mandata proprio da Galatea. Insomma, avendo saltato alcune cose il racconto risulta un po' confuso per chi lo legge.
Labirinti o Labririnti
Il racconto è scritto bene, mi piace molto come storia ma come mai questa ragazza inizia a sentire questi rumori? Che cosa da inizio alla psicosi? E il motorino "annata 2000" è il tema? Non si è capito molto. E perché decide di buttarsi giù dal ponte? Alla fine aveva ottenuto quello che voleva e in teoria sotto i farmaci doveva stare meglio. Cosa fa crollare quella tranquillità "artificiale"? E si capisco che non dev'essere facile per un'adolescente soffrire di psicosi, ma con l'aiuto di che le sta vicino e delle pastiglie le cose potrebbero migliorare o almeno si poteva scrivere che andava meglio, che nonostante le cure qualcosa non andava, che qualcosa la turbava ancora. Non capisco questo finale drastico tutto d'un botto.
Clausura
Sinceramente all'inizio mi sembrava un racconto noioso, fino a quando Beatrice non ha sentito la ragazza piangere oltre al muro. Da lì in poi non vedevo l'ora di sapere come sarebbe continuato il racconto. Mi è piaciuto molto, sia come storia, sia com'è stato scritto. Ho trovato originale com'è stato usato il tema ed ho odiato la madre superiora, soprattutto alla fine. Il mio pensiero all'inizio era "si sa che le suore, o meglio la chiesa, è contro l'omosessualità e magari ha capito qualcosa e vuole tenerle d'occhio" ma alla fine si è rivelata per quello che é, ovvero un'ipocrita!!! È lei che provava attrazione per Maria e ha finto la morte di Beatrice per avere una qualche possibilità con la giovane ragazza!!! Cioè addirittura rinchiuderla nel lato più antico del convento, dandole solo pane e acqua. Piuttosto buttala fuori, non farle fare quella vita misera solo perché lei ha avuto il coraggio di fare quello che si sentiva e di essere la persona che è per pura gelosia. Sei una respressa e una lurida! Comunque a parte questi miei commenti, mi è piaciuto davvero tanto! Complimenti.
La vita è condividere
Mi è piaciuta molto come storia, sembra quasi un modo per far capire come alcuni adolescenti di oggi si sentono, come possono comportarsi, come la gente oggi è menefreghista, superficiale e perché no, fa anche vedere il "bullismo" e cosa si è disposti a fare pur di essere lasciati stare(senza denunciare ovviamente). Sinceramente l'atteggiamento di Jessica, Eva e Marta mi ha fatta rabbrividire perché molte persone purtroppo davvero sono così, senza scrupoli e senza coscienza. La cosa è alquanto agghiacciante. Soprattutto che alla fine si scopre che hanno ripreso Giulia quando si è uccisa. Ma alla fine è un po' quello che fanno tutti. Prima riprendono qualche "disgrazia" con il telefonino e poi, se viene in mente si aiuta. Che tristezza davvero. Per quanto riguarda Silvia, mi è piaciuto tanto come personaggio, soprattutto alla fine che non ha voluto subire ma ha preso in mano la situazione. Invece Marco, mi ha fatto veramente pena, così impaurito dal giudizio degli altri, che si è fatto ricattare da tre ragazzine, per cosa poi? Solo perché è omosessuale, bah. Io fossi stata in lui le avrei mandate tutte a quel paese.
Infine la poliziotta, sono rimasta a bocca aperta quando alla fine del racconto si è rivista in Giulia e la frase " la cosa che ti fa più male è aver capito perché non volevi accettare la storia del suicidio: sdraiata sul pavimento del casolare non c'era lei, ma ci sei tu vent'anni prima, con in mano lo stesso farmaco, ma con al mondo un'amica vera" è fantastica. Il tema in questo racconto penso che sia a dir poco azzeccato. Non ho nulla da dire. Complimenti.
Classifica
1. Clausura
2. La vita è condividere
3. Labirinti o labririnti
4. L'odore del'erba
Re: Gruppo UNICO
Inviato: sabato 31 dicembre 2016, 11:08
da Spartaco
Ecco il secondo LETTORE ANONIMO.
1) LABIRINTI
Mi piace la scelta della scrittura ‘Caro diario’.
Mi piace la lotta iniziale di lei nel preservare il terriccio dal male degli altri, anche se poi anche il terriccio le si rivolterà contro.
Mi piace che il motorino Annata 2000 impersoni, per la protagonista, la panacea di tutti i mali, anche se poi non sarà più in grado di essere la soluzione ai suoi problemi.
L’unica soluzione è il diventare sorda verso gli altri, verso i bisogni e i dolori delle persone, anche se è una terribile soluzione.
Ciò che circonda la protagonista si trasforma in un vortice, che la trascina verso il punto di non ritorno.
Bel racconto. Verosimile. Ben scritto.
2) L’ODORE DELL’ERBA
La fine del racconto, il pensiero della bambola, è la conclusione migliore.
Ma per essere un racconto fine a se stesso ci sono troppi particolari accennati che non ti fanno immaginare e capire il mondo futuro del racconto.
Il libro prende per mano il lettore e lo accompagna nella storia, chiedendo all’immaginazione di creare ciò che le parole indicano, ciò che lo scrittore ha prima pensato. È questa la magia.
Ecco perché spesso il film tratto dal libro delude le aspettative: non sono i particolari mancanti che per ovvie ragioni devono essere eliminati nelle due ore scarse di pellicola, ma è la discordanza tra ciò che il lettore ha immaginato durante la lettura e ciò che viene rappresentato sullo schermo.
Questo righe però potrebbe far parte di una serie di racconti, ‘Storie dal 2342’, con un capitolo iniziale in cui viene descritto come si è immaginato che possa diventare il futuro.
3) CLAUSURA
Il linguaggio ricercato non è ostentato, ma è adeguato al contesto della storia.
Però il racconto è poco originale e a mio parere un po’ anacronistico. Non nego che possa succedere, ma penso che sia poco probabile nell’era della multimedialità globale, in un paesino italiano.
4) LA VITA è CONDIVIDERE
Il problema di avere due protagoniste, Silva e la detective, è che non è facile saltare da una scena all’altra dove i soggetti sono predominanti, ma non è facile soprattutto far ‘convivere’ nella stessa scena le due protagoniste senza farne sparire una: nella scena clou in cui tutto viene a galla, nel capanno, Silva sparisce. Le idee ci sono, ma la scrittura dovrebbe essere rivista e curata meglio. È una scrittura acerba.
Re: Gruppo UNICO
Inviato: domenica 1 gennaio 2017, 16:58
da ceranu
Commenti:
L'odore dell'erba
Ciao Roberto, ora vedo se fare copia e incolla da un vecchio commento. Ormai sei standard: prima parte da 10 e seconda da lexotan per il lettore.
Fino a tre quarti il racconto si segue bene, apri qualche interrogativo, ma fa parte del gioco, serve anche a invogliare la lettura. Poi però arriva il finale, in cui le risposte ci sono, ma vengono date tutte insieme senza la possibilità di metabolizzarle.
Il consiglio è quello di seminare alcune risposte da metà in poi, giusto per aiutarci a capire da cosa sta scappando e perché.
Il tuo vantaggio è che hai ancora un sacco di spazio a tua disposizione per migliorare il racconto.
Stilisticamente è scritto bene, c'è giusto qualche refuso.
Il tema è ok, i bonus buoni, ho giusto il dubbio sull'ambientazione italiana, i nomi lo sono e me li faccio bastare anche se si potrebbe svolgere ovunque.
Comunque, è un buon lavoro.
Clausura
Ciao Andrea, ho capito che a te le d eufoniche piacciono, ma rischi il linciaggio. :p
Il racconto è interessante, ma allo stato attuale credo gli manchi qualcosa. Prima di tutto trovo la svolta omosessuale troppo repentina, è così.e se dopo la febbre Beatrice avesse scoperto la sua sessualità, forse dovresti accennarle prima. Vale la stessa cosa con la madre superiora. Beatrice nota sempre l'odio nei suoi confronti, ma non percepisce l'amore per Maria. Ecco, io lavorerei su questa differenza di trattamento: perché mi tratta così è invece venera Maria?
Nell'introduzione toglierei il fatto che le suore stiano seguendo la bara, Beatrice può solo immaginarlo, mentre così mi fai credere che lo veda e io posso solo pensare al fatto che sia uno spettro.
La spiegazione del 2000 va bene, ma forse è troppo didascalico. Cerca di snellire la spiegazione, contestualizzata. Che ne so: anche quel MM ci unisce. Sono le iniziali di..., Ma per noi, solo per noi, è quel 2000 che la madre superiora sembra odiare, ma che ci rende affini...
Con qualche modifica può diventare un ottimo lavoro.
Ciao.
Labirinti
Ciao Canadria, racconto toccante.
Sei riuscita a descrivere benissimo (per quanto possa immaginare) una depressione/schizofrenia con sindrome paranoide. Il diario è credibile e permette al lettore di entrare in piena empatia con la protagonista. Il finale è amaro, ma altrettanto realistico, forse dovresti segnare il fatto che ha iniziato a diminuire i farmaci e che ora sente la necessità di scrivere ancora a lei. Così giustificheresti in parte il gesto finale.
Fossi in te, per chiarire subito cos'è annata 2000, la prima volta scriverei una marca conosciuta di moto, giusto per fugare ogni dubbio, meglio sarebbe se facessi diventare quel annata 2000 il soprannome che danno in paese al "Piaggio liberty" (esempio).
L'unico neo del racconto, ma lo è solo per me, è la mancanza di speranza del racconto che aspira via ogni speranza. Però complimenti per lo stile e per alcune frasi che sono vere chicche.
Ciao e alla prossima.
Classifica:
1. Labirinti
2. Clausura
3. L'odore dell'erba
Re: Gruppo UNICO
Inviato: domenica 1 gennaio 2017, 18:06
da Canadria
La sfida dei 20000 caratteri è sempre divertente! Complimenti a tutti per i racconti, è stato un piacere leggerli. Commenti in ordine sparso e classifica alla fine.
La vita è condividere, di Francesco Nucera► Mostra testo
Ciao, Francesco!
Sicuramente hai centrato bene il tema e hai creato una storia interessante, fino alla fine. Ho qualche dubbio sui termini utilizzati, soprattutto nella parte iniziale del racconto, perché mi pare che cerchino così tanto di ricordare il linguaggio delle ragazzine che finiscano per risultare quasi parodistici. Forse è il tuo intento, ma per una storia che prende una svolta così seria mi sembra "troppo", e infatti nella seconda metà cambi lievemente registro, adottando un profilo più basso nonostante persista (giustamente) l'utilizzo di parole adolescenziali.
Secondo appunto che ho da farti: perché Marta e Jessica erano presenti al momento del suicidio di quella ragazza? Come facevano a sapere che sarebbe successo proprio lì e proprio in quel momento? Forse non è un'informazione così importante, ma mi ha lasciato un po' perplessa perché è una modalità d'azione completamente diversa rispetto a quella messa in atto con Silvia e Marco e nel testo non è ben giustificata la presenza delle due ragazze nel casolare in quell'occasione.
Ben riuscito questo passaggio:
«Scusa» bofonchia Marco, sputacchiando sangue ovunque.
Vorrei dirgli che è solo un coglione, che non mi deve delle scuse, che deve vergognarsi. Ma non si sta rivolgendo a me.
«Scusa un cazzo. Dovevo sapere che questo non era un lavoro per frocetti!» Marta sembra più stronza del solito. Ha una mano poggiata sulla vita e con l'altra disegna cerchi davanti a se.
«Scusa…» piagnucola Marco e cerca di bloccare l'emorragia con le dita. Mi fa quasi pena.
«Tieni le tue scuse per i tuoi, non so quanto saranno felici di vedere il loro figlioletto mentre si fa il capitano della squadra di calcio.» Jessica sventola l'iPhone come fosse una trofeo.
Per tutto il racconto, però, è Marta la manipolatrice, la mente del ricatto, mentre Jessica è la youtuber incallita, che fa tutto questo solo per raggiungere un misero "successo virtuale"; allora come mai in questa scena è Jessica a ricattare Marco? Mi aspetterei, piuttosto, che fosse Marta a parlare.
A parte questo, il cambio di punto di vista mi ha aiutato a spostarmi da una scena all'altra ma, a tratti, ha interrotto la fluidità del racconto. A mio parere, comunque, è un esperimento riuscito perché immerge il lettore nella storia.
Alla prossima!
Clausura, di Andrea Grillone► Mostra testo
Ciao, Andrea!
Racconto davvero ben scritto, ma ho qualche appunto da farti. Intanto, devo ammettere che la prima parte mi sembra slegata dal resto:
Ho raggiunto la consapevolezza che con il passare degli anni la disposizione d’animo di ciascuno viri quasi inevitabilmente verso l’odio del caos. Caos. Questa è forse la parola più pagana che riesca a turbarmi. Quando la pronuncio nella mente mi sembra che si aggiri come una belva famelica nel buio del mio cranio, urtando e graffiando qualsiasi cosa incontri, pronta a prendere fuoco da un momento all’altro. E’ potente e terribile. Provo quasi terrore, io che sono così incombusta.
E' come se questa parte fosse stata scritta in principio, senza una precisa idea di quello che sarebbe venuto dopo, con maggiore amore per le parole e per la forma, piuttosto che per il contenuto.
In seguito, la storia scorre bene, con metafore attinenti e spunti verosimili. A volte, però, pare di tornare indietro nel tempo in maniera non giustificata dal fatto che le ragazze sono effettivamente chiuse in un convento; la scena diventa eccessivamente anacronistica. Per esempio, Alberta muore per una brutta polmonite? Siamo almeno nel 2007, risulta perlomeno "strano" che una bambina di nove anni muoia di polmonite nell'era degli antibiotici. E' forse un'altra vittima della Madre Superiora? Se così fosse, però, forse dovrebbe esserci qualche indizio in più per il lettore.
L'ultimo appunto riguarda il finale: non mi è piaciuto molto il cambio di punto di vista sia perché rompe il ritmo di un racconto fino a quel momento fluido e scorrevole, sia perché irrompe nel testo troppo evidentemente e al solo scopo di "spiegare" la conclusione. Poi, che cos'è? La pagina di un diario? Pensieri sparsi? In entrambi i casi, questa frase mi sembra fuori luogo:
Continuava a gridare “La voglio vedere! La voglio vedere!” ma il nostro ordine impone di non vedere mai il corpo di una sorella morta.
Dal momento che si tratta di pensieri della Madre Superiora, infatti, mi sarei aspettata una frase più incisiva, tipo "ma per fortuna il nostro ordine impone di non vedere mai il corpo di una sorella morta, così non ho dovuto improvvisare futili motivazioni per evitare che potesse vedere la bara vuota", o qualcosa di simile.
A mio parere, comunque, sarebbe stato più omogeneo, per quanto più complesso, terminare il racconto con il punto di vista di Beatrice. Inoltre, anche a me non è piaciuta molto la scelta della conclusione, e cioè concludere svelando l'omosessualità della Madre Superiora, mi è parso un po' scontato. Probabilmente avrei apprezzato di più un finale che rivelasse che Maria era, in realtà, figlia dell'integerrima Madre Superiora che temeva, appunto, la deriva omosessuale della figlia illegittima. Non so, qualcosa del genere. In ogni caso, mi rendo conto che questi sono gusti personali del lettore e dell'autore che non possono inficiare il giudizio di una storia a mio parere ben scritta e ben riuscita.
Alla prossima!
L’odore dell’erba, di Roberto Romanelli► Mostra testo
Ciao, Roberto!
I tuoi racconti sono sempre ben scritti e nelle tue storie la fantasia regna sovrana; a volte, però, come in questo caso, mi perdo. Il tuo mondo non riesce a diventare il mio e rincorro i tuoi personaggi per cercare di comprendere pienamente i loro movimenti e le loro parole ma non sempre ci riesco. In questo caso, per esempio, non ho compreso molte cose. Chi è Galatea? Chi è Gianni? Da cosa scappa la protagonista? Perché siamo in un mondo chiuso? Al contrario di quanto ha detto Francesco, io non ho trovato una risposta per tutte le mie domande (parecchie, è vero) né durante il racconto, né alla fine.
L'ambiente è descritto perfettamente, come anche in altre tue storie, ma purtroppo mi perdo nella trama. E' un peccato, perché mi sembra curiosa ed interessante. Mi sarebbe piaciuto capirne di più, avere più indizi e più risposte.
1. Clausura, di Andrea Grillone
2. La vita è condividere, di Francesco Nucera
3. L’odore dell’erba, di Roberto Romanelli
Re: Gruppo UNICO
Inviato: domenica 1 gennaio 2017, 20:18
da Vastatio
La vita è condividere
Ciao,
il racconto mi piace, di triste attualità, forse quello col tema più "centrale" di tutti i quattro partecipanti, ma solo perché parli di sedicenni/adolescenti di adesso.
Se non ho problemi pe ri cambi di scena (li uso spesso anche io e molto più brevi) non mi è piaciuta invece la tua idea di cambiare PDV ad ogni cambio scena: mi ha destabilizzato durante la lettura. L'ho riletto tre volte per vedere che non fosse solo un effetto "sorpresa", ma devo dire che il disturbo è rimasto.
Personalmente metterei due soli PDV, piuttosto usa una prima in corsivo per la poliziotta.
Fino a un certo punto ho creduto che ci potesse essere una svolta urban-fantasy, ma decisamente meglio (nella sua tristezza) la tua versione.
Ho qualche dubbio nella parte della poliziotta: è quella con meno spessore. Ti serve per introdurre l'omissione di soccorso e la ex depressione della poliziotta ma con vera amica (ma è talmente buttata lì, in un momento di climax, che quasi scivola via senza essere colta). Potresti provare a eliminarla completamente e fare in modo che Silvia intervenga e si appropri del cellulare (dopotutto se da un calcio in faccia a Marco può anche buttare a terra le due "amiche" nel momento in cui capisce tutto e quelle cominciano a minacciarla. A quel punto puoi avere la parte finale in cui lei e Marco (ora amici) ricattano le stronzette dopo aver visto i video sul telefono, e magari metti in ballo il fatto che il padre di Marco che è avvocato/poliziotto (così giustifichi questa conoscenza e ti riallacci al padre di Marco).
Clausura
Ciao,
la storia che cerchi di raccontare mi è piaciuta ma credo che abbia bisogno di una raffinata.
La parte iniziale è un macigno e, mi pare, anche slegata allo stile successivo (meno ricercato). Carino il gioco dei numeri romani (decisamente una tristezza invece che tu debba spiegarlo, ma si sa, il lettore va assunto ignorante e scemo, cosa che io ancora non riesco a metabolizzare).
Belle le fessure nel muro, che permettono al mondo esterno di entrare in qualche modo nel convento. Mi chiedo, davvero, quanto possano capirne delle ragazze che non sono mai uscite dal convento.
Rimango un po' perplesso sulla "cedevolezza" di Maria nel primo rapporto con Beatrice. Anche ammettendo, cosa più che plausibile, che abbiano avuto le loro sessioni di autoerotismo (cosa comunque non scontata visto il contesto), non ci sono cenni a questa predisposizione di Maria: è una ammaliatrice inconsapevole (visto cosa fa anche alla Superiora) o qualche cenno (che magari Beatrice riconosce anche in lei col senno di poi) potresti metterlo.
Avrei preferito, ma questo è personale, che non portassi anche la Superiora sul lato omosessuale, per lei può essere più che sufficiente l'invidia della gioventù, dell'innocenza. Questo perché, come scritto prima, rischia di "sporcare" il sentimento tra Maria e Beatrice. Però se la tua Superiora deve diventare (o è già) lesbica, tale deve essere. Piuttosto aggiungerei, se le angherie su Beatrice derivavano dalla gelosia di lei che poteva stare con Maria, una nota ulteriore di crudeltà: un ringraziamento per aver "risvegliato" anche Maria.
Labirinti
Ciao,
un diario che ci racconta l'evolversi della psicosi di una adolescente. Sicuramente ben scritto e in grado di fare percepire il senso di disagio della ragazza.
L'ho solo trovato un po' lungo perché alcune parti, dopo che il lettore ha compreso che si tratta di una psicosi (non c'è nessuna deriva "urban fantasy" come avevo pensato potesse essere all'inizio) aggiungono "poco" alla storia. Certo è che ci troviamo davanti a un diario, quindi non è detto che debba esserci sempre qualcosa di "grandioso" tra una pagina e l'altra. In particolare mi sembra un po' strana la parte in cui si sposta a stare in salone e la madre non faccia nulla.
La fine mi lascia interdetto. Non sono una persona da finale felice, ma se questa ragazza è in cura, anzi è stata dimessa, mi sembra strano che le abbiano curato la psicosi senza accorgersi della depressione incombente. Però non sono un esperto in materia.
Il tema c'è formalmente (un po' come per il mio racconto), ma è solo un'etichetta, non è riconducibile a nulla di reale (almeno per me), quindi che sia un "Annata 2000" o un "Calabrone Speziato" è uguale.
Classifica
1. Labirinti
2. La vita è condividere
3. Clausura
Re: Gruppo UNICO
Inviato: mercoledì 4 gennaio 2017, 14:34
da Hitherto
Ecco finalmente classifica e commenti:
1) Labirinti - Canadria
Ciao Canadria,
ti faccio i miei complimenti per il racconto. Personalmente amo molto la modalità di narrazione attraverso lettere o pagine di diario, perchè permette totalmente l'immersione nel punto di vista di chi scrive. Non trovo nulla da dire sulla trama, che mi è piaciuta dall'inizio alla fine e ritengo che qualsiasi cambiamento sia una questione di puro gusto personale. Mi è piaciuta particolarmente l'immagine della polvere bagnata incrostata nelle circonvoluzioni cerebrali. Credo che sarebbe potuto essere più efficace dal punto di vista narrativo un accompagnamento più dolce al finale, che sembra tagliare all'improvviso il resto della storia. E' vero che in questo modo lascia il lettore ancora più sorpreso, ma forse avrei preferito un "giro di parole" in più prima della rivelazione dell'intenzione suicidaria, in modo da far nascere prima il sospetto di questa terribile decisione e poi confermarlo.
2) La vita è condividere - Francesco Nucera
Ciao Francesco,
devo ammettere che all'inizio i diversi cambi di punto di vista mi hanno un po' confuso, ma una volta individuati per bene i personaggi ho letto tranquillamente il resto. Il racconto mi piace ed il tema è centratissimo. La storia non è banale e mi è piaciuta particolarmente l'ultima parte con il punto di vista della poliziotta, quella sulle "vere amiche". Denuncia una triste realtà. Forse, però, avrei preferito un racconto più lungo per tutta questa carne al fuoco, ma hai già scritto in risposta ad un altro commento che lo allungherai nella revisione. Sono d'accordo con Canadria sul fatto che forse il tentativo di contestualizzare il racconto imitando quelli che potrebbero essere i pensieri e le parole di una sedicenne è stato eccessivo. Avrei preferito dei personaggi un po' meno caricaturali.
3) L'odore dell'erba - Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
una cosa che caratterizza tutti i tuoi racconti che ho letto è l'impressione che siano estratti da qualcosa di molto più grande. Credo che le ambientazioni e le storie che crei sarebbero ottime se appartenessero ad un romanzo ma rischiano di confondere all'interno di un racconto composto di un numero limitato di caratteri. La trama mi ha ricordato un po' quella di "Cloud Atlas" e mi è piaciuta, ma il mio gradimento dei tuoi racconti è sempre inficiato dall'eccessiva complessità del mondo in cui sono ambientati (sempre rispetto al limite dei caratteri).
Re: Gruppo UNICO
Inviato: mercoledì 4 gennaio 2017, 17:15
da Spartaco
Premessa: sento di dover ringraziarvi tutti perché questo girone sarà anche stato scarso da un punto quantitativo, ma di certo non qualitativo. Ogni racconto di questa categoria avrebbe vinto a mani basse contro tutti quelli dello scorso girone. Sono riuscita a fare una classifica “di pancia” per il terzo e il quarto posto, ma per quanto riguarda il primo e il secondo non mi decidevo e quindi ho scelto di premiare quello che è stato meno scontato nell'inserire gli anni 2000. Andando avanti, classifica e commenti incorporati:
1) Clausura: unica critica da fare è che ogni tanto il registro di linguaggio diventa davvero troppo ricercato e stroppia fino a diventare anche un po' noioso. Per il resto molto, molto bello e devo dire che sono particolarmente fan della fine, anche se mi sarebbe piaciuto saper qualcosa di più sulla storia della madre superiora. Capisco i limiti delle battute, ma se mai avessi voglia di scriverla avresti minimo una lettrice.
2) La vita è condividere: mi è piaciuto molto come è strutturata la storia con i tre punti di vista che si succedono, anche se la poliziotta è caratterizzata molto meno di Silvia, Marta o anche Jessica. Mi piace l'idea del cliché portato all'estremo, della tragedia raccontata in tono sarcastico. Avrei voluto, però, che approfondissi il rapporto tra Marta e Jessica, la prima sembra essere il capo della situazione fino al momento in cui bisogna ricattare Marco, in cui agisce Jessica, proprio lei che sembrava solo ingenua e alla ricerca di attenzioni, ma anche qui, come sopra, è un andare alla ricerca del pelo nell'uovo, sono quei “difetti” che vedi nel momento in cui analizzi il racconto, quando lo leggi sembra andare tutto alla grande.
P.s. Il tuo Hunger ha una h aggiuntiva.
3) L'odore dell'erba: ho adorato l'inizio, come hai introdotto la storia, senza presentazioni iniziali, particolari o alcuna spiegazione, “ci stava” e il racconto stava in piedi lo stesso, però in qualche modo li ho aspettati fino alla fine. Mi sta bene non saperlo per tutta la prima parte della storia, ma non ho ancora ben capito se è un mondo di robot dalle forma umanoidi, o se sono veri e propri umani e quindi la protagonista è una specie di mostro di Frankeinstein, reinventato. Devo dire che mi piace di più la seconda e quindi mi aggancio a questa. L'idea di qualcuno che sceglie di ricucirsi coi pezzi degli amici è originale e avrei voluto che analizzassi meglio come lei sia arrivata alla scelta (detto questo, penso sia da chiarire il braccio, se era di una delle sue compagne, che erano tutte della stessa generazione, com'è possibile che questo la aiutasse a sfuggire ai controlli?). L'altra cosa che mi è mancata è un aggancio con le amiche che ricorda alla fine, mentre Gianni e Galatea sono figure sullo sfondo nella vita della protagonista e quindi posso accettare che siano poco caratterizzati, le compagne hanno avuto un legame con lei che non spieghi, ma che è palesemente forte e quindi l'elenco finale di nomi, mi ha lasciata un po' appesa, mi aspettavo qualcosa di più, ecco.
4) Labrinti: premetto che non sono una fan dei diari, quindi, per quanto mi riguarda, sei partito svantaggiato. Devo però dire che mi è piaciuta più la fine che tutto il resto del racconto messo insieme. Non succede un granché durante tutta la storia e quindi mi aspettavo almeno che i pensieri della ragazza fossero così assurdi da compensare. Non sto dicendo che non sembrasse una psicopatica, era palese, solo che in molti punti diventava noioso. Mi sarebbe anche piaciuto sapere qualcosa di più sulla madre, riuscire a capire se non le interessa niente della figlia o se è la ragazza ad avere una visione distorta anche su di lei. Per il resto scrivi indiscutibilmente bene hai uno stile tuo e inventi dei bei personaggi, bravo.
Re: Gruppo UNICO
Inviato: giovedì 5 gennaio 2017, 0:42
da Spartaco
Ed eccoci alla classifica del girone:
Clausura e Labirinti godono dei tre bonus, a La vita è condividere e L'odore dell'erba non viene concesso il bonus "solo personaggi femminili" (-2).
Classifica Finale:
1. Clausura, di Andrea Grillone 4 Punti
2. Labirinti, di Canadria 4 Punti
3. La vita è condividere, di Francesco Nucera 9 Punti
4. L'odore dell'erba, di Roberto Romanelli 13 Punti
Clausura vince il girone per aver consegnato prima di Labirinti.
Le finali saranno così composte:
Clausura, di Andrea Grillone Vs L'odore dell'erba, di Roberto Romanelli. Il loro giudice sarà: Greta Cerretti.
Labirinti, di Canadria Vs La vita è condividere, di Francesco Nucera. Il loro giudice sarà: Marco Proietti Mancini.