AAA divertimento offresi - Alice Chimera
Inviato: sabato 17 dicembre 2016, 17:13
Quando partii avevo un obiettivo concreto, volevo dare una svolta radicale alla mia carriera di scemo del villaggio; negli anni ero passato dalle varie verdure marce ero pian piano passato al lancio di qualche moneta. Affinai le mie tecniche e non appena la gente mi notava urlando a chi ancora non mi aveva visto che era arrivato Gerullo lo scemo si riunivano ad ascoltare e deridermi.
Ormai ero pronto per intrattenere non solo dei semplici contadini ma gente di sangue blu. Con i miei quattro stracci e mi diresti al Noble-Con.
Visitai i vari stand per capire cosa offrivano i vari espositori: c’erano molti che ostentavano la loro ricchezza. Trovai espositori provenienti dall’estremo oriente, pronti ad offrire impiego alle avvenenti fanciulle nei loro harem. I venditori proponevano nuovi trabucchi e armature in dotazione, lo stand Da Vinci era affollatissimo.
Dopo aver fatto un giro completo dell’area iniziai a portare il mio curriculum ad alcuni che reputai datori di lavoro ideali, dando anche qualche prova sul campo. Molti però schifarono la mia richiesta vantando di aver a corte giullari con esperienza pluriennale con una comicità impareggiabile; altri non erano in cerca di svago ma di contadini specializzati per coltivare le loro terre e portare il fatturato alle stelle con la rotazione triennale. Ricevetti una proposta dalla corte del Sultano Punjan, ma la sua era una corte nomade ma non avrei avuto una residenza stabile.
Infine mi fermai dai ragazzi del GEU, Giullari Emergenti Uniti. Mi fornirono una moltitudine di dépliant su corsi di mimo e addestramento di bestie feroci. Avevano anche delle proposte interessanti per incontri su autodeterminazione satirica.
Ero pieno di idee e volantini, ma mi mancava un contratto.
Mi diressi alla fermata della diligenza, il ritorno sarebbe stato amaro ma mi consolai con pensiero che per lo meno avrei tirato su qualcosa per pagarmi un pasto caldo per la cena.
Un signore distinto era accanto a me, alcuni valletti gli stavano ritirando lo stallone dalla scuderia.
“Ti ho visto in fiera” mi disse “Mi hai fatto ridere”. Parlammo del più e del meno e ci infilai qualche battutaccia.
Lavoro per lui ora. Sono il suo gran buffone. Certo mi dovetti trasferire in Romania, ma paga regolarmente e apprezza il mio operato. Del resto lavorare per Vlad l'Impalatore non è cosa da tutti, sono certo che con il tempo potrei aspirare a un posto di rilievo in altre casate, anche se... l’ultimo che si è licenziato qui non ha fatto una fine gloriosa. Vedremo…
Ormai ero pronto per intrattenere non solo dei semplici contadini ma gente di sangue blu. Con i miei quattro stracci e mi diresti al Noble-Con.
Visitai i vari stand per capire cosa offrivano i vari espositori: c’erano molti che ostentavano la loro ricchezza. Trovai espositori provenienti dall’estremo oriente, pronti ad offrire impiego alle avvenenti fanciulle nei loro harem. I venditori proponevano nuovi trabucchi e armature in dotazione, lo stand Da Vinci era affollatissimo.
Dopo aver fatto un giro completo dell’area iniziai a portare il mio curriculum ad alcuni che reputai datori di lavoro ideali, dando anche qualche prova sul campo. Molti però schifarono la mia richiesta vantando di aver a corte giullari con esperienza pluriennale con una comicità impareggiabile; altri non erano in cerca di svago ma di contadini specializzati per coltivare le loro terre e portare il fatturato alle stelle con la rotazione triennale. Ricevetti una proposta dalla corte del Sultano Punjan, ma la sua era una corte nomade ma non avrei avuto una residenza stabile.
Infine mi fermai dai ragazzi del GEU, Giullari Emergenti Uniti. Mi fornirono una moltitudine di dépliant su corsi di mimo e addestramento di bestie feroci. Avevano anche delle proposte interessanti per incontri su autodeterminazione satirica.
Ero pieno di idee e volantini, ma mi mancava un contratto.
Mi diressi alla fermata della diligenza, il ritorno sarebbe stato amaro ma mi consolai con pensiero che per lo meno avrei tirato su qualcosa per pagarmi un pasto caldo per la cena.
Un signore distinto era accanto a me, alcuni valletti gli stavano ritirando lo stallone dalla scuderia.
“Ti ho visto in fiera” mi disse “Mi hai fatto ridere”. Parlammo del più e del meno e ci infilai qualche battutaccia.
Lavoro per lui ora. Sono il suo gran buffone. Certo mi dovetti trasferire in Romania, ma paga regolarmente e apprezza il mio operato. Del resto lavorare per Vlad l'Impalatore non è cosa da tutti, sono certo che con il tempo potrei aspirare a un posto di rilievo in altre casate, anche se... l’ultimo che si è licenziato qui non ha fatto una fine gloriosa. Vedremo…