Nevio e Fortuna

L'edizione si è svolta su due serate, lunedì 19 e martedì 20 dicembre 2016, ognuna con un differente tema, e si potrà decidere quando partecipare. Ma non solo! Chi vorrà, potrà scrivere entrambe le serate e comunicare al termine della seconda il racconto con cui vorrà effettivamente concorrere (il secondo verrà spostato in automatico nel Laboratorio). Occhio che in mancanza di tale comunicazione verrà considerato valido per la partecipazione il secondo racconto scritto.
Canadria
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Nevio e Fortuna

Messaggio#1 » mercoledì 21 dicembre 2016, 0:32

La veste di veli celesti ondeggiava ad ogni passo come mossa da venti divini nel deserto della vallata. Passava da lì all'alba di ogni mattino e i suoi capelli dorati abbagliavano il sole nascente. I passi leggeri non muovevano un granello di terra, ma la brezza fresca della sua veste profumava l'aria di fiori di stagione e ne annunciava silenziosamente l'arrivo.

Persino quel giorno la veste di veli celesti ondeggiava ed il ciuffo di capelli dorati abbagliava il sole ed i passi leggeri non calcavano orme e giungeva profumo di calendule e viole. Ma le movenze fluide disegnavano diverse traiettorie, più vaste e asimmetriche.
Nevio non riusciva a fare a meno di guardarla, ogni giorno, ma quella mattina più che mai.
Ne osservava il corpo esile e le forme multiformi e la schiena ritta che si inarcava, ed il volto pallido e le mani di balsamo, e le nocche dai riflessi cerulei che sfioravano la fronte perlacea.

Lei si piegò un'altra volta in avanti e Nevio trasalì: era il caso di avvicinarsi? Non aveva omaggi da offrirle e le sue mani di contadino graffiavano come foglie di ginepro.
La guardava dondolare e ragionava e, mentre pensava, vide nascere ai suoi piedi, all'improvviso, un mazzo di primule e garofani. Spalancò la bocca e si inginocchiò e odorò con tutto il suo olfatto da villano quelle primizie di stagione sorte davanti ai suoi occhi.
Sentì uno strano rumore e stavolta la vide: vomitava dietro una piccola roccia. Doveva dunque avvicinarsi? Non indossava vesti pulite e la sua voce rozza non era adatta all'udito soave d'una creatura tanto aggraziata.

Lei rovesciò un'altra volta piegandosi in avanti come un fuscello ad un colpo di vento: si chinò in avanti e si raddrizzò con una curva dolce, e le nocche cerulee, nuovamente, vennero portate alla fronte. Nevio asciugò il sudore delle mani callose strofinandole sulla tunica grezza e la vide miracolosamente linda.
Fortuna vomitò un'altra volta e Nevio, con mani morbide, raccolse il mazzo di primule e garofani che gli era sorto accanto e corse da lei.

"Fortuna," cominciò con voce di principe arabo, ma dovette interrompersi perché quella non poteva udirlo, vomitando ancora, instancabilmente.
Nevio sentì sciogliersi la favella, perciò riprese: "Dea magnifica, immagine incantevole, che cosa vi succede?" e così parlò, meglio che in qualsiasi altra occasione della sua vita.
La dea volse verso di lui il mento delicato e rispose, flebile:"Ora sai: persino gli dei s'ammalano."
Vomitò nuovamente e le tasche di Nevio si riempirono di denari.
"Che cosa vi ha fatto ammalare, mia regina?" e intanto le offriva al naso sali antiemetici.
"La Sorte."
"Mi è incomprensibile come la Sorte possa esservi malevola."
"Non lo è, infatti!"
Nevio la guardava incredulo e beato mentre le porgeva uno straccio bagnato senza osare sfiorarla.
"Vedi, Nevio, ad ogni mio rigurgito si riempiono le tue tasche e migliora il tuo aspetto, eppure tu sei qui a porgermi pezze bagnate e sali rinvigorenti. Non è Sorte malevola, ma superba Fortuna. Ancora una volta."



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antico
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#2 » mercoledì 21 dicembre 2016, 0:35

Ciao Claudia e benritrovata! Tutto ok con caratteri e tempo, quindi non mi resta che augurarti di divertirti in questa Morozzi Edition!

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maria rosaria
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#3 » sabato 24 dicembre 2016, 16:21

Ciao Claudia.
Bello. Questo racconto mi è piaciuto veramnete tanto. E pensare che alle prime righe avevo un po’ storto il naso per via degli aggettivi di cui hai un po’ abbondato. Poi sono stata interrotta, come spesso accade nella mia vita, ;), ma alla seconda lettura ho apprezzato meglio il tuo scritto.
Anche l’interpretazione del tema, un po’ fuori dagli schemi, mi ha colpito. Devo dire che sei stata brava, perché anche se l’uso dei termini è un po’ barocco, risulta però perfettamente appropriato alla storia che hai saputo raccontare.
Alla prossima e buone feste.
:-)
Maria Rosaria

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Andrea Partiti
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#4 » sabato 24 dicembre 2016, 22:05

Ciao!

Confermo lo storcimento di naso per l'eccessivo ricamare dell'introduzione che - nella prima lettura - ho letto pensando ogni due parole "ma perché tutto quanto deve avere un colore, una consistenza?"
Però ti riprendi egregiamente con il contrasto che crei con un molto umano, molto poco aulico vomitare della dea fortuna. Mi piace questo contrasto, mi piace come lo prepari descrivendoci la scena senza darci la chiave di lettura mantenendo bene il narratore insieme a Nevio e senza lasciarti tentare mai dal dire troppo.
Probabilmente si può raggiungere un equilibrio migliore per il racconto, lavorando un po' sui primi due paragrafi e snellendoli e rendendoli più amichevoli per il lettore casuale, ma non tolgono nulla al buon risultato!

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giancarmine trotta
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#5 » lunedì 26 dicembre 2016, 23:38

Ciao Claudia,
l'idea è originalissima e all'inizio spiazzi il lettore perché proprio non si hanno elementi per capire dove si sta andando, quale viaggio ci regali.
Devo sottolineare, però, che il contrasto tra la scrittura aulica e il vomito non è proprio appagante. Ma capisco che per rientrare nel tema dovevi inserirlo e lo hai fatto più volte!
Ho faticato anche a interpretare per bene il ruolo di Nevio: il suo linguaggio o il suo intento (la guardava ogni giorno, ok).
In generale è un testo che soddisfa per qualità narrativa, con dei punti che mi sono piaciuti meno.
Complimenti per la buona prova!

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jimjams
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#6 » mercoledì 28 dicembre 2016, 18:02

Ehmm, i rovesci della fortuna eheheh Va bene, passando sopra a questa interpretazione alquanto originale del tema, direi che la storia, presentata come la parabola di un saggio, ha un suo senso e una sua strutturazione adeguata. Sono un po' dubbioso sulla forma perché colgo o almeno mi sembra di cogliere, un tentativo iniziale di imboccare una vena ironica, con le ripetizioni e la stessa idea del "rovescio", ma poi la piega che prende la storia è appunto quella di una parabola, dunque non ironica. Ecco, forse c'è bisogno di prendere una decisione, storia ironica, divertente, o seria?

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Polly Russell
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#7 » mercoledì 28 dicembre 2016, 20:31

Una gran buona idea. La fortuna cos'altro può vomitare. Gli aggettivi sono comunque sovrabbondanti. Capisco la voglia di dare uno stacco nette tra i due, la voglia di far trasudare divinita a Fortuna, ma hai ecceduto, ed il risultato è pesante.
Sarà che ho appena visto Oceania e questa dea meravigliosa che vonita me la sono immaginata verde. :)
A parte questo un buon pezzo, che andrebbe solo appena limato. Nocche cerulee, per dire, lo dici due volte.
Polly

diego.ducoli
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#8 » giovedì 29 dicembre 2016, 22:22

Ciao Claudia
Credo che lo stile utilizzato per il racconto sia una scelta stilistica, ma ammetto che non mi è piaciuto molto.
I primi due pezzi sono quasi ridondanti e non ne capisco il motivo,alcuni passaggi sono pesantini.
Nei commenti leggo che il brano è stato apprezzato, ma io non riesco a farlo..
Ti chiedo scusa ma probabilmente non sono il lettore giusto per questo racconto.

Canadria
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#9 » venerdì 30 dicembre 2016, 15:11

Ciao, ragazzi!
Grazie a tutti per i vostri commenti. Purtroppo, il poco tempo a disposizione in questi giorni non mi ha permesso di rispondervi volta per volta ma devo dire che la grande variabilità del vostro giudizio rispecchia più o meno le mie sensazioni iniziali. Questo racconto a volte mi piace, a volte no :) ahaha, grazie ancora a tutti!

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antico
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Re: Nevio e Fortuna

Messaggio#10 » martedì 3 gennaio 2017, 14:23

Veste, veli, venti, vallata... Tutto nella prima riga. Ti confesso che non è stato un bell'iniziare. Poi trovi una strada e la trovata del vomito della Dea è vincente, ma la sensazione è che il testo vada ancora affinato, revisionato per farlo esprimere nel modo più corretto. Ottima la doppia interpretazione del tema, letterale e meno. Pe me un pollice ni che però tende verso l'alto soprattutto grazie all'intuizione sul "rovescio".

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