Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

L'edizione si è svolta su due serate, lunedì 19 e martedì 20 dicembre 2016, ognuna con un differente tema, e si potrà decidere quando partecipare. Ma non solo! Chi vorrà, potrà scrivere entrambe le serate e comunicare al termine della seconda il racconto con cui vorrà effettivamente concorrere (il secondo verrà spostato in automatico nel Laboratorio). Occhio che in mancanza di tale comunicazione verrà considerato valido per la partecipazione il secondo racconto scritto.
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Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » mercoledì 21 dicembre 2016, 1:50

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BENVENUTI ALLA MOROZZI EDITION, LA QUARTA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo DESPERO della MOROZZI EDITION con GIANLUCA MOROZZI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo DESPERO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo ORRIDO.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo BLACKOUT.


Questo è un gruppo da NOVE racconti, pertanto saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da GIANLUCA MOROZZI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via regolandomi con gli orari di consegna in caso di autori a pari punti), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo DESPERO:
(li troverete con di fianco il tema per cui sono stati scritti, valutate di volta in volta proprio in base al tema cercando il più possibile di contemplare tutte le varie implicazioni e applicazioni di quel particolare tema prima di definire un testo come FUORITEMA)

Bruttacopia, di Raffaele Marra, ore 00.21, 2971 caratteri LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Questione di priorità, di Polly Russell, ore 23.10, 2991 caratteri GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Il Presidente, di Giancarmine Trotta, ore 00.25, 2916 caratteri LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Il delitto Ortega, di Andrea Partiti, ore 00.01, 2998 caratteri GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo, di Mario Pacchiarotti, ore 00.47, 2993 caratteri LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Explosions in the sky, di Chiara Rufino, ore 23.31, 2850 caratteri GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Il biglietto, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 23.08, 2941 caratteri GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Il punto cieco, di Gemma Trimarco, ore 00.24, 2974 caratteri LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
L’incontro, di Diego Ducoli, ore 00.39, 2794 caratteri GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA

Avete tempo fino alle 23.59 di GIOVEDI' 29 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo ORRIDO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete NOVE giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del ORRIDO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTISEI (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, NOVE giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo ORRIDO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA QUINTA ERA E BUONA MOROZZI EDITION A TUTTI!












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Rionero
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 23 dicembre 2016, 18:47

Stavolta esordisco io con la classifica, e so che sembra un cliché ma davvero è stato difficilissimo, forse stavolta più difficile.

1) Il delitto Ortega, di Andrea Partiti

2) Bruttacopia, di Raffaele Marra

3) Questione di priorità, di Polly Russell

4) Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo, di Mario Pacchiarotti

5) Il punto cieco, di Gemma Trimarco

6) Il Presidente, di Giancarmine Trotta

7) Explosions in the sky, di Chiara Rufino

8) L’incontro, di Diego Ducoli

9) Il biglietto, di Maria Rosaria Del Ciello

Bruttacopia, di Raffaele Marra

racconto scritto con ritmo e stile impeccabili. Mi sono anche molto piaciuti ambientazione e personaggi: una cosa che ho apprezzato particolarmente è come hai giocato sul pizzicotto sulla guancia e la frase «che fortuna che c’hai avuto tu!» per caratterizzare senza spiegare molto due personaggi e la loro relazione.
Il fatto che la pistola nel cruscotto sia un cliché come la scena a letto finale con la bionda secondo me non sono problemi, ma canoni del genere che avevi scelto e che hai utilizzato bene!

Questione di priorità, di Polly Russell

bel racconto. Mi è piaciuto in particolare come hai caratterizzato il personaggio solitario tramite il rapporto con il cane Boss.
Se posso ti critico un po' il finale: è certamente efficace soprattutto per la tua realizzazione (il punto messo esattamente in quel momento della scena) e mi piace che fosse in parte suggerito fin dall'inizio (ma forse un po' troppo a causa del titolo), ma il fatto che abbia solo quel pezzo di carta per riaccendere la stufa (oltrettutto dal momento che gli era già successo) è un po' improbabile no?

Il Presidente, di Giancarmine Trotta

Mi piace come hai sfruttato bene spazi e ritmi per descrivere un personaggio essenzialmente triste e solo che addirittura vede nella somiglianza con una figura controversa come quella di un politico (e nell'immagino ironico soprannome "presidente" affibiatogli dai conoscenti) le sue possibilità di felicità.
In quest'ottica "depressa" il finale mesto quindi ci sta secondo me!
Occhio al passaggio del rapimento che o è troppo veloce o è poco chiaro: ci ho messo un po' a capire il cambio di scena e se è stato rapito durante il comizio ci vuole una buona sospensione della credulità...

Il delitto Ortega, di Andrea Partiti

Che dire, il racconto già di per sé aveva una riuscitissima atmosfera noir supportata da un personaggio forse non particolarmente originale e con motivazioni forse un pelo semplicistiche per un'azione così dirompente, ma con una voce molto coerente e caratterizzata. A tutto questo hai aggiunto un finale che trovo spettacolare, che meriterebbe mille altri caratteri, ma che già così apre un mondo di possibilità....è uno spunto che hai preso da qualche parte o è idea tua?
Curiosità: io non ho pensato a New York ma quel film argentini noir ambientati negli anni 60-70.

Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo, di Mario Pacchiarotti

Sono quasi abbonato ai tuoi racconti e noto che riesci sempre a dare una svolta ulteriore nelle ultime frasi: io non mi aspettavo la sorpresa del sosia di se stesso, quindi ho molto apprezzato!
Oltre a questo il racconto gira bene, bella l'ambientazione di periferia, ben (velocemente) tratteggiati tutti i personaggi e mi è piaciuto in particolare la soluzione da provincia del problema della celebrità con le pettegole come strumento al servizio del singolo.

Explosions in the sky, di Chiara Rufino

Bella la scena, il personaggio, la struttura e soprattutto l'ambientazione: baffi a manubrio, dirigibile, attentati e vecchiette adorabili, cosa posso desiderare d'altro?

Putroppo però lo stile non è sempre efficace: alterni bellissime scene, descrizioni e ritmi a situazioni che rimangono poco chiare.

Mi riferisco in primis al rapporto di Andreas con il sasso ( ...e si aggrappò a un sasso....provando a calciarlo...si sganciò, sono dovuto tornare indietro e comunque non ho capito com'è posizionato il protagonista rispetto ad esso) e soprattutto alla battuta cardine del racconto: “Sapevo di averla già vista! Lei è il figlio della mia amica Betty! Anche lui guida dirigibili”, se non mi sono perso qualcosa - infatti - non ha senso che lo riconosca come il figlio dell'amica e allo stesso tempo dica "anche lui"...per lei sono la stessa persona no?

Dubbi ho anche sul perché ha fischiato tre volte (l'ho scambiato per una sorta di richiamo e mi aspettavo succedesse qualcosa in risposta), sul "si slanciò in una corsa" e sul soffocare una risata "fragorosa".

Scusa se mi sono dilungato, ma mi piaceva l'impostazione e secondo me vale la pena lavorarci un po' di fino ^

Il biglietto, di Maria Rosaria Del Ciello

il tuo racconto ha il pregio di calare immediatamente nell'atmosfera quotidiana e reale della coppia di signori: anche battute che in un primo momento mi avevano fatto storcere il naso perché mi sembravano occasioni mancati (come "Sì, lo so, disperato muore", che alla luce della notorietà del modo di dire sembra a primo acchito una ripetizione che appesantisce il dialogo), ripensandoci sono funzionali a personaggi terribilmente comuni.
Tutto questo secondo me avrebbe avuto un effetto terribilmente più forte se avessi fatto prendere una piega più imprevista alla storia, che altrimenti si mantiene anch'essa su situazioni in un certo modo attese. Insomma, nel tuo racconto manca - per i miei gusti - solo una svolta!


Il punto cieco, di Gemma Trimarco

l'atmosfera che crei è molto bella: merito di un protagonista azzeccato a cui riesci a dare una voce originale e credibile. Peraltro prima di leggere il tuo nome pensavo fosse un uomo a scrivere, quindi sei stata secondo me terribilmente efficace! A proposito della voce, in particolare, mi è piaciuto come hai giocato con le parole straniere: con un piccolo particoalre hai caratterizzato molto bene il tuo personaggio della profonda provincia italiana.

Purtroppo, invece, non mi è piaciuto - o meglio non ho proprio capito - il personaggio femminile: è una sorta di fata turchina un po' avanti con gli anni? è una semplice ammiratrice del suo bel volto? è un angelo? Anche quello che dice mi ha lasciato un po' interdetto: il discorso del punto cieco è molto figo, ma non lo vedo legato a quel personaggio e alla storia che avevi narrato, o almeno io non ho capito bene in che modo fosse collegato ad esso e per questo ho pensato ad una sorta di angelo come sembra quasi intuire il protagonista...

L’incontro, di Diego Ducoli

Il tuo racconto si basa tutto sul dialogo e su un finale comico: questo arriva con il giusto ritmo ed effetto, il dialogo invece trovo che non funzioni sempre.
Pian piano riesci a raggiungere un ottimo ritmo che - appunto - ha il degno finale nella svolta finale, mentre in particolare all'inizio mi sembra stenti a carburare, forse perché giocahi fin troppo sui cliché e quindi ci si metto un po' ad avvicinarsi ai personaggi: se quindi posso darti un consiglio lavorerei su quelle prime battute rendendole più incisive!
Per il resto, non stando neanche a sottolineare qualche typo di cui ti sarai già accorto, il racconto nel suo genere funziona!

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Angela
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 26 dicembre 2016, 12:46

Ci sono diversi pari-merito, soprattutto nelle prime e nelle ultime posizioni. Buone feste a tutti.

1) BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra
Leggo sempre con vivo interesse i tuoi racconti e ogni volta non mi deludi. Penso che questo sia uno dei migliori racconti che hai scritto per MC: stile impeccabile (come sempre), trama è solida e interessante. Ho sbirciato i commenti precedenti e penso anch'io che l'utilizzo del famoso pizzicotto sulla guancia che ritroviamo all'inizio del testo e in chiusura, sia un ottimo collante. L'idea del sosia del politico non è nuova, ma tu hai scelto la prima persona per narrarla, il che la rende originale perché ci avvicina ai pensieri del senzatetto che improvvisamente si ritrova ai Parioli come un novello Cenerentolo. E chissà dove può arrivare... e ci arriva! Mi auguro di vedere il tuo racconto tra i finalisti perché merita.
Buonissima Morozzi edition, Raffaele e già che ci sono, i migliori auguri per un ottimo Natale

2) Questione di priorità di Polly Russell
Splendido racconto scritto in modo magistrale. Prima del tuo, avevo letto quello di Raffaele e pensavo che sarebbe stato difficile fare meglio, invece mi ritrovo davanti a un racconto con delle enormi potenzialità: un gioiellino di appena 3.000 caratteri. Sullo stile c'è poco da dire: scrittura matura e senza incertezze, capacità descrittive superiori alla media e un'ottima gestione dei dialoghi. La trama è il vero punto forte di questo racconto a mio avviso, un'idea geniale e cattiva, un'interpretazione originale della traccia che spiazza.
A differenza di altri lettori, a me è arrivato tutto forte e chiaro; non c'è bisogno di spiegare ogni cosa quando si seminano dettagli in abbondanza come hai fatto tu. Di certo il famoso show don't tell non sarà mai un problema per te... Azzeccata l'accoppiata con il cane che arricchisce il testo e ci mostra il lato umano del protagonista. Il biglietto vincente che brucia è puro sadismo. Bravissima!
Buona Morozzi edition e Buon Natale

3) BIGLIETTO di MR del Ciello
Nel giorno di Natale ho scelto proprio il tuo racconto e sono contenta di averlo fatto, perché mi è piaciuto moltissimo. Il tuo stile è migliorato molto; sei riuscita a confezionare un racconto con il giusto ritmo, equilibrato, senza accelerazioni o mancanze. Narri la quotidianità di una coppia normale che si ritrova davanti all'imprevisto che ti cambia la vita. Forse l'unica cosa che non ho apprezzato è quando il racconto si spezza per mostrarci cosa ne è stato di Anna. Mi rendo conto che era impossibile in 3.000 caratteri fare diversamente, quindi lo considero un passaggio obbligato che non toglie nulla al valore del testo. Il finale mi sembra perfetto e adoro l'ostinazione di Raffaele che vuole indietro la sua Anna. Bravissima :)

4) PRESIDENTE di Giancarmine Trotta.
Il mio commento è esattamente l'opposto di quello che lo precede. L'incipt mi è piaciuto molto e credo che quando ne azzecchi uno, come hai fatto tu, il racconto guadagni molti punti. Però, come dicevo, è la prima parte che non mi ha entuasiasmata, seppure ben scritta, manca di pathos. Invece mi ha soddisfatto il finale per tanti motivi diversi; intanto perché non me lo aspettavo (avevo in mente una chiusura differente), inoltre trovo che racchiuda un messaggio importante, anzi, una morale che ritroviamo nella frase che conclude il racconto.
Lo stile è pulito, asciutto ed elegante, come tuo solito, quindi a parte un refuso (e quella vaga somglianza), lo ritengo un buon testo che ha centrato il tema.

5) Paolo Rattazzi in arte Rattaolo di Mario Pacchiarotti
Racconto scritto in modo fresco e divertente, con il finale che non ti aspetti. Mi è piaciuta in particolare l'ambientazione classica di un bar senza troppe pretese, almeno a me è arrivata questa immagine e personaggi genuini, ruspanti. Dialoghi ben gestiti, tema centrato, qualche macchietta che regala un sorriso, insomma una buona prova. Questo è l'ultimo racconto del tuo gruppo che leggo, sei capitato in un girone di ferro e il podio è già deciso, ma spero comunque di darti una buona posizione. Bravo.

6) punto cieco di Gemma
Racconto moderno e brioso con quel tocco di romanità che mi piace tanto. Stile particolare che ho molto apprezzato, soprattutto quando si prende delle licende gustose chiamando le cose esattamente come si pronunciano (vedi Ollivud, iu-tube, Marlonbrando tutto attaccato). Racconto che rispetta il tema e inciampa solo nel finale con la storia della X e del punto e ti costringe a una rilettura.

Un appunto :
Il nuovo arrivato si viene a sedere proprio accanto a lui e Nino non ha bisogno di guardare, gli basta l'odore [...] Alza gli occhi e la donna dal profumo scadente gli sorride.
(Quando scrivi il nuovo arrivato mi aspettavo un uomo, invece è una lei).

7) L'incontro di Diego Ducoli.
La prima parte è chiara, due amici si incontrano dopo tanto tempo e si fanno delle confidenze: a quanto pare il matrimonio con la bella Lidia non era proprio rosa e fiori... Poi le cose precipitano e c'è quel filo di fumo dalla finestra e la scelta di lasciare che le cose facciano il loro corso. Devo dire che la trama non è tra le mie preferite del vostro gruppo anche se è in tema, forse perché non ho simpatizzato con i protagonisti. Ho trovato qualche incertezza nella forma; te ne cito alcune.

“Gino! Sei tu?! Da quanto tempo” lo chiamo una voce. (Lo chiamò una voce non mi piace come espressione. Potrei proporti "Si sentì apostrofare" oppure introduci l'esclamazione e poi spieghi a chi appartiene la voce).

“Gino mi spiace. Non sò che dire.” (perché l'accento sulla "o"?)

8)Explosion in the sky di Chiara Rufino
Ammetto di aver pensato di trovarmi davanti a una fiaba quando ho letto gli uccelli che cercavano di raggiungere le coltri di nubi che sbadigliavano su di loro fiocchi di neve. Ma procedendo con la lettura, ho capito che ero fuori strada. Ho trovato diversi problemi nella forma che rallentano la lettura, per esempio prima parli di catene (lucchetto che chiudeva gli arti in una morsa) e poi di cordone. Subito dopo ritroviamo il lato poetico (fischiò e gli risposero i tordi nel bosco) che porta decisamente fuori strada. Penso che questa non sia la tua prova migliore, Chiara. A rileggerci.

9) IL DELITTO DI ORTEGA - di Andrea Partiti
Qualcuno ha definito il tuo racconto una storia alla Gabriel Garcia Marquez, che è un autore che adoro, ma probabilmente lo ha fatto solo per l'ambientazione. In realtà, Andrea, ho trovato questo racconto piatto e la cosa mi ha stupita perché non è da te. In passato hai scritto delle vere e proprie chicche, mi viene in mente il testo che aveva come tema le formiche rosse e che se non sbaglio vinse l'edizione dedicata. Questo racconto invece, è la cronistoria di un omicidio annunciato narrata senza emozione né partecipazione, come se si trattasse di un articolo giornalistico. Inoltre, ho trovato diversi problemi nella forma: per esempio fastidiose ripetizioni e l'uso di termini desueti. Naturalmente questo è un giudizio personale che viene da chi ama i testi chiari e scritti in modo semplice, come lo sono, ad esempio, quellli di Isabel Allende di cui sto leggendo praticamente tutto.
Ti cito alcune espressioni per mostrarti quello che non ho apprezzato a livello di esposizione.

Ripetizioni:
Lo ripetevano i rappresentanti […] Lo ripetevano gli avvocati …] Lo ripetevano gli sgherri […]
il valore del denaro, il valore dell’investire
Un incidente, dichiararono i periti.[…] Un incidente. […] Lì io sognavo, mangiavo, vivevo, lavoravo. Un incidente.


Termini pomposi/desueti
come memento […] quell’uomo empio
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Andreacrux
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » martedì 27 dicembre 2016, 10:07

Buone feste a tutti! Complimenti agli autori di questo gruppo. Fa sempre piacere leggere i racconti degli altri, un po' meno dover esprimere un giudizio, che non è mai facile. Ecco a voi la mia classifica finale per il gruppo Despero.

1) Questione di priorità, di Polly Russell
Ciao Polly!
Intanto ringrazio te e tutti gli altri autori perché la vostra lettura mi sta facendo compagnia in un lungo viaggio in pullman.
Sul tuo racconto:
Confermi le tue grandi doti che ho apprezzato anche in altre storie e che ti invidio molto. È vero che la comprensione iniziale è un po' difficoltosa anche se ad una seconda lettura si capisce bene dove è ambientata la storia. Forse ciò che mi ha confuso è sentire presentare subito il personaggio come metereologo proprio mentre la tv annuncia il numero del vincitore: siamo abituati a vedere i metereologi solo in tv e ad una prima lettura credevo stesse succedendo qualcosa negli studi di registrazione della trasmissione tv. Per il resto il racconto si snoda proprio bene e riesco ad immaginarmi li dentro con la nuvola del mio respiro sempre più densa.
Poi l'ultimo punto è quello del biglietto della lotteria come unico pezzetto di carta disponibile. Ecco anche a me sembra inverosimile, forse era già abbastanza un rovescio della fortuna vincere alla lotteria e non poter goderne per uno sfortunato assideramento, tu hai in fondo lasciato una speranza: la possibilità che il protagonista sopravviva usando proprio quel fortunato e adesso salvifico biglietto. Forse io avrei finito prima di arrotolare il biglietto...ma apprezzo anche la tua voglia di finale positivo!
Complimenti

2) Bruttacopia, di Raffaele Marra
Ciao Raffaele!!
Complimenti per la bella prova di scrittura!
A me è piaciuto molto l'anonimato in cui hai tenuto i protagonisti. Il ministro, la bruttacopia, senzavoce. Sembrano quasi le tre scimmiette non-vedo non-sento non-parlo, come a dire che in quel mondo di cui tu ci vuoi parlare le persone contanto molto di meno, al di fuori del loro ruolo già scritto (la sfilza di orari e compitini da rispettare), venendo così annullata la loro personalità. Perfino il ministro ha una vita privata insignificante se anche la sua amante accetta così facilmente il cambiamento. Questo mi è piaciuto tanto. Chiaramente il racconto deve svolgersi in 3000 caratteri e non è semplice. Forse un po' forzata la scena dell'omicidio, anche la missione scomoda da cui lui è riuscito a scappare con il duplice omicidio viene presentata troppo in fretta ma c'era poco spazio per parlarne.
Poi sulla verosimiglianza dei fatti raccontati...beh è una storia inventata quindi non deve essere realistica al 100%.
Bravo comunque,
alla prossima!

3) Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo, di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
complimenti per il tuo racconto! Operazione ben riuscita.
Non si capisce esattamente chi è Paolo Rattanzi (verosimilmente un cantante?) ma nell'economia del racconto probabilmente conta poco. Il tema è centrato ed è geniale l'idea di farsi sosia per evitare di essere riconosciuto per strada, grazie all'aiuto imprevisto dei frequentatori del bar. Come già ti han detto è interessante poi la descrizione degli avventori, molto cinematografica, inizialmente immersi nei loro pensieri e successivamente pronti ad attorniare il sospetto personaggio famoso nel sentirne il nome.
Bravo

4) Il delitto Ortega, di Andrea Partiti
Ciao Andrea!
Anche a me l'ambientazione ha ricordato l'America latina. Una storia alla Gabriel Garcia Marquez!
Forse la storia sarebbe migliorata se ci fosse stato un confronto faccia a faccia tra i due, magari anche con qualche scambio di battute concitate. Così invece l'omicidio scorre troppo velocemente e sembra un atto qualsiasi, compiuto facilmente e poco caratterizzato dal punto di vista psicologico. Poi mi ha spiazzato il finale: è sicuramente centrato il tema del rovescio della fortuna...ma perché lasciare tutto al suo assassino? È l'ultima vigliaccheria di un uomo senza valori come Ortega?
Nel complesso comunque sei stato bravo nel tinteggiare di noir il tuo racconto, spero che i miei suggerimenti siano validi e spero anche di rivedere la tua storia nel laboratorio, per capire come andrà a finire dopo.
A presto

5) Il Presidente, di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine!
Mi hai tenuto attaccato fino alla fine nell'attesa del finale e poi dopo aver preso la rincorsa non hai dato il calcio finale. Peccato perché la storia era avvincente e scritta davvero bene, mi è piaciuta molto la caratterizzazione del personaggio triste e solitario che non si apprezza molto, tanto da sentirsi realizzato solo nei panni fisici e sociali del presidente! Ma il finale purtroppo mi sembra carico di eccessivo buonismo, quasi una storia con la morale da raccontare ai bambini. Anche a me riesce difficile pensare ad un rapimento durante il comizio (poi da parte di una banda che sembra così organizzata ma che allo stesso tempo sbaglia clamorosamente l'obiettivo). Qualche dubbio ce l'ho anche sul fatto che lui venga rilasciato tranquillamente a cuor leggero, nonostante sia diventato una persona scomoda e forse da eliminare o certamente da tenere buono sotto minaccia.
Di certo mi piace come scrivi, quindi continua così, il prossimo finale sarà di certo più convincente!
Andrea

6) Il biglietto, di Maria Rosaria Del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
un racconto a tinte grigie è quello che ci regali in questa edizione e trovo che tu sia stata molto brava a far scorrere il racconto in una successione di momenti ed ambienti diversi. Mi è piaciuto molto il passaggio dal "prima" al "dopo" che avviene nel testo anche graficamente e che poi si ripete quotidianamente nella mente del marito Raffaele che guarda alla moglie inespressiva e ricorda i loro vecchi battibecchi di cui ha nostalgia. Molto romantica e triste è poi l'ultima scena che da sola impreziosisce di molto l'intero racconto.
Alla prossima!

7) Explosions in the sky, di Chiara Rufino
Ciao Chiara,
molto bella l'ambientazione ai margini del bosco e l'idea molto moderna (ahimè) di un attentato, ma perpetrato contro un mezzo di trasporto antico come può essere il dirigibile.
Purtroppo la storia si snoda tra rallentamenti ed accelerazioni brusche che creano un po' di confusione. Troppo articolata e complicata è per me la descrizione dei vari tentativi di liberarsi dalle catene che necessita purtroppo di varie riletture per poter essere compresa. Inoltre, a un certo punto parli di un tentativo di rompere il lucchetto ai piedi con un calcio al masso, ma poi passi al gesto di liberarsi dalle manette, per poi ritornare nuovamente alle gambe incatenate. Rende bene l'idea della concitazione nel liberarsi ma forse ne perde in fluidità il racconto.
Anche io non ho capito il significato dei tre fischi, che viene poi in qualche modo richiamato dai tre colpi di bastone della vecchietta. Ma qual è il motivo?
Un po' forzata ed improbabile, poi, la coincidenza della somiglianza del prigioniero proprio con il comandante del dirigibile che fa schiantare e che, guarda caso, la vecchietta conosceva.
Nel complesso non è tutto da buttare e penso che con le giuste modifiche la storia potrebbe davvero diventare interessante.
Alla prossima

8) Il punto cieco, di Gemma Trimarco
Ciao Gemma!
Intanto complimenti per la tua briosità come qualcun altro l'ha definita e per l'ambientazione che mi piace molto. In molti racconti sui sosia è stato scelto come set quello di un qualsiasi ed anonimo bar (l'ho fatto anche io), che è sicuramente di ispirazione, perciò mi hai incuriosito subito. Molto divertente il personaggio e la sua semplicità, la sua fallita speranza di diventare qualcuno per la sua somiglianza ad un personaggio famoso di cui conosce il volto ed il nome ma probabilmente nulla più, non sapendo nemmeno come si scrive Hollywood. Mi è piaciuta anche l'italianizzazione dei nomi americani, anche se forse l'hai un po' estremizzata (al quarto o quinto nome modificato si perde un po' l'effetto comico secondo me).

I punti su cui sono invece un po' critico sono due e sono:
- Il finale
Anche a me ha sorpreso l'arrivo di questa donna e la sua morale non richiesta e anche un po' troppo articolata se vogliamo; devi forse concentrarti troppo per capire la storia del punto e della X. In più (ma in questo non sarai stata di sicuro aiutata dai limiti dei 3000 caratteri) il suo arrivo e il suo interessarsi al protagonista mi sembra troppo rapido, quasi come se sapesse già dove trovarlo e fosse andata lì per lui (forse per tale motivo qualcuno ha pensato ad una fata).
- Il tema
In realtà l'essere sosia è visto qui per la maggior parte del testo come una sfortuna più che una condizione fortunata..

Leggendo la tua storia comunque emergono grandi capacità di scrittura,
spero di rileggerti presto.

9) L’incontro
, di Diego Ducoli
Ciao Diego,
l'incontro casuale di Gino con un amico che non vede da tanto tempo dovrebbe essere quell'improvviso rovescio della fortuna che serve al protagonista della tua storia per disfarsi di moglie e suocera. In realtà a quel punto lui decide volontariamente di lasciare che le cose vadano in quel modo, non intervenendo; dice di essere fortunato ad aver incontrato l'amico ma in realtà all'inizio aveva rifiutato l'invito a bere. Questo mi lascia, in effetti, qualche dubbio sul rispetto del tema nella tua storia.
I dialoghi, infine, filano bene ma forse non riescono a dare velocità al racconto.
Alla prossima!

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ceranu
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » martedì 27 dicembre 2016, 22:52

Commenti:


BRUTTACOPIA

Ciao Raffaele, il racconto ha il pregio di essere molto chiaro e di essere scritto altrettanto bene, la trama, invece, mi convince poco.
Hai messo troppo in troppo poco spazio e questo rende la prima persona superflua, manca completamente il contatto con il protagonista che risulta più un narratore che una persona con cui empatizzare.
Mi convince poco anche il dopo, Bruttacopia non si è mai interessato degli affari del ministro, non sa nemmeno il cognome della donna con cui stava. Non credo sia possibile che possa sostituirlo dopo la morte. Un ministro di quel calibro deve avere una vita segreta talmente complicata che nemmeno con un affiancamento di un paio d'anni lo si potrebbe sostituire, figuriamoci in pochi minuti.
La pistola lasciata nel portaoggetti è un cliché poco credibile. Una guardia del corpo non può fare un errore così grossolano.
Nel complesso è un racconto che mostra un'ottima tecnica ma che necessita di una buona dose di sospensione dell'incredulità per essere apprezzato appieno. 
Ciao e alla prossima.

Questione di priorità

Ciao Polly, ben trovata. 
Ammetto di aver faticato un po' in prima lettura, non riuscivo a capire bene dove si trovasse l'uomo e perché fosse solo. Immagino fosse in qualche stazione scientifica al Polo o su qualche montagna, ma l'ho capito solo in seconda lettura. La lettura è gradevole e il finale ha quel sapore dolce amaro che piace a me, quindi non ho nulla da dire in proposito.
Forse è un po' troppo repentina la morte per assideramento, ma non sono un esperto quindi posso accettare i tempi.
Nel complesso è un buon racconto.
Ciao e alla prossima.

Il presidente

Ciao Giancarmine, trovo il racconto un po' blando. Hai costruito un buon personaggio, ma alla fine si è risolto tutto con un niente di fatto. Condivido che non debba esserci sempre un colpo di scena e mi piacciono le storie di vita "normale", però n questo caso hai creato una situazione eccezionale a cui non è seguito nulla.
Peccato, perché, ribadisco, hai imbastito un bel personaggio, ci hai fatto entrare nella sua vita, ci hai fatto vivere la sua solitudine, ma poi ci hai sbolognato con poche parole.
Tecnicamente ho poco da dire, fa attenzione alle d eufoniche (bestia odiata dai più). Per il resto il racconto i legge bene e non mi hanno dato fastidio nemmeno i molti paragrafi (fatto eccezionale perché in tremila battute frazionare la lettura è un rischio).
Nel complesso una prova buona, ma che non lascia il segno. 
Ciao e alla prossima.

Il delitto Ortega

Ciao Andre, bella lettura, il finale è "tagliente".
Non capisco perché tu abbia usato il signor Ortega per il tuo racconto quando in Italia siamo in cima nella lista di qualsiasi attività criminale, ma poco male, tanto di ambientazione c'è poco e niente, tanto che non so nemmeno in che momento storico siamo. Per mia deviazione ho deciso di essere a New York alla fine degli anni '70, ma non chiedermi perché.
Mi è piaciuto il modo in cui hai portato avanti la narrazione in prima persona. 
Il rimpianto è non poter vivere il dopo. Una situazione del genere aprirebbe mille possibilità e mi incuriosisce molto. Più che come finale l'avrei usato come inizio di un altro racconto. 
Nel complesso è una buona prova. 
Ciao e alla prossima.

Paolo Rattazzi, in arte Rattolo

Ciao Mario, ben trovato. 
Sarà che abbiamo interpretato in maniera simile il tema, ma era chiaro da subito che quello fosse il vero Rattazzi, ma il tuo non è un racconto che necessita di colpo di scena, hai puntato più sull'ironia del testo e la cosa mi è arrivata.
Mi piace il bar di periferia (o paese) in cui hai ambientato il racconto, l'ho trovato ottimamente tratteggiato, così come i vari protagonisti che risultano vividi nonostante siano molti e in pochissimo spazio. 
Nel complesso è una lettura gradevole. Bravo.

Explosions in the sky

Ciao Chiara, ben trovata. 
Nel dubbio hai messo nel racconto tutti gli elementi delle ultime tre Edizioni di MC. C'è l'ambientazione steampunk, il sosia e il colpo di fortuna. Solo per questo meriti una menzione d'onore. 
La storia è interessante, ma in alcuni tratti un po' confusa e forse "ingenua".
I tre fischi sembrano un richiamo a qualcuno, invece non è così. A un ceto punto compare anche la palla al piede, di cui prima non c'è traccia. Anche il fatto che lui riesca a spaccare il metallo con un'accetta mi lascia perplesso. 
Nel finale scopriamo anche che è stato lui a far precipitare il dirigibile con un attentato, ma da prigioniero, legato in mille modi, non la trovo una cosa facile. Idem sulla casualità che l'ha portato ad essere l'unico superstite.
Insomma, mancano parecchie informazioni e molte sono date in ritardo. 
Nel complesso è un buono spunto, ma necessita di una rielaborazione. 
Ciao e alla prossima.

Il biglietto

Ciao Mari Rosaria. 
Sono indeciso se odiarti o ringraziarti per la lettura. Il tuo racconto mi a riportato a quei film di natale tremendi che guardavo da bambino, in cui la speranza si infrangeva sempre contro la sfiga. Ma ahimè, il trauma mi ha portato ad amare questi racconti in cui la tristezza ti attanaglia poco alla volta e ti costringe ad apprezzarla. Quindi ti ringrazio, bel racconto. 
La storia è semplice, gli interpreti sono quelli classici, eppure sei riuscita a creare un'atmosfera famigliare che avvolge il lettore.
Ho poco altro da dirti, bella lettura.

Il punto cieco

Ciao Gemma. La tua scrittura mi è piaciuta molto. Te ne freghi di staccare i pensieri diretti dal resto del testo e la cosa mi piace. Il tuo racconto mi ha rapito, ma alla fine mi hai tirato un pugno in faccia. La storia del fogliettino con la x e il punto mi ha fatto frenare e mi ha obbligato a rallentare la lettura che, fino a quel momento, era stata briosa.
Il protagonista è ben descritto e anche la fata ha il suo perché, però non mi piace l'idea di una morale così diretta.
Nel complesso è un buon racconto, ma che non ha un buon finale ed è un vero peccato.

L'incontro

Ciao Diego, racconto assurdo, con un finale assurdo che lo rende piacevole. Perché c'è bisogno di un finale simile per far apprezzare il racconto che fino a quel momento resta nel limbo. Il protagonista che viene fermato da un tizio che ha frequentato solo un'estate trentotto anni prima è abbastanza assurdo, ma in un racconto simile non si può cercare la coerenza. 
Ci sono dei refusi e continui a usare il dado da cento per mettere le virgole, ma nel complesso il racconto si legge tutto d'un fiato. 
Occhio a questo passaggio: 
“Beh complimenti in ritardo, era una bella ragazza.”
“Hai detto bene. Era.”
“Le cose non sono andate molto bene, o sbaglio?”
“Non che fossero iniziate bene, mi chiamò dopo l'estate dicendomi che era incinta.”
“E che il figlio era tuo. Una storia abbastanza banale” concluse Mario.
“Già. Scusa devo andare. Sono uscito a comprargli le sigarette, se le finisce diventa una belva.”

Sono dovuto tornare indietro per capire che l' "Era" era rivolto alla bellezza, io ho pensato che fosse morta.
Un buon racconto che raggiunge il suo scopo. 
Ciao

Classifica:

1. Il biglietto
2. Questione di priorità
3. Il delitto Ortega
4. Il presidente
5. Paolo Rattazzi, in arte Rattolo
6. Il punto cieco
7. L'incontro
8. BRUTTACOPIA
9. Explosions in the sky

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Vastatio
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 29 dicembre 2016, 14:17

Bruttacopia - LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Ciao,
Che dire, fila tutto liscio con tocchi che ho apprezzato parecchio (i soprannomi sono sempre un modo per avvicinare il lettore piuttosto che i freddi nomi e cognomi) fino a quando ti schianti nel finale.
Ingenuo in modo imbarazzante.
Dalla pistola nel portaoggetti (perché mi chiedo? se Senzavoce è la guardia del corpo la pistola ce l'ha addosso! Ma vabbé, passiamo questo tuo artifizio come pistola di emergenza). Passando per il volo nella scarpata, in cui lui praticamente incolume (dio benedica le cinture di sicurezza e l'airbag), ha la forza per estrarre il corpo del ministro e seppellirlo (perché oltre alla pistola, Senzavoce è uso portare la vanga nel bagagliaio).
E continuiamo con le indagini su un fallito attentato, in cui non si riscontra che il colpo veniva da destra per l'autista, in cui ci sarà probabilmente il bossolo in auto e un po' di sangue nei sedili posteriori e su tutto quello su cui è stato trascinato il corpo del ministro (ma no, dopo aver sistemato il corpo si è dato anche alle pulizie).
Perché tutto il castello di conoscenze, poteri ecc che giustificherebbero un'eventuale forzatura da parte sua a insabbiare (sempre che si possa) gli eventi lui, non li ha/non li conosce (come tu stesos affermi).
La scusa per giustificare il "cambio" di atteggiamento regge, è perfetta, peccato che è il resto ad avere come fondamenta un budino.
Ripeto, mi piace come lo hai scritto e cosa mi "prometti". Quello che mi dai però è uno schiaffo alla sospensione dell'incredulità.
Tema OK.

Questione di priorità - GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Ciao,
un bel racconto di cui sento ogni fottuto spiffero gelato. Perdi qualche punto perché, almeno in questo gruppo, sei la seconda che usa la lotteria come cardine su cui sviluppare il tema.
In effetti perdi qualche altro punticino per la situazione estrema in cui si trova. Un metereologo (quindi non un pirla qualsiasi che fa la guardia alle patate), che si è già trovato in una condizione simile (con questa ti sei fregata da sola), e che non ha un maledetto accendigas o simile?
Non è chiaro/plausibile perché quella stanza sia poi così "tremendamente" spoglia. Esattamente il suo lavoro come lo fa? Un taccuino su cui prendere appunti (non è chiaro il periodo, ma in ogni caso a temperature estreme la tecnologia funziona da schifo e le batterie durano niente), una matita, il "foglio" delle note di osservazione o del piano del giorno: qualunque altra cosa!
Il finale non mi colpisce, fin troppo scontato con quel titolo e il focus sulla lotteria. In pratica scivoli un po' nella parte finale, ma non troppo.
Tema OK


Il Presidente - LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Ciao,
racconto di cui ho apprezzato soprattutto la coraggiosa scelta finale di "smorzare" ogni aspettativa del lettore.
Non è un racconto che mi ha preso, per certi versi, ma è un problema di molti racconti che ho letto, tutto scorre da A a B come su un grande binario. Anche l'evento del comizio e del rapimento non sorprende.
Riesci in ogni caso a far provare pena per il tuo protagonista, talmente solo da "rivitalizzarsi" solo grazie a una somiglianza con una delle figure più controverse del nostro tempo.
Tema OK.


Il delitto Ortega - GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Ciao,
stupenda ambientazione noir che si contrappone, tuttavia, a un piattume da mare forza niente (tu stesso liquidi il piano perfetto in poche righe).
Probabilmente il tuo scopo è arrivare alla battuta finale che però, mi trasforma tutto il racconto in una barzelletta, e un po' storco il naso.
Capiamoci, è una battuta "geniale", ma Ortega ce lo hai descritto come uno squalo, nessun accenno alla sua "crudele ironia" o altro.
Tema OK.



Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo - LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Ciao,
un piccolo spaccato senza grosse pretese. Si legge bene e si arriva in fondo sapendo già che lui è quello vero.
Non ho grandi appunti da farti se non quello che forse avresti potuto calcare un po' la mano nei dialoghi per renderli un po' più "pungenti", certo, così sono più che veri, ma non c'è mordente.
Tema OK


Explosions in the sky - GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Ciao,
perdonami ma non riesco a trovare quasi nulla che stia in piedi nel racconto. Un incidente in un dirigibile, lui (carcerato/sabotatore/assassino) che sopravvive allo schianto (vabbé magari i dirigibili si schiantano soft), vagabondare (unico sopravvissuto allo schianto soft?) nella neve e spezzare con un randello(?) le catene facendo leva sulla caviglia (e poi si torna a trotterellare con una palla sottobraccio), spezzar eil resto con una accetta, trovare la vecchina rincoglionita (da te i carcerati li vestono come gli ufficiali, solo col dettaglio della palla al piede) che ti conosce perché sei sputato al figlio dell'amica (di cui ha un quadro in casa, o forse era il marito/amante, ma qui apriamo porte che è meglio lasciare chiuse) che, aggiungiamo, guida dirigibili (quello tra l'altro che ha abbattuto lui).
Se vogliamo aggiungere altri elementi di disturbo possiamo citare anche: momenti National Geographic coi richiami del bosco e uno stile poetico (vallata tinta di candore / nuvole che sbadigliano neve)che, almeno per me, fa a cazzotti col protagonista.
Questione TEMA, direi che, se sorvoliamo sull'evento che l'ha fatto diventare un galeotto, gli stia andando tutto fin troppo bene.


Il biglietto - GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Ciao,
un racconto/fiaba delicato e crudele. E solo perché è una fiaba ti si può perdonare la montagna di sfiga del coma per sovraecitazione. Se devo essere sincero trovo la chiusa fatta male, nel senso che mi sembra troppo irreale questa epifania del marito agli sgoccioli.
Non voglio immedesimarmi per meschino egoismo nel tuo protagonista, ma avrei preferito che lui "sentisse/sapesse" come risvegliare la moglie già da tempo, ma che stesse aspettando il sette gennaio per leggere il giornale a sua moglie.
Tema Ok.

Il punto cieco - LA FORTUNA DI ESSERE UN SOSIA
Ciao,
perché? Perché una fine di questo tipo? Uno schiaffo in faccia a tutto quello che hai imbastito molto bene per tutto il racconto.
Inserisci perfettamente un nuovo personaggio e... cambi registro, cambi stile e mi sbatti un pippone a tradimento dal/dalla Dalai Lama dei Bar.
Non si fa. No, cavolo, non si fa.
Tema OK.

L’incontro - GLI IMPROVVISI ROVESCI DELLA FORTUNA
Ciao,
una barzelletta di 3000 caratteri, perché tale considero il racconto, e quindi si può sorvolare su alcuni elementi come il "riconoscersi" dopo 30 anni e i classici problemi di concordanza (comprarLE le sigarette) per fugaci o assenti riletture.
Il finale non è certo inaspettato, allunghi un po' il brodo e quindi risulta un po' telefonato, ma se lo scopo è solo far sorridere a denti stretti ci sta tutto.
Tema Ok.

Classifica

1. Il biglietto
2. Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo
3. Il delitto Ortega
4. L’incontro
5. Questione di priorità
6. Il punto cieco
7. Il Presidente
8. Bruttacopia
9. Explosions in the sky

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leonardo.marconi
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 29 dicembre 2016, 17:15

1) Il biglietto - di M.R. Del Ciello

Ciao Maria Rosaria! Un racconto delicato e piacevole, fatto di un'atmosfera privata, intima e di personaggi qualunque ma anche umani e vicini. Il tema è assolutamente centrato e riflette le aspettative e le ansie di noi umani sconquassate dai riflessi caustici del destino. Non a caso c'è chi dice che "gli uomini fanno progetti e gli dei sorridono": e Raffaè, uno dei protagonisti, sembra essere quello che più ha imparato la lezione, mutando radicalmente in consapevolezza dalla situazione iniziale verso un finale in cui responsabilizza le sue azioni in un tutt'uno col destino accorso ad Anna. Complimenti, un racconto piacevole che lascia un buon sapore in bocca!

2) L'incontro - di Diego Ducoli

Ciao Diego, un racconto davvero divertente! Inizia un po'incespicando, poi sale con un bel climax di battute e alla fine fa sorridere! Certo, qua e là qualche refuso e il problema già segnalato da Ceranu non aiutano. Ma in fondo credo che te abbia colpito in pieno il tema: il protagonista è sostanzialmente un buono, sfigato per via di una fregatura presa trent'anni prima, e la sua piccola vendetta riparte da un aperitivo: si direbbe umano, troppo umano...per rimanere in tono scherzoso! E Mario con le sue allusioni a ricordi molto lontani non mi sembra poi così poco credibile, anzi: può succedere, può succedere...ma di far la fine di "Io mammeta e tu" come nel film, NON LO AUGURO A NESSUNO!! Complimenti e a rileggerti presto!

3) BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

un racconto davvero piacevole Raffaele!! La scena iniziale è fantastica. Inoltre le sequenze tra il grottesco e il naif colorano bene la storia e il personaggio di senzavoce: per quanto sia appena accennato, lascia ben spazio all'immaginazione. Le battute limitate a 3000 certamente obbligano a stringere le descrizioni, anche in momenti topici: sarebbe stato bello dipanarsi nella scena del duplice omicidio. Una sorta di polizziotesco italiano anni '70, in cui il potere si confonde con la dimensione scurrile delle vite private e l'arroganza pubblica e manifesta, parabola triste e miserevole dei tempi che corrono. Complimenti davvero, ciao!!!

4) Il delitto Ortega - Andrea Partiti

ciao Andrea, come già detto da altri, l'ambientazione che il tuo racconto lascia intendere è davvero azzeccata: l'argentina populista degli anni '50 o della dittatura di Videla: un'atmosfera sospesa fatta di sacrifici e soprusi, caustica e tagliente in tutti i sensi!!! Da questo punto di vista sono rimasto colpito all'inizio per qualche affinità con la storia di mio padre e di tanti della sua generazione (il ragazzo di bottega che poi si mette in proprio,ecc...). Come già scritto, il racconto paga un po' di piattezza e basso approfondimento psicologico (con conseguente bassa presa sulla lettura, soprattutto nelle fasi centrali del racconto) ma si rifà tutto in un finale spiazzante su cui forse avresti dovuto puntare di più, ciao!!!

5) Explosions in the sky - di Chiara Rufino

ciao Chiara! Il racconto si fa leggere piacevolmente nonostante ,come già detto da altri, alcuni intoppi legati alle costrizioni da prigioniero del protagonista. L'ambientazione steampunk è affascinante, anche se alcune uscite non giovano all'economicità del racconto: i tre fischi, la poetica del cielo e della natura. Avrei sottolineato maggiormente le fatiche e l'esasperazione del protagonista: a quel punto la bellezza dei luoghi e la sofficità della neve avrebbero fatto da contraltare crudele al destino momentaneo del protagonista. Finale adamantino e divertente! Complimenti, ciao e a rileggerti presto !!!

6) Il punto cieco, di Gemma Trimarco

Ciao Gemma, complimenti per il protagonista principale e i contorni che hai disegnato. Il racconto per trequarti è davvero piacevole da leggere: ho apprezzato le trovate in inglese maccheronico e in generale la weltanshauung e l'aura del protagonista, un po' tra lo sfigato e il poetico, tra il piagnone e il cinico, tra il trasognato e l'amaro. Purtroppo non ho digerito il finale e il personaggio di lei. Forse, sostituendola con un coetaneo del protagonista (magari un avvinazzato della zona o un altro personaggio dimenticato) anche quel piccolo simposio finale sarebbe potuto diventare molto interessante. Ma ripeto, per il resto, piacevole! Ciao!!

7) Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo, di Mario Pacchiarotti

ciao Mario, un racconto piacevole senza pretese di chissà che tipo. Ambientazione da bar dello sport con tanto di gentile partecipazione delle comari di paese. Ed inoltre bella la trovata del sosia di se stesso!!! Per il resto il racconto non mi ha entusiasmato (ho trovato personalmente i personaggi già visti e stravisti tra racconti e film girati nei paesetti di provincia) ma credo che il tema che sia completamente centrato. Nella sua economicità un'ottima prova, devo comunque farti i miei complimenti. D'altronde, vedo sempre più che in così poche battute è necessario mantenere il fuoco in situazioni semplici e delimitate, mentre io prediligo trame più da action movie che, naturalmente, cozzano con la necessaria sintesi imposta. Bravo ancora!

8) "Il Presidente" di Giancarmine Trotta

Ciao Giancarmine, m'associo a Rionero nel sottolineare che il frangente del rapimento è difficile da individuare. Ma continuando a leggere si capisce chè nelle mani d'un manipolo d'estremisti ( per altro con reclami e propositi molto....vintage stile anni '70). Mi sarei immaginato più realisticamente un rapimento da parte dei forconi o robe simili, ma alla fine è solo un'opinione personale. Il personaggio è ben caratterizzato all'inizio ed è coerente al suo finale. Forse il racconto dà l'impressione d'essere nel complesso un po' sfilacciato (saranno i troppi paragrafi?)ma il finale rende grazie al tema del sosia e lo irride: davvero la fortuna di essere un sosia...a presto e complimenti!

9) Questione di priorità, di Polly Russell

ciao Polly! Come detto dagli altri, c'è qualche difficoltà di comprensione in prima lettura. Ma già alla seconda ho capito che il protagonista è un meteorologo. É una situazione altamente improbabile, ma credo che proprio questo faccia il racconto interessante e crei le basi per una forte originalità. Inoltre il senso del ritmo è ben calibrato (es.l'attesa per l'annuncio del biglietto vincente). Il finale bello:il giusto epilogo d'un climax che punta dritto all'esasperazione della situazione. Certamente è poco giustificato avere solo quel pezzo di carta...comunque piacevole, ciao!!!

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patty.barale
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 29 dicembre 2016, 18:54

Ciao a tutti,
Scusate i commenti un po' frettolosi, ma mi sono ritrovata in grave crisi di tempo!
Questa edizione è stata un po' faticosa (avere i suoceri a casa per 10 giorni non ha aiutato! )...
In ogni caso, Buon Anno a tutti!


BRUTTACOPIA DI Raffaele Marra

Ciao Raffaele,
questo racconto, nella parte iniziale, mi ha fatto venire in mente "una poltrona per due"!
Rispetto al tuo solito mi sembra un po' sotto tono: sarà che sono abituata al tuo lirismo, ma questo racconto mi ha convinto molto meno di altri.
Però, dal momento che la partita non si gioca con i tuoi lavori passati, devo dire che comunque è un'ottima prova e il tema assolutamente centrato.
Anche se mi resta un dubbio: BRUTTACOPIA ha preso il posto del ministro, ma dove sono finite le minacce che gravavano sull'originale, quelle che hanno portato a quel fatale viaggio in macchina?
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IL PRESIDENTE di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
Con poche pennellate riesci a costruire un personaggio che emana solitudine e tristezza, ci fai toccare con mano una vita scialba, una vita priva di colori, una vita di "petto di pollo, verdure in umido e sessanta grammi di pane morbido", una vita che acquista un po' di pepe solo riflettendosi nell'esistenza di un altro.
Complimenti.
Anche il finale, così mesto e banale rientra perfettamente nel "mood" che volevi rendere.
Quindi, ottima prova, con la sola eccezione della parte relativa al rapimento: si fatica a capire.
Ultima critica: basta cancellare un neo per rendere credibile la -verità?

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PAOLO RATTAZZI, IN ARTE RATTAOLO di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario,
bel racconto, ambientazione centrata, finale prevedibile (soprattutto per il fatto che il tizio in questione non sa dove si trova la casa che ha preso in affitto: una "star" probabilmente manda altri a cercargli un alloggio, una persona qualunque, per quanto sosia, di solito va a vedere l'appartamento di persona prima di affittarlo! ), ma in ogni caso godibile.
Occhio agli errori di battitura: a un certo punto Rattazzi diventa RattaNzi

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IL PUNTO CIECO di Gemma Trimarco

Ciao Gemma,
Il tuo racconto, con la sua ambientazione, il suo protagonista perso nei suoi pensieri, il suo inglese letterale e così via, è fantastico dall'inizio a... 3/4!
Si perché il finale, scusami, ma è un vero e proprio calcio negli stinchi!
Il pippone sulla X e tutto il resto, oltre a essere eccessivamente moralistico, suona completamente fuori contesto!
Un consiglio: riprendilo in mano e riscrivi il finale, perché tutto il resto del racconto invoca una posizione alta senza la zavorra di questo finale!

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QUESTIONE DI PRIORITÀ DI Polly Russell

Ciao Polly,
Racconto un po' ostico in prima lettura: quel "meteorologo" messo lì, mentre assiste all'estrazione del biglietto vincente, mi ha tratta in inganno, non permettendomi di vedere fin da subito il luogo (Polo, presumibilmente) in cui si svolge la scena. Con la seconda lettura TUTTO è chiaro, ma la necessità di rileggere toglie un po' di valore al tuo racconto, che resta , comunque, una prova magistrale, ma non avevo dubbi in proposito!

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IL DELITTO ORTEGA di Andrea Partiti

Ciao Andrea,
Il tuo racconto noir si costruisce poco alla volta con un'ambientazione perfetta (dato il nome del Cattivo di turno, immagino Sud America)
Anche la narrazione in prima persona è una scelta vincente.
Forse c'è, a mio avviso, poca caratterizzazione psicologica e il finale, spiazzante e interessantissimo, sta decisamente stretto in queste tremila battute.
In ogni caso un'ottima prova.

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EXPLOSIONS IN THE SKY DI Chiara Rufino
Ciao Chiara,
Bella l'ambientazione, a tratti molto poetica.
Qualche dubbio sulle modalità con cui il protagonista si libera dalle catene (un po' confuso il tutto, difficile da visualizzare).
Molti interrogativi sul triplice fischio e il triplice colpo di bastone della vecchietta: significano qualcosa? Sono correlati?
Anche il tema mi lascia un po' perplessa: "gli improvvisi rovesci della fortuna" a me sembra che nel caso del protagonista non ci sia alcun rovescio di fortuna: non solo ha il gran "culo" di sopravvivere al disastro, di riuscire a liberarsi dalle catene, di trovare una vecchietta che lo accoglie in casa, ma addirittura entra nelle grazie di quest'ultima per il fatto di essere fatto e sputato il figlio di una sua amica...
diverso sarebbe stato se il sopravvissuto fosse stato il comandante del dirigibile e nella prima casa incontrata avesse trovato un energumeno che lo scambiava per l'uomo che gli aveva ammazzato la figlia!
Ancora: perché il titolo in inglese? E perché EXPLOSIONS al plurale?
In ogni caso penso che valga la pena rivederlo con un maggiore respiro nel laboratorio.

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IL BIGLIETTO di Maria Rosaria Del Ciello

Ciao Maria Rosaria,
Bello e tenero il tuo racconto, che c'entra senza dubbi il tema.
L'ambientazione è ben resa, con la quotidianità, le piccole cose e i gesti insignificanti a fare da protagonisti. Brava.
Quello che forse manca un po' è il mordente: la storia scivola via, non resta impressa (forse anche per "colpa" del racconto di Polly, che ha saputo declinare lo stesso tema del biglietto vincente in maniera magistrale...)
In ogni caso una buona prova.

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L'INCONTRO di Diego Ducoli

Ciao Diego,
Racconto carino, con personaggi un po' stereotipati, ma che si regge bene. Quello che mi lascia un po' perplessa è l'aderenza al tema, che mi pare un po' tirata per i capelli.
In linea di massima questo racconto mi ha colpita molto meno di tanti altri tuoi, nei quali la capacità di creare personaggi credibili e convincenti è più marcata.
In ogni caso una buona prova.

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CLASSIFICA:

1. QUESTIONE DI PRIORITÀ
2. IL DELITTO ORTEGA
3. PAOLO RATTAZZI IN ARTE RATTAOLO
4. BRUTTACOPIA
5. IL BIGLIETTO
6. IL PUNTO CIECO
7. IL PRESIDENTE
8. EXPLOSIONS IN THE SKY
9. L'INCONTRO

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AmbraStancampiano
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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 29 dicembre 2016, 20:32

Ciao a tutti, scusate per i commenti dell'ultimo minuto ma queste feste mi hanno affannato parecchio. Ci tenevo a dire che ho letto davvero volentieri tutti i racconti e li ho apprezzati molto. Il livello è alto, e là dove ho trovato problemi di tecnica c'era sempre una buona idea di base o quando l'idea non mi ha entusiasmata la tecnica era davvero ineccepibile.
Stilare la classifica è stato tremendo, fino a 10 minuti fa l'ho cancellata e riscritta. Come al solito, per i commenti ho cercato di essere lucida mentre per la classifica ho seguito più il mio gusto personale e la mia pancia. Spero non me ne vogliate.
Qui di seguito i commenti e la classifica in fondo.
Buone feste a tutti!

L'incontro - Diego Ducoli
Ciao Diego,
nel complesso il racconto mi è piaciuto.
Il dialogo tra i due personaggi ha qualcosa di surreale, però non gira sempre benissimo: all'inizio sembra trascinato, nella parte centrale decolla ma poi si mantiene stancamente per qualche battuta e sul finale c'è il patatrac.
Secondo me non era necessario esplicare il tema con la battuta finale, e sicuramente avresti potuto chiudere con qualcosa di più graffiante.
Non ho capito bene i beat emotivi di Mario: incontra un vecchio amico che dapprima non riconosce, poi quando lo riconosce non ne sembra entusiasta, però insiste per invitarlo a bere?
Se volevi dipingere due persone di mezza età un po' stanche della vita e che non riescono più ad allontanarsi dalla coltre grigia di ipocrisia in cui sono immerse, ci sei riuscito alla perfezione. Questo a livello di mimesi, perché comunque il dialogo avrebbe potuto essere un po' più brillante.

Bruttacopia - Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
davvero un racconto di alto livello, con un concept non originalissimo ma gestito da un buon punto di vista e un finale a sorpresa.
Secondo me l'unica cosa che funziona solo in parte è l'incipit, che non ha una collocazione temporale immediata e resta sospeso a presentare la situazione; dopo il secondo paragrafo, invece, la scena in macchina suona un po' troppo veloce.
Secondo me se avessi già collocato i personaggi in auto durante l'incipit, regalandoci un dettaglio noir, avresti impreziosito il testo ed evitato questo minuscolo problema di ritmo. Ma è solo una questione di gusti.

Il punto cieco - Gemma Trimarco
Ciao Gemma, piacere di leggerti.
In primo luogo voglio farti i miei più sinceri complimenti per l'incipit, che mi è piaciuto tantissimo: oltre allo stile per le parole straniere, hai dipinto con precisione davanti ai miei occhi il bar e il tuo personaggio che osserva il luogo intorno a lui, con un ritmo (jazz?) perfetto. Niente è banale, niente è stereotipato. E il pensiero di gingl-bells che passa per la testa al tuo protagonista somiglia proprio ai pensieri "tarlo" che vengono di tanto in tanto senza un perché, nei momenti d'attesa o in mezzo alle folle. Grande, davvero.
Anche il modo in cui ci parli della vita del protagonista è stiloso, anche se può risultare un po' didascalico la regressione è ben inserita col movimento dell'avventore del bar che non guarda il protagonista e col suo risentimento.
Il protagonista è ben caratterizzato, poi quando arriva la donna si crea confusione e la storia perde il suo appeal con l'aneddoto raccontato un po' così, a caso.
Avrei quasi quasi preferito un risvolto noir come un omicidio, o qualcosa che accompagnasse a quel punto lo stato d'animo così ben delineato del protagonista, o perlomeno che la morale arrivasse da un barbone ubriaco o da qualcuno da cui mai ti aspetteresti una morale; sarebbe stato coerente col resto del testo che, come ho detto prima, trovo davvero notevole.

Questione di priorità - Polly Russell
Ciao Polly,
Un bel racconto, perfettamente gestito a livello di ritmo e di ambientazione.
A livello narrativo, l'idea di base mi pare ottima e ben rapportata alla resa, anche se ho qualche perplessità riguardo ai tempi di assideramento del cane, che dovrebbe contare su una folta pelliccia e resistere più del padrone (e con più lucidità) in una situazione del genere. Altra cosa che mi convince solo a metà è il fatto che non ci sia altra carta oltre al biglietto della lotteria all'interno del rifugio/stazione meteorologica.
Si tratta comunque di un'ottima lettura che ho molto apprezzato.

Il biglietto - M. R. Del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
leggendo il tuo racconto sono stata avvinta da una bella sensazione di tenerezza, dovuta molto alla trama che hai scelto ma anche e soprattutto a una scrittura morbida ed efficace.
Il tema è ben declinato, i dialoghi sono gestiti alla perfezione e i protagonisti spiccano fin dalle prime battute e conquistano il lettore.
L'unica imperfezione forse (che però è comunque una buona tecnica) è il rovesciamento repentino della situazione, che fa un po' passare in ombra la vincita alla lotteria. Forse avresti potuto calcare ancor di più sull'amarezza, o forse hai fatto bene a non farlo.
Un'ottima lettura, davvero.

Il Presidente - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
sul tuo racconto sono estremamente combattuta: hai preso un personaggio molto interessante e ce l'hai mostrato con estrema efficacia e uno stile elegante e piacevole. Mi sono compenetrata nella solitudine di quest'uomo, mi sono chiesta dove sarebbe andato a parare durante il comizio, mi aspettavo tutto tranne ciò che succede... e ciò che succede dopo. Ed è qui che sono combattuta: da un lato il finale è perfettamente coerente col personaggio, che non ha il coraggio di essere se stesso né tantomeno il Presidente; però ci sono rimasta male.
Sicuramente sarebbe stato più d'impatto tagliare sul terrorista, lasciando perdere la morale finale, però ripeto che a livello di coerenza del personaggio il finale più giusto è quello che ci hai presentato. :)
Mi è comunque piaciuto molto, e ti faccio i complimenti per la scelta del protagonista e per la caratterizzazione.

Explosions in the sky - Chiara Rufino
Ciao Chiara,
in primo luogo volevo dirti che sei sempre più chiara mantenendoti Chiara, e questo è un bene :P.
In realtà ci sono delle cose in questo racconto su cui sono molto combattuta: la prima è che non so se è geniale oppure lacunoso non mettere in scena un incidente esplosivo in dirigibile quando se ne ha l'opportunità, ma nell'accogliere questa perplessità ricordati che a me i film d'azione pieni di esplosioni piacciono più di qualsiasi altra cosa quindi si tratta di un giudizio di parte.
Il paesaggio ghiacciato intorno all'uomo che descrivi nell'incipit è davvero ben reso, e ti concedi anche a licenze eleganti (e di alto livello) come le nuvole che sbadigliano fiocchi di neve, ma neanche io ho ben compreso il rapporto tra il tuo protagonista e il sasso: in che senso prima ci si aggrappa e poi gli da un calcio per liberarsi dalle catene? E in che senso poi si sgancia dal masso?
A partire dal terzo paragrafo ti perdi un po' sullo stile, che diventa zoppicante e meno efficace.
A livello di trama forse sarebbe stato più credibile che la vecchina fosse proprio (ma guarda un po') la vecchia nonna malata di Alzheimer del conducente del dirigibile, anche se non so davvero come Andreas avrebbe potuto giustificare la divisa da carcerato.
Anche io non sono convinta che la scelta migliore sia che l'attentato l'abbia compiuto Andreas, magari un tragico incidente e il destino in questo caso potevano bastare.
Comunque una buona idea e una resa sempre migliore :)

Il delitto Ortega - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
secondo me il punto forte del tuo racconto è la voce: chiara, asciutta, credibile, adeguata al personaggio che narra la vicenda.
Ti segnalo un refuso: cedei per cedetti.
La trama scorre bene nel primo paragrafo, mentre secondo me gli ultimi due sono un po' lenti e scorrono meno bene, per terminare con una conclusione un po' piatta e deludente. L'omicidio lo trovo trattato con un po' troppa leggerezza, l'ossessione che tu ritrai si deve necessariamente curare col sangue, la simbologia del rasoio è a sua volta legata al sangue ma poi il sangue passa in secondo piano, liquidi il piano e l'omicidio in due parole, la voce che poteva alzarsi di tono resta monocorde e ci dobbiamo accontentare dello scherzetto (che secondo me è poco plausibile) del testamento.
Sicuramente una buona prova, ma manca di un vero e proprio picco.

Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
la tua prova mi ha lasciata un po' freddina, anche se più la rileggo e meno capisco cosa effettivamente non mi piaccia.
Forse è proprio il fatto che non ci sono alti e bassi, tutto è piuttosto lineare e anche il falso colpo di scena è un po' all'acqua di rose, non so. Temo sia una semplice questione di gusti, perché sotto il punto di vista tecnico il ritmo, il dialogo e tutto il resto sono gestiti - come sempre - alla perfezione.
Insomma, non c'è niente che non va, ma non è nelle mie corde :)

1) Il Biglietto
2) Bruttacopia
3) Il Presidente
4) Questione di priorità
5) Il punto cieco
6) Explosion in the sky
7) Il delitto Ortega
8) Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo
9) L'incontro
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » venerdì 30 dicembre 2016, 1:04

Tempo per le classifiche: TERMINATO.
Nei prossimi giorni riceverete anche i miei commenti e la mia classifica e al termine calcolerò quella generale finale di raggruppamento per definire i tre finalisti.
Eliminata per mancata consegna commenti e classifica: CHIARA RUFINO (che pertanto non commenterò)

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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » lunedì 2 gennaio 2017, 21:57

Ecco a voi la mia classifica :)

1) Questione di priorità, di Polly Russell

Qualche elemento per contestualizzare in modo più preciso la situazione lo metterei perché anch'io ho faticato a ingranare. Detto questo, è vero: riesci a fare percepire il freddo e questa situazione che man mano che ci si avvicina alla vittoria, peggiora. Infine il finale, molto carino e significativo e no, non fatico a immaginare che ci sia solo quel pezzetto utilizzabile: il protagonista era talmente preso dalla trasmissione da lasciare congelare tutto il resto. Per me un pollice quasi su.
2) Il biglietto, di Maria Rosaria Del Ciello
Perfettamente in tema, il racconto riesce anche a trasmettere un messaggio: al di là di tutto quanto accade, è la speranza stessa che riempie la vita di... Vita. Non mi è piaciuto lo stacco al sette gennaio, senza un a capo sembra troppo repentino. Avrei anche seminato qualche indizio sulla vita di lui da "ricco", tanto per aumentare il contrasto e fare emergere maggiormente il tema sopracitato. Per me un pollice tendente all'alto.
3) Paolo Rattazzi, in arte Rattaolo, di Mario Pacchiarotti
Un racconto molto godibile. Semplice, chiaro, diretto. Il tema è affrontato con originalità, i personaggi ben delineati. Solo, non si capisce che sia un rattaolo... E occhio che non è una battuta: è il titolo del racconto, crea curiosità, ci si predispone per qualcosa che non arriva perché la storia, semplicemente, va in un'altra direzione. Occhio anche alle prime righe, ho faticato a entrare in sintonia con il testo, c'è qualcosa che ingrippa la lettura. Pollice tendente all'alto per me.
4) Bruttacopia, di Raffaele Marra
Molto buona l'idea di non utilizzare nomi. Il racconto si fa leggere molto volentieri, manca un poco nella verosimiglianza perché sì: con una costruzione così attenta non riesco ad accettare al cento per cento il fatto che la pistola sia nel cruscotto, che gli basti seppellire il ministro (e che ne abbia il tempo), che possa sostituirlo così bene (quando avevi ben sottolineato che lo teneva ben segregato). Ho letto la tua risposta e l'idea è ottima, ma di difficile realizzazione e il fatto stesso che a qualcuno non sia arrivata in questa prima versione è dimostrazione che necessità di revisione per ottimizzarla. Il tema è più che ok. Sono indeciso, ma propendo per un pollice tendente all'alto, anche se non in modo così netto.
5) Il presidente, di Giancarmine Trotta
Davvero un ottimo personaggio. Sbagliato, a mio modo di vedere, il finale. Disegni molto bene questo progressimo avvicinamento tra protagonista e il suo sosia (beh, l'uno è il sosia dell'altro, no?), ma quando arriva il dunque, il momento di chiudere e fare deflagrare il racconto, t'accartocci. Il rapimento è buttato lì e anche la risoluzione. In più non ho per nulla apprezzato la frase di chiusa "Sì sentì fortunato di essere stato solo il sosia della persona che avrebbe voluto essere"... Se non fosse stato solo il sosia lo sarebbe stato, ma lo è stato solo in quanto sosia... Insomma, la mia logica mi porta a pensare che sia stata una frase buttata un po' a caso. Pollice ni, ma tendente all'alto perché il personaggio è stravincente, in questo contesto hai solo fallito nel farlo stare nei 3000 caratteri.
6) Il delitto Ortega, di Andrea Partiti
Peccato davvero. Per tutta la prima parte sei stato quasi perfetto e la tua contestualizzazione della situazione veramente ottima. Però qui ti sei scontrato con il limite di caratteri e il tuo azzardo per un finale veloce, almeno secondo me, non si è dimostrato efficace. Un confronto sarebbe stato gradito, uno scambio di battute per il contrasto. E poi il finale, che arriva giusto per giustificare il tema, ma che a quel punto appare un tantinello forzato, tanto da, a mio parere, poter mandare in confusione chi il tema non lo conosca a priori. Pollice ni che tende all'alto per quella prima parte davvero bella, ma una revisione (e allargamento) per me è quasi d'obbligo.
7) Il punto cieco, di Gemma Trimarco
Mi accodo... Perché il pippone moralista finale?!?!?! :D Mi rendo conto di non essere particolarmente originale, ma continuo ad accodarmi agli altri commenti nel sottolinearti la preparazione molto buona, lo stile ben definito, la capacità di scrittura... Fino a quando, appunto, ti sei resa conto del limite di caratteri incombente e TAAAC! Ecco, occhio che scrivere un racconto completo nei caratteri richiesti è la sfida superata la quale non puoi davvero porti limiti. Come consiglio non posso che suggerirti di controllare il quantitativo di caratteri strada facendo in modo da riuscire a controllare anche la direzione del racconto in modo da non costringerti a una frenata netta quando ormai non puoi tornare indietro. Pollice ni, ma riprendilo assolutamente eliminando la fata dei natali passati :D
8) L’incontro, di Diego Ducoli
Il racconto parte da una forzatura: un incontro casuale a un'ora serale casuale proprio nel giorno della tragedia... Bah... Un po' troppo, soprattutto perché si rimane tutto il tempo ad aspettare il colpo di scena perché davvero non è possibile che il tipo sia comparso così all'improvviso... E non arriva nulla. In più, i due protagonisti non sono caratterizzati, sembrano uguali, non hanno tic o modi di fare personali, un po' piatti e si empatizza poco. Detto questo, il tema è presente, ma il pollice rimane ni, mi spiace...

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Re: Gruppo DESPERO: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » lunedì 2 gennaio 2017, 22:19

E QUI ecco la news con la classifica finale del gruppo e i finalisti!

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