Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Tutti pronti per lunedì 16 gennaio 2017 dalle 21.00 all'una con un tema del mitico Emanuele Manco!
Kuranes
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Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2017, 0:08

- Sono certo che sia qui.
Poi, a bassa voce.
- Qui, cazzo.
Mentre cercavo di strappare al Diavolo una risata, mi risposero un silenzio indecifrabile e lo sfregolio di un accendino.
La notte era fredda, puntellata di stelle che facevano contorno a una luna oscenamente pallida. Bagnava di luce i marmi bianchi del Duomo e lo trasformava in uno spettro gigantesco, troneggiante su tutta Piazza dei Miracoli.
Mi appoggiai con una mano al prato umido di rugiada, e continuai a martellare le pietre lisce della facciata con il fondo di una bottiglia vuota. Ogni colpo si perdeva nella pietra, sordo e smorzato.
- Anche con le altre ci hai messo tanto?
Mi girai a guardarla. Teneva lo zippo d’argento acceso nella mano destra, e con la sinistra ne accarezzava la fiamma.
Il vestito scarlatto le arrivava alle caviglie, e i capelli rosso fuoco poco oltre la cintura borchiata. Due occhi verdi mi fissarono con vago divertimento.
- Quanto tempo ho ancora?, chiesi.
- Cinque minuti.
Mi ero imbucato alla festa per puro caso, attirato da uno sbrodolio di musica jazz colato da una finestra aperta. Un paio di tentativi al campanello, “ma certo che conosco Giulio”, quindi l’appartamento e i cocktail e poi lei. Lei.
L’approccio, i sorrisi, le chiacchere di circostanza. “Cosa ti piace di Pisa?”. Alla mia risposta aveva riso. “Ma è così banale! I turisti che affollano la piazza, il rumore, le bancarelle, la Torre. Ti piacciono queste cose?”. Certo che no. “Di notte la piazza è diversa. Nasconde un segreto. Vuoi scoprirlo?” Banale, ma aveva funzionato. Era stato proprio come con tutte le altre.
Inginocchiato come un penitente, continuavo a percuotere i marmi in cerca del segreto: di quell’unico punto, tre centimetri per tre, nel quale il rumore di un colpo si riverberava per lo spazio circostante secondo un’eco impossibile, trasformandosi in un suono basso, sovrannaturale e gorgogliante.
Era un segreto notturno, e mi apparteneva. Lo custodivo con la gelosia di un padre, e come un padre gli avevo dato un nome: risata del diavolo.
Lei non ci aveva creduto. “Scommettiamo”, avevo detto. “Se vinco io, ti offro un caffè”. Lei aveva accettato, e io avevo pensato a quando l’avrei spogliata, e stretta, e morsa più di quanto le sarebbe piaciuto. Avrei vinto: conoscevo quel muro come le mie tasche, e su quel muro – su quel pretesto da poco – avevo appoggiato altre cento conquiste identiche. Avrei vinto, e sarebbe stato proprio come con tutte le altre.
Un campanile distante suonò l’una. Avevo percorso la facciata due volte, senza risultato e senza capire. Il mio bambino si nascondeva nella roccia.
- Hai perso.
Mi prese per un braccio, alzandomi. Non mi volli arrendere.
- Ho perso. Non sarai troppo cattiva con me, vero?
Mi guardò, e sorrise. Poi un moto silenzioso iniziò ad agitarle la cassa toracica, e dal silenzio eruttò in un rumore che conoscevo bene: un suono basso, gorgogliante, che si riverberò per lo spazio circostante secondo un’eco impossibile.
Un suono sovrannaturale.



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antico
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2017, 0:19

Ciao Luca e benvenuto a Minuti Contati! Tutto ok con caratteri e tempo, quindi non mi resta che augurarti una buona Emanuele Manco Edition!

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giancarmine trotta
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#3 » giovedì 19 gennaio 2017, 17:20

Ciao Luca,
l'altro giorno ero in piazza dei Miracoli e ho visto un ragazzo per terra: ora ho capito cosa cercava!
Un bel racconto, credo il primo che leggo dalla tua penna. Ben scritto, scorrevole, un bel finale.
La difficoltà del proganista dà corpo alla storia in cui, come unica pecca, vedo l'inverosimile possibilità di essere a mezzanotte in piazza dei Miracoli senza essere preso dal personale della sicurezza e portato in commissariato. Ovviamente questo vale per questi difficili tempi e non in una ambientazione anni '60-'70. Potevi quindi fare un accenno a quegli anni e la storia sarebbe stata in piedi ancora meglio.
Comunque una buona prova, che dimostra le tue abilità narrative.
Alla prossima.

Kuranes
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#4 » giovedì 19 gennaio 2017, 17:50

Ciao Giancarmine, grazie a te della lettura e del commento! Come sempre la realtà è più incredibile della fantasia (quante nottate spese in Piazza dei Miracoli a giocare a Ingress!):P

alexandra.fischer
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#5 » giovedì 19 gennaio 2017, 21:08

Il punto cieco del racconto è il suono che esce sulla pavimentazione nei pressi della facciata del Duomo in un punto di tre centimetri per tre conosciuto dal protagonista, da lui chiamato risata del Diavolo. Dovrebbe servirgli per conquistare la ragazza della festa nella quale si è imbucato, ma perde la scommessa. Il suono che dovrebbe uscire dalla facciata dell’edificio esce da lei, che fin dall’inizio del racconto è chiamata il Diavolo. Ecco, dovresti legare la parte realistica della festa a questo spunto soprannaturale, magari dandole un pizzico di ambiguità (come mai gli sembra una conquista facile? Non ha nemmeno lodato le bellezze di Pisa, anzi le ha trovate banali. Io caratterizzerei la replica di lei dandole un tono più allusivo, facendole dire qualcosa tipo: - Banali…di giorno. Perché, di notte cambiano? Le hai viste? Parlamene e di lì verrebbe l’invito di lui a seguirlo).

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AmbraStancampiano
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#6 » venerdì 20 gennaio 2017, 1:36

Ciao Luca, piacere di leggerti!
Il tuo racconto mi ha molto colpita per la narrazione scorrevole, accurata e perfettamente misurata. Complimenti per la tecnica, e bella idea (sia per l'interpretazione del tema che per l'approccio con le ragazze)!
Il finale non giunge inaspettato, però non è seminato a dovere; devo dire che il richiamo ai colori della ragazza e al suo abbigliamento fanno nascere qualche idea di semina, però la donna rossa vestita di rosso e nero puzza un po' di stereotipo. Secondo me potresti valutare l'idea di inserire altri piccoli dettagli che possano farci intuire la natura sovrannaturale della conquista del protagonista, e che riguardino però più che altro il suo comportamento mentre lui cerca inutilmente la pietra giusta o magari particolari come il suo profumo o uno scintillìo in fondo agli occhi...
Mi sembra comunque un ottimo lavoro, che rispetta tutti i vincoli del tema.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

viviana.tenga
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#7 » sabato 21 gennaio 2017, 11:48

Ciao Luca,
Che per il protagonista non finirà bene si capisce presto, forse fin troppo bene, un po' per l'aspetto demoniaco della ragazza, un po' per la troppa sicurezza in se stesso mostrata dal protagonista. Attenuando un po' questi due aspetti, si poteva forse rendere il finale un po' meno scontato e il racconto ne avrebbe giovato. Per il resto, idea carina, personaggi ben caratterizzati (sono bastati 3000 caratteri per farmi prendere in antipatia il protagonista, quindi era caratterizzato bene!), tema rispettato.

mezzomatto
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#8 » lunedì 23 gennaio 2017, 0:29

Tre centimetri per tre
Il piffero di montagna che venne per suonare e fu suonato. Una vera urban fantasy, ambientata in una città contemporanea e con personaggi comuni e in situazioni inizialmente comuni (la festa, il jazz, i cocktail, il rimorchio della ragazza). Poi la svolta, con lo svelamento del vero significato dell’azione misteriosa. Però lo sviluppo ha qualche pecca: la citazione del Diavolo all’inizio. Non ti sembra meglio lasciare che, a questo punto, sia ancora una ragazza rimorchiata? Così rovini la sorpresa finale. Inoltre sarebbe opportuno far intendere che cosa era successo alle altre ragazze non-diavole, che avevano udito l’eco impossibile. Anche la frase di chiusura: “Un suono sovrannaturale” mi sembra, a questo punto, inutile.

Kuranes
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#9 » lunedì 23 gennaio 2017, 0:44

Mi sa che mi sono fregato da solo, all'inizio la citazione faceva riferimento al suo tentativo di udire il suono (non a un tentativo di far ridere lei)!

Kuranes
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#10 » lunedì 23 gennaio 2017, 9:16

Rileggendolo mi rendo conto che è ambiguo. L'idea era lasciare aperto il dubbio su cosa significasse quel "strappare una risata al Diavolo" fino al punto in cui il protagonista spiega che "risata del Diavolo" è il nome dell'eco prodotto dal muro in quel punto. Anche perché in apertura del racconto la sua azione è percuotere il muro, non cercare di far ridere lei.

Sulle altre ragazze... Tu cosa pensi che sia successo?

La chiusa era propedeutica al gioco della ripetizione e, più che esplicativa della natura degli eventi, mi è parsa necessaria al ritmo.

Sugli altri commenti direi che ci avete preso, in effetti il finale è un po' atteso... Ammetto di essermi concentrato più sul "come" (cioè il discorso del suono) che non sul "cosa"!
Ultima modifica di Kuranes il martedì 24 gennaio 2017, 14:49, modificato 1 volta in totale.

Fernando Nappo
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#11 » lunedì 23 gennaio 2017, 10:05

Ciao Luca,
niente male l'idea, anzi, e tema senza dubbio centrato. In 3000 caratteri sei riuscito a farci stare Pisa, il soprannaturale e pure un serial killer a cui questa volta non va affato bene: niente male, direi. Non mi dilungherò sugli aspetti evidenziati dagli altri, e che condivido, ma su un altra cosa, forse banale, ma che mi ha fatto un po' storcere il naso:
avevo appoggiato altre cento conquiste identiche.
È chiaro che quel cento non si riferisce al numero esatto delle vittime del protagonista, sarebbe uno spropostito, ma proprio per questo credo che si possa togliere, tanto ormai s'è capito quali siano le sue mire e eventualmente sostituirlo con un più generico "tante" o meglio ancora con nulla. Una sciocchezza, lo so, ma m'è saltata all'occhio e mi ha distratto. Possibile, mi son detto, che ne ha fatte fuori cento? Poi ho capito che serviva solamente a dare l'idea delle tante vittime, ma ormai mi aveva distratto.

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alessandra.corra
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#12 » mercoledì 25 gennaio 2017, 11:12

Ciao Luca,

hai scritto una storia carina. L'idea urban fantasy non mi è dispiaciuta, sei partito da una situazione comune dove il protagonista si trova in una festa e conosce una ragazza, all'evento straordinario racchiuso nel finale. Forse però, sarà anche per colpa che il racconto non fa parte del mio genere preferito, ho trovato la lettura in alcuni punti poco chiara, soprattutto nella chiusa finale, che mi è arrivato un pò inaspettata.
Alla prossima.

joshua
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#13 » mercoledì 25 gennaio 2017, 22:54

Ciao e complimenti! Il racconto è intrigante e allo stesso tempo scritto davvero bene. La struttura è equilibrata e semplice. In pochi tocchi sei riuscito a descrivere la natura dei personaggi. L’ambientazione è resa benissimo ed il lettore sembra ritrovarsi in quella Pisa. E’sicuramente il migliore racconto perché sei riuscito a scrivere bene ed allo stesso tempo a coinvolgere senza essere scontato. Hai davvero grandi potenzialità.

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Polly Russell
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#14 » giovedì 26 gennaio 2017, 21:12

Io non ho capito. E mi sa che sono l'unica, a giudicare dai commenti. Quindi deve essere un problema mio. A parte che, il non aver capito non pregiudica un tuo piazzamento tra i gradini più alti della mia classifica, proprio non comprendo.
Che lei sia una sorta di demoniaccio mangia incauti, ci sono. Ma perchè lui lo sa? Lui capisce e non si spaventa, dovrebbe esserne terrorizzato invece. Sembra quasi che la scommessa fosse, se vinco io me la dai, se vinci ti mi smembri. Boh...
A parte questo, la tua scrittura incanta. La colata di jazz mi ha invischiato tra le tue righe e non mi ha più permesso di uscirne. A quel punto avresti anche potuto terminare con "ambaraba ciccì coccò" e sarebbe stato comu que bello.
Polly

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Andrea Partiti
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#15 » giovedì 26 gennaio 2017, 21:57

TI ho commentato in maniera più cattiva in privato, per non influenzare la giuria, ma visto che ormai è finito il giro, posto anche qua il commento, per mia memoria, comprele proposte e brainstorming a caso!

(E sono stato cattivo e molesto e puntiglioso su richiesta! )

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antico
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#16 » domenica 29 gennaio 2017, 11:42

Di sicuro sei una gran penna. Il tema è più che centrato, sia per quanto riguarda i punti ciechi che per l'italianità. Porti il lettore in Piazza Miracoli, è quasi tangibile l'essere lì. Però manca qualcosa. Quell'accenno iniziale alla risata del Diavolo fa più danni che altro e idem il numero cento riferito alle sue vittime, meglio sarebbe rimanere nell'indeterminato. Ma queste sono piccolezze, il problema vero, a mio parere, è che non immergi DAVVERO il lettore nella melma fangosa, sporca e diabolica dell'anima del protagonista... Dici, spieghi (poche pennellate, ma non incisive), ma tutto rimane, appunto, eccessivamente light. Devi sporcare di più, ancora di più, il racconto e solo allora potrà rendere, sempre a mio parere, sia chiaro, per tutte le potenzialità che ci ho intravisto. Sporcati di più, insomma, Pollice tendente all'alto per me.

Kuranes
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Re: Tre centimetri per tre - Luca Pappalardo

Messaggio#17 » lunedì 30 gennaio 2017, 19:56

Grazie a tutti dei commenti! Ho provato a seguirli qui:
viewtopic.php?f=97&t=1848

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