Un amore da favola

Tutti pronti per lunedì 16 gennaio 2017 dalle 21.00 all'una con un tema del mitico Emanuele Manco!
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Rionero
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Un amore da favola

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2017, 0:26

Accompagnò suo padre e sua sorella Luna alla limousine che gli aveva messo a disposizione e che li avrebbe riportati a casa. Si girò cercando Guya, chiamandola per farglieli salutare, ma lei fece finta di non sentire e lui di non accorgersene. Tentennò appena un attimo, ma sufficiente a creare imbarazzo: il padre sembrò sul punto di dirgli qualcosa, poi scosse la testa sorridendo e lo abbracciò forte.

Bene così, non c’era bisogno di polemiche, in fondo era andato tutto bene finora nonostante le premesse. Non era scontato che Luna venisse dopo la litigata che aveva avuto con Guya; che suo padre e il signor Monroe andassero d’accordo, o almeno fingessero in maniera adeguatamente accettabile; che le due famiglie si conoscessero oltre le differenze, frutto solo di distanza di quartieri e ricchezze. E non era affatto scontato che i suoi zii non gli facessero fare figure di merda.

Sì, era stato un matrimonio spettacolare e un giorno di felicità. E per questo non poteva che ringraziare Guya, che aveva trovato quella piccola chiesa e – all’insaputa di tutti - aveva organizzato in poche settimane ogni dettaglio di quel giorno che sembrava tratto da una favola moderna: in quell’angolo nascosto tra la IX e la X circoscrizione, a meno di mezz’ora dal centro più caotico, il giovane e promettente avvocato d’estrazione popolare aveva sposato la rampolla di una famiglia così importante, i Monroe-Cordi, in una festa che si era svolta tra brindisi alcolici e baci innamorati nel luogo perfetto per rappresentare quell’incontro magico, una chiesa di mattoni rossi, colonne di marmo antico e affreschi appena coperti dal tempo, nascosta in un angolo apparentemente trascurato nella più grigia delle periferie. Erano bastati pochi lavori di restauro (tra le società della famiglia Monroe-Cordi ve ne era anche una che se ne potesse occupare), ottenere il permesso all’occupazione del suolo pubblico della piazzetta adiacente per disporre i tavoli in finto stile popolare dove organizzare la festa e chiamare Monsignor Venier a celebrare il tutto.

Non sapeva, però, che proprio in quel giorno erano stati piantati i semi della sua infelicità: non aveva visto il velo di disprezzo che la sua Guya cercava di soffocare ogni volta che le cadeva lo sguardo sulla famiglia di lui, il signor Monroe che scherzava con i suoi invitati pulendo con un fazzoletto la sedia precedentemente occupata da zio Carmine e la signora Monroe che per tutta la giornata aveva fatto in modo di avere almeno dieci metri dai parenti del genero.

Soprattutto, non ricordava che in quella piazzetta si erano conosciuti i suoi genitori e non aveva avuto dato al padre il tempo o il modo di raccontargli come si erano giurati amore per la prima volta proprio in quella chiesa, raggiunta rimuovendo le assi che ne chiudevano l'entrata e ripulendola dalle pietre cadute, e di augurargli che anche per loro fosse testimone di un amore immenso e infinito come il loro. E non avrebbe avuto altre occasioni per ascoltare quella storia.



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antico
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Re: Un amore da favola

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2017, 0:32

Eccoti, Claudio! Bello vederti partecipare per più edizioni di fila e se non sbaglio questa è già la terza! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Emanuele Manco Edition!

Kuranes
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Re: Un amore da favola

Messaggio#3 » mercoledì 18 gennaio 2017, 19:15

Bello, anche se mi è sembrato un po' monco nel raccordare le varie parti. Ho individuato una mezza cornice fra inizio e penultimo paragrafo, spostandosi dal suo punto di vista alla realtà dei fatti; e ho intuito il collegamento con l'ultimo paragrafo, ma fino alla fine mi è sfuggito.

Forse sarebbe servito un po' di spazio in più per tirare le fila, magari sacrificando la descrizione della scena di inizio o stringendo sul paragrafo centrale, concentrandoti sul contrasto fra l'apparente felicità e il risvolto "oscuro" sottostante. In questo senso alcuni dettagli ridondanti potrebbero averti fatto arrivare corto sul finale (hai già detto che sono distanti per ricchezza, quindi la parte sull'avvocato di estrazione popolare forse è sacrificabile... idem l'organizzazione in poche settimane, l'angolo "nascosto tra la IX e la X circoscrizione, a meno di mezz’ora dal centro più caotico", "società della famiglia Monroe-Cordi ve ne era anche una che se ne potesse occupare").

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Andrea Partiti
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Re: Un amore da favola

Messaggio#4 » venerdì 20 gennaio 2017, 20:14

Ciao!

I racconti "a scene" sono una delle mie forme preferite, perché permettono di mostrare una storia anche molto lunga o complessa lasciando in maniera esplicita i buchi da riempire al lettore, ma qua forse non funziona al meglio perché racconti una storia che lunga non è, lasciando dei buchi che (io) non sono riuscito completamente a riempire.
Il background dei due sposi non era fondamentale, una volta stabilita la differenza sociale. Secondo me il cognome stesso della famiglia della sposa bastava a evocare nel lettore italiano medio Monroe-Cordi de Qualcosa ed hai già tutto lo snobismo e disparità sociale che ti servono!
Purtroppo il narratore interno deve mostrare i pensieri del protagonista, e non è credibile che faccia pensieri lunghi e intricati come quelli che mostri. Chi penserebbe mai qualcosa come "fingessero in maniera adeguatamente accettabile; che le due famiglie si conoscessero oltre le differenze, frutto solo di distanza di quartieri e ricchezze"?

Il tema c'è, una chiesa ignorata e riscoperta, che poteva essere davvero al centro della storia dandole un tono molto diverso. Mi piace molto la tua chiesa fuori luogo in un quartiere dal nome e dall'aria moderna che l'ha circondata e soffocata, perché da "straniero" è così che mi immagino la crescita di Roma, con le chiese e cappelle sparse in una periferia vuota che vengono raggiunte e fagocitate. Con un'immagine relativamente semplice sei riuscito a caratterizzare benissimo Roma e l'idea meriterebbe di essere ripresa!

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Rionero
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Re: Un amore da favola

Messaggio#5 » venerdì 20 gennaio 2017, 21:06

Grazie per i commenti che sono decisamente utili ad inquadrare problemi che avevo in parte intuito: sono stato un pollo perché fino alle 11 ho scritto un altro racconto su cui però mi sono trovato corto sul finale e da quello mi è venuto in mente quest'altro (l'altro si intitolava "chiesa di mer..", con legame evidente =D) che mi sono ritrovato ad aver tanta voglia di raccontare: non pensando di fare ib tempo ho provato a mettere a posto l'altro e alla fine li ho portati avanti in contemporanea, senza quindi il tempo corretto per fare il giusto taglia e cuci finale aggiustando sui punti giusti: in ogni caso mi piace (mi interessano alcuni aspetti) e come direbbe l'antico...ci rivediamo nel laboratorio =D (che non ho ancora provato)

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raffaele.marra
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Re: Un amore da favola

Messaggio#6 » sabato 21 gennaio 2017, 19:03

Non vedo grandi spunti di originalità in questo racconto un po' scontato e poco avvincente. Si tratta di una storia già sentita, senza che qui si aggiunga niente di eclatante, nelle premesse, nello sviluppo o nelle conclusioni. L'adesione al tema c'è, ma solo in maniera marginale e, ai fini della storia, del tutto indifferente. Lo stile non è particolarmente ricercato, ma la semplicità, a ben vedere, può essere anche una tua scelta ben precisa. In definitiva, si tratta di un racconto così così, che secondo me andrebbe modificato un tantino per poter risultare più interessante. Alla prossima.

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Linda De Santi
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Re: Un amore da favola

Messaggio#7 » domenica 22 gennaio 2017, 13:47

Ciao Claudio! L’idea che hai avuto per sviluppare il tema mi piace, così come la struttura che hai scelto di dare al tuo racconto. Sei riuscito molto bene a raccontare i rapporti tra le due famiglie attraverso gli sguardi, i dettagli e i gesti (come l’attimo di esitazione iniziale, o il signor Monroe che pulisce la sedia dopo che ci si è seduto zio Carmine).
Mi sembra però che in questo caso tu abbia alternato, alla tua prosa normalmente molto piacevole e sicura, dei momenti di didascalismo che stridono un po' con il resto. Ad esempio qui:

in quell’angolo nascosto tra la IX e la X circoscrizione, a meno di mezz’ora dal centro più caotico, il giovane e promettente avvocato d’estrazione popolare aveva sposato la rampolla di una famiglia così importante, i Monroe-Cordi, in una festa che si era svolta tra brindisi alcolici e baci innamorati nel luogo perfetto per rappresentare quell’incontro magico, una chiesa di mattoni rossi, colonne di marmo antico e affreschi appena coperti dal tempo, nascosta in un angolo apparentemente trascurato nella più grigia delle periferie.


Qui lo stile sembra più da cronista che da narratore, se metti tutto al presente questo passaggio potrebbe tranquillamente stare su un giornale o su un sito di matrimoni :)
Anche il finale mi lascia qualche dubbio: il protagonista non sa che il luogo in cui si è sposato è lo stesso in cui si sono sposati anche i suoi genitori? Mi viene da pensare che allora non si vedessero tanto spesso neppure prima del matrimonio con la rampolla…
Insomma, una buona prova, ma che forse ha bisogno di un po’ di editing per rendere il tutto ancora più coinvolgente e vivido. Alla prossima! :)

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ceranu
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Re: Un amore da favola

Messaggio#8 » lunedì 23 gennaio 2017, 13:45

Ciao Claudio, trovo il racconto sottotono. Manca un qualsiasi particolare che lo renda originale. Sei andato sul classico e lo hai fatto con una struttura che allontana il lettore, lo lascia distaccato.
Probabilmente per un racconto simile sarebbe stato necessario una prima persona, se non vuoi puntare sull'originalità fallo almeno sui sentimenti.
Invece l narrazione va avanti blanda, ci fai capire che la loro storia è destinata a morire e poco altro, ma sono notizie che arrivano filtrate dalla terza persona.
Mi dispiace, trovo il racconto poco riuscito.
Ciao e alla prossima.

Evandro
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Re: Un amore da favola

Messaggio#9 » martedì 24 gennaio 2017, 14:47

Ciao Claudio, questa volta il tuo racconto mi sembra un gradino sotto il tuo solito (alto) standard. Lo trovo lineare, senza colpi di scena notevoli, un po' didascalico, poco originale e con errori seminati qua e là. Il vero dramma della storia sarebbe stato più trasparente se fosse raccontato in prima persona; così è solo la cronostoria di un matrimonio “quasi normale”. Hai rispettato il tema a modo tuo; si tratta semplicemente del riutilizzo di una chiesa che non conserva particolari angoli oscuri. Ti aspetto a una prova decisamente migliore, come so che sai fare.

Niko G
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Re: Un amore da favola

Messaggio#10 » martedì 24 gennaio 2017, 20:44

Questo è il racconto che trovo meglio scritto tra quelli del girone letti fino adesso. Lo stile è impeccabile, ed il tema del contest è per me assolutamente centrato. Non conosco molto bene Roma ma ho respirato i luoghi dove si svolgono i fatti grazie alle sapienti pennellate di rionero. Molto toccanti le immagini del “disprezzo” della altolocata famiglia nei confronti del povero Zio Carmine e familiari. Però anche dopo tre letture continua a sfuggirmi chi sia esattamente il protagonista, ed il riferimento ai suoi genitori e al loro matrimonio. Si vede comunque che è un ottimo racconto, avrei semplicemente fatto orientare un po’ di più il lettore tra i tanti personaggi che vengono presentati.
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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antico
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Re: Un amore da favola

Messaggio#11 » venerdì 27 gennaio 2017, 21:42

Sì, è evidente che tu abbia scritto di corsa e il fatto che tu abbia rivelato che fino a una certa ora ti eri dedicato a un altro racconto è illuminante. Rispetto alle tue ultime prove, trovo che qui sei rimasto molto passivo andando per larghi tratti "in automatico" e non riuscendo a valorizzare le rivelazioni importanti. Necessita di una revisione importante, assolutamente. Il tema c'è, sia per quanto riguarda il punto cieco che per quanto concerne l'italianità, anche se non è ben definito il luogo. Direi un pollice ni, questa volta.

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