Fragrante di forno

Tutti pronti per lunedì 16 gennaio 2017 dalle 21.00 all'una con un tema del mitico Emanuele Manco!
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chiara.rufino
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Fragrante di forno

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2017, 0:34

“Comincerai lunedì, se per te va bene.”

Angelo stringeva il cappello tra le mani e cercava di contenere la gioia; era passato tante volte davanti quel panificio ma non avrebbe mai creduto che, dopo anni, l’avrebbero assunto. S’era diplomato da poco e quei soldi gli facevano molto comodo, specie per la vita a casa coi suoi.

“Mi raccomando, sveglia alle due e vieni già vestito e pulito, si lavora sodo.”

Angelo porse la mano al proprietario e, dopo una vigorosa scossa, uscì da là fischiettando un motivetto allegro; i suoi erano contenti e finalmente avrebbe messo a frutto gli anni di studio all’alberghiero, in attesa di qualcosa di meglio.
Il primo giorno, il padrone gli fece vedere ogni singolo angolo del negozio, salvo quello più lontano dai forni, in direzione dell’uscita di sicurezza. C’erano stati strani incidenti durante le varie pulizie e avevano deciso di non renderlo lustro come il resto della stanza.

“D’ora in poi, farai sia il pane sia le pulizie. E attento a quel punto cieco, ok?”

Angelo annuì e, presa la scopa, affrontò il suo primo turno. Le giornate passarono in fretta e nonostante le ustioni e le lodi, come i rimbrotti, entrò nella routine di quella panetteria, sentendosi uno di loro e bravo nel suo mestiere. La notte però, quand’era a letto, continuava a pensare a quel divieto assurdo e alla motivazione. Si tirò su e decise di andare prima al forno, approfittando della solita distrazione di Marisa per curiosare bene.
Attraversò l’uscio con sicurezza e, inventata una scusa per mandare via la ragazza, prese la scopa e si diresse verso l’angolo, senza pensare troppo alla sua paura. Era poco illuminato e, fatta luce con la torcia, notò uno strano esserino nero che danzava tranquillo e indisturbato. Il bagliore lo disturbò e, fermatosi sul posto, spalancò gli enormi occhi di brace contro Angelo.

“Non ti conosco, chi sei tu?”

Aveva un tono querulo e sembrava innocuo; Angelo si abbassò e cercò di interagire con lui.

“Sono il nuovo garzone del negozio, tu chi sei invece?”

“Sono il guardiano; proteggo quest’angolo da intrusioni e non permetto a nessuno di passarci, dovresti andartene.”

“Perché, cosa c’è dall’altra parte? Io vedo solo la parete”.

Il demone gli lanciò un’occhiata maliziosa e lo tentò

“Se ti fai più avanti ti rivelo un segreto. Poggia la mano sul muro”.

Senza pensarci, fece come gli era stato indicato e le tenebre lo avvolsero, divorandolo dalla testa ai piedi.
Solo il berretto venne sputato fuori dopo una sonora masticata.
“Posso tornare a dormire, finalmente”.
L’esserino s’accoccolò sul muro e svanì, udendo solo l’urlo di Marisa rientrata in cucina.


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antico
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2017, 0:39

Ciao Chiara! Visto che alla fine ce l'hai fatta? Tutto ok con caratteri e tempo, buona Emanuele Manco Edition!

alexandra.fischer
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#3 » martedì 17 gennaio 2017, 20:18

FRAGRANTE DI FORNO di Chiara Rufino
La storia del diplomato alla scuola alberghiera Angelo, che si ritrova a lavorare in una panetteria il cui angolo cieco è un pezzo d’inferno, ha qualcosa dell’apprendista stregone, ma rivisitato in modo originale (il proprietario non vuole che quell’angolo venga pulito per lasciare tranquillo il piccolo demone, forse per evitare danni all’attività). La trasgressione di Angelo viene punita con una fine orrenda, scoperta dalla collega Marisa.

Attenzione a: da là per di là.

Frase da riformulare: nonostante le ustioni le lodi e i rimbrotti. La riscriverei così: nonostante le ustioni e i rimbrotti, ci furono le lodi.
Interagire: qui non va bene, scriverei: sapere di più da lui.

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chiara.rufino
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2017, 21:13

Grazie Alexandra:). Sì, ammetto che l'ho consegnato così com'era, senza badare ai refusi o agli "errori" che sottolinei tu. Mi fa piacere tu abbia trovato la mia lettura del tema così facilmente.
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Laura Cazzari
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#5 » mercoledì 18 gennaio 2017, 8:05

Ciao Chiara,

Sicuramente hai preso alla lettera il tema dei punti ciechi, angoli magici che si possono annidare ovunque. Carina l’idea del demone a forma di insetto, messo lì per sorvegliare un ingresso o imbrogliare gli sprovveduti. Solo la storia in generale non mi ha coinvolto molto e non mi è stato chiaro da subito chi fosse Marisa. Magari servivano solo due parole in più per introdurla.
Laura Cazzari

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Rionero
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#6 » mercoledì 18 gennaio 2017, 14:40

Ciao Chiara,

storia carina che sfrutta il tema in maniera quasi letterale, ma inserendolo in un ambiente apparentemente tranquillo e familiare (il forno) per aumentare il contrasto (evientemente ironico) con la porta dell'inferno.
Come nel commento precedente ho avuto problemi con la frase "nonostante le ustioni le lodi e i rimbrotti" e nella presenza/ruolo di Marisa. Forse, poi, mancano un po' di parole nella creazione della suspence e della curiosità nei confronti dell'angolo buio e proibito...sembravi più interessata al lavoro nel forno che all'elemento di mistero^^

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angelo.frascella
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#7 » mercoledì 18 gennaio 2017, 23:03

Ciao, Chiara.

Il tuo racconto mi sembra incompleto, come se qualcosa ti fosse rimasto nella tastiera: abbiamo un panificio, come tanti altri panifici. In questo panificio c’è un angolo misterioso che contiene una specie di demonio mangia uomini. Il padrone lo sa? Se sì, perché si limita a dirgli “guarda, non pulire lì” invece di incutergli un sacro timore (l’effetto vaso di Pandora avrebbe funzionato in modo molto più efficace di fronte a un divieto grosso come una casa)? E soprattutto, perché rimane in un locale così pericoloso, invece di scappare via terrorizzato? Avrebbe senso se lui ci guadagnasse qualcosa, avesse una specie di patto con quel demone (o magari fosse anche lui una creatura mostruosa sotto mentite spoglie). Ma non c’è traccia di tutto ciò nel tuo racconto. Allora magari non lo sa. Ma allora perché metterlo in guardia contro un angolo del locale? E, se un sacco di gente è sparita misteriosamente da lì, come mai non ci sono torme di poliziotti a indagare?
Insomma, così come la storia non regge e sembra che manchi una parte importante del racconto per renderlo coerente.

A rileggerci,
Angelo

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Vastatio
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#8 » sabato 21 gennaio 2017, 9:41

Ciao,
non riesco a capire se hai voluto fare un nonsense horror di serie z, di quelli che mandavano in seconda serata su Italia 1 d'estate anni fa (ma in quello Marisa avrebbe avuto le tette di fuori) o se semplicemente hai messo insieme tutti gli ingredienti senza mischiarli tra loro.
Manca un legame "logico" praticamente con tutto e tutti.
Perché lì c'è un demone (ci dici cosa fa, ma non se ci sia un motivo, come le leggende giapponesi ad esempio), perché il padrone sembra sapere del pericolo (il padrone da "da mangiare" al demone?), perché notare un esserino nero in un angolo che balla non ti sorprende, perché lui è così "idiota" (vabbé, si uniforma allo standard da film horror), perché un angolo tu lo chiamo punto cieco (a parte per rendermi evidente il tema nel caso avessi panna al posto di mielina).
L'idea non è male, ma unisci i punti e prendi una decisione sul livello di "senso" che deve avere il tutto.
Il tema ha tanti di quei vincoli che non so quali siano interpretabili e quali vincolanti, ma ci tieni a indicarmelo col freccione lampeggiante.

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chiara.rufino
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#9 » sabato 21 gennaio 2017, 18:48

Forse è un horror di serie z e magari hai ragione tu. Avrei dovuto pensare meglio ai motivi ma, per esigenza di spazio, ho calibrato male le varie cose ed è uscito questo. Mi dispiace però concordo con te, Angelo è un idiota
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marco.roncaccia
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#10 » martedì 24 gennaio 2017, 16:56

Ciao Chiara, la tua storia ha una buona voce narrante e un ritmo adeguato. Quanto al tema, bene per il punto cieco anche se non emerge molto la città italiana. Quanto alla struttura abbiamo, a volerla dire con Propp, il divieto, l'infrazione del divieto, punzione. Mi sembra che dal punto di vista della trama tutto arrivi in maniera abbastanza automatica, forse troppo. Non capisco perché una panetteria (quella panetteria) nasconda un accesso All'inferno vigilato da un demone e quale sia esattamente il compito di questo. Insomma, fossi in te, complessizzerei un po' se no sembra una favola con la semplice morale: non disobbedire.

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willy
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#11 » mercoledì 25 gennaio 2017, 0:20

Ciao Chiara,
hai una scrittura fluida che tende a mostrare le situazioni e i dettagli in modo accurato, ma l'insieme non ha l'armonia che serve a far combaciare tutte le tessere del racconto. C'è un punto oscuro, ma ce ne sono anche altri a livello di trama. La mia sensazione è che una storia come questa abbia bisogno di più caratteri, se non altro per spiegare alcune dinamiche "nebulose". Il tema c'è, ma non centrato in pieno. Comunque un lavoro apprezzabile. Alla prossima!

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jimjams
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#12 » mercoledì 25 gennaio 2017, 23:04

Un racconto senza lieto fine, povero garzone :-) Qualche imprecisione, secondo me, tipo "i suoi erano contenti e finalmente avrebbe". Al di là dei refusi e delle opinioni sullo stile, credo che l'idea potesse essere elaborata meglio. Mi vengono alcune domande: perché c'è un demone? Cosa ci guadagna il fornaio? Non che si debba rispondere a tutte le possibili domande, lungi da me dire questo, ma potevano essere spunti per arricchire il racconto. Insomma, idea interessante, realizzazione forse migliorabile.

Aristide Capuzzo
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#13 » giovedì 26 gennaio 2017, 14:13

Ciao Chiara, mi piace l'ambientazione familiare del forno, uno scorcio quotidiano e comune a tutti in cui pensare di nascondere (o rivelare) un punto cieco è una buona idea. La storia però non mi convince. Mi lascia con troppe domande. Perché esiste questo demone? Perché deve relegare le sue prede alle tenebre del forno? Perché non fugge dalla bottega? Chi è Marisa? Il proprietario dov'è finito? Insomma, mi dispiace ma non mi ha colpito in modo particolarmente positivo.

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antico
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Re: Fragrante di forno

Messaggio#14 » giovedì 26 gennaio 2017, 22:18

Molto carino il finale, particolare anche quanto lo precede. Tu riesci a mettermi in crisi perché, davvero, hai una visione molto personale. Dovessi fare un commento standard direi che la prima parte va resa un pelo più morbida e vicina alle atmosfere da racconto simil fantasy, però comincio a pensare che noon sia il giusto modo di approcciarti. Tu ti esprimi sui contrasti forti e pertanto ci sta che parti con un tono per poi stravolgere tutto all'improvviso e cambiare totalmente registro. Però attenzione che ogni tanto abbassi la guardia e ti deconcentri troppo, vorrei che lo rileggessi per sistemare dove devi. Tanto per cominciare, quel suo "pensare di notte"... Hai scritto poche righe prima che doveva farsi trovare pronto sul posto di lavoro per le due del mattino, come ogni buon panettiere... Insomma, stride un poco e non va bene, lui di notte non dorme. E intanto che lo rivedi trova il modo per seminare già nella prima parte il personaggio di Marisa. Pollice tendente all'alto per me.

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