Strukul Edition - Saggezza Popolare

Moderatore: Laboratorio

Richieste di Grazia

Sondaggio concluso il domenica 31 gennaio 2016, 21:49

Merita la grazia
3
100%
Il racconto andrebbe revisionato
0
Nessun voto
 
Voti totali: 3

Avatar utente
harold.mancini
Messaggi: 11

Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#1 » sabato 9 gennaio 2016, 17:27

Doveva essere la cosa più bella, il momento che avrebbe realizzato la sua vita. La verità? Alekseyev l'aveva pronta: un sonoro, gigantesco, profondamente sentito fanculo!

Eppure non poteva negarlo: era innamorato.
Anche il solo pensare a quel nome lo faceva sciogliere, avvampare, eccitare.
E quegli occhi? Per quelli non riusciva a trovare parole perché vi si perdeva, ci naufragava, insomma soccombeva alla loro bellezza.

Allora perché riassumeva il suo amore con quel rancoroso, caldo, onesto insulto?

Scosse la testa, doveva continuare a correre, senza fermarsi, stringendo i denti per ignorare le fitte di dolore al fianco, il catarro che si accumulava nella gola, la pesantezza dei polpacci. Correre un passo dietro l'altro, sempre più veloce, sbattendo le palpebre per allontanare il bruciore dovuto al copioso sudore sul viso, cercando di discernere tra il rombo dei battiti e i rumori che venivano da fuori.

Da sempre quella era la parte più difficile: quando il suo cuore batteva così velocemente e violentemente da annullare gli altri suoni gli era impossibile capire se qualcuno stava arrivando, da dove, chi fossero i suoi inseguitori.

Ah, l'amore! Era così giovane. Quanti anni? Quattordici? Ne erano passati di anni e di nomi, e lei sempre fedelmente al suo fianco. Con i suoi colori: quel rosso sgargiante e pulsante, così vivo, accompagnato da uno più scuro, quasi denso, così consumato, e il grigio biancastro che lei sparpagliava con impredibilità, quel bianco, quasi un grigio perlaceo, così poco cerebrale, che facilmente si sporcava del sangue che a sua volta contaminava? Un brivido, scariche di adrenalina accentuate da voci scricchiolanti, urlanti, terrorizzate.

E come poteva non amarla quando lei sapeva come provocarlo? Alekseyev era sempre in attesa perché non sapeva quando lei sarebbe venuta a trovarlo o lo avrebbe sorpreso indicandogli un altro nome, un'altra sfumatura da aggiungere alle tante che aveva conosciuto e rielaborato secondo la sua ispirazione.

E l'imprevisto? Oh, in quello lei era maestra: in quel momento doveva fuggire dagli ufficiali che lo inseguivano. 

Una sua sorpresa.

Lei voleva che fosse il suo mezzo, colui che realizzava le sue granguignolesche fantasie, ma per questo doveva testarlo, metterlo alla prova, tenerlo sul chi vive.

Il dolore lo costrinse a sbattere le palpebre, agitare le braccia in cerca di un appiglio, annaspare in cerca di aria quando toccò violentemente il suolo. 

E allora, solo allora, la sua risata ruppe la monotonia del rombo del suo cuore coprendo le urla dei poliziotti ai quali, lo dedusse dalla fitta al petto sempre più dolorosa dopo ogni respiro, era sfuggito qualche calcio, e qualche pugno e manganellata di troppo.

Ma Alekseyev era abituato al dolore a infligerlo e a riceverlo. Perché quello era il suo preliminare più amato.

E ora doveva lasciarla: sapeva bene che tutti gli omicidi, tutto il sangue, le ossa spezzate, i corpi
smembrati, la sua arte erano la sua condanna. 

Fanculo, perché si era innamorato della morte e si sentiva vivo e felice con il sangue che ribolliva e gli ormoni che si scatenavano solo quando sfondava un cranio o i timpani gli facevano male per le urla di dolore delle sue vittime?

Scosse la testa rassegnato, lui era un uomo semplice e sapeva che la risposta era nella saggezza dei nonni, in quel detto che per molti era solo stupida arretratezza: "al cuor non si comanda!"
Ultima modifica di harold.mancini il sabato 9 gennaio 2016, 21:19, modificato 1 volta in totale.



alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#2 » sabato 9 gennaio 2016, 20:42

Il racconto è molto scarno, pur se evocativo nel trasmettere al lettore i sentimenti di Alekseyev. Il tema dell’amore disperato c’è, ed è quello di un assassinio per la capacità di uccidere (vista come un talento artistico sbocciato in età adolescenziale e mai più sopito). L’inseguimento e il pestaggio da parte dei poliziotti ne segnano una battura d’arresto. Il punto di vista è quello di Alekseyev e basta. Direi che si tratta di una storia introspettiva, che sarebbe anche un ottimo incipit per un thriller. La natura dei colori che lei sparge con tanta facilità si indovina facilmente mentre la storia progredisce.

Attento a: a cuor non si comanda; scriverei: al cuor non si comanda.

CHIEDO LA GRAZIA

Avatar utente
Jacopo Berti
Messaggi: 441

Re: Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#3 » domenica 10 gennaio 2016, 18:11

Mi pare che tu abbia cambiato qualcosa rispetto all'arena, ma non credo qualcosa di fondamentale.
Riporto intanto quanto avevo scritto lì:

Timetrapoler ha scritto:Non so quanto per la tua buona idea dosata sapientemente e per il tuo stile (sicuramente un bel po') e quanto invece per la mia ingenuità (sicuramente almeno un po'), ma mi hai trascinato fino all'ultimo paragrafo, allo scioglimento, mentre ancora credevo che l'oggetto dell'amore del protagonista fosse una donna in carne e ossa, per quanto perversa, malvagia ecc.
Era un po' di tempo che non leggevo l'aggettivo "granguignolesco". Rivedo come vecchi amici parole che non ho frequentato di recente.

Solo il titolo e la decisione di chiudere con, appunto, un detto popolare, mi ha lasciato un po' perplesso.


A questo aggiungo un'altra perplessità: come mai ogni volta che vai a capo salti anche una riga? È voluto oppure è un problema di impaginazione? Secondo me dovresti diminuire gli spazi, dividendo il testo tre o quattro "doppi a capo" al massimo.

Aggiungo poi una possibile soluzione a ciò che mi piace di meno, ovvero la conclusione col detto popolare. Gli hai riservato il posto che dovrebbe occupare un colpo di scena, ma un detto messo lì non ha questo potere. Potresti mantenere il titolo, inserire il riferimento al detto popolare in un punto qualsiasi diverso dalla fine e concludere con il vero scioglimento del racconto, lasciando "la morte" come ultima parola (che poi ha anche una sfumatura metaletteraria).
Tipo rigirando la frase in questo modo:
"Fanculo! Perché si sentiva vivo e felice, con il sangue che ribolliva e gli ormoni che si scatenavano, solo quando sfondava un cranio o i timpani gli facevano male per le urla di dolore delle sue vittime? Perché si era innamorato della morte?"

Poi ovviamente puoi risolvere in altri modi, ma penso che togliere "al cuor non si comanda" come battuta conclusiva sia importante. Secondo me puoi metterla come penultima cosa, non ultima.
Ultima modifica di Jacopo Berti il lunedì 11 gennaio 2016, 13:18, modificato 1 volta in totale.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Marale
Messaggi: 27
Contatta:

Re: Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#4 » lunedì 11 gennaio 2016, 11:54

Correre un passo dietro l'altro, sempre più veloce, sbattendo le palpebre per allontanare il bruciore dovuto al copioso sudore sul viso, cercando di discernere tra il rombo dei battiti e i rumori che venivano da fuori.
Questa frase la spezzerei in due, evitando che si accavallino "sbattendo" e "cercando".

"velocemente e violentemente" secondo me due avverbi in -mente vicini non ci stanno tanto bene, ma credo sia una questione di gusto personale visto che a me non piacciono gli avverbi in -mente.

allora, solo allora, la sua risata ruppe la monotonia del rombo del suo cuore coprendo le urla dei poliziotti ai quali, lo dedusse dalla fitta al petto sempre più dolorosa dopo ogni respiro, era sfuggito qualche calcio, e qualche pugno e manganellata di troppo.
Questa frase è un po' lunga e contorta, secondo me, e forse andrebbe riformulata magari seguendo l'ordine cronologico delle azioni.

A parte questo, il racconto mi è piaciuto e merita la grazia.

Avatar utente
ceranu
Messaggi: 738

Re: Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#5 » venerdì 15 gennaio 2016, 22:41

Ciao Harold, ho notato che hai alleggerito ila scrittura e ho apprezzato. Giusto per romperti un po le scatole:
il bruciore dovuto al copioso sudore sul viso

Qui il copioso è di troppo.

quando il suo cuore batteva così velocemente e violentemente da annullare gli altri suoni

Concordo con Marale.

Il racconto mi era già piaciuto in gara, non posso che confermare l'impressione e: CHIEDO LA GRAZIA

Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Re: Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#6 » venerdì 22 gennaio 2016, 8:45

Come procedono i lavori?
Ho notato che dopo un avvio spumeggiante state battendo la fiacca.
Ricordatevi di Sfidarmi, altrimenti mi annoio!

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Strukul Edition - Saggezza Popolare

Messaggio#7 » martedì 26 gennaio 2016, 9:37

Ciao Harold,
ho letto oggi il tuo racconto per la prima volta (non c'ero alla Strikul edition) e devo dire che mi è piaciuto, lo trovo in tema.
L'ho confrontato con la prima versione, e anche a me questa pare migliore, più snella e fluida.
Sono anch'io del parere che una chiusa più forte di un detto popolare lo renderebbe ancora più forte, ma è un buon racconto anche così.
Questo credo sia un refuso: impredibilità anziché imprevedibilità.

Chiedo la grazia.

Edit: ho cliccato solo ora Merita la grazia sul sondaggio. Prima me ne ero scordato.

Torna a “Sessione di Gennaio 2016”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite