Scarto di consonante

Zebratigrata
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Scarto di consonante

Messaggio#1 » martedì 19 aprile 2016, 0:59

Villibaldo, seppur timorosamente, non staccava gli occhi dal piccolo orrido essere semisdraiato sul suo scrittoio. La creatura, ignominiosamente nuda, alzò dal capo il brandello di mallo di noce che portava a guisa di cappello e insinuò le dita tra le pieghe della cute rugosa, unta e tinta di scuro dallo strano copricapo. Poi si tirò su a sedere e rispose: – Titivillus.
– Ed esattamente, signor Ti-Titivillus, cosa dovrei fare per voi?
– Potresti, ascoltare (così... per caso, se capitasse) che si dice in confessionale il sabato pomeriggio.
Villibaldo aggrottò la fronte: – E perché non lo fate voi, signor Titivillus, se posso?
– Sai, Villi... Villi... Villi, caro, devi sapere che l’odore del legno di canfora mi disturba la digestione, e vuole il caso che la porta del confessionale sia fatta proprio con quello. Il mio datore di lavoro non si cura troppo di questi dettagli, e ha una certa curiosità da soddisfare, ecco. È uno in alto, o almeno lo è stato.
– E voi aiuterete la mia carriera nel monastero? – la voce di Villibaldo suonava dubbiosa.
– Ma certo, Villi! Se devi vergare, che almeno tu possa vergare di tutto! Dalle pagine alle schiene dei sottoposti.
– E come farete?
Titivillus si alzò in piedi e avvicinò alla pagina appena completata dal giovane amanuense un lungo artiglio aguzzo e nero – Tu, figliolo, bada ai registri che ti detta il bibliotecario, io farò il resto. Tipo, vedi qui? Dice che oggi pomeriggio nel frutteto avete raccolto una gerla piena di pesche. E... zac!
Con un gesto il disgustoso demonietto carpì l’acca dal foglio e la infilò nel borsello che portava a tracolla.
Villibaldo si portò le mani al volto, e subito pose mano alla pagina cercando di rimediare, senza successo, al misfatto del demone: – Cosa avete fatto! Il corrector Aliprando se ne accorgerà, mi rimetteranno a lavorare nei campi!
Gli occhi di Villibaldo erano disperati.
Titivillus sogghignò, toccò la spalla del ragazzo con la mano sporca e nodosa come la radice di un ippocastano, e lo rassicurò: – Ma vedrai, Villi, vedrai domani per pranzo che sorpresa... Aliprando apprezzerà, e non sarà il solo!”



Il vecchio sollevò la testa, e la schiena lentamente la seguì, scricchiolando come un vecchio carro che porta doppio carico di fieno. Sorrise. Posò la penna d’oca e tornò ad infilare l’anello che gli appesantiva tanto la mano. Volse lo sguardo intorno, nella stanza piena di oggetti esotici e stoffe preziose: il sorriso divenne amaro. Sospirò, è rilesse il brano appena trascritto.

Mosè dunque tornò al SIGNORE e disse: «Ahimè, questo popolo ha commesso un grande peccato e si è fatto un dio d'oro; nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!» Il SIGNORE rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!».

– Mi sa ch’è un po’ tardi per gli scrupoli, Villi. Oramai è venuta l’ora di cancellare anche te.
– Nessuno mi chiama più così.
– Scusa, Innocenzo.
– Lui esiste?
– È solo uno tra i tanti. Buonanotte, Villi.



Zebratigrata
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Re: Scarto di cosonante

Messaggio#2 » martedì 19 aprile 2016, 1:03

Antico, ironicamente (ma non volutamente) manca una consonante nel titolo! O_O
Me la puoi sistemare tu o la lasciamo così?

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antico
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#3 » martedì 19 aprile 2016, 1:15

Ed ecco la vincitrice della Strukul Edition! Tutto ok con i parametri, buona ALL STARS EDITION!

Zebratigrata
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#4 » martedì 19 aprile 2016, 1:26

Per ora ci fermiamo alla Aislinn Edition! La Strukul l'ha vinta Erika :-)

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antico
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#5 » martedì 19 aprile 2016, 1:27

Cavolacci! Vero! :)

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Jacopo Berti
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#6 » martedì 19 aprile 2016, 12:45

È sempre un piacere leggerti, Sara.
Sono sempre colpito dal tuo stile impeccabile e dalle tue tematiche, con riferimenti che di solito riesco a cogliere. Il demonietto Titivillus è tra questi: è uno degli aneddoti che vengono citati all'inizio dei corsi di filologia romanza :P Il racconto mi ha divertito, ma non so se ne ho capito tutto il meccanismo. Leggo del refuso causato dal diavoletto tra pesche e pesce, noto che alla fine il monaco è diventato papa Innocenzo e che in quanto papa porta l'anello piscatorio. Il legame è solo simbolico o c'è uno 'scarto di consonante' relativo al suo diventare papa? Anche del tema sui falsi dèi ho trovato poco riscontro, e ancora non so se ci sia qualcosa che mi sono perso o se in effetti tutto ciò che ci hai messo è lo scambio di battute alla fine, un po' slegato dal resto.
Racconto buono complessivamente.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Sissi Kardec
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#7 » giovedì 21 aprile 2016, 17:08

Ciao Sara,
ho letto con grande interesse questo racconto. Particolare, molto creativo, raffinato e sottile. Ben scritto, anche. Una buon prova secondo me, seppure anche io come Jacopo mi sia un po' bloccata sul meccanismo del furto della consonante acca. Per quanto riguarda il tema è indubbiamente rispettato, se devo fare un appunto fors eo lo trovo un po' troppo armetico; per mio gusto preferisco storie immediatamente comprensibili a tutti i lettori, che non necessitino cioè di un particolare backgroud del lettore per poterne avere la chiave di lettura. Opinione del tutto personale.
In ogni caso una prova davvero buona, hai uno stie invidiabile ;)
A presto,
Simonetta

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maria rosaria
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#8 » giovedì 21 aprile 2016, 19:42

Ciao Sara.
Il tuo racconto è scritto molto bene e la narrazione procede senza intoppi.
Ho dovuto però rileggere il racconto più volte innanzitutto per comprendere il legame tra le due parti. Nel brano finale mi sembra di capire che il diavoletto non si limiterà a rubare/cancellare una lettera ma cancellerà proprio Villi/Innocenzo. Però non capisco il perché...
Inoltre anche l'attinenza al tema non sono riuscita a trovarla.
C'è sicuramente qualcosa che mi sfugge per qualche mio limite di conoscenza degli argomenti che tratti.
Maria Rosaria

Fernando Nappo
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#9 » giovedì 21 aprile 2016, 21:14

Ciao Sara,
bello stile, complimenti. Il tuo racconto si legge molto bene, è scorrevole, ma, sicuramente per una mia mancanza, fatico a capire il meccanismo che sta dietro la sparizione della acca. È chiaro che nel libro che Villibaldo sta scrivendo la cesta di pesche diventa una cesta di pesci, però mi sfugge il legame con la fase seguente, con Villbaldo/Innocenzo. Anche l'aderenza al tema non mi sembra perfetta, ma forse sta nel dubbio di Innocenzo che si chiede se lui esiste davvero.

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eleonora.rossetti
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#10 » venerdì 22 aprile 2016, 8:31

Ciao Sara,
sono un poco combattuta. Da un lato il racconto è scritto bene, molto bene, il dialogo tra Villi e il demonietto fila che è un piacere, e la scena è ben rappresentata. Dall'altro, la seconda parte - che intuisco sia nel futuro e l'amanuense sia diventato papa Innocenzo - non l'ho compresa appieno. Mi spiego: alla fine il demonietto cancella Innocenzo, ma perché? Mi sfugge questo dettaglio (magari per mancata arguzia mia, ci mancherebbe). Sull'aderenza al tema, c'è, o almeno, io l'ho inteso sul fatto che Innocenzo dubiti dell'esistenza di Dio quando è il demonio che lo "cancella" e non lui.
In sostanza: prova buona seppur con qualche piccolo angolo buio. Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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Adry666
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#11 » venerdì 22 aprile 2016, 12:30

Ciao Sara,

tema centrato? Boh, non l’ho capito, ma sicuramente è un mio problema.
L’incipit è potente, molto brava a usare un lessico molto particolare. Grande stile, complimenti, bravissima!
Tuttavia ho dovuto rileggere il tuo brano più volte per cercare di capire il legame tra la prima e la seconda parte. E ancora non mi è proprio chiarissimo…
Una nota: nei dialoghi non userei la parantesi: – Potresti, ascoltare (così... per caso, se capitasse) che si dice in confessionale il sabato pomeriggio.
Fa rileggere e rompe il ritmo.

Ciao
Adriano

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jimjams
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#12 » lunedì 25 aprile 2016, 0:53

Lo stile del racconto è perfetto e così l'equilibrio della storia. Anche l'idea del demone che induce in tentazione lo scrivano e poi lo porta a diventare Papa è interessante.
Ci sono alcune cose però che non ho afferrato o non sono ben bilanciate. La prima è la domanda di Villi: "Lui esiste?". Nella mia mente di ateo Diavolo e Dio sono sullo stesso piano, se non esiste Dio, tanto meno esiste il Diavolo. L'altra è la citazione biblica. Credo sia da associare alle ricchezze che il povero Villi ha finito per adorare al posto del suo Dio e quindi al suo prossimo destino. Leggendo il racconto però rimane l'impressione di non aver colto qualche messaggio di secondo livello. Credo che non ce ne siano, come ho detto, se non quello sul vitello d'oro che ho citato, ma forse hai abituato troppo chi ti legge a cercare livelli sottostanti al principale :-)

alexandra.fischer
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#13 » lunedì 25 aprile 2016, 20:22

Mi piace questo demonietto dal copricapo fatto con un mallo di noce e la mania di rubare le consonanti. Povero Villibaldo, vittima di Titivillus. Che ricatto, dover origliare in confessionale, perché al signor demone dà la nausea l'odore di canfora del legno. Spassoso il furto di consonante dalla parola pesche...ad Aliprando piace il pesce. Il tema dei falsi dei è centrato molto bene (hai capito chi ha trasformato Villibaldo in papa Innocenzo?). Spassoso il finale, con la cancellazione di Villibaldo-Innocenzo da parte di Titivillus (demone dispettoso, di origine medievale. Ne ho letto anch'io).


Attenzione a: è rilesse al posto di e rilesse.

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Flavia Imperi
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#14 » martedì 26 aprile 2016, 10:00

Ciao Sara!
Adoro il modo in cui rendi l'atmosfera delle tue storie, impreziosendo le tue storie di elementi evocativi, come la nodosità della radice di ippocastano, il mallo di noce che tinge di scuro, e così via. Mi sembra di capire che sia una tua caratteristica come scrittrice e la trovo di altissimo livello. D'altro canto questa storia risulta un po' sovraccarica di elementi, dai possessivi agli aggettivi, gli avverbi in -mente e altri elementi che, a livello tecnico, rallentano la lettura, rendendola un po' "barocca" se mi passi il termine.
Inoltre mi aggiungo purtroppo alla schiera di chi non ha compreso il finale della storia. Forse mi manca una qualche conoscenza di un fatto storico e cui ti riferisci, non so, tuttavia non ho potuto godere appieno di un racconto che, con qualche ritocco, sarebbe stato di sicuro in alto nella mia classifica. Il dialogo finale mi è particolarmente ostico, purtroppo.
Trovo che tu abbia davvero talento e le idee non ti mancano, se ti posso dare un suggerimento, dovresti provare a metterti un po' di più dalla parte del lettore (che non sa nulla, come Jon Snow :D) e rendere più limpidi alcuni passaggi.
Buon contest!

Flavia
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Hendioke
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#15 » venerdì 29 aprile 2016, 14:51

Lo stile è eccellente e niente di meno. Il tema l'ho trovato poco presente in quanto, alla fin fine, abbiamo un prete che diventa Papa con l'aiuto del diavolo e alla domanda finale di Innocenzo il demonietto(? suppongo sia ancora lui) gli risponde che è solo uno fra i tanti.
Se dovessi trarne un tema direi che è quello della molteplicità degli dei, non dei falsi dei :D
Ma detto questo resta un ottimo racconto scritto estremamente bene e con un bel po' di finezze e ricercatezze nascoste qui e lì che non guastano mai ^^
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere

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antico
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#16 » lunedì 2 maggio 2016, 14:56

Ottima la prima parte, ben scritta e altrettanto bene organizzata. Ti perdi nella seconda non riuscendo a fare arrivare al lettore l’idea. Ho l’impressione che il testo abbia subito grossi tagli rispetto a una versione più lunga, altrimenti non mi spiego il disequilibrio tra le parti. Credo che sarà interessantissimo vederlo nel laboratorio con un giusto numero di caratteri. Al momento mi fermo a un pollice ni.

Zebratigrata
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#17 » mercoledì 11 maggio 2016, 16:54

Ciao a tutti, e grazie come sempre per i vostri commenti!

Mi scuso per la latitanza sul forum durante questa edizione: sono state settimane intense e il tempo che ho ritagliato l'ho dedicato al Camaleonte!

Noto che anche qui sono caduta nella solita buca: sono ermetica! A volte è vero che si scrive un racconto per un lettore che conosca già un certo ambiente, e certi personaggi, ma non è questo il caso... evidentemente lascio sottintesi tanti elementi che invece servono per far passare la storia. Prima o poi imparerò! Per come la vedo se non avete capito il punto del racconto la responsabilità è mia. Non avrebbe dovuto essere necessario cooscere la figura di Titivillus in anticipo per poter seguire la narrazione. Sono io che probabilmente ho tralasciato dei passaggi e dettagli importanti. Forse è anche vero che tendo a mettere spesso dei sottotesti e quindi quando non ci sono (come giustamente dice jimjams) sembra manchi qualcosa :-D, forse finisco per avere uno stile inutilmente allusivo!

Riguardo allo 'scarto di consonante', era semplicemente un riferimento alla prima 'magia' fatta dal demonietto: passando da 'pesche' a 'pesce' si perde una consonante, la 'h' appunto. Non mi veniva in mente un titolo migliore (i titoli mi mettono sempre in crisi).

Grazie Adry666 per la nota sulla parentesi nel dialogo: non mi ero assolutamente resa conto ma hai ragione, fa un bruttissimo effetto rileggendo.

Confermo anche all'Antico che c'è stata, come sempre, una fase massiccia di taglio. Per me è una grande difficoltà di MC, spesso ho in mente storie troppo complesse per stare in 3000 caratteri, e anche quando ci potrebbero stare non so rinunciare a dare spazio ad atmosfere e descrizioni, con cui in questo racconto mi sono divertita molto (in particolare mi lusinga tantissimo il commento di Flavia su questo punto!).
Devo ancora imparare a 'ridurre' e 'potare' le storie nel modo giusto, ma non demordo. È una grande sfida e un ottimo esercizio.

Per chi fosse curioso di scoprire cosa intendevo raccontare, provo a riassumere la mia idea in modo più chiaro:
Titivillus è/era, secondo la leggenda, un demonietto che semina errori negli scritti degli amanuensi e ascolta i pettegolezzi del mondo ecclesiastico. Io ho voluto immaginarlo più intraprendente e dotato di qualche potere speciale: lui ruba la h di 'pesche' trasformando la cesta in una cesta di 'pesce'... anche nella realtà! Villibaldo impara quindi a sfruttare il demonietto per fare piccoli miracoli e cambiare le cose a proprio favore, fino a diventare papa. Lo ripaga tendendo le orecchie per carpire informazioni pettegolezzi e bisbigli nel corso della sua 'ascesa al potere'. Una volta vecchio, a un passo dalla morte, riflette su come nella sua vita adorato in fin dei conti, un falso Dio, quello della ricchezza e dell'agio (il vitello d'oro, come giustamente notato da jimjams). Ricopiando il brano della Bibbia si rende conto che con l'aiuto del demonietto, ha cancellato lettere qua e là per inseguire ricchezza e potere, ma Dio ha promesso di cancellare dal suo libro chi ha peccato quindi Villibaldo si rende conto che dopo la morte lo aspetta il nulla, o l'inferno se vogliamo. Questa è solo una mia interpretazione del 'cancellerò dal mio libro' che si trova nel brano citato, ovviamente! :-)

Di nuovo grazie, e a rileggerci!

Sara

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Jacopo Berti
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Re: Scarto di consonante

Messaggio#18 » mercoledì 11 maggio 2016, 17:16

Ciao Sara, grazie della spiegazione!
Stavolta non avevo proprio colto una delle frasi chiave "vedrai a pranzo che sorpresa" e di conseguenza mi sfuggiva l'ascesa al papato per motivi miracolistici. Cercavo le cause nel rapporto di delazione tra Villibaldo e Titivillus, ma non le trovavo.
Altro che anello piscatorio! :P
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