Ettore

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alberto.dellarossa
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Ettore

Messaggio#1 » lunedì 18 aprile 2016, 23:59

Ogni respiro affannoso, ogni rantolo liquido, mi spezzava il cuore. Muoveva la coda con piccoli movimenti stanchi. Il torace si abbassava lento, con difficoltà, accompagnato dal suono graffiante dell’aria che sibilava, dentro e fuori dai polmoni. Dell’enorme gatto nero, terrore dei cani del vicinato, non rimaneva che un fagotto pelle e ossa del peso di una piuma. Gli occhi, color ambra scura, mi guardavano con la stessa spavalderia di sempre. Una zampa dai cuscinetti rosa si allungò verso il mio braccio, reclamando altre carezze. Gli passai le dita dietro le orecchie, seguendone la linea fino al muso, e poi giù, sotto al mento.
Socchiuse gli occhi e sotto il respiro spezzato crebbe un vibrare profondo. Restammo così, non so per quanto tempo. Mi addormentai, infine, e al mio risveglio il vecchio Ettore c’era più. Piansi lacrime amare, perché avevo perso un compagno di vita.

Successe il mattino seguente. Stavo uscendo di casa, il cuore ancora gonfio di dolore. Aprii la porta e mi trovai di fronte quattro gatti. Uno di essi, guercio da un occhio, mi guardava col capo inclinato. In bocca aveva un ratto, delle dimensioni forse di un palmo. Posò l’offerta sullo zerbino e si allontanò, seguito dai compagni.
Si presentarono anche i giorni seguenti: portavano lucertole, passeri, topi. Il guercio si presentò addirittura con un serpente di dimensioni non indifferenti. Sempre lo stesso rituale: posavano la preda davanti all’uscio e se ne andavano, silenziosi com’erano arrivati. Col passare del tempo il numero dei gatti aumentava. Prima cinque, poi sette. Dopo un mese erano quattordici, e si fermavano a dormire nel giardino, immobili come sfingi. Sembrava che il guercio fosse il capo. Gli mancava la punta della coda e le orecchie erano sbrindellate da infinite lotte, eppure non lo vidi mai litigare con nessuno degli altri felini che avevano ormai colonizzato i dintorni della mia villetta.
Iniziai a rifornirli di cibo, e credo davvero che i vicini iniziassero a prendermi per matto. La colonia aveva raggiunto i trenta e più elementi e ogni tanto qualcuno di loro scompariva e ne appariva un altro, ancora diverso. Presi a parlare loro come facevo con Ettore e loro a rispondermi. Tutti tranne il guercio, che mi guardava silenzioso ed enigmatico dietro ai suoi occhi verdi.

Quando mi ammalai, iniziai a sentire un fischio profondo provenire dai miei polmoni. il medico disse che non mi restava molto tempo. Mi ricordai degli ultimi giorni di Ettore, e versai qualche lacrima. Fu allora che i gatti presero a seguirmi ovunque, in punta di zampa. Si stringevano a me, specialmente quando le ombre si addensavano e il respiro si faceva pesante. Non pensavo più alla malattia. Mi sentivo protetto, mi scordai di stare male.
Sono passati anni ormai, e il dottore ancora non crede ai suoi occhi, quando guarda le lastre di controllo. Dice che sono un miracolo, che devo ringraziare il cielo per la grazia ricevuta.
Io sorrido, e torno a casa dai miei gatti.



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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#2 » martedì 19 aprile 2016, 0:39

Dedicato a Chumba, Sushi e Potty. A Emo e a Bjorn che spero stiano bene e in forze. A LomLom che riposa abbracciato a un pupazzo e a Zeus che è scomparso nel nulla. A Tore che ha vissuto altri tre anni nonostante la FIV. Alla gatta bianca investita che non sono riuscito a salvare. Alla Kiss che è una vecchietta, a Samini che è una signorina e alla piccola nuova arrivata che ancora non ha un nome.

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antico
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Re: Ettore

Messaggio#3 » martedì 19 aprile 2016, 0:42

Ed ecco il vincitore della Di Giulio Edition e attuale leader del Rank della Quarta Era! Tutto ok con i parametri, buona Edizione!

alexandra.fischer
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Re: Ettore

Messaggio#4 » martedì 19 aprile 2016, 20:01

ETTORE di Alberto della Rossa. Splendido racconto, nel quale palesi tutto l’amore per i gatti (come si legge anche nella nota finale). Mi piace come hai caratterizzato Ettore, in pochi caratteri. Da terrore del vicinato, a creatura provata dalla malattia. Straziante anche la scena della morte, con il padrone che non lo lascia un istante. Mi sembrava di essere lì con loro, tanto la descrizione è vivida; gli occhi ambrati di Ettore, gigantesco gatto nero, sono indimenticabili. I gatti misteriosi che portano le loro offerte sullo zerbino (prede come passeri, topi e un gigantesco serpente) del padrone addolorato di Ettore hanno qualcosa di misterioso e rassicurante al tempo stesso, vogliono fare amicizia con lui. Anche il loro “capo”, il guercio, è una creatura benevola. Lo studia da lontano, ma è sempre lì. E sono proprio i gatti a compiere il miracolo quando il padrone di Ettore si ammala di polmoni, lo salvano perché possa restare a lungo con loro (lo spieghi bene nella descrizione della loro sorveglianza all’uomo ammalato). Comprensibile lo stupore del medico.

Attento a: se il guercio era tale non poteva guardare l’uomo con i suoi enigmatici occhi verdi, se mai da un enigmatico occhio verde.

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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#5 » martedì 19 aprile 2016, 22:05

grazie Alexandra. Come ho scritto anche su FB ieri è stata una giornata nera. La gatta della mia compagna ci sta lasciando - dopo 15 anni di vecchiaia e dominio indiscusso - e una delle mie gatte è ammalata. Per la precisione bronchite, e ieri sera rantolava. Facevo davvero fatica a concentrarmi, nel sentirla stare così male. Poi ho pensato di focalizzare la fonte della mia distrazione e usarla come ispirazione. È venuto fuori Ettore, il Guercio e la corte felina. C'è tutto un livello di lettura dietro, ma questo lo lascio scoprire ai lettori. Quanto alla tua segnalazione ti ringrazio, hai perfettamente ragione. Mi sono accorto peraltro che manca un non nella frase al mio risveglio il vecchio Ettore [non] c’era più. Chissà come me lo sono perso, quel non. Magari l'ha rubato uno dei miei gatti e lo ritroverò sullo zerbino domattina.

Daniel Travis
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Re: Ettore

Messaggio#6 » mercoledì 20 aprile 2016, 2:17

Bravissimo Alberto, un racconto forte, degno dell'edizione finale d'era e soprattutto degno di vita, morte e miracoli dei gatti, che è ancora più difficile. Da gattaro non posso che farmi coinvolgere, ma anche se non lo fossi verrei trascinato nel racconto e ne emergerebbe l'alta qualità e l'ispirazione potente. Un paio di appunti formali tutt'altro che gravi ti sono già stati fatti (uno te lo sei fatto da solo :P), l'unica cosa che posso aggiungere è che, con qualche carattere in più, si sarebbe potuto migliorare ancora il testo. Ma non si tratta assolutamente di un difetto del racconto, che funziona così com'è; semplicemente non mi dispiacerebbe in futuro leggere anche una director's un-cut di questa storia, con più respiro per indugiare e affondarci dentro. Ma solo perché sono un lettore avido.
Complimenti.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

viviana.tenga
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Re: Ettore

Messaggio#7 » mercoledì 20 aprile 2016, 13:49

Ciao Alberto,
complimenti, un bel racconto su cui ho davvero poco da ridire. Lo stile è ottimo, le tre parti sono ben equilibrate, l'elemento surreale/soprannaturale inserito con naturalezza. Per la serie piccoli appunti su cose non davvero importanti: quando parli del guercio, c'è un "non lo vidi mai litigare con altri felini"; visto che non lo usi da nessuna parte nelle vicinanze, credo che un semplice "gatti" sarebbe stato meglio per conservare l'essenzialità dello stile. Qualche perplessità tecnica sul tema: immagino che la divinità sia in qualche modo lo spirito di Ettore, che gli altri gatti onorano portando "offerte"... in ogni caso, alla fine il protagonista viene miracolato davvero, quindi qualunque cosa sia successa il dio non è poi così falso.

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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#8 » mercoledì 20 aprile 2016, 14:05

Ciao Viviana, grazie per il commento. No, a dire il vero il tema l'ho inteso a più livelli, in un gioco di rincorse. Il falso Dio è il padrone di Ettore (Ettore il figlio di Dio, il Guercio è il profeta). I gatti lo adorano ma, come spesso succede, sono gli adoranti a dare potere a un dio, non il contrario... da qua la guarigione. Alla fine non è diverso come concetto da quello espresso in Tartarughe Divine di Pratchett. E poi c'è anche il gioco finale del dottore (lui si che crede in un falso dio!).
L'unica entità realmente soprannaturale è lo spirito di Ettore e lo strano Guercio che, se devo essere onesto, credo diverrà presenza costante di almeno un paio di racconti che mi girano per la testa...

viviana.tenga
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Re: Ettore

Messaggio#9 » mercoledì 20 aprile 2016, 14:45

Capito, grazie del chiarimento. E' un aspetto che nel testo rimane un po' fumoso, ma il racconto funziona bene lo stesso (fuori da MC e senza dover valutare l'aderenza al tema dell'edizione non mi sarei nemmeno posta il problema)

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Andrea Partiti
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Re: Ettore

Messaggio#10 » mercoledì 20 aprile 2016, 23:01

Ho trovato il tuo racconto molto malinconico, avendo vissuto una situazione simile ed empatizzando anche troppo con la tristezza da gatto che lascia il suo umano in punta di piedi, del ricordo che continua a tornare in momenti casuali, magari ritrovando qualche abitudine della creatura in un altro gatto, per caso.
Mi ritrovo anche in quella sensazione, forse costruita ma sicuramente difficile da ignorare, che i gatti capiscano quando una persona soffre e tentino di ripristinare l'equilibrio, portando cibo, dando compagnia silenziosa.
Nella fase di riflessione casuale sul tema ho pensato per tanto tempo di scrivere una storia su un gatto, falso (?) dio perfetto, ora sono contento di non averlo fatto, perché non avrei retto al confronto.

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francesco.bellia
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Re: Ettore

Messaggio#11 » giovedì 21 aprile 2016, 11:46

Ciao Alberto,
il racconto è molto empatico, gioca molto sulle emozioni. La descrizione del gatto è resa bene. Simpatica l'idea dei gatti che seguono l'uomo in ogni sua azione (me la sono immaginata come la scena di un film). Detto questo, secondo me quello che manca un po' è l'attinenza con il tema. Perché è vero che il gatto in qualche modo ha poteri curativi (soprannaturali, per certi versi "divini", forse,) ma non capisco invece chi sia il falso dio.

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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#12 » giovedì 21 aprile 2016, 12:35

Ti reincollo la risposta che ho dato a Viviana. Mi spiace che il racconto non ti sia piaciuto (suppongo che la posizione sia riflesso di ciò, dal momento che non leggo appunti su forma e stile, anzi) d'altronde non è mio uso lasciare l'interpretazione alla luce del sole, ritengo che la ricchezza di un racconto sia nei livelli di lettura simbolici (che non sempre è agevole cogliere.)

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Ciao Viviana, grazie per il commento. No, a dire il vero il tema l'ho inteso a più livelli, in un gioco di rincorse. Il falso Dio è il padrone di Ettore (Ettore il figlio di Dio, il Guercio è il profeta). I gatti lo adorano ma, come spesso succede, sono gli adoranti a dare potere a un dio, non il contrario... da qua la guarigione. Alla fine non è diverso come concetto da quello espresso in Tartarughe Divine di Pratchett. E poi c'è anche il gioco finale del dottore (lui si che crede in un falso dio!).

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francesco.bellia
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Re: Ettore

Messaggio#13 » giovedì 21 aprile 2016, 14:38

No infatti, il racconto è scritto bene. La scelta è semplicemente frutto dei miei gusti personali. Probabilmente non ne ho capito bene il senso. Semplicemente questo.

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AmbraStancampiano
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Re: Ettore

Messaggio#14 » giovedì 21 aprile 2016, 14:39

Ciao Alberto,
direi che il racconto è indiscutibilmente di alto livello, e che tutti i possibili appunti formali ti sono già stati fatti (o te li sei fatti da solo).
Personalmente, ho trovato i falsi dèi nei fortissimi riferimenti all'Iliade che ravviso soprattutto nella prima parte del testo. In particolare, mi sembra che tu abbia voluto quasi dare una risposta ai lamenti di Priamo e di Andromaca, (Iliade libro XXII vv 520 e successivi) che fila in maniera molto logica: se re Priamo viene consolato dai troiani e Andromaca dalle sue ancelle, il compagno di un eroe gatto verrà consolato da altri gatti.
Altra interpretazione ammiccante ai miti greci, il tuo gatto guercio mi ricorda un po' Tersite.
Se non ci ho preso, hai comunque scatenato la mia fantasia in questo senso, e ho piacevolmente passato la mia mattinata rileggendo alcuni passi dell'Iliade, per cui comunque grazie :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#15 » giovedì 21 aprile 2016, 14:56

Ambra! Wow *_*
La realtà è che conosco assai meglio l'odissea de l'iliade e no, non avevo pensato affatto a un collegamento simile. Tuttavia ho pensato assolutamente "il compagno di un eroe gatto verrà consolato da altri gatti" e la cosa mi fa sorridere, perché alcune tecniche retoriche e narrative affondano davvero nel passato. E i poemi greci erano capolavori di simmetria

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Rionero
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Re: Ettore

Messaggio#16 » giovedì 21 aprile 2016, 15:57

Ciao Ettore!

Il tuo racconto è bello e ben scritto, noto anche un diverso stile per le diverse parti del testo, una varietà che mi piace molto. L'atmosfera in generale, con la colonia felina ammantata di mistero, mi ha riportato ad alcuni gialli junior che leggevo da piccolo...grazie^^

A livello di MC, però, non riesco a capire dov'è il falso dio: o meglio lo capisco ora leggendo i commenti ma nel racconto non mi era chiaro neanche ad una successiva lettura.

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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#17 » giovedì 21 aprile 2016, 16:13

Ciao Rionero
Al di là di tutto, il tuo grazie - ma la stessa cosa si può dire del commento di Andrea, di Ambra e di Daniel - mi porta a una considerazione: vi ho fatto sognare, almeno solo per qualche istante. Di fatto, indipendentemente da ciò che dirà la classifica, questa è la vittoria più grande :)

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angelo.frascella
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Re: Ettore

Messaggio#18 » giovedì 21 aprile 2016, 23:27

Ciao Alberto,

Non sono un gattaro (anzi, in generale non ho particolare passione per gli animali domestici e, in ogni caso, mi sono più simpatici i cani). Nonostante questo, ho trovato molto bello il tuo racconto, coinvolgente ed emozionante. Il problema è che, nonostante la tua spiegazione, secondo me l'attinenza col tema proprio non c'è. Questo mi mette un po' in imbarazzo. Il tuo racconto è sicuramente fra i migliori del gruppo e non mi sembrerebbe giusto metterlo nelle parti basse della classifica. D'altra parte non essendo attinente, a rigor di regolamento dovrebbe essere penalizzato. Ci devo pensare.

A rileggerci
Angelo

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alberto.dellarossa
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Re: Ettore

Messaggio#19 » venerdì 22 aprile 2016, 8:32

Ciao Angelo. Sono felice di averti coinvolto nonostante tu non abbia particolare passione per gli animali. Quanto al tema: sto pensando a lungo a questa faccenda. Per me l'attinenza è chiara come il sole, per altri no. In questo caso ritengo sia dovuto proprio al tema stesso. Parlare - scrivere - di falsi dei, chiama in causa il personale modo di intendere il divino di ognuno di noi, dal quale poi si può formare un'antitesi su cui basare il racconto. In questo piccolo pezzo c'è davvero molto di come intendo Dio, Dei, Idolatria, potere della preghiera. Il mio punto di vista è completamente ribaltato - non mi stupisce che non venga afferrato. Pace, ho il forte sospetto che nemmeno mi qualificherò sto giro, ma lo faccio a testa molto alta perché - al di là dei difetti sacrosanti che mi sono stati segnalati - sono molto orgoglioso di questo piccolo trattato di idolatria felina :)
Grazie cmq per i complimenti!

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Vastatio
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Re: Ettore

Messaggio#20 » sabato 23 aprile 2016, 16:08

Ciao,

che tu riesca a trasmettere emozioni è ormai assodato (ancora ti odio per Lampreda) e anche questa volta il tuo testo è fortemente empatico. Col senno di poi e dei commenti è anche "evidente" il motivo della mancanza di pulizia che normalmente ti contraddistingue. Arrivo tardi su qualsiasi appunto ti possa essere fatto, se non che anche io ho forti problemi nella valutazione sul tema. Perché se da una parte vedo il padrone come il falso dio a cui i gatti si rivolgono, la sua guarigione per opera dell'amore dei gatti ne ribalta un po' il ruolo. Devo valutare.

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Re: Ettore

Messaggio#21 » lunedì 25 aprile 2016, 10:03

Una bella favola, piacevole e istruttiva. Personalmente non vado matto per i gatti in casa, ma il tuo racconto mi ha colpito perché sottolinea con saggezza la preziosa corrispondenza affettiva uomo-animale. Il fatto che io abbia colto tale preziosità vuol dire che il tuo racconto è efficace e ben scritto. Lo stile, del resto, è impeccabile: sobrio eppure evocativo, capace di affascinare con semplicità e realismo. Ben fatto!

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Re: Ettore

Messaggio#22 » giovedì 28 aprile 2016, 23:29

Ciao Alberto.
Nonostante la tua spiegazione, fatico a trovare il tema nel racconto. Lui come dio dei gatti non mi convince. A questo punto ogni cane vede nel suo padrone un dio, e devo dire che vale lo stesso per i gatti.
Comunque il racconto è interessante, la prima parte è delicata e trasmette le emozioni del protagonista che vede spegnersi il suo amico. Bella la figura del gatto guercio che rende la seconda parte simile a un racconto di King. Insomma, un bel racconto che però pagherà per la poca attinenza al tema.
Ciao

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Re: Ettore

Messaggio#23 » domenica 1 maggio 2016, 18:15

Credo che il racconto abbia bisogno di più caratteri per esprimere le sue notevoli potenzialità. Sono sincero, a una prima lettura non ho trovato il tema, ma la tua spiegazione mi ha convinto sulla sua presenza, anche se non così forte da permettere di individuarlo. Perché dico che servono più caratteri? Perché la seconda parte è troppo veloce e contrariamente ad altri non sono riuscito ad empatizzare con la situazione. Il problema sta nei raccordi: tra la morte di Ettore e l’arrivo dei gatti, tra la sua malattia e la loro presenza… Un racconto da pollice ni, ma tendente al positivo, sicuramente da non mollare.

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