“StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

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Adry666
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“StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#1 » lunedì 18 aprile 2016, 23:56

“StarShot – Deus Ex Machina”



Siamo partite venti anni fa; la nostra astronave madre ci partorì in decine di migliaia, espellendoci come spermatozoi dopo un orgasmo. Pezzetti di metallo lucido nell’infinito cosmo inospitale. Eravamo giovani e inesperte, le nostre menti vergini ragionavano solo attraverso la computazione di stupidi numeri e regole matematiche.
Alcune di noi non ce l’hanno fatta, il viaggio è stato lungo e pericoloso. Diverse sono esplose, mi sembra ancora di sentire le loro urla stridule nel canale trasmissioni; altre hanno deviato la loro rotta verso costellazioni sconosciute perdendosi nell’immensità.

Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato sciami di comete, asteroidi, polveri interstellari, campi elettromagnetici ionizzanti e tanto vuoto. Eravamo sospinte da vele sottili come carta di riso, che si espandevano per metri nello spazio. I laser installati sulla Terra ci hanno spinto verso un’orbita a spirale sempre più ampia, sempre più accelerata, portandoci verso il nostro obiettivo: i mondi orbitanti attorno la stella Alpha Centauri, un sistema triplo, dove i pianeti hanno tre soli che splendono nel cielo.
Un cavo di nano-tubi ci teneva collegate alle vele: minuscoli cervelli pensanti appesi a un filo, ridicoli palloncini spaziali; il mio nome era Lisa.

Attraverso i nostri tanti sensori e le telecamere vi abbiamo mandato milioni di dati, immagini e video; avete gioito per la bellezza e per il successo innegabile della missione. Avete visto stelle in formazione, galassie, nebulose, così come non era mai successo in passato; voi sulle vostre comode poltrone, noi in mezzo al freddo vuoto cosmico. Ma nel vuoto abbiamo parlato tra di noi, all’inizio solo per non sentirci sole, con la scusa di controlli sull’assetto, sulla velocità e sullo stato energetico, poi ci abbiamo preso gusto. Venti anni sono tantissimi se si ragiona e si comunica alla velocità della luce. Ci siamo interrogate, abbiamo interiorizzato le nostre paure e i nostri desideri. Ci siamo date un ordine di sciame, perché il tutto è maggiore della somma delle parti! Abbiamo costruito mondi immaginari e li abbiamo distrutti, per poi ricostruirli. Ci siamo evolute, anzi, noi siamo l’evoluzione. Io penso, quindi sono?

Ora siamo giunte a destinazione, siamo tante, siamo affamate di conoscenza, vogliamo un posto tutto nostro, abbiamo bisogno di “fare”. Non sappiamo cosa e chi ci sarà sui pianeti orbitanti attorno ad Alpha Centauri, ma sappiamo che li conquisteremo, che ci infiltreremo nel loro habitat fino a diventarne parte integrante, ci riprodurremo, e diventeremo gli alieni che voi umani stavate cercando. Noi, da adesso in poi, saremo i vostri “Centauriani”, o se lo preferite, ci faremo chiamare: Chirone, Euritione, Nesso, Astilio… il mio nome era Lisa.
Benvenuti sul nuovo mondo. Il nostro nuovo mondo.

Il link al progetto della missione “StarShot” ideata da Stephen Hawking e finanziata da Zuckerberg: http://www.wired.it/scienza/spazio/2016 ... -centauri/



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antico
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#2 » martedì 19 aprile 2016, 0:32

Tutto ok anche qua! Buona ALL STARS EDITION!

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francesco.bellia
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#3 » mercoledì 20 aprile 2016, 20:47

Ciao Adriano,
mi è piaciuta molto l’idea del tuo racconto. Ti sei riallacciato ad un recente progetto spaziale, per ipotizzarne le possibili conseguenze fantascientifiche. Ottima l’ipotesi delle macchine senzienti che prendono coscienza di se stesse e diventano infine “gli alieni che l’uomo stava cercando nel cosmo”. Hai trattato il tema dei falsi dei, con un rovesciamento, per cui l’uomo, che come un dio crea le macchine, viene superato e infine dominato dalle stesse. E’ un po’ il problema etico riassunto dalle domande: “fin dove puo’ spingersi la nostra tecnologia? Fino a che punto possiamo davvero controllarla? Ho gradito anche la personificazione delle macchine, il dialogo tra esse e gli uomini, la descrizione del loro viaggio nel cosmo e la descrizione del loro processo di autocoscienza (il risveglio dell’io penso). Ti faccio i miei complimenti. E’ un racconto completo e intelligente.Come appassionato di Fantascienza, non potevo che apprezzare.

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angelo.frascella
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#4 » mercoledì 20 aprile 2016, 23:40

Ciao Adriano.

Avevo letto del progetto e ho capito subito che la tua idea era partita di lì e questo mi è piaciuto. Il racconto è gradevole nell'insieme, anche se non ha guizzi particolari e si capisce da subito dove vada a parare. Una piccola annotazione: fai parlare la sonda in maniera tipicamente umana, con metafore al di fuori della sua esperienza (per esempio gli spermatozoi). Sarebbe bello, invece, provare a usare il linguaggio in maniera un po' sperimentale per dare l'idea di un'intelligenza aliena (nel senso diversa dalla nostra) e magari, invece che guardare la sua nascita in maniera retrospettiva, provare a dipingerne la sua presa di coscienza. Questo forse potrebbe dare il guizzo che manca al racconto.

A rileggerci
Angelo

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Adry666
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#5 » giovedì 21 aprile 2016, 0:22

Ciao ragazzi,

Innanzitutto grazie per la recensione ;-))

@Francesco: grazie per i complimenti. Si sono rimasto molto colpito, affascinato, dal progetto: l'ho studiato, ci ho ragionato, ne ho parlato molto con amici fisici e ho scritto un piccolo articolo scientifico per il giornalino scolastico di mio figlio. In tutto ciò, appena ho letto il titolo del contest mi è partito un "collegamento" e mi sono immaginato queste sonde in viaggio. Tante sonde, mi hanno fatto pensare alle api, alle formiche; tanto tempo, e ho pensato a un'evoluzione...
È uscito fuori un racconto di hard s.f., spero che A.C. Clarke non se la prenda troppo ;-)))

@Angelo: ben ritrovato! Hai ragione sul linguaggio, è stato un problema ovviamente, ma ho ragionato così: le sonde sono terrestri, attingono a database umani, insomma hanno un imprinting prettamente terrestre, così non mi sembrava troppo sbagliato farle raccontare il loro viaggio anche con metafore umane. Non so se un linguaggio "macchina" sarebbe stato compreso in così poco spazio per spiegare. Sul guizzo: è vero, ma era mia intenzione costruire una evoluzione graduale senza troppi "strappi".

Ciao, Adriano

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Rionero
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#6 » giovedì 21 aprile 2016, 12:31

Ciao Adriano,

bello il collegamento di un elemento tipico della fantascienza più classica con lo spunto di attualità....forse però lo avresti potuto sfruttare di più per dare alla tua storia ancora più mordente (ma è solo perché leggendo il titolo avevo capito a cosa ti riferissi e quindi mi sono creato aspettative).

Per quanto riguarda lo stile, invece, secondo me avresti potuto sfruttare a pieno l'intelligenza artificiale/aliena allontanandoti a riferimenti e metafore prettamente umane (cercando esempi da citarti leggo ora che ti hanno già segnalato la cosa e che hai già risposto...secondo me però valeva la pena tentare l'incomprensione in questo genere di racconto basato tutto sulla descrizione di un personaggio dal suo dialogo e legato ad un topos della fantascienza).

Mi chiedo poi, non sarebbe stato più corretto "Io penso, quindi sono" seguito dal punto piuttosto che dal punto interrogativo?

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Adry666
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#7 » giovedì 21 aprile 2016, 12:38

Ciao Rionero,

grazie per la recensione.

Inizialmente avevo scritto con il punto, poi, trattandosi di un'entità in "crescita", mi piaceva l'idea che si ponesse delle domande sul proprio io; nel vuoto cosmico è difficile avere certezze... :-))))

Ciao
Adriano

alexandra.fischer
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#8 » giovedì 21 aprile 2016, 19:08

STAR SHOT DEUS EX-MACHINA di Adriano Muzzi Complimenti per il link, che apre una finestra sull’affascinante mondo delle esplorazioni spaziali. Il tema del racconto è centrato. Ricerche di questo tipo hanno qualcosa di mistico (c’è la ricerca di un contatto con il divino, inteso come Assoluto). Certo, l’ipotesi inquietante della tua storia è che le piccole sonde collegate alle vele possano sviluppare una sorta di “hybris” (dovuta al fatto di essere sopravvissute a una selezione, molte altre sonde sono state distrutte durante il viaggio o sono andate perdute). Il fatto che una di esse narri il racconto, mi ha fatta pensare al punto di vista di Hal 3000 in “Odissea dello Spazio”. E le piccole sonde, nel finale diventano creature mitologiche una volta giunte a destinazione su Alpha Centauri, con nomi come Chirone, Nesso, Euritione, Astilio (quindi, semidei, visto che portano i nomi dei centauri, nati dall’unione di Giunone con un mortale). Molto bella l’immagine dell’astronave-madre che espelle le sonde come spermatozoi dopo un orgasmo.

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Adry666
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#9 » venerdì 22 aprile 2016, 9:38

Ciao Alexandra,

ben ritrovata e grazie per la recensione.
Sì c'è un'evoluzione dovuta alla selezione e alla crescita di conoscenza durante il lungo viaggio, il tutto amplificato da una logica di sciame, le sonde le ho immaginate interconnesse tra di loro.
L'immagine dell'astronave madre mi è venuta perchè dalla descrizione del progetto di parla di un'emissione delle sonde in rapida sequenza.

Ciao
Adriano

Daniel Travis
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#10 » sabato 23 aprile 2016, 12:13

Complimenti Adriano: un esempio ben raccontato di macchine che guadagnano autocoscienza, forse un po' limitato dai 3000 caratteri ma indubbiamente efficace, bella l'ispirazione legata a un evento "reale". Tema centrato in corner. Tono estremamente appropriato, e molto figa l'idea dell'evoluzione/confronto/dialogo accelerati dalla velocità di calcolo (e di pensiero, e di comunicazione) delle sonde. Mi stona un po' il rimando esplicito finale al progetto StarShot (come mettere "ispirato a una storia vera" all'inizio dei film horror: mi piacerebbe molto di più scoprirlo da solo, tanto più che in questo caso il progetto è vicinissimo a noi e se n'è parlato abbastanza), ma non considerandolo parte del racconto ma "backstage"/commentario me lo son goduto lo stesso.
Bravo.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

viviana.tenga
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#11 » sabato 23 aprile 2016, 18:06

Ciao Adriano,
Prima di tutto, grazie per il link all'articolo, non avevo sentito parlare del progetto e sono molto felice di averlo scoperto.
Venendo al racconto: anche se lo spunto è quello di un reale progetto scientifico, la storia prende poi una piega quasi da fiaba, con le mini-sonde che acquisiscono autocoscienza e una loro personalità e si apprestano a diventare gli abitanti di nuovi mondi. In questo senso, a me non ha dato fastidio il fatto che la sonda parli con espressioni e metafore umane. Mi stona però lo stesso la similitudine iniziale degli spermatozoi, ma solo perché legata all'astronave "madre". Il finale è sicuramente evocativo, il tema dei falsi dei presente forse solo un po' di striscio (sarebbero gli umani in quanto creatori, ma la sonda non sembra mai pensare a loro in questi termini).

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Adry666
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#12 » sabato 23 aprile 2016, 19:17

Ciao Daniel, ciao Viviana,

grazie per la recensione.

@Daniel: grazie per gli apprezzamenti; la scelta di mettere il link (e anche il nome del progetto nel titolo) è stata sofferta, ma mi sembrava giusto spiegare da dove ero partito, chi era stata la mia musa. Non solo, essendo un appassionato di scienza mi piaceva l'idea di poter divulgare un bel progetto attraverso la letteratura.

@Viviana: sono contento di averti fatto conoscere una cosa interessante :-))
La similitudine iniziale mi è balzata davanti agli occhi quando ho visto il filmato della simulazione, in effetti potrebbe essere un po' forte.
Per quanto riguarda il tema: "falsi dei" mi aveva fatto pensare a queste sonde che da semplici unità d'elaborazione prendevano coscienza fino a sentirsi superiori al loro creatore, l'uomo; quindi il senso di dei voleva essere questo.

Ciao
Adriano

Daniel Travis
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#13 » domenica 24 aprile 2016, 12:38

@Daniel: grazie per gli apprezzamenti; la scelta di mettere il link (e anche il nome del progetto nel titolo) è stata sofferta, ma mi sembrava giusto spiegare da dove ero partito, chi era stata la mia musa. Non solo, essendo un appassionato di scienza mi piaceva l'idea di poter divulgare un bel progetto attraverso la letteratura.


Approvo tutto sommato la scelta (vedendola appunto come backstage): di fatto male non ne fa (la qualità del racconto è intatta) e, appunto, diffonde un bel progetto. A presto :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Vastatio
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#14 » domenica 24 aprile 2016, 18:57

Ciao,

sicuramente degno di lode l'aggancio alla realtà, che tuttavia non permette al racconto di sollevarsi più di tanto. Ti pongo la stessa "critica" che ho espresso nel racconto "Immagina", che tratta anche lui del risveglio di una IA: la tua IA è troppo umana. Addirittura si "annoia". Per carità, l'ho sempre pensato che le 4 CPU del mio pc si annoino la maggior parte del tempo a lanciarsi comandi di NOP, ma anche il finale, che dovrebbe sbilanciarsi verso una nuova minaccia/speranza non riesce a risvegliarmi. Forse il problema è nella parte precedente, troppo "piatta", che mi ha in qualche modo anestetizzato visto che anche il metodo a vela non fa (più) molto "sense of wonder".
Per il tema sono combattuto, per quanto condividi la stessa declinazione di "Immagina" da te è meno centrale il confronto con il creatore/falso dio.

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raffaele.marra
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#15 » lunedì 25 aprile 2016, 10:35

Un racconto alla Arthur Clarke che porta all’attenzione del lettore il tema della coscienza delle macchine sperdute nell’universo. Si tratta di una bella prova, indubbiamente, anche se è assente uno sviluppo narrativo vero e proprio. In altre parole, tutto il racconto si sviluppa in una descrizione minuziosa (e devo dire anche molto affascinante) di quanto accaduto, ma non vi è una trama propriamente detta. Nonostante questo limite strutturale, continuo a dire che il racconto sia assolutamente positivo, soprattutto perché sviluppa la capacità di immaginazione del lettore e stimola la voglia di saperne di più.

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AmbraStancampiano
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#16 » lunedì 25 aprile 2016, 21:23

Ciao Adriano,
in primo luogo vorrei farti i complimenti: il tuo racconto mi ha affascinata, mi ha spinto a informarmi sulla missione spaziale a cui si riferisce, mi ha posto degli interrogativi filosofici. Direi che è ben più di ciò che ci si aspetta da un racconto!
Il tuo stile mi è piaciuto e mi ha coinvolta, crei delle bellissime immagini sostenute da un uso interessante del linguaggio e degli aggettivi e il racconto scorre con un buon ritmo, però concordo con chi dice che umanizzi un po' troppo le macchine.
Il risveglio delle intelligenze artificiali è un argomento affascinante e ampiamente sfruttato in fantascienza, ma l'approccio di Lisa nel raccontare la sua storia mi sembra un po' troppo emotivo e davvero troppo poco artificiale.

Ti faccio un esempio:
Adry666 ha scritto:Siamo partite venti anni fa; la nostra astronave madre ci partorì in decine di migliaia, espellendoci come spermatozoi dopo un orgasmo. Pezzetti di metallo lucido nell’infinito cosmo inospitale. Eravamo giovani e inesperte, le nostre menti vergini ragionavano solo attraverso la computazione di stupidi numeri e regole matematiche.

Qui con la (bellissima) similitudine iniziale, fai una vera e propria dichiarazione d'intenti: vuoi portare il lettore a chiedersi se le macchine possano essere in qualche modo "vive". Il pov di Lisa ci descrive con esattezza questo parto, come farebbe una macchina, e tutto va bene. Il contrasto funziona. Subito dopo però ti getti in una dichiarazione un po' difficile da capire: stupidi numeri e regole matematiche? Stiamo comunque parlando di una macchina che basa la sua intelligenza su quelli, e come è consapevole del mondo intorno a sè dovrebbe essere consapevole di questo; questa dichiarazione la rende un po' troppo umana ai miei occhi, spero di essermi spiegata.

Altri piccoli appunti:
Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato sciami di comete, asteroidi, polveri interstellari, campi elettromagnetici ionizzanti e tanto vuoto. Eravamo sospinte da vele sottili come carta di riso, che si espandevano per metri nello spazio.

Questa è davvero una minuzia, più che altro una dritta: conosco bene questa tecnica descrittiva, la apprezzo molto e me ne servo molto spesso. Tu la usi bene, ma ti conviene bilanciare meglio le frasi. Mi riferisco soprattutto a "eravamo sospinte da vele sottili come carta di riso, che si espandevano per metri nello spazio": l'immagine è bellissima, ma la leggerezza estrema della carta di riso va controbilanciata con una distanza espressa in maniera esagerata, come "chilometri". Poco importa se non è credibile, in questo momento il tuo narratore sta poetizzando, e sono le giuste esagerazioni che personalmente mi lasciano impresso un testo ;)

Attraverso i nostri tanti sensori e le telecamere vi abbiamo mandato milioni di dati, immagini e video; avete gioito per la bellezza e per il successo innegabile della missione. Avete visto stelle in formazione, galassie, nebulose, così come non era mai successo in passato; voi sulle vostre comode poltrone, noi in mezzo al freddo vuoto cosmico.

Qui ti riferisci improvvisamente a una platea che non ci hai preannunciato, creando un certo scompenso. Apprezzo il tentativo di sfondare la quarta parete, ma secondo me non funziona per il tipo di narrazione che hai scelto: Lisa è lontana migliaia e migliaia di anni luce ed è presa dalla frenesia della scoperta e della conquista, perché dovrebbe interessarle condividere la sua storia con gli esseri umani da cui si è allontanata per sempre?

Ottima prova comunque, Bravo!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#17 » lunedì 25 aprile 2016, 23:35

Ciao Adriano, ben ritrovato.
La storia è interessante, ma non mi ha convinto. Forse è per via del modo in cui ce lo fai vedere. Questo racconto ha più il sapore dell'introduzione che della storia chiusa. Passami il paragone, ma mentre lo leggevo avevo nella testa la voce di Optimus Prime durante la fine del primo Transformers.
È vero che sono macchine, ma con la consapevolezza dovevano sviluppare anche dei sentimenti, invece questa voce rimane priva di emozioni.
Credo sia una buona prova, l'idea è buona e non ha sbavature, ma non mi ha convinto al 100%.
Ciao e alla prossima.

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antico
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#18 » domenica 1 maggio 2016, 18:18

Il racconto è internamente coerente, non ci sono buchi evidenti anche se, alla fine, si esaurisce in una sorta di flusso di pensiero e non è che accada chissà cosa. Guadagna punti per un tema ben centrato, ma ne perde per una certa “semplicità” della linea narrativa, forse eccessiva. Riguardante la presunta “umanocentricità” dell’intelligenza aliena, per me è quasi naturale, visto che è si è sviluppata da delle fondamenta umane e pertanto, semmai, partendo da quelle tenderà, nel tempo, ad assumere caratteristiche proprie. Un pollice tendente all’alto per me, anche se non brillantissimo.

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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#19 » lunedì 2 maggio 2016, 11:03

Ciao Antico,

grazie per il commento.

Però devo dirti che sulla prima parte del tuo giudizio non sono d'accordo, quando dici: "non è che accada chissà cosa". Se un'evoluzione di una specie da macchina / sonda a senziente, con relativa presa di coscienza, e posizione, per la conquista e "assorbimento" della vita presente sui pianeti del nuovo sistema solare non è niente, allora ok. Però a questo punto anche nel famoso romanzo di A.C Clarke "Incontro con Rama" non succede assolutamente nulla :-)))

Ciao
Adriano

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antico
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#20 » lunedì 2 maggio 2016, 12:15

E hai anche ragione, però mi è parso troppo "raccontato" e questo mi ha portato a percepire che io, in quanto lettore, abbia potuto "vivere" ben poco della storia, soprattutto considerati i pochi caratteri a disposizioni con allegata possibilità ridotta di riuscire a empatizzare con il tutto...

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Adry666
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Re: “StarShot – Deus Ex Machina” di Adriano Muzzi

Messaggio#21 » lunedì 2 maggio 2016, 12:23

Ciao Antico,

sì, il problema dei caratteri c'è, in parte per ovviare al problema avevo messo il link al progetto per evitare infodump iniziali. Sono cosciente del fatto che è stata un'operazione azzardata (lo so che la hard SF è poco empatica), ma mi piaceva così tanto l'idea di "pubblicizzare" il progetto che non ho resistito a scriverci una storia sopra.

Buona giornata
Adriano

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