La bocca del drago di Simone Cassia

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Simone Cassia
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La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#1 » sabato 10 settembre 2016, 14:49

La bocca del drago di Simone Cassia

Petreccozza (1), frazione di Floravalle, era un paesino inerpicato sul crinale della montagna. Benché avesse origini antichissime, il paese constava di così poche e vecchie casupole di pietra che i politici e i dirigenti dell’ufficio tecnico del vicino comune avevano da tempo abbandonato qualsiasi speranza di portarvi un qualunque tipo di innovazione.
Un innaturale immobilismo pervadeva il borgo, abitato da poche centinaia di pensionati, troppo ostinati a lasciare le proprie case, e un solo bambino.
Il piccolo, Giovannino, era il nipote di ‘mpari Giggiuzzo e cummari Ciuzza (2) ed era vissuto in città con i suoi genitori fino al giorno in cui un incidente non se li era portati via. Tra la perdita dei genitori e il trasferimento in questo angolo dimenticato dal Signore, il bambino era sempre molto triste e quando poteva si allontanava da tutti.
Le esplorazioni portarono il bambino a scoprire una grotta, Ciatu Cauru (3), e portarono, inoltre, i nonni a prendersi tanti di quegli spaventi che ormai il piccolo era osservato speciale da tutti i vecchietti del paese.
Da quando Giovannino aveva scoperto la grotta, vi si recava sempre più spesso e il suo umore sembrò pian piano migliorare.
Benché preoccupati per la natura avventurosa dei suoi svaghi, i nonni, notando il sorriso che pian piano tornava ad affiorare sul volto del bambino, decisero di non impedirgli queste escursioni, facendosi promettere solo di stare molto attento.
Ogni volta che visitava la grotta, Giovannino ne ritornava con delle storie fantasiose che tutti si chiedevano come riuscisse a inventare e quella che ripeteva con più insistenza era che la grotta fosse in realtà la bocca di un gigantesco drago molto, molto, pigro, ma che un giorno si sarebbe risvegliato.
La notizia si sparse in fretta e per qualche motivo piacque così tanto che tutti in paese iniziarono a chiamare la grotta Ucca ri dragu (4) e quando i nonni, chiedevano agli altri se avessero visto il piccolo tutti rispondevano:
«’o dragu! ‘o dragu! (5)»

Oggi Petreccozza non esiste più. Una violenta scossa nella notte ha fatto collassare il crinale montuoso e il paese è stato inghiottito. Giuggiuzzu, Ciuzza e gli altri pensionati non hanno fatto notizia, solo il piccolo Giovannino ha meritato un passaggio sulle TV nazionali e risulta tra i dispersi.
Quei pochi come me che conoscono la storia vogliono credere che sia montato in groppa a quel drago e sia scappato lontano da lì.

Per tutti i terremotati del Lazio e delle Marche.

Note (dal siciliano):
(1) Pietre e Sassi
(2) compare Luigi e comare Lucia
(3) Fiato Caldo
(4) Bocca del Drago
(5) al Drago



Niko G
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#2 » lunedì 12 settembre 2016, 17:42

Anche qui mi è piaciuta moltissimo la fantasia nell'interpretazione della traccia. Da Siciliano innamorato della mia terra ho adorato il cucire insieme la nostra cultura ed il nostro dialetto con un'ambientazione fantasy. Anche qui ho apprezzato il tono fiabesco intriso un po' di leggenda, leggende che nella nostra terra non mancano mai ☺
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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Jacopo Berti
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#3 » lunedì 12 settembre 2016, 18:42

Ciao Simone, piacere di leggerti.
La coloritura folkloristica è qualcosa che sono proprio contento di trovare in questo contest. Il racconto parte molto bene: la forma è curata e l'atmosfera sospesa della leggenda paesana è resa bene. Poi si perde un po': la parte centrale sembra scritta di getto e trovo che perda un po' quel mordente conquistato con le prime righe.
Ad esempio questa frase:
Le esplorazioni portarono il bambino a scoprire una grotta, Ciatu Cauru (3), e portarono, inoltre, i nonni a prendersi tanti di quegli spaventi che ormai il piccolo era osservato speciale da tutti i vecchietti del paese.

Ha una ripetizione fastidiosa (portarono), c'è un "inoltre" superfluo e anche il contenuto è un po' debole.

La conclusione è di nuovo in linea con l'inizio, ma più di mezzo racconto secondo me non regge la qualità che dovrebbe avere. Dovevi lavorarci un po' di più, credo.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Simone Cassia
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#4 » lunedì 12 settembre 2016, 21:19

@Nicola: grazie per il commento :)

@Jacopo: Si, hai ragione su tutta la linea. Poche scuse. Il problema principale è stato che ho trovato abbastanza difficile concentrarmi al Dragonfest e la cosa mi ha un po' fatto passare la voglia di usufruire di tutto il tempo che avevo a disposizione. Un altro fattore che ha influito è che ho voluto cambiare tono alla prima parte. Inizialmente doveva essere ironico così da stridere maggiormente col finale, poi la presenza dell'elemento fantastico (il drago) mi ha convinto a colorarlo di folklore e mito.
La parte centrale è proprio moscia infatti, a prescindere da come si posizionerà, ho intenzione di rimaneggiarlo nel laboratorio prima di un'eventuale pubblicazione in vetrina ;)

Canadria
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#5 » martedì 13 settembre 2016, 19:35

Ciao! Il tuo racconto mi è piaciuto molto perché ha in sé leggenda e tradizione, e nei passi di Giovannino verso la grotta vedo tutta l'angoscia esistenziale di un bambino costretto a trovarsi uno scopo all'interno di un paesino vecchio ed immobile. Mi pare che la sua figura e la sua attitudine alla scoperta riescano, in qualche modo, a dare nuova linfa al piccolo paese e ai suoi abitanti. La parte centrale mi è parsa un po' affrettata, piombata nel testo quasi all'improvviso. Tuttavia trovo la conclusione tanto evocativa che tutto il resto passa in secondo piano.

"La notizia si sparse in fretta e per qualche motivo piacque così tanto che tutti in paese iniziarono a chiamare la grotta Ucca ri dragu (4) e quando i nonni, chiedevano agli altri se avessero visto il piccolo tutti rispondevano:
«’o dragu! ‘o dragu! (5)»"

Complimenti!

Unico appunto, ma forse più per mio gusto personale che per motivi oggettivi: avrei evitato la dedica ai terremotati. Il riferimento era già evidente nel racconto, e spingere sul tema aggiungendovi la dedica potrebbe risultare stucchevole. Ma questo è solo un mio punto di vista!

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Simone Cassia
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#6 » mercoledì 14 settembre 2016, 7:44

@Claudia: grazie per il commento.
Per quanto riguarda la parte centrale del racconto vale quanto ho detto a Jacopo; sulla dedica, invece, sono stato combattuto se metterla o meno fino alla fine, poi mi sono convinto a fare "pacchetto unico" dedica e note e quindi mettere entrambe le cose.
Non pensavo di spingere sul tema o risultare stucchevole, ma capisco che possa anche dare questa impressione. :-)

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Andrea Partiti
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#7 » mercoledì 14 settembre 2016, 7:57

I racconti emotivi basati sull'attualità mi lasciano sempre qualche dubbio (sigh la dedica...). Il racconto funzionerebbe lo stesso, preso lontano dall'evento scatenante? Non so. La storia del ragazzino, come è finito nel tuo paesino, avrebbe comunque significato, ma il finale sarebbe estremamente debole. Un protagonista, morto in maniera tragica con tutti i personaggi che ci hai mostrato nel racconto. Manca anche l'effetto sorpresa perché nel paragrafo iniziale con uno stile abbastanza diverso dal resto, quasi fosse scollegato, ci hai ben chiarito cosa pensano i periti della messa in sicurezza del paese e come sia irresponsabile chi ci resta!
Superato questo scoglio, stile e atmosfere sono ottime, mi piace l'idea della grotta e dell'effetto sul bambino. Promuovo anche il dialetto inframezzato perché hai scelto espressioni dai suoni abbastanza etnici (mi passi il termine?) da creare l'ambiente di paese, ma non abbastanza lontani dall'italiano da mettere in difficoltà, creano delle immagini abbastanza giuste anche quando il significato è solo una supposizione.

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AmbraStancampiano
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#8 » giovedì 15 settembre 2016, 11:36

Ciao Simone,
mi sono piaciute moltissimo le intenzioni del racconto, e anche la scrittura ibrida tra italiano e dialetto è interessante e credo che ti sia venuta molto bene.
Il racconto paga il pegno del live al dragon fest, è evidente che c'erano molte distrazioni e nonostante l'ambiente più rilassato possibile, si vede che non è stato scritto in condizioni ottimali.
Secondo me l'incipit e la vicenda che ci presenti sono ottimi, perfetti per una prima stesura; poi sottoscrivo il parere di Jacopo sulla parte centrale.
Secondo me il finale è perfetto, il drago apre la bocca e mangia il paese :)
A me la dedica per i terremotati è piaciuta, credo che sia perfettamente normale e auspicabile che uno scrittore prenda spunto dall'attualità e che voglia intervenire con i suoi mezzi (carta, penna e PC).
Un bel lavoro :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

valter_carignano
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#9 » venerdì 16 settembre 2016, 13:22

ciao
sulla parte centrale è stato già detto tutto, inutile ripetere. Peraltro, ti capisco benissimo e personalmente non so se sarei riuscito a scrivere in un ambiente simile, non tanto per il rumore quanto perché sarei stato continuamente distratto da giochi, dadi, cosplayer...
Personalmente, la ritengo una buona idea e anche ben condotta. Il linguaggio è evocativo, ottima mossa i termini in dialetto. Credo complessivamente sia un buon lavoro.

Fabiana Donato
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#10 » sabato 17 settembre 2016, 17:50

Ciao Simone! Per prima cosa ci tengo a dirti che è stato un piacere vederti di persona, è sempre bello fare nuove conoscenze, soprattutto in un contesto in cui siamo tutti emozionati e non vediamo l'ora di scrivere cosa ci passa per la testa. Per quanto riguarda il tuo racconto, credo sia molto bello e toccante. Ho apprezzato la citazione finale, mi sarei aspettata che qualcuno facesse una cosa del genere, ma non credevo che il risultato sarebbe stato positivo, invece devo dire che non mi è dispiaciuto. L'unico difetto, come hanno già espresso gli altri, la parte centrale mi ha confusa un poco e ho avuto difficoltà a comprenderla. Sicuramente, con meno distrazioni avresti prestato più attenzione, per rendere ancora più bello questo racconto. Alla prossima :)

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antico
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Re: La bocca del drago di Simone Cassia

Messaggio#11 » mercoledì 21 settembre 2016, 17:45

Sai in cosa manca il racconto? Di empatia. Rimane freddo, dall'inizio alla fine, nonostante quella che sembra essere l'intenzione di cercare di creare una certa atmosfera sospesa e magica. I protagonisti rimangono lontani, il bambino è lontanissimo, il lettore rimane solo e non riesce a legare emozioni al testo. Quindi... credo che una revisione debba partire proprio dall'inizio: aggiungi dialoghi, portaci dentro il paesino, non fuori, allunga il tutto, aumenta l'emotività della lettura, lavora sull'empatia. Per quanto riguarda la dedica, a tua scelta. Personalmente non mi ha infastidito, ma occhio che se la mantieni potrebbe perdere di forza nel tempo andando, alla fine, a danneggiare il racconto. Pollice ni, ma al pelo pelo.

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