Il sacrificio

Appuntamento lunedì 20 febbraio dalle 21.00 all'una con il tema scelto da Eliselle!
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Polly Russell
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Il sacrificio

Messaggio#1 » lunedì 20 febbraio 2017, 22:30

Sami aveva tre anni quando si manifestò la "grazia". La più giovane sacerdotessa bianca che il mondo ricordi, e ora, a diciassette, la più vecchia. Nessun'altra era riuscita a rimandare l'estro tanto a lungo.
Raccolse la cenere degli incensi quella mattina, come sempre, prodigandosi per non divenire donna: la impastò con acqua e la polpa del frutto sacro. Spalmò la poltiglia sui seni e sul pube e ne mangiò il resto, recitando la formula. Si distese aspettando che i primi raggi del sole la benedissero e si rivestì.
Marcus, le aveva portato il solito cesto di offerte e lei lo aveva accolto con un sorriso.
I profondi occhi verdi brillarono, quando lo vide salire su per la scalinata, sollevò lo sguardo al cielo solo un istante, poi lo lasciò cadere di nuovo sui muscoli scolpiti dello schiavo. «Non è così difficile perdere la grazia...» sussurrò.
La raggiunse, si inginocchiò e le porse le offerte. Le sfiorò la caviglia poggiando il cesto, un tremolio leggero ne tradì l'emozione.
«Non vi ho mai visto mangiarne, mia signora.»
«E non lo farai, figlio.»
«E a cosa vi serve, tanto cibo allora?»
«Gli dei necessitano sostentamento, come i mortali.» Raccolse dal cesto un frutto sacro, era rosso e maturo. «Questo è quanto mi è concesso.» Lo addentò e il nettare le colò sul mento.
«Mia signora...» Il ragazzo scattò in piedi si sfilò la casacca e gliela porse.
La sacerdotessa avvampò, il tempo di un batter di ciglia e afferrò la stoffa. Le loro mani si sfiorarono e lei balzò indietro, un paio di passi incerti e impattò contro una colonna color cremisi. «Cosa... Cosa mai?»

Marcus era nudo, sopra di lei. Tutto il campo visivo occupato dalle spalle muscolose, dai capelli sudati, dal volto affannato. Sarebbe dovuta scappare, avrebbe dovuto gridare, la stava profanando, avrebbe dovuto scalciare, spingerlo via. Invece lo traeva a sé, inarcando la schiena. Invece gli stringeva i fianchi tra le cosce. Invece pregava che non smettesse.

Appoggiò le mani alla colonna e si sollevò, si stropicciò gli occhi, mentre lo schiavo le porgeva la destra. «Vi sentite male? Siete pallida come la luna, mia signora.»
La giovane afferrò la mano ritrovando la posizione eretta e la dignità. Si appoggiò alla sua spalla e lo percepì vibrare. «Da quanto tempo sei al mio servizio, Marcus.»
«Da sempre, mia signora.»
«Il mio potere è troppo importante, lo sai questo, vero?»
«So che è il vostro dono e il vostro tormento, ma so che finirà, e finalmente avrete quiete, e la vita che meritate.»
Sami si avvicinò di un passo e si sollevò sulle punte, attese che fosse lui a sporgersi in avanti e lo baciò.
Un bacio breve, delicato, si leccò le labbra, come volesse conservarne il sapore, poi sfilò lo spillone dal nodo della tunica e glielo piantò nella gola.
Fiato e sangue ribollirono sul collo, ormai pallido. Lo schiavo lo strinse tra le mani, cercando una risposta negli occhi vitrei di lei.
Lo lasciò scivolare a terra, e lo accompagnò, inginocchiandosi al suo fianco. «Mi dispiace amore mio, avrei ceduto, e non posso.»


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antico
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Re: Il sacrificio

Messaggio#2 » lunedì 20 febbraio 2017, 22:34

Ciao Polly! Tutto ok con tempo e caratteri, divertiti in questa Eliselle Edition!!!

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Angela
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Re: Il sacrificio

Messaggio#3 » martedì 21 febbraio 2017, 14:20

Sono impressionata non solo dalla bravura di narratrice DOC, ma dalla trama che lascia senza fiato. La bella e inaccessibile Sacerdotessa fiuta il pericolo e prende una decisione estrema, anche se le causa dolore. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai condotto la storia e introdotto la visione. Sei riuscita a mostrarci ciò che la Sacerdotessa vede senza spiegazioni aggiuntive eppure non c'è stato alcun fraintendimento. In questo c'è mestiere, tanto mestiere. Hai ideato un personaggio forte che non accetta la fragilità prettamente umana e la soffoca, rinuncia necessaria per chi aspira al divino.
Racconto di tragica bellezza con un solo difetto: una virgola (Marcus, le aveva portato)
Bravissima Polly.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Polly Russell
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Re: Il sacrificio

Messaggio#4 » martedì 21 febbraio 2017, 15:15

Angela! Che piacere!
Vacca miseria! M'è sfuggita, c'era un inciso in quel punto, avevo scritto "Marcus, lo schiavo,..." poi, visto che lo ripetevo dopo, ho cancellato... Ma non tutto, ahimè!
Sono proprio contenta che ti sia piaciuto e soprattutto che sia chiaro che di visione/presagio si era trattato, avevo qualche dubbio sulla resa, ma tu me li hai fugati. Grazie!
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Adry666
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Re: Il sacrificio

Messaggio#5 » martedì 21 febbraio 2017, 16:53

Ciao Polly,

tema centrato, l’amore c’è, e l’odio (assassino) anche :-))

Il tuo racconto è scritto con notevole maestria narrativa: scorre bene, buon ritmo, ambientazione coerente. Mi ha ricordato alcuni scrittori di genere e scenografie “indiane” (alla Salman Rushdie per intenderci).
Una sola domanda, quando scrivi: “Sami aveva tre anni quando si manifestò la "grazia". La più giovane sacerdotessa bianca che il mondo ricordi, e ora, a diciassette, la più vecchia. Nessun'altra era riuscita a rimandare l'estro tanto a lungo.”
Ho capito l’estro rimandato fino a 17 anni, ok, ma cosa intendi per “…aveva tre anni quando si manifestò la "grazia"…” Non ho capito.

Nel complesso ottima prova.

Ciao
Adriano

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Polly Russell
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Re: Il sacrificio

Messaggio#6 » martedì 21 febbraio 2017, 18:50

Ciao Adry! Lieta che ti sia piaciuto.
Con "la grazia" intendo il potere (vero o presunto) delle sacerdotesse. Chiamarlo potere, mi sembrava scontato, e ho immaginato che in quella società li avessero chiamato "grazia".
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raffaele.marra
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Re: Il sacrificio

Messaggio#7 » martedì 21 febbraio 2017, 20:51

Un racconto molto convincente, che associa un ottimo stile ad una notevole capacità di governare l'andamento della storia con le varie scene perfettamente equilibrate e concatenate tra loro. L'interpretazione del tema del mese è senza dubbio molto originale. Mi permetto di dissacrare un po' l'aura mistica del tuo racconto: nella sacerdotessa che vorrebbe tanto essere violata dallo schiavo ma fa di tutto per restare sulle sue e mantenere così la sua superiorità che è fatta anche di capacità di negarsi intravedo la metafora della donna che un certo potere ce l'ha eccome sull'uomo (pur senza essere sacerdotessa) e che, spesso, riesce a rendere perfettamente il senso della sacralità del proprio essere. Insomma, che l'uomo sia schiavo di certi desideri è un dato di fatto. Che la donna sia una creatura mistica dal potere sovrannaturale è un dato di fatto. Che il concedersi di questa alle voglie proprie e del sottoposto sia una forma di concessione estremamente democratica è un dato di fatto. Che le conseguenze di tale gesto, a volte, siano l'annientamento definitivo del maschio è un dato di fatto. Un altro dato di fatto è che il tuo racconto è davvero ottimo.

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Vastatio
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Re: Il sacrificio

Messaggio#8 » mercoledì 22 febbraio 2017, 13:49

Ciao,

non so se partire dalla glassatura o dalle dimensioni della supposta da ricoprire. Partiamo dall'inizio del tuo racconto, così evito di perdermi.
Ti ringrazio per avermi presentato Sami, sacerdotessa dotata di potere (cosa faccia esattamente non lo dici ma non è importante, ci è sufficiente sapere che questo la qualifica come sacerdotessa bianca) che perderà nel caso le venga il ciclo o perda la verginità? Qui, sinceramente, non sei molto chiara. Utilizzando "estro" mi confondi, facendomi pensare al ciclo, ma a giudicare dal resto del racconto probabilmente dovrebbe essere solo la verginità.
Ma con il rito (i maschietti ringraziano per il fatto che l'intruglio non sia solo da mangiare ma anche da spalmare) è possibile ritardare tale nefasto evento (grazie anche per i 17 anni, con 18 saremmo stati però più tranquilli).
Sami è la sacerdotessa. Il suo potere è troppo importante. I suoi ormoni battono sulle ovaie come bonghi in un rito africano.
Per semplificarle la vita i suoi servitori non sono pudiche ancelle, a cui è vietato parlare delle loro conquiste amorose, oppure gobbi pelosi.
No. C'è Marcus. L'idraulico dei tempi antichi. Tonico, palestrato, che suda sesso e voglia che manco Siffredi all'Isola dei Famosi.
E come ogni buona clip porno che si rispetti non importa cosa succeda, lo scopo è mostrare carne.
Ti sfioro una caviglia e parte l'ormone.
- Signora, non ti ho mai vista mangiare
- E mai lo farai - Zac e addenta il frutto sacro, probabilmente solo uno spuntino.
Il frutto sacro è la bottiglia di latte delle sopracitate clip porno.
Subito Marcus si denuda per offrire la propria tonicità muscolare e la sua veste (ricordiamo che suda sesso il ragazzo) per pulire il santissimo mento della sacerdotessa.

Play sul filmato. Ovazioni e like dagli spalti.

Finisce finalmente la parte ormonale e comincia il racconto.
Bello. Capisce di non poter resistere grazie alla grazia (ahahahaah) che le mostra un possibile futuro o al rullare dei bonghi e lo ammazza.
Ci sta, lo avrei fatto anche io se un servo palestrato si fosse spogliato davanti a me, che prendo a testate il muro tutte le mattine per rimanere pura.

Scritto bene, evocativo là dove serve, la fine mi è piaciuta assai. Diciamo che la parte iniziale, se non si è capito, la trovo un po' forzata per giustificare chiusura e clip erotica.
"Sacrificio" è per la seconda parte, "La Voglia" per la prima.

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Polly Russell
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Re: Il sacrificio

Messaggio#9 » mercoledì 22 febbraio 2017, 15:23

Esatto!!
Non vedo perché tu usi un tono negativo. :) è esattamente quelli che volevo ottenere. Una scena (perché di questo si tratta) che fosse drammatica e sensuale.
Ho infilato in tremila battute quasi tutto quello che amo leggere: fantastico, morte, rammarico ed eros. In realtà ni piacerebbe anche tortura e rivalsa, sarà per la prossima.
Comunque, sì. Ho cercato quello che mi colpisce e l'ho messo giù.
Lo schiavone sexy, palestrato e romantico è uno stereotipo niente male, ma un mingherlino, cesso e dalla sessualità confusa avrebbe avuto lo stesso effetto?
Per la confusione estro/verginità, si equivalgono. Perde comunque e il potere.
"Parte il porno" mi pare eccessivo, e che cacchio? Porno du tette e una caviglia?
Sul mangiare, lo dice lei dopo aver morso il frutto sacro (che è rosso e maturo, non ti i sei perso il rimando alla sessualità!;) ) le è concesso mangiare solo quello. Per la verità (ora sono seria) volevo girare intorno alle scelte dei melariani, dieta monotona e conseguente astenia, ma mi sono persa per strada.
Che altro? Ah, contenta che ti sia piaciuto, in parte.
Ultima modifica di Polly Russell il mercoledì 22 febbraio 2017, 16:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il sacrificio

Messaggio#10 » mercoledì 22 febbraio 2017, 16:14

Emm... Ho scritto astenia, ma in mente avevo amenorrea.
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Re: Il sacrificio

Messaggio#11 » mercoledì 22 febbraio 2017, 16:18

Raffaele grazie! Oddio, ci hai trovato delle similitudini che io non ho mai neppure immaginato, ma farò finta di averlo fatto di proposito. ;) ci guadagno!
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Andrea Partiti
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Re: Il sacrificio

Messaggio#12 » giovedì 23 febbraio 2017, 18:12

Sono diviso riguardo al tuo racconto.

Da una parte è scritto bene e c'è quel gusto del trash che apprezzo molto, dall'altra non riesco a trovare una logica nella storia che racconti.

Perché vuole restare sacerdotessa? Che vantaggio ne ha? Se ci sono dei record, vuol dire da da anni (decenni secoli) le sacerdotesse arrivano da giovani, se ne vanno a una certa età, e non ci prospetti nulla di male per lei.
Secondo me è anche stufa di spalmarsi poltiglia addosso e non poter spupazzare Marcus.

Ecco, Marcus. Il servitore muscoloso, depilato, profumato nel tempio delle sacerdovergini. Se il potere della protagonista è visto come un bene comune, o anche solo di pochi che ne traggono benefici, magari Marcus non lo fanno entrare, se sanno come funziona. E se proprio vogliono un Marcus per ragioni estetiche, ci sono metodi opportuni per renderlo innocuo!

Al primo posto della mia classifica ci metterà il commento di Roberto, che mi ha intrattenuto più di tutti i racconti del girone :p

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Vastatio
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Re: Il sacrificio

Messaggio#13 » giovedì 23 febbraio 2017, 20:06

Polly Russell ha scritto:Lo schiavone sexy, palestrato e romantico è uno stereotipo niente male, ma un mingherlino, cesso e dalla sessualità confusa avrebbe avuto lo stesso
effetto?

Considerando come scrivi probabilmente sì, ma a quel punto non sarebbe più stata "La Voglia", ma "La Fame".
Per la confusione estro/verginità, si equivalgono. Perde comunque e il potere.

E sia: la grazia risiede in un utero sottovuoto.
"Parte il porno" mi pare eccessivo, e che cacchio? Porno du tette e una caviglia?

L'uomo è un essere semplice. Tetta? Porno. Caviglia? Porno. Struggimento? No porno... noia.

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Polly Russell
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Re: Il sacrificio

Messaggio#14 » giovedì 23 febbraio 2017, 20:47

Ahahah! Ti prego commenta i miei racconti anche quando non devi! Sto rotolando, e non nel fango stavolta!
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Re: Il sacrificio

Messaggio#15 » giovedì 23 febbraio 2017, 20:52

Andrea grazie per il commento. :)
Ma che problema avete tutti, con gli schiavi palestrati, sexy e accondiscendenti? A me piacciono tanto! ;)
Scherzi a parte, nessuno vieta alle sacerdotesse, una volta perso il potere di farsi un harem di maschioni schiavizzati, farne degli eunuchi sarebbe controproducente. Sul perché lei voglia mantenere il suo potere il più a lungo possibile, possiamo avere diversi motivi. Potere, gloria, il semplice fatto di non essere stata altro per tutta la vita, le aspettative di tutto un popolo...
Polly

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DandElion
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Re: Il sacrificio

Messaggio#16 » giovedì 23 febbraio 2017, 21:53

Mi piace, devo dire, anche se non è tra i miei tre preferiti di questo gruppo. La cosa che non mi piace molto è che secondo me una scena di questo tipo non è adatta a nascere e morire in 3mila battute, avresti potuto conservare e sviluppare questa idea su un altro taglio e giocartela su un altro contest, quindi il risultato finale è che è un po' poverino e magari l'interessantissimo personaggio della sacerdotessa è sminuito dalla necessità di starci dentro. Mi piacerebbe leggere qualcosa di più lungo scritto da te.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Zebratigrata
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Re: Il sacrificio

Messaggio#17 » venerdì 24 febbraio 2017, 1:46

Il tema c’è e la storia non mi dispiace. Devo ammettere che fatico un po’ a capire le motivazioni della sacerdotessa però, andrebbero approfondite. Certo, è una sacerdotessa, resiste all’amore perché sennò non può più esserlo. Ma, in fondo, perché? Ci descrivi un sistema in cui bene o male è accettato e inevitabile il fatto che le sacerdotesse crescono e ne arrivano di nuove. Perché soffrire così e non assecondare i suoi desideri? Non sappiamo neanche quale fantomatico potere le dia il fatto di essere sacerdotessa: un accenno a questo o a qualche altro elemento (magari è l’ultima, non ce ne sono altre, se cede uccidono la sua famiglia, ecc.) avrebbe aiutato a rendere la sua scelta più comprensibile. Perché sennò, sarò prosaica, ma tra spalmarsi poltiglia addosso tutte le mattine all’alba e Marcus…
Per il resto, alcune frasi sono un po’ legnose secondo me: per esempio nel pezzo “Marcus, le aveva portato il solito cesto di offerte e lei lo aveva accolto con un sorriso.
I profondi occhi verdi brillarono, quando lo vide salire su per la scalinata, sollevò lo sguardo al cielo solo un istante, poi lo lasciò cadere di nuovo sui muscoli scolpiti dello schiavo.”
Avrei levato la prima virgola che separa soggetto e verbo (non perché ‘non si fa’ ma perché qua ci sta male e rompe un po’ la narrazione secondo me) la seconda e la quarta che spezzano la frase in punti in cui non serve farlo rallentando e spezzando inutilmente la lettura.
Altro esempio: “lo percepii vibrare” sembra più adatto a un tubo che a una persona; “lo sentii tremare” è più banale a livello lessicale se vuoi, ma più umano e sensato in questo caso.

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Re: Il sacrificio

Messaggio#18 » venerdì 24 febbraio 2017, 6:59

La virgola tra soggetto e verbo c'è perchè c'era un inciso che poi ho tolto e m'è sfuggita, l'ho spiegato nei commenti precedenti :(, per le motivazioni, boh... Non capisco perchè debbano essere date e non accettate come una regola X della religione in questione. Nel senso, chi glielo fa fare ai frati di fare voto di castità? alle suore di clausura di chiudersi in convento a vita senza mai poter vedere alcuno a meno che non ci sia una spessa grata a separarli? Cosa spinge i flagellanti a strapparsi la pelle con schegge di vetro e fruste, e ad accompagnare il tutto con abbondante aspersione d'alcol? E te ne sto dicendo solo alcuni, attuali e nella civilissima Italia.
Le motivazioni sono implicite nella sua religione, quale che sia. Poi, ok, può non bastare ma in un racconto che si sviluppa su 3000 battute devo prendere delle cose per "date". Almeno è una mia idea. Altrimenti dovrei spiegare perchè un prete non può mangiare prima della messa, nemmenou un caffè! O perché un musulmano debba fare il Ramadan, o perchè un ebreo non possa mangiare zuccheri durante un determinato periodo dell'anno.
La loro religione prevede che le sacerdotesse non trombino, pena non esserlo più.
Polly

Alemar
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Re: Il sacrificio

Messaggio#19 » venerdì 24 febbraio 2017, 10:49

Ciao Polly,
il tuo racconto ha una bella stesura, non ti conosco ma credo tu abbia un ottimo background. La storia, il ritmo, la narrazione.. considerando che il tutto è concentrato in 3000 battute fa capire che si tratta senza dubbio di un buon lavoro.
Mi sono solo trovata a rileggere la parte dove racconti del rapporto: non capisco se è una visione della sacerdotessa oppure è stato realmente consumato. Lei ha ucciso Marcus perché ha solo immaginato che avrebbe ceduto alla passione perdendo ciò che stava preservando, oppure hanno consumato, e solo nella lucidità del dopo ha realizzato la gravità dell'accaduto e l'ha ucciso?
È un racconto molto evocativo, credo non sia importante stabilire se si tratta o meno della perdita della verginità, tutto rimane molto nebuloso, ma ci sta: nulla è definito, e credo che sviscerare il fatto 'scontato', dare troppe specifiche sulla trama, lo abbia reso nel complesso ancora più piacevole.
Per quel poco che possa valere il mio parere (qui sono una new entry), BRAVA!
È stato un piacere leggerti.

valter_carignano
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Re: Il sacrificio

Messaggio#20 » lunedì 27 febbraio 2017, 12:32

ciao
mi è mancato il tempo di commentare prima, e molti degli appunti che avevo in mente sono già stati fatti. Non li ripeto inutilmente.
Il racconto scorre bene, i caratteri erano pochi ed è normale che alcune cose non siano così chiare come avrebbero potuto essere avendone una manciata in più. Però, personalmente, un pizzico di 'ambiente' in più l'avrei messo. Inoltre, non mi è stato immediatamente chiaro che la scena di sesso fosse immaginata e non reale; sempre personalmente, l'avrei resa più evidente mettendola in corsivo.

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antico
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Re: Il sacrificio

Messaggio#21 » domenica 5 marzo 2017, 12:11

Buon racconto, gradevole , ben controllato, senza grossi punti deboli se non, forse, che la visione del rapporto, se con corsivata, sembra non essere visione e allora diventa difficile per il lettore, o quanto meno non immediato, capire cosa stia succedendo. Il tema c'è, lei ha qualcosa che la contraddistingue e che non vuole perdere, quindi si nega e nega, eliminando la fonte di disturbo, l'amore. Certo è che il racconto ne guadagnerebbe se tu andassi ancora più a fondo con le motivazioni. Del resto, la tua protagonista ha, in sostanza, paura di crescere e di evolversi... Direi che, partendo dalla base di questa storia, potresti puntare ad andare ancora più in alto. Pollice tendente all'alto, proprio perché ritengo che non tutte le potenzialità del testo si siano ancora manifestate.

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