C'è ancora tempo?

Appuntamento a lunedì 12 giugno alle ore 21 con il tema di Alberto Della Rossa, Campione della Quarta Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Della Rossa Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Bertino Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
valter_carignano
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C'è ancora tempo?

Messaggio#1 » martedì 13 giugno 2017, 0:39

– E allora?
– Niente. – Il redattore capo si tolse gli occhiali e si guardò intorno con occhi da talpa.
– Possibile? – chiese il direttore.
– Mah!
Il direttore stette qualche istante immobile. O forse ben più di qualche istante. Sapete, in quella situazione non si sarebbe potuto davvero definire cosa fosse, un istante. Comunque, giusto per dare un'idea, diciamo che stette immobile per un po', più di quanto ci volesse per tirare un bel sospiro e meno di quanto ci si metterebbe a contare fino a cento.
Poi - se così si può dire - pigiò l'interfono e convocò tutti i capisezione.
– E allora? – chiese di nuovo il direttore, i pollici nelle tasche del panciotto, ben teso sulla pancia prominente.
– Ehm... io non ho niente – disse con voce da topo la responsabile della sezione Economia.
– Io nemmeno – bofonchiò il caposezione Sport sgranocchiando la stessa arachide da... da quanto? Non se lo ricordava.
– Io credo che... voglio dire, ci sono sempre le dichiarazioni del premier, no? – proclamò il decano della sezione Politica, consultando alcuni fogli. Il direttore si rizzò sulla sua poltrona girevole, alzò le palpebre e sgranò gli occhi. Il decano guardò bene i fogli che aveva in mano. – No, mi confondo, sono fogli di ieri. È che dice sempre le stesse cose e allora...
Tutti risposero allo stesso modo. Niente.
– E tu? – chiese il direttore all'ometto che stava in fondo, quasi fuori dall'ufficio. L'ometto allargò le braccia, con un mezzo sorriso.
Il direttore sbottò: – Insomma! Nemmeno un necrologio di un qualche signor Nessuno, un bottegaio, un poveraccio?
L'ometto ridacchiò. – Oggi non è morto nessuno, che ci posso fare?
– Si potrebbe titolare 'OGGI NESSUNA NOTIZIA' - propose l'Opinionista Indipendente, un marpione leccaculo che era sopravvissuto indenne a quattro cambi di proprietà e di linea politica. - E intervistare qualche esperto, fare domande inutili, ciurlare nel manico con le risposte. Poi butto giù un fondo con una morale d'accatto, di quelle che tutti sono d'accordo. E basta, ce la sfanghiamo così.
Il direttore tirò una boccata dal sigaro. Il sigaro? Si bloccò. – Gertrude, quando ho acceso questo sigaro? – chiese alla fida segretaria.
– Alle otto e tre quarti, direttore.
– E adesso che ore sono?
– Sono le... non saprei. Il mio orologio è fermo.
– Anche il mio – dissero tutti.
– Il Tempo – sussurrò il redattore capo, sempre con gli occhi persi nel vuoto. - Non è che oggi non sia successo niente, è che si è fermato il Tempo.
In qualche modo, tutti si resero conto che era vero, anche se nessuno capiva bene il come e il perché. Dovete comprenderli, per loro era tutto nuovo.
– Un momento. Se il Tempo si è fermato, allora domani non arriverà mai – disse il direttore.
– Beh, in effetti... – ammisero tutti.
– Allora, ci sarà un mucchio di tempo per decidere cosa scrivere sulla prima pagina di domani, no? Bene. Ci vediamo fra qualche ora... cioè... vabbé, arrivederci.
E tutti tornarono a casa, cercando di capire come avrebbero occupato il tempo, ora che non c'era più Tempo.



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antico
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#2 » martedì 13 giugno 2017, 0:41

Ola Valter! Tutto apposto con i parametri, divertiti in questa CENTESIMA!

Daniel Travis
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#3 » martedì 13 giugno 2017, 16:34

Ciao e complimenti.
Descrittivamente il tuo racconto riesce a dar vita con una manciata di caratteri a personaggi subito visibili, familiari, veri: “Il redattore capo si tolse gli occhiali e si guardò intorno con occhi da talpa”, “chiese di nuovo il direttore, i pollici nelle tasche del panciotto, ben teso sulla pancia prominente", “disse con voce da topo la responbsabile della sezione Economia”... Tratti semplici, classici, che dipingono però una scena animata.
E qui sta il problema: per quanto classici e semplici, i personaggi lasciano presagire una storia viva in cui affondare con tutte le scarpe, mentre il finale ha più il ritmo della barzelletta (il che non è un difetto in sé, anzi). L'impressione è che si acceleri improvvisamente, perdendo per strada la vitalità del racconto. Qualcosa del tipo: "bim, bum, bam, veloce, dai, che c'è da chiudere il racconto, via."

– Il Tempo – sussurrò il redattore capo, sempre con gli occhi persi nel vuoto. - Non è che oggi non sia successo niente, è che si è fermato il Tempo.
In qualche modo, tutti si resero conto che era vero, anche se nessuno capiva bene il come e il perché. Dovete comprenderli, per loro era tutto nuovo.
– Un momento. Se il Tempo si è fermato, allora domani non arriverà mai – disse il direttore.
– Beh, in effetti... – ammisero tutti.
[…] E tutti tornarono a casa, cercando di capire come avrebbero occupato il tempo, ora che non c'era più Tempo.


Inoltre “Dovete comprenderli, per loro era tutto nuovo” non l'avrei inserito nel bel mezzo della narrazione, come un commento qualunque. Introduce la globalità e la gravità della situazione ampliando la prospettiva del lettore, e io l'avrei eliminato o piazzato più verso il finale, per sottolinearlo.

Dal punto di vista formale:

Il direttore stette qualche istante immobile. O forse ben più di qualche istante. Sapete, in
quella situazione non si sarebbe potuto davvero definire cosa fosse, un istante. Comunque, giusto per dare un'idea, d
Diciamo che stette immobile per un po', più di quanto ci volesse per tirare un bel sospiro e meno di quanto ci si metterebbe a contare fino a cento.
Poi - se così si può dire - pigiò l'interfono e convocò tutti i capisezione.


Avrei eliminato le parti sbarrate, non fanno altro che attorcigliare – il che andrebbe bene se non ci fossero altre interruzioni del genere nel testo, ma visto che ci sono...

- Io credo che... voglio dire, ci sono sempre le dichiarazioni del premier, no? – proclamò il decano della sezione Politica […] – No, mi confondo, sono fogli di ieri. È che dice sempre le stesse cose e allora...


La prima parte della battuta è incerta quanto la seconda, eppure il verbo è “proclamò”, che stona decisamente con la vacillante timidezza dei puntini di sospensione, del “voglio dire” e del “no?” finale.
Ci sta il sorriso se il tono cambia quando il decano si rende conto di essersi confuso, ad esempio così...

- Ma ci sono sempre le dichiarazioni del premier! - proclamò il decano della sezione Politica […] - No, mi confondo, sono fogli di ieri. È che dice sempre le stesse cose e allora...


Ma in alternativa va cambiato il verbo.

Hai usato il tema con arguzia e la lettura, con qualche difetto già descritto, mi è piaciuta. Complimenti di nuovo.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

valter_carignano
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#4 » martedì 13 giugno 2017, 17:36

Grazie Daniel dell'apprezzamento e degli appunti.

Sono d'accordo sul 'proclamò', volevo dare l'idea di un vocione, ma potevo fare molto meglio.

Riguardo alle parti che tu sottolinei, ci ho pensato parecchio e ho deciso di lasciarle, per dare un'impronta quasi di narrazione 'a posteriori' e di fiaba contemporanea, diciamo così.

Cerco di essere più chiaro:
Loro hanno molto tempo, infinito tempo, ma il Tempo (con la T maiuscola, quello che ci permette di dire 'prima' e 'poi') non c'è più. Il 'domani' non arriverà mai, non ci sarà nessun 'momento' in cui il giornale potrà uscire.
Per questo l'ultima frase distingue 'tempo' da 'Tempo', e questa distinzione c'è anche nelle parole del caporedattore e del direttore. Per questo all'inizio ci sono quelle frasi - che in quella fase possono risultare criptiche, ma che ho ritenuto essenziali - riguardo alla definizione di 'attimo' e via di seguito.

È un paradosso, lo so, come d'altra parte tutte le vicende che si basano su viaggi o manipolazione del Tempo. E sicuramente non sarò io a risolvere l'annosa questione. Per questo ho scelto una formula un poco sopra le righe, quasi macchiettistica, spero un poco comica, proprio per lasciare tutto quanto nell'ambito del divertissement.

Tutto questo, ferme restando le mie mancanze, naturalmente.

Grazie ancora e alla prossima.
Ultima modifica di valter_carignano il giovedì 15 giugno 2017, 11:24, modificato 1 volta in totale.

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eleonora.rossetti
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#5 » giovedì 15 giugno 2017, 9:20

Ciao Valter,
Daniel mi ha preceduto sulle osservazioni prettamente stilistiche. In effetti ho avuto un dubbio che mi ha smozzicato non poco la sospensione d'incredulità: se si fosse davvero fermato il Tempo, non sarebbe già quella una notizia sensazionale su cui concentrarsi per la successiva edizione? Davvero si stanno preoccupando di non avere argomenti? XD
Trovo inoltre inesatta l'ultima affermazione: "ora che non c'era più Tempo". In realtà loro continuano a vivere, sono solo fermi sulla stessa ora. Il Tempo ce l'hanno, e pure troppo :)

Tirando le somme, un raccontino gradevole, anche se privo di particolari guizzi narrativi. Buon contest!
Uccidi scrivendo.

valter_carignano
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#6 » giovedì 15 giugno 2017, 11:15

Ciao Eleonora e grazie del feedback.
In realtà, la forma 'a posteriori' e quasi fiabesca che ho scelto (non dico che abbia fatto bene o che il risultato sia di per sé ottimo) non prevedeva una vera 'sospensione dell'incredulità' nel senso di immersione del lettore negli eventi o di identificazione coi personaggi.
Quindi - a prescindere dalla qualità del racconto, che non sta a me giudicare - le tue parole mi confermano che ho raggiunto il mio intento.

Riguardo al fatto di far uscire il giornale con la notizia della scomparsa del Tempo, invece, mi permetto di dissentire dalla tua analisi. Forse non sono stato abbastanza chiaro, complici i limiti di caratteri e indubbie mie mancanze, ma credo che le cose non si possano interpretare come dici tu.

Loro hanno molto tempo, infinito tempo, ma il Tempo (con la T maiuscola, quello che ci permette di dire 'prima' e 'poi') non c'è più. Il 'domani' non arriverà mai, non ci sarà nessun 'momento' in cui il giornale potrà uscire con su scritto 'Il Tempo si è fermato'.
Per questo l'ultima frase distingue 'tempo' da 'Tempo', e questa distinzione c'è anche nelle parole del caporedattore e del direttore. Per questo all'inizio ci sono quelle frasi - che in quella fase possono risultare criptiche, ma che ho ritenuto essenziali - riguardo alla definizione di 'attimo' e via di seguito.

È un paradosso, lo so, come d'altra parte tutte le vicende che si basano su viaggi o manipolazione del Tempo. E sicuramente non sarò io a risolvere l'annosa questione. Per questo ho scelto una formula un poco sopra le righe, quasi macchiettistica, spero un poco comica, proprio per lasciare tutto quanto nell'ambito del divertissement.

Grazie ancora e alla prossima.

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eleonora.rossetti
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#7 » giovedì 15 giugno 2017, 11:44

Grazie del chiarimento ;)
Uccidi scrivendo.

valter_carignano
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#8 » giovedì 15 giugno 2017, 11:48

Grazie a te che mi hai permesso di chiarire
P.S.: ho capito ora che sei Aky Phoenix... l'età gioca brutti scherzi e i neuroni sono poco pronti :-)

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jimjams
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#9 » giovedì 15 giugno 2017, 22:25

Di questo racconto mi piaceva molto l'idea iniziale, ovvero quella che io credevo fosse l'idea iniziale. Mi piace anche la caratterizzazione molto divertente dei personaggi, rapida ma di effetto. Mi piace ancora anche l'idea vera, quella del tempo che si ferma. Però questa, accoppiata con il finale e con il resto della storia, diventa un pochino più debole come tenuta. Va bene eh, però, per dire, se invece di trovare una giustificazione ti fossi fermato al fatto, inspiegabile e inspiegato, che non ci sono notizie e non accade niente di significativo, avresti potuto gettarti poi in un finale con qualche trovata grottesca, ironica per chiudere il crescendo.

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Eugene Fitzherbert
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#10 » giovedì 15 giugno 2017, 22:53

Ciao, Valter,
piacere di conoscerti! E soprattutto piacere per aver letto la tua storia.
Non aggiungo nient'altro agli appunti stilistici e semantici che ti sono stati fatti, ma aggiungo che l'idea io l'ho trovata bella davvero, sarà perché ogni volta che si parla di viaggi nel tempo, il Martin McFly che vive in me va in sollucchero o solo perché, a parte qualche debolezza già snocciolata, il racconto mi ha fatto piombare in una redazione da cartone animato.
Complimenti!

Daniel Travis
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#11 » giovedì 15 giugno 2017, 22:54

Riguardo alle parti che tu sottolinei, ci ho pensato parecchio e ho deciso di lasciarle, per dare un'impronta quasi di narrazione 'a posteriori' e di fiaba contemporanea, diciamo così.

Cerco di essere più chiaro:
Loro hanno molto tempo, infinito tempo, ma il Tempo (con la T maiuscola, quello che ci permette di dire 'prima' e 'poi') non c'è più. Il 'domani' non arriverà mai, non ci sarà nessun 'momento' in cui il giornale potrà uscire.
Per questo l'ultima frase distingue 'tempo' da 'Tempo', e questa distinzione c'è anche nelle parole del caporedattore e del direttore. Per questo all'inizio ci sono quelle frasi - che in quella fase possono risultare criptiche, ma che ho ritenuto essenziali - riguardo alla definizione di 'attimo' e via di seguito.


Risolvo l'incomprensione: non erano le frasi criptiche l'oggetto della mia critica, anzi, quelle ci stanno - era il pezzo specifico che avevo sbarrato nel mio commento, che rendeva quella singola frase confusionaria e magari sarebbe stato anche utile se quella fosse stata l'unica frase di quel genere. Ma visto che ce ne sono almeno tre, possono essere relativamente semplici.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

valter_carignano
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#12 » venerdì 16 giugno 2017, 11:40

grazie Daniel, capito!

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Andrea Partiti
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#13 » lunedì 19 giugno 2017, 15:05

Prima pensavo stesse per dirci che la storia era ambientata l'11 Aprile 1954, aneddoticamente (e forse scientificamente, ma ho i miei dubbi) il giorno più noioso e meno ricco di eventi del secolo. Perché ci avevo pensato nel brainstorming prima di scrivere e mi sembrava un'idea carina! Poi hai svoltato sul tempo che si è fermato per giustificare l'assenza di notizie, precipitando la storia già surreale nell'ancora più surreale e dando un senso a tutte quelle strane azioni prolungate che hai descritto.
Non so come mi sento riguardo al racconto, da una parte mi lascia con la sensazione di essere stato ingannato, il tempo fermo come chiave di volta del racconto e accettato così semplicemente, dall'altra mi piace tantissimo lo stile di dialogo diretto con il lettore, soprattutto se è spigliato come quello che usi tu, che metti su una scena virtuale i tuoi personaggi con tanta facilità (facilità da leggere, non da scrivere).

diego.ducoli
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Re: C'è ancora tempo?

Messaggio#14 » martedì 20 giugno 2017, 16:25

Ciao Valter
Un racconto simpatico, si legge e strappa un sorriso. Logicamente il gioco funziona solo nel racconto, immaginati uno che sta lavorando in fabbrica....
Purtroppo la sospensione d'incredulità che richiede il pezzo è molta ma sicuramente ne sei consapevole.
Tirando le somme: un brano divertente che riesce a strappare una risata, con dei personaggi credibili in quanto stereotipi di se stessi.
Per me ok.

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