Gruppo Greta Cerretti

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Il giorno prestabilito, il BOSS darà un tema e dei bonus. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum. A quel punto partirà la fase dei commenti e delle classifiche.
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Spartaco
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Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#1 » lunedì 17 luglio 2017, 0:07

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Questo è il gruppo Greta Cerretti de LA SFIDA DIMENTICAMI TROVAMI SOGNAMI con Greta Cerretti come giudice.

Gli autori del gruppo Greta Cerretti dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo Giorgio Raffaelli.

I racconti di questo gruppo verranno commentati dagli autori del gruppo Giorgio Raffaelli.

I 2 migliori racconti di questo raggruppamento accederanno alle semifinali e saranno valutati da Greta Cerretti che deciderà quale dovrà finire al vaglio di Andrea Viscusi.

Al girone verrà assegnato un lettore esterno che stilerà una classifica che si sommerà a quelle degli altri.

I gruppi sono stati formati seguendo l'ora di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi:

Sogni senza memoria, di Milena Vallero, 10070 caratteri, consegnato l' 13/07 alle 11:07.
Test, di Federica Leonardi, 18303 caratteri, consegnato il 13/07 alle 19:05.
Nel cassetto, di Laura Silvestri, 18962 caratteri, consegnato il 15/07 alle 10:50.
Oltresogno, di Eugene Fitzherbert, 19954 caratteri, consegnato il 16/07 alle 15:19.
Una vita non basta, di Valter Carignano, 19629 caratteri, consegnato il 16/07 alle 23:23.


Avete tempo fino alle 23.59 di lunedì 24 luglio per commentare i racconti del gruppo Giorgio Raffaelli.
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a SPARTACO.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo Giorgio Raffaelli.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SFIDA A TUTTI!



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maria rosaria
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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#2 » venerdì 21 luglio 2017, 22:52

Ciao.
Ecco la mia classifica con i relativi commenti. Buona sfida a tutti!

1) Una vita non basta - di Valter Carignano
2) Oltresogno - di Eugene Fitzherbert
3) Nel cassetto - di Laura Silvestri
4) Sogni senza memoria - di Milena Vallero
5) Test - di Federica Leonardi

1) Una vita non basta - di Valter Carignano
C’è in questo racconto una sorta di sdoppiamento tra bene e male, tra conscio e inconscio, tra realtà e sogno.
Ho apprezzato molto la dualità tra vita reale e sogni, praticamente intercambiali durante tutta la storia, dall'inizio alla fine. Non si riesce ad afferrare quale sia il sogno e quale non lo sia, se il senza tetto stia sognando di essere l'imprenditore o viceversa, ma questo è molto bello, anche se forse non così originale.
L'epilogo, infine, chiude il cerchio: morire nel sogno equivale a morire nella vita reale e viceversa.
Stilisticamente il racconto migliore, a mio avviso, tra quelli letti.
Non ho altro da aggiungere, se non che è veramente un bel racconto.

2) Oltresogno - di Eugene Fitzherbert
Bravo. Il tuo racconto mi è piaciuto veramente molto.
Hai saputo descrivere cose tecniche e io sono riuscita (anche se parzialmente) a comprenderle.
Ma l’obiettivo non credo fosse quello, giusto?
Era piuttosto raccontare il desiderio di un padre di far tornare la figlia dall'aldilà, un aldilà abbastanza particolare.
E mi è piaciuta molto anche l'idea dell'Onirosfera in cui il mondo dei sogni belli è separato da quello degli incubi.
Visto che siamo qui, però, ti faccio un po’ di pulci:
1) dr.ssa non mi piace, non stai scrivendo l’indirizzo su una lettera ;)

2)
Eugene Fitzherbert ha scritto:«Si tolga gli occhiali e si accomodi qui, per favore.» Gli disse, indicando una poltrona reclinabile.

Avrei scritto Gli minuscolo e tolto il punto prima.

3)
Eugene Fitzherbert ha scritto: Aprì la bocca e puntò filo in fondo alla guancia.

qui ti sei dimenticato l'articolo davanti a filo.

Sono solo sciocchezze a cui aggiungo qualche virgola che, a mio avviso, ti sei perso per strada.
Complessivamente un ottimo lavoro.

3) Nel cassetto - di Laura Silvestri
Bel racconto!
Impossibile, per me, non immedesimarmi in molti dei punti della storia e, soprattutto, nella tua protagonista. Il desiderio di scrivere, la fatica di trovare il tempo per farlo, la frustrazione e la sfida continua nel riuscire a produrre qualcosa che piaccia agli altri ma, principalmente, a noi stessi.
Anche l’aderenza al tema mi sembra centrata: il sogno di Barbara non è quello di piegarsi biecamente ai desideri del mercato. Perché scrivere ciò in cui non si crede?
Il lettore ha ragione e va accontentato, ma anche lo scrittore deve rispettare la sua natura e la sua anima.
Leggo ora nei tuoi commenti che scrivi fantasy: ciò spiega perchè sono rimasta favorevolmente colpita da come hai saputo caratterizzare il tuo Daeren nel racconto.
Detto ciò, per me il racconto è senz’altro una gradevole lettura, che ho apprezzato nella sua semplicità ma anche nella sua estrema chiarezza.

4) Sogni senza memoria - di Milena Vallero
Il racconto è ben scritto.
Molto bella l’idea di sostituire la memoria con i sogni. La protagonista, a causa di una patologia rara, ricorda perfettamente tutti i momenti della sua vita ma, nello stesso tempo non ricorda i suoi sogni. Questa specie di “superpotere” a un certo punto comincia a diminuire e la donna perde piano piano tutti i suoi ricordi, riacquistando però la capacità di sognare.
La cosa che un po’ mi lascia perplessa è la conseguenza logica degli eventi: la protagonista infatti scopre che tutto quello che le sta accadendo è a causa di un esperimento di un popolo alieno sul cervello degli umani.
Però questo lei lo sogna, quindi forse non possiamo essere certi che sia vero e che alla fine lei perderà completamente la memoria.
Inoltre se lei perde la memoria non dovrebbe neanche rendersi conto del tempo trascorso e di quello che ha perso come ricordo. Sto dicendo una banalità? Non lo so. Sono tutti dubbi, affascinanti, che mi hai fatto venire.
L’epilogo è, comunque, nel racconto la paura da parte della donna di rimanere completamente senza memoria. Questa metafora della morte, reale o apparente è un messaggio che ho apprezzato molto: si muore quando non si riesce più a ricordare.

5) Test - di Federica Leonardi
Il tuo racconto è senza dubbio ben scritto e accattivante. Ho proseguito la lettura con la curiosità, che cresceva riga dopo riga, di scoprire il significato e il nucleo centrale della storia.
Purtroppo alla fine mi sono sentita veramente una cretina.
Probabilmente è dovuto al fatto che hai utilizzato conoscenze informatiche a me sconosciute (sono andata a cercarmi cosa significa quel x y etc. e ho scoperto che è un comando di Linux per riavviare un server, ma non ne sono neanche tanto sicura) per costruire una vicenda che solo in parte sono riuscita a ricostruire.
Dunque: abbiamo una coppia di gemelli siamesi attaccati tramite il tronco. Un corpo, due teste. L’esperimento nel quale i due fanno da cavia è un esperimento sul sonno e sui sogni ma, anche qui, non sono riuscita a comprenderne bene la natura.
Le frasi in corsivo che scandiscono il tempo le ho rilette più volte per vedere se ci fosse una successione temporale che potesse significarmi qualcosa ma purtroppo anche qui non sono riuscita a trovare un significato a me comprensibile.
Resta il fatto che hai una bellissima scrittura, questo l’ho apprezzato molto e anche la capacità di rendere il tutto, al di là della comprensione, molto affascinante.
Diciamo che forse mi sarebbe servito almeno qualche elemento in più sui personaggi per godere di questo racconto, a mio avviso, ripeto, estremamente ermetico.
Maria Rosaria

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kaipirissima
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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#3 » sabato 22 luglio 2017, 15:46

Ecco la mia classifica:


1) Sogni senza memoria - di Milena Vallero
2) Oltresogno - di Eugene Fitzherbert
3) Una vita non basta - di Valter Carignano
4) Nel cassetto - di Laura Silvestri
5) Test - di Federica Leonardi



Sogni senza memoria

Bel racconto. Ho gradito molto il tono della narrazione. Pur essendo in forma di diario non è monotono e mantiene la tensione.
L'unica cosa che posso aggiungere, affinché il mio commento non sia del tutto inutile, ma ovviamente del tutto personale, è il passaggio in cui gli alieni spiegano alla protagonista cosa, quando e perché. Quello che voglio dire è che per tutto il racconto lei non ricorda il sogno/download , poi improvvisamente non solo ricorda ma pure questi le danno tutte le spiegazioni possibili.
Nella narrazione fino ad allora misteriosa appare come un grumo di info dump.


Oltresogno

Buona la scrittura, in crescendo la trama e il ritmo. Mi sono un po' persa nelle spiegazioni tecniche ma non sono così invadenti da far girare la testa, e comunque complimenti perchè in questo modo mi hai condotta in un futuro quasi distopico.
Gli impianti mi hanno ricordato un po' Ghost in the shell, e la vicenda Memento. Nonostante questo il racconto ha una sua identità/originalità e nel complesso mi è piaciuto. Promosso.
Se posso dire...povera Zoe.

Una vita non basta

Racconto scorrevole anche se un po' lento dev'essere una conseguenza due piani paralleli che sembrano in attesa di trovare il momento in cui si uniscono. Mi chiedo perché il barbone non nomini la tossica morta (a meno che non mi sia sfuggita) per creare l'anomalia che lega i due Barbera.
La vicenda ha un suo perché, l'unico difetto, forse, è il ritmo che mi pare un po' lento. Forse a causa dello stile memorialistico del barbone. Forse se il barbone fosse messo un po' in azione con qualche dialogo con altri diventerebbe più veloce. Anche il discorso della moglie è un po' lunghetto, anche se fondamentale.


Nel cassetto

racconto scorrevole nella lettura.
La vicenda non mi ha molto "impressionato" un po' per motivi miei, non amo molto i racconti che parlano di "scrittura" mi sembra l'espediente di quando non si sa da dove partire. In realtà la vicenda mi ha preso per un attimo quando dopo aver ricordato il romanzo in mano alla signora la vicenda passa dalla guerra all'eros e la stessa scrittrice si autocensura. Poi è salito all'apparizione del mercenario, ma poi il racconto si è seduto nuovamente.
Credo che una formula di questo genere debba giocare una carta più marcata di ironia, o cinismo, giocando con lo stile, i luoghi comuni, inserendo un colpo di scena... un racconto più come divertissemant che alla ricerca di "morale".
Ovviamente parere personale.


Test

Mi scuso da subito ma non credo di aver capito il senso del racconto.
Ci sono due fratelli siamesi che si offrono per un esperimento/test sui sogni che gioca sullo scambio sensoriale tra i loro due cervelli. Dopo due anni di test il fratello muore. E lui rimane come cavia per altri test.
Forse mi sono persa qualcosa...
La scrittura è scorrevole e le sequenze incuriosiscono quanto basta presentando figure misteriose... ad esempio la ragazzina che non ho capito bene. Anche lei si offre per i test e poi la rincontra in un esperimento?
Anche gli esseri lucertolosi creano un'atmosfera alienante, anche se il dottore sembra normale, cioè non viene descritto (mi pare).

Concludendo buona la scrittura le varie sequenze ma mi manca un po' di senso, limite mio.

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angelo.frascella
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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#4 » sabato 22 luglio 2017, 23:14

Ciao a tutti.
Mi sono divertito molto a leggere i vostri racconti.
Ecco la mia classifica:
1) Oltresogno
2) Una vita non basta
3) Sogni senza memoria
4) Nel cassetto
5) Test


Oltresogno, di Eugene Fitzherbert
Molto bello il tuo racconto e, oltretutto, sei riuscito a sviluppare anche un'idea piuttosto originale.

Ti faccio giusto due appunti puntuali:

=> In questo passaggio:
Savvy la guardò e serrò le mandibole. Le borse sotto gli occhi arrossati e l’aspetto emaciato e nervoso lasciavano trasparire il suo cattivo rapporto con il sonno, fatto di incubi in cui sua figlia Rose continuava a morire tra le sue braccia.

secondo me c'è un errore di Punto di Vista.
In questo pezzo, infatti, noi siamo solidali al punto di vista di Savvy. Quando inizi a dire "le borse sotto gli occhi..." all'improvviso ci ritroviamo a guardare Savvy dall'esterno e lui non può vedersi da fuori.
Da un punto di vista pratico, il passaggio mi ha spiazzato e credevo Savvy stesse parlando di Zoe. Sono dovuto tornare un paio di volte indietro per capire.

=> Una piccolezza. ma, quando Savvy incontra sua figlia. lei dice "Sembra che non siano passati cinque anni dall’ultima volta che…". Il fatto che lei, in un mondo completamente diverso e, nell'immaginazione comune, al di fuori del tempo, mi suona molto male. Eviterei un riferimento temporale così preciso e coerente.

Un'altra cosa è che, a ripensarci dopo, il fatto che Zoe arrivi esattamente quando deve arrivare (né un istante prima né uno dopo) era molto difficile da prevedere, in base al piano di Savvy. Ma questo temo sia irrisolvibile e probabilmente, poco importante.

Una vita non basta di Valter Carignano

Ti dico subito che il racconto mi è piaciuto e, sebbene pensavo di aver capito tutto, il finale con il Marco stronzo che uccide il Marco barbone mi ha sorpreso (eppure avrei potuto arrivarci): ben preparato e bello, dunque, anche il finale.
Volendo cercare qualche punto di debolezza, forse è un po' stereotipata l'equazione: bambino maltrattato dal padre = adulto serial killer (perché, diciamocelo, questi che uccidono degli sconosciuti solo perché barboni, non sono tanto diversi da serial killer).
Non che sia sbagliata e, di sicuro, quelle del bambino maltrattato è una tematica importante, solo che è troppo spesso usata.
Per il resto, posso solo farti i complimenti per la bella interpretazione del tema.

Sogni senza memoria, di Milena Vallero

Idea davvero molto bella e potente che hai sviluppato in un racconto gradevole.
Visto però la grandiosità dell'idea, secondo me avresti potuto sfruttarla in modo più efficace.

Ecco secondo me alcuni punti che potresti rafforzare:

- il dialogo con gli alieni è un po' innaturale e un po' infodumposo. Cercherei di non passare troppe informazioni: in fondo noi mica spieghiamo alle cavie perché li stiamo trattando così... anzi, a pensarci bene, il racconto potrebbe guadagnarne anziché se per una spiegazione calata dall'alto, il mistero si scoprisse per passi: per esempio ci potrebbero essere diversi sogni in cui lei riesce a prima a intravedere gli alieni, poi, piano piano, spiandoli, riesce a scoprire che stanno facendo senza che loro dicano/spieghino niente. Alla fine potremmo non avere una risposta da parte degli alieni, ma un insieme di indizi molto forte in quella direzione, ma che ci lasci margini di dubbio

- mi sembra difficile perdere la memoria e mantenere una tale lucidità... vorrei vedere sempre più confusa , man mano che la memoria le si cancella

- l'incipit non mi piace: troppo vago e pieno di digressioni. Secondo me dovresti modificarlo per andare dritta al punto e agganciare il lettore

Ovviamente i miei sono punti di vista legati alla mia visione di lettore-scrittore(dilettante). Sentiti libera di prendere quello di buono che dovessi trovarci.

Nel cassetto, di Laura Silvestri

Veniamo al racconto: noto una buona padronanza delle armi dello stile (più intimo quando è in scena la scrittrice, barocco e arzigogolato quando prova a inseguire le mode è più semplice e sincero quando torna sui suoi passi e scrive ciò che le piace).
Da scrittore "con l'aggettivo" (scegli tu: esordiente? aspirante? dilettante) mi è facile riconoscermi nel percorso notturno del tuo quasi-personaggio (dico quasi, poiché c'è ovviamente una forte componente autobiografica): la quiete con i figli che dormono, il piacere della scrittura, i dubbi su come sfondare, essere se stessi o inseguire le mode (...non ti nego che pure io sto leggendo qualche Segretissimo per capire se potrei essere in grado di tentare una strada un po' più orientata ai gusti dei lettori...).
Il problema è che, probabilmente, il tuo racconto può trovare facile risonanza emotiva in noi scrittori "con l'aggettivo", mentre temo avrebbe più difficoltà con un lettore comune Se andiamo ad analizzare bene il racconto, infatti, è un lungo monologo di una serata qualsiasi di uno scrittore non professionista, senza grosse svolte e con una storia minimale, seppure scritta molto bene. Tra l'altro, dovrebbe arrivare il commento del lettore comune: vedremo se la mia impressione è sbagliata.

Insomma un racconto che ho trovato gradevole, ma un po' autoreferenziale.

Test, di Federica Leonardi

Il racconto è basato su un'idea interessante e costruito su una buona scrittura, ma l'ho trovato eccessivamente lungo. All'inizio si segue con curiosità, ma dopo un po' quell'alternarsi di immagini allucinanti viene un po' a noia. Una buona regola per bilanciare le cose, in casi come questo, è quella del tre: per esempio, io mi sarei limitato a tre scene oniriche.
Una cosa che non ho capito: la scena in cui parlano con altre "cavie" è reale o sognata?

Una piccola nota: c'è a un certo punto una ripetizione in un breve lasso dell'espressione "zecche bianche e piatte gli mordono le tempie" che messa così è cacofonica.

A rileggerci,
Angelo

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ceranu
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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#5 » domenica 23 luglio 2017, 22:39

Premessa:
Questo mese è veramente difficile fare una classifica. Il livello dei racconto è molto alto, non c'è un primo assoluto né tanto meno un ultimo. Però la classifica va fatta.
Quindi chiedo scusa a Laura e Federica che sono arrivate in fondo alla classifica con due racconti migliori del mio.
Spero di cuore di incontrarvi ancora nelle prossime edizioni.

Classifica:

1) Sogni senza memoria, di Milena Vallero
2) Una vita non basta, di Valter Carignano
3) Oltresogno, di Eugene
4) Nel cassetto, di Laura Silvestri
5) Test, di Federica Leonardi

Commenti:

Sogni senza memoria, di Milena Vallero

Ciao Milena, finalmente ti sei rimessa a scrivere e sono contento di avere insistito affinché lo facessi, il risultato è ottimo. 
Partiamo dal presupposto che "odio" i racconti in forma di diario, però amo la buona scrittura che in questo caso prevale. 
Il racconto è intelligente, attraverso il diario riesce a dire tutto sfiorando l'infodump senza mai vederci dentro, brava. 
Però questo è un contest è siamo qui per affinare racconti e scrittura, quindi ho cercato il pelo nell'uovo.
Visto che di spazio ne hai, perché non ci prepari al cambio di prospettiva e all'arrivo degli alieni?
Magari un accenno a un rapimento della madre, a dei disturbi mentali iniziati con la gravidanza? Certo, sempre che la mia interpretazione letterale del racconto sia giusta.
Nel complesso è un ottimo racconto, bravissima!

Test, di Federica Leonardi

Ciao Federica, ben trovata.
L'idea alla base del racconto è interessante ma credo che la struttura l'abbia un po' penalizzato. 
Partiamo dallo sprecone finale che non è mai cosa elegante e che quasi sempre viene marchiato dal tenerissimo infodump. Il pretesto del medico che fa il punto della situazione alla cavia non è il massimo. In questo puoi prendere esempio da Dimentivmcami Trovami Sognami, lì le indicazioni vengono date passo passo. Ogni paragrafo contiene un tassello che ti avvicina alla soluzione dei vari misteri. Questo fa sì che le informazioni vengano recepite in maniera più naturale dal lettore e, soprattutto, incuriosisce e ti spinge ad andare avanti. 
Quindi, vanno bene tutte le immagini e i sogni, ma dovresti provare a diluire al loro interno lo sprecone finale. 
Nel complesso è un buon racconto, ma ho trovato, a tratti, la lettura pesante. 
Ciao e alla prossima

Nel cassetto, di Laura Silvestri

Ciao Laura, benvenuta.
Il racconto è gradevole, si legge bene e si vede che sai di cosa parli. Come Angelo ho il dubbio che ad apprezzarlo possano essere solo quelli che, come te, scrivono nei pochi ritagli di tempo. Io a tutte le tue perplessità avrei aggiunto giusto una punta di frustrazione/rabbia in più.
Per quanto riguarda il paragrafo sul "barocco" spero sia veramente un esperimento che hai messo da parte, apprezzo Forlani, ma uno credo sia più che sufficiente :D

Venendo al racconto penso sia una prova onesta. Il racconto non credo avesse grandi pretese, doveva intrattenere e il suo lo fa bene. Non hai nascosto messaggi polemici o colpi di scena che sconvolgessero il lettore e l'ho apprezzato. Io sostengo che ci troviamo davanti a un buon racconto quando questo raggiunge l'obbiettivo che lo scrittore (niente aspirante, esordiente o chissà cosa, ti sto leggendo quindi per me sei una scruttrice) si è prefissato. 
Leggo da anni racconti di gente che prova a deprimermi e mi tocca apprezzarli perché ci riescono, quindi devo ringraziarti per la lettura leggera.

Nel complesso è un racconto che ho apprezzato nella sua semplicità.
Ciao e buona Sfida.

Oltresogno, di Eugene

Ciao Eugene, l'idea è decisamente buona e anche lo svolgimento non è per nulla male. Hai articolato buon intreccio e non hai lasciato punti oscuri. Però, l'ultimo paragrafo è troppo frettoloso e sbilanciato rispetto al resto del racconto. Sebbene tu avessi già accennato alla figlia, diventa fondamentale solo lì e soprattutto c'è un cambio repentino nel rapporto tra Savvy e Zoe. Nella prima parte sembra che lui sia ossessionato da lei mentre poi si scopre che lei gli serve per riportare in vita la figlia. È come se tu abbia cambiato idea a metà ma non abbia modificato l'inizio. 
Sempre al punto 10 scivoli in un tell dopo l'altro. 
"L'impianto modificato di Savvy uccise all'istante Zoe, sostituendola con Rose." 
È no, cavolo. Troppo facile così. Faccelo vedere e vivere. 
Anche la comprensione di Rose rispetto a quello che le sta accadendo è troppo veloce. È stata strappata dall'Oltremondo e gli chiede "cos'è questo corpo" guardandosi le mani. Non lo so, mi sembra troppo veloce. Mi manca lo smarrimento il senso di confusione. 
Anche le battute sul sogno non suo ma del padre "puzzano" più di spiegazione del tema che di parte del racconto. 
Poi c'è tutta la parte del suicidio, molto infodump, poco naturale.
La chiusura con il secondo suicidio è buono, ma anche questo troppo rapido.

Insomma, io proverei a sfoltire i nove paragrafi, per recuperare battute, e dividerei in tre il 10. Inserendo una parte con il pdv stretto su Rose in cui puoi farci vivere il risveglio, la presa di coscienza e la nuova morte attraverso gli occhi di lei. 

Nel complesso è un buon lavoro che, secondo me, sarebbe migliorabile con un po' d'equilibrio in più. 
Ciao e alla prossima.

Una vita non basta, di Valter Carignano

Ciao Valter, bel racconto. 
Scritto bene, contorto ma ben comprensibile e accattivante. 
Mi piace come hai gestito le due realtà, rendendole intercambiabili. Esistono entrambe è entrambi i personaggi sono credibili.
L'unica pecca, la definisco così ma è solo gusto personale, è il finale. Io avrei chiuso prima degli articoli di giornale, con la fine del loro universo.
Nel complesso è un'ottima lettura, bravo.

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Francesco Capozzi
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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#6 » lunedì 24 luglio 2017, 23:23

Ciao a tutti, non è stato semplicissimo fare questa classifica perche alla fine tutti i racconti sono validi e ben scritti, tutti voi avete centrato il punto e lo avete sviluppato bene. Purtroppo però va fatta, anche se mi dispiace dover dire che c’è un primo e un ultimo..
1) Sogni senza memoria – di Milena Vallero
2) Oltresogno – di Eugene
3) Una vita non basta – di Valter Carignano
4) Test, di Federica Leonardi
5) Nel Cassetto – di Laura Silvestri

Test, di Federica Leonardi
Ciao Federica! Partiamo dicendo che sono stato rapito dall’idea di base del tuo racconto, e per come è stato scritto assume una sfumatura quasi (passami il termine) poetica e ritmata. Unica pecca è, come già detto da altri, la lunghezza del testo e la complessità di alcuni passaggi che interrompono la musicalità, ma comunque all'altezza del racconto e mai troppo forbiti.
Non posso dire nulla sullo spiegone in quanto ci sono cascato anche io!!

Sogni senza memoria – di Milena Vallero
Ciao Milena! Complimenti, ho apprezzato molto il tuo racconto e il come è scritto. Non sono una cima per quanto riguarda la parte oggettiva del testo, quindi lascio quel compito a gente più qualificata di me!!
Mi è piaciuto molto il crescendo che dai al racconto, anche se mi sarebbe piaciuto vedere più marcate le emozioni della protagonista nell’addormentarsi giovane e svegliarsi vecchia.. più che altro perché i risvolti psicologici della cosa possono dare molto da scrivere… forse troppo!!
Per il resto molto brava!

Nel Cassetto – di Laura Silvestri
Ciao Laura, ho letto il tuo racconto e l’ho trovato molto scorrevole e semplice, ti prende per mano e ti accompagna dall'inizio alla fine, un racconto diretto. Unica cosa.. avrei enfatizzato di più le emozioni provate dalla scrittrice.
Però il racconto non mi ha fatto gridare al miracolo nonostante sia ben fatto, e ti spiego il perché:
paragono questo tipo di stile ad un frattale, ovvero una figura autosimilare a se stessa… ad esempio un film che parla delle riprese di un film, una canzone che parla di come nasce una canzone e… un racconto che scrive di come viene creata una storia.. quindi è quel tipo di storia che o riesce a distinguersi per qualcosa, oppure resterà purtroppo nell’anonimato..
per il resto ho apprezzato il tuo modo di scrivere e mi piacerebbe leggerti su altri generi”!
alla prossima sfida

Oltresogno – di Eugene
Ciao Eugene! Ho apprezzato davvero davvero molto l’ambientazione del tuo racconto e le spiegazioni scientifiche e tecniche che hai dato sembrano razionali e plausibili.
Sei riuscito a creare un bel crescendo punto dopo punto, peccato per il decimo.. per quanto mi sia piaciuto, l’avrei apprezzato di più se non si fosse concluso cosi bruscamente.. sotto questo profilo concordo con Ceranu, c’è troppo poco pathos in quella che avrebbe potuto essere una scena da cento e lode!


Una vita non basta – di Valter Carignano
Ciao Valter! Complimenti, bel racconto!! Non c’è molto da dire, mi è piaciuto. “Malato” ma comunque comprensibile, sviscera bene le due realtà e la loro contrapposizione. Apprezzato molto il finale che toglie ogni dubbio.

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Spartaco
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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#7 » martedì 25 luglio 2017, 0:15

Ed ecco i commenti del lettore anonimo ai vostri racconti...


Classifica:

1) Una vita non basta

2) Oltresogno

3) Nel cassetto

4) Sogni senza memoria

5) Test



Commenti:
Sogni senza memoria: tutto sommato il racconto non mi dispiace. Dal mio punto di vista ha tot difetti abbastanza fatali. Il primo è che non succede nulla, anche la scoperta degli alieni non stupisce (stili colpo di scena), ma non viene neanche scoperta piano, piano, lasciandoci appesi a pezzetti di informazioni date una alla volta: a un certo punto Tipa parla con gli alieni e le viene detto tutto. Il secondo è che ho sempre trovato gli alieni una soluzione estremamente facile che per soddisfarmi ha bisogno di essere più complessa. Magari aggiungerei degli spezzoni col loro punto di vista. Dev'essere una visione originale, però o siamo punto e a capo. Detto questo non sono neanche una fan dei diari, ma tu sei riuscito a non farmelo pesare per nulla, hai una penna (tastiera?) efficace e non mi hai fatta scadere nella noia dove cado di solito coi diari. Per quanto sento che manchi un pezzo per renderlo completo (ripeto, analizzerei gli alieni), non cambierei il finale, la storia finisce dove finiscono i ricordi, su quello si basava e su quello si è conclusa, l'ho trovato piacevole.



Test: Non mi è piaciuto e penso che il tuo problema più grande sia che è davvero difficile da comprendere: ho fatto così fatica a capire i fatti che ho un po' paura che commentando io dimostri, alla fine, di non averlo fatto per nulla. Penso che questa difficoltà di comprensione derivi da diverse cose: l'uso di un linguaggio ricercato che sembra andare e venire senza che io ne abbia capito il motivo. L'uso di frasi senza verbo: affatichi il lettore che deve "tappare il buco" da solo rendendo difficile anche semplicemente tenere il filo del racconto. L'assenza di uno specifico indicatore che ci aiuti a capire in quale realtà noi si sia. E questa frase: ...test incoming...
change x to y
.run... Capisco che sia linguaggio tecnico, ma non ho trovato una spiegazione nel tuo racconto e non puoi certo pretendere che i tuoi lettori abbiano la voglia e il tempo di fare una ricerca sul google. Altro grande errore, secondo me è il blocco enorme di spiegazione da parte del medico. Oltre che essere noiosa, perché tutta insieme, è anche poco esplicativa. Detto questo apprezzo il grosso vocabolario, è sicuramente un pregio che continuerei a utilizzare, cercherei, fossi in te di "spargerlo" in tutto il racconto e non di passare da uno stile molto semplice a uno molto complesso o viceversa più volte in tutto il racconto.



Nel cassetto: Anche il tuo racconto l'ho appezzato "tutto sommato": sei bravo (anche se sono quasi certa di poter usare il femminile) a scrivere, tanto che hai reso credibili tutti i diversi stili che hai utilizzato. Altra cosa apprezzata è l'apparizione del vero Daeren, la persona che ama rimette Barbara in carreggiata, facendola tornare se stessa, è scritta in maniera naturale, non forzata e questo la rende realistica, allontanando la scena dal campo di battaglia. Forse è solo un'impressione, ma l'ho trovata eccessivamente autobiografica: lasciare un pezzo di sé nei propri personaggi per il lettore lo capisco, ma così ho la percezione che il personaggio sia "solo tu" e mi riesce molto più difficile immedesimarmi in lei che paradossalmente in Daeren-guerriero.


Oltresogno: Un solidissimo secondo posto, ho letto il tuo racconto per penultimo ed ero praticamente certa che avresti vinto. Mi è piaciuto e mi ha tenuta incollata al computer, criticare è andare a cercare il pelo nell'uovo, ma penso sia comunque utile. Trovo eccesivo il tuo uso dei puntini di sospensione, soprattutto a fine frase: un punto solo è sufficiente quasi sempre. Non so quante battute ti rimangono al limite, ma analizzerei meglio l' Onirosfera e l'Oltresogno: sono buone idee e dettagliarle oltre che tratteggiarle permetterebbe una facilità maggiore nel mio immaginare gli spostamenti del protagonista. Oltre che renderle più "tue" e meno simili a tutto il resto. Per accentuare il volere del padre di riportare la figlia indietro innumerevoli volte, potresti far accennare a lei un suo tentativo precedente, così che la storia si proietti anche nel passato (un po' più recentemente della figlia morta 5 anni prima) oltre che nel futuro.




Una vita non basta: mi è piaciuto molto, tanto che mi è davvero difficile fare una critica. Penso che tu ti sia bilanciato alla grande tra le due storie e le due realtà, così come tra la narrazione degli eventi e il discorso della moglie. Non so se ti venga naturale o se c'è un particolare studio dietro, ma non annoi mai, cambi sempre prima di risultare piatto. Forse questo comporta dei personaggi più simili a delle macchiette che a delle persone complesse, ma la verità è che in questo spazio hai comunque fatto un lavoro migliore degli altri. Non mi aspettavo il finale e ho apprezzato che mi ci abbia comunque portata piano, così da lasciarmi costantemente incuriosita senza servirti di un grosso colpo di scena.

Davvero complimenti.

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Re: Gruppo Greta Cerretti

Messaggio#8 » martedì 25 luglio 2017, 0:25

Ed eccoci alla classifica del girone:
Anche in questo gruppo nessuno è riuscito a guadagnarsi i tre bonus, l'unico a guadagnarne due è Valter Carignano che si aggiudicano i primi due con un -8 punti. Tutti gli altri si aggiudicano solo il bonus da -5 punti.

1) Una vita non basta, d Valter Carignano = (12 - 8) 4 punti
2) Oltresogno, di Eugene Fitzherbert = (12 - 5) 7 punti
3) Sogni senza memoria, di Mileva Vallero = (14 - 5) 9 punti
4) Nel cassetto, di Laura Silvestri = (23 - 5) 18 punti
5) Test, di Federica Leonardi = (29 - 5) 24 punti

Accedono alla finale e verranno giudicati da Greta Cerretti: Valter Carignano con Una vita non basta e Eugene Fitzherbert con Oltresogno.
Valter e Eugene avranno tempo fino a mercoledì 26 luglio alle 23:59 per revisionare il racconto da sottoporre allo SPONSOR.

Complimenti a tutti per la qualità dei racconti!

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