Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

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antico
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Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 settembre 2017, 1:44

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Edizione difficilissima e solo otto autori arrivati al traguardo! Per l'occasione, dunque, avremo un gruppo unico e tutti a commentare e classificare tutti gli altri! Al termine di questa fase, i primi quattro accederanno alla finale e verranno letti, commentati e classificati dalla guest star Diego Di Dio la cui classifica sarà anche quella finale dell'edizione. Le posizioni dal quinto al settimo, invece, saranno quelle determinatesi al termine della fase delle classifiche degli autori. I primi quattro classificati, inoltre, avranno accesso diretto alla pubblicazione sulla Vetrina.

NB: ai fini dei punteggi da assegnare per il Rank d'Era, mancando la suddivisione in gruppi, verranno assegnati solo quelli relativi ai primi sette classificati (rispettivamente 10, 6, 5, 4, 3, 2, 1 punti).

Ecco gli 8 racconti in gara:

Sweet Dreams, di Marco Roncaccia, ore 00.56, 4435 caratteri
L’indispensabile professionalità del signor G., di Raffaele Marra, ore 00.16, 4013 caratteri
Eliminazione diretta, di Andrea Partiti, ore 23.55, 3914 caratteri
Mica dovrebbero andare così le cose, di Linda De Santi, ore 00.32, 4953 caratteri
Destino, di Giancarmine Trotta, ore 00.34, 2998 caratteri
Girato dall’altra parte, di Dand Elion, ore 22.21, 4999 caratteri
La bestia, di Vito Ricco, ore 23.52, 4206 caratteri
Gli intrusi erano insediati sul crinale della valle, di Marco Fumetto, ore 00.59, 4855 caratteri

OTTO i racconti in gara, dunque, Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 settembre per commentare e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all’ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi ( e del resto avete solo sette racconti a testa da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all’ultimo e che alla vostra aggiungerò anche una mia classifica che contribuirà alla definizione di quella finale, valida per identificare i quattro finalisti e le posizioni dalla quinta alla settima.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta anche solo un racconto con meno del numero di caratteri minimo richiesto.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto.
Ha valore il solito CONTATORE per il conteggio dei caratteri.


Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA DI DIO EDITION A TUTTI!



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vito.ricco
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#2 » martedì 19 settembre 2017, 15:53

La mia classifica:

1) Destino
Lo stile narrativo mi piace parecchio. L'idea è sviluppata molto bene. Scrittura secca ed essenziale. Il finale trasmette il giusto pathos. Ho trovato la parte violenta molto forte, questo per me è un grande merito. Mi piace parecchio questo racconto, mi ha trasmesso la giusta angoscia e il giusto senso di thrilling. Potresti basarti su questa idea per scrivere qualcosa di più lungo, merita.

2) Girato dall'altra parte
Ci ho trovato alcune scelte stilistiche nel linguaggio che non mi hanno entusiasmato. Questo però conta poco sul mio giudizio finale, perché devo dire che hai centrato pienamente il tema e che questo intreccio narrativo mi piace parecchio. Mi piace come hai usato le metafore e mi piace come hai incastrato bene i livelli di narrazione. Bello per davvero.

3) Sweet dreams
Assurdo come tu abbia scritto, meglio di me, un racconto molto simile sia per stile che per trama, solo che il tuo rovescia il punto di vista. Devo dire che hai analizzato molto bene la mente di una donna che si eccita con lo stupro. ovviamente lo stile mi è piaciuto molto perché simile a quello del mio racconto. Mi piace.

4) Gli intrusi erano insidiati nel crinale della valle
Il tema lo hai centrato in pieno. Le scene di violenza rendono l'idea della rabbia che ci hai messo nello scriverlo. Questi sono i punti positivi dello scritto. Quelli negativi, sono un linguaggio che non scende mai a compromessi. In alcuni tratti trovo eccessivo l'uso del linguaggio forte, non per bigottismo, solo perché alle volte sfora troppo nel turpiloquio e rende poco interessante la narrazione. È un buono splatter ma andrebbe migliorato in alcuni punti.

5) Eliminazione diretta
Interessante il tema, interessante l'ambientaziome. Devo dire che lo schema narrativo è molto classico, mi sarei aspettato invece qualcosa di più originale in modo da abbinarsi con il tema originale che hai scelto. Mi piace parecchio la storia, mi piace parecchio come l'hai svolta, mi piace come scrivi. Hai azzeccato in pieno il tema della violenza senza per forza utilizzare solo personaggi umani. Veramente bravo, ma ti consiglio dimosare di più a livello di prosa la prossima volta.

6) L'indispensabile professionalità del signor G.
In alcune parti l'ho trovato un po' freddino nello stile. Il racconto è carino e il finale ci sta tutto. Però non mia ha preso nella prosa. Il mio giudizio, sopra, si basa molto sul gusto personale perché stilisticamente è ineccepibile. La trama mi ha preso, devo dire niente male. Bella pure la caratterizzazione dei personaggi.

7) Mica dovrebbero andare così le cose
Parto dal presupposto che mi pare tu sia andata leggermente fuori tema. Sì il racconto nel complesso non è male, forse un po' troppo meccanico in alcuni punti, ma è carino. Però ripeto, personalmente mi sembra fuori tema, salvo che non si voglia dare alla routine o alla svolta che il protagonista prende una metafora di violenza. Con qualche slancio in più nella scrittura mi sarebbe piaciuto parecchio. Aspetto pareri degli altri sul tema.
Ultima modifica di antico il giovedì 28 settembre 2017, 20:48, modificato 2 volte in totale.

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Ace
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 20 settembre 2017, 15:58

La mia "Classifica Finale", comprensiva di recensioni.

Sweet Dreams, di Marco Roncaccia – VOTO 1

Acuto, divertente, intelligente. La sua forza sta nel rovesciare ruoli e cliché, fornendo al lettore una chiave fresca. Tutto questo rende il racconto vincente. C’è ritmo, l’idea, lo humour nero che amo. Funziona pure la chiusa. Serve solo rivedere alcuni termini, e c’è qualche inesattezza qua e là, ma questi interventi, seppur necessari, non inficiano il valore del racconto. Cominciamo? Quel “divaricare” lo sostituirei; qua abbiamo una puttanella in calore che le gambe le deve spalancare e non divaricare. Le divaricherà quando andrà dal ginecologo. In verità pure quel “da urlo”, riferito alla minigonna, è trito. Così come toglierei quella virgola in “ti va di scoparmi – meglio se interrogativo”. “Adoro le cose a tre, pensavo tra me e me”: da rivedere, effetto filastrocca. Altra cosa, i Carabinieri: appuntato, brigadiere, maresciallo ecc. Agente, non credo sia corretto. Non ci metto la mano sul fuoco, magari mi sbaglio io, controlla. Ancora: “ho pescato nella fondina. Ho tolto la sicura e ho fatto fuoco alla testa. Non sta in piedi, mancano minimo un paio di sequenze e io la rivedrei così: “Ho pescato nella fondina, estratto l’arma, tolto la sicura, fatto mezzo passo indietro e ho sparato al caramba del cazzo”. Qualcosa del genere. A seguire: non ne sono certo, non ho googlato, ma penso il termine corretto sia threesome e non thresome. Ancora, sui Carabinieri: la loro, credo sia una Gazzella, la volante è quella della Polizia. Pure qui, non ho googlato, se ti ho messo il dubbio e non ne sei certo, controlla. Per chiudere: mi hai molto divertito, e per me, come lettore, questa è la cosa principale. Quindi: bravo!

Mica Dovrebbero andare così le cose, di L. De Santi – VOTO 2

Questo racconto mi è piaciuto molto sia per forma che per sostanza: svela lo strabismo ipocrita, e scollato dall’epoca che stiamo attraversando, di una società che vede nell’uomo “che sta a casa”, un profittatore, un magnaccia che sfrutta la sua donna, dimenticando che in quell’uomo spesso ci sono conflitti dilanianti che vive con un senso di inadeguatezza, e magari senza pensare che quell’uomo è vittima della crisi che si è mangiata milioni di posti di lavoro in questo Paese. Togliere dignità a quell’uomo: anche questo è violenza di genere, quindi ottima scelta a livello di tematica. Qualche consiglio? “alle spalle le giornate interminabili passate a fare un lavoro inutile in ufficio che odiava.” Questa frase andrebbe rivista: o la frase, o la punteggiatura, che manca. “Ha trovato una che si sottomette”: riscriverei pure questa, puoi fare di meglio. Al netto di queste minuscole considerazioni, complimenti all’autrice per il racconto. Rilancio complicando la vita del protagonista: e se oltre a cucinare dovesse prendersi cura di un bimbo di undici mesi? Il racconto ne guadagnerebbe. Al netto di ciò: complimenti ancora per il tema e per il risultato, brava.
ps: Preparò lasagne agli asparagi [come sono? Le devo provare, lol.]

L’insospettabile professionalità del Signor G., di Raffaele Marra – VOTO 3

Molto carina l’idea, si poteva sviluppare meglio, ma si sa, i minuti sono contati. E magari serviva un finale più “forte”. Mi sembra di capire che il vecchio che si presenta alla fine sia l’Onnipotente, non ne sono certo. Ma il racconto, in ogni caso, resta MOLTO piacevole. Mi aspettavo un’escalation, il meccanismo si prestava bene, peccato. Mi domando come il Padreterno si auto assolverà dopo aver preso la vita del povero Signor G., magari il racconto merita un seguito, lol. In ogni caso questo scritto mi è piaciuto più di altri: l’idea era e resta buona.

Eliminazione diretta, di Andrea Partiti – VOTO 4

Molto ben scritto e di grande atmosfera. Mi ha riportato alla mente i momenti migliori de Il Gladiatore. Avrei voluto vedere più sangue, più arti mozzati e più sgozzamenti, mi sono dovuto accontentare. Ma mi è piaciuto molto. Qualche consiglio, almeno la mia recensione acquista un senso, su come migliorare il tutto: quel “prontamente” insieme a “strepitante”: uno dei due è di troppo. Io PRONTAMENTE segherei l’avverbio. La non violenza non era un’opzione per noi. NON-NON: una frase che NON va bene e che riscriverei. Lumaconi blu: che sono, gladiatori? Non è chiaro. I pachidermi globosi: gladiatori? Idem come prima. I suoi addominali e le sue spalle si tendono nello sforzo di cambiare la direzione dell’arma per seguire il mio movimento, ma è troppo lento e il primo sangue è mio. Due “suoi” e due “mio”: zavorra che appesantisce e andrebbe presa a mazzate con il tridente del “Campione degli Uomini”. Comunque, il racconto è davvero buono e con interventi minimi lo diventa ancora di più, facendolo decollare.

Destino, di Giancarmine Trotta – VOTO 5

Buona la costruzione, per alcuni versi, simile ad altri racconti della Di Dio Edition. Qualche consiglio al volo, se gradito: muovi il coltello in un movimento. Riformulerei la frase [“muovi e movimento: uno di noi è di troppo in questa frase.”. Estrassero le pistole nello stesso momento, e ad avere la peggio – decidi tu chi sarà]. Non vuoi diventare una briciola calpestata come tua madre: questa frase mi è piaciuta, una piccola perla lucente. Ancora: “Tu taci, minimizzi, neghi.”. Secondo me funziona meglio così: Tu taci, neghi, minimizzi: l’ordine, mi pare più coerente. Pino: chi è? Non è chiaro. “Poi di scatto parla”: così sembra uno scioglilingua e sanerei la punteggiatura latitante. Idem qui: Però ci sei tu e ora non sei più una ragazzina”. Manca una virgola strategica, dove, vedi tu. “Ti lasci andare sul letto, nuda, mentre lui gioca con le tue carni.”. Rivedrei pure questa frase eliminando “le tue carni”, che mi hanno fatto pensare a un manzo appeso in macelleria. Ma l’esperimento tutto sommato è buono e riuscito.

La Bestia, di Vito Ricco – VOTO 6

Tema di grande attualità, lo stupro è violenza. Ma mi sono mancate le urla della vittima, che avrei voluto partecipe. Mi è spiaciuto che l’autore l’abbia relegata a un ruolo passivo escludendo in toto le sue emozioni. Neppure il ritmo del racconto mi è gradito: frasi così corte agganciate l’una sull’altra producono l’effetto un-zah un-zah della musica rave. Insomma: ho faticato ad arrivare in fondo e il racconto non mi ha fatto impazzire. Questione di gusti, beninteso, magari qualcun altro potrà apprezzarlo.

Girata dall’altra parte, di DandElion – VOTO 7

Ho trovato pesanti tutte quelle frasi corte. Prive di respiro. Mi piace il ritmo, e dunque i periodi brevi, ma alternati a movimenti ariosi. Ho trovato indigeribili anche i contenuti e il racconto non mi è piaciuto. Così come le ripetizioni a gancio. Ancora: Bangkok e non Bankok. Reinfilava e non rinfilava. Per ogni dialogo sarebbe meglio andare a capo, il lettore lo apprezzerebbe molto. Il periodo che segue l’ho trovato particolarmente oscuro: “Mi ha strappato i vestiti e ha usato il mio corpo con l’inesperienza di chi per fortuna ancora non lo sa ma dura troppo poco”. Ho capito cosa vuoi dire, ma quasi mi serviva la calcolatrice scientifica: periodo farraginoso e arzigogolato, carente di punteggiatura. Più che un racconto un monologo retorico. Non avermene, purtroppo non amo questo genere di letteratura. Sono certo che ad altri piacerà tantissimo.

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DandElion
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 20 settembre 2017, 23:26

Alcuni per me sono "pari merito" mancati (tipo primo e secondo a pari merito, terzo e quarto a pari merito, quinto e sesto a pari merito) quindi mi sono dovuta attaccare a delle sfumature.

1_Eliminazione Diretta_ Andrea Partiti
2_Destino_ Giancarmine Trotta
3_Sweet Dreams _ Marco Roncaraccia
4_L’indispensabile professionalità del signor G. _ Raffaele Marra
5_La Bestia_Vito Ricco
6_Mica dovrebbero andare così le cose_ Linda De Santi
7_Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle_Marco Fumetto


Eliminazione Diretta_ Andrea Partiti
Cavalieri.. Si affrontavano ogni giorno in estenuanti duelli.. MA un conto è andare a affronta' i cavalieri un conto è andare ad affrontare i draghi.
Ecco io la tua arena dei gladiatori l'ho immaginata così. Chi li spingeva? La violenza stessa diventa il cibo, il nutrimento e il motivo dei tuoi personaggi. Non è nemmeno più la sopravvivenza, ma la fame e la necessità di sangue. ME PIACE.
Tutto è molto visivo, molto concreto, tangibile. sono li:
Andrea Partiti ha scritto:La porta dell’arena si spalanca davanti a me.

Sarà che sono romana, ma la luce che si apre piano davanti ai miei occhi, mi acceca, la cavea le gradinate e la sabbia le vedo. Sento l'odore del sangue e dell'adrenalina.. e cazzo quanto mi piace.
Andrea Partiti ha scritto:Dal lato opposto il mio avversario già si avvicina. Ha lo sguardo spento, rassegnato. Ne ho visti molti come lui, sono i più pericolosi perché hanno perso la loro umanità. Non soffrono più nell’uccidere e ferire.

Per me il tuo personaggio è una donna. Un uomo queste considerazioni, di fronte al sangue, non le fa.
Qui mi perdo. Immaginazione o realtà??? Siamo in un impero romano intergalattico o è una visione deformata della realtà?
Andrea Partiti ha scritto:Non ci sono le distese di creature simili tra loro che vedevo nei primi incontri. Migliaia di grossi lumaconi blu, di corpi metallici, di creste palpitanti. Chi avrebbe assistito era sempre un mistero, ma erano sempre uniformi. Questa volta no. Il colpo d’occhio è incredibile, tra corna, tentacoli, bocche improbabili che digrignano parodie di denti. Dalle creature minuscole raccolte nelle file più vicine, ai pachidermi globosi sugli spalti più lontani, fino agli strani esseri gassosi che galleggiano qualche metro sopra gli spalti.

Qui mi riperdo. Percezione distorta o realtà?
Andrea Partiti ha scritto:Sento arti molli afferrarmi e inserirmi nell’orecchio un chiodo gelatinoso che si fissa con un pizzico. Ora capisco le voci: mi acclamano, mi festeggiano. “Campione degli uomini!” gridano senza tregua. Ma le creature attorno a me sono silenziose, fanno cenni di rispetto, non sono esaltate. Lente mi si stringono attorno e mi guidano verso un posto vuoto sulla tribuna speciale. Diversi tra loro hanno gli occhi appannati di chi è passato per l’arena.
In campo scendono due creature simili a grossi granchi bipedi e l’attenzione di sposta su di essi. Uno è più piccolo, la sua corazza sembra molle e le corna sbucano appena sopra agli occhi.

Andrea Partiti ha scritto:Forse lo umanizzo, ma sembra spaventato.
Ripenso a quel “Grazie” e mi sento solo.

È solo attraverso la violenza, è solo attraverso il dolore condiviso che si può giungere all'empatia?
Comunque dei tuoi racconti (tra quelli che ho letto finora ovviamente) secondo me è il migliore. Mi piace perchè nonostante i piccoli appunti che ti ho fatto sei stra- sul pezzo e funziona praticamente tutto! il resto sono piccole precisazioni per collocarmici meglio. Ma cazzo se ci voglio entrare nell'arena!


Destino_ Giancarmine Trotta
ADOROH.
Ben trovato.
L'idea è perfetta. La violenza è sottile, permeabile, tangibile.. gocciola da ogni parola con la tensione vibrante di chi davvero spera di farcela a riscattarsi e miseramente non ci riesce finché non decide di giocarsi tutto. Marco. Marco porca miseria davvero c'era bisogno di trasformarsi in Marco Masini, salvare la tua principessa e poi trattarla peggio del padre-patrigno-padrone? Non si può non essere solidali con lei. Uno così che ti illude di essere la tua ancora di salvezza, di essere migliore e poi è uguale a tutti gli altri, non merita forse di morire? Un solo appunto: io, uno così, vorrei vederlo morire guardandolo negli occhi.
giancarmine trotta ha scritto:La vita con Marco è un ascensore che cade in picchiata. Dal paradiso della fuga ai litigi, alle urla, fino alle mani addosso e ai nuovi e vecchi dolori."

La frase perfetta.

ps. conosci il corometraggio "Destino" Di Salvador Dalì per Disney?



Sweet Dreams _ Marco Roncaraccia
marco.roncaccia ha scritto:Sono a favore della violenza di genere.
Ma la violenza di genere non mi è favorevole.
Tipo stasera, cazzo.

Ecco già qui ero innamorata di quello che sarebbe potuto succedere. Questo racconto è veramente- in my opinion- una perla nera. Tralasciando appunti del cazzo del tipo "la virgola più a destra, me lo faccia un po' più blu (chi coglie la citazione ha vinto un bacio)" il racconto funziona. Mi piace un sacco, c'è un meraviglioso rovesciamento dei ruoli e - non puoi saperlo, ma - mi hai fatto pensare da morire ad un collega che mi raccontata le gesta poderose di una sua amica per la serie " 'ndo' sta uno sconosciuto che mi voglia stuprare?" per cui nella mia testa queste due donne si sovrappongono in maniera perfettamente armonica. Ammetto che non riesco ad immaginare le fattezze reali di questa donna. bellissima, ma aggressiva? normale, ma con lo sguardo pericoloso? Così racchia che veramente nessuno se la scoperebbe manco con la famosa busta di carta in testa? Chissà..
E la canzone che hai scelto, beh.. è una delle mie preferite, fosse già solo per questo: AdoroH!
marco.roncaccia ha scritto:Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
I travel the world
And the seven seas,
Everybody's looking for something.
Some of them want to use you
Some of them want to get used by you
Some of them want to abuse you
Some of them want to be abused.


L’indispensabile professionalità del signor G. _ Raffaele Marra
raffaele.marra ha scritto:“Se non ci fosse lei… Stavo per prendere a schiaffi il mio direttore. Sarebbe stata la fine, per me”.
Il signor G. sorride, come al solito.

Avevo scritto una bella lunga recensione che aveva soddisfatto molto il mio ego. La connessione di M** ha deciso di non funzionare ed è andata perduta. Sbollita la rabbia vado a riassumere quello che ti avevo scritto.
Il racconto mi piace, fila molto, il meraviglioso mondo dell'impossibile, dove un uomo senza tempo ci ricorda da fin troppo vicino il signor Malaussene non può che piacermi, MA la conclusione non mi convince. Non c'è "violenza" ci sono i suoi effetti. Non c'è "efferatezza" c'è la promessa che succederà. Il tema non mi sembra centrato in pieno e la conclusione mi sembra un po' affrettata. TI PREGO sviluppalo nel laboratorio <3



La Bestia_Vito Ricco
Ben Venuto a bordo!!!
Il tuo racconto mi piace molto, MA lo trovo poco in linea con il tema della violenza. Mi spiego. Sì, ok, c'è una violenza sessuale, c'è una tensione bellissima (mi piace veramente molto!) e non ti nascondo che mi viene molto da simpatizzare col povero Cristo prigioniero di se stesso, delle sue pulsioni e della sua stessa incapacità di controllo.
Mi piace tantissimo il tuo stile, frammentato, ma lineare. Il ritmo è battente, come un ripetuto guizzo di pensieri che stillano come gocce d'acqua uno alla volta, ma persistenti in un climax stupendo. Ma c'è un altro ma: questa non è violenza, questo è tira-e-molla con se stessi, un misurarsi. Una volontà tradita. Un tentativo disperato di resistere a se stessi, per me lui non è una bestia, anzi è molto molto razionale. Poi non je la fa, ok, ma la bestialità, anche in come conduce il suo stupro non la vedo.
vito.ricco ha scritto: Scappo ma so già che verrò braccato. Mentre vado via do un ultimo sguardo alla mia vittima. Non riesce a muoversi. Ha l’orrore negli occhi. Non riesce nemmeno a piangere. Non provo pietà per lei. Ma quando passo davanti ad un auto e il finestrino rifletta l’immagine del mio viso, la provo per me. Tornerò in cella. Tornerò prigioniero a causa dei miei istinti. Sono una bestia.

FERMO restando che il racconto mi stra-piace.


Mica dovrebbero andare così le cose_ Linda De Santi
Linda De Santi ha scritto:Luca allora si cambiò, prese la borsa e uscì. Un po’ di movimento gli avrebbe fatto bene. Arrivato al campo, si fermò al bar e ordinò un caffè. Dalla porta aperta gli arrivarono le voci di due ragazze sedute sulle panchine davanti ai campetti. Le riconobbe: erano le fidanzate di due suoi compagni di squadra. Si affacciò sulla soglia per salutarle.
“Ti dico di sì” stava dicendo una. “Fa lavorare la moglie tutto il giorno e lui sta a casa a fare niente.”
“Non lavora?”
“Dice che fa il casalingo.”
“Seh, figurati.”
Proprio in quel momento Nico uscì dallo spogliatoio. “Di chi parlate? Di quel finocchio di Luca?”
Le ragazze annuirono. “Sì, dell’infame.”
“È un mito, invece” rise Nico. “Ha trovato una che si sottomette e ne approfitta. Fossi lui, farei la stessa cosa!”
Le ragazze protestarono, ridendo.
Luca girò sui tacchi e si allontanò.
Mentre tornava verso la macchina, pensò che mai avrebbe immaginato che il suo licenziamento avrebbe portato così tanti cambiamenti nella sua vita. Tanto per cominciare, avrebbe dovuto smetterla di dedicare del tempo ad attività che non fossero legate alla sua più grande passione.
In secondo luogo, avrebbe dovuto rivalutare seriamente le sue amicizie…

Fino a questo pezzo, dove c'è un bullismo diretto, una violenza privata e sottile- subdola strisciante e incredibilmente netta e percepibile- pensavo fossi andata fuori tema. Invece no. Invece per te "violenza" è doversi piegare al cliché, dover essere quello che gli altri si aspettano da noi per non sottostare inermi al loro giudizio. cazzarola! brava, bravissima. Non so dirti se sei pienamente in tema, così come lo ha pensato la Guest, ma mi piace molto che il tuo tema sia la violenza di genere, ribaltata, vista dal punto di vista di chi vorrebbe semplicemente fare la propria vita senza rompimenti di balle. Mi strapiace.


Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle_Marco Fumetto
Ciao! Ben venuto!!
Fa sempre piacere leggere di qualche new entry! :D
Come è mio uso approfondirò un po' di più il tuo racconto, che mi sembra meritevole, ma con alcune parti migliorabili (come spesso lo sono tutti i nostri racconti!)
Sembrerò sarcastica ed ironica. A volte un bel po' acida (smonto tutti i racconti che mi hanno colpito e mi sono piaciuti, ma che secondo me meritano una sorta di "riscrittura"), non avertene a male, so essere anche dolce (raramente).
Ace ha scritto:Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle, nella vecchia casa di Masia. Erano i nuovi vicini e la mia proprietà confinava con la loro.

E fino a qui. A parte la scelta di un nome molto particolare e che di fatto è totalmente slegato con la narrazione, va tutto bene.
Ace ha scritto:Mi ci ero imbattuto un paio di volte, una coppia di bastardi tutti tatuati e sempre vestiti di nero, entrambi con i capelli fino al culo: lei una vacca sempre in top scollati a mostrare le tettone al vento, lui un bifolco con la barba che puzzava di birra e merda, un guitto con i tatuaggi perfino sulla faccia da cazzo.

"guitto" è un termine troppo aulico rispetto al taglio culturale che hai dato al tuo narratore.. a 'sto punto fagli dire "ehi marrano, sei un fellone" e ottieni una macchietta alla Groucho Marx. Secondo appunto, il cliché. Tatuato metallaro = pazzo sanguinario.. OhGgesù..
Ace ha scritto:Fu odio a prima vista perché dalle finestre di casa loro usciva sempre musica rock a tutto volume, una sorta di Heavy Metal cagato dal culo di Satana in persona.

Il caro timorato di Dio e tradizionalista che rivendica la vernacolarità del suo luogo natio conosce l'Heavy Metal abbastanza bene da crederlo "cagato dal culo di Satana"?
Il gergo gratuitamente triviale non è necessariamente violento. in questo passaggio anzi disturba un poco, distrae.
Ace ha scritto:Quei porci erano arrivati su una Renegade lurida e nera che faceva un rombo d’inferno, prendendo possesso del casolare del vecchio Masia.

Quindi questo non sa distinguere il suo piede dal suo buco del culo, è un villico, villano, MA ha in testa la differenza tra una LandRover e una Renegade. Interessante.
Ace ha scritto:In breve il fienile di Masia era stato dipinto con murales che raffiguravano demoni e teschi e scene apocalittiche di giovani nude possedute da bestie caprine e un sacco di altre porcherie.

E fino a qui ok. è casa sua, in fondo..
Ace ha scritto:E sul fienile il guitto aveva piazzato un grosso cartellone fatto di tavolacce, dove a rozze pennellate aveva scritto: L’UNICO CRISTO NEL QUALE CI RICONOSCIAMO È IL CRISTO DEL PISCIO E DELLA MERDA.

Questa qua è proprio gratuita. Se levi questa frase il resto del racconto regge lo stesso? Sì. Allora è inutile. È solo un tentativo di scandalo, che nemmeno c'entra un granché con la violenza. Avessi scritto "Il Cristo del sangue e del dolore" "il Cristo dell'Epidemia e della lussuria" "Il Cristo della Dominazione e dell'efferatezza" avrei pure potuto capire, ma "Piscio e Merda" sono oggetti "violenti"?
Ace ha scritto:Quei figli di cane forse pensavano di vivere nel deserto.
Il giorno dopo scesi in paese e ne parlai con l’avvocato.
– Per il cartello non vedo problemi. Faremo un esposto, saranno costretti a toglierlo.
– E quella musica da cazzo sparata dalle finestre a tutte le ore?
– Dovremo contattare qualcuno per una perizia, dovranno redarre misurazioni e inviarle agli uffici di competenza. Armati di pazienza.
– Ho una voglia di e spaccargli il culo che non hai idea.
– Al momento sei nel giusto, così facendo passeresti dalla parte del torto. Tu stai buono e lascia che ci pensi io.
Tornai a casa e per qualche giorno le cose tornarono alla normalità. Le imposte del casolare di Masia erano sbarrate e non c’era traccia degli intrusi. Salii sul mio trattore e tornai a occuparmi del falcio della valle circostante.
Una settimana più tardi intorno all’ora di pranzo udii bussare alla porta. Guardai allo spioncino ed eccoti la vacca.

niente da eccepire.
Ace ha scritto: Sapeva che la stavo guardando e sorrideva.

qui un po' "capitan ovvio" se ti suono alla porta e ti sento arrivare è ovvio che so che mi stai guardando. però quello che vedi non è che può essere poi molto.
Ace ha scritto: Aprii la porta.
– Salve – disse.
Indossava una maglietta traforata e le tette, di certo rifatte, erano davvero grosse e in bella mostra.

Pare che ti dispiace xD
Ace ha scritto:– Cosa le serve?
– Dobbiamo parlare.
Mi spinse ed entrò. Socchiuse la porta alle sue spalle, mi tirò a se e mi infilò la lingua in bocca. Poi la sua mano sbottonò i pantaloni e inizò a sfregarmi il membro eccitato.

Ah quindi ti starà pure su, ma se te lo piglia in fondo ti piace? Ma che uomo sei, o narratore? Regge pochissimo. Il vicino di casa bonazzo, ma molesto, se mi infila la lingua in bocca gli mollo 'na cinquina ben tornita, altroché! Sarà che sono donna, ma non mi riesco proprio ad immaginare la probabilità di questa eventualità.
Ben pensato il "colpo di scena" dopo, che però non è che ci apra chissà quale novità.
Ace ha scritto:– Boscaiolo, da quanto non vedevi una donna? – sussurrò inginocchiandosi.
Fu allora che lui entrò. Intendo il barbuto merdoso. Aveva una mazza da baseball che mi abbatté a tutta forza sulla testa.
Fu il buio…

Non conosco un coglione così coglione che si faccia fare un pompino sulla porta della propria casa senza trascinare lei dentro chiudendo l'uscio. E fidati, di coglioni ne conosco una valanga.
Ace ha scritto:Mi risvegliai nel fienile di Masia. Ero in piedi, legato alla grossa trave centrale che sosteneva la struttura. E gli intrusi erano lì che mi guardavano. Lui a petto nudo, stringeva un coltellaccio. Lei era seduta su un ceppo, la troia.

"il cattivo non ti ammazza all'istante, prima ti fa un discorsetto.." Sembra una scena da canzone dei Gemboy..
Ace ha scritto:– Ciao boscaiolo – mormorò sexy.

Oh mo' si. CLICHÈ!
Ace ha scritto: Poi lui mi fu addosso e prese a menarmi fendenti sulle braccia e il volto. Urlai. Il sangue mi cadeva in fiotti caldi sul viso e mi colava sui pantaloni, filtrando sui boxer.
– Perché? – ansimai.

NESSUNO se lo accoltelli ti chiede "perchè" come prima cosa. Al limite ti da' del gran figlio di una cagna e SI chiede come scappare. La fase del gioco del perchè subentra QUANDO sai che sei spacciato.
Ace ha scritto:– Perché, perché… ma non c’è un perché, noi siamo DEI FIGLI DI UNA GRAN PUTTANA! Ecco perché!
La troia latrò un non so che, e mi fu addosso. Stringeva un cacciavite in mano e me lo conficcò in un occhio. Strillai come un animale, il dolore era indicibile.

Cacciavite in un occhio = superiore ai 10 cm = raramente non si perde conoscenza entrando in coma diretto.
Ace ha scritto:Il merdoso mi lasciò andare un calcio tra le gambe e il fiato mi venne a mancare. Dallo choc la mascella mi si slogò e le labbra si lacerarono.

Molto splatter, ma anatomicamente poco probabile. Non dico impossibile, ma poco probabile. l'adrenalina fa tenere il controllo muscolare e indurisce il facciale. E se mi hai infilato un cacciavite in un occhio e sto ancora in piedi dopo che mi hai anche accoltellato, beh un po' di adrenalina l'avrò pure. magari non da vendere, ma si un po' ce la ho.
Ace ha scritto:Fu allora che udii le sirene. Gli intrusi si guardarono tra loro, e senza dire una parola afferrarono le asce appese alla parete, al di sopra del bancone da lavoro.

Evviva evviva arrivano i nostri. BA.NA.LE. Manca solo un attacco alieno..
Ace ha scritto:Mi lasciarono lì come una bestia al mattatoio, a sanguinare. Poi delle voci, e a seguire delle urla.
Strattonai con tutte le mie forze le corde, divincolandomi e tirando e roteando i polsi, finché non riuscii a liberarmi.

Signori, direttamente dal pianeta Kripton ecco superman. Sono steso. seminudo. accoltellato. con un cacciavite in un occhio. legato. mi hanno spaccato i gioielli di famiglia con un calcio, ho la mandibola (Cristo! LA MANDIBOLA, non la mascella) slogata eppure con ZERO STRESS mi slego, mentre sanguino. E non solo:
Ace ha scritto:Sentii uno sparo e in preda al panico corsi davani al bancone da lavoro in cerca di qualcosa per difendermi: c’era un’altra ascia. L’abbrancai e uscii.
Sono così figo che NON MI FORMICOLANO LE GAMBE, balzo giù come una lepre e mentre non so dove sto, non so cosa fare, sono mezzo nudo, mezzo accoltellato, orbo da un occhio e sanguinante VEDO una maneggevolissima ascia e la afferro. MA. COME. PENSI. DI. FARCELA??
Ace ha scritto:La prima cosa che vidi fu il merdoso freddato da un proiettile in fronte.

Prima cosa veramente plausibile del tuo racconto.
Ace ha scritto:Accanto a lui un poliziotto con la testa sfondata e aperta in due da un colpo d’ascia. La troia stava finendo di macellare un secondo poliziotto e grondava sangue.
Le donne stanno sempre avanti XD
Ace ha scritto:Le fui addosso conficcandole l’ascia sulla schiena.
Con un occhio solo bene che ti va se la vedi. Sei sempre una maschera di sangue perché il tuo occhio pendulo o ferito sicuramente sanguina.
Ace ha scritto:Urlò e si voltò in una maschera di sangue.

Le accoltelli la schiena e sanguina dal viso. Curioso. Teoria dei vasi comunicanti? Già vomita sangue, lei, ma tu martoriato ancora ti batti come un toro. Bravone!
Ace ha scritto:Non le diedi tempo di reagire e le tirai un calcio in faccia, facendola atterrare.

NO NO NO!!! TE SEI QUASI MORTO! COME CAZZO ARRIVI ALLA SUA FACCIA?SEI BRUCE LEE????
Ace ha scritto:Poi di nuovo afferrai l’ascia e presi a colpirla, mozzandole una gamba.

Guarda mamma! senza mani!
Ormai a questo punto è evidente che il sangue - mi piace che ti piaccia, mio buon vampiro, ma non funziona così!- ti ha dato alla testa, il tuo personaggio non je la po' fa'!!
Ace ha scritto:Solo allora mi avvidi del coltello del merdoso, era in terra, poco distante. Lo presi e accoltellai ripetutamente la troia, la sgozzai e le tirai fuori le budella annodandogliele intorno al collo.
..
Ma hai idea del fatto che non è che un intestino si srotoli con la facilità di un nastro da regalo a Natale, sì?
Ace ha scritto:Poi ripresi ad accoltellarla su quella faccia da troia, ancora e ancora… brutta puttana, brutta bastarda…


Quanta rabbia per un pompino mal fatto!! :P
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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marco.roncaccia
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#5 » giovedì 28 settembre 2017, 9:42

Ciao a tutt*,
Stavolta non era per niente facile postare un racconto e quindi a prescindere dalla classifica qui sotto vorrei fare i miei complimenti a tutti.
Due parole sui criteri adottati:
Vista la difficoltà del tema ho dato i posti più alti in classifica ai racconti maggiormente convincenti dal punto di vista del tema. Questo mi ha portato a mettere al quinto posto il racconto che in termini assoluti (cioè al netto del tema) mi è piaciuto di più.

1. Mica dovrebbero andare così le cose di Linda De Santi.
2. Destino di Giancarmine Trotta
3. La bestia di Vito Rocco
4. Girato dall’altra parte di Dand Elion
5. Eliminazione diretta di Andrea Partiti
6. L’indispensabile professionalità del signor G di Raffaele Marra
7. Gli intrusi erano insediati sul crinale della valle di Marco Fumetto

Seguono i commenti in ordine sparso.


Mica dovrebbero andare così le cose di Linda De Santi.
Ciao Linda,

Che dire… Bingo!
Secondo me sei scesa al cuore della questione, la nostra organizzazione sociale patriarcale e la stereotipia dei ruoli sociali legati al genere. La violenza non può non nascere da lì. Quella di genere e quella in genere e tu sei riuscita a trasmettere questo concetto. L’hai fatto con un racconto garbato, di un quotidiano che dovrebbe essere del tutto normale e che invece non lo è per niente. Nessun colpo di scena (per fortuna) a parte quello iniziale. Un uomo casalingo! Che abominio! Molto ma molto brava!

Girato dall’altra parte di Dand Elion

Ciao Dand Elion.
Molto particolare il tuo racconto. Anzi una vera antologia. Cominciamo da quello che ho apprezzato. L’idea, ad esempio. Molto buona. La scelta delle storie, anche. Sei riuscita a costruire un patchwork che rappresenta bene il tema e lo sviluppa in maniera approfondita e originale. Quello che invece mi convince poco è la voce narrante. Mi arriva troppo monocorde e inadeguata e esprimere la pluralità di storie che proponi. Usi la prima persona per tutti i personaggi ma per tono e ritmo sembra che a parlare sia sempre la stessa persona. Uomo, donna, bambino/a adulto/a non si distinguono se non per le vicende che raccontano. Differenziare queste voci è forse una impresa difficile nell’ambito dei tempi, dello spazio e delle modalità di Minuti Contati, ma forse avrebbe dato alla tua idea una profondità che allo stato attuale non mi arriva.

La bestia di Vito Rocco
Ciao Vito,
Ci porti nella tana del mostro, il suo cervello. La violenza della repressione sessuale e di quella sociale vissute dal protagonista non possono che sfociare in quella sessuale ai danni della povera ragazza incontrata sull’autobus. Perlomeno così mi sembra tu abbia interpretato il tema. Il racconto scorre dall’incipit al finale facendo identificare il lettore con il protagonista è la catena della violenza sembra impossibile da interrompere.

Gli intrusi erano insediati sul crinale della valle di Marco Fumetto

Ciao Marco,
Non ripeterò quanto detto da chi mi ha preceduto.
Quello che mi arriva è un racconto basato sull’azione che non richiede grosse elucubrazioni mentali. Piacevole quanto un b-movie in una serata in cui si è troppo stanchi per vedere altro. Del b-movie ha le esagerazioni e qualche incongruenza. Quello che però non può mancare è una maggiore accuratezza. Certo 40 minuti sono pochini per produrre un testo editato, forse è per questo che MC mette a disposizione 4 ore. Quando dici che ti sei divertito a scriverlo non ho problemi a cederlo. Un testo maggiormente curato può far divertire altrettanto anche il lettore.

Eliminazione diretta di Andrea Partiti

Ciao Andrea,
Questo è forse uno tra i migliori tuoi racconti che ho letto. Ha un suo ritmo e anche l’idea iniziale da cui sei partito (che racconti in un commento qui sopra) arriva al lettore in maniera equilibrata senza nulla togliere al ritmo del racconto. Quello che però mi rende difficile collocare questo tuo scritto è l’attinenza al tema. Il genere umano rende forse giustizia alla violenza in genere ma non di certo a quella di genere. A prescindere dalla posizione che darò in classifica (non l’ho ancora stilata) lo considero comunque un racconto molto buono.

L’indispensabile professionalità del signor G di Raffaele Marra

Ciao Raffaele,
Il racconto si lascia leggere ed è di quella qualità alla quale ci hai abituato. Non lo trovo però molto attinente al tema. Per carità, questo “tema” ha fatto di tutto per farsi odiare almeno da me, nonostante questo quel “di genere” della violenza andava in ogni caso affrontato. Un altro appunto: il signor G. A meno che non sia una citazione di Gaber (ma non la ritrovo molto) ti consiglierei di cambiare iniziale, altrimenti il rischio di fuorviare il lettore è molto alto.

Destino di Giancarmine Trotta
Ciao,

Alla fine sei uno dei pochi che ha peso il tema per le corna e ha resistito alla tentazione i stravolgerlo - contestarlo - rivoltarlo.
Il racconto è ben scritto e mostra il vissuto di una giovane donna in quel passaggio comunemente noto come dalla padella alla brace.
La parte della padella è quella che mi ha convinto di più e dove, secondo me il racconto raggiunge i momenti più alti. La brace, invece, la trovo un po' troppo affrettata, riassunta, detta. Il finale, ci sta tutto.

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giancarmine trotta
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#6 » giovedì 28 settembre 2017, 19:00

Il tema è stato declinato in maniera talmente varia che non credevo ai miei occhi leggendo i racconti, probabilmente perché attendevo stesure classiche o pseudo tali. Invece ho letto testi gradevoli e differenti che mai come stavolta è difficile classificare. Vista la variabilità ho premiato quindi le idee migliori. Ma tutti, anche chi è in fondo (in sette non dovrebbe esserci nemmeno un fondo propriamente detto), merita un plauso, così come ho scritto nei commenti sotto ogni racconto. Quindi complimenti a prescindere a tutti.

Classifica:
1) SWEET DREAMS, di Marco Roncaccia
2) L'indispensabile professionalità del signor G., di Raffaele Marra
3) Girato dall'altra parte, DandElion
4) Eliminazione diretta, di Andrea Partiti
5) La bestia, di Vito Ricco
6) Mica dovrebbero andare così le cose, di Linda De Santi
7) Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle, di Marco Fumetto

Commenti:


SWEET DREAMS
Ciao Marco,
come sempre mai banale.
Sto leggendo pezzi tutti completamemti diversi, forse alcuni borderline rispetto al tema, ma certamente interessanti.
Il tuo racconto è "politicamente scorretto": ribalta cliché e punti di vista. A parte qualche sbavatura sulla punteggiatura (assolutamente perdonabile!), il racconto si legge bene perché ha ritmo. Mi è piaciuta molto la prima scena e la conseguente seconda. Nell'assurdità delle scene, infatti, sono entrambe verosimili. Quella dei carabinieri un po' meno come pure la battuta su Chilly. Buona la scena finale e ottima la chiusa.
In definitiva una buona prova, con un'idea al solito bella e spiazzante e qualche parte migliorabile.
Alla prossima lettura,
G.
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L'indispensabile professionalità del signor G.

Ciao Raffaele,
al solito scrittura gradevole e senza alcuna sbavatura.
Sono colpito anche dal tuo racconto (ho appena letto quello di DandElion) perché (anche tu) hai scelto un modo originale di stare nel tema: una certa ironia legata ad un personaggio con qualcosa di "fantozziano", che subisce la violenza altrui e ne fa un mestiere. Il finale (forse) meritava una frase in più: come sarebbe stata sfruttata la sua capacità? Già lo vedevo a prendersi le botte delle anime più stressate.
Detto questo l'idea (originale è dire poco) è sviluppata benissimo, la narrazione al solito ottima.
Alla prossima,
G.
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Girato dall'altra parte
Ciao DandElion,
il tuo è il primo racconto che leggo e sono rimasto stordito. Dalla violenza e dalla costruzione originale. Una sequenza di violenze, vere e legate tra loro come se fossero una sola grande violenza, come se il mondo non avesse speranza.
Un racconto così non ha un genere, vive di vita propria. E' un manifesto contro la violenza di genere che fa riflettere. Sarà difficile classificarlo e per ora non ho idea della futura posizione. A prescindere da questo, ripeto, la lettura di "Girato dall'altra parte" porta a riflettere e credo sia uno degli obiettivi di chi l'ha scritto.
Alla prossima lettura, ciao,
G.
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Eliminazione diretta

Ciao Andrea,
con quel tema così "concreto" e reale, sei riuscito a tirare fuori una storia interessante ambientata in mondi e tempi lontani da quelli che stiamo vivendo. Una violenza quindi diversa, differita, totale se penso allo scontro finale nell'arena. La tua è al solito una scrittura molto ricercata: questo a volte appaga le voglie di lettore, altre volte appare come una forzatura, ma è un mio gusto personale. Il racconto quindi è certamente in tema e, strano caso, pur seguendo un filone classico come uno scontro tra esseri con tanto di pubblico, è proiettato in uno spazio-tempo lontano dal nostro. Racconto positivo e molto diverso da ciò che mi attendevo con il tema. Ma la violenza c'è, di genere non saprei, ma in genere sì!
Alla prossima,
G
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La bestia

Ciao Vito,
il racconto mi ha preso. Le emozioni vengono fuori e questo è un gran merito. Sulla struttura, senza modificare praticamente nulla, ti consiglierei di andare a capo ogni tanto: facilita la lettura e, quando serve, enfatizza ciò che scrivi. Devo ammettere che la storia non regala sorprese o colpi di scena perché sin dall'inizio si immagina che le pulsioni l'avranno vinta sulla razionalità dell'uomo. In questo senso lui sembra fin troppo "razionale", anche se probabilmente molte persone affette da queste pulsioni sono prese da momenti in cui appaiono molto lontani dai mostri che poi si rivelano.
Mi è piaciuto il lato ossessivo dell'uomo, il suo ripetere di fermarsi a toccare solo i capelli. Mi è piaciuta la scelta dell'anonimato: l'uomo è un nessuno che potrebbe rovinare la vita di ragazze indifese, un mostro appunto.
In definitiva una buona prova, migliorabile in alcune parti.
Alla prossima,
G.
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Mica dovrebbero andare così le cose
Ciao Linda,
l'evoluzione della mia lettura ha seguito gli stessi step di Raffaele.
Un primo momento dove ho pensato fosse poco in tema; poi ho pensato: no, cavolo, questo pezzo vola alto e graffia le certezze di genere che la società contemporanea impone. La violenza quindi, pur non leggendola direttamente, è presente. In certi periodi e in alcune frasi, mi riferisco in particolare alla scena delle ragazze che parlano male di lui alla fine della storia, il testo racconta quasi meccanicamente ciò che accade. Lì credo che una forma più ricercata avrebbe contribuito non poco a migliorare il piacere della lettura. Può essere un gusto personale e quindi non un difetto oggettivo. Ho segnalato quella scena perché, dopo tutta la buona prima parte, rappresenta un momento topico, quello che il lettore aspetta per capire come andrà a finire.
Alla prossima,
G.
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Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle - di Marco Fumetto

Ciao Ace,
il racconto è molto violento: nelle azioni, nel linguaggio, in tutto e per tutto. Le idee non mancano, ma lo sviluppo risente probabilmente del poco tempo avuto a disposizione. Credo che esagerare nelle locuzioni violente non abbia giocato a favore del racconto, perché non ci sono pause tra una scena e l'altra e secondo me sarebbero state utili. E' violenza tutta di un fiato!
Alcune scene sono surreali e DandElion le ha elencate. Tra queste l'ultima è da sottolineare perché il tipo pareva moribondo e invece si libera. Poi le budella annodate come nastro isolante.. Viuleeeeenza!
Insomma un racconto scritto in fretta che rivedrei in un'ottica più ironica e surreale se vuoi mantenere lo stile violento dall'inizio alla fine.
Alla prossima,
G.

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Linda De Santi
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#7 » giovedì 28 settembre 2017, 19:58

Ciao a tutti, ecco la mia classifica. Bravi tutti (è stata un’edizione tutt’altro che semplice) e in bocca al lupo!

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I commenti in ordine sparso

Girato dall’altra parte di Dand Elion

Ciao Dand Elion!
Di sicuro dimostri abilità di scrittura e un bello stile. Noto anche una grande sensibilità verso molteplici aspetti della violenza di genere, non limitati alla violenza “pura e semplice” su una sola categoria di persone ma che riguardano diversi tipi di violenza in più situazioni. Quindi, su questo punto, brava.
Personalmente, però, quando si tratta di violenza di genere preferisco storie definite e articolate, che sviscerino bene le questioni andando oltre ciò che tutti conoscono. Con una lista di esempi di violenza di genere (per quanto scritti benissimo e con grande sensibilità), questo non è possibile.
Ovviamente in questo caso è una pura questione di gusti personali. Mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo scritto con lo stesso stile, ma che racconti una storia (sono certa che hai già fatto cose di questo tipo in passato).
Alla prossima!

PS: “Bankok” si scrive “Bangkok” ;)

Sweet Dreams di Marco Roncaccia


Interessante l’idea di capovolgere una situazione tradizionale della violenza di genere con una protagonista femminile che ne va addirittura in cerca. La brutalità esasperata qui è puramente fine a sé stessa, ma alla fine, nel quadro che crei, ci può stare.
Dal punto di vista stilistico, ho storto un po’ il naso davanti alle tante frasi brevi che vanno spesso a capo. Non le amo particolarmente, a meno che non siano supportate da una motivazione forte.
La scelta di Sweet Dreams forse è un po’ banale. Okay, è una canzone che è un po’ come le patatine fritte e sta bene ovunque, ma in questo caso mi ha saputo un po’ di trito.
Nel complesso, lo trovo un racconto con una buona idea di fondo e ben scritto, ma al di sotto dello standard a cui ci hai abituati.
Alla prossima!

La bestia di Vito Ricco

Ciao Vito!
In generale non amo i racconti fatti interamente di frasi brevissime e in cui non si va mai a capo, ma devo dire che non ho avuto problemi a leggere il tuo.
Sei riuscito ad entrare bene nella mente di un delinquente “qualunque” (non, quindi, di un serial killer o di un pazzo stupratore, ma in quella di chi tenta di costruirsi nella mente una giustificazione alle proprie azioni, pensando fino all’ultimo che non sta facendo niente di male e che non ci saranno conseguenze).
Ti consiglierei giusto di evitare i muri di testo, che richiedono un certo sforzo a chi legge.
Per il resto, mi sembra una buona prova. A rileggerci!

Destino di Giancarmine Trotta

Ciao Giancarmine!
Hai scelto una storia classica per sviluppare il tema, ma l’hai raccontata molto bene, con uno stile curato e rigoroso.
Mi è piaciuto soprattutto come hai gestito il passaggio da una vita all’altra: quando ci si rende conto che la nuova vita della protagonista è uguale alla vecchia, lei ha ormai preso la sua decisione più estrema. L’effetto è davvero bello.
Secondo me è un’ottima prova, che sopperisce alla scelta non originalissima della vicenda con tante altre virtù. Bravo.

Eliminazione diretta di Andrea Partiti

Ciao Andrea, bello questo racconto in cui la protagonista è la violenza. L’idea di raccontare un combattimento per la sopravvivenza, mettendo in secondo piano il sapere con precisione chi sia a portarlo avanti e perché, è davvero buona. Se però dal punto di vista dell’intuizione non posso che farti i complimenti, ho come la vaga impressione che la narrazione sia vagamente sottotono. Alla fine il protagonista vince e riesce a risollevare la propria posizione, ma non sento di essere con lui. Se fosse morto penso che mi sarei sentita allo stesso modo :)
Nel complesso si tratta comunque di una buona prova, con uno degli sviluppi più originali di questo tema.
Alla prossima!
Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle - di Marco Fumetto
Ciao Ace, bentrovato!
In linea di massimo mi trovo d’accordo con quanto già espresso nei commenti precedenti al mio: il tuo è un buon racconto con delle OTTIME potenzialità, ma sembra che da un certo punto in poi ti sia fatto prendere la mano :)
Ti dirò, l’inizio mi è piaciuto un sacco, sia per la verve del linguaggio che per la configurazione (campagnaolo chiuso e tradizionalista VS i punkabbestia casinisti e satanisti).
Poi però nel seguito calchi un po’ troppo la mano sul linguaggio violento e imprimi alla storia una decisa virata verso lo splatter che in sé intrattiene benone, ma alla fine non lascia granché.
Secondo me potrebbe essere interessante aggiungere una motivazione (anche minima) sul perché i due vicini di casa si comportano così (magari in passato sono stati seviziati o maltrattati da gente di campagna chiusa e bigotta e sono impazziti :D).
Insomma, un racconto con un bel potenziale da sviluppare.
A rileggerci!

L’indispensabile professionalità del signor G. di Raffaele Marra


Ciao Raffaele,
hai usato un’idea semplice ma molto efficace.
Il racconto ha un bello stile, molto scorrevole e gradevole come sempre, e anche una buona caratterizzazione dei personaggi.
Il finale avrebbe senz’altro meritato più spazio, magari asciugando un po’ la prima parte dove ti dilunghi leggermente su come si svolge il lavoro del signor G.
Nel complesso, comunque, è una prova molto buona.


La classifica:

1. L’indispensabile professionalità del signor G. di Raffaele Marra
2. Destino di Giancarmine Trotta
3. Eliminazione Diretta di Andrea Partiti
4. Girato dall’altra parte di Dand Elion
5. Sweet Dreams di Marco Roncaccia
6. La bestia di Vito Ricco
7. Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle di Marco Fumetto

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raffaele.marra
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#8 » giovedì 28 settembre 2017, 23:22

Salve a tutti. Ecco la mia classifica:

1° - Destino - di Giancarmine Trotta
2° - Sweet Dreams - Marco Roncaccia
3° - Girato dall'altra parte - di Dandelion
4° - Mica dovrebbero andare così le cose - Linda de Santi
5° - Eliminazione diretta - Andrea Partiti
6° - Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle - di Marco Fumetto
7° - La bestia - di Vito Ricco




1° - Destino - di Giancarmine Trotta
Mi è piaciuto molto, soprattutto per lo stile "alto" che lo contraddistingue. In tal senso, la scelta della seconda persona singolare contribuisce non poco a rendere profondo il testo, immergendo il lettore in una sorta di dialogo intimo con la protagonista, intriso di empatia e di vera partecipazione. La scelta lessicale, l'equilibrio di ogni frase, il ritmo delle immagini suggerite sono molto ben curati, cosa notevole se si pensa al poco tempo avuto a disposizione per tirare giù il racconto. Il tema è centrato in maniera nitida, forse un tantino ovvia, ma lo sviluppo narrativo c'è e non manca la sorpresa finale. Quest'ultima, ben celata durante lo svolgimento del testo, è un giusto contrappasso che, in pochi righi, sembra in grado di stravolgere le sorti della protagonista. Sembra quasi che quel "destino" del titolo possa essere sconfitto sul finale dalla ribellione della donna e dal suo gesto estremo. Poi però si comprende come l'atto finale non sia altro che un'ulteriore caduta verso un abisso profondo e inevitabile, come il più tetro e doloroso dei destini. Eppure hai voluto concludere tutto con un "finalmente", lasciandoci intendere come per la donna si tratti comunque di una via d'uscita, di uno spiraglio di luce. Ecco, forse io avrei evitato quel "finalmente" per lasciare fino in fondo il senso di buio, di cupo, di angoscia che traspare ovunque dal tuo scritto. Ma qui, ovviamente, entriamo nell'inutile disciplina del mero gusto personale.

2° - Sweet Dreams - Marco Roncaccia
Trovo intelligente e originale la scelta che hai fatto nel declinare il tema del contest. Hai scansato del tutto ogni tentazione di cedere al patetico (come me, del resto, che sto cercando di imparare l'ironia alla tua maniera) e hai optato per un testo che, negando la tesi, dovrebbe portare alla negazione dell'ipotesi iniziale. E proprio così, come in ogni buona dimostrazione per assurdo, la tua storia termina con qualcosa che, dopo tanta esplicita contraddizione, sa di irreale. "Sweet dreams", si tratta di sogni, di immaginazione, di fantasie. Insomma, non siamo nella realtà, come volevasi dimostrare. Peccato che il tutto sia così "telefonato" fin dall'inizio, da quel titolo che spiega già tutto evitando una sorpresa finale. Lo stile è il solito, leggero (apparentemente) e ironico. Leggendo il testo mi sono chiesto come sarebbe stato il tuo racconto con uno stile un po' più severo, ricercato. Non so se la cosa funzionerebbe: forse no, forse i tuoi scritti rappresentano un bell'esempio di coerenza intrinseca tra forma e contenuto. Ad ogni modo, la prova è superata, come volevasi dimostrare...

3° - Girato dall'altra parte - di Dandelion
Certamente si tratta di un racconto che lascia il segno, che emoziona e spinge a riflettere. Lo stile è molto ben curato, denso, alto, a tratti poetico. Dal testo traspare l'emozione di chi lo ha scritto, se ne sente la commozione. Sono convinto di ciò, come quando ascoltando la voce di un cantante e riesco a riconoscere quanta passione ci sia, al di là di ogni tecnica. Questo è il lato positivo, davvero notevole, di questa opera che, tra le tante, resterà in qualche modo impressa. La lunga teoria di eventi, luoghi, nomi, è ricca di suggestioni, dosata con intelligenza, farcita con generosità. Sembra che non vi siano limiti geografici, di età, di situazioni. Così come non ci sono limiti alla violenza che descrivi in ogni forma, nessuna esclusa (e nessuna inventata, purtroppo). Probabilmente, tra tante storie accennate, suggerite con la voce rotta, manca una vera e propria "storia", uno sviluppo narrativo riconoscibile, classico. Probabilmente questa mancanza potrebbe anche non essere tale, vista l'attenta cucitura con cui rendi contigue e perfettamente ordinate le varie storie. Probabilmente sarebbe stato addirittura grandioso trovare un collegamento ancora più nitido ed elegante tra le vicende, magari radunando in qualche modo e in qualche luogo tutte le vittime di cui parli. O magari tutti i loro carnefici. Ma perché o per fare cosa non mi viene affatto in mente. Forse, e dico forse, un racconto può andare bene anche così, con l'equilibrio tra stile e trama fortemente sbilanciato verso il primo, cosa che a me non dispiace affatto, ma che certamente non metterà d'accordo tutti. Una cosa è certa: per me si tratta davvero di una gran bella prova.

4° - Mica dovrebbero andare così le cose - Linda de Santi
Ammetto che la prima impressione dopo la lettura sia quella di un racconto fuori tema. Poi, ragionandoci un po', ci si rende conto che ti sei occupata di una forma di "violenza" subdola e strutturata nella nostra società e che, proprio perché diffusa e mascherata, è difficile da riconoscere sia in un racconto che in una qualsiasi quotidianità. E si tratta di violenza "di genere", come voleva il tema. Detto ciò, l'evoluzione della trama avviene in maniera più o meno lineare, senza particolari colpi di scena o sorprese finali. Va bene anche così, intendiamoci, ma forse con qualche bel colpo (che però non riesco a immaginare sul momento) sarebbe stato anche meglio. Insomma, scrivo questo per dirti che a fine lettura resta un senso di non completa soddisfazione, come se non tutte le potenzialità del testo fossero state sfruttate al meglio. Può darsi anche che si tratti di una questione di stile: a volte si ha l'impressione che le frasi si limitino a raccontare quel che accade, senza alcun tentativo di risultare anche piacevoli e, magari, un po' più "poetiche". In realtà le frasi il racconto lo sostengono bene e lo portano avanti con chiarezza, però, ribadisco, secondo il mio gusto manca un po' di musicalità, di ricerca lessicale, di attenzione su aspetti estetici della forma. Si tratta di un mio gusto, ripeto, perché potrebbe anche darsi che questa essenzialità stilistica sia una tua scelta specifica e quindi, come tale, assolutamente da rispettare. Concludo dunque confessando una certa difficoltà nel collocare questo racconto in una scala di valori.

5° - Eliminazione diretta - Andrea Partiti
Indubbiamente hai avuto la capacità di rendere la violenza la vera protagonista del tuo racconto, restando perfettamente in tema con il contest. Qui la violenza è sia "in genere", poiché i combattimenti nella tua arena sembrano non avere regole, e quindi ogni genere di violenza può essere funzionale alla sopravvivenza, sia "di genere", intesa come "genere umano" e, ovviamente, "genere alieno".
L'idea di fondo non mi sembra originalissima, ma comunque il racconto si regge su una narrazione che desta interesse e curiosità. Scopriamo a metà lettura che si tratta di un contesto futuristico in cui gli umani sono spinti a scontrarsi tra di loro da esseri di altri mondi. Poi sul finale scopriamo che non si tratta solo degli umani, ma anche altri "generi" sono costretti a scontrarsi per decretare il fortunato (o sfortunato) campione che sederà con gli altri sugli spalti. Bella l'idea, insomma, anche se a tratti ha qualcosa di "già letto" e "già visto".
Non del tutto convincenti, a mio parere, le descrizioni delle varie tipologie di alieni che mi ricordano un po' quelle dei vari Star Wars (non le ho mai sopportate, quelle tipologie pupazzoidi troppo infantili e per nulla inquietanti).
In definitiva si tratta certamente di un buon racconto, anche se, probabilmente, non è tra i tuoi migliori.

6° - Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle - di Marco Fumetto
Un racconto a due facce, che forse proprio per questa duplicità mi ha sorpreso e, in qualche modo, colpito. Probabilmente sarà frutto di una serie di suggestioni tutte mie, dovute a cose lette e viste durante gli anni, ma io ho visto la prima parte come una situazione quasi comica, molto "commedia all'italiana", leggera e viziosa, in grado di incuriosire promettendo qualcosa che avverrà. Poi quello che avviene è una virata drastica, un po' come quando in "Dal tramonto all'alba" in pochi istanti tutti diventano vampiri e un pulp/noir diventa un trash/horror. Cambio di genere, qualcosa che a me, personalmente, piace. Così la tua storia, nel giro di qualche parola, diventa uno splatter/horror alla "Hostel" (altro film dal repentino cambio di genere). E che horror! Non ci risparmi niente, la violenza qui è davvero protagonista.
Ciò che penalizza il racconto è uno stile un po' troppo essenziale, affrettato, non curato nei dettagli insomma. Inoltre il finale mi è sembrato un tantino debole, nonostante la scena sia definibile "forte". In altre parole avrei preferito un qualche sviluppo finale, un colpo di scena o magari una chiusa un po' più significativa. Comunque, in definitiva, credo si tratti di un buon racconto da migliorare.

7° - La bestia - di Vito Ricco
L'aspetto migliore di questo racconto è senza dubbio la capacità che esso ha di coinvolgere il lettore in un climax ascendente di tensione. Tale ottima caratteristica è dovuta ovviamente alla scena descritta, ma soprattutto allo stile adottato, sufficiente a trasmettere uno stato ossessivo incontrollabile e mostruoso. Lo stile, dicevo, è ben curato, perfettamente funzionale alla tensione emotiva che il testo vuole alimentare frase dopo frase. Tutto serve a creare pathos e attesa, la scelta della prima persona, il continuo riferimento ai capelli, persino la scelta di non andare mai a capo, come se i pensieri del protagonista fossero incontenibili, affannati come un respiro eccitato e perverso. Il finale arriva presto, eppure sembra non arrivare mai; il lettore scende dal mezzo con i due protagonisti e li segue timoroso, quasi incapace di proseguire verso un epilogo che dovrebbe essere l'apice di una ascesa turbinosa. Il finale, però, non mi sembra poi totalmente all'altezza di quanto preparato precedentemente. C'è una violenza, sì, sicuramente scioccante e deprecabile. Ma non c'è quell'esplosione di "male" che mi sarei aspettato. O, al contrario, magari mi sarei aspettato un colpo di scena con una violenza che non si concretizzava affatto. Non so se si tratti di gusti personali o magari di errata interpretazione delle tue intenzioni, ma devo dire che, secondo me, il finale andrebbe un tantino rivisto per non sprecare tutto il bene (o "male", fai tu) che caratterizza i primi tre quarti del racconto. Detto ciò, concludo con il dire che sicuramente il giudizio resta positivo: racconto buono ma probabilmente migliorabile. Benvenuto!

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Andrea Partiti
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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#9 » giovedì 28 settembre 2017, 23:43

Era un tema difficile e ho apprezzato tutti i tentativi di traviare il tema, anche se a volte sono riusciti meglio, a volte peggio (mio tentativo compreso, immagino ^^).

Sweet Dreams, di Marco Roncaccia
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L'indispensabile professionalità del signor G., di Raffaele Marra
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Mica dovrebbero andare così le cose, di Linda De Santi
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Destino, di Giancarmine Trotta
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Girato dall'altra parte, di Dand Elion
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La bestia, di Vito Ricco
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Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle, di Marco Fumetto
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1. Girato dall'altra parte, di Dand Elion
2. Sweet Dreams, di Marco Roncaccia
3. Mica dovrebbero andare così le cose, di Linda De Santi
4. Destino, di Giancarmine Trotta
5. La bestia, di Vito Ricco
6. L'indispensabile professionalità del signor G., di Raffaele Marra
7. Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle, di Marco Fumetto

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Re: Di Dio Edition: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#10 » sabato 30 settembre 2017, 9:23

Ecco a voi la mia classifica, nei prossimi giorni pubblicherò anche la news ufficiale con la classifica finale di questa prima fase!

1) Girato dall'altra parte, di Dand Elion
Questo è uno di quei racconti che o metti primo o metti ultimo: opto per la prima opzione. Te ne sbatti di qualunque regola formale e procedi a narrare una moltitudine di microstorie legate tra loro dal tema della violenza, andando ad abbracciare una pluralità di zone geografiche e culture. Certo, a volte viene il dubbio che l'occhio dello straniero (soprattutto quando affronti realtà altre) possa essere viziato da eccesso di soggettività, ma qui il materiale su cui ha costruito il tutto è quello della sincerità e allora il problema sparisce. Per me pollice su.
2) Mica dovrebbero andare così le cose, di Linda De Santi
Molto, ma molto bene. Il tema è preso con originalità e arguzia e in più riesci a organizzare il racconto su una critica allo status quo sociale, cosa che apprezzo sempre tantissimo. La semplicità dello stile è funzionale al messaggio e alla fine il messaggio rimane dentro al lettore incitando alla riflessione. Per me un pollice praticamente su perché mi andrebbe bene già così, ma concordo con la proposta di Andrea: taglia il finale nel modo in cui ti ha suggerito ed è perfetto. Brava.
3) L'indispensabile professionalità del signor G., di Raffaele Marra
Ho riletto il finale un paio di volte perché incerto sulla sua riuscita, ma alla fine sono giunto alla conclusione che ci sta e ci sta più che bene. Inoltre, accetto la tua spiegazione riguardante la violenza DI GENERE, mi sembra un'interpretazione corretta e quindi il tema è ok. Detto questo, l'idea è molto buona davvero, mi è piaciuta. La realizzazione è efficace e in più mi piace questo pizzico di sovrannaturale (neanche tanto PIZZICO). Pollice quasi su per me perché, nonostante mi abbia convinto, credo che tu possa sistemare ancora meglio la seconda parte. In ogni caso, ottimo lavoro.
4) Eliminazione diretta, di Andrea Partiti
Idea buona, realizzazione efficace anche se priva di picchi particolari. Ho compreso che la tua intenzione fosse di esaurire il genere umano, ma credo dovresti calcare di più sul concetto e sì, alla fine ci sta il combattimento contro una donna. Tema più che ok, in ogni caso. Lettura decisamente godibile. Mi è piaciuto parecchio e il mio giudizio finale è un pollice quasi su perché quei due appunti che ti ho fatto sono, a mio parere, determinanti. In classifica finisci dietro a Marra per un soffio e quel soffio è rappresentato dalla maggiore originalità della sua idea unita a una rappresentazione, a mio parere, più solida della stessa.
5) La bestia, di Vito Ricco
Come mi sono approcciato al racconto ho pensato "Cribbio, non ci sono gli a capo... Testo pesante", ho dovuto ricredermi. La tua prosa permette una lettura veloce e l'apparente pesantezza della "forma" è funzionale alle intenzioni dell'autore. Il tutto funziona. Il problema è altro, semmai. Ci porti dentro la testa del protagonista e vuoi mostrarci i suoi tentennamenti, la sua costante dialettica interna, però non abbiamo mai, noi lettori, il dubbio su come possa andare a finire la situazione. Dovresti invece cercare di giocare con il lettore stesso portandolo ad aspettarsi il tutto e il contrario di tutto e questo potrebbe essere un valore aggiunto in grado far fare un ulteriore salto qualitativo al testo perché ti permetterebbe al tempo stesso di giostrare meglio con la psiche del tuo protagonista. Per me un pollice tendente all'alto e lo preferisco agli altri racconti con stessa votazione perché è riuscito, almeno a me, a colpirmi con più determinazione.
6) Sweet Dreams, di Marco Roncaccia
Ho trovato eccessiva la canzone, il racconto si regge benissimo senza e la sua presenza appesantisce solo il finale. Potevi tranquillamente chiudere con parole tue, sarebbe stato, a mio avviso, più efficace. Per il resto, hai delineato uno dei tuoi personaggi classici e funziona. Il lavoro maggiore l'hai fatto nel dare un'interpretazione del tema originale e assolutamente non scontata, molto bene. Per me un pollice tendente all'alto perché quella canzone finale appesantisce proprio tanto.
7) Destino, di Giancarmine Trotta
Ho storto il naso sulla tua insistenza per l'attesa dei diciotto anni: se voleva fuggire lo faceva anche prima e se il padre voleva violentarla poteva farlo in qualunque momento, in particolare mi sembra manchino motivazioni forti per un'attesa del genere, soprattutto considerato il contesto italiano che non prevede in alcun modo un'attenzione a questo tipo di vincoli (e sto parlando di vincoli mentali della popolazione, ormai abituata a pensare e rapportarsi al di fuori di qualunque vincolo civile, lo so, sono estremo in questo). La seconda parte, inoltre, è troppo veloce e quasi telecomandata, pur avendo ancora spazio da sfruttare. In particolare non ci presenti Marco, in verità non ci presenti neppure Vito. Racconti troppo senza mostrare, è tutto nella testa della protagonista, che però ci identifichi solo nella sua attesa per i diciotto anni. E mi fermo qua perché sembra che non mi sia piaciuto e invece l'ho gradito molto. La forma è ottima, elegante. Il tocco è quello esperto del grande narratore. Ci sono delle pecche, è vero, ma il pollice è tendente all'alto e finisci dietro al racconto di Roncaccia, a parità di giudizio, solo per una mia preferenza assolutamente personale per la maggiore originalità del modo in cui lui ha trattato il tema.
8) Gli intrusi s'erano insediati sul crinale della valle, di Marco Fumetto
Beh, io credo che tu ci sappia fare davvero, anche se qui ti sei lasciato andare dimenticandoti così di controllare alcuni punti fondamentali. Il protagonista non arriva al lettore. In certo qual modo me lo sono immaginato, ma gli dai una parlata davvero troppo simile a quella dei due balordi e pertanto non crei empatia tra lui e il lettore. Certo è che tu puntavi a un pezzo totalmente pulp, ma anche così avresti dovuto darci qualche indicazione per permetterci di contestualizzarlo meglio. In ogni caso, questo è un pezzo da fumetto pulp, me lo vedo chiaramente, ripeto che ci sai davvero fare. Ultime considerazioni sul tema: c'è violenza, ma non un'interpretazione della stessa, anche qui molta bidimensionalità, troppa, ti sarebbe servito più tempo per lavorarci, quello è sicuro. Pollice ni per me questa volta, ma spero davvero di rileggerti nei prossimi mesi.

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