Presine mon amour

Appuntamento per lunedì 18 dicembre dalle 21.00 all'una con gli autori de LA CORTE EDITORI capitanati direttamente da Gianni La Corte!
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giuseppe.gangemi
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Presine mon amour

Messaggio#1 » martedì 19 dicembre 2017, 1:23

“Gennarì, ma chi ce l'ha fatto fare!”
La donna barcollò per un attimo, si riprese e proseguì per la sala illuminata da accecanti luci stroboscopiche.
“Mi dovevi dar retta Cuncè, non avremmo mai dovuto imbarcarci in questa raccolta punti. Te le potevo comprare alla bancarella di zio Mimì.”
L'uomo si fece largo spintonando gente a caso, non curandosi di scatenare una rissa gigantesca.
“Ma volevo provare nuove cose, nuove melodie, nuovi gusti, nuovi sound. Non la solita roba made in China,”
“Nuove melodie? Ora per il tuo desiderio di avere un nuovo servizio di presine da forno made in Bangladesh non ci sento quasi più.”
“Io le volevo con tutto il cuore e anche tu, sotto sotto, le volevi. Ammetti che volevi assaporare un casatiello dal sapore più esotico che solo quelle presine possono dare.”
“Lo ammetto, volevo qualcosa di più speziato, maledetto me.”
La coppia di fieri sbandati si mosse decisa in quel mondo di strafatti spensierati.
“Ora Gennarì statti zitto e aiutami a trovare Assuntina prima che finisca la notte, domani mattina scade il termine per il ritiro dei premi. Il Conad di Torre Annunziata non guarda in faccia a nessuno e non concede proroghe.”
“Che poi non capisco perché non hai voluto accettare i punti della vicina Annarella del piano di sopra, quei punti vanno a ruba e lei è l'unica nel quartiere che non fa la raccolta.”
“Da quella non voglio niente, mi butta sempre la sporcizia sui vestiti che stendo ad asciugare. E poi ho scoperto che Assuntina Sempre Allegra ha rinunziato alla raccolta e che mi cedeva i suoi bollini.”
“E proprio qui te li doveva dare? In una discoteca durante un concerto di Bello FayGo?”
“Per le presine questo e altro. Solo se la consegna fosse stata durante un concerto di Povia avrei rinunciato.”
“E intanto grazie ad Assuntina, per fare gli alternativi, quei nazi all'ingresso ci hanno malmenato e ci hanno distrutto i cell. Ora non ci possiamo mettere in contatto con quella sciamannata.”
“Non ti preoccupare, Assuntina mi ha detto che sta sotto il palco, segue Bello Faygo in tutti i suoi concerti.”
“In pratica dobbiamo superare quattro o cinquecento esagitati che cantano di non voler pagare la locazione e di volere la pussy bianca.”
“Per te è una bazzecola. Quando Maradona è tornato a Napoli, all'aeroporto ti sei fatto strada tra un branco di esagitati più numeroso. Ed era per toccare un pibe e non una pussy, pensa quanto sei fesso. Ora fammi strada o niente casatiello speziato from Bangladesh.”
Gennarì non se lo fece ripetere, a lui i sapori orientali piacevano troppo, e con leggiadria si mosse come un bulldozer verso il palco sdradicando fattoni.
Lottò per quasi un'ora per raggiungere il palco ma alla fine riuscì nell'impresa.
“Bravo Gennarì, caterpillar mio.”
“Di nulla, Concettuzza mia”, e accoppò un altro paio di spettatori per poi stramazzare al suolo per la fatica.
Cuncè si guardò attorno, infischiandosene della sorte del marito, mica era un pezzo da raccolta punti.
“Qui non si vede, non riesco a trovarla. Maledetta Assuntina Sempre Allegra, se hai usato i miei bollini per farti i filtri delle tue stramaledette canne ti strangolo!”.
Cuncè in preda a furia omicida usò la testa del povero Gennarì per salire sul palco del concerto.
Con scatto felino si diresse verso Bello Faygo e gli strappò il microfono dalle mani.
“Assuntina!” urlò Cuncè sotto gli occhi strafatti degli astanti. “Esci i bollini delle presine!”
Nella sala calò il silenzio. Tutti guardavano quell'invasata che respingeva i tentavi di Bello Faygo di riprendersi il microfono.
“Esci i bollini, Assuntina esci fuori questi stramaledetti bollini o rovino il concerto a tutti!”
Alla fine il discusso cantante riuscì a riappropriarsi del microfono e disse:“Qua abbiamo un concerto, Assuntina sali sul palco, dai i bollini alla tua amica e ti darò un bacio.”
Quell'annuncio ebbe esito positivo, sin troppo positivo.
Tutti, donne e uomini, si mossero all'unisono verso il palco urlando di essere Assuntina. Si spintonavano e si calpestavano. Quelli che erano sotto il palco usarono la testa di Gennarì come scalino per poi raggiungere Cuncè.
Cuncè era felicissima, quella gente che si spacciava per Assuntina la stava sommergendo di bollini pur di baciare Bello Faygo.
Era felice, avrebbe potuto fare incetta di presine con tutti quei bollini.
Tuttavia il troppo stroppia e il peso crescente dei bollini la bollò sul palco mentre un orda stampava bacetti sapor gangia sul viso di Bello Faygo.

La mattina dopo Assuntina uscì da un bagno in cui si era rintanata a fumare usando come filtri i bollini di Cuncè. Era svenuta in un cesso prima del concerto rimanendovi chiusa tutta la notte. Barcollando si diresse verso la sala del concerto sperando di non esserselo perso e si trovò in una sala vuota. Ai piedi del palco trovò Gennarì con la testa sfondata. Sopra il palco vide un cumulo di bollini da cui spuntava il capo di Cuncè esanime.
Assuntina si accese l'ultima canna con dentro l'ultimo bollino promesso.
“Quanti bei filtri” e sfiatò una voluta di fumo.



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antico
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Re: Presine mon amour

Messaggio#2 » martedì 19 dicembre 2017, 1:30

Ciao Giuseppe! Tutto ok con i caratteri, sei in malus minimo per quanto riguarda il tempo! Buona Natale a LA CORTE Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Presine mon amour

Messaggio#3 » martedì 19 dicembre 2017, 17:09

Racconto che ha dell'assurdo e del divertente, simpatica ironia. Tempi e ritmo incalzanti a mano a mano che la storia prosegue. Mi è piaciuto.

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Sonia Lippi
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Re: Presine mon amour

Messaggio#4 » martedì 19 dicembre 2017, 18:19

Un bel racconto dissacrante, che prende in giro giustamente alcuni comportamenti assurdi della nostra società consumistica, vale più un bollino o un bacio di in cantante della vita di un uomo
Mi è piaciuto, forse in alcuni punti è un pochino ridondante la parola bollino ma per il resto il racconto mi è piaciuto.
Buona serata

Kuranes
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Re: Presine mon amour

Messaggio#5 » giovedì 21 dicembre 2017, 12:17

Giuseppe mi hai fatto schiantare! Il tono del racconto funziona, forse l'assurdità degli eventi è un pelo troppo "oltre" - lo stesso linguaggio, ma con eventi meno surreali, avrebbe funzionato persino meglio... Però comunque bravo, far ridere non è facile. Ritoccherei giusto i dialoghi per renderli più amalgamati (spiegano molto, ma in fondo non ci serve tutto, Annarella può essere solo "Annarella").

"Quando Maradona è tornato a Napoli, all'aeroporto ti sei fatto strada tra un branco di esagitati più numeroso. Ed era per toccare un pibe e non una pussy, pensa quanto sei fesso." su questo ti sei guadagnato il podio

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Andrea Partiti
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Re: Presine mon amour

Messaggio#6 » venerdì 22 dicembre 2017, 0:39

Il tuo racconto ha picchi di umorismo spettacolari e allo stesso tempo abissi di estrema tristezza, non per come scrivi, per la socetà che descrivi. Questo contrasto mi piace e mi disturba allo stesso tempo, quindi per me il racconto funziona. Smuove delle cose, trasmette delle idee, delle critiche. Non importa se ce le hai messe volontariamente o se ci sono finite per caso. Magari volevi parlare dei bollini e basta, ma ci racconti di un pezzo d'Italia e dei suoi valori improbabili.
Vorrei darti dei suggerimenti utili, a livello di stile o ritmo, ma hai uno stile così particolare e personale che non credo sarebbe saggio toccarlo, penso che ci sia un equilibrio interno e complesso che gestisci bene da te. Invidio questa tua voce così riconoscibile ^^

Mirtide
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Re: Presine mon amour

Messaggio#7 » mercoledì 27 dicembre 2017, 10:56

Da dove cominciare, si chiese Roland Barthes negli anni Settanta parlando di letteratura contemporanea. La mia risposta è: dal titolo, ovviamente. Già il paratesto mi aveva ufficialmente conquistata ed il corpus principale della narrazione ha completato l’opera. L’ambientazione partenopea è stata piacevolmente inaspettata e la stereotipo rappresentato da Cuncé e Gennarì ha reso lo scorrere degli eventi estremamente dinamico. Ho riso di gusto dal momento che lo stereotipo è in realtà estremamente reale e non fatico ad immaginarmi tutto questo. La tua sintassi scorre fluida senza problemi gravi data la tua scelta di utilizzare un registro appartenente all’oralità. Nel complesso ti faccio i miei complimenti per l’uso sapiente di umorismo e stereotipi e la tua abilità di intrattenere.

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jimjams
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Re: Presine mon amour

Messaggio#8 » mercoledì 27 dicembre 2017, 10:56

Una cavalcata weird che percula la mania delle raccolte di bollini e il consumismo in generale, insieme a una tonnellata di altra roba. Divertente, abbastanza nel tema, leggibile. Non so bene come piazzarlo in classifica, ma farò come al solito con la mia scaletta di valori :-) Mi ha ricordato un libro letto lo scorso anno o giù di lì, tale Spazz Never :-)

mezzomatto
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Re: Presine mon amour

Messaggio#9 » mercoledì 27 dicembre 2017, 17:02

Presine mon amour

Leggendo questo racconto mi è sembrato di cadere in un quadro di Jeronimus Bosch, la normalità trasfigurata dalla caricatura. Avvincente il ritmo incalzante della narrazione fino all'apoteosi del palco con i due seppellimenti, di Cuncè sotto i bollini, e di Bello Faygo (stupendo nome con la a a far da ciliegina sulla torta). Dopo questo crescendo l'anticlimax si perde un po', ma svolge egregiamente la sua funzione di spiegazione senza cadere nello spiegone. Difetti: qualche insistenza di troppo nell'uso del termine bollini e ripetizioni di concerto.

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marco.roncaccia
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Re: Presine mon amour

Messaggio#10 » giovedì 28 dicembre 2017, 12:26

Ciao Giuseppe,
il tuo racconto, finora, per me, è uno dei migliori del tuo girone. L’assurdo lo domina alla grande e la saga di Gennarino e Concetta alla ricerca dei punti per ottenere le presine del Bangladesh, nel mezzo di un concerto di Bello Faygo strappa parecchie risate. Forse l’ambientazione napoletana è un po’ troppo macchiettistica, segue lo stereotipo ed è l’unica cosa prevedibile di questa buona prova.

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Vastatio
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Re: Presine mon amour

Messaggio#11 » giovedì 28 dicembre 2017, 13:28

Ciao,

non ricordo i nomi di chi commento di solito, ma credo che questo incipit te lo abbia già scritto almeno un paio di volte (se no fai finta di nulla): se viri sul surreale c'è poco da criticare. Se si decide di stare al tuo gioco allora hai vita facile. La storia è carina, si legge bene e fa sorridere proprio per la critica alla società che nasconde tra le righe.

Federico Martello
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Re: Presine mon amour

Messaggio#12 » giovedì 28 dicembre 2017, 21:13

Ciao Giuseppe, un testo davvero particolare. Devo dire che la prima impressione che mi ha fatto non è stata troppo positiva: d'impatto il testo mi è sembrato un po confuso, ho dovuto rileggerlo diverse volte per raccogliere il filo, quando la vicenda diventa finalmente chiara posso iniziare ad apprezzare molti buoni tratti, come un'ottima scelta nei termini e nel linguaggio, personaggi particolari e caratteristici e una vicenda senza dubbio a sua volta estremamente particolare e caratteristica. Tuttavia anche a fine lettura non ho avuto di getto un'ottima impressione, d'istinto il primo pensiero è stato quasi "e quindi?" temo per una mancanza mia più che del testo, una mia colpa come valutatore che odio dover far scontare agli altri. Ad analizzare oggettivamente il testo credo ci sia poco di male da dirgli, temo quindi che la mia impressione "poco entusiasta" derivi dal mio gusto personale e me ne scuso davvero tanto ma non mi ha lasciato molto come testo

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antico
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Re: Presine mon amour

Messaggio#13 » domenica 7 gennaio 2018, 20:45

Bravo Giuseppe, questo racconto è dotato di un grande equilibrio interno e arricchito da autentiche gemme sparse. Ho un unico appunto: usi troppo spesso i termini fattoni/strafatto et similia, rischiano di essere ridondanti. Detto questo, per me è un pollice su e merita il primo posto del gruppo per il suo carattere ben spiccato.

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