RINASCITA

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
Avatar utente
patty.barale
Messaggi: 349
Contatta:

RINASCITA

Messaggio#1 » lunedì 19 novembre 2018, 23:54

La tua mano si serra intorno alla mia, mentre occhi carichi di paura e odio mi fissano.

Sai che è il momento e mi odii, mi odii perché io sarò ancora qui, quando tu non sarai più.
Sei così debole e indifesa. Proprio come lo ero io di fronte alla tua assenza di empatia, al tuo essere “emotivamente stitica”.
Non hai mai pensato a me come a un individuo altro, una persona con i propri sogni, aspettative, emozioni. No, io ero una tua appendice, la parte di te che doveva riuscire dove tu non avevi avuto la possibilità o avevi fallito.
Hai annichilito la mia fantasia, la mia personalità, il mio vero io: quando mi allontanavo dalla “sorgente” mi umiliavi con i tuoi silenzi che duravano settimane o con quelle parole che calavano come una pietra tombale sulla mia autostima: “mi hai delusa!”
E io sentivo di non valere nulla, che non avrei mai avuto il tuo amore, né quello di chiunque altro.
Ed ero solo una bambina!
Ho trascorso la vita cercando di essere come tu volevi per conquistarmi un “sono orgogliosa di te”, agognando un banalissimo “ti voglio bene”.
Non mi hai mai voluta conoscere.
Non hai mai saputo capire le mie fragilità, le mie paure, le mie insicurezze, ma sei stata abilissima a usarle.
Ricordi quando sono diventata anoressica?
Finalmente qualcosa su cui ero io ad avere il controllo, ma anche il mio urlo munchiano, il mio SOS lanciato verso di te.
Altri hanno captato il segnale, tu avevi spento la ricevente…
Non hai mai perso l’occasione di sbattermi in faccia tutti i sacrifici che hai fatto per me. Peccato che ogni sforzo fosse volto soltanto verso quelle ambizioni che coincidevano con le tue.
Tanto che ho smesso di desiderare, di divergere.
Di cercare di essere felice.

La tua mano stringe con forza, gli occhi mi cercano.

Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo, guardo i tuoi occhi dilatarsi per la sorpresa o la paura ed esco dalla stanza senza voltarmi indietro…
E invece ricambio la stretta e ti accarezzo i capelli.
Vorrei odiarti, sarebbe tutto più facile.

La lucidità si diluisce nei tuoi occhi liquidi.

Chissà se almeno per un istante riuscirai a capire quanto male mi hai fatto.

Le tue narici si dilatano a catturare molecole di ossigeno.

Una lacrima mi scivola lenta lungo la guancia.
È inutile mentire: nonostante tutto io ti amo e sono terrorizzata da ciò che sarà.

Il buio cala nei tuoi occhi, la mano scivola sul lenzuolo.

“Mamma…”
Non ci sei più
Ora dovrò cercare di capire chi sono.
Sono nata.
Di nuovo.
Ultima modifica di patty.barale il martedì 20 novembre 2018, 0:33, modificato 1 volta in totale.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: RINASCITA

Messaggio#2 » lunedì 19 novembre 2018, 23:56

Ciao Patty! Ehi, ma io sono abituato a vederti consegnare più a ridosso dell'una che della mezzanotte! :) Tutto ok con i caratteri e il tempo, divertiti in questa Paparozzi Edition!

Avatar utente
SalvatoreStefanelli
Messaggi: 351

Re: RINASCITA

Messaggio#3 » mercoledì 21 novembre 2018, 16:04

Brava! Delle quattro storie lette sinora, questa è quella che mi è piaciuta di più. C'è l'idea, il ritmo incalzante, la bella scrittura. C'è l'emozione di fondo che permea tutto il racconto. Ci sono i dubbi e le certezze. Ci si cala nella protagonista senza alcun problema sin da subito e si resta lì sino alla fine, pensando anche le stesse cose. Unica pecca, se così posso dire, l'ho trovata in questa frase "Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo, guardo i tuoi occhi dilatarsi per la sorpresa o la paura ed esco dalla stanza senza voltarmi indietro…"; sembra troppo vera e vissuta non solo una intenzione nella mente della protagonista. Complimenti!

Avatar utente
Il Calmo
Messaggi: 182

Re: RINASCITA

Messaggio#4 » giovedì 22 novembre 2018, 0:27

Descrivere il momento della morte di una madre non può che essere un qualcosa di emotivamente coinvolgente e intenso e nel racconto questo traspare tutto, forse troppo.
Provo a spiegarmi.
Avrei preferito uno stile in questo caso, un pochino meno ricercato, più diretto, meno letterario e più spontaneo ecco. (mero gusto mio personale ovviamente).
Per il resto il racconto fila liscio ed è scritto fluidamente.
Due cose finali.
Concordo anche io sul fatto che la fase diretta del ti odio sia troppo veritiera, anche io ho trovato poco credibile che poi si scopra che sia qualcosa solo nella mente della protagonista.
L’altra è all’inizio è un refuso o non ho capito io ma perché odii con due i?
Ad ogni modo un lavoro comunque positivo.

Avatar utente
patty.barale
Messaggi: 349
Contatta:

Re: RINASCITA

Messaggio#5 » giovedì 22 novembre 2018, 9:19

Innanzitutto grazie dei commenti.
Mi sa che la frase incriminata va decisamente rivista!
Per quanto riguarda il verbo odiare Il Calmo mi ha fatto venire dubbi, sono andata a ricontrollare e sul Treccani:

“Per il verbo odiare, anche se l’accento non cade sulla vocale tematica, è possibile usare alla 2ª persona singolare la forma tu odii, per distinguerla da tu odi, voce del verbo udire”

Ovvero... giustificazione teorica di una coniugazione fatta in automatico (semplice ricordo scolastico di in’epoca Preistorica in cui la maestra mi aveva fatto un pippone non indifferente sull’errore commesso!)
:-)

Avatar utente
giancarmine trotta
Messaggi: 383

Re: RINASCITA

Messaggio#6 » sabato 24 novembre 2018, 14:51

Ciao Patty e ben ritrovata.
Il racconto è molto toccante. E' come assistere a un'ultima scena di un film: mani e sguardi che si incrociano, pensieri che entrano poi escono veloci, magari tormentano. La morte è lì, a un passo, e si avvicina. Affiora nel lettore la parona perdono: ci sono momenti in cui odiare è facile, mentre perdonare è complicato.
La tua protagonista sembra allenarsi al perdono, per arrivare in tempo, prima che sia troppo tardi.
Credo che la seconda parte sia scritta meravigliosamente. Nella prima avrei evitato la ripetizione di "odii", anche perché nella frase chiave di tutto il racconto ---Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo...--- la parola odio viene ripetuta.
Sciocchezze di fronte a una storia triste raccontata benissimo.
Alla prossima,
G.
***

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: RINASCITA

Messaggio#7 » sabato 24 novembre 2018, 15:39

Ciao Patty,
Ho davvero poco da dire su questo racconto: è bello, toccante, le dinamiche psicologiche ed emotive sono ben rese e molto credibili.
A livello di refusi, posso segnalarti che manca un punto dopo il "Non ci sei più" alla fine, per il resto mi sembra che il testo scorra bene, le ripetizioni di odio/odiare che altri hanno segnalato secondo me ci stanno perché proprio l'odio (o meglio, l'incapacità di provarlo fino in fondo) è uno dei temi chiave del racconto.
Nel complesso, ottima prova, complimenti.

Avatar utente
DandElion
Messaggi: 661

Re: RINASCITA

Messaggio#8 » sabato 24 novembre 2018, 19:09

Ciao Patty,
mi stona questa frase:
patty.barale ha scritto:La tua mano si serra intorno alla mia, mentre occhi carichi di paura e odio mi fissano.

Perchè gli occhi di una donna morente dovrebbero essere carichi di odio, se nessuno la sta uccidendo? questa cosa mi è sembrata poco probabile.

patty.barale ha scritto: Sai che è il momento e mi odii, mi odii perché io sarò ancora qui, quando tu non sarai più.

Pay attention, l'utilizzo di odii è desueto, treccani lo da' come accettabile, ma non è la forma usuale.

patty.barale ha scritto: Sei così debole e indifesa. Proprio come lo ero io di fronte alla tua assenza di empatia, al tuo essere “emotivamente stitica”.
Non hai mai pensato a me come a un individuo altro, una persona con i propri sogni, aspettative, emozioni. No, io ero una tua appendice, la parte di te che doveva riuscire dove tu non avevi avuto la possibilità o avevi fallito.
Hai annichilito la mia fantasia, la mia personalità, il mio vero io: quando mi allontanavo dalla “sorgente” mi umiliavi con i tuoi silenzi che duravano settimane o con quelle parole che calavano come una pietra tombale sulla mia autostima: “mi hai delusa!”
E io sentivo di non valere nulla, che non avrei mai avuto il tuo amore, né quello di chiunque altro.
Ed ero solo una bambina!
Ho trascorso la vita cercando di essere come tu volevi per conquistarmi un “sono orgogliosa di te”, agognando un banalissimo “ti voglio bene”.
Non mi hai mai voluta conoscere.
Non hai mai saputo capire le mie fragilità, le mie paure, le mie insicurezze, ma sei stata abilissima a usarle.
Ricordi quando sono diventata anoressica?
Finalmente qualcosa su cui ero io ad avere il controllo, ma anche il mio urlo munchiano, il mio SOS lanciato verso di te.
Altri hanno captato il segnale, tu avevi spento la ricevente…
Non hai mai perso l’occasione di sbattermi in faccia tutti i sacrifici che hai fatto per me. Peccato che ogni sforzo fosse volto soltanto verso quelle ambizioni che coincidevano con le tue.
Tanto che ho smesso di desiderare, di divergere.
Di cercare di essere felice.
La tua mano stringe con forza, gli occhi mi cercano.

Liscio, perfetto, reale, toccante, empatico e molto molto doloroso da leggere.

patty.barale ha scritto:
Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo, guardo i tuoi occhi dilatarsi per la sorpresa o la paura ed esco dalla stanza senza voltarmi indietro…

Qui non si capisce affatto che è un pensiero, un desiderio, un'amara riflessione. potresti metterlo tra virgolette o in corsivo per differenziarlo dalla narrazione attiva.

patty.barale ha scritto: E invece ricambio la stretta e ti accarezzo i capelli.
Vorrei odiarti, sarebbe tutto più facile.

La lucidità si diluisce nei tuoi occhi liquidi.

Chissà se almeno per un istante riuscirai a capire quanto male mi hai fatto.

Le tue narici si dilatano a catturare molecole di ossigeno.

Una lacrima mi scivola lenta lungo la guancia.
È inutile mentire: nonostante tutto io ti amo e sono terrorizzata da ciò che sarà.

Il buio cala nei tuoi occhi, la mano scivola sul lenzuolo.

“Mamma…”
Non ci sei più

Nulla da eccepire.

patty.barale ha scritto: Ora dovrò cercare di capire chi sono.
Sono nata.
Di nuovo.


Qui, se mi permetti, avrei invertito i periodi:
"Sono nata di nuovo. Ora dovrò cercare di capire chi sono."
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Re: RINASCITA

Messaggio#9 » lunedì 26 novembre 2018, 14:42

Ciao Patty,
Bello. Va via che è un piacere, sia per come hai costruito la storia, sia perché nemmeno per un attimo mi è successo di pensare che sia finzione. Sembra un racconto atrocemente realistico. Lascia l’amaro in bocca e questo va comunque bene perché quando una storia lascia una traccia vuol dire che è arrivata insieme ai pensieri di chi l’ha scritta. Non ho appunti da farti, leggerti è stato un piacere.

Avatar utente
Rionero
Messaggi: 166
Contatta:

Re: RINASCITA

Messaggio#10 » lunedì 26 novembre 2018, 16:47

Ciao Patty,

Bel pugno allo stomaco questo racconto. Complimenti.
Come detto sopra da Il Calmo, anche io avrei apprezzato soprattutto in alcuni passaggi uno stile meno ricercato, in modo da rendere ancora più reale la sofferenza della voce narrante che invece così in alcuni momenti sembra troppo letteraria (agognando un banalissimo..., catturare molecole di ossigeno...). Alcuni momenti secondo me sarebbero stati più forti con un approccio più normale.

Narrativamente è invece un errore secondo me il "ricordi quando sono diventata anoressica?": è evidente che sia un espediente narrativo per dire "mi hai fatto diventare anoressica", ma forse avresti potuto trovare il modo per farlo intuire senza dirlo o introducendolo con una diversa formula da "ricordi".

Il finale, come segnalato sopra, penso potrebbe essere più forte, magari invertendo le ultime due frasi.
"Ora dovrò cercare di capire chi sono.
Sono nata di nuovo."

Buon minuti contati, a rileggerci!

Fabio84
Messaggi: 170

Re: RINASCITA

Messaggio#11 » giovedì 29 novembre 2018, 18:14

Ciao Patty,
un racconto molto carico dal punto di vista emotivo.
Mi domando quante volte sia capitata una situazione simile in un rapporto madre/figlia.
L'hai realizzato molto bene utilizzando le parole giuste.
"Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!” " Quando sono arrivato a questo punto sono inorridito pensando che lo facesse e sono contento che non sia andata così... anche se un po' di curiosità mi rimane su che piega avrebbe preso la narrazione.
Ben fatta
Ciao

Fabio

Avatar utente
AmbraStancampiano
Messaggi: 477
Contatta:

Re: RINASCITA

Messaggio#12 » giovedì 29 novembre 2018, 21:32

Ciao Patty,
la tua prosa è molto carica e svolge bene la funzione da macigno sullo stomaco a cui l'hai preposta.
Una situazione quasi banale, raccontata molto bene e con un plot twist-non plot twist azzeccato e ben presentato.
Se devo essere onesta, non ho apprezzato molto la recriminazione sull'anoressia, più che altro perché mi sembra troppo spiattellata, e anche in una situazione come un odioso addio sul letto di morte forse, anche in un soliloquio, io mi esprimerei con parole diverse, più intime, mentre qui sembra quasi che la protagonista si rivolga a sua madre ma nell'intento di far sapere a noi lettori questa specifica cosa.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: RINASCITA

Messaggio#13 » giovedì 29 novembre 2018, 22:28

Non mi convince troppo il racconto.
Troppo poetico e troppo lirico per raccontare un momento così emotivo. Al punto di usare l'odio in maniera quasi epiforica. Non mi sembra di vedere i pensieri e le riflessioni di chi davvero stia vivendo la morte della madre, mi sembra di vedere una sorta di fantasia di come dovrebbero essere, un fantasticare dettato dall'odio e dal rancore. Sono ordinati, puliti, ben limati. Dal punto di vista dello stile sono perfetti, ma proprio sbagliati per la scena in cui ci accompagni!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: RINASCITA

Messaggio#14 » domenica 2 dicembre 2018, 12:28

Racconto che, di sicuro, raggiunge il suo scopo, ma nonostante questo c'è qualcosa che me ne ha tenuto lontano. Forse, e sottolineo forse, è questa dicotomia netta, anche troppo, tra odio e amore con pochissimo spazio concesso al passaggio tra i due. Ecco, probabilmente è lì che qualcosa andrebbe aggiustato, negli equilibri. Detto questo, per me pollice tendente all'alto, anche non non convintissimo.

Torna a “122° Edizione - Paparozzi Edition - Settima della Sesta Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite