Ombre nere

Appuntamento nell'Arena fissato per lunedì 21 gennaio dalle 21.00 all'una con il tema di Elisa Emiliani!
Gualtiero Bianchi
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Ombre nere

Messaggio#1 » martedì 22 gennaio 2019, 0:58

Matteo si nascondeva dietro le tende, l’occhio inchiodato sulla via antistante casa attraverso le stecche delle persiane. Madido, i muscoli contratti in un unico, dilaniante spasmo. Non poteva distrarsi un secondo: sarebbe stata la definitiva catastrofe qualora non fossero riusciti a fermarli.
Era successo tutto così repentinamente da non lasciare modo e tempo di organizzazione: alla notizia c’era chi era chi aveva fatto le valigie, chi aveva propugnato la via diplomatica dell’annessione alla Svizzera, ma la maggior parte dei sui compaesani aveva sin da subito fatto fronte comune.
D’altronde, si trattava di un atto in grado di minare le radici, l’ordine e la sicurezza dell’intera comunità. Non vi era stato alcun modo di trattare. Senza un chiaro atto di difesa, per il Comune di Garzeno si sarebbe profilato il baratro.
Mentre la mente di Matteo ripercorreva vorticosamente quei pochi giorni di preparativi, nel silenzio della valle prese corpo un cupo rumore metallico. Sempre più vicino. Dovevano essere per forza loro.
Tutto il paese era raccolto in un’ultima apnea, attendendo l’attimo ideale: Matteo sapeva che non dovevano neppure concedersi il tempo di incrociare lo sguardo con quei mostruosi occhi color pece, perché capaci di ammaliare e far vacillare i più deboli tra loro. Era ormai esperto delle loro modalità d’azione: arrivavano, prendevano possesso di un edificio istituzionale, guidati e protetti dai Collaborazionisti (gli sporchi traditori che li accompagnavano), e da lì si calavano nella comunità, silenziosi, diffondendosi come un oscuro morbo e cancellando in poco tempo ogni traccia della Civiltà preesistente.
Ma a Garzeno, Matteo Perdini era più determinato che mai, non sarebbe mai successo. Parola di sindaco.
Tra mille sinistri cigolii di ferraglia, l’autobus grigio raggiunse la piazza del paese, deserta. Tutto stava andando secondo i piani. Un tonfo sordo, e le porte si aprirono: un paio di piedi marcescenti fecero lentamente capolino. Matteo scattò, liberando il pollice ormai in preda dei crampi e ruggì nel walkie-talkie, sprigionando una voce riarsa da anni di angherie subite dagli Invasori.
Dal campanile della chiesa scattò il segnale: tra l’urlo “Garzeno Libera!” e la riconquista del silenzio passò un tuono di pochi secondi, lasciando dietro sé un’enorme lingua di fuoco che turbinava verso il cielo, la brace ardente della libertà.
Solo allora Matteo si sciolse in un ghigno liberatorio: aveva salvato la sua casa dalla infame minaccia di quei luridi Invasori, neri nell’anima e nella pelle. Ora però doveva farsi trovare pronto, perché veniva la parte difficile: infatti in giro per l’Italia c’era ancora chi li chiamava “migranti”, e a lui spettava l’improbo compito di diffondere la Verità.



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antico
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Re: Ombre nere

Messaggio#2 » martedì 22 gennaio 2019, 0:59

Ciao Gualtiero! Tutto ok con i parametri per te, buona EMILIANI EDITION!

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raffaele.palumbo
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Re: Ombre nere

Messaggio#3 » giovedì 24 gennaio 2019, 14:30

Buonasera Gualtiero.
Ho dato una prima lettura ai testi del raggruppamento che devo giudicare, e il tuo racconto mi ha particolarmente colpito. In modo totalmente negativo. Non per la scrittura o lo stile, ma per il contenuto che (PER QUANTO HO CAPITO IO) vuole affermare.
Vorrei chiarirmi le idee, allora: si tratta di un testo banalmente razzista, dove dentro l'immigrato si nasconde invece un pericoloso mostro? O è solo un gioco intellettuale, uno scrivere paradossale, una presa in giro di Salvini &C.?
Vorrei che tu mi spiegassi questo punto. Perché è vero che non si deve giudicare un testo dal suo contenuto politico, è vero tutto quello che vuoi. Ma io non ci riesco proprio.
Grazie.

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raffaele.palumbo
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Re: Ombre nere

Messaggio#4 » giovedì 24 gennaio 2019, 19:41

Molto imbarazzo a giudicare un lavoro di questo genere. Perché sappiamo che non si deve essere influenzati dal contenuto politico, dal contesto storico; ma dalla scrittura, dall’idea, dall’intreccio, ecc. Eppure non riesco a non condannare all’inferno chi intinge la sua penna nel razzismo più bieco, anzi lo considero necessario. Ultimo posto, proprio perché non c’è niente dopo.

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Wladimiro Borchi
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Re: Ombre nere

Messaggio#5 » venerdì 25 gennaio 2019, 8:52

Anche io, come Ettore, sono molto sensibile sulla questione.
Ma voglio intendere la storia nel modo più consono alla mia sensibilità.
Da una parte c'è un Matteo Perdini (quindi stiamo parodiando Salvini è evidente!).
Il fatto che il buon Perdini voglia diffondere il proprio convincimento su quei mostri che altri chiamano "migranti", resta in linea con la parodia di chi vuol veder mostri dove non ci sono. Per cui ancora una volta questo elemento virerebbe verso una parodia del "Capitano" e delle sue insulse convinzioni pseudopolitiche e razziste.
La cosa che mi ributta fuori strada sono i "piedi marcescenti", allora sono mostri davvero?
Tenterò di non farmi fuorviare da preconcetti politico-sociali e quindi non decido aprioristicamente che il racconto non mi piace perché, forse, può essere letto come una ballata razzista. Le mie valutazioni saranno esclusivamente tecniche.
Il primo limite è proprio quello sopra evidenziato: non è chiaro se si sta parodiando il ministro dell'interno o se gli si sta tendendo una mano. Sul punto, forse, è mancato il coraggio o in una direzione o nell'altra.
Il secondo limite è ravvisabile prevalentemente nella prima parte: troppo racconto e poche immagini. L'unica parte avvincente e suggestiva è nelle ultime mille battute.
Avresti dovuto mostrare e non raccontare. Mi spiego meglio, tra tutte le informazioni che ci hai dato nella prima parte del racconto avresti dovuto scegliere quelle effettivamente rilevanti e ricostruirle come "cose" che apparivano agli occhi di chi legge in immagini evocative.
Non so se parlo "potabile" è il famoso e mai troppo ripetuto: "Show don't tell!".
Non mi pare ci siano evidenti refusi.
Per me è un lavoro che può crescere in una direzione o nell'altra, ma c'è ancora un po' da sistemare qua e là.
A rileggerci presto
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Emiliano Maramonte
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Re: Ombre nere

Messaggio#6 » venerdì 25 gennaio 2019, 22:35

Ciao Gualtiero!!

Lungi da me entrare nel merito di un ipotetico discorso "parodia" o valutazione politica, inizio dicendo che questo racconto mi ha lasciato molto interdetto. Mi esprimo soprattutto sull'aspetto tecnico. Qui, in buona sostanza, c'è un vero problema di fondo che è la mancanza di una struttura narrativa uniforme. La trama comincia con una lunga spiegazione, a partire da un incipit pesante, noioso e castrante per il prosieguo della lettura. Arrivato a metà mi dilettavo nel misurare il mio livello di noia. E questo non va bene. Manca un vero protagonista, un personaggio a cui il lettore si lega subito, immedesimandosi. Tale personaggio arriva solo nella seconda metà del racconto, e questo disorienta alquanto. E' come se il racconto cominciasse in quel punto!
Non è che ci siano veri rilievi da fare sullo stile e sulla pulizia del testo. In verità il testo è, come posso dire?, un po' "ingessato" con periodi lunghi e pesanti (soprattutto all'inizio) che, per fortuna, si alleggeriscono verso il finale. Ho avuto come l'impressione che sei partito contratto, con qualche timore di non sapere dove andare a parare, poi hai trovato la via giusta per concludere la trama e ti sei rilassato.
Il tema dell'edizione sembra centrato, ma lo è attraverso una trama non proprio chiara nei suoi contorni, soprattutto nelle conclusioni. E qualcuno prima di me ha espresso delle legittime perplessità, soprattutto su un argomento molto spinoso e attualissimo qual è quello dei migranti... Mi auguro che non si tratti di ciò che qualcuno ha adombrato...
Nel complesso una prova insufficiente, migliorabile, anche perché qua e là nel testo si intravede qualche elemento salvabile, ad esempio la presenza di "mostri" che generano paura e diffidenza, e il modo con cui i cittadini affrontano questa minaccia.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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lordmax
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Re: Ombre nere

Messaggio#7 » sabato 26 gennaio 2019, 1:40

Un grande applauso al coraggio. Affronti un tema molto molto difficile e spero con la consapevolezza che qualcuno potrebbe valutare quallo piuttosto del racconto.
Da questo punto di vista ritengo anche il tema perfettamente centrato.
Mi è piaciuto il crescendo di tensione reso anche con le frasi che diventano più sciolte e alcune scelte tipo "garzeno libera" che ammorbidiscono la lettura.
E proprio sul punto della lettura ti faccio qualche appunto.
Hai scelto un punto di vista molto preciso ma ho avuto l'impressio che alla partenza tu fossi piuttosto indeciso su come impostare il racconto. Non è proprio un infodump ma quasi quello che ci imponi nella prima parte del racconto. Sarebbe stato molto più interessante leggere il punto di vista del protagonista attraverso il meccanismo delle show don't tell quindi magari con pensieri personali e aneddoti del passato o qualcosa del genere.
In sostanza, un applauso al coraggio, meno alla struttura e realizzazione del racconto.
Mi piacerebbe rileggerlo dopo una tua revisione in ottica show don't tell.

Gualtiero Bianchi
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Re: Ombre nere

Messaggio#8 » domenica 27 gennaio 2019, 17:53

Buonasera a tutti i lettori, mi pare evidente che qui urgano spiegazioni...
Innanzitutto non mi risulta che il punto di vista dello scrittore e quello del narratore debbano per forza coincidere, anzi...
Dal punto di vista narrativo, il racconto è estremamente semplice: un paese dell'Alto Lario si ribella alla decisione del governo di accogliere sul proprio territorio persone richiedenti asilo, e, capeggiato da un guida "illuminata", lo fa in maniera proporzionata alla ferocia interiore con cui questo tema oggi viene vissuto. Mi pare di lineare lettura
Dietro al testo tuttavia uno degli intenti di questo "esercizio" letterario era quello di provare a confondere il lettore strutturando un narratore "ingannevole", che non facesse trasparire il proprio punto di vista, celandolo volutamente dietro scelte espressive contraddittorie. Da questo punto di vista l'esperimento mi pare essere riuscito anche più di quanto credessi, temevo che la vena satirica fosse sin troppo chiara e invece... Mi confermate che sono riuscito nell'intento. Il risultato potrà piacere oppure no, ma siamo pur sempre qui per allenarci e sperimentare, giusto?
Sicuramente dovrei lavorarci parecchio su, mi sono dilungato nell'introduzione proprio per cercare di cementare l'inganno narrativo, ma credo di aver esagerato... E sempre per ragioni teleologiche lo "show don't tell" non mi è stato possibile, sicuramente il poco spazio e tempo (ho avuto circa due ore a disposizione) non mi ha agevolato nelle scelte.
Spero soprattutto di aver tranquillizzato chi aveva già intrapreso la "caccia all'aspirante genocida", resto sempre disponibile per ulteriori chiarimenti.

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Il Calmo
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Re: Ombre nere

Messaggio#9 » lunedì 28 gennaio 2019, 0:28

Il racconto mi convince poco.
Apprezzo il tema trattato e sicuramente il contest è centrato però la realizzazione mi lascia dubbioso.
Ci sono troppe spiegazioni nella parte iniziale e manca sicuramente una empatia con un protagonista di cui sappiamo poco o nulla.
È tutto molto raccontato e di fatto succede poco e quel poco accade troppo velocemente per poterlo gustare secondo me.
Ripeto, il tema è coraggioso e interessante il punto di vista descritto, i piedi marcescenti danno l’idea del disgusto ed è ben reso, però si poteva fare qualcosa di diverso secondo me, dargli più ritmo e portare il lettore subito nel cuore della scena.

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antico
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Re: Ombre nere

Messaggio#10 » mercoledì 6 febbraio 2019, 18:09

Un plauso alla decisione di raccontare questa tematica, ma una tiratina d'orecchie per quanto riguarda il tuo intento (poi dichiarato) di volere confondere le idee sulle tue idee. C'è satira e allora va esplicitata chiaramente, pena portare il lettore (com'è successo qui) a non sapere cosa pensare di ciò che sta leggendo. Detto questo, come hai sottolineato si trattava di un esercizio e allora non ho diritto di dirti quanto sopra. Come giudizio direi un pollice ni tendente verso l'alto.

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