La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

L'atto conclusivo della Sesta Era di Minuti Contati vi aspetta lunedì 20 maggio dalle 21.00 all'una con tante guest che si sono alternate nel corso delle sue dodici edizioni!
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Massimo Tivoli
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La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#1 » martedì 21 maggio 2019, 0:46

La fine dei giochi
(di Massimo Tivoli)


6 maggio 2119
Ci siamo arrivati.
Dio, dammi la forza di farlo.

7 maggio 2118
«’Ste lampadine biodegradabili non illuminano un cazzo» bofonchia mia moglie. Sono tre anni che Carla trascorre le serate a leggere sdraiata sul divano, dopo aver piluccato soltanto mezza cena. Legge per evadere, dice. Io resto seduto a tavola, mi ingozzo di macrobiotici liofilizzati mentre il silenzio mi satura le orecchie.
«Usa la piantana» le dico.
«Mi dici dopo, okay?»
Carla non mi ha ascoltato, come sempre.

6 maggio 2119
«Hai paura?» Il tono è di sfida.
Se le rispondessi di sì, magari piagnucolando, lei avrebbe un orgasmo.
Dio, fa’ che vada come ho immaginato.

7 maggio 2118
«Come stai?» le chiedo.
«Sto che la nostra è un’esistenza scialba!» urla. Quindi falcia col braccio piatti e bicchieri.
Li sento esplodere, andare in frantumi. Come il nostro matrimonio.
«Mai uno scossone che venga a distruggere ’sta maledetta monotonia» conclude, sbottando a piangere.


L’ennesimo vuoto tra noi, unito al ricordo di quella lite, m’infonde coraggio. Mi alzo e esco di casa.
Abitare vicino a una periferia malfamata non è sempre un male.

«Amico, questa è da antiquariato, roba per collezionisti» mi dice il fenomeno. «Ma Cristo! Ancora funziona che è ’na bomba.»
«La prendo.»

Rientro sbattendo la porta.
Non un sussulto, non un movimento, Carla sta ancora sul divano. Non sembra neanche essersi accorta della mia assenza.
«Guarda che mi sono procurato» le dico, agitandola in aria.
Continua a ignorarmi, così avanzo per farle ombra.
«E levati!» sbotta, restando a bocca aperta. Chissà se sia terrorizzata o solo sorpresa.
Gliela piazzo a un centimetro dal naso. «Guarda che mi sono procurato, ho detto». Nei suoi occhi nessuna paura.

«Promettimi che ogni sabato giocheremo, e faremo l’amore» mi dice con occhi tremolanti.
«Te lo prometto.»
Non ricordo più l’ultima volta che ci siamo abbracciati così forte.

6 maggio 2119
Lei si passa una mano tra i capelli, tira un lungo sospiro. Mi chiedo se sia tornata a considerarmi uno smidollato che non osa, che non realizza mai niente; carriera, figli, niente di niente. Del resto, l’idea dei giochi è stata sua.

4 febbraio 2119
Stamattina la noia e l’apatia si sono di nuovo impossessati di lei. Tutto quello che ha escogitato non è servito a niente. Non sono serviti i giochi nelle boscaglie, il rischio di farci beccare che ci andava in circolo come un afrodisiaco potente. Come non è servito usare gli animali, dopo che si è stufata di farlo con i soliti oggetti. Per me è stato sempre frustrante, ma l’assecondavo per non deluderla. Speravo che, prima o poi, sarebbe guarita.
Quindi, a pranzo, ho voluto darle uno scossone che avrebbe dovuto terrorizzarla e farla rinsavire. Gliel’ho proposto io, il gioco nuovo. È stato un errore: mi ha abbracciato, baciato sul collo, sulle labbra; abbiamo fatto l’amore.

«Ascolta, non ne sono più convinto.»
Carla mi sorride. «Tranquillo, iniziamo con la versione classica». Occhi febbrili per l’eccitazione.
«Sarebbe?»
«Un colpo solo, e si tira a sorte per chi inizia il turno.»
«Stiamo degenerando» mormoro.
Lei incrocia le braccia sul petto. «Niente affatto. Anzi, se passiamo il turno, ogni primo sabato del mese aggiungiamo un altro colpo.»
Mi manca l’aria. «Non…» Temo la risposta. «Non pensi che sia ora di finirla?»
Sbuffa. «Ne riparleremo se passeremo il turno da quattro colpi. Ben disposti, s’intende.»
Per un attimo mi estranio, cercando di immaginare come sarà quel turno…

(6 maggio)
Carla mi ha chiesto se ho paura.
Lei ha già tirato. Vuol dire che anche la prossima camera potrebbe essere scarica, oppure…
La mano mi trema. Sento il tocco freddo della canna sulla tempia. Un’antica rivoltella Smith & Wesson 617, con un tamburo a dieci camere.
«Forza, dimmelo» mi ringhia. «Dimmi che hai paura». Negli occhi una corruzione insaziabile.
Realizzo solo ora che se io morissi ne godrebbe.
Va’ al diavolo.
Le punto la pistola contro.
Lezzo di cordite. I suoi occhi sgranati che si chiudono.


… e non ho più paura.
«Va bene, mi hai convinto» le dico. Un ghigno mi tira la pelle del viso.
La fine dei giochi sta per arrivare.
Ultima modifica di Massimo Tivoli il martedì 21 maggio 2019, 0:54, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#2 » martedì 21 maggio 2019, 0:51

Cia Massimo! Tutto ok anche per te con caratteri e tempo, buona ALL STARS EDITION!

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#3 » martedì 21 maggio 2019, 0:55

Grazie antico, ho appena fatto una piccola modifica. Ma dovrei comunque esserci con i caratteri.

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#4 » martedì 21 maggio 2019, 0:57

Confermo!

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#5 » martedì 21 maggio 2019, 14:31

Grazie Antonio per il tempo dedicato alla lettura e per il bel commento, davvero ben elaborato.
Sì, hai colto il punto: la nebulosità iniziale che si dirada man mano fino al finale è voluta (sebbene io sia cosciente che può rappresentare un rischio in termini di comprensione del racconto).
In un certo senso, non ho solo voluto interpretare il tema ieri-oggi-domani (per me inteso, in modo lasco, come passato-presente-futuro) nei contenuti della vicenda, ma cercavo qualcosa che lo riflettesse anche nella struttura della narrazione, e lo riflettesse come tutto un "continuo" dove la dicotomia tra passato, presente e futuro in realtà non esiste, se non nella nostra (limitata) percezione del tempo come essere umani.
Ti dico pure che non ero molto convinto di questo racconto, perché sono arrivato proprio allo scadere, e non al massimo della lucidità forse richiesta per farlo rendere al meglio. Però essendo l'ultima Edition di questa era ci tenevo comuqnue a partecipare.
In questo senso, le tue parole mi rincuorano parecchio perché hai perfettamente colto il senso che, per me, questo racconto avrebbe dovuto avere all'interno del tema proposto, paletto incluso.
Quindi, forse, è andata meglio di quanto mi aspettassi.
Vediamo come viene digerito anche dagli altri commentatori.
A rileggerci con piacere.

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#6 » martedì 21 maggio 2019, 14:49

Il commento suggerisce che su questo tema io e te abbiamo una condivisione di vedute... anzi, forse, siamo stati mossi proprio dallo stesso concetto :-)
Pertanto, andrò a leggerlo senz'altro. Contaci!

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Luca Nesler
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#7 » mercoledì 22 maggio 2019, 0:03

Ciao Massimo. Il racconto è molto complesso e non solo per l'intreccio. Alla seconda lettura ho colto molto meglio il senso di alcuni elementi. Alla prima il "gioco" è rimasto mistero fino alla fine, quindi non coglievo a cosa si allud quando il protagonista parla di usare gli animali e gli oggetti. Lì per lì ho pensato ad un gioco col lettore che accosta le descrizioni al sesso e pensa le peggio cose. Immagino che tu l'abbia voluto. Non avevo ricostruito il resto alla fine, però. Forse per il ritmo incalzante non avevo memorizzato certi dettagli.
Mi piace molto quando il protagonista associa la sua titubanza al non portare a termine nulla e attribuisce il pensiero a Carla. Molto profondo e credibile.
Invece non trovo che sia all'altezza il momento in cui Carla dice "Promettimi che ogni sabato giocheremo, e faremo l’amore". La trovo una frase strana: perché sabato? Perché dice "giocheremo" pensando che il marito capisca che cosa intende? E forse anche quel "faremo l'amore" è un po' forzato, pur concedendole un colpo di fulmine per l'oggetto procurato. Intendo che non mi aspetterei che lei colleghi le due cose immediatamente e penso che quello sia uno dei momenti cardine del racconto.
Per il resto il ritmo è ottimo, la scrittura pulita e verosimile e il finale bellissimo. L'ho trovato appagante.
Complimenti!

Requisiti: passato e presente ci sono di sicuro. Il futuro non è palese, non so. Tu che intenzione avevi?

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#8 » mercoledì 22 maggio 2019, 1:23

Luca Nesler ha scritto:non trovo che sia all'altezza il momento in cui Carla dice "Promettimi che ogni sabato giocheremo, e faremo l’amore". La trovo una frase strana: perché sabato? Perché dice "giocheremo" pensando che il marito capisca che cosa intende? E forse anche quel "faremo l'amore" è un po' forzato, pur concedendole un colpo di fulmine per l'oggetto procurato. Intendo che non mi aspetterei che lei colleghi le due cose immediatamente e penso che quello sia uno dei momenti cardine del racconto.
[...]
Requisiti: passato e presente ci sono di sicuro. Il futuro non è palese, non so. Tu che intenzione avevi?


Ciao Luca. Le tue perplessità ci stanno. Questa volta sono arrivato proprio allo scadere con un po’ di battute in eccesso, e nell’ultima mezz’ora sono andato di fretta a tagliare...

Giusto per chiacchierare tra noi, rispondo alle tue domande:

1) Il sabato è il giorno in cui, in genere, non si va a lavorare e ci si può dedicare con più tranquillità e trasporto agli “svaghi”. Ecco, per Carla lo svago (in prima istanza) è andare nei boschi a fare il tiro a segno (prima con oggetti, poi con animali - sì, il gioco con il lettore era voluto), svago che le ridà la voglia di riniziare a fare l’amore con suo marito (cosa che non fa più). Quella frase gliela dice dopo uno stacco (riga vuota) che segue il regalo della pistola da parte di lui. In quello stacco ho lasciato implicito che abbiano già parlato dei giochi e del desiderio di ravvivare il loro rapporto.

2) il racconto è scandito da tre date: maggio 2119, maggio 2118, febbraio 2119; che andrebbero ricollocate rispetto all’ultimo pezzo (febbraio 2119), ovvero rispetto al momento in cui c’è il “raccolto” della “semina” precedente, ovvero all’unico momento in cui al lettore viene offerto il quadro completo (anche questo volutamente), quindi: maggio 2118 (passato relativo), febbraio 2119 (presente), maggio 2119 (futuro relativo).

Come ho scritto in un commento precedente, c’è poco da difendere :-), mi aspettavo queste osservazioni, ne ero cosciente. Ma mi dispiaceva di più non partecipare all’edition di chiusura dell’era :-)

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Gabriele Dolzadelli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#9 » mercoledì 22 maggio 2019, 12:33

Ciao Massimo.
Come sempre il tuo stile è di alto livello. Mi piace la tua tecnica di scrittura.
Ammetto che per capire bene la storia, però, ho dovuto leggerla un paio di volte. Colpa dei salti temporali non molto intuitivi.
L'unica perplessità riguarda il fatto che, dopo essersi procurato una pistola e averla mostrata alla moglie, lei intuisca subito che lui voglia utilizzarla per la roulette russa.
Ad ogni modo, forse è proprio l'abbondante utilizzo che si è fatto negli anni di questo "gioco" a non avermi fatto coinvolgere più di tanto. Rimane comunque un buon testo.

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#10 » mercoledì 22 maggio 2019, 12:49

Ciao Gabriele, grazie del commento e per gli apprezzamenti sullo stile.
Premesso che evidentemente sono stato io a scrivere in modo da non fartelo capire, ma lei non intuisce subito della roulette russa. All’inizio il gioco è il tiro a segno nelle boscaglie, prima su oggetti poi su animali. La roulette russa gliela propone lui dopo un ennesimo crollo di lei, e lo fa con la speranza che lei si terrorizzi e rinsavisca. Ma così non sarà.
Ripeto, se non si capisce, è solo colpa mia.
A rileggerci con piacere.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#11 » mercoledì 22 maggio 2019, 12:59

Grazie per la spiegazione. Proverò a rileggerlo con attenzione alla luce di questo passaggio che non avevo ben compreso.

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Sirimedho
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#12 » mercoledì 22 maggio 2019, 22:21

Il racconto è interessante, con la progressione di distruzione del rapporto e disperazione del protagonista (e forse anche della sua moglie).
La struttura del racconto immagino possa servire a suggerire la confusione tra il momento attuale del 6 di maggio 2019 con i ricordi del passato. Ho trovato però faticoso prestare attenzione a tutte le date. Non ho capito bene cosa voglia dire che il 7 maggio 2118 abbia preso la pistola e che ogni sabato giocheranno se poi iniziano il 4 febbraio, né come possano essere arrivati vivi fino a maggio.
Bella la frase “Realizzo solo ora che se io morissi ne godrebbe”, anche se probabilmente il personaggio se ne era già convinto, ma in ogni caso cambia senso al gioco.
Racconto un po’ triste, bello, ma che forse avrei apprezzato di più organizzato in un altro modo.
P.S.
Ora che sto inserendo il commento ho visto la risposta a quale fosse veramente il gioco, ma lo lascio per storia!

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#13 » mercoledì 22 maggio 2019, 22:42

Ciao Stefano. Grazie del commento che, come i precedenti, mi permette di capire più puntualmente dove il racconto debba essere migliorato in termini di comprensione per il lettore. Come già detto sopra, stavolta ho voluto deliberatamente giocare un po’ troppo sul filo del non-detto e, complice anche la fretta, ho fallito, devo ammetterlo :-)

P.s.:
Giusto per chiacchierare, a questo punto, per quanto riguarda arrivare vivi a maggio, da febbraio aggiungono un colpo al mese. La rivoltella ha un tamburo con 10 camere. Quindi, prima di maggio, hanno passato il turno da 3 colpi su 10 e si apprestano a iniziare quello da 4. Poco probabile passare i vari turni, ma non impossibile :-)
Ultima modifica di Massimo Tivoli il mercoledì 22 maggio 2019, 22:47, modificato 1 volta in totale.

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Emiliano Maramonte
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#14 » mercoledì 22 maggio 2019, 22:46

Ciao Massimo!
Non potevo non leggere la tua nuova "fatica", a prescindere dal girone!
In questo mio anno a Minuti Contati, seguendoti assiduamente, ho notato netti miglioramenti nel tuo modo di intendere questo tipo di struttura narrativa (il racconto breve); ora padroneggi bene tecnica e trama, e i risultati si vedono!
Lo stile è perfetto... nessun appunto da fare. Il testo scorre via che è un piacere e lo spaesamento iniziale del lettore è premiato da un crescendo che si conclude con un colpo finale emotivamente forte. Come hanno detto alcuni commentatori prima di me, questa struttura a salti temporali non è proprio immediata, e infatti anche io ho dovuto leggere due volte il racconto, ma pian piano il quadro mi è risultato abbastanza chiaro.
E' terrificante il concetto di fondo: l'inerzia in un rapporto (in questo caso coniugale) può distorcere la quotidianità fino a portarla a estreme conseguenze, in condizioni estreme. In questa vicenda ho letto una critica alla modernità, laddove tutti noi ci concentriamo più sul mondo esterno e trascuriamo quello interiore, di fatto distruggendo il nostro ambiente e le nostre interazioni domestiche. Messo in questi termini, il messaggio tra le righe è potente e assume la forma di un severo ammonimento.
Venendo all'aderenza al tema, siamo un po' ai limiti: come giustamente rilevato da qualcuno, dipende da come si vuole inquadrare il racconto, da quale angolazione. A mio modesto parere non importa quale sia il passato e quale il futuro, la storia che tu racconti mi sembra un unico tormentato presente che oscilla tra due variazioni, che conducono a un cambiamento, traumatico, ma pur sempre un cambiamento. Una liberazione, diciamo. Una catarsi.
Il racconto, dunque, è complesso, ma una volta collocati i pezzi nel quadro finale, si capisce che è un gran racconto.
Non tutto è chiarissimo, i contorni a volte sono troppo sfumati, ma va bene così, ho apprezzato il puzzle visto da una certa distanza...
Bravo.

A rileggerci presto e in bocca al lupo!
Emiliano.

P.S.: Non vorrei che il titolo scaturisse da un nostro breve scambio di simpatiche battute su FB... "Endgame", Fine dei giochi!

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#15 » mercoledì 22 maggio 2019, 22:51

Grazie Emiliano per il commento dettagliato e attento, e per le belle parole che a questo giro sento di non meritare ma mi fanno senz’altro piacere :-) Sì, l’intenzione era proprio quella di partorire un racconto-puzzle, ma ammetto di avere esagerato con il cripticismo :-)
E sì, il titolo è scaturito proprio da lì. Mi hai beccato ;-)
A rileggerci con grande piacere.

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Emiliano Maramonte
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#16 » mercoledì 22 maggio 2019, 23:12

Le meriti... le meriti...
;-)

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maria rosaria
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#17 » giovedì 23 maggio 2019, 18:29

Ciao Massimo.
Il finale di questa storia è agghiacciante e mi ha lasciato molto sorpresa. Non me l'aspettavo.
Il tutto è scritto molto bene anche se, ma già ti è stato detto, i salti temporali non sono proprio di immediata comprensione.
Per quanto riguarda il gioco con il lettore relativo agli animali e alle cose, ecco, quello non mi è piaciuto molto: ho intuito subito che non c'entrava nulla il sesso e non ho gradito il gioco un po' sornione con me che leggevo.
Ma è solo una sciocchezza.
Credo anche che il tema sia tutto sommato rispettato: il rapporto stanco (ieri), il tentativo di riaccenderlo (oggi), il finale aperto a un futuro molto diverso.
Bravo.
Maria Rosaria

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#18 » giovedì 23 maggio 2019, 18:45

Ciao Maria Rosaria, grazie per il bel commento e per l’apprezzamento nonostante i salti temporali poco chiari. Eh sì, il gioco è stata una mezza leggerezza. Dico mezza perché nelle mie intenzioni voleva essere un piccolo depistaggio per aumentare la sorpresa sul finale. Solo dopo aver postato il racconto ho intuito che poteva essere, se non fastidioso, superfluo, tanto la sorpresa ci sarebbe stata comunque.

alexandra.fischer
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#19 » giovedì 23 maggio 2019, 20:22

Storia perfettamente nelle specifiche. E l’uso degli anni e dei mesi che cambiano, senza che il matrimonio fra il protagonista e Carla perda nulla dell’alienazione di fondo, malgrado tutte le pratiche sessuali che lasci intravedere dà la giusta scossa al lettore. Da brividi. E il finale con l’omicidio come adrenalina che scuote il protagonista sofferente sigla davvero la fine dei giochi.
Attento a:
col (con il)

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Massimo Tivoli
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#20 » giovedì 23 maggio 2019, 22:21

Grazie Alexandra per la lettura e il commento. Grazie soprattutto per avermi fatto notare il “col”. C’è anche un altro refuso, in realtà: “e esco”. L’orrore per le d eufoniche di troppo mi ha fatto esagerare :D

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invernomuto
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#21 » domenica 26 maggio 2019, 13:07

Ciao Massimo.
Leggerti è stato un piacere, non lo dico per formalità ma perché il tuo stile di scrittura è davvero raffinato e scorrevole, sai come tenere alta l'attenzione del lettore.
Le storie di personalità disturbate hanno presa facile su di me, per cui i protagonisti del tuo racconto (e in particolare la moglie, che è un po' il villain di questa storia, ma dimostra un carattere decisamente più demente di quello del compagno) mi sono piaciuti parecchio e trovo che la tua rappresentazione della discesa nella follia dovuta all'apatia della quotidianità sia parecchio credibile.
Non ho particolari critiche da farti, e in ogni caso si tratterebbe di una ripetizione di ciò che ti hanno già fatto notare altri - personalmente, però, non ho avuto alcun problema con la tua scelta di alternare le date.
Spero di rileggerti presto.

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#22 » domenica 26 maggio 2019, 14:45

Ti ringrazio molto, Manuel, della lettura e del bel commento. Sono contento che, almeno per te, l’intreccio abbia funzionato e non sia stato troppo ostico da seguire. Il tuo parere mi ha fatto molto piacere.

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Linda De Santi
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#23 » domenica 26 maggio 2019, 19:35

Ciao Massimo!
Stile di scrittura ineccepibile, molto piacevole da leggere, frutto di una tecnica consolidata nel tempo (oppure di un talento innato, nel qual caso hai tutta la mia invidia! :)).
Alla prima lettura non ho avuto il quadro chiaro, mi è servita una seconda lettura per capire bene, complici anche i salti tra passato, presente e futuro. La 6 maggio in questo caso è fondamentale per capire tutta la storia.
Alla fine, quando mi è stato tutto chiaro, ho potuto godermi la storia, che di per sé è accattivante e raccontata con uno stile ammirevole.
Certo, ci sono modi più tranquilli per movimentare una vita coniugale, ma giustamente ognuno ha le sue manie ;)
Una bella prova, bravo.

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#24 » domenica 26 maggio 2019, 20:00

Grazie, Linda. Il tuo parere per me è molto importante. Ti seguo da Urania e ti ammiro molto. Quindi il tuo commento mi fa molto piacere. Non è innato, mi piace pensare che il tempo e lo sforzo che sto spendendo in corsi di scrittura e, perché no, in indirizzare i feedback su MC che di volta in volta ricevo, a qualcosa stanno servendo. Purtroppo questa volta non ho resistito a raccontarla a modo mio, un racconto-puzzle che prendesse forma solo sul finale, ignorando tante cose imparate, ma MC è bello anche per questo :-) il poco tempo, preso nel panico, ti spinge a essere più istintivo, e ho sofferto un po’ questo. Però ti ringrazio comunque del commento che mi fa molto piacere.

Fabio84
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#25 » giovedì 30 maggio 2019, 13:30

Ciao Massimo,
lo spunto è molto interessante e hai nascosto bene fino alla fine (seminando anche dei falsi bersagli) che cosa stesse succedendo.
Me l'avevi già fatta con altri racconti nelle precedenti edizioni e anche in questo caso ci sei riuscito =D
Questo è stato possibile anche a dei salti temporali che, almeno per me, sono stati chiari a una seconda rilettura.
A me piacciono molto queste alternanze di scene diverse.
Mi domando se era possibile ottenere lo stesso effetto senza così tanti balzi. Forse ne avrebbe acquisito di più in chiarezza.
La cosa su cui ero indeciso era questa frase, durante il litigio: "Sto che la nostra è un’esistenza scialba!» urla" . Mi sembra un po' morbida rispetto a quello che accade con la frase successiva, ben più carica, " Quindi falcia col braccio piatti e bicchieri."
Per il resto lo stile è perfetto come sempre, i miei complimenti.
Ultima modifica di Fabio84 il giovedì 30 maggio 2019, 13:50, modificato 1 volta in totale.

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#26 » giovedì 30 maggio 2019, 13:41

Grazie Fabio per la lettura e per il bel commento. Il tuo è un altro parere che mi sta a cuore. Per la frase durante il litigio, ora che mi ci fai pensare, sono perfettamente d'accordo, è un po' troppo "educata" vista la situazione :-) Grazie!

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antico
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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#27 » sabato 1 giugno 2019, 14:14

Il tema direi che è centrato, anche se questo essere ambientato tra cent'anni non è funzionale alla storia, ma mero rispetto del paletto in quanto la data, per come è intesa nel racconto, è assolutamente relativa. Insomma, forzatino. Ho qualche dubbio circa la resa funzionale di tutte queste date: certo, l'intento era quello di oggettivizzare lo ieri, l'oggi e il domani, ma non sono forse impliciti in ogni relazione? Il suddividere in tanti paragrafi spezzetta parecchio e, anche qui, il fornire delle date specifiche mi appare come puro vezzo senza alcun riferimento a significati impliciti nella scelta delle stesse. Personalmente, avrei gradito un diverso equilibrio temporale, tutto racchiuso in un presente denso di passato e oscuro sul futuro, potevi farcela (ne sono sicuro) senza spezzare e forzare la forma. Insomma, un pollice tendente all'alto, questo è sicuro, ma non mi convince appieno.

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#28 » sabato 1 giugno 2019, 15:03

Sono completamente d'accordo, Antico. Ma purtroppo la fretta e la stanchezza, e l'ostinazione a scrivere necessariamente qualcosa non sono amiche della scrittura ;-) Il valore aggiunto di MC sta anche nel far capire questo :-)

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Re: La fine dei giochi – di Massimo Tivoli

Messaggio#29 » sabato 1 giugno 2019, 17:35

MC porta a superare i propri limiti mostrando quali possono essere le difficoltà. Quest'estate parteciperò anch'io alle special proprio perché ho bisogno di riattivarmi il cervello e riprendere a scrivere ;)

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