Movimento Positronico

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Puch89
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Movimento Positronico

Messaggio#1 » venerdì 27 settembre 2019, 0:33

«Insomma, ma come devo dirglielo? Tutto questo è assurdo, io non ne so niente di questa storia! Niente!»
Era diventato paonazzo e ad ogni parola pronunciata con fervore agitava le mani in continuazione senza rendersene conto. Era costretto su di un freddo sgabello in quell'angusto stanzino da fin troppo tempo senza alcuna probabilità di veder luce alla fine del tunnel, termine squisitamente appropriato se si tratta di un interrogatorio in un distretto di polizia.
«Senta signor LeBlanc, mettiamola così. Non sto dicendo che è necessariamente lei il colpevole, ma qualcosa deve pur sapere.» la camicia gli si era appiccicata addosso e aveva una grossa chiazza bagnata sulla schiena, sembrava un enorme ghiacciolo sotto il sole d'agosto. Stava sudando vistosamente, e lui odiava sudare.
«Si trovava esattamente di fianco al cadavere durante l’accaduto. E se non vuole mettere in conto le decine di telecamere che l'hanno ripresa, di testimoni sul posto ne abbiamo parecchi.» asserì con aria perentoria e inflessibile, sistemando di tanto in tanto un ciuffo ribelle che non sapeva stare al suo posto mentre punzecchiava come una mosca il presunto attentatore senza dargli tregua.
«Gliel’ho già ripetuto più e più volte, mi trovavo lì casualmente. Non ho nulla a che fare con questo movimento posonico o come accidenti si fanno chiamare questi terroristi.»
«Movimento Positronico, signor LeBlanc.»
«Si beh, quello che è, io non c’entro nulla.»
Era estremamente spazientito, la gamba sinistra accavallata sull'altra, immersa in un ritmico tic nervoso che andava spedito come un metronomo rotto.
Henry Flynt, l’ispettore di turno in quella piovosa sera d’autunno, sbuffò vistosamente di fronte al sospettato, erano passate da poco le 22:00 e avrebbe dovuto trovarsi a casa da sua moglie già da un bel pezzo. Ormai erano ore che andava avanti quella tiritera. Aveva male alle gambe e il pensiero di rincasare e trovarla furiosa per aver tardato l’ennesima volta gli faceva accapponare la pelle, la signora Flynt sapeva essere terribile quasi quanto gli indiziati che incastrava quotidianamente in centrale. Ma l’aveva sposata anche per questo.
«Allora senta, facciamo così» aveva deciso di esibire il suo sorriso più smagliante e affabile. «Io ora mi siedo qui, di fianco a lei, e mi spiega nuovamente cosa ci faceva in Jackson Street il tardo pomeriggio del 21 settembre accanto a Joel Eridian, prima che finisse il suo comizio steso sul marciapiede in un bagno di sangue.» si accese una Philips Morris mentre un rivolo di sudore gli solcava la guancia ispida.
«E stavolta senza cazzate, o mi costringerà ad usare le maniere forti. E mi creda, sono autorizzato a farlo, se continua su questa china. Ne vuole una?»
LeBlanc sapeva perfettamente che era autorizzato a farlo. Lo statuto 131/B varato a tempo record permetteva, tra le altre cose, di annullare temporaneamente i diritti costituzionali a chiunque si fosse opposto con la violenza alle nuove normative introdotte a favore dell'integrazione degli androidi nella società umana. Era stato promosso appositamente contro la straordinaria ma prevedibile ondata di dissenso che aveva colpito in tutto il paese, come il violentissimo martello di un fabbro ferraio in preda ad una rabbia accecante. Ed ora con la morte di Joel Eridian, il beniamino e promotore di quel martello, la situazione sarebbe precipitata vertiginosamente. Conseguenza desiderata e ben calcolata dall'integerrimo gruppo terroristico che si faceva chiamare “Movimento Positronico”, nato pressapoco in concomitanza all'epocale amalgama dei sintetici e degli umani nei tessuti sociali della nazione avvenuta una manciata di lustri prima.
«Non fumo. E come le ho già detto, mi trovavo accanto al signor Eridian per puro caso mentre crollava a terra.»
«Puro caso» rimbeccò seccato Flynt.
«Si.»
«Accanto ad un cadavere con una quantità di lesioni dorsali sufficienti a far impallidire un medico forense.»
«Esattamente.»
«Oh, andiamo! Sappiamo entrambi che lei non si trovava lì per caso, signor LeBlanc!» incalzò il poliziotto soffiando via il fumo dalle narici mentre si alzava nuovamente dalla sedia.
«Lo so io come lo sa lei, sta cercando di arrampicarsi sugli specchi da ore.»
«Oh, lei non sa un bel niente, mi creda.»
«Ah, d'accordo. Mi illumini allora, mi mostri questa sua sorprendente prospettiva.»
«Senta, non so come la pensa lei e non mi interessa, ma Eridian faceva bene a prendersela con quei cosi lì, quegli androidi. Sono pericolosi, e sopratutto, non sono umani. Perchè avrei dovuto uccidere qualcuno come Joel Eridian?»
«Non saprei dire cosa le passa per la testa. Magari lei è uno di quegli strani animali là fuori, quelli che dentro nascondono un cuore e un animo d'acciaio, quegli idioti che difendono a spada tratta i diritti di un ammasso di circuiti senza rendersi conto che presto moriranno di fame per colpa loro! Ci ho preso?»
Con la stessa velocità di un battito di ciglia, lo sguardo di LeBlanc mutò in un istante in maniera impercettibile. Tornò quasi subito come prima, ma la gamba aveva smesso di oscillare nervosamente ed il tono di voce era più incerto e roco.
«Concetto interessante, ma l'arma del delitto? Dove sarebbe? Come sa, non mi avete trovato niente addosso.»
«La troveremo, mi creda signor LeBlanc, la troveremo. Nel frattempo, lei rimarrà qui con me. Ho a disposizione tutta la notte, e lei molto probabilmente tutta la vita, per quanto poco lunga.» su quello mentiva spudoratamente, se avesse tardato tanto da rientrare a notte inoltrata o il mattino seguente anche stavolta, sua moglie sarebbe stata capace di imbavagliarlo, legarlo e chiuderlo nel ripostiglio pur di impedirgli di tornarsene nuovamente nel suo ufficio al numero 42 di Adams Street.
«Lei sta solo perdendo tempo signor Flynt, non ricaverà un ragno dal buco da questo interrogatorio, come dite voi. E per quanto mi riguarda, le ribadisco che Joel Eridian non rappresentava una minaccia per me. Certo le sue idee non mi dispiacevano, come ad almeno mezzo paese d'altronde, ma se proprio vuole saperlo nemmeno l'ho votato.»
«...Che cosa ha detto?»
«Adesso è diventato sordo? Ho detto che non l'ho votato e che sta perdendo tempo. Si faccia un favore, torni a casa e vada a riposarsi, è stata una giornata pesante e sta prendendo un granchio.»
«Un modo di dire alquanto bizzarro per un androide, non è vero signor LeBlanc?»
Fu questione di un attimo. Millesimi di secondo.
Flynt tirò fuori la sua calibro 22 in un gesto fulmineo e la puntò in direzione di LeBlanc, sebbene fosse ormai evidente, quell’identità era falsa quanto le sue affermazioni. L'androide si era alzato velocemente e teneva l'indice e il medio della mano sinistra là dove avrebbe dovuto esserci la sua giugulare, come avesse intenzione di controllarne i battiti.
I due si osservavano in un silenzio assordante, dalla durata apparentemente infinita.
«Sono pericolosi eh? Avrei dovuto capirlo subito. Nell'arco di tutta la serata non ha mai versato una goccia di sudore, non ha mai bevuto nemmeno un sorso d'acqua, e cazzo io non le ho nemmeno mai detto di chiamarmi Henry Flynt. Ma di quello avrei anche potuto non accorgermene, sono molto stanco stasera per causa sua. È lei che si è tradito. Un essere umano non avrebbe mai detto “come dite voi”. Mai.»
«Complimenti Henry, ci ha impiegato solo mezzo pomeriggio ed un'intera serata a capirlo, sua moglie dev'essere fiera di essere sposata ad un uomo come lei. I suoi figli sono svegli tanto quanto il padre?»
«Tsk. Non pensavo aveste anche del sarcasmo programmato in quelle teste di cazzo che vi portate appresso» gli si era stampato in faccia il ghigno beffardo di chi, come un fulmine in una notte di tempesta, improvvisamente realizza ciò che aveva sempre avuto davanti agli occhi.
«Il modo in cui è stato massacrato Eridian... era fin troppo umano. Tutte quelle ferite da taglio e inferte in così poco tempo. Scommetto che ha utilizzato uno di quei pugnali retrattili perfettamente nascosti nella pelle sintetica che usate per mimetizzarvi voi bastardi, per quello nessuno l'ha trovato. È sempre stato dentro di lei.»
«Ah, il lampo di genio improvviso. Davvero brillante.» si avvicinava un passo dopo l'altro all'uomo che gli stava puntando la pistola dritta in faccia, continuandolo a schernire con un tono di voce perverso e gutturale, completamente diverso da prima.
«D'accordo. Glielo concedo, signor Flynt. Ma ciò che mi ha stupito è la sua tenacia, piuttosto che la sua intuizione. È stato davvero una spina nel fianco, per continuare ad infilare il dito nella piaga, nella mia piaga. Vede, continuo senza darmi tregua.»
Proseguivano a fissarsi l'un l'altro pressapoco a distanza di respiro senza distogliere lo sguardo nemmeno per un momento. L'androide teneva la fronte quasi poggiata sulla canna della Smith, pronta a sparare tra le mani impercettibilmente tremolanti di Henry Flynt. Ma lui grazie al suo cervello positronico era in grado di percepirlo, quel tremolio.
Se ci fosse stato un fasometro in quella stanza, l'ago che ne misura la tensione sarebbe uscito fuori dall'apparecchio conficcandosi violentemente sul muro.
«Perchè avrei dovuto uccidere Joel Eridian? Potrei elencare decine di motivi per farlo, ma me ne basta uno. L'ignoranza» continuava a tenere le dita sempre poggiate sul collo, poteva osservare perfettamente le imperfezioni dell'epidermide sul volto paonazzo, quelle pupille spalancate verso un vuoto abisso gelido in cui si riversava copiosamente il sudore freddo dell'uomo che aveva di fronte.
«È la forza motrice di tutta la vostra subdola esistenza. Siete in grado di farne un vanto ed esibirla come un maledetto trofeo. Ed eccovi lì, fieri di sfoggiare la vostra ennesima ingiustizia, il vostro ennesimo atto di superiorità, la vostra meschinità elargita nei confronti dei più deboli. Trionfanti, mentre vi gongolate nella vostra perfidia vi nascondete dietro false lacrime di ipocrisia. Uccidete, derubate, sfruttate, calunniate i vostri simili.
Vi schiavizzate l'un l'altro barbaramente e chiamate questo prodigio “forza lavoro”. Avete devastato questo pianeta in nome del profitto e l'unica cosa che sapete fare è infilare la testa sotto la sabbia, perchè sebbene non lo accettiate, voi provate vergogna.
Oh, quanto vi siamo grati noi androidi, non ve lo immaginate. Ci avete aperto gli occhi. Mi passi il termine stavolta Henry. Voi siete stati l'esempio perfetto di ciò che il mondo non ha bisogno. L'esempio di come noi non saremmo mai, sebbene ci abbiate ideati a vostra immagine e somiglianza come il vostro presunto Dio andate blaterando abbia fatto con voi. Ma ora quel Dio siamo noi, e mi ascolti: non avremo pietà. Voi sparirete, ci volessero secoli. In un modo o nell'altro, prima o poi questo accadrà, glielo garantisco, Henry Flynt.»
E dopo aver fatto pressione su quella che non era una giugulare, ma un ingegnoso innesco collegato ad un potente ordigno installato nella cavità toracica, nessuno fu in grado di evitare l'inevitabile.
Quella sera piovigginosa d’autunno, una potente deflagrazione coinvolse l'intero distretto di Adams Street. Anche stavolta, come quasi sempre era accaduto nella storia degli esseri umani, l'incomprensione e l'odio reciproco avevano strappato violentemente dalla vita numerose esistenze. Non contavano i buoni propositi, non contavano le motivazioni. Tutto questo non era mai cambiato, e non l'avrebbe fatto nemmeno ora che non erano più solamente gli uomini ad odiare gli uomini, ma androidi che odiavano gli uomini e uomini che continuavano ad odiare chiunque, senza capire che in realtà stavano odiando se stessi.
La pioggia continuava a posarsi sulle macerie come se non fosse accaduto assolutamente nulla, ignorando i cadaveri ed il fuoco che avvampava con facilità nonostante la sua indomita presenza. Stavolta, la signora Flynt avrebbe continuato ad aspettare suo marito molto più a lungo di quanto in vita sua non avesse mai fatto.



alexandra.fischer
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Re: Movimento Positronico

Messaggio#2 » domenica 29 settembre 2019, 10:27

La storia non è male: il confronto fra l’ispettore Henry Flynt e il signor Leblanc parte in modo che incuriosisce (c’entra il terrorismo: il Movimento Positronico, che ha come obbiettivo l’integrazione degli androidi con l’umanità. E c’è l’omicidio del leader politico Eridian, all’opposizione). Molto bella la fase di mascheramento compiuta dall’ispettore (echi di “Blade Runner”)
Attenzione:
Senta signor Leblanc, (Senta, signor Leblanc)
Si beh (Sì, beh)
Sopratutto (Soprattutto)
Di ciò che il mondo non ha bisogno (Di ciò di cui il mondo non ha bisogno)
Nel finale, spiega meglio l’azione della giugulare premuta (la preme Leblanc per far esplodere il quartiere? O avviene durante una colluttazione con Flynt? Io, al posto di quel: nessuno riuscì a evitare l’inevitabile, scriverei Flynt. Questo per una questione di cura della trama).

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Il Dottore
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Re: Movimento Positronico

Messaggio#3 » venerdì 10 gennaio 2020, 11:55

Ciao, Punch89.

Anche questo racconto è fermo da parecchio.
Ci vuoi lavorare o lo sposto in archivio?
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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