Tutto, per

Appuntamento per lunedì 16 dicembre dalle 21.00 all'una con il tema scelto dalla vincitrice del Premio Urania Francesca Cavallero e dai finalisti dell'Urania Short Fabio Aloisio, Elia Gonella e Axa Lydia Vallotto!
Daniel Travis
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Messaggio#1 » martedì 17 dicembre 2019, 0:05

Non sono gli anni,” cita il venditore dall’ombra, “sono i chilometri.
Qualcuno ride in risposta alle sue parole – una risata forte, che urta le orecchie, seguita da respiri affannosi.
Il cliente respinge un brivido.
Il venditore siede a una scrivania di legno grezzo, dagli angoli inusuali. Il suo volto non si distingue, ma il suo completo elegante – giacca, gilet, camicia immacolata – lo calza a pennello.
“D’accordo,” concede il cliente, “ma voglio essere preciso. A quelli come lei piace la precisione, no?” Il sudore sotto i vestiti gli si appiccica alla pelle. Vorrebbe fiondarsi sotto la doccia, a casa. Eppure, mai come ora, non intende perdere altro tempo. “Non accetto meno di venticinque anni.”
Quelli come me?”
“Non ho che rispetto per la sua gente,” si affretta a specificare. “Anche se mi aspettavo più fiori e berretti, dalle fate.”
“La penombra cela molte creature, amico mio,” replica il venditore, sereno come una tartaruga centenaria. Il buio occulta il suo viso, ma qualcuno urta una lampada, e la luce ne disegna i contorni, coperti di pelliccia. “Alcune più vecchie della sua specie, altre plasmate dalla sua immaginazione.”
Al cliente non piace sentire le parole amico mio scivolare fuori dalla bocca dell’altro.
“Personalmente, trovo i berretti rossi piuttosto kistch, se mi perdona lo snobismo.” Un ticchettio di unghie su tasti si consuma in fretta, come un temporale estivo. “Venticinque anni, ha detto, in cui il male che consuma sua moglie attenderà alla porta.”
Il cliente annuisce. Ha la gola secca.
Potrei applicare uno sconto per un acquisto del genere. Non lo dica in giro, però, intesi?” Di nuovo il ticchettio, e una pausa. “Lei è un uomo ricco, ho ragione?”
Il cliente sta già formulando una delle sue risposte standard – Me la cavo, o Non mi lamento –, accompagnata da una risatina colpevole. Poi ricorda chi ha davanti, e si limita a rispondere: “Sì.”
“Agricoltura?”
“Industria.”
Tre schiocchi di lingua, a intervalli regolari, poi: “Oh, d’accordo. Possiamo sempre demolire.” Il cliente si morde la lingua. “Venticinque anni, indisturbati, per ventitremila chilometri quadrati di terreno.”
Tutto il fiato abbandona i polmoni del cliente, e si unisce al fumo colorato e odoroso sospeso sotto il soffitto. Il fumo proviene da qualcuno che aspira da un vaporizzatore, poco più in là… O forse molti qualcuno. “Ventitremila…? Ci sono Stati più piccoli.”
“Lo so,” replica il venditore, “ne possiedo uno o due.”
Ventitremila. È… Tutto. Tutto quanto.
“A cosa vi serve tutta quella terra?”
“Siamo creature di sogno e interstizi, amico mio, longeve quanto fragili: inadatte a produrre materia, o trasformazione. Richiediamo i vostri figli per sopperire alla nostra sterilità, o il seme dei vostri uomini. E richiediamo terra umana per edificare.”
Il cliente riflette: sta aiutando le fate a conquistare il mondo?
Pensa a sua moglie: al sorriso sciocco che gli rivolge quando incontra i suoi occhi, alla sua cucina troppo salata. Ha già scelto.
Spinto dalla curiosità, domanda: “Che ci farete, con la mia terra?”
“Oh,” mormora il venditore. Si piega in avanti: ha occhietti neri che brillano di un’intelligenza aliena, e incisivi sporgenti su un ghigno calcolatore. Il soffice pelo bianco sembra brillare nella luce sporca del locale, come la catenella dell’orologio da taschino. “Faremo meraviglie.”


Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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antico
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Messaggio#2 » martedì 17 dicembre 2019, 0:08

Ciao Riccardo! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Urania Christmas Edition!

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Polly Russell
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Messaggio#3 » martedì 17 dicembre 2019, 3:59

Ciao! Quanto tempo che non leggevo un racconto sul Piccolo Popolo, o comunque, di cui, il piccolo popolo, ne facesse parte. Una sorta di patto col diavolo “in rosa”, più delicato e meno devastante. E quel “ne faremo meraviglie” con almeno un paio di significati. Il dialogo è ben gestito e le informazioni sono dosate in modo giusto. Il tema è centrato, in una variante che finora non mi era capitato di leggere, dove il tempo e lo spazio diventano merce di scambio. Buona prova.
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Andrea Partiti
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Re: Tutto, per

Messaggio#4 » martedì 17 dicembre 2019, 16:59

Sono un po' invidioso dell'interpretazione del tema che hai trovato! Si incastra sorprendentemente bene con il più classico dei patti e con un piccolo popolo riadattato all'urbanizzazione.
Il finale mi convince medio, il fatto stesso di fare la domanda "cosa ve ne fate della terra", sembra riprendere il dubbio con cui arriva il lettore alla fine. Lo espliciti, lo metti all'aria, fai capire che c'è questo irrisolto e poi ci neghi una risposta. Mi fa un po' arrabbiare e preferirei non sentire la domanda, lasciare che nasca e si perda nella mia testa mentre il protagonista che ha avuto quel che voleva se ne va senza creare problemi.
Quel "berretti rossi" riferito ai berretti rossi e non ai Berretti Rossi - come specie del piccolo popolo - mi ha un po' fatto piantare nella frase, durante la lettura

Daniel Travis
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Re: Tutto, per

Messaggio#5 » martedì 17 dicembre 2019, 20:45

Ciao! Quanto tempo che non leggevo un racconto sul Piccolo Popolo, o comunque, di cui, il piccolo popolo, ne facesse parte. Una sorta di patto col diavolo “in rosa”, più delicato e meno devastante. E quel “ne faremo meraviglie” con almeno un paio di significati. Il dialogo è ben gestito e le informazioni sono dosate in modo giusto. Il tema è centrato, in una variante che finora non mi era capitato di leggere, dove il tempo e lo spazio diventano merce di scambio. Buona prova.


Grazie, davvero.

Sono un po' invidioso dell'interpretazione del tema che hai trovato! Si incastra sorprendentemente bene con il più classico dei patti e con un piccolo popolo riadattato all'urbanizzazione.

Ehi, grazie. Non so quanto possa essere aggiornato il Piccolo Popolo, ma non c'è epoca in cui non sappiano mettere su una taverna come si deve, no? O l'equivalente del momento.

Il finale mi convince medio, il fatto stesso di fare la domanda "cosa ve ne fate della terra", sembra riprendere il dubbio con cui arriva il lettore alla fine. Lo espliciti, lo metti all'aria, fai capire che c'è questo irrisolto e poi ci neghi una risposta. Mi fa un po' arrabbiare e preferirei non sentire la domanda, lasciare che nasca e si perda nella mia testa mentre il protagonista che ha avuto quel che voleva se ne va senza creare problemi.

Vero, non c'è una risposta diretta per il cliente nelle parole del venditore... Ma ce n'è una, indiretta, per noi.

Quel "berretti rossi" riferito ai berretti rossi e non ai Berretti Rossi - come specie del piccolo popolo - mi ha un po' fatto piantare nella frase, durante la lettura

Acc... Grazie, ne terrò conto in revisione - sfiga vuole che i redcap siano lungi dall'essere le uniche fatine appassionate di cappelli rossi. Scrivendo avevo accantonato il dubbio, ma rileggendo ora mi pare che entrambe le letture finiscano per acquisire un loro senso. Sarà difficile scegliere...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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Laura Cazzari
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Messaggio#6 » mercoledì 18 dicembre 2019, 10:39

Ciao Riccardo, sono contenta di tornare a leggerti. Che dire, hai dato un taglio davvero originale al tema. Il tempo viene pagato con lo spazio. Invidio la capacità di chi riesce ad andare così fuori dagli schemi classici. Mi piace molto anche la tua scelta di stile show don’t tell. Tuttavia, ho dovuto rileggere il racconto un paio di volte per afferrare appieno la storia e durante le letture mi sono sorti alcuni dubbi che non sono riuscita a dissipare. Punto primo non ho capito dove si svolge la scena? Siamo in un ufficio con molte persone? Punto due il venditore è una fata o un alieno o entrambi? Nel complesso un buon racconto con margini di miglioramento.
Laura Cazzari

Daniel Travis
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Re: Tutto, per

Messaggio#7 » mercoledì 18 dicembre 2019, 20:28

Ciao Riccardo, sono contenta di tornare a leggerti. Che dire, hai dato un taglio davvero originale al tema. Il tempo viene pagato con lo spazio. Invidio la capacità di chi riesce ad andare così fuori dagli schemi classici. Mi piace molto anche la tua scelta di stile show don’t tell.

Grazie mille.

Tuttavia, ho dovuto rileggere il racconto un paio di volte per afferrare appieno la storia e durante le letture mi sono sorti alcuni dubbi che non sono riuscita a dissipare. Punto primo non ho capito dove si svolge la scena? Siamo in un ufficio con molte persone?

Stando al testo, in un locale pieno di ombre con una scrivania. Non sono dati altri dettagli riguardo il luogo d'incontro del venditore e del cliente; in prima stesura, non li ho ritenuti indispensabili. Forse, però, potrei "trasformare" la scrivania in un tavolaccio, così la dissonanza tra locale e ufficio non rischierebbe di confondere.

Punto due il venditore è una fata o un alieno o entrambi?

Gli alieni non me li aspettavo, ma è una lettura che mi piace un sacco, sappilo.
Sempre limitandomi al testo (così non tiro l'acqua al mio mulino con i contenuti extra), il venditore è una delle molte creature che la penombra nasconde, con incisivi sporgenti, occhietti neri, un orologio da taschino e soffice pelo bianco - è anche un individuo che, con le sue parole, si accomuna di fatto alle fate. Di alieni non parla, ma non mi arrischio a indovinare l'origine delle fate: non si sa mai cosa potrebbe offenderle.
Quanto all'identità specifica del venditore come individuo, beh, quello è un interrogativo la cui risposta è data solo indirettamente nel testo - e, sempre per evitare i contenuti extra, mi fermo qui.

Nel complesso un buon racconto con margini di miglioramento.

Grazie ancora, sia per i complimenti che per le altre osservazioni, che cercherò di sfruttare al meglio in fase di revisione.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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andyvox
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Messaggio#8 » martedì 24 dicembre 2019, 11:18

Ciao Riccardo,

credo che sia la prima volta che leggo un tuo racconto, piacere di conoscerti. Come prima cosa, devo dire che l'idea di base del racconto è semplicemente geniale, fra quelli che ho letto è la declinazione del tema più originale e di effetto. Il problema di fondo è che anche io, come Laura, ho dovuto rileggere il racconto tre volte per capire, credo che tu sia stato davvero troppo criptico in certi passaggi (a cominciare dal titolo!). Nel complesso mi piacciono i racconti in cui non si dice tutto e si lascia al lettore il compito di completare alcuni passaggi, ma per i miei gusti in questa prova ti sei spinto un po' troppo oltre in questo senso.
Andrea Pozzali

Daniel Travis
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Re: Tutto, per

Messaggio#9 » mercoledì 25 dicembre 2019, 9:53

Ciao Riccardo,

credo che sia la prima volta che leggo un tuo racconto, piacere di conoscerti. Come prima cosa, devo dire che l'idea di base del racconto è semplicemente geniale, fra quelli che ho letto è la declinazione del tema più originale e di effetto.


Ehi, grazie.

Il problema di fondo è che anche io, come Laura, ho dovuto rileggere il racconto tre volte per capire, credo che tu sia stato davvero troppo criptico in certi passaggi (a cominciare dal titolo!). Nel complesso mi piacciono i racconti in cui non si dice tutto e si lascia al lettore il compito di completare alcuni passaggi, ma per i miei gusti in questa prova ti sei spinto un po' troppo oltre in questo senso.


Ouch, mi sa che si sta formando un consenso su questa critica. Per fortuna so già come sistemarla in revisione (una manciata di parole che avevo eliminato per non essere troppo on the - twitchy little - nose). Grazie per la dritta, davvero.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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daniele.mammana-torrisi
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Messaggio#10 » mercoledì 25 dicembre 2019, 13:41

Ciao, e Buon Natale!

Sarò onesto, la primissima frase mi aveva indotto a credere che si trattasse di una vendita d'automobili. Poche righe sotto, scopro con piacere che è un patto con un appartenente del Popolo Piccolo. E se questa è una svolta che comunque adoro, il modo in cui il venditore si muove nei loro confronti è una piccola perla.
Voglio dire, sa chi ha davanti e non gioca a fare dissimulazione o mezze verità. A che servirebbe, di fondo? Sì, considerando che sta vendendo loro delle terre industriali potrebbe esserci il giochino di rifilargli un immenso parco di ferro e ferraglie, per vedere come se la cavano dopo, ma non lo fa.
Sa che loro osservano i patti che fanno, anche se nella maniera più libera che possono trovare. E mi piace che non lo dica, ma sia sottinteso.
Per come hai elaborato il tema del contest, il risultato è tanto inaspettato quanto bello. Penso che sia la storia che ho preferito finora del gruppo Tempo, quindi complimenti ancora!

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Puch89
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Messaggio#11 » mercoledì 25 dicembre 2019, 23:24

Ciao Riccardo, credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo e ne sono rimasto davvero colpito.
Il titolo è criptico ma nel giusto modo, e non appena si giunge a comprendere su che corde vibra il racconto diventa ancor più intrigante. Innestare il tema in questo contesto è stato davvero geniale, forse il più geniale di tutti. Come ho notato sia valido per molti altri qui, adoro inserimenti di questo genere, come il Piccolo Popolo. Una versione alquanto meschina e subdola, che ha pienissimo controllo sulla situazione ed è evidente che ha il coltello dalla parte del manico. Il cliente si muove bene, sa perfettamente chi ha davanti e non intende sfidarlo, si limita piuttosto a domandarsi se gli convenga infine cedere a quella contrattazione, dove è palese ci sia un soppesare costante della sua convenienza in merito o meno nell'affare.
Ecco, qui ci si perde un po, o almeno io non ho colto come avrei voluto. E mi sarebbe anche piaciuto capire, magari con un pizzico di intenzioni rivelate in più, il contesto generale della cosa. Il tema è machiavellicamente centrato; tanto spazio (la terra venduta) il poco tempo (la contrattazione). Davvero una gran prova, complimenti. A rileggerci!

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DandElion
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Re: Tutto, per

Messaggio#12 » giovedì 26 dicembre 2019, 10:01

Ciao Daniel!
Nella prima lettura mi sono persa il ritmo dei dialoghi, non sempre è chiaro chi stia parlando e chi stia ascoltando: la scelta di chiamare “venditore” l’interlocutore magico - per così dire- mi ha tratta in inganno quindi alla fine a metà non capivo più cosa stesse succedendo. In una seconda rilettura è più chiaro, anche se, nel momento in cui sto cercando intercessione e vita per una persona che amo, eviterei di urtare la sensibilità del mio interlocutore con un “quello come lei” in prima battuta non avevo colto il riferimento piccato a “quello come me?” Perché arriva dopo un periodo troppo lungo, lo ricostruirei così:

“D’accordo,” concede il cliente, “ma voglio essere preciso.” Il sudore sotto i vestiti gli si appiccica alla pelle. Vorrebbe fiondarsi sotto la doccia, a casa. Eppure, mai come ora, non intende perdere altro tempo. “Non accetto meno di venticinque anni.A quelli come lei piace la precisione, no?”
“Quelli come me?”
Per non spezzare il senso della frase

A parte questo il racconto è veramente godibilissimo e pienamente inserito ne tema. Bravo!
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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filippo.mammoli
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Re: Tutto, per

Messaggio#13 » giovedì 26 dicembre 2019, 11:30

Ciao Daniel (anche se gli altri ti salutano come Riccardo io mi attengo al tuo nick).
Il tuo è un racconto che non manca di originalità e direi che ambientazione e dialoghi sono il suo punto forte.
La scrittura è pulita, elegante e molto efficace.
Devo dire però che a una prima lettura non avevo colto il nesso con il tema e mi erano sembrati non del tutto chiari alcuni passaggi anche nei dialoghi, ben scritti come detto, ma non mi arrivava subito chi era dei due a parlare, se il venditore o il cliente.
Mi piace l'atmosfera generale che sei riuscito a creare e il tema c'è, tanto spazio acquistato dal rappresentante del mondo fatato in cambio di 25 anni di vita o di rallentamento del male che colpisce la moglie del venditore. Un buon racconto che però mi ha lasciato l'idea di incompiutezza.

Daniel Travis
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Re: Tutto, per

Messaggio#14 » giovedì 26 dicembre 2019, 23:16

Ciao, e Buon Natale!
Sarò onesto, la primissima frase mi aveva indotto a credere che si trattasse di una vendita d'automobili. Poche righe sotto, scopro con piacere che è un patto con un appartenente del Popolo Piccolo. E se questa è una svolta che comunque adoro, il modo in cui il venditore si muove nei loro confronti è una piccola perla.
Voglio dire, sa chi ha davanti e non gioca a fare dissimulazione o mezze verità. A che servirebbe, di fondo? Sì, considerando che sta vendendo loro delle terre industriali potrebbe esserci il giochino di rifilargli un immenso parco di ferro e ferraglie, per vedere come se la cavano dopo, ma non lo fa.
Sa che loro osservano i patti che fanno, anche se nella maniera più libera che possono trovare. E mi piace che non lo dica, ma sia sottinteso.
Per come hai elaborato il tema del contest, il risultato è tanto inaspettato quanto bello. Penso che sia la storia che ho preferito finora del gruppo Tempo, quindi complimenti ancora!

Grazie di cuore.

Ciao Riccardo, credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo e ne sono rimasto davvero colpito.
Il titolo è criptico ma nel giusto modo, e non appena si giunge a comprendere su che corde vibra il racconto diventa ancor più intrigante. Innestare il tema in questo contesto è stato davvero geniale, forse il più geniale di tutti. Come ho notato sia valido per molti altri qui, adoro inserimenti di questo genere, come il Piccolo Popolo. Una versione alquanto meschina e subdola, che ha pienissimo controllo sulla situazione ed è evidente che ha il coltello dalla parte del manico. Il cliente si muove bene, sa perfettamente chi ha davanti e non intende sfidarlo, si limita piuttosto a domandarsi se gli convenga infine cedere a quella contrattazione, dove è palese ci sia un soppesare costante della sua convenienza in merito o meno nell'affare.
Ecco, qui ci si perde un po, o almeno io non ho colto come avrei voluto. E mi sarebbe anche piaciuto capire, magari con un pizzico di intenzioni rivelate in più, il contesto generale della cosa. Il tema è machiavellicamente centrato; tanto spazio (la terra venduta) il poco tempo (la contrattazione). Davvero una gran prova, complimenti. A rileggerci!

Grazie grazie grazie.

Ciao Daniel!
Nella prima lettura mi sono persa il ritmo dei dialoghi, non sempre è chiaro chi stia parlando e chi stia ascoltando: la scelta di chiamare “venditore” l’interlocutore magico - per così dire- mi ha tratta in inganno quindi alla fine a metà non capivo più cosa stesse succedendo. In una seconda rilettura è più chiaro, anche se, nel momento in cui sto cercando intercessione e vita per una persona che amo, eviterei di urtare la sensibilità del mio interlocutore con un “quello come lei” in prima battuta non avevo colto il riferimento piccato a “quello come me?” Perché arriva dopo un periodo troppo lungo, lo ricostruirei così:
“D’accordo,” concede il cliente, “ma voglio essere preciso.” Il sudore sotto i vestiti gli si appiccica alla pelle. Vorrebbe fiondarsi sotto la doccia, a casa. Eppure, mai come ora, non intende perdere altro tempo. “Non accetto meno di venticinque anni.A quelli come lei piace la precisione, no?”
“Quelli come me?”
Per non spezzare il senso della frase.

La revisione è già pronta, appena possibile la metterò da qualche parte - grazie, mi avete davvero aiutato a migliorare un racconto, e anche a capire come.

A parte questo il racconto è veramente godibilissimo e pienamente inserito ne tema. Bravo!

E grazie davvero anche per i complimenti.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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antico
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Re: Tutto, per

Messaggio#15 » domenica 29 dicembre 2019, 14:45

Una trattazione davvero originale e arguta del tema dato, bravo. Testo più difficile della media, ma in seconda lettura non solo lo si fa proprio, ma si riesce anche ad apprezzarne la struttura. Piaciuto molto anche il messaggio che ne esce. Forse un pelo freddino il tono, ma ci sta. Frase finale raggelante e volutamente d'atmosfera per chiudere con un punto esclamativo, cosa che ho apprezzato. Tutto considerato, per me un pollice su.

Daniel Travis
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Re: Tutto, per

Messaggio#16 » lunedì 30 dicembre 2019, 10:38

antico ha scritto:Una trattazione davvero originale e arguta del tema dato, bravo. Testo più difficile della media, ma in seconda lettura non solo lo si fa proprio, ma si riesce anche ad apprezzarne la struttura. Piaciuto molto anche il messaggio che ne esce. Forse un pelo freddino il tono, ma ci sta. Frase finale raggelante e volutamente d'atmosfera per chiudere con un punto esclamativo, cosa che ho apprezzato. Tutto considerato, per me un pollice su.


Grazie davvero, Antico.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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