Liberazione di Romina Braggion

Appuntamento per lunedì 16 dicembre dalle 21.00 all'una con il tema scelto dalla vincitrice del Premio Urania Francesca Cavallero e dai finalisti dell'Urania Short Fabio Aloisio, Elia Gonella e Axa Lydia Vallotto!
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romina.braggion
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Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#1 » martedì 17 dicembre 2019, 0:55

Le stelle scorrevano sopra la sua vita, illuminando qualsiasi cosa tranne lei. Il loro luccicore delimitava una quantità di minuti tra il risveglio e il termine della giornata.
Com’era brava a risparmiare tempo, più si affaccendava e più incombenze riusciva a sbrigare, guadagnando qualche attimo da dedicare ad altri compiti improrogabili. Le sue giornate erano intense, orci pieni di affanno.

Una mattina si svegliò ben prima dell’alba. In bagno, accese la luce dello specchio e l’immagine che vide la sconfortò: gli occhi blu stavano sbiadendo in un azzurro fangoso, la chioma botticelliana era infeltrita in strati quasi grigi.
Un maglio le calò sulle spalle, risalendo impietoso verso il collo e la nuca. Piantò le mani sul bordo del lavabo, abbassò la testa e vide la sporgenza del ventre prominente sotto il pigiama verde.
Tanto bastò: vomitò la cena non digerita, la pasta del pranzo e infine il tè del mattino. I conati proseguirono parecchi minuti trasformandosi in rantoli grotteschi.
Giorgio accorse, la sostenne per le spalle: «Laura, che succede? Stai male?» Domanda idiota, pensò. Non era forse evidente?
«Tranquillo, sta passando» rispose, premendo lo stomaco e sciacquando la bocca, «forse ho preso un po’ di freddo». Risollevò il capo e simulò un sorriso.
«Ti preparo una camomilla?» si offrì il marito, massaggiandole la schiena.
«Sì grazie, mi farebbe bene».
Era davvero avvilente la sua premura opportunista, a gettoni. Il marito si accorgeva della sua esistenza solo per le necessità fisiologiche: cibo, sesso, o in occasione dei suoi malori sempre più numerosi. Come si seccava di dover portare fuori il cane o di raccattare due bistecche per la cena quando lei stava poco bene.

L’ultimo conato le squassò il torace. Qualcosa fuoriuscì dalla bocca, urtò il lavabo e rimbalzò sul pavimento.
Laura raccolse quel bozzolo con la carta igienica, tenendolo lontano da sé, e lo sciacquò. Si rivelò una biglia liscia e pesantissima. Era gelida e riverberava onde cangianti dal blu acciaio al nero intenso. D’impulso aprì la finestra e scagliò quell’orrore seducente lontano, strofinando la mano per riscaldarla.

All’improvviso si sentì meglio, il dolore per le contrazioni allo stomaco stava passando, una piacevole leggerezza le avvolse la testa e si coricò. Sentì la voce di Giorgio, ovattata, offrirle la camomilla e percepì la sua rispondere di buttarla.
Più tardi il suo sonno fu interrotto dal marito: «Porta fuori Lillo, io sto ancora troppo male», finse Laura, «e stasera fermati a prendere qualcosa per cena».
Appena la casa fu muta, Laura si vestì in fretta, corse in garage e avviò l’auto alla volta dell’Alpe Devero. Parcheggiò e si inerpicò verso Val Deserta.
Volava, gli scarponi quasi non lasciavano tracce sul terreno. I passi sincronizzati la portarono sugli sfasciumi di gneiss ai piedi della Rossa. Finalmente si acquietò e volse il capo intorno.
Silenzio. Davanti a lei, le pareti si stagliavano indifferenti; oltre le cime, lo sguardo sconfinava nel nulla del cielo di primavera.
Vomitò ancora. Biglie sempre più grandi balzarono fuori da lei e l’ultima, gigantesca, quasi la soffocò.
Il ventre si era appiattito, le spalle si sollevarono, il collo si slegò. Quanto spazio aveva dentro.
Buttò le chiavi della macchina e si incamminò dalla parte opposta da cui era arrivata.



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antico
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#2 » martedì 17 dicembre 2019, 0:57

Ciao Romina e benvenuta su Minuti Contati! Ti ho mandato una richiesta di amicizia su fb come Maurizio Bertino (accettata). Se ancora non sei dentro, ti invito a entrare a fare parte anche del gruppo fb di Minuti Contati, lo trovi QUI (farne parte non è obbligatorio, ma ti permetterebbe di goderti l'edizione insieme a tutta la community). Tornando a noi: tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Urania Christmas Edition!

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romina.braggion
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#3 » martedì 17 dicembre 2019, 1:01

Grazie, me lo auguro. Piacere di conoscerti!

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emiliano.maramonte
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#4 » martedì 17 dicembre 2019, 16:14

Ciao Romina, benvenuta nell'infernale Arena!
Sono molto contento di aver letto un tuo pezzo breve. Ero molto curioso, così l'ho affrontato per primo.
La sensazione che il racconto mi ha lasciato dentro dopo averlo concluso è stata di angoscia, ma anche di forte smania di saperne di più.
Ho seguito con crescente apprensione la storia di Laura, arrivando anche a pensare che fosse gravida di un alieno o di qualcosa di demoniaco, ma sei riuscita a spiazzarmi completamente.
Ancora adesso mi sto ponendo mille domande sul perché di quelle biglie così soffocanti, sul come si siano formate nell'addome, e così via... Magari non è così importante, però qualche idea me la sono fatta. Forse siamo di fronte a un qualche tipo di somatizzazione "fantastica" per cui Laura, essendo imprigionata in una vita vuota, angusta, alla fine si libera in quel modo e fugge verso una nuova esistenza. Ho anche ipotizzato una creatura dei boschi e l'indizio sono "gli sfasciumi di gneiss ai piedi della Rossa". Non conoscendo quelle zone montane, si tratta di un luogo magico o di un luogo reale? Sicuramente nella tua testa tutto è molto chiaro e sicuramente non potevi infarcire il racconto con tutte le spiegazioni del caso (altrimenti avresti sforato il limite alla grande!), tuttavia un paio di input in più li avrei graditi.
Non ti nego, però, che tutto il racconto ha un suo fascino, soprattutto dopo l'incipit, con un buon crescendo di tensione narrativa e poi con l'episodio della prima biglia.
Dal punto di vista tecnico, poco da rilevare: la tua penna è ispirata e sorvegliata, si vede che hai esperienza, sai condurre il lettore per mano e sai quali corde toccare. Ti rimprovero solo qualche passaggio un pochino stucchevole, come ad esempio proprio il primo paragrafo, ad esempio:
- "Il loro luccicore delimitava una quantità di minuti tra il risveglio e il termine della giornata.". Questo periodo non mi è piaciuto. Troppo razionale e arzigogolato. Avrei scritto "il loro brillio (trovare qualche altro sinonimo, eventualmente) ammantava i minuti tra il risveglio e la fine della giornata". (E' solo un umile suggerimento).
- "Com’era brava a risparmiare tempo, più si affaccendava e più incombenze riusciva a sbrigare, guadagnando qualche attimo da dedicare ad altri compiti improrogabili." Frase da semplificare, anche questa artificiosa.
- "I conati proseguirono parecchi minuti trasformandosi in rantoli grotteschi." Eviterei "parecchi", suona molto male in un contesto più, per così dire, aulico. Avrei usato "a lungo". Poi mi sembra un'immagine eccessiva "rantoli grotteschi", la alleggerirei un po'.

Quanto sopra visto e considerato però, posso dire che è certamente un buon esordio nel rutilante mondo di Minuti Contati!
In bocca al lupo!
Emiliano.

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romina.braggion
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#5 » martedì 17 dicembre 2019, 20:42

Grazie Emiliano per i tuoi input. Ho deciso di fare copia/incolla di tutto, in modo da avere un archivio di suggerimenti.
Hai ragione in pieno per quanto riguarda i passaggi stucchevoli. Io stessa li aborro negli altri, eppure a volte mi lascio andare in queste "smacerie" stilistiche. Pesanti da leggere, tra l'altro.
In merito alle domande che ti sei posto... Da lettrice trovo rilassante comprendere perfettamente ciò che passa per la testa del narratore ma, puntualmente, mentre leggo penso a mille sliding doors, interpreto una stessa frase in varie maniere. Fatico di più davanti a scenari aperti ma ne sono affascinata e questo si sta riflettendo sulla mia scrittura narrativa. Un'editor mi ha detto che svelo poco... (al lavoro, invece, devo fare l'esatto opposto.)
Inoltre, per quel che mi riguarda, una volta consegnato un racconto o romanzo, è il lettore a reinterpretarlo con il massimo della libertà. Perciò ti lascio facoltà di interpretare come più ti aggrada. Preciso comunque la somatizzazione fantastica come mia intenzione!
I luoghi sono reali e magici allo stesso tempo. Si tratta di una zona delle Valli Ossolane, zona compresa nella mia provincia di residenza, il VCO.
Le Alpi in genere, e la Val d'Ossola in particolare, sono terra di leggende e miti, in compromesso costante con il cattolicesimo tuttora molto praticato e vissuto.
Ora vado a leggere il tuo, sono molto curiosa!
In bocca al lupo!
Romina

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Polly Russell
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#6 » martedì 17 dicembre 2019, 23:16

Ciao, benvenuta!
Ho trovato alcune descrizioni esagerate, nonostante abbia capito bene a cosa ti siano servite. La propria immagine allo specchio non può spuntare devastata dalla mattina alla sera. Il decadimento ha un tempo, può coglierti più o meno alla sprovvista, uno dei punti che hai toccato, tutto insieme non sarebbero giustificati nemmeno dopo un risveglio dal coma. La simbologia che dai alle biglie invece mi ha colpita molto. Suggestiva sia l’immagine che descrivi che il senso.
Ben risolta anche la descrizione del marito, che qualifica al contempo il matrimonio stesso. Lo stile è un po’ lezioso, per un racconto che, visto il bel finale, avrei preferito più fresco. Comunque una discreta prova.
Polly

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romina.braggion
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#7 » mercoledì 18 dicembre 2019, 8:52

Ciao Polly, piacere di conoscerti.
Anche Emiliano mi ha fatto notare la leziosità e confermo. Sapessi cosa ho tagliato!
Interessante il discorso del decadimento fisico. Forse una frase tipo: "come si era ridotta così" poteva completare il quadro.
Grazie per l'apprezzamento di massima. Dalle nove alle dieci ho brancolato nel buio, poi ho scritto il racconto. Anch'io non sono soddisfattissima. Spero di fare meglio la prossima volta. Grazie e buona giornata. Romina.

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Laura Cazzari
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#8 » mercoledì 18 dicembre 2019, 10:39

Ciao Romina e benvenuta su MC. Sono sicura che il tuo racconto sia carico di simbolismo, ma ho avuto davvero difficoltà a cogliere cosa volessi trasmettere. Cosa sono le biglie? Le cose represse? La scrittura non è troppo lineare e ho trovato il racconto un po’ poco frammentato. Inoltre, non riesco a trovare molta analogia al tema. Dov’è il poco tempo? Dov’è il troppo spazio? Alcune frasi sono troppo complesse per un acconto breve. Le basi per una buona prova ci sono, forse devi solo rimetterci un po’ mano.
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emiliano.maramonte
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#9 » mercoledì 18 dicembre 2019, 13:10

Volevo spezzare una lancia a favore del racconto di Romina.
Al netto degli inconvenienti già segnalati, la storia ha un suo fascino e quel "non detto" può essere visto (ma qui alla fine cadiamo sempre nei gusti personali) come un punto di forza. Mi rendo conto che qualche input in più avrebbe aiutato a farsi un'idea più focalizzata, ma tant'è, la storia è stata concepita così.
Per ciò che riguarda il tema, provo a interpretare. Lo spazio citato da Romina presumo sia quello interiore e non quello reale, geografico o cosmico. La limitatezza del tempo penso riguardi la vita terrena che (forse) la protagonista abbandona tornando nel bosco. Quindi dovremmo postulare un qualche tipo di impronta magica o fantastica di Laura.
Poi per il resto dovremo sperare che Romina decida di spiegarci tutto il mondo da lei immaginato, ma io non vorrei pretendere tanto!

Emiliano.

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romina.braggion
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#10 » domenica 22 dicembre 2019, 11:43

emiliano.maramonte ha scritto:Volevo spezzare una lancia a favore del racconto di Romina.
Al netto degli inconvenienti già segnalati, la storia ha un suo fascino e quel "non detto" può essere visto (ma qui alla fine cadiamo sempre nei gusti personali) come un punto di forza. Mi rendo conto che qualche input in più avrebbe aiutato a farsi un'idea più focalizzata, ma tant'è, la storia è stata concepita così.
Per ciò che riguarda il tema, provo a interpretare. Lo spazio citato da Romina presumo sia quello interiore e non quello reale, geografico o cosmico. La limitatezza del tempo penso riguardi la vita terrena che (forse) la protagonista abbandona tornando nel bosco. Quindi dovremmo postulare un qualche tipo di impronta magica o fantastica di Laura.
Poi per il resto dovremo sperare che Romina decida di spiegarci tutto il mondo da lei immaginato, ma io non vorrei pretendere tanto!

Emiliano.


Ciao Emiliano, volentieri metterò in pratica l'invito della spiegazione, ho visto che una persona, sino a ora, lo ha già fatto. Al termine della sfida però. Il mio racconto si è espresso, bene o male, dare spiegazioni ora mi sembra poco opportuno e poco proficuo: le critiche devono essere espresse senza eventuali condizionamenti. Solo così posso sperare di crescere.
Dopo, con una mia spiegazione, se qualcuno vorrà darmi ulteriori suggerimenti, ne sarò davvero lieta.
Magari sbaglio procedura, avrebbe senso spiegare prima... mah, per questa mia prima prova faccio così, poi si vedrà.
Grazie per l'apprezzamento.

andyvox
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#11 » martedì 24 dicembre 2019, 12:26

Ciao Romina, benvenuta.

Personalmente ho fatto un po' fatica a capire il senso del tuo racconto, c'è un simbolismo di fondo che mi sfugge. Il tono emotivo è molto forte, e questo è un punto di forza, ma ho trovato lo stile troppo caricato in più di un passaggio (la scena del risveglio in modo particolare), inoltre il marito è descritto in modo a mio gusto davvero macchiettistico. Se volevi trasmettere il dolore di una donna, sei riuscita in pieno, ma il racconto non ci fa capire i motivi per i quali questa donna stia così male, e cosa potrebbe fare per migliorare la sua condizione. Anche il tema mi sembra centrato solo in parte, ma credo che sia dovuto anche al fatto di non aver colto tutte le sfumature che tu volevi trasmettere.
Andrea Pozzali

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Andrea Partiti
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#12 » martedì 24 dicembre 2019, 14:03

Ammetto di fare fatica ad apprezzare questo racconto.
La prima parte è dettagliata, molto visiva quasi al punto di bloccarmi nell'immaginare la scena in maniera più vicina a me, impedendomi di avvicinarmi alla protagonista.
La seconda parte è surreale, ma senza una direzione.
E' un mio limite il faticare con i simbolismi. Tipicamente scrivo racconti e altre persone ci trovano simbolismi che non ci avevo messo. Da lettore faccio il contrario, non cerco di andare a fondo, mi piace la superficialità, il primo livello dei racconti. Sono importanti anche i livelli più nascosti, ma quello superficiale è quello d'impatto, quello che si vede, quello che ti deve prendere durante la lettura, e nel racconto questo livello manca di un filo conduttore che ci porti dall'inizio alla fine.

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Puch89
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#13 » mercoledì 25 dicembre 2019, 2:04

Ciao Romina, piacere di leggerti.
Trovo questo racconto ben scritto, in termini di descrizioni e delle emozioni del personaggio che traspirano e coinvolgono il lettore. Solo che non ho colto molto bene il messaggio di fondo, oltre all'evasione dal rapporto malsano tra Laura e Giorgio.
Il simbolismo delle biglie mi aveva inizialmente stupito e lasciato ben sperare, che non doveva per forza sfociare in qualcosa di palese (come una gravidanza aliena) o riconducibile ad una spiegazione eccessivamente raffigurante di cosa in realtà fossero; ma nemmeno l'esatto opposto. Non ha avuto una direzione, o almeno io non sono riuscito a trovarla, e non si è capito poi infine dove andasse a parare. E' un testo che si presta ad essere ampliato, ma per un contest che impone limiti di lunghezza come questo mi dispiace ma lo trovo inconcludente. Mi sembra totalmente fuori dal tema poi; dov'è il tanto tempo? Dov'è il poco spazio?

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filippo.mammoli
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#14 » giovedì 26 dicembre 2019, 12:41

Ciao Romina,
Devo farti innanzitutto i complimenti per l'ottima scrittura, pulita efficace e ricca dal punto di vista lessicale. La storia però, ben condotta fino alla fine, mi ha lasciato diversi interrogativi. Il primo è riferito al tema: a parte che non ho capito l'esatta natura delle biglie di spazio, e questo può anche andare secondo me, ma non ho trovato alcun riferimento al tempo ristretto.
Una realtà quotidiana, ormai stretta e soffocante, che hai dipinto magistralmente, ma la fuga finale resta secondo me un po' troppo avvolta nel mistero e non lega molto con il resto del racconto.

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DandElion
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#15 » giovedì 26 dicembre 2019, 21:29

Ciao! Benvenuta!
Molto bello il tuo racconto, soprattutto nell’evoluzione del personaggio che si libera dei suoi peso inferiori e relazionali vomitando tutto quello che la blocca.
Non mi piace invece molto l’incipit che rispetto al resto del racconto è molto meno lineare e pulito, ai limiti del verboso. Nel complesso una prova d’esordio molto molto buona!! Continua così
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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daniele.mammana-torrisi
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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#16 » giovedì 26 dicembre 2019, 22:40

Ciao!

In cauda dulcis, eccomi da te.
Cercando d'imbastire il commento, ho notato che una buona parte dei miei dubbi sono stati espressi anche dai commenti sopra, il che mi lascia con la sensazione di non essere del tutto sulla strada sbagliata. L'inizio funziona, anche con tutta la sua graficità, e presenta qualcosa di relativamente mondano.
I dubbi salgono alla questione delle biglie. Che cosa rappresentano? Un riferimento fisico alla sua relazione scontenta? Generale insoddisfazione? Ne rigetta una e si sente meglio, dopo che il paragrafo precedente si era incentrato proprio su questa relazione amareggiata.
Poi parte, ne rigetta tante e si perde a piedi nella direzione opposta a quella da cui è venuta. La conclusione è bella, ma come la devo razionalizzare? Lo spazio è interiore e il tempo è... quello già trascorso? Quello che trascorre?

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#17 » venerdì 27 dicembre 2019, 8:47

Laura Cazzari ha scritto:Ciao Romina e benvenuta su MC. Sono sicura che il tuo racconto sia carico di simbolismo, ma ho avuto davvero difficoltà a cogliere cosa volessi trasmettere. Cosa sono le biglie? Le cose represse? La scrittura non è troppo lineare e ho trovato il racconto un po’ poco frammentato. Inoltre, non riesco a trovare molta analogia al tema. Dov’è il poco tempo? Dov’è il troppo spazio? Alcune frasi sono troppo complesse per un acconto breve. Le basi per una buona prova ci sono, forse devi solo rimetterci un po’ mano.


Grazie Laura per i suggerimenti.
Anche tu mi hai segnalato la scarsa aderenza al tema, in compenso hai colto il senso delle biglie. Vorrei provare a riscrivere il racconto, se solo trovo il tempo. :D A presto.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#18 » venerdì 27 dicembre 2019, 8:52

andyvox ha scritto:Ciao Romina, benvenuta.

Personalmente ho fatto un po' fatica a capire il senso del tuo racconto, c'è un simbolismo di fondo che mi sfugge. Il tono emotivo è molto forte, e questo è un punto di forza, ma ho trovato lo stile troppo caricato in più di un passaggio (la scena del risveglio in modo particolare), inoltre il marito è descritto in modo a mio gusto davvero macchiettistico. Se volevi trasmettere il dolore di una donna, sei riuscita in pieno, ma il racconto non ci fa capire i motivi per i quali questa donna stia così male, e cosa potrebbe fare per migliorare la sua condizione. Anche il tema mi sembra centrato solo in parte, ma credo che sia dovuto anche al fatto di non aver colto tutte le sfumature che tu volevi trasmettere.


Grazie Andy per i suggerimenti.
Prendo atto del simbolismo che dovrei rendere più comprensibile e anche lo stile carico mi è stato fatto notare. Quest'ultimo, temo, sia un tratto del mio stile, peraltro da limare indubbiamente. Gli input per far comprendere il simbolismo chiarirebbero nello stesso tempo i problemi di Laura, mentre il tema poco centrato è purtroppo un problema di cui prendere atto. Mi permetto di dissentire solo sul carattere macchiettistico del marito di Laura, è sin troppo reale questa situazione. A presto.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#19 » venerdì 27 dicembre 2019, 8:54

Andrea Partiti ha scritto:Ammetto di fare fatica ad apprezzare questo racconto.
La prima parte è dettagliata, molto visiva quasi al punto di bloccarmi nell'immaginare la scena in maniera più vicina a me, impedendomi di avvicinarmi alla protagonista.
La seconda parte è surreale, ma senza una direzione.
E' un mio limite il faticare con i simbolismi. Tipicamente scrivo racconti e altre persone ci trovano simbolismi che non ci avevo messo. Da lettore faccio il contrario, non cerco di andare a fondo, mi piace la superficialità, il primo livello dei racconti. Sono importanti anche i livelli più nascosti, ma quello superficiale è quello d'impatto, quello che si vede, quello che ti deve prendere durante la lettura, e nel racconto questo livello manca di un filo conduttore che ci porti dall'inizio alla fine.


Grazie Andrea per le note.
Ne prendo atto. A prestoo.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#20 » venerdì 27 dicembre 2019, 8:56

Puch89 ha scritto:Ciao Romina, piacere di leggerti.
Trovo questo racconto ben scritto, in termini di descrizioni e delle emozioni del personaggio che traspirano e coinvolgono il lettore. Solo che non ho colto molto bene il messaggio di fondo, oltre all'evasione dal rapporto malsano tra Laura e Giorgio.
Il simbolismo delle biglie mi aveva inizialmente stupito e lasciato ben sperare, che non doveva per forza sfociare in qualcosa di palese (come una gravidanza aliena) o riconducibile ad una spiegazione eccessivamente raffigurante di cosa in realtà fossero; ma nemmeno l'esatto opposto. Non ha avuto una direzione, o almeno io non sono riuscito a trovarla, e non si è capito poi infine dove andasse a parare. E' un testo che si presta ad essere ampliato, ma per un contest che impone limiti di lunghezza come questo mi dispiace ma lo trovo inconcludente. Mi sembra totalmente fuori dal tema poi; dov'è il tanto tempo? Dov'è il poco spazio?


Grazie Puch89 per le note.
Il tema purtroppo non è stato evidenziato. Nella mia testa è evidente ma la comunicazione non è stata efficace. Anche la direzione poco chiara mi è stata fatta notare. Ne prendo atto.
A presto.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#21 » venerdì 27 dicembre 2019, 8:58

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Romina,
Devo farti innanzitutto i complimenti per l'ottima scrittura, pulita efficace e ricca dal punto di vista lessicale. La storia però, ben condotta fino alla fine, mi ha lasciato diversi interrogativi. Il primo è riferito al tema: a parte che non ho capito l'esatta natura delle biglie di spazio, e questo può anche andare secondo me, ma non ho trovato alcun riferimento al tempo ristretto.
Una realtà quotidiana, ormai stretta e soffocante, che hai dipinto magistralmente, ma la fuga finale resta secondo me un po' troppo avvolta nel mistero e non lega molto con il resto del racconto.


Grazie Filippo per gli apprezzamenti e le note.
Mi sono resa conto che avrei dovuto dare qualche input in più nella simbologia. Il tema avrebbe dovuto essere comunicato in modo efficace, chiaro nella mia testa ma confuso nel testo. Ne prendo atto.
A presto.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#22 » venerdì 27 dicembre 2019, 9:02

DandElion ha scritto:Ciao! Benvenuta!
Molto bello il tuo racconto, soprattutto nell’evoluzione del personaggio che si libera dei suoi peso inferiori e relazionali vomitando tutto quello che la blocca.
Non mi piace invece molto l’incipit che rispetto al resto del racconto è molto meno lineare e pulito, ai limiti del verboso. Nel complesso una prova d’esordio molto molto buona!! Continua così


Grazie DandElion per i suggerimenti.
Mi fa molto piacere che tu abbia colto in pieno il significato delle biglie. Questo mi rassicura sull'uso dei simbologismo ma è comunque importante dare qualche input in più per renderlo fruibile a tutti. Per quanto riguarda l'incipit prendo atto, un paio di altre persone me lo hanno segnalato.
A presto.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#23 » venerdì 27 dicembre 2019, 9:05

daniele.mammana-torrisi ha scritto:Ciao!

In cauda dulcis, eccomi da te.
Cercando d'imbastire il commento, ho notato che una buona parte dei miei dubbi sono stati espressi anche dai commenti sopra, il che mi lascia con la sensazione di non essere del tutto sulla strada sbagliata. L'inizio funziona, anche con tutta la sua graficità, e presenta qualcosa di relativamente mondano.
I dubbi salgono alla questione delle biglie. Che cosa rappresentano? Un riferimento fisico alla sua relazione scontenta? Generale insoddisfazione? Ne rigetta una e si sente meglio, dopo che il paragrafo precedente si era incentrato proprio su questa relazione amareggiata.
Poi parte, ne rigetta tante e si perde a piedi nella direzione opposta a quella da cui è venuta. La conclusione è bella, ma come la devo razionalizzare? Lo spazio è interiore e il tempo è... quello già trascorso? Quello che trascorre?


Grazie Daniele per le note.
Ho compreso gli errori, forse ;D, e ne prendo atto. Mi auguro di riuscire a riscrivere il racconto, sarebbe un bel modo per dare un senso e imparare da tutto ciò che mi è stato segnalato.
A presto.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#24 » venerdì 27 dicembre 2019, 19:00

Eccomi, ci riprovo, tanto ormai i giochi sono fatti. Sono rimasta nelle stesse battute e ho cercato di fare il più in fretta possibile. D'altronde questo è il gruppo tempo ;D

Liberazione.

Le stelle scorrevano sopra la sua vita ma lei non ne percepiva più il luccicore.
Le incombenze quotidiane la assorbivano a tal punto che stava dimenticandosi di vivere. Le sue giornate erano intense, orci pieni di affanno.

Una mattina si svegliò ben prima dell’alba. In bagno, accese la luce dello specchio e non riconobbe l’immagine riflessa: come aveva fatto a ridursi così? Gli occhi blu stavano sbiadendo in un azzurro fangoso, la chioma botticelliana era infeltrita in strati quasi grigi. La sua vita asfittica la stava consumando e, se non avesse cambiato percorso in poco tempo, l’avrebbero trovata morta d’inutilità.
Un maglio le calò sulle spalle, risalendo impietoso verso il collo e la nuca. Serrò le mani sul bordo del lavabo, abbassò la testa e vide la sporgenza del ventre prominente sotto il pigiama verde. Tanto bastò: vomitò la cena non digerita, la pasta del pranzo e infine il tè del mattino. I conati proseguirono trasformandosi in rantoli.

Giorgio si affacciò: «Laura, che succede? Stai male?» Domanda idiota, pensò. Non era forse evidente?
«Tranquillo, sta passando» rispose, premendo lo stomaco e sciacquando la bocca, «forse ho preso un po’ di freddo». Risollevò il capo e simulò un sorriso.
«Ti preparo una camomilla?» si offrì il marito, massaggiandole la schiena.
«Sì grazie, mi farebbe bene».

Era davvero avvilente la sua premura opportunista, a gettoni. Il marito si accorgeva della sua esistenza solo per le necessità fisiologiche: cibo, sesso, o in occasione dei suoi malori sempre più numerosi.

L’ultimo conato le squassò il torace. Qualcosa fuoriuscì dalla bocca, urtò il lavabo e rimbalzò sul pavimento.
Laura raccolse quel bozzolo con la carta igienica, tenendolo lontano da sé, e lo sciacquò. Si rivelò una biglia liscia e pesantissima. Era gelida e riverberava onde cangianti dal blu acciaio al nero intenso. D’impulso aprì la finestra e scagliò quell’orrore seducente lontano, strofinando la mano per riscaldarla.
All’improvviso si sentì meglio, il dolore per le contrazioni allo stomaco era cessato, una piacevole leggerezza le avvolse la testa e si coricò. Sentì la voce di Giorgio, ovattata, offrirle la camomilla e percepì la sua rispondere di buttarla.

Più tardi il suo sonno fu interrotto dalla sveglia. Il marito si alzò e dopo mezz’ora uscì per andare al lavoro.
Appena la casa fu muta Laura si vestì e prese il sentiero nel bosco dietro casa, inerpicandosi verso Val Deserta. Doveva riflettere, doveva cambiare rotta.

Volava, gli scarponi quasi non lasciavano tracce sul terreno. I passi sincronizzati la portarono sugli sfasciumi di gneiss ai piedi della montagna. Finalmente si acquietò e volse il capo intorno.
Silenzio. Davanti a lei, le pareti si stagliavano indifferenti; oltre le cime, lo sguardo sconfinava nel nulla del cielo di primavera.
Vomitò ancora e le frustrazioni balzarono fuori. Biglie sempre più grandi lasciarono il suo stomaco e l’ultima, gigantesca, quasi la soffocò.

Il ventre si era appiattito, le spalle si sollevarono, il collo si slegò. In pochi attimi tutto le fu chiaro: quanto spazio aveva dentro, perché riempirlo di nuove banalità?
Buttò le chiavi di casa e si incamminò prendendo la direzione opposta da cui era arrivata.

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Re: Liberazione di Romina Braggion

Messaggio#25 » domenica 29 dicembre 2019, 16:50

Commento il racconto originario, verrò a commentarti quello modificato nel Laboratorio (però ricordamelo, anche in privato, perché altrimenti rischio di perdermelo). Penso che tu abbia pagato dazio sul tempo e sullo spazio di MC e ci sta, soprattutto alle prime prove. Come ho già detto in un altro commento, al mio esordio ci misi parecchie edizioni per regolarmi e questo nonostante un background mio personale piuttosto solido. Detto questo: il racconto mi è piaciuto. Hai un modo molto diretto di presentare e caratterizzare i personaggi, estremamente efficace e senza troppi fronzoli. Il senso mi è arrivato fin dalla prima lettura, ma è vero che utilizzare quelle palline non è stato funzionale, perlomeno in questa forma, perché il lettore è portato a chiedersi cosa siano e a cercare la loro genesi nelle due righe iniziali finendo per non trovare una semina sufficiente. Nel mio piccolo, le ho immaginate come tanti piccoli buchi neri che stavano risucchiando l'infinito dentro di lei fino a quando il suo corpo e subconscio non hanno deciso di espellerli. Ecco, semmai manca il vero punto di svolta, ovvero il perché di questa "espulsione" proprio in quel momento. Come valutazione, mi attesto su un pollice tendente all'alto anche se non in un modo particolarmente brillante.

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