Amico Aracnide

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 22 giugno con il tema proposto da tre grandi donne di Minuti Contati: Linda De Santi, Eleonora Rossetti e Ambra Stancampiano!
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Pretorian
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Amico Aracnide

Messaggio#1 » martedì 23 giugno 2020, 0:52

Amico Aracnide

Otto zampe. Torso peloso. Otto occhi sulla testa munita di cheliceri.
- Amore, è un ragno.
- Lo so benissimo che è un ragno! – strilla la voce di Barbara dalla stanza accanto. – Mi hai preso per una stupida?
- No, amore. È solo che, quando mi hai detto che la cucina era stata invasa da “una bestia schifosa” mi aspettavo qualcosa di più grosso. Non so, un pipistrello, un serpente un ratto… – La voce di Davide si abbassa leggermente - …o tua madre.
- Ti sento benissimo, stronzo! – urla ancora Barbara. – Schiaccia quell’insetto, cazzo! Dimostra che vali qualcosa come uomo, una volta tanto.
- Sissignore.
Davide sospira, poi prende un grosso libro di cucina da una mensola, lo afferra a due mani e allarga le gambe. Il ragno non si è mosso: l’uomo ha quasi l’impressione che lo stia osservando.
- Che poi, tu non sei un insetto: sei un aracnide. Uno di quelli utili, per giunta – dice, osservando la trama di grigio e arancione sul torso dell’animale. – Chissà quante mosche ti sarai pappato… per non parlare delle zanzare…
Si volta verso la porta della stanza, poi guarda ancora il ragno immobile. Alla fine, indurisce lo sguardo.
- Crepa, bestia! – urla, per poi colpire il pavimento, giusto a un paio di mattonelle di distanza dall’aracnide. Spaventato, l’animale comincia a correre nell’altra direzione.
Davide sorride.
- Ne vuoi ancora? Beccati questo!
Il nuovo colpo indirizza ancora il ragno nella giusta direzione. Raggiunge la parete e la scala rapidamente. Attento a non fare il minimo rumore, Davide apre la finestra e la colpisce con il libro mentre l’animale esce fuori dall’abitazione.
- Bravo, piccolino. Ora scappa e non tornare mai più – sussurra, strizzando l’occhio. – Che questo resti tra noi due: se Barbara scopre che non ti ho accoppato, è capacissima di usare questo libro su di me, ma senza fingere!
Chiude la finestra.
- Fatto, amore: avresti dovuto vedere che battaglia!

Davide si sveglia. È abituato al sonno agitato di sua moglie, ma non l’ha mai sentita scalciare così forte. Le tocca una spalla.
- Amore, sveglia: mi stai buttando di nuovo fuori dal letto.
Nessuna risposta. Barbara smette di scalciare, ma comincia a tremare da capo a piedi.
- Amore? Amore!
Davide scuote ancora la compagna, poi si avventa sul comodino e accende l’abat jour.
Il volto di Barbara è contratto. Gli occhi spalancati nel vuoto, con le pupille dilatate all’inverosimile. Il corpo è rigido, solcato da spasmi ormai sempre più radi. La camicia da notte color crema sembra pulsare ritmicamente: Davide impiega qualche istante a rendersi conto che il movimento è causato dalle migliaia di piccoli ragni che ricoprono il corpo di sua moglie dai piedi al collo. Mordono a intervalli regolari, oppure si infilano nella bocca spalancata di lei, ora ridotta a un pozzo di zampe e cheliceri.
Davide urla. Cerca di alzarsi, ma scivola a terra. Quando riesce a mettersi in ginocchio, si accorge che uno degli animali è immobile davanti a lui. Un grosso ragno dal torso grigio e arancione.
“Ricambio il favore” sente sussurrare nella tua testa. “Ora siamo entrambi liberi.”

di Agostino Langellotti



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Re: Amico Aracnide

Messaggio#2 » martedì 23 giugno 2020, 0:56

Ciao Agostino! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Pre Olympic Special Cerbero Edition!

alexandra.fischer
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#3 » martedì 23 giugno 2020, 16:58

AMICO ARACNIDE di Agostino Langellotti Tema centrato e in maniera caustica. Mi hai strappato un sorriso già dalla prima battuta di Davide sulla madre di Barbara (paragonata a un mostro schifoso). Mi è piaciuto l’atteggiamento di rispetto dell’uomo per il ragno e la sua pantomima a uso della tranquillità della moglie (altro che ucciderlo, lo libera perché ne ammira l’utilità per l’ecosistema ed è affascinato dalla figura della creatura, grigia e arancio. A me ha fatto pensare a una sorta di tarantola). La sorpresa finale è di un humour degno del migliore Ambrose Bierce. Il ragno ricambia il favore liberandolo della “dolce metà” servendosi di rinforzi. Interessante l’idea della comunicazione telepatica fra i due.

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Sirimedho
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#4 » martedì 23 giugno 2020, 21:03

Racconto di una relazione problematica di coppia. La scena mi ricorda un po’ quella di Woody Allen in “Io e Annie”, quando lui combatte contro un “ragno titanico”.
Fosse finita nella prima parte, quella in cui Davide indirizza il ragno verso l’uscita (processo che sembra piuttosto semplice, quando mi succede alla fine mi tocca sempre prenderli visto che non capiscono mai da che parte andare), avrei trovato il racconto piacevole, anche se questa situazione di marito soverchiato dalla terribile moglie mi sembra alquanto artefatta.
Il resto del racconto però non mi convince affatto. Il ragno “piccolino” si trasforma in un “grosso ragno”, per di più tornato con una colonia al completo con ragni capaci di sacrificarsi infilandosi nella bocca della donna pur di “ricambiare il favore”, che è quello che l’ex innocuo ragno comunica telepaticamente. Non è chiaro da cosa il ragno si dovrebbe sentire libero (un ragno dentro casa non è comunque nel suo habitat?).
Mi sembra che questo attacco di una colonia e la telepatia e il resto facciano diventare iperrealista l’episodio in cui Peter Parker diventa Spiderman dopo essere stato morso dal suo ragno.
Tema centrato, ma racconto che non mi convince in questo finale horror.

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maurizio.ferrero
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#5 » mercoledì 24 giugno 2020, 18:53

Ciao Agostino,

Il racconto mi è piaciuto, il tema è centrato e la chiusura della vicenda in chiave horror l'ho trovata interessante.
Un paio di dettagli, però, non mi convincono.
La parte iniziale, quando il protagonista si mette a parlare al ragno prima di fare finta di schiacciarlo, l'ho trovata un po' troppo teatrale e inutile ai fini della trama. Avrebbe funzionato meglio se si fosse limitato a essere un suo pensiero, credo.
Altra cosa, il personaggio della compagna del protagonista è sicuramente sgradevole, ma non abbastanza da far rimanere completamente soddisfatti del finale. Forse l'avrei incattivita ulteriormente, di modo che il contrappasso fosse meritato.
Un racconto più che buono, in ogni caso.
A presto!

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giulio.palmieri
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#6 » giovedì 25 giugno 2020, 2:47

Ciao Agostino, piacere di leggerti.
Allora, secondo me, il racconto ha qualche problema di coerenza (pur essendo scorrevole). Nel senso: la prima scena, la più lunga, è una scena perfettamente reale: la moglie che grida dalla stanza da letto di uccidere il ragno, la suocera che interviene in un passaggio di dialogo, e l'inseguimento fino alla finestra. Lo scenario descritto non giustifica però (perché non fornisce alcuna anticipazione a riguardo) il finale un po' fantastico, un po' horror, del risveglio del marito accanto al corpo della moglie. In più nel finale non si sa che fine abbia fatto la suocera. Quindi ecco, pur potendo godere delle singole scene, a mio avviso il tutto non risulta perfettamente omogeneo. Buona edition!

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Luca Nesler
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#7 » giovedì 25 giugno 2020, 12:04

Ciao Agostino. Bel racconto! Situazione semplice che sfocia nel fantastico orrorifico in perfetto stile Pretorian. La situazione è resa in modo magistrale con dialoghi credibili che identificano bene le interiorità dei personaggi. Tutto ben mostrato e pulito. Questo ti è venuto proprio bene, non c'è che dire.
Ho riflettuto su di te e, per amore del confronto, ho pensato di esporti la mia riflessione: sembri in due. Nel senso che alcuni racconti, come questo, mostrano una tecnica consapevole ed efficace, dialoghi credibili e coinvolgenti e idee originali; poi c'è un altro Agostino che costruisce racconti su cliché ritriti, dialoghi ingessati e che fa uso di tell in modo più o meno incontrollato. Quale pensi che sia il fattore che crea questa discrepanza?

In questo girone ho letto cose molto belle e sarà difficile stilare la classifica questa volta.

Alla prossima!

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Re: Amico Aracnide

Messaggio#8 » giovedì 25 giugno 2020, 19:36

alexandra.fischer ha scritto:AMICO ARACNIDE di Agostino Langellotti Tema centrato e in maniera caustica. Mi hai strappato un sorriso già dalla prima battuta di Davide sulla madre di Barbara (paragonata a un mostro schifoso). Mi è piaciuto l’atteggiamento di rispetto dell’uomo per il ragno e la sua pantomima a uso della tranquillità della moglie (altro che ucciderlo, lo libera perché ne ammira l’utilità per l’ecosistema ed è affascinato dalla figura della creatura, grigia e arancio. A me ha fatto pensare a una sorta di tarantola). La sorpresa finale è di un humour degno del migliore Ambrose Bierce. Il ragno ricambia il favore liberandolo della “dolce metà” servendosi di rinforzi. Interessante l’idea della comunicazione telepatica fra i due.



Ciao, Alex, soprattutto per avermi paragonato all'autore del "Dizionario del Diavolo" XDXD.

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Re: Amico Aracnide

Messaggio#9 » giovedì 25 giugno 2020, 19:38

Sirimedho ha scritto:Racconto di una relazione problematica di coppia. La scena mi ricorda un po’ quella di Woody Allen in “Io e Annie”, quando lui combatte contro un “ragno titanico”.
Fosse finita nella prima parte, quella in cui Davide indirizza il ragno verso l’uscita (processo che sembra piuttosto semplice, quando mi succede alla fine mi tocca sempre prenderli visto che non capiscono mai da che parte andare), avrei trovato il racconto piacevole, anche se questa situazione di marito soverchiato dalla terribile moglie mi sembra alquanto artefatta.
Il resto del racconto però non mi convince affatto. Il ragno “piccolino” si trasforma in un “grosso ragno”, per di più tornato con una colonia al completo con ragni capaci di sacrificarsi infilandosi nella bocca della donna pur di “ricambiare il favore”, che è quello che l’ex innocuo ragno comunica telepaticamente. Non è chiaro da cosa il ragno si dovrebbe sentire libero (un ragno dentro casa non è comunque nel suo habitat?).
Mi sembra che questo attacco di una colonia e la telepatia e il resto facciano diventare iperrealista l’episodio in cui Peter Parker diventa Spiderman dopo essere stato morso dal suo ragno.
Tema centrato, ma racconto che non mi convince in questo finale horror.


Grazie, Siri. Mmmmm, capisco il tuo punto di vista. Sulle dimensioni del ragno, non cambiano: si tratta di un "grosso" ragno, ma bisogna comunque tener conto che si tratta di un animale minuscolo. Quando ho scritto, avevo in testa il ragno violino, che non è mai più grande di una manciata di centimetri. Sul fatto di sentirsi liberi, probabilmente mi sono espresso male: il senso è che il ragno "libera" il protagonista dalla moglie, come lui l'aveva liberato dalla minaccia che lei poneva alla sua vita.

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Re: Amico Aracnide

Messaggio#10 » giovedì 25 giugno 2020, 19:40

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Agostino,

Il racconto mi è piaciuto, il tema è centrato e la chiusura della vicenda in chiave horror l'ho trovata interessante.
Un paio di dettagli, però, non mi convincono.
La parte iniziale, quando il protagonista si mette a parlare al ragno prima di fare finta di schiacciarlo, l'ho trovata un po' troppo teatrale e inutile ai fini della trama. Avrebbe funzionato meglio se si fosse limitato a essere un suo pensiero, credo.
Altra cosa, il personaggio della compagna del protagonista è sicuramente sgradevole, ma non abbastanza da far rimanere completamente soddisfatti del finale. Forse l'avrei incattivita ulteriormente, di modo che il contrappasso fosse meritato.
Un racconto più che buono, in ogni caso.
A presto!


Ciao, Maurizio. Eh, ammetto di aver pensato di lasciare che il tutto avvenisse tramite uno scambio di occhiate tra i due, ma poi sono stato sedotto dalla possibilità di fare una battuta sul fatto che la moglie del protagonista chiamasse il ragno "aracnide". Si, il mio senso dello humour mi ha lasciato tempo fa.

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Re: Amico Aracnide

Messaggio#11 » giovedì 25 giugno 2020, 19:52

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Agostino, piacere di leggerti.
Allora, secondo me, il racconto ha qualche problema di coerenza (pur essendo scorrevole). Nel senso: la prima scena, la più lunga, è una scena perfettamente reale: la moglie che grida dalla stanza da letto di uccidere il ragno, la suocera che interviene in un passaggio di dialogo, e l'inseguimento fino alla finestra. Lo scenario descritto non giustifica però (perché non fornisce alcuna anticipazione a riguardo) il finale un po' fantastico, un po' horror, del risveglio del marito accanto al corpo della moglie. In più nel finale non si sa che fine abbia fatto la suocera. Quindi ecco, pur potendo godere delle singole scene, a mio avviso il tutto non risulta perfettamente omogeneo. Buona edition!



Ciao, Giulio. Nel racconto la suocera non interviene: a parlare è sempre Barbara, la moglie. Senza questo dettaglio, cosa ne pensi del racconto?

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Pretorian
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#12 » giovedì 25 giugno 2020, 20:05

Luca Nesler ha scritto:Ciao Agostino. Bel racconto! Situazione semplice che sfocia nel fantastico orrorifico in perfetto stile Pretorian. La situazione è resa in modo magistrale con dialoghi credibili che identificano bene le interiorità dei personaggi. Tutto ben mostrato e pulito. Questo ti è venuto proprio bene, non c'è che dire.
Ho riflettuto su di te e, per amore del confronto, ho pensato di esporti la mia riflessione: sembri in due. Nel senso che alcuni racconti, come questo, mostrano una tecnica consapevole ed efficace, dialoghi credibili e coinvolgenti e idee originali; poi c'è un altro Agostino che costruisce racconti su cliché ritriti, dialoghi ingessati e che fa uso di tell in modo più o meno incontrollato. Quale pensi che sia il fattore che crea questa discrepanza?

In questo girone ho letto cose molto belle e sarà difficile stilare la classifica questa volta.

Alla prossima!


Luca, mio antico rivale, grazie del commento. Mmmm.... quello che dici è più che interessante, soprattutto per quanto riguarda il tell eccessivo: da quando Andrea Wise mi ha dato i suoi suggerimenti per l'editing, ho cercato in modo quasi ossessivo di impegnarmi nello "Show don't tell". Quindi, se mi dici che sono ancora lontano dal risultato, vuol dire che sto sbagliando qualcosa e di grosso.
Se ti riferisci al racconto per la sfida "L'Età dell'Oro", penso che il problema in quel caso fosse l'ispirazione: sono stato una settimana a pensare a qualcosa di decente e l'unico straccio di idea vagamente valida mi è venuta il penultimo giorno utile, quindi ho scritto abbastanza di fretta e sotto sforzo. Con questo racconto, invece, l'ispirazione è venuta di getto e ho scritto il tutto in non più di un'oretta, contando anche un minimo di editing.

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Luca Nesler
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#13 » giovedì 25 giugno 2020, 21:46

L'impegno di cui parli è evidente in questo racconto. Mi riservo di scriverti con calma per capirci meglio. Magari è solo il reflusso di un vecchio stile che viene a salutare prima di sparire.

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Simone Cassia
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#14 » giovedì 25 giugno 2020, 22:45

Ciao amico degli aracnidi (che il t9 mi aveva gentilmente convertito in arachidi),
bentrovato, è un piacere leggerti per la prima volta.
Racconto interessante con un risvolto creepy. Trovo la narrazione ben gestita, fila liscia dall'inizio alla fine, con pochi dialoghi funzionali alla definizione dei personaggi.
Ottimo lavoro.
A rileggerci

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giulio.palmieri
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#15 » venerdì 26 giugno 2020, 1:49

Pretorian ha scritto:
giulio.palmieri ha scritto:Ciao Agostino, piacere di leggerti.
Allora, secondo me, il racconto ha qualche problema di coerenza (pur essendo scorrevole). Nel senso: la prima scena, la più lunga, è una scena perfettamente reale: la moglie che grida dalla stanza da letto di uccidere il ragno, la suocera che interviene in un passaggio di dialogo, e l'inseguimento fino alla finestra. Lo scenario descritto non giustifica però (perché non fornisce alcuna anticipazione a riguardo) il finale un po' fantastico, un po' horror, del risveglio del marito accanto al corpo della moglie. In più nel finale non si sa che fine abbia fatto la suocera. Quindi ecco, pur potendo godere delle singole scene, a mio avviso il tutto non risulta perfettamente omogeneo. Buona edition!



Ciao, Giulio. Nel racconto la suocera non interviene: a parlare è sempre Barbara, la moglie. Senza questo dettaglio, cosa ne pensi del racconto?


Ciao Agostino, sì in effetti, rileggendo con attenzione la suocera non interviene mai, dunque quell'errorino non c'è: restano Barbara, il protagonista e il ragno (e tutti i suoi cugini, parenti, nipoti etc). In tutta sincerità al racconto darei un , perché appunto la prima scena mi sembra non sufficientemente propedeutica alla seconda. Nella frase finale ad esempio (in cui ragno e uomo comunicano telepaticamente), sarebbe stato opportuno preprararla, secondo me, con un botta-e-risposta nella prima scena, sempre per serrare il patto col lettore e dirgli: vedi? i due comunicano col pensiero. Quindi, ecco, rilevo una certa disomogeneità di fondo. Certo, dopo questo racconto, non schiaccerò mai più un ragno.

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Andrea Partiti
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#16 » lunedì 29 giugno 2020, 15:35

Il racconto è ben scritto, è una reinterpretazione del classico mito di Androclo che toglie la spina dalla zampa del leone, ma con un simpatico ragno al posto. Mi disturba appena quel tocco da "vignetta della settimana enigmistica" per via della relazione di coppia triste col marito e la moglie che si odiano, che è una visione un po' datata e trita, penso si potesse evitare inserendo un conflitto con un po' più di spessore tra i coniugi anziché una relazione infelice generica.
Ho apprezzato molto la dinamica della prima scena di colpi e inseguimenti, hai gestito molto bene il movimento del protagonista nella stanza senza doverti perdere in descrizioni eccessive.

(OT: Racconto da leggere, ovviamente, con in mente canzone e video di you should see me in a crown)

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wladimiro.borchi
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#17 » martedì 30 giugno 2020, 10:37

Ciao Ago,
a me il racconto è piaciuto.
Lo stile c'è tutto e l'idea è buona.
Il finale è macabro al punto giusto e il tema è beccato in pieno.
Davvero non ho la minima idea di cosa potrei dirti stavolta, salvo complimenti!
In realtà devo arrivare a 300 caratteri in qualche modo per cui loderò il tuo volto intrigante e il tuo sguardo intenso, oltre che la rotondità dei tuoi glutei duri come il marmo.
A rileggerci presto!
W

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antico
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Re: Amico Aracnide

Messaggio#18 » martedì 7 luglio 2020, 20:08

Molto bello. Tema preso in pieno e fondante il racconto stesso. Contrasto sempre ben in prima linea e su più piani. Testo pulito, racconto estremamente coeso, personaggi ben delineati. Per me un pollice su.

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