Il pozzo nuovo di Valbassa

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 22 giugno con il tema proposto da tre grandi donne di Minuti Contati: Linda De Santi, Eleonora Rossetti e Ambra Stancampiano!
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Andrea Partiti
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Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#1 » lunedì 22 giugno 2020, 22:33

A Valbassa c’è un pozzo nella piazza principale. Un pozzo di pietra di quelli che si vedono nelle illustrazioni delle fiabe, con le pietre squadrate e levigate dal vento, un piccolo tetto a capanna e un travicello con appesa una carrucola da cui scende la corda con il secchio. Però il pozzo di Valbassa non ha acqua, è secco da molto tempo e ora resta come decorazione nel suo angolo, coperto di muschio e licheni, soppiantato dalla fontana sul lato della Chiesa con una pompa a mano a tirare su l’acqua e da cui è molto più comodo attingere.

Il pozzo ha finito la sua acqua, ma non è esaurito. Il vecchio secchio cerchiato di ottone è ancora appeso in alto a prendere il vento, a oscillare e roteare. Un tempo sui cerchi c’erano incise scritte, istruzioni, preghiere forse. Si sono consumate colpo dopo colpo, ma ancora qualcuno le ricorda e le tramanda. Così nelle notti giuste, con la luna piena o forse nuova, con la giusta congiunzione dei pianeti o quando gli uccelli volano in maniera propizia, non è insolito che ombre furtive si aggirino per la piazza, guardandosi attorno per accertarsi di essere sole prima di avvicinarsi al pozzo.
Mettono nel secchio un involto, un cartoccio, una scatola o un sacco debordante. Carichi pesanti e carichi leggeri. Poi calano il secchio facendo cigolare la carrucola.
Arrivato sul fondo il secchio, li puoi quasi sentire che contano fino a dieci a mezza voce, che fissano con terrore la corda quasi aspettandosi che qualcosa risalga dal basso usandola per scalare le pareti verticali di pietra con unghie e zampe. È con sollievo che iniziano a tirare di nuovo con fretta malcelata, appena passato il tempo costituito. Tirano e tirano e il secchio risale rimbalzando contro la roccia. Vuoto. Senza creature appese e senza l’involto che ci avevano deposto.
Riappendono il secchio al suo piolo sulla trave e se ne vanno di corsa, desiderando solo tornare alle loro case calde e luminose.
Qualcuno si rimette a letto e si sente sicuro dello scambio. Dorme.
Qualcuno si rimette a letto, ma inizia a domandarsi se ha offerto abbastanza. Fissa il soffitto e dubita fino al mattino.

Ogni tanto succede qualcosa di bello agli abitanti di Valbassa. Un’inattesa fortuna, un affare troppo favorevole, una piccola epidemia tra le vacche che scompare senza ragione, un figlio che guarisce, un marito che torna dalla guerra illeso.
Ogni tanto succede qualcosa di bello a un abitante di Valbassa, e quando la voce si sparge per qualche tempo tutti i tengono alla larga dal pozzo, come se lo sentissero masticare e digerire, ponderare lo scambio.
Gli abitanti di Valbassa distinguono presto chi torna alla normalità da chi inizia a spegnersi. Sanno che ha sbagliato, sanno che la sua offerta era carente, sanno che non può rimediare.
Ogni tanto succede qualcosa di bello a un abitante di Valbassa, ma per il resto della vita non sfoggerà il sorriso di chi è baciato dalla fortuna. Per il resto della vita avrà l’occhio spento di chi ha perso sé stesso per non aver pagato il giusto prezzo, l’occhio spento di chi sa cosa lo aspetta alla fine del viaggio, quando finirà sottoterra nel cimitero di Valbassa in fondo alla collina.
La creatura del pozzo ha pazienza. Scaverà dal basso per venirlo a prendere. Per riscuotere. Per tenerlo con sé per sempre.



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eleonora.rossetti
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#2 » lunedì 22 giugno 2020, 22:33

Ciao Andrea, benvenuto! Tutto ok coi parametri, buona Cerbero Edition!
Uccidi scrivendo.

Kiljedayn
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#3 » mercoledì 24 giugno 2020, 10:22

Ciao Andrea!

Racconto inquietante, che centra in modo perfetto il tema di questa edition. Devo farti i miei complimenti, riesci nella difficile impresa di suggerire una minaccia ultraterrena senza però lasciarla poco approfondita. Il mistero è tale, ma suona anche stranamente "concreto": spetta al lettore decidere cosa sia effettivamente questa creatura, ma i suoi effetti sulla vita e sulle persone sono ben delineati; il risultato è un racconto che ha il sapore della leggenda che si racconta ai forestieri per lasciarli con un ultimo brivido prima di addormentarsi, con suggestioni lovecraftiane che personalmente apprezzo tantissimo.
Ancora complimenti, quindi, e ti faccio i miei migliori auguri per il contest!
Alla prossima!

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Polly Russell
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#4 » mercoledì 24 giugno 2020, 21:48

Ciao Andrea! Come al solito un’ottima prosa, come al solito ci lasci in bilico tra il detto e il non detto, ci lasci scegliere come preferiamo. In questo caso, cosa o chi sia l’abitante del pozzo. Di più, ci lasci decidere se esista davvero, perché potrebbe essere solo suggestione. E, come sempre, mi piace.
All’inizio ho faticato a carpire l’attinenza al tema, poi mi sono resa conto che è perfettamente aderente. Il “pozzo” sa cosa hai o non hai fatto per avere il suo favore. Diciamo non ho davvero nessun appunto da farti.
Polly

Sybilla Levanti
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#5 » giovedì 25 giugno 2020, 2:18

Ciao Andrea, hai fatto un buon lavoro con il racconto, centrando il tema proposto ma alcuni punti mi son risultati oscuri, specie nella parte finale. Non si tratta di problematiche legato allo stile, che si presenta consistent e snello, quanto a quello che volevi dire e che rende, secondo me, poco chiaro il come alcuni abbiano mancato "qualcosa" pur, di fatto, aver compiuto l'azione di fare una donazione alla creatura che vive in fondo al pozzo (che me la immagino un po' Creatura della Black Lagoon e un po' strega de l'Armata delle Tenebre"). Dove si delinea il discrimine tra chi ottiene quello che chiede senza conseguenze e chi invece lo ottiene ma poi si spegne per non aver pagato il "giusto prezzo"? Come fa qualcuno a sapere quale esso sia e altri no e chi lo sa potrebbe dirlo agli altri? O deve mantenere il segreto? Un'ultima domanda, se si tratta di un pozzo ormai in disuso e sostituito dalla fontana, come mai hai intitolato il tuo racconto "Il pozzo nuovo di Valbassa"? Scusa per tutte le domande.
Se si tratta di uno spoiler attendi fino a quando tutti avranno commentato...non voglio rovinare la lettura a nessuno. Si tratta di curiosità non di veri dubbi.

Thumb up anche per te,

Sybilla

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Piscu
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#6 » giovedì 25 giugno 2020, 10:10

racconto di atmosfera che riesce a suggerire in modo efficace questa presenza misteriosa al centro del paese e anche come la vita della piccola comunità gli ruota intorno. bella l'idea di questo "debito" contratto con l'entità che poi rimane nella mente delle persone e le porta a dubitare se abbiano offerto abbastanza. personalmente avrei cambiato proprio le ultime righe, in cui viene praticamente resa esplicita la presenza di qualche tipo di creatura. io l'avrei lasciato più ambiguo, suggerendo che fosse tutta una tradizione degli abitanti talmente forte da condizionare il loro modo di vedere il mondo nonostante l'assenza di prove.

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Davide Di Tullio
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#7 » giovedì 25 giugno 2020, 17:03

Ciao Andrea

Ancora un racconto ambientato a Valbassa... Prima o poi dovró venirci, accadono un sacco di cose interessanti :-D
Il racconto ha il suo fascino retró. Un raccontato pulito che si mescola a un mostrato nitido (bello il dettaglio del secchio) e che lascia immergere il lettore in una realtá di provincia cupa e misteriosa. La lettura scorre senza intoppi e ho avuto la piacevole sensazione di ascoltare una di quelle storie che si raccontano intorno a un fuoco. Sei uscito dal format tipico del racconto moderno (ma vedo che lo hai fatto altre volte), creando qualcosa di pregevole

a rileggerci!

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giulio.marchese1
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#8 » giovedì 25 giugno 2020, 17:23

Ciao Andrea,
racconto d'atmosfera che sa molto di leggenda locale, lo stile è fluido e mi piace tantissimo il tuo modo di raccontare. Il risultato è inquietante. Ho però un appunto da farti su come si svolge la transazione tra i cittadini e il pozzo dei desideri; se non ho capito male le cose vanno in quest'ordine: 1) Il cittadino fa un offerta al pozzo; 2) Il pozzo esaudisce il desiderio; 3) Il pozzo calcola la proporzionalità tra desiderio e offerta. Ora, se l'ordine è questo, c'è quanto meno un problema logico: perché il pozzo (o la creatura che ci vive all'interno) non verifica prima la proporzionalità e poi decide se esaudire il desiderio? Se l'ordine invece è: 1) Il pozzo avvera il desiderio; 2) il cittadino paga il tributo; 3) il pozzo calcola la proporzione, allora torna tutto, in particolare l'ansia di aver pagato un giusto prezzo. Il problema però è che, sarà l'ordine dei paragrafi, sarà la vaghezza stilistica (che è congeniale all'atmosfera ma impedisce di aver certezza sulla struttura della "trattativa"), questa seconda struttura, secondo me, non emerge dal testo. Probabilmente è un limite mio ma alla prima lettura le struttura che mi ero raffigurato era la prima, mentre la seconda è frutto di una ricostruzione mia durante la seconda lettura. Anche il fatto che la punizione arrivi dopo la morte non mi convince, mi sembra qualcosa di "distante", di poco concreto, e quindi mi fa meno paura.
Comunque il racconto mi è piaciuto molto, spero troverai il tempo per rispondere a questi miei dubbi e mettermi di fronte a ciò che mi è sfuggito, intanto complimenti!
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Andrea Partiti
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#9 » giovedì 25 giugno 2020, 17:57

giulio.marchese1 ha scritto:Ciao Andrea,
racconto d'atmosfera che sa molto di leggenda locale, lo stile è fluido e mi piace tantissimo il tuo modo di raccontare. Il risultato è inquietante. Ho però un appunto da farti su come si svolge la transazione tra i cittadini e il pozzo dei desideri; se non ho capito male le cose vanno in quest'ordine: 1) Il cittadino fa un offerta al pozzo; 2) Il pozzo esaudisce il desiderio; 3) Il pozzo calcola la proporzionalità tra desiderio e offerta. Ora, se l'ordine è questo, c'è quanto meno un problema logico: perché il pozzo (o la creatura che ci vive all'interno) non verifica prima la proporzionalità e poi decide se esaudire il desiderio? Se l'ordine invece è: 1) Il pozzo avvera il desiderio; 2) il cittadino paga il tributo; 3) il pozzo calcola la proporzione, allora torna tutto, in particolare l'ansia di aver pagato un giusto prezzo. Il problema però è che, sarà l'ordine dei paragrafi, sarà la vaghezza stilistica (che è congeniale all'atmosfera ma impedisce di aver certezza sulla struttura della "trattativa"), questa seconda struttura, secondo me, non emerge dal testo. Probabilmente è un limite mio ma alla prima lettura le struttura che mi ero raffigurato era la prima, mentre la seconda è frutto di una ricostruzione mia durante la seconda lettura. Anche il fatto che la punizione arrivi dopo la morte non mi convince, mi sembra qualcosa di "distante", di poco concreto, e quindi mi fa meno paura.
Comunque il racconto mi è piaciuto molto, spero troverai il tempo per rispondere a questi miei dubbi e mettermi di fronte a ciò che mi è sfuggito, intanto complimenti!
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Guarda, non c'è un'interpretazione giusta o sbagliata, io sono contento di sapere come è arrivato il racconto e aggiustarlo a partire da lì.
Penso che il problema sia il non aver esplicitato (né deciso, a essere sincero) quando o come viene comunicato il desiderio alla creatura. Se esplicitamente o se sa leggerlo da sé.
Posso dirti che nell'idea da cui partivo la creatura del pozzo realizzava sempre le richieste, e ognuno offriva quel che gli sembrava giusto e proporzionale. Solo alla morte faceva i conti e decideva se tutto era saldato o se riscuotere il debito rimasto. Volevo giocare sull'incertezza del decidere quanto vale la propria fortuna, sul trovare qualcosa di valore emotivo o sentimentale equivalente da sacrificare lasciando le doppia scelta tra "la sofferenza è dovuta al sacrificio fatto" e "la sofferenza è dovuta al sacrificio insufficiente e alla punizione futura", ma alla fine ho pensato di renderlo più allegro mettendoci anche chi beneficiava senza problemi del meccanismo.

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Vastatio
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#10 » lunedì 29 giugno 2020, 8:28

Ciao,
certo che la tua Valbassa di roba strana ne ha. Mi piace questo racconto, sa di "leggenda" raccontata dal taxista di turno che porta i turisti in giro per la regione. La chiusa mi lascia un po' deluso. Con l'altro racconto di Valbassa mi avevi "dipinto" una Valbassa "stronza". Mi sarei aspettato un mostro nel pozzo che, in qualche modo, fregasse qualcuno in base a qualche sua regola strana (o a capriccio) in modo da rendere l'offerta non adeguata alla fortuna ricevuta. Rendendo quindi l'uso del pozzo un rischio non solo dovuto alla propria incapacità di valutare la propria richiesta. Alla fine, però, non dicendo nulla in tal senso, posso anche interpretarlo così.
In ogni caso una buona prova.

Giulio_Marchese
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#11 » martedì 30 giugno 2020, 16:01

Guarda, non c'è un'interpretazione giusta o sbagliata, io sono contento di sapere come è arrivato il racconto e aggiustarlo a partire da lì.
Penso che il problema sia il non aver esplicitato (né deciso, a essere sincero) quando o come viene comunicato il desiderio alla creatura. Se esplicitamente o se sa leggerlo da sé.
Posso dirti che nell'idea da cui partivo la creatura del pozzo realizzava sempre le richieste, e ognuno offriva quel che gli sembrava giusto e proporzionale. Solo alla morte faceva i conti e decideva se tutto era saldato o se riscuotere il debito rimasto. Volevo giocare sull'incertezza del decidere quanto vale la propria fortuna, sul trovare qualcosa di valore emotivo o sentimentale equivalente da sacrificare lasciando le doppia scelta tra "la sofferenza è dovuta al sacrificio fatto" e "la sofferenza è dovuta al sacrificio insufficiente e alla punizione futura", ma alla fine ho pensato di renderlo più allegro mettendoci anche chi beneficiava senza problemi del meccanismo.


Ho voluto riflettere un po' e rileggere senza pregiudizi prima di risponderti. Sono d'accordo sul problema, il fatto è che, probabilmente, non avendolo deciso affatto la scrittura non si è "autocorretta", nel senso che se tu lo sapevi probabilmente lo avresti messo senza per forza renderlo esplicito o, addirittura, rendertene conto. Quindi resta il dubbio che porta a elucubrazioni strane, come potrebbero essere le mie. Resta il fatto che lo stile e l'originalità sono pregevoli ed il racconto resta piacevole anche se forse pone più domande di quelle a cui risponde.
P.S. la tua idea iniziale forse mi sarebbe piaciuta di più, gusti ovviamente.

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antico
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Re: Il pozzo nuovo di Valbassa

Messaggio#12 » venerdì 3 luglio 2020, 18:44

Atmosfera dipinta magistralmente, idea superba. Qualche debolezza sulla questione desiderio/realizzazione/valutazione nel senso che il fatto che rimane così indeterminato indebolisce una struttura fino a quel punto solidissima e un po' mi ha fatto storcere il naso. Tema preso in pieno e declinato alla grande. Per me un pollice quasi su.

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