Felice - Mario Pacchiarotti

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jimjams
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Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#1 » lunedì 19 ottobre 2020, 22:47

Non ho molto tempo. Di questo mi rendo conto, almeno per un po'. Devo sfruttarlo, potrei non avere un'altra occasione. Devo farlo ora, finché il cervello funziona, prima che sia del tutto spento.

Potrei usare la vecchia carabina di mio padre. Ho nascosto una scatola di cartucce. Ora le prendo, carico il fucile, poi lo pianto in terra, con la canna in bocca e via… Finita.

Apro il ripostiglio. Le cartucce sono sotto la vecchia credenza, mi metto lentamente in ginocchio, infilo la mano… Non ci sono.

Rimango a lungo seduto in terra, contro la credenza, cercando di ricordare dove le ho spostate. Quando andavo a caccia con papà ero felice. Ci alzavano prestissimo, prima dell'alba. E poi una lunga camminata a piedi, l'emozione dell'agguato. Il profumo della polvere… E la cantina, il vino… La sagra, tutte le ragazze con i vestiti buoni… Che dovevo fare? Dare il mangiare al gatto? Ho un gatto?

Non so quanto tempo è passato, c'è meno luce. Devo trovare un altro modo. Un altro modo.

Le vene. Ho visto un film, c'era una vasca enorme, acqua calda, profumata. Intorno petali di rosa. E il vapore. E poi una donna, si tagliava i polsi e si addormentava. Non sembrava male. Era una bella donna, statuaria, senza difetti. Un po’ come mia moglie. Da giovane era così bella che quando la incrociavo per strada mi sentivo male. Ed è ancora bella, mia moglie, anche ora che ha più di quarant’anni. O cinquanta? Il compleanno dei quaranta me lo ricordo, quello dei cinquanta no. Nostra figlia le ha staccato la testa. Nostra figlia. Ho anche un maschio? Cerco con gli occhi le foto, mi alzo…

Che dovevo fare? Ah, sì, non ho molto tempo. Come quella donna, anche se non ho i petali di rosa, ma non fa niente, non si può avere tutto. Sono sempre stato uno che si accontenta. Uno pratico. Non ho lamette, andrà bene un coltello. In cucina ci devono essere. Vado a vedere. Sul tavolo c’è un cesto con la frutta, l’ha portato mio figlio. Mio figlio, ha preso tutto dalla mamma come mia figlia. Ho una figlia? Mi pare di sì. Mi viene rabbia per questa testa malata che non funziona più come si deve. E mi viene da piangere. Proprio a me, un genio. Un genio, me lo dicevano tutti, fin dalla scuola. E come era orgoglioso papà. Non mi ricordo la faccia. Ma era orgoglioso. Il primo della classe, diceva. Il primo della classe.

Che devo fare? No, questo non me lo scordo, lo devo fare ora, prima di perdere il coraggio. Prima di dimenticare anche chi sono, prima di non essere più niente.

Ci ho messo un po'. Non ricordo dove sono le cose, così ho dovuto cercare. Ma il bagno è pronto, caldo, fumante, profumato di sali. Mi ricorda quello che mi preparava mia madre… Quanto avrò avuto? Dieci anni? Otto? Mi faceva spogliare (mi spoglio), poi mi aiutava a calarmi nella vasca (entro nella vasca), e mentre mi strofinava (mi strofino), cantava (mi sembra di sentirla ancora). Alla fine mi lasciava stare, rilassato ad occhi chiusi, steso mollemente nell'acqua (come ora), pensando a niente…

Mi riscuoto. Dovevo fare una cosa… Mi sforzo, ma niente, è volata via, non c'è più… Che volevo fare? Sentire la radio? Ho una radio? Cucinare? So cucinare? Chiudo gli occhi, sorrido. Non riesco proprio a ricordare.

Oh, bè, al diavolo, l’acqua è bellissima.

Come quella volta al mare, che avrò avuto? Tre anni? Due?
Ero felice. Questo me lo ricordo.
Felice.



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antico
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#2 » lunedì 19 ottobre 2020, 22:51

Ciao Mario e benvenuto nell'Ottava Era di Minuti Contati! Caratteri e tempo ok, buona LIVIO GAMBARINI EDITION!

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Stefano Impellitteri
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 23:27

Ciao Mario, molto piacere.
Il tuo testo è un ottimo flusso interiore, estremamente focalizzato. Non trovo però attinenza con l’argomento richiesto, non so se è un mio limite, ma anche se dice a sé stesso “al diavolo”, lo sento molto lontano da “vai all’inferno”. Sinceramente non mi sento di poter dare un’opinione. L’unica cosa che mi viene in mente è che, se avessi trattato un pezzo del genere, avrei iniziato con frasi molto lunghe, per poi accorciarle sempre di più come se col tempo non riuscissi più a mantenere in memoria periodi articolati. Non so, non ho mai sperimentato strade simili.

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wladimiro.borchi
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#4 » giovedì 22 ottobre 2020, 16:05

Mario, chapeau.
Mi inchino e mi scappello.
Il tuo flusso di coscienza funziona alla stragrande.
Stilisticamente l'ho trovato ineccepibile, con gli indizi che arrivano dosati alla perfezione, un granello dopo l'altro, e la memoria del protagonista che cede sempre di più.
Grandissima abilità da page-turner. Ti confesso di aver letto l'incipit solo per curiosità, con l'idea di rimandare la lettura a domani (dovendo lavorare) e di non essere riuscito a smettere.
Per adesso, sul mio podio.
A rileggerci presto.
W

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Fagiolo17
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#5 » venerdì 23 ottobre 2020, 20:08

Ciao Mario.
Gran bel testo, niente da dire. Un flusso di coscienza che colpisce, gestito alla perfezione. Questa situazione che peggiora frase dopo frase. La confusione del PDV che è anche la nostra. Bello!
Ma, perchè ovviamente dopo così tanti complimenti c'è sempre un ma, non ho trovato molta aderenza al Tema. Con questo non voglio dire che il tuo testo passi da ottimo a schifoso, ma devo tenerne conto nello stilare la classifica e nel tuo girone ci sono tanti testi validi.
Non ho ancora deciso le posizioni esatte, quindi mi piacerebbe capire come hai interpretato questo Vai all'Inferno. Magari non ho colto io e mi basterebbe il LA per cambiare opinione.
Grazie.

Fabio84
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#6 » sabato 24 ottobre 2020, 11:20

Ciao Mario,
che bello questo racconto.
Questo smarrirsi e ritrovarsi e poi rismarrirsi è reso molto bene.
Nulla da eccepire su stile e trama (percorso più che altro).
La fine giunge quasi liberatoria.
Sul tema non ho trovato troppi agganci, ma credo di non averli colti io.
Ottima scelta anche sul titolo: all'inizio davvero non lo coglievo!
Ciao

Fabio

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jimjams
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#7 » sabato 24 ottobre 2020, 17:04

Una risposta veloce sul tema. Ho giornate un po' piene.
Io il tema l'ho interpretato in un certo modo, magari non condivisibile. Ma insomma, ecco la mia visione.
L'uomo è consapevole, nei momenti di lucidità, di quello che gli sta accadendo. E vuole morire. E non vedo un modo più definitivo e in fondo realistico di andare al diavolo. Alla fine manda al diavolo tutto, ma in realtà al diavolo è andata la sua mente.
Può piacere o meno, ci sta o non ci sta non so. Questa era l'idea, unita come sempre a qualche cosa che fa parte della mia vita.
Poi avanti commenti e risposte a tutti.

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Gennibo
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#8 » sabato 24 ottobre 2020, 18:56

Ciao Mario e felice di leggerti! Questo racconto è uno dei più belli che ho letto fin'ora. Ho apprezzato il flusso narrativo, soprattutto alla fine, il doppio pensiero tra parentesi funziona bene. Ho solo una perplessità, scrivi: "Nostra figlia le ha staccato la testa" e poi più niente, mi chiedo se il suo inferno sia la disperazione che prova per la testa che non funziona bene o per quello che ha fatto la figlia.
A presto e Buona Edition!

Fabio84
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#9 » domenica 25 ottobre 2020, 13:31

jimjams ha scritto:Una risposta veloce sul tema. Ho giornate un po' piene.
Io il tema l'ho interpretato in un certo modo, magari non condivisibile. Ma insomma, ecco la mia visione.
L'uomo è consapevole, nei momenti di lucidità, di quello che gli sta accadendo. E vuole morire. E non vedo un modo più definitivo e in fondo realistico di andare al diavolo. Alla fine manda al diavolo tutto, ma in realtà al diavolo è andata la sua mente.
Può piacere o meno, ci sta o non ci sta non so. Questa era l'idea, unita come sempre a qualche cosa che fa parte della mia vita.
Poi avanti commenti e risposte a tutti.

Ciao Mario,
un inferno personale insomma.
Chiarito, grazie

Fabio

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Fagiolo17
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#10 » domenica 25 ottobre 2020, 13:55

jimjams ha scritto:Una risposta veloce sul tema. Ho giornate un po' piene.
Io il tema l'ho interpretato in un certo modo, magari non condivisibile. Ma insomma, ecco la mia visione.
L'uomo è consapevole, nei momenti di lucidità, di quello che gli sta accadendo. E vuole morire. E non vedo un modo più definitivo e in fondo realistico di andare al diavolo. Alla fine manda al diavolo tutto, ma in realtà al diavolo è andata la sua mente.
Può piacere o meno, ci sta o non ci sta non so. Questa era l'idea, unita come sempre a qualche cosa che fa parte della mia vita.
Poi avanti commenti e risposte a tutti.


Grazie del chiarimento. Vista così è perfettamente in tema! Grazie mille!

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eleonora.rossetti
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#11 » domenica 25 ottobre 2020, 18:18

Ciao Mario! Il tuo flusso di coscienza riesce a farmi provare la fallace rottura della mente del protagonista mentre la sua memoria cede sempre più, con un ritmo dei pensieri zoppicante che calza a pennello con la difficoltà a concentrarsi su quanto stava facendo. In effetti adesso mi lasci col dubbio: la figlia ha staccato la testa alla madre? Sul serio? Non puoi lasciarmi in sospeso con i dettagli di questa vicenda, mannaggia!
Scherzi a parte, per quanto riguarda il tema, devo ammettere che ho dovuto leggere la tua spiegazione per riuscire a trovarlo e a incastrarcelo. Dovrò tenerne conto quando stilerò la classifica, purtroppo, ma ciò non toglie che il tuo racconto sia una piccola perla. Ben fatto!
Uccidi scrivendo.

costellazione di bacco
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#12 » giovedì 29 ottobre 2020, 21:04

Ciao Mario, piacere di leggerti,
non credo di aver letto altro di tuo, ma i miei vivissimi complimenti. Un flusso di coscienza che colpisce, non appesantisce e non dà al lettore la sensazione di smarrimento.
L’inferno potrebbe essere proprio la perdita di memoria del protagonista?
Continua così e sono sicura che avremo modo di leggere altri magnifici racconti.
A presto.
Arianna

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Andrea Partiti
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#13 » giovedì 29 ottobre 2020, 21:45

Stile ed effetto li trovo molto riusciti.
Forse per dare meglio quell'effetto di involuzione e ritorno all'infanzia e rassegnazione al piacere del bagno, scordando tutto il resto, avrei allineato i ricordi che gli si risvegliano con gli stimoli della casa in modo che fossero anch'essi allineati, con lui che diventa sempre più giovane. I figli adulti, la moglie, i ricordi del padre, l'infanzia. Così (ed è l'unico difetto che ci posso trovare) mi sembra davvero molto di saltare qua e là nella sua vita, che è ragionevolissimo per una mente confusa, ma funziona meno bene a livello narrativo, e a volte è necessario sacrificare un briciolo di realismo in favore dell'effetto.

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antico
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#14 » sabato 31 ottobre 2020, 17:06

Un pezzo bellissimo che, mio parere, va dritto dritto nel gruppo dei BEST OF ALL TIME di Minuti Contati (un'Antologia che, prima o poi, farò). Nulla da dire. mi sembra tutto al posto giusto, un testo nel quale si riflette e risplende tutta la tua saggezza ed esperienza. Pollice su con lode.

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jimjams
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#15 » domenica 1 novembre 2020, 1:31

Gennibo ha scritto:Ciao Mario e felice di leggerti! Questo racconto è uno dei più belli che ho letto fin'ora. Ho apprezzato il flusso narrativo, soprattutto alla fine, il doppio pensiero tra parentesi funziona bene. Ho solo una perplessità, scrivi: "Nostra figlia le ha staccato la testa" e poi più niente, mi chiedo se il suo inferno sia la disperazione che prova per la testa che non funziona bene o per quello che ha fatto la figlia.
A presto e Buona Edition!


No, nessun doppio senso, è un modo per dire che le somiglia molto.
Grazie!

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jimjams
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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#16 » domenica 1 novembre 2020, 1:33

eleonora.rossetti ha scritto:Ciao Mario! Il tuo flusso di coscienza riesce a farmi provare la fallace rottura della mente del protagonista mentre la sua memoria cede sempre più, con un ritmo dei pensieri zoppicante che calza a pennello con la difficoltà a concentrarsi su quanto stava facendo. In effetti adesso mi lasci col dubbio: la figlia ha staccato la testa alla madre? Sul serio? Non puoi lasciarmi in sospeso con i dettagli di questa vicenda, mannaggia!
Scherzi a parte, per quanto riguarda il tema, devo ammettere che ho dovuto leggere la tua spiegazione per riuscire a trovarlo e a incastrarcelo. Dovrò tenerne conto quando stilerò la classifica, purtroppo, ma ciò non toglie che il tuo racconto sia una piccola perla. Ben fatto!


Accidenti, ho usato un modo di dire che pensavo fosse universale e invece temo sia regionale o personale... Con "le ha staccato la testa" si intende che sono identiche, madre e figlia. Non volevo raccontare nessuna storia diversa dal semplice mostrare una persona la cui mente vacilla progressivamente, fino al punto di perdere persino l'intento di farla finita...

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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#17 » domenica 1 novembre 2020, 1:35

costellazione di bacco ha scritto:Ciao Mario, piacere di leggerti,
non credo di aver letto altro di tuo, ma i miei vivissimi complimenti. Un flusso di coscienza che colpisce, non appesantisce e non dà al lettore la sensazione di smarrimento.
L’inferno potrebbe essere proprio la perdita di memoria del protagonista?
Continua così e sono sicura che avremo modo di leggere altri magnifici racconti.
A presto.
Arianna


Ci sono molti piani infernali. La malattia, soprattutto la labile consapevolezza della stessa, è uno. La ricerca della morte è un altro. Infine il culmine è lo smarrimento dello stesso intento di morire, e il paradosso del sentirsi felice.

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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#18 » domenica 1 novembre 2020, 1:37

Andrea Partiti ha scritto:Stile ed effetto li trovo molto riusciti.
Forse per dare meglio quell'effetto di involuzione e ritorno all'infanzia e rassegnazione al piacere del bagno, scordando tutto il resto, avrei allineato i ricordi che gli si risvegliano con gli stimoli della casa in modo che fossero anch'essi allineati, con lui che diventa sempre più giovane. I figli adulti, la moglie, i ricordi del padre, l'infanzia. Così (ed è l'unico difetto che ci posso trovare) mi sembra davvero molto di saltare qua e là nella sua vita, che è ragionevolissimo per una mente confusa, ma funziona meno bene a livello narrativo, e a volte è necessario sacrificare un briciolo di realismo in favore dell'effetto.


Vero. Ma su questo tema in questo momento sono molto coinvolto e l'ho scritto di getto, senza andare troppo a cercare lo stile.
Magari poi lo rivedo.

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Re: Felice - Mario Pacchiarotti

Messaggio#19 » domenica 1 novembre 2020, 1:37

antico ha scritto:Un pezzo bellissimo che, mio parere, va dritto dritto nel gruppo dei BEST OF ALL TIME di Minuti Contati (un'Antologia che, prima o poi, farò). Nulla da dire. mi sembra tutto al posto giusto, un testo nel quale si riflette e risplende tutta la tua saggezza ed esperienza. Pollice su con lode.


Anche io ti voglio bene lol :-)
Grazie.

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