La primavera

La vita, un insieme di aspettative che piogge di gocce lavano e portano via con sé. Secondo classificato nella Special Three Days Edition, un racconto di Angela Catalini.

 
Si incontrarono ai giardini pubblici come facevano ogni fine settimana per fare footing e scaricare le tensioni dell’ufficio. Marco arrivò in ritardo e non indossava la tuta da ginnastica come al solito.
«Hai deciso di scioperare?» disse Gilda con le mani sui fianchi.
Marco sorrise e la invitò a sedersi su una delle panchine del viale. C’era qualcosa di diverso nell’aria quella mattina, Gilda l’aveva notato appena era uscita di casa. L’aria era più fresca, ma era anche densa di profumi, come se la primavera si fosse svegliata proprio quel giorno, perché doveva succedere qualcosa di speciale.
Marco si prese ancora qualche secondo prima di parlare e lei ne approfittò per seguire con lo sguardo la linea dritta del naso e le sopracciglia scure.
«Allora?» fece Gilda impaziente.
Marco la guardò in modo diverso, negli occhi c’era una luce nuova, maliziosa. Neppure le rare volte in cui avevano fatto l’amore gli aveva mai visto un’espressione così. Forse si era accorto di amarla e aveva deciso di trasformare la loro amicizia in qualcosa di più.
«Mi sono innamorato di Miranda. Stavolta sul serio.»
Gilda continuò a sorridere, ma era solo una maschera.
«Piangi?» le chiese Marco.
«No, è solo una goccia.»
Si asciugò il viso. «Vedrai che pioverà» disse. «La primavera è imprevedibile.»