La prova

Sottili differenze, ma sostanziali. Terzo classificato nella Three Days Edition, un racconto di Angelo Frascella.

 
«E anche per oggi è tutto. Sono Sibilla, la goccia che scava nelle vostre coscienze per portarle vicine alla verità.»
Ambra bloccò la diretta su Futurenet, spense il micro-portatile e lo nascose. Poi tolse la maschera, le diede fuoco e la lasciò cadere. Aveva parlato troppo. Rischiava di farsi trovare.
Uscì a passo svelto dal vicolo. Una voce robotica la bloccò: «Voltati e poi rimani ferma.»
Mentre eseguiva l’ordine, si chiese cosa aveva sbagliato. Lo sfondo era neutro come sempre e il segnale critpato.
«Droni. Milioni di micro-droni e centinaia di robot in giro per la città per darti la caccia. Ecco quanto ci sei costata» le disse il robot. «Non fare scherzi, mentre mi avvicino.»
«Non so chi tu stia cercando, ma non puoi perquisirmi, né arrestarmi. Conosco i miei diritti.»
L’altro continuò ad avanzare.
«Un poliziotto robot non toccherà l’avatar meccanico di un essere umano, a meno che non abbia prove certe della sua colpevolezza.»
«Ma gli umani possono liberare i loro corpi di carne dalla capsule vita-eterna. Non è questo che sostieni nei tuoi video? E un corpo di carne non ha diritti all’esterno della sua capsula.»
«Non so di che parli. E non hai prove che questo non sia il mio avatar.»
Il robot allungò un dito, glielo passò sulla fronte e glielo mise davanti agli occhi.
Una goccia di sudore.
La prova.