L’ultima frontiera

«Vieni con me.» Ivo afferrò Clara. Corsero attraverso un vialetto illuminato e si nascosero tra gli alberi. Lì le telecamere non potevano vederli.
L’uomo grondava di sudore.
«Cosa sta succedendo?» chiese la donna liberandosi dalla presa.
Ivo si guardò attorno spaventato. «Tocca a me.» Estrasse dalla tasca un foglietto e glielo porse.
Clara lesse in silenzio, incupendosi sempre più. Alla fine aveva gli occhi lucidi.
«Come fai ad avere questo?» Sospettosa, sventolò il foglio sotto il naso dell’uomo.
«Me lo ha dato Marco, dice che conosce una nei piani alti.» Ivo strinse i pugni cercando di contenere la rabbia. «Ma cosa te ne frega. È così e basta. Andiamocene.»
La donna boccheggiò, poi si scosse. «E dove vorresti andare?»
«Lontano, un posto vale l’altro.»
«Ma lo sai che non possiamo, ci troveranno ovunque.»
«Quando lo faranno sarà troppo tardi.»
Clara abbassò gli occhi verso l’erba. «Ci uccideranno lo sai?» disse senza alzare lo sguardo.
«Io morirò lo stesso.» Ivo le prese le spalle e la scrollò. «Hai detto che mi amavi.»
«Certo ma…»
Uno scricchiolio interruppe la conversazione. «Shhh!» Ivo le serrò la bocca con la mano.
Si acquattarono a terra e attesero una trentina di secondi, poi non sentendo più nulla si alzarono.
«Allora vieni con me?» chiese a Clara.
La donna lo fissò negli occhi pochi istanti, poi annuì.
Si diressero nel cuore della foresta che Ivo conosceva benissimo. Ci andava fin da bambino, ad osservare le barche che approdavano nel porto, cariche di gente con i flash in mano. Clara, che seguiva alla cieca, inciampò più volte, ma ad ogni caduta l’uomo si voltò e le fece cenno di riprendere la fuga, finché lei si bloccò a terra.
«Dammi dieci minuti.» implorò Clara.
«Solo cinque, poi ripartiamo.»
«Sì, ma tu hai idea di come lasceremo l’isola?»
«Con questa faremo partire un motoscafo.» L’uomo estrasse un piccolo oggetto metallico dalla tasca.
«Dove l’hai presa?»
«Ricordi Paolo? Era lo scafista del trentesimo anno. Un giorno venne e mi diede questa. Secondo me doveva aver intuito qualcosa.» Ivo tirò su col naso. «Non lo vidi più.»
Rimasero qualche secondo in silenzio. In lontananza lo sciabordio del mare indicava la loro meta.
«Ripartiamo, manca poco.»
«Hai pensato al fatto che potrebbero cambiare idea?» Clara colse alla sprovvista Ivo che non riuscì a rispondere. «E anche se andasse a finire come dici, potrebbe non essere la tua fine. Qualcuno dice che dopo c’è altro.» Rincarò la dose convinta d’aver fatto breccia.
Ivo si alzò di scatto «E chi lo dice? Quelli che ci hanno sempre trattato come schiavi?» Tirò un calcio all’aria e tornò a fissarla. «Tu hai mai visto tornare qualcuno?» Si voltò dandole le spalle. «Noi ci siamo nati qui, e per quanto ne so ci moriremo. Ma non aspetterò che arrivi il mio turno.»
Fece un passo in avanti, si girò verso di lei e le tese la mano. Clara l’afferrò e si issò da terra.
Ripresero la marcia. Il mare era sempre più vicino, ormai potevano sentirne l’odore. La strada iniziò a scendere leggermente. Finalmente raggiunsero il dirupo da cui si vedeva la luna riflessa nell’acqua.
«Di là c’è un sentiero. Scenderemo uno alla volta.»
«Io non vengo.»
La frase di Clara congelò l’uomo. «Perché?» balbettò.
«Perché la mia vita va avanti.»
«Senza di me? Ci metteranno un attimo a capire che sei superflua.»
«Non è così. Troveranno altro da farmi fare.» disse Clara risoluta.
«Sei un’ingenua. Farai la fine di tua madre.» Ivo ghignò. «L’hai vista di recente? Io sì, è al terzo piano dell’ospedale. Imbottita da farmaci da non ricordare più nemmeno come si chiami.»
«Taci. Lei si è ammalata.» la donna si passò un dito sulle guance per asciugare le lacrime.
«Oppure l’hanno conciata così perché non gli serviva più?»
Clara spinse Ivo con tutte le forze che aveva in corpo. Lui cercò di afferrarle il polso alla ricerca di un appiglio. Serrò il pugno, ma tra le dita si ritrovò solo un foglio di carta. Mentre volava verso la scogliera lesse l’intestazione.
True story. L’ultima frontiera dei reality. Quarantesimo anno: Clara sposa il sindaco Verani.”
Ivo non fece in tempo a leggere il resto, l’urto a terra gli tolse la vita sul colpo, senza permettergli di scoprire se in fondo ci fosse qualcosa al di là del mare.